Vigliaccheria, tradimento e speranze di redenzione nella storia di una amica di Margarete Buber-Neumann
Colpisce la storia di Inka, per la parte che si conosce: quella che incrocia la vita di Margarete Buber-Neumann.
Buber-Neumann (nella foto) è una delle vittime dei due totalitarismi del XX secolo: tedesca, moglie di un dirigente comunista fedele a Stalin che negli anni ’30 diventa vittima delle purghe.
Hans Neumann viene fucilato e un anno dopo la moglie Margarete � deportata in Siberia. Poi al momento dell’alleanza fra Hitler e Stalin i sovietici consegnano alla Gestapo i comunisti tedeschi. Così Margarete dopo il Gulag conosce anche i campi nazisti ed è deportata a Ravensbruck.
Qui oltre a Milena Jesenska, l’amica di Kafka, sulla cui vita scriverà un libro, conosce anche Inka, studentessa di medicina, comunista ceca. Le due donne diventano amiche nonostante le comuniste del campo siano ostili verso Margarete, accusata di essere “nemica dell’Unione Sovietica”. Inka però non accetta la classificazione, si confida con Margarete, le salva anche la vita procurandole medicine indispensabili quando quest’ultima si ammala.
E’ una delle persone alle quali Margarete, divenuta dopo la guerra scrittrice e storica dei totalitarismi, attribuisce il merito di averle dato la forza di resistere, sapendo anche di essere diventata a sua volta indispensabile per loro nel campo di prigionia, grazie alla capacità di raccontare, di analizzare, di capire e di volere bene.
Dopo la guerra la scrittura di Buber-Neumann diventa una delle più efficaci per comprendere comunismo e nazismo. Margarete viene citata come testimone anche nel processo Kravcenko.
Viktor Kravcenko pubblicò nel 1946 un libro, Ho scelto la libertà, nel quale raccontò la sua vicenda di cittadino sovietico rifugiato in occidente per sfuggire al regime comunista. In Francia il settimanale comunista ” Les Lettres francaises”, accusa Kravcenko di mentire e organizza una campagna contro di lui. Kravcenko querela il settimanale e chiama a testimoniare anche Margarete Buber-Neumann.
La sua testimonianza desta una grande impressione. Gli avvocati del giornale francese, prima dell’appello, presentano una lettera firmata da quattro comunisti cechi ex deportati a Ravensbruck, nella quale Buber-Neumann è accusata di essere stata, al tempo dell’internamento, una spia delle Ss e della Gestapo. Nel processo l’accusa a Buber-Neumann viene smontata. Margarete resta però sconvolta: fra i firmatari della lettera c’è anche Inka.
Il tempo scorre e arriva la Primavera di Praga. Inka vi partecipa e già l’anno prima, un viaggio nell’Unione Sovietica la sconvolge. Nel 1969 viene esclusa dal partito. Legge alcune opere di Margarete. Inka ora ha un solo scopo nella vita: incontrare Margarete e spiegarle il suo gesto di vigliaccheria al momento di firmare quella lettera.
La grande occasione si presenta nel 1986. Inka può andare a Parigi a un incontro di vecchie internate a Ravensbruck. Ma Margarete è troppo anziana ed è inferma, non va al raduno.
Inka però non rinuncia. Con l’aiuto di amici e senza visto, attraversa in auto la frontiera per andare a Francoforte a casa di Margarete.
La vecchia amica accoglie Inka con gioia, ricorda la loro comune prigionia ma alla richiesta di perdono di Inka, rimane stupita: la perdita di memoria causata dalla vecchiaia le impedisce di ricordare di quale lettera e di quale gesto Inka parli. Così Inka dovrà ritornare a casa senza il perdono dell’amica. Come dice Tzvetan Todorov che ha ricostruito questa storia, Inka sarà per sempre rosa dal rimorso: “Non può cancellare quella lettera”.
La storia dei rapporti fra Inka e Margarete e dell’epilogo pieno di rimorso è raccontata da Tzvetan Todorov in Memoria del male, tentazione del bene.
In Margarete Buber-Neumann il Gruppo di Lettura si è già imbattuto leggendo Sefarad, di Antonio Munoz Molina (il racconto “Colui che aspetta”).
Ho pensato di riferire questa storia al Gdl perché mi pare una variante interessante di quanto ci siamo detti e abbiamo letto a proposito di memoria. E poi perché sento un po’ la mancanza degli incontri e dell’idea di poter condividere qualche lettura con tutti voi.
ciao a tutti
a presto
_Luigi
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