I libri più belli, letti nel 2016

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti). La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016. Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno. Anche nel…

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L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del New York Times, pagine opinioni, del 16 marzo 2014

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti).
La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016.

Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno.

Anche nel 2015 questo post è stato di gran lunga il più frequentato e il più fecondo: un flusso quotidiano di pensieri da parte di decine di lettori. Una valanga preziosa di idee e consigli e sconsigli.

Ribadisco infine che fra le regole -fondamentali- di questo gioco c’è il rispetto per gli altri.

Quindi, il confronto civile viene molto apprezzato, l’insulto invece no.

Ringrazio da ora chi continuerà a donarci questo tesoro di letture con tanto affetto, partecipazione, precisione e ricchezza culturale.

Abbracci

 

Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

  1. Avatar carloesse
    carloesse

    Anche io ho letto LE BOTTEGHE COLOR CANNELLA molti anni fa. E ne ho ricavato impressioni molto simili a quelle di Editalara. Di sconcertato fascino, ma altrettanto vaghe e difficilmente descrivibili. Sicuramente varrebbe la pena rileggerlo, ma personalmente considero l’affermazione di I.B. Singer (Shulz più grande di Kafka) un tantinello esagerata.
    Se non altro perchè nella mia personale scala di valori Kafka è proprio il top. In assoluto.
    Mia personale, eh! (sia chiaro) .

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  2. Avatar camilla
    camilla

    @editalara e carlos. forse la tragica Vita e…morte di Bruno Schulz, la sua ultima parte di vita di ebreo catturato e tormentato dai nazisti. la sua dolce voglia di vivere malgrado l’orrore della prigionia nazista., l’insulto del suo brutale omicidio per mano del nazi a Cui faceva da autista , il suo raro talento di artista e il suo destino fanno di Schultz un martire del suo tremendo tempo . Un altro ebreo,un altro simbolo delle catastrofi piu’ atroci della Storia di un’epoca . La Vita di Kafka ,scampato per la data di nascita precedente ai massacri contro gli Ebrei, fu una Vita ” normale”. La sua morte prematura dovuta a una tubercolosi alla laringe fu dolorosa , ma Kafka uomo fu sempre amato e non fu mai solo.
    I due grandi artisti per tutto cio’ non mi riesce di paragonarli. Schulz fu anche un martire della follia di una atroce dittatura .Il gelido omicidio da Parte di un ufficiale tedesco Che gli sparo’ in faccia senza un motivo, ha tolto la vita a un grande artista e al mondo la grazia di conoscere altri tesori con cui illuminare la intera umanita’ . Ecco perche’ ancora oggi Bruno Schulz
    ci incanta e ci commuove. Cam

    .

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  3. Avatar carloesse
    carloesse

    @luigi gavazzi
    Caro Luigi, ci avevi preannunciato l’apertura della nuova pagina del 2017.
    Siamo in trepidante attesa…

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  4. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Cam hai scritto benissimo, condivido di cuore.

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  5. Avatar wwayne

    http://www.elle.it/magazine/news/g1261992/10-cose-da-non-scrivere-mai-a-un-uomo/?wtk=oc.hmi.elle.magazine.fbadv&utm_source=facebook&utm_medium=paid_social&utm_campaign=hmi_social_ads_elle_magazine
    Ci tenevo a segnalarvi quest’articolo, perché lo ritengo estremamente offensivo per chiunque, non soltanto per le donne. In particolare gli ultimi due punti della classifica, perché rivelano l’aderenza allo stereotipo della donna come angelo del focolare, che sola deve pensare a nutrire l’uomo e allevare i suoi figli. Anche gli altri punti sono poco calzanti: la maggior parte delle frasi da sms citate dalla “giornalista” mi farebbero sciogliere, altro che indispettirmi. Ma su quelli si può sorvolare, sull’orrido finale proprio no.

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  6. Avatar camilla
    camilla

    @ww. volevo dirti qualcosa a proposito di selvaggia lucarelli ma non ho saputo dire niente.
    Ora dopo Il Post sull’intervista di Elle mi sembra di poter dire Che , secondo me,questo tipo di linguaggio appare sempre stucchevole, , prevedibile, noioso. Non e’ una questione di contenuti ma di un uso delle parole svuotate da ogni significato. Un tanto al kg o alla riga.Molto grossolano .
    Conosci di certo Bruno Schulz : cosa ne pensi?,ciao Cam

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  7. Avatar wwayne

    @Camilla: Purtroppo mi hai sopravvalutato: non conosco Bruno Schulz. Mi sembra di ricordare comunque che di recente hai scritto un commento molto bello su di lui (non ne sono certo, perché ultimamente ho ripreso a leggere i vostri interventi “uno a campione”), e quindi mi riprometto di colmare la lacuna.

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  8. Avatar camilla
    camilla

    @ww Se ti capitasse di leggere L’EPOCA GENIALE con la prefazione di David Grossman faresti una esperienza importante. Era un grande artista , ucraino e ebreo. 😊i

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  9. Avatar wwayne

    @Camilla: Grazie per la dritta! 🙂

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  10. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti
    Devo registrare un abbandono: ho lasciato dopo una trentina di pagine “Nel tempo di mezzo” di Marcello Fois.

    Avevo iniziato questo autore con tanta aspettativa perché non lo conoscevo e perché di scrittori italiani ne sto scoprendo veramente pochini. Premetto che in un libro un linguaggio piatto, l’ho sempre detto, può farmi perdere subito l’entusiasmo perché per me non vale la trama, ma il modo di raccontare e, nei tanti fattori del racconto il tipo di scrittura su di me gioca un ruolo importante. E questo è risaputo, quello che invece non avevo ancora sperimentato è la sensazione di fastidio al cospetto di una lingua troppo costruita, arzigogolata, veramente eccessiva. È quello che mi ha bloccato nel libro di Fois: il protagonista torna dopo molti anni nella sua isola, la Sardegna, si avvicina al suo paese e descrive il paesaggio circostante: vi dico, avete presente i “fiori” di don Ferrante di cui parlava il Manzoni? Ecco, per darvi l’idea di quanto compiaciuta abbia trovato questa scrittura devo ricorrere a questo ricordo scolastico.

    Voi lo conoscete? Se non ricordo male, tu Cristina su Fois ti eri espressa, mi sembra, in modo che proprio non si può dire
    positivo!

    E non si dica che è colpa della concomitanza con il grande Musil perché nei confronti dei miei autori mi ritengo abbastanza onesta: quando l’abbandono dipende da un mio stato d’animo soggettivo lo ammetto (certo, direte voi, a patto di saperli individuare e riconoscere i propri stati d’animo! Bella questione anche questa, non dico di no).

    Ciao,
    Mariangela

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  11. Avatar EditaLara
    EditaLara

    Per il piacere di Camilla o la curiosità di Wwayne e per tutti coloro che amano la letteratura , il magnifico articolo di Grossman su Bruno Schulz..

    http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=12&sez=120&id=29730

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  12. Avatar camilla
    camilla

    @editalara …e’ la prima volta, eppure quanto ci ho provato, che incontro qualcuno che condivide con me un pezzo importante della mia raccolta di tesori . Tesori che hanno illuminato i piu’ oscuri e spaventosi momenti che non mancano nella vita di ognuno. Questa tua sensibīita’ , questa capacita’ di intuire i sentimenti degli altri ( i miei per mia …fortuna) mi hanno fatto tanto bene. Io mi sento benedetta .
    ciao grande Editalara.
    Sottovoce : spero che sia contento anche ww. Cam

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  13. Avatar Cristina
    Cristina

    Eccomi tornata.
    Mari,
    su Fois ho ricordi vaghi, ma non positivi. a volte la mia memoria diventa labile…

    ciao ciao

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  14. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Su Bruno Schulz ho un’opinione personale, magari non condivisa; lo lessi anni fa, e` uno scrittore che ha una capacita`grandissima nel rendere fantastica la realta`, un giocoliere, ma purtroppo non mi e`congeniale, sembra il suo un discorso di pura bellezza. Non so se avete mai letto Cristina Campo, altra grandissima scrittrice che ricama un mondo in cui si sta bene tra le parole ma e`distante, estraneo. Non ritengo Schultz particolarmente affine a Kafka, in quest’ultimo c’e` una sofferenza piu` avvicinabile, non e` un caso se Kafka sceglie di scrivere con parole precise e comuni, Kafka non inclina a meravigliare con le parole. E` piu narrativo. Ma queste sono solo impressioni personali. Sia Schulz che Campo sono autori indubbiamente da leggere.

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  15. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Cam mi hai rivolto parole bellissime, mi hanno commossa e ti ringrazio. altro non dico , non serve.. ci siamo capite .. la meraviglia di condividere il “tesoro” che c’è oltre il libro letto,oltre la parola scritta di un poeta.. perché oltre c’è sempre molto , molto di più..
    e lo sai che di terzo nome faccio Benedetta 🙂

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  16. Avatar camilla
    camilla

    @ Domenico fina. Cristina Campo e Bruno Schulz : non riesco a trovare nulla in comune. La Campo prese tutta la sua ispirazione d Simone Weil. La mistica la religione furono essenziali per tutta la sua Opera e la sua Vita.. Molti anni fa’ mi ero interessata di Elemire Zolla profondo amico di Campo. . Sono d’accordo con te Sulla diversita’ profonda tra Kafka e Schulz. Ma ha gia’ detto tanto David Grossman. Ciao ciao. Cam

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  17. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti
    Ho letto in una nota del Meridiano de “L’Uomo senza qualità” che Musil rimase affascinato dal Malte di Rilke: combinazione o no ho deciso di scaricarlo immediatamente (è la seconda volta in una settimana che mi imbatto in questo titolo, visto che era anche tra i 40 romanzi tedeschi di cui abbiamo parlato):

    ►Rainer Maria Rilke, “I quaderni di Malte Laurids Brigge”, traduzione di Furio Jesi, Garzanti Libri, 2013

    Ne ho lette una ventina di pagine, il racconto si muove tra introspezione, monologo, e onirico; morte e memoria per ora mi sembrano due presenze molto forti, dà un senso di vertigine e direi che non è un libro facile e quando un libro non facile non lo molli subito è già un segno di fascinazione, magari perversa e non duratura, ma è già attrazione fatale. Staremo a vedere.

    Ciao,
    Mariangela

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  18. Avatar Cristina
    Cristina

    Ogni tanto ritorna qui un’ondata di post dedicata a SChulz, e tornano le vostre appassionate parole. E io mi dico: acci non conosco dovrò vedere, cercare, ma poi, chissà come, l’Africa continua a tenermi avvinta e me ne dimentico.
    Ora lo scrivo sul calepino, giuro.
    Per ora Africa e Africa, dopo Coetzee, due scrittrici nere sudafricane. Vi dirò

    Ma Coetzee …beh, devo leggere altro di questo scrittore grandissimo.E non facile. No, è facile da fraintendere anche..

    Piove, ma qui le mimose sono tutte in fiore, e anche i giacinti e i narcisi

    Bonne journée

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  19. Avatar camilla
    camilla

    @ Marian. Le tue ricerche sono sempre stimolanti.
    Nell’elenco degli scrittori tedeschi contemporanei non ho segnalato un romanzo magnifico di cui parlai certamente anche qui l’anno scorso, con Grande entusiasmoIl Libro tratta con una armonia inusitata e una grande empatia di una intera comunita’ di artisti del secolo scorso. Chi racconta e’. il pittore Heinrich Vogeler, maestro dello Jugenstil. ( cercatelo in rete e vedrete dei dipinti veramente deliziosi),
    ma il vero protagonista e’ Rainer Matia Rilke.
    Non manca nemmeno Lou Salomé e una Serie di artisti estremamente interessanti. il romanzo e’. Una meraviglia e svela il tema centrale , anche oggi, dell’equivoco rapporto tra successo e talento. L’autore e’ Klaus Modick. 2015. Ed. Neri
    Pozza. Estremamente Bello da leggere sia per lo scenario di una schiera di grandi personaggi del primo ‘900, sia per narrazione e le affascinanti presenze Che si muovono come in un quadro
    animato e meraviglioso. Rilke e i suoi amori, Rilke e il suo genio e …sregolatezza. Vogeler ,all’ epoca considerato il piu’ grande , e’ un uomo a Cui ci si affeziona. Che bel Libro.Me ne ero dimenticata e il tuo Interesse, molto importante e per tutti noi molto arricchente, per la letteratura contemporanea tedesca, stupidamente negletta dal…sistema, mi ha
    costretta ad andarlo a trovare, il libro intendo,
    CONCERTO IN UNA SERA D’ESTATE. Klaus Modick, Neri Pozza, pag. 192.Devo rileggerlo. Bellissimo pieno di gente Che ti interessa, Nice compreso. ciao.

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  20. Avatar Cristina
    Cristina

    adesso ve lo dico: io parecchi, ma parecchi oramai anni fa, la Camilla l’ho conosciuta così, vorticosa e appassionata e con tutti i suoi errori di scrittura, assolutamente come ora, le sue smemoratezze e i suoi ardori e la sua foga, e la sua strepitosa generosità.
    Non ci siamo mai viste ( ma ci conosciamo, si, ci conosciamo!!) e malgrado alcune baruffe di sostanza, lei è la mia sorella-amica.
    Viva!

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  21. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Camilla @tutti

    Grazie! Ho segnato il titolo di Klaus Modick!

    Mi fa piacere essere riuscita ad evocare qualcosa di significativo: rimestare nel passato di noi lettori è un po’ il bello anche delle discussioni nel Gdl, a mio parere; ti vengono in mente cose che pensavi di avere scordato.

    Ciao,
    Mari

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  22. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti
    Visto che uno degli scopi che mi prefiggo in lettura è quello di evitare la monomania (con Musil la tentazione di sprofondare totalmente ed esclusivamente in ambito austro tedesco è molto forte), ho voluto mischiare il sacro al …no, purtroppo, non è niente di profano, è solamente “Metafisica dei tubi” di Amelie Nothomb.

    Di Nothomb è il terzo libro che leggo e subito ho riconosciuto la tecnica dell’autrice: al lettore propone qualcosa che sembra assurdo, qualcosa di non riconducibile alla realtà razionale, qualcosa di straniante, diciamo che anche in questo romanzo ho trovato il tentativo di usare l’arma dello spiazzamento giocando sul grottesco.

    Questa volta sono le vicende di una bambina di due anni (la biografia della stessa autrice?) a volerci stupire, si crede un tubo e per quasi due anni vive in stato quasi letargico poi si trasforma; vive in Giappone in quanto figlia di un diplomatico; il diplomatico cade in un tombino e la creatura crede che stare sottoterra sia la l’occupazione dei diplomatici, e così via con queste amenità.

    Nel libro ho trovato un’accozzaglia di temi abborracciati e non approfonditi. C’è un po’ di tutto: c’è un riferimento alla religione (la bimba impara a leggere in tenera età per conoscere meglio la figura di Cristo e quando dà da mangiare ai pesci lo fa con rito eucaristico: “Ecco il mio corpo, questo è per voi”, dice la piccolina alle odiate carpe); c’è l’orgoglio del Giappone tradizionalista che a conflitto terminato non vuole adattarsi alla cultura del vincitore (la governante più anziana ne è chiara espressione); c’è un accenno, a mio parere distorto, a una vicenda della storia Giapponese e non manca neppure il tema della morte e del suicidio (ma non anticipo niente per tema di rovinare il piacere della lettura ai futuri lettori di Nothomb).

    Ho visto il filmato di Murgia che di Nothomb stronca solo l’ultimo libro, io invece mi permetto di dire che di questa autrice non ho ancora letto un libro che non sia furbetto e che quindi, salvo essermi persa proprio le perle rare, andava stroncata l’autrice.

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  23. Avatar camilla
    camilla

    @ Cristina. I miei errori .Lo sai bene Che non rileggo mai. Tiro dritto e se dimentico l’esattezza di un cognome voglio farmi capire senza interrompere lo straripante flusso di quel Che mi preme dire . E sto attentissima quando scrivo ma se non mi viene il nome di Nietzsche non mi blocco e dico nice.tanto si capisce.
    Comunque mi scuso con tutti
    Ma temo Che continuero.
    ..Se rileggo gli strafalcioni mi ammazzo di risate e perdo Il filo. Bacione sorella – Amica.

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  24. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @tutti
    Avete presente THE HOURS di Cunningham ?
    Bene, a me era tanto piaciuto. Così, imbattutami a Natale in UNA CASA ALLA FINE DEL MONDO, l’ho preso e . . . l’ho dimenticato (le famose case che cambio spesso).
    Ora, reduce da una serie di analisi per cui la mia borsa MaryPoppinsiana ha previsto anche le tanichette di urina (stendo un velo pietoso), l’ho iniziato e mi ha acchiappato subito.

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  25. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @tutti
    scusate, vi ho lasciato in sospeso col touch sono maldestra…
    insomma, vi dicevo che mi ha preso, pur avendolo affrontato in una fase complicata e in luogo affollatissimo di gente parimenti TANICO-MUNITA!
    In THE HOURS un filo conduttore letterario teneva unite tre storie. Mrs Dalloway era il filo.
    Qui seguiamo la storia di due ragazzini BOBBY e JONATHAN; ciascuno per sé, separati per ora come in due romanzi paralleli.
    Come in THE HOURS è ben delineato il rapporto con i genitori e l’infanzia guarda gli adulti con un occhio precocemente disincantato.
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  26. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari, per me Amélie Nothomb, non merci, già da un quarto dell’unico libro preso in mano. Non darei tre chances a una scrittrice così.

    Jezz, io non ho letto il libro ma ho visto il film THE HOURS – assolutamente magnifico e commovente – con delle attrici, ah, sublimi ( nicole Kidman al suo best)

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  27. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti, @Jezz @Cristina
    Jezz, il libro “Le ore” di Michel Cunningham è bellissimo! Il film devo vedermelo senz’altro.

    Cristina, eppure Nothomb è una scrittrice che vende un sacco, hai però ragione, forse non merita tanta attenzione. Ma c’è almeno un passo di “Metafisica dei tubi” rispetto al quale mi sento di chiedervi se ne sapete qualcosa. Nel romanzo, Nothomb cita i suicidi di Okinawa del 1945 e lamenta il fatto che ancora nel 1989 non abbia trovato sul luogo traccia alcuna a ricordo di queste persone che si sono buttate dalla falesia all’approssimarsi dell’arrivo degli americani. Ho riletto e penso di non sbagliarmi, non accenna minimamente al fatto che le vicende di Okinawa non sono affatto chiarite, è stato infatti autorevolmente sostenuto che la popolazione civile dell’isola di Okinawa si sia suicidata in quanto incitata dagli stessi comandi militari giapponesi.

    Ho letto in rete che in Giappone questo evento è oggetto ancora oggi di polemica: in alcuni casi, furono proprio i militari a distribuire delle bombe perché, a comando, i civili si facessero saltare; i suicidi non si verificarono o si verificarono in misura minore dove non c’era presenza militare. Per avere raccontato questa storia senza ammantarla di amor patriottico lo stesso premio Nobel Oe Kenzaburo nel 2005 ha avuto dei guai giudiziari (superati poi dalla sentenza di assoluzione): alcuni reduci lo avevano accusato di avere infangato l’onore dell’esercito; ancora nel 2007, alcuni libri di storia che riferivano della pressione militare quale causa del suicidio collettivo furono censurati dallo stato giapponese.

    Pur sedicente amante della storia e della cultura nipponica, l’autrice ha strumentalizzato il fatto storico a favore del suo libro, e questo è già deprecabile, ma, di più, ha contribuito a dare una versione dei fatti distorta. Bell’onestà intellettuale, niente da dire.

    Se qualcuno sa qualcosa di più sui suicidi di Okinawa e ha voglia di dirmelo, lo ringrazio.

    Saluti,
    Mariangela

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  28. Avatar Dani

    THE HOURS: apprezzato molto il film, con attrici al meglio, ma il libro mi ha lasciata indifferente. Buffo, di solito è il contrario

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  29. Avatar camilla
    camilla

    @jezz. hai letto il libro e hai visto anche il film?
    UNA CASA ALLA FINE DEL MONDO nella versione cinematograf.e’ molto o poco vicina al romanzo?
    Mi o figlio mi ha regalato il DVD ( come avrà. fatto dato che non è. in vendita) di OLIVE KTTERIDGE. , un romanzo bellissimo e complesso Il film racconta in modo troppo ” brutale” il carattere un tantino spinoso ma estremamente generoso di una donna intelligente e sensibile…a modo suo. E trascura totalmente la complessità del romanzo ridotto alla sola parte della Olive e della sua piccola famiglia. Una bravissima attrice ma Olive Kitteridge non c’è. Perciò. ancora una volta libro e film non si assomigliano affatto.E allora perché. sfruttare il titolo di un grande libro, Premio Pulitzer? E un casa alla fine del mondo come e’ nel film ?(che non avrai visto !) Ciao Jezz.Quelle tanichette mi hanno colpita.

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  30. Avatar Cristina
    Cristina

    si anche a me hanno colpito le tanichette, ma immagino sia per la parola tanichette eh?

    Nulla so dei suicidi di Okinawa io…

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  31. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti
    Per quello che ho capito io questo link riassume bene la questione dei suicidi di Okinawa:

    http://www.asianworld.it/forum/index.php?showtopic=7078

    Diffidiamo di Nothomb

    Ciao,
    Mari

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  32. Avatar Cristina
    Cristina

    ma Nothomb…ma l’hai vista? lei fa il personaggio, mica la scrittrice!!

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  33. Avatar camilla
    camilla

    @ luiginter. – prima di tutto faccio una riverenza ( perché buttar via vecchie parole in disuso e assai graziose) una profonda riverenza per come gestisci questo spazio blog. Per esempio abbiaamo Mariangela che fa gli scavi archeologici
    portando di volta in volta alla luce trofei originali. Ultimamente si è chiesta come mai la letteratura tedesca “giovane” fosse tanto negletta . Da lì le indagini sulla scrittura in lingua tedesca che tra tanti altri mi ha fatto riprendere in mano il bellissimo romanzo di Klaus Modik CONCERTO DI UNA SERA D’ESTATE SENZA POETA, celebre dipinto Jugendstil del pittore Vogeler , il poeta mancante e’ Rainer Maria Rilke e una compagnia di grandissimi dei primi de ‘900 tedesco. EditaLara ha ricordato
    nientemeno che Bruno Schulz .un tuffo al cuore al solo suo nome. Domenicofina ha paragonato
    Bruno Schulz a Cristina Campo che a me ha
    subito ricordato Elemire Zolla che ho amato molto per la sua assoluta originalità, e da lui tanti anni fa imparai a conoscere qualche scritto prezioso di Cristina Campo, (lungo respiro mio)…
    e oggi, sul ROBINSON l’inserto della domenica di Repubblica c’ e’ un bellissimo paginone su CRISTINA CAMPO!!! non è una bellissima sequenza , gentile Luigi? Un blog stimolante. grazie e ciao. Cam

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  34. Avatar camilla
    camilla

    @luigi. p.s sequenze simili nel blog accadono spesso.cioe non il solito discorso tra sordi che si parlano addosso. No?? Merito tuo. ciao

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  35. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Cristina @Camilla
    Cristina, no, non l’ho vista, Nothomb, mi hanno riferito che ha atteggiamenti bizzarri e mentre recita il suo copione proprio non la voglio vedere. Camilla, con questi “libretti” (mi perdonino gli amanti di Nothomb) cerco di uscire dall’archeologia letteraria (magari ne fossi davvero capace!) perché ogni tanto può essere istruttivo leggere i libri molto venduti, di cassetta, certo, per tutto c’è un prezzo: in questo caso ho dovuto sacrificare tempo che avrei potuto dedicare a una lettura più approfondita di questo libro:

    ►Chiara Gatti, “La Milano scolpita da Leone Lodi”, Officina Libraria, 2015.

    La scultura degli anni di regime può piacerci o no, ma quando giro per le città mi fa piacere riconoscere gli autori dei monumenti e i personaggi a cui sono dedicati (beh, con Garibaldi non ho problemi!) e questo libro ha il pregio di essere molto chiaro nello spiegare dove si trovano le opere (può essere usato come guida) e presenta bellissime fotografie.

    C’è poi da dire che le statue su di me esercitano, sempre, una certa impressione; sapevo che c’è chi è affetto da autentica fobia, per fortuna non è il mio caso anche se ammetto di essere molto sensibile anche a immagini piuttosto retoriche; se è vero che rigetterei senza indugio il corrispettivo letterario, davanti a statue un po’ datate, commemorative e celebrative, non lo nego, ho qualche cedimento: mi ammaliano, mi impressionano, anche quando il messaggio che veicolano è un po’ bolso. Voi siete più razionali e maggiormente immuni alla retorica iscritta nel bronzo e nel marmo?

    Torno al libro che ho trascurato: e nei riquadri ci sono utili riassunti (il riassunto, come lo chiamavamo noi ai nostri tempi, viene rivalutato, adesso) che spiegano brevemente le correnti architettoniche di Milano tra le due guerre. Non proseguo perché parlerei di un libro che non ho letto che per un quarto. Però è bello!

    Ecco, queste erano le letture con cui mi intrattenevo quando ancora non leggevo romanzi, prima di frequentare questo blog: generalmente no, ma quando mi imbatto in romanzi deludenti ne sento un po’ la mancanza.

    Ciao,
    Mariangela 

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  36. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti
    Solo per capirsi, le statue di Leone Lodi a Milano adornano il Palazzo della Borsa, alcune sale del Palazzo di Giustizia (giusto per intenderci: Mezzanotte e Piacentini sono stati architetti, come dire, poco sobri, piuttosto monumentali, chiaro che l’ornato delle statue dovesse essere in linea con questa grandeur di regime: metto le foto

    Mari

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  37. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari, oddio i tuoi piaceri architettonici statuari secondo me meriterebbero altri oggetti, ma vabbè, come sempre, de gustibus-… ahahha
    saltando di palo in frasca, ho letto e preso nota per te ( che forse già lo sai) che Roland B arthes ha scritto un libro sul Giappone L’IMPERO DEI SEGNI e,trattandosi di Barthes, credo ti possa interessare…

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  38. Avatar Cristina
    Cristina

    qualcuno sa qualcosa di questo libro? sento elogi molto decisi
    http://www.kellereditore.it/romanzi-racconti-e-reportage/370-la-quarta-parete-sorj-chalandon.html

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  39. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @Tutti
    Con Barthes temo di avere già fallito una volta, non ricordo con quale titolo, in compenso avevo apprezzato quanto ha scritto alla voce “Lettura” nell’enciclopedia Einaudi. Guarderò anche il suo lavoro sulla cultura giapponese che indichi tu.

    Cristina, ho postato l’immagine de “Il Fuoco”, imponente altorilievo virile del Palazzo della Borsa a Milano, perché proprio con questa immagine si apre il libro su Leone Lodi di cui stavo parlando, tutto qui, è solo un nudo maschile. Quanto alla retorica, giusto per farmi capire posso fare un esempio più conosciuto a livello nazionale: anche l’Altare della Patria a Roma, che pure è stato causa di devastazione urbana e che torreggia fuori luogo proprio sul Campidoglio, su di me, alla fine, una certa impressione riesce a farla. So che è tronfio, ma mi condiziona lo stesso.

    Non conosco “La quarta parete”.

    Ciao,
    Mariangela

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  40. Avatar Cristina
    Cristina

    mari, io sono milanese, figurati se non conosco tutte quelle statue ! a me non solo non fanno muovere un baffo, ma anzi, semmai mi casca giù, il baffo…

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  41. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @Tutti
    Avevo premesso che lo stile era magniloquente, ma il libro secondo me è fatto bene.

    Dove invece sono meno tollerante è nei confronti dell’architettura, quando per fare una cosa eclatante sventra e abbatte tutto, sto facendo riferimento alle nuovissime costruzioni di Milano: i grattacieli all’Isola in luogo di un quartiere storico, le tre torri (io ad agosto ne ho viste due) dove prima c’era la Fiera di Milano, ecco, se l’arte di regime, anche quella tronfia, riesco a concepirla come frutto della sua epoca, queste novità architettoniche invece le digerisco meno, e non solo per gli inevitabili strascichi legati a tangenti e mangerie, proprio le trovo fuori contesto e stranianti.

    Avete visto la nuova sistemazione di Piazza Gae Aulentis a Milano? Non dico che non sia un colpo d’occhio appariscente, adesso poi faranno la biblioteca degli alberi, c’è anche l’UNICREDIT Pavillon, ma per me potevano lasciare quello che c’era, del pennone a me non interessa, ne avrei fatto a meno. Mi viene in mente “Le Città invisibili” di Calvino: le città devono sapersi trasformare, ma dovrebbero farlo nel rispetto della storia e della memoria di chi ci vive.

    Non mi sovviene il titolo di un libro che ho visto la scorsa estate proprio sulle nuove costruzioni di Milano (devo pensarci), in compenso ricordo che per scoprire luoghi milanesi che non conoscevo avevo utilizzato anche il titolo che metto qui sotto (siamo sull’articolo dei libri più beli del 2016 quindi vale segnalarlo qui):

    ►“Il giro di Milano in 501 luoghi. La città come non l’avete mai vista”, Marina Moioli, Newton Compton, 2014 Collana Grandi manuali Newton 274

    Il tempo mi manca, altrimenti sì, che potrei sperimentarli tutti questi libri fantastici, un po’ guide e un po’ testi di storia; erano la mia passione e, anche se non più in esclusiva, lo sono tuttora.

    Ciao,
    Mariangela

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  42. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari, ( abitando in Toscana devo “visitare” la mia città, è buffo ) io l’ho visitata settimana scorsa tutta la zona dei grattacieli. Non mi ha entusiasmata perchè mi sembrano soprattutto troppo appiccicati e nemmeno tutto sto granchè architettonicamente. La piazza Gae Aulenti però era pienissima di gente e di giovani con lo skateboard. Non male, almeno di giorno.

    Ti devo dire che – anche se a me quello skyline mi fa strano – che la zona era una zonaccia mezzo abbandonata, per decenni era stato terreno di un grosso luna park e la sera era una zona sconsigliatissima, buia, abbastanza off imits e zona di prostituzione a tappeto. Ci ho lavorato 15 anni proprio davanti davanti , quindi la conosco bene, la sera proprio non ci si poteva andare. Adesso se non altro è percorribile e animata.
    Non so se basta, ma questo va detto.
    Poi le città cambiano, per forza di cose. Anche se non necessariamente in meglio.
    La zona Fiera ( dove abitavo fino ai 20 anni) devo ancora vederla, io ci giocavo e ci pattinavo in quei posti, quindi dovro’ digerire meglio il tutto, e con calma, perchè vedere cambiare la linea dell’orizzonte di quando eri ragazza non è cosa da poco.
    Ma in generale la mescolanza a me non disturba, basta che abbia un senso civile, anzi sociale. E su questo nutro dei dubbi. Ma staremo a vedere.

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  43. Avatar Cristina
    Cristina

    PS Mari,
    il quartiere Isola non è stato toccato, non hanno abbattutto niente, e anzi direi che l’ho trovato animato e vitalissimo settimana scorsa

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  44. Avatar camilla
    camilla

    @ mariangela Io trovo gia’ molto vasto e impegnativo esprmermi sui libri di narrativa c he leggo e che ho lettl. Quei libri che amo e di cui mi sento di poter dire le mie impressioni mi hanno ,bene o male,fatta diventare quella che sono. A loro devo ogni mio orizzonte e per me poterne parlare anche qui e condividerne le esperienze con alcune /i lettrici non e ‘ affatto secondario. Andare oltre non e’ possibile per me. Sono ben lontana da essere tuttologa, da essere in grado di farmi un’opinione su tante questioni per cui e’ necesario possedere una
    competenza che non si puo’ basare su impressioni e emozioni molto personali.
    Figuriamoci su urbanistica e architettura . Qualche film , qualche passione per artisti , qualche personale preferenza su luoghi e climi… Ma non oltre.Non possiedo neppure sufficiente competenza per provare a dialogare .
    Resto sui libri e sulla gioia che mi danno. Percio’ non ho niente da dirti sul degrado urbano e paesaggistico eccetera.ciao e buon lavoro

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  45. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Mariangela @Cristina a Milano vivono le mie più care amiche, ci vedo almeno due , tre volte l’anno e devo dire che la trovo più bella di prima! sicuramente più bella di vent’anni fa, c’avevo un fidanzato (zona Sesto S.Giovanni orribile) .. è una città che cambia, si rinnova, sta al passo coi tempi, il palazzo dell’Unicredit e la zona intorno sono belli, finalmente riqualificati, vivi, pieni di giovani e musica e mostre! e localini dove fare brunch! lì vicino il palazzo del “bosco verticale” ha vinto un premio mondiale per l’architettura mi pare..
    la zona Navigli è sempre bella, antica e piena di gallerie d’arte, ci sono stata il mese scorso, con il sole e il mercatino dell’usato, la magnifica via dei Lavandai!
    insomma, pur amando e vivendo in campagna, Milano è sempre una sferzata di energia!
    ciao, ci vediamo nei più belli del 2017 finalmente, grazie Luigi 🙂

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  46. Avatar Cristina
    Cristina

    ah ecco. Si, dobbiamo traslocare nel nuovo anno: 2017. di lààààà

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  47. Avatar camilla
    camilla

    @tutte/i 2017 , nuove letture. Ed ecco che subito dopo aver letto ammirandone “il grande affresco” , la prosa densa e magnifica di John Banville ( che sembra dipingere e scrivere al tempo stesso…) insomma dopo la storia d Oliver il ladro di cose di poco conto, LA CHITARRA BLU, ecco mi imbatto in un altro ladro .
    Si tratta di una nuova edizione del famoso DIARIO DEL LADROdi Jean Genet, con una bella prefazione di Walter Siti. Jean Genet , il “maledetto” , dalla scrittura abbagliante e
    ….ossessiva. Apprezzato da Sartre e d molti intellettuali dell’epoca .Dice Siti : …”leggere Genet significa ritrovare uno dei compiti fondamentali della scrittura, che è quello di farci complici dell’inaccettabile.”…
    Ecco i miei primi due libri letti nel 2017. ciaociao Cam 📚 📚 📚

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  48. Avatar Mariangela
    Mariangela

    Camilla!!!!!!!!!!!!!!!

    Raggiungici sul 2017!

    Mari

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  49. Avatar Cristina
    Cristina

    cioè nel post i libri più belli del 2017. DI LA’!!

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