Quando a metà giugno di quest’anno è apparso evidente che la malattia che, improvvisa e feroce, aveva colpito il nostro cane meticcio di dodici anni, Tyler, fosse una malattia che non lasciava scampo e che se lo sarebbe portato via in pochi giorni di presumibile sofferenza, abbiamo deciso, consigliati dal nostro veterinario, di «accompagnarlo verso una morte più dolce possibile».
È sembrata la decisione più giusta. Giusta proprio in termini etici. Certo il dubbio che ci arrogassimo di decidere per conto di Tyler un po’ ha aleggiato nei nostri pensieri. La ragione sembrava indicare però, in maniera praticamente univoca, quella scelta.
Leggendo Diritti degli animali. La nostra responsabilità collettiva di Martha Nussbaum, Il Mulino 2023, 432 pp. ho pensato anche a Tyler e alla sua morte.
Si tratta di un libro importante, scritto da una delle maggiori filosofe contemporanee. Nussbaum ha dedicato molti anni allo studio dell’etica, in particolare alla definizione e applicazione di alcune teorie della giustizia per la riduzione delle diseguaglianze e per garantire le possibilità di “fiorire” a tutti gli esseri umani.
L’APPROCCIO DELLE CAPACITÀ PER I DIRITTI DEGLI ANIMALI
Nucleo del pensiero di Nussbaum è il cosiddetto capabilities approach, sviluppato per primo dall’economista e filosofo indiano Amartya Sen (premio Nobel per l’economia nel 1998).
Nussbaum applica in questo libro il capabilities approach(che in italiano viene ormai tradotto “approccio delle capacità”) – ideato per la giustizia fra gli esseri umani – agli animali senzienti.
«Cosa sono effettivamente in grado di fare e di essere le persone?»
È la domanda di partenza dell’approccio di Nussbaum. Approccio che afferma che una «società è anche solo minimamente giusta a patto che assicuri a ogni singolo cittadino una soglia minima di una lista di capacità centrali, definite libertà sostanziali, ovvero opportunità di scelta e di azione in ambiti della vita che le persone in generale hanno motivo di valorizzare» (p.123).
Le capacità sono quindi equiparabili a diritti fondamentali.
Tuttavia, l’obiettivo, secondo il capabilities approach, non è solo elencare e proclamare i diritti ma è rendere le persone realmente in grado, se lo desiderano, di scegliere l’attività prevista dall’opportunità di scelta e di azione. L’accento è dunque, dice Nussbaum, sull’emancipazione materiale.
Insomma, sottolinea la filosofa: è un approccio che mira ad avvicinarsi agli sforzi reali delle persone, considerando i cittadini «alla stregua di esseri attivi che lottano per avere una vita fiorente di cui siano artefici loro stessi».
Fiorire non significa solo evitare il dolore ma anche disporre di una serie di opportunità positive come poter «godere di buona salute, proteggere la propria integrità fisica, sviluppare e beneficiare dell’uso dei propri sensi e della propria immaginazione, poter pianificare una vita, avere una varietà di interazioni sociali, giocare e provare piacere, avere relazioni con altre specie e con il mondo della natura, nonché controllare, in maniera attiva, il proprio ambiente.
Si capisce da queste parole quanto la proposta di Nussbaum di applicare il capabilities approach ai diritti degli animali sia molto avanzata, rivoluzionaria.
L’enfasi sulla “fioritura” (flourish) e «su una pluralità di opportunità fondamentali» è ciò che rende il capabilities approach la base ideale per una teoria della giustizia animale, oltre che umana».
DILEMMI DA AFFRONTARE
Questo è un libro rigoroso, non evita gli ostacoli ma li affronta e argomenta. Mette alla prova l’approccio teorico con questioni scottanti come, per esempio, che quali siano esattamente gli animali “senzienti” che, in base alla teoria di Nussbaum hanno diritto a un trattamento giusto?
E poi, come ci poniamo di fronte alla scelta di provocare la morte indolore di un animale che sta soffrendo?
Oppure, come affrontare dilemmi tragici come la scelta o meno di mangiare carne, di condurre ricerca medica usando (o non usando) gli animali.
E ancora: quali sono i diritti degli animali che vivono con noi – i nostri cani e i nostri gatti e gli altri pet, per i quali Nussbaum scrive di diritti “di cittadinanza” da assicurare per legge, per passare davvero dalla “proprietà” alla “cittadinanza“.
E poi i diritti degli animali selvatici, le attività di predazione fra animali e le sofferenze che provocano. Infine, un intero capitolo dedicato a come produrre legislazioni efficaci per proteggere gli animali: con questioni come le “fabbriche” di cuccioli, l’allevamento intensivo, il diritto internazionale per la protezione delle balene.
Un libro da leggere e discutere con molta attenzione. Mettendone in pratica le indicazioni etiche.
**
Questo l’indice del libro, per avere un’idea completa degli argomenti trattati:
Introduzione
Madre elefantessa: la storia di Virginia.
La balena di Humpback: la storia di Hal.
Il maiale: la storia dell’imperatrice di Blandings.
Il fringuello: la storia di Jean-Pierre.
Il cane: la storia di Lupa.
I. Brutalità e incuria: l’ingiustizia nelle vite degli animali
Animali che fioriscono, animali ostacolati.
Giustizia: l’idea intuitiva di base.
Meraviglia, compassione, sdegno: aprire gli occhi dell’anima.
II. La scala naturae e l’approccio «così simili a noi»
La storia della filosofia occidentale e la scala naturae.
L’approccio «così simili a noi»: sfruttare la scala naturae per progredire.
Una scala naturae modificata: l’«intelligenza aliena» di White.
Oltre la scala naturae: vite meravigliose e aliene.
III. Gli utilitaristi: piacere e dolore
La nota a piè di pagina di Bentham.
Il radicalismo antivittoriano di Bentham.
Difficoltà: qualità, attività, identità.
I seguaci di Bentham: Sidgwick e Singer.
Mill può risolvere questi problemi?
Oltre il calcolo di Bentham.
IV. L’approccio kantiano di Christine Korsgaard
Kant, dignità e fini.
Kant sul trattamento degli animali.
La prima concezione kantiana dei diritti degli animali in Christine Korsgaard.
Fellow Creatures: ulteriori sviluppi della concezione kantiana.
Istinto, cultura, scelta: contro la dicotomia kantiana.
V. L’approccio delle capacità: forme di vita e rispetto delle creature che le vivono
L’approccio delle capacità nel mondo umano.
Da una classificazione comparativa a una mappa della giustizia di base.
Il «liberalismo politico»: un vincolo importante.
L’approccio delle capacità come fondamento della giustizia per gli animali.
Una forma di vita caratteristica.
Le quattro concezioni a confronto.
Individui in pericolo e specie in pericolo.
Una concezione della base dei diritti.
Il nuovo approccio in azione.
VI. Senzienza e sforzi: un confine operativo
Le prove e le trappole.
Che cos’è la senzienza e come individuarla.
Conferma sperimentale: il caso dei pesci.
Emozioni: una road map della significanza.
Senzienza e sforzi.
Le creature e il confine operativo.
E le piante?
Conseguenze etiche.
VII. Il danno della morte
«La morte non è nulla per noi».
L’argomento dell’interruzione e due falsi consolatori.
Animali che uccidiamo: argomentazioni utilitaristiche e non solo.
A favore della difficoltà morale.
Alternative?
VIII. Conflitti tragici e come superarli
Cosa sono i dilemmi tragici?
Ricerca medica e uso di animali.
Di nuovo, il mangiare carne.
Conservazione culturale?
Conflitti riguardanti spazio e risorse.
IX. Animali che vivono con noi
Fioritura simbiotica.
Abolizionismo?
Dalla proprietà alla cittadinanza.
Obblighi generali e speciali.
Promuovere le capacità simbiotiche.
Animali domestici che non vivono in casa: cavalli, bestiame, pecore, galline.
X. Il «selvaggio» e la responsabilità umana
Il «selvaggio» come sogno romantico.
Il «selvaggio» non è buono, e in ogni caso non esiste.
Principi di gestione etica: gli animali selvatici e i loro habitat.
La gestione e le capacità.
Gli zoo sono eticamente ammissibili?
Predazione e sofferenza.
Animali «liminari».
Popolazioni, e come controllarle.
XI. Le capacità dell’amicizia
Che cos’è l’amicizia?
Paradigmi dell’amicizia tra esseri umani e animali: gli animali compagni.
Paradigmi di amicizia tra animali ed esseri umani: gli animali selvatici.
Può esserci amicizia con gli animali in cattività?
L’amicizia come ideale: espandere le capacità umane.
XII. Il ruolo della legge
Essenziale ma estremamente difficile.
Un ideale realistico.
Le risorse attuali.
Due questioni legali fondamentali: la tutela degli animali e i doveri fiduciari.
Le fabbriche di cuccioli.
L’allevamento intensivo (e le leggi ag-gag).
Il futuro delle balene: la debolezza del diritto internazionale.
La legge siamo tutti noi.
Conclusioni
Riferimenti bibliografici

Lascia un commento