leggendo il messaggio [questo], (anche se
non ho mai potuto intervenire fisicamente ai vostri Gdl), ho sentito montare
dentro di me un grosso sentimento di partecipazione con quello che stavi
comunicando, poiche’ lo stesso sentimento di scoramento mi ha preso quando,
nel mio gruppo di lettura abbiamo deciso di leggere Madame Bovary (piu’
avanti leggeremo anche Anna Karenina).
Abbiamo avuto un sacco di defezioni tra le ns. frequentatrici con le
motivazioni piu’ assurde (per me), tra le altre: “e’ un romanzo datato”,
sono gia’ depressa”, non voglio sentir parlare di suicidi”, “quella
societa’ di mediocri mi rattrista” ecc.
Purtroppo non ci si rende conto della ricchezza contenuta in questi due
classici, che tra l’altro sono oggetto ancora oggi di studi ed analisi. Anzi
proprio in questi nostri tempi cosi’ tormentati, e’ necessario leggere
libri che per la loro profondita’ ci danno la possibilita di confrontarci
con personaggi e personalita’ cosi’ sfaccettate che solo geni come Tolstoi
sanno raccontare e ci fanno chiedere a noi stessi perche’ ci procurano quel
disagio o quell’ansia, o addirittura quell’odio verso alcuni di essi.
Allora ci si accorge che viene fuori, se si ha la pazienza di lavorarci su,
un rimosso che non e’ solo il nostro, ma in qualche modo dell’umanita! E
quindi cosa c’e di meglio per conoscerci di piu’, e quindi rispettarci e
quindi tollerarci a vicenda, con le nostre miserie, di una lettura in comune
di un Grande?
Scusami il tono un po’ enfatico, ma sono convinta che questo lavoro, in
piccolo, e’ una grande risorsa per noi stessi e quindi di conseguenza anche
per la societa’ a cui apparteniamo.
Saluto cordialmente
ADELE
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