ANCORA SULLE FERITE CHE (CI) INFLIGGE LA LETTERATURA

A proposito di “Una cosa piccola ma buona” di Raymond Carver

Un altro frammento di possibile risposta (il precedente � qui).
Il fatto � che la letteratura ci offre il piacere estetico. Per questo accettiamo che ci avvicini al dolore del mondo. Il piacere estetico pu� anche farci piangere. L’arte ci illumina, con essa capiamo, con essa abbracciamo il mondo. Tutto quanto c’e’ nel mondo, anche il dolore, il male.
La stessa vicenda letta in un articolo di cronaca, un pezzo di non-letteratura, ci parrebbe solo voyeurismo.

Nel racconto di Carver (come in tutta la letteratura grande) l’arte � l’invenzione: la storia; e, naturalmente, anche la scrittura: il discorso.

Prendiamo un esempio. Il padre di Scotty, Howard torna dall’ospedale verso casa alle 11 di sera, il giorno dell’incidente, torna per lavarsi e riposarsi. Carver descrive in un ‘riassunto’, dopo la quarta scena del racconto, il percorso di Howard in automobile.

La scrittura di Carver � precisa come un bisturi: leggendo noi capiamo cosa significa l’angoscia di Howard, la sua paura: l’equilibrio di sentimenti e soddisfazioni che sente di poter chiamare felicit� � minacciato.

Tutto il passo � agghiacciante. Carver lavora come un miniaturista, con grande tecnica.

La voce del narratore si alterna, si intreccia, con il discorso (o meglio il pensiero) indiretto libero del personaggio:

::..
Si poteva ritenere felice e, almeno *per ora*, fortunato � lo sapeva bene. I suoi genitori erano ancora vivi, i fratelli e la sorella si erano sistemati, i suoi compagni d’universit� avevano tutti trovato il loro posto nel mondo. *Finora* era riuscito a stare lontano da ogni disgrazia, da quelle forze che sapeva esistere e che erano in grado di paralizzare o abbattere un uomo se la fortuna si fosse messa al peggio, se le cose improvvisamente fossero cambiate.[…]

Il telefono squillava senza posa mentre apriva la porta e cercava a tentoni l’interruttore della luce. Non avrebbe dovuto lasciare l’ospedale, lo sapeva, non se ne sarebbe dovuto andare.

::..

In particolare, andrebbe sottolineato che il *per ora* e il *finora* che contribuiscono ad aprirci uno squarcio sull’angoscia di Howard che monta, nell’originale americano sono in entrambi i casi *so far*, il cui effetto ripetuto a due righe di distanza � ancora pi� efficace.

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