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Alain Mabanckou, Otto lezioni sull’Africa, E/O, 2023
Le lezioni tenute al Collège de France dello scrittore nato nel 1966 nella Repubblica del Congo e autore di moltissimi romanzi, componimenti poetici e saggi. In Italia è noto soprattutto per “Pezzi di vetro” del 2005 (prima da Morellini e poi nel 2015 da 66thand2nd). Il libro contiene le lezioni tenute al Collège de France nel 2016, la lettera aperta scritta nel gennaio 2018 a Emmanuel Macron per rifiutare la proposta di partecipare a un progetto sulla Francofonia, e l’intervento per il Monumento agli eroi dell’Armata nera, pronunciato a Reims il 6 novembre 2018. Scrive Marco Aime su Doppiozero: «Bellissima e profonda l’analisi che Mabanckou, porta avanti nel secondo capitolo, del concetto di Negritudine. Questo movimento di idee, nato dalle menti di Aimé Cesaire e Leopold Sedar Senghor, nella Parigi degli ultimi anni Cinquanta, si proponeva di rivendicare un certo orgoglio africano, da contrapporre alla visione “bianca” di quel continente. Rivalutare il fatto di essere africano, questo era lo scopo e farlo attraverso le arti, la saggistica, per dimostrare che i neri non erano inferiori al colonizzatore.»
Tahir Hamut Izgil, Waiting to Be Arrested at Night: A Uyghur Poet’s Memoir of China’s Genocide, Vintage, 2023.
Il poeta “modernista” e filmmaker uiguro in un memoir soffuso di tristezza racconta la condizione della minoranza musulmana dello Xinjiang cinese. Hamut lascia le violenze fisiche, le incarcerazioni, le torture fuori dalla pagina. Se ne avverte l’eco, sappiamo che avvengono ma nelle sue parole sentiamo la storia di come si sopravvive ogni giorno in queste condizioni, in una società nella quale la repressione è routine. La tensione della scritture è in buona misura nel terrore dell’attesa del probabile arresto, di svanire nelle camere della detenzione, un terrore che riguarda tutti gli uiguri.
Dal 2016 la repressione degli uiguri si è accentuata, ci sono almeno un milione di persone in detenzione, sterilizzazioni di massa, la separazione dei bambini dai genitori, la distruzione di migliaia di moschee. Il sostegno internazionale per la minoranza è flebile, anche da parte dei paesi musulmani: si teme di disturbare il governo cinese, partner in moltissime iniziative economiche.
Mauro Bonazzi, Il naufragio di Ulisse. Un viaggio nella nostra crisi, Einaudi, 2023.
A partire da Dante e dal XXVI canto dell’Inferno.
«Il viaggio e il naufragio di Ulisse sono una metafora potentissima per pensare la nostra condizione in questi tempi di crisi e incertezza. In fondo, tutto gira intorno a una tensione ineliminabile tra la conoscenza e la politica, come avrebbe visto Friedrich Nietzsche, un altro amante dei viaggi, reali e immaginari. Dove sono il bene e il male? Siamo convinti che la conoscenza salvi, aiutandoci a fare ordine nel nostro mondo. È davvero cosí?» (Dalla quarta).
Ha scritto Luciano Canfora (Il Corriere della Sera, 14 giugno 2023): «Non è un invito a ripiegamenti fideistici, è, piuttosto una domanda che investe l’efficacia, o solo parziale efficacia, o addirittura impotenza della «conoscenza» al cospetto dei problemi civili e politici del nostro tempo (ma forse si dovrebbe dire: di ogni tempo).»
Marzio Barbagli, Congedarsi dal mondo. Il suicidio in Occidente e in Oriente, Il Mulino 2010.
La scoperta della settimana è un lungo (oltre 500 pagine) «affresco storico comparato» per osservare il «suicidio come fenomeno socio-culturale» e analizzare soprattutto «le motivazioni che ne stanno alla base e i significati che ha assunto nelle diverse culture». Non proprio una lettura leggera ma mi perdonerete.
James Fox, Il mondo dei colori. Una storia culturale in sette tonalità, Bollati Boringhieri, 2023
«Prendendo in considerazione sette colori primari – nero, rosso, giallo, blu, bianco, viola e verde – l’autore ci accompagna attraverso il tempo e lo spazio, raccontandoci come ogni tonalità sia stata interpretata in maniera peculiare e originale nelle diverse culture umane.» (Dalla quarta).

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