Prima che finiscano al macero

Mi sembrano inutili, tanto mica li rilegge, No? Liberi la sua casa, li porti in una biblioteca, magari qualcuno li leggerà, oppure li porti al macero

George Ault, Bright Light at Russell's Corners - 1946

Un giorno un signore molto serio e rigoroso nel suo lavoro – installava certi dispositivi assai utili in casa – mi ha chiesto a bruciapelo, Senta ma lei cosa se ne fa di questi libri, li ha già letti? Perché se non li ha letti ancora, allora capisco che se li tenga qui, ma se li ha già letti, come mi sembra di vedere dalla condizione che appare sugli scaffali, allora mi sembrano inutili, tanto mica li rileggerà, No? Liberi la sua casa, li porti in una biblioteca, magari qualcuno li leggerà, oppure li porti al macero.

Da quel giorno, per qualche settimana, nei dieci minuti di rifiuto pigro di ogni meditazione che da allora – era il 2022, mi pare –  faccio ogni giorno, ho cominciato a pensare, in quel breve appuntamento quotidiano, cosa fare con i libri che mi ritrovo tra i piedi. 

Credo che arrivi da lì, anche se non solo da lì, l’idea di occuparmi in modo esteso e possibilmente sistematico di cosa diventano i libri che abbiamo letto, anche quelli che abbiamo dimenticato senza nemmeno averli letti. Poi, qualche giorno dopo, ho compreso che forse anche i libri che abbiamo intenzione di leggere potrebbero finire in questa categoria dei libri, della quale finalmente avevo deciso di occuparmi.

Un altro signore mi ha detto che nella mia ricerca avrei dovuto distinguere tra chi parla dei libri al passato remoto e chi al passato prossimo. Diceva che forse quelli del passato remoto potevano sembrare saccenti, ma avevano certamente alcune cose importanti da dirmi a proposito delle letture fatte e di come questi libri c’entrano ancora con la loro vita. Chi parlava al passato prossimo dei libri voleva solo mettere un segno di spunta nell’elenco dei libri letti. Dovevo lasciarlo perdere, diceva.

Allora ho cercato un altro signore saggio che a volte passava i pomeriggi all’osteria dell’angolo, sul canale. Gli chiesi cosa potessi fare con i libri e lui mi disse che potevo scrivere un libro su quel che lettrici e lettori fanno con quel che leggono: Raccontano altre storie, mi disse. Sono le storie di ciò che sono diventati leggendo quei libri e che diventeranno leggendone altri. Di questo dovresti scrivere.

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Leggi anche: Come creare un gruppo di lettura che funzioni e sia inclusivo

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Illustrazione: George Ault, Bright Light at Russell’s Corners, 1946

Commenti

Una replica a “Prima che finiscano al macero”

  1. Avatar I nostri libri al macero, quando diventiamo eteronimi e altre idee della settimana – GRUPPO DI LETTURA

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