I libri più belli, letti nel 2016

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti). La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016. Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno. Anche nel…

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L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del New York Times, pagine opinioni, del 16 marzo 2014

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti).
La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016.

Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno.

Anche nel 2015 questo post è stato di gran lunga il più frequentato e il più fecondo: un flusso quotidiano di pensieri da parte di decine di lettori. Una valanga preziosa di idee e consigli e sconsigli.

Ribadisco infine che fra le regole -fondamentali- di questo gioco c’è il rispetto per gli altri.

Quindi, il confronto civile viene molto apprezzato, l’insulto invece no.

Ringrazio da ora chi continuerà a donarci questo tesoro di letture con tanto affetto, partecipazione, precisione e ricchezza culturale.

Abbracci

 

Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

  1. Avatar EditaLara
    EditaLara

    Ciao e buon inizio settimana a @tutti! premetto che in queste settimane partecipo poco causa lunghi lavori in corso di tinteggiatura e altro in ufficio e pure a casa, un vero incubo.
    Vorrei però dire, in accordo con Camilla e Mariangela, che non credo affatto che i lettori appassionati(come anche noi) snobbino certi autori per la loro nazionalità o perchè sottomessi al peso anche mediatico che viene dato alla letteratura statunitense. Anzi il contrario forse, per esempio mi pare Cristina che tu non abbia mai parlato di quel grandissimo autore che è Richard Yates ( undici solitudini, Revolutionary road) .
    io in corso ho tre letture del tutto diverse :
    Ben Ocri che è nigeriano
    Paul Harding, inglese
    Jung-Myung Lee, coreano

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  2. Avatar EditaLara
    EditaLara

    Qualcuno a cui tengo moltissimo: Tolkien.
    Grazie a Michela Murgia ho scoperto che Rai radio tre ogni sabato dedica una puntata al mio grandissimo autore, con apporti di importanti letterati; nella prima per esempio ascoltiamo Piero Boitani, filologo, linguista, professore ordinario di letteratura comparata che Tolkien l’ha pure brevemente incontrato. “Tolkien creatore di Mondi” .
    Che meraviglia infinita la grande letteratura!

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  3. Avatar Cristina
    Cristina

    Edita: tolkien a Radio3è una iniziativa di Loredana Lipperini che è una stra amante di Tolkien…. io la seguo su FB anche se Tolkien non mi interessa.

    No Edita, ho letto qualcosa di Yates ma non Revolutionary Road, libro che sta molto a cuore a Camilla, verrà il t empo anche per quello. Ma non è obbligatorio, vero??

    in genere parlo di quello che leggo, e leggo soprattutto Africa da 3 anni ( ma non solo, non solo).

    La mia considerazione è che da anni Camilla e io sottolineaiamo a riprese la luce e lo splendore di queste due autrici massime e ,no, viene prima un Murakami ( minorissimo) o qualche italiano attuale…o un americano, e a me dispiace.

    Mi dispiace molto, ma non per me, per la perdita, perchè perdere queste scrittrici è un buco, non nella cultura, nel cuore e nel cervello. Io, a chi mi ha segnalato la prima volta molti anni fa Mercè Rodoreda, ho elevato un trono di grazie, mi sonio sentita benedetta da un piccolo miracolo.
    Addirittura credo che Mariangela abbia provato a leggerla e non abbia apprezzato ( se non ricordo male), ma lei almeno ci ha provato!! poi una/o può non “accendersi” pazienza, capita…

    Quindi cerco le cause possibili di questa totale indifferenza: marketing? prevalenza nell’immaginario collettivo? la critica? diffidenza VERSO LE AUTRICI DONNE? NAZIONALITa’ troppo periferiche? affanno o supremazia dell’appena pubblicato??

    Comunque:
    Mercè Rodoreda – Edizioni La nuova Frontiera – che ha ri-tradotto con onore tutti i libri o quasi. Un’esperienza di lettura assolutamente peculiare, e a suo modo, sconvolgente.
    i Titoli imperdibili sono: LA PIAZZA DEL DIAMANTE – IL GIARDINO SUL MARE – VIA DELLE CAMELIE.
    Gabriel Garcia Marquez rileggeva ogni anno La piazza del diamante, com libro fondamentale…. e c’è una sua intervista meravigliosa in cui parla di una visita a Mercè rientrata dall’esilio in Catalogna:…” abbiamo parlato solo di giardini e di fiori.” Impareggiabile

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  4. Avatar camilla
    camilla

    @ editalara. sei in buona compagnia. Paul Harding. e’ americano, premio Pulitzer 2010 con L’ULTIMO INVERNO . Un romanzo bellissimo che ricordo con tanto piacere come se l’avessi appena letto. Richard Yates , un antieroe di grande talento, mi piace moltissimo. Di REVOLUTIONARY ROAD, Tennessee Williams disse “Se nella letteratura americana moderna ci vuole qualcos’altro per fare un capolavoro non saprei dire cosa”. Un’altra vittima del maschilismo la povera April. Ancora una splendida figura, ancora una Bovary .sola contro il mondo. Buoni lavori e letture. Cam

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  5. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Cri sì lo so ma ne ha scritto Murgia su fb.
    @Cam condivido tranne che per Bovary, sarò l’unica ma io quella Emma proprio non la sopporto! 😉

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  6. Avatar Cristina
    Cristina

    ahahah povera Emma Bovary!

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  7. Avatar camilla
    camilla

    @ editalara. Flaubert adorava la sua creatura.Le donne dell’epoca o accettavano una terribile infelicità, per tutta la vita o dovevano morire. Così come Anna Karenina e …April di revolutionary road. Pochi maschi comprendevano per es. Stoner. Naturalmente nella letteratura. Nella realtà le ammazzano le disobbedienti. ciao bella. Cam😐

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  8. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @Tutti
    Cristina! Io non sono un’esperta di letteratura americana, anzi, quella qui che di autori americani ne ha letti di meno forse sono proprio io, ma vorrei capire come si possa condividere la generalizzazione che hai esternato nel penultimo paragrafo del tuo commento delle ore 0.22, dove affermi che in base alla tua lunga frequentazione gli americani tendono, non proprio tutti, ma siamo lì, a stare in superficie, a cogliere le piccolezze e non l’essenza delle questioni vere.

    Intanto cosa intendiamo con l’etichetta “americani”? Gli statunitensi? I canadesi? Gli afroamericani? E come la mettiamo con quello stuolo di autori che scrivono negli Stati Uniti ma sono depositari di una cultura che affonda radici in posti molto lontani? Vedi gli scrittori della diaspora indiana oppure la stessa Chimamanda, che ho apprezzato moltissimo; e gli ebrei americani, allora, dobbiamo escluderli o possiamo includerli perché perlopiù scrivono in inglese?

    Mi permetto di chiedere quali esperienze di lettura possano essere state tanto negative da supportare una conclusione tanto drastica quando parli di “pattinaggio” – col che, presumo, tu voglia alludere a superficialità, mancanza di scavo, di introspezione – per definire la letteratura americana. Posso dire che i pochi autori americani che ho conosciuto io non “pattinano” (quello è il circo sul ghiaccio) e anche quando sembra rimangano in superficie tirano fuori qualcosa che sta sul fondo. Non so, Auster, Lee, Potok, McCarthy, Franzen, Doctorow non citiamo il solito Philip Roth, per non ripeterci. Il rammarico, semmai è quello di conoscerne ancora molto pochi, da parte mia, e di nutrire diffidenza verso certi nomi del postmodernismo, questo sì (ma è un limite, non una presa di posizione!).

    Non è che non l’avessi apprezzata, la scrittrice catalana Rodoreda, che tu avevi caldamente consigliato, non ero riuscita a leggerla perché forse non era il momento giusto, e l’ho ammesso, l’ho inserita negli abbandoni non voluti di due anni fa, e può essere che abbia perso molto. Ma si rischia di perdere molto di più quando si parte da una posizione tanto ideologica come la tua!. Detto da una che a causa della sua sindrome di minoritaria si è privata fino a poco tempo fa del piacere di tante letture per non so quali pregiudizi o blocchi mentali, posso dire che non c’è regola, né geografica, né antropologica o di genere, gli autori bisogna proprio leggerli prima di rifiutarli, altrimenti vittime della cultura imperialistica lo diventiamo due volte: per quella che ci sorbiamo senza accorgercene e per quella che rifiutiamo sulla base di idee preconcette.

    Ciao,
    Mariangela

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  9. Avatar wwayne

    Come forse ricorderete, ho apprezzato molto Silence, al punto da dedicargli il mio ultimo post. Di conseguenza, di fronte alle aspre critiche di Cristina, io potrei benissimo seguire la scia di Mariangela, e demolire anch’io punto per punto il suo commento. E invece scelgo di non farlo, perché l’ultima flame war mi ha nauseato, e anche perché cerco di accontentare quelle commentatrici (da Editalara a Jezabel) che mi vogliono più moderato. Ma quanto è difficile trattenersi certe volte…

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  10. Avatar elena
    elena

    @tutti

    io penso che nella scelta delle nostre letture, dobbiamo farci guidare principalmente dalle “affinità lettive”, cioè da quei mood letterari che più sono affini al nostro carattere, cultura, aspirazioni, ecc. Ed in sintonia con il periodo che stiamo attraversando, nel momento in cui leggiamo.
    Leggere è una attività solitaria: solo noi e il libro. E molte sono le ore che trascorriamo con esso. Deve pertanto esserci sintonia..
    Almeno per le letture che scegliamo spontaneamente (e non quelle regalate, che comunque sono spesso scelte per piacerci, o quelle fatte per lavoro o perchè ci mancano nella lista dei “go,go, manca”) la scelta non è casuale, perchè ci sono predilezioni che si manifestano in filoni letterari o autori preferiti.

    Per quanto mi riguarda ho notato che preferisco gli autori di lingua inglese, perchè i loro periodi sono diversi, sono più in sintonia con il mio modo di leggere.
    Spesso mi accorgo che leggendo autori italiani mi perdo, mi ritrovo a pensare ad altro perche divagano, usano troppe virgole (solo alcuni mi prendono “Romano, Rea, Starnone).

    Rodoreda l’ho letta ma la prima parte della Piazza del Diamante non mi è piaciuta mentre Yates si.
    Inoltre diffido di chi è categorico nei propri giudizi!!
    Vi lascio questa bellissima frase che ha un doppia lettura, anche in senso opposto http://apprendistalibraio.blogspot.it/search?updated-max=2016-09-19T11:53:00%2B02:00&max-results=5&start=110&by-date=false (bellissimo il blog, mi faccio certe risate)
    buona serata

    Elena

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  11. Avatar elena
    elena

    lingua inglese ma tradotti in italiano, si capisce—

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  12. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Elena @Tutti
    Perdonami, che letture sono “quelle fatte per lavoro o perché ci mancano nella lista dei “go,go, manca”?

    Io non diffido tanto di chi è categorico nei propri giudizi quanto delle “fraschette”, le povere foglie frali, che vanno dove va il vento.

    Ciao,
    Mariangela

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  13. Avatar Elena
    Elena

    @Mariangela

    scusa forse mi sono espressa male (la cena sul fuoco fa fare le cose in fretta). Intendevo i libri che si leggono perché si lavore nel settore dell’editoria (lavoro) o perché li ha scelti il Gdl o perché vanno letti (perché non si può non farlo) in quanto classici. Tutti libri che non vengono scelti per affinità, ma per altre cause.

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  14. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari, piantala, per favore.
    Io NON ho nessuna posizione ideologica preconcetta. Anzi semmai è una posizione post ideologica, cioè a posteriori, DOPo averli letti.
    Gli scrittori made in Usa li leggo, li ho letti e continuerò a leggerli se ne avrò il tempo. Ma in generale mi piacciono poco, o comunque meno di moltissimi altri che preferisco.
    Quelli di orgini etniche diverse e quelli di origine ebrea in genere mi piacciono di più by the way.
    Ad esempio Stoner, che ama tanto la mia Cam, o Strout a me hanno lasciato poco, davvero poco. Ogni tanto ne trovo qualcuno che mi piace, e quando capita lo dico senza nessunissimo problema.
    Cosa vogliamo farci? mi devo cambiare la testa? impossibile non credi?

    E basta, uffa, una avrà pur diritto ai propri gusti e alle proprie impressioni o no? E’ cos’, la penso così, fattene una ragione una santa volta.

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  15. Avatar Cristina
    Cristina

    Elena,
    i filoni le affinità si, va bene, ma io sono curiosa, ad esempio, leggo o ficco il naso dappertutto, se vedo una passione accesa da qualche parte ci butto un occhio ( Carlo è acceso di Murakami, mi ha incuriosita, l’ho letto subito, e…non mi è piaciuto).
    se sento una recensione che mi intriga di una persona che mi piace/di cui mi fido prendo il libro quasi subito e a volte trovo cose strane, interessanti, divertenti, altre no e ci rimango di sale.

    Poi alcuni autori/autrici sono del cuore e vabbè, ma anche con loro non va sempre tutto liscio.
    Ad esempio molti anni fa ero molto innamorata di Possessione – Una storia romantica di A.Byatt,libro superlativo e incantevolissimo. Ho comprato parecchi suoi altri libri dopo, ma no, nessuno mi è piaciuto. Che peccato.

    Anche con il mio stra amato David Grossman ci sono libri suoi che proprio no, e quanto mi rammarico.
    Se Camilla si infiamma per qualcuno/a spesso vado e leggo, poi mi sono ritrovata un fantastico Mr Pip – Cam te lo ricordi vero? – e una insopportabile ,per me, Veladiano.

    Io leggo qua e là, inglesi, greci, turchi, ungheresi, canadesi, boliviani, argentini, e giapponesi e e e statunitensi! e portoghesi e spagnoli e marocchini e via, insomma a volte prendo le novità consigliate dalla mia Biblio e le leggo, magari per riportarle il giorno dopo.
    Leggo meno italiani, alcune scrittrici italiane mi piacciono, ma la nostra letteratura più recente non mi dice granchè, ( anzi mi dice molto poco) a parte alcune eccezioni ( Ferrante, Murgia, Agus, e parecchi altri sardi…)

    Adesso ho in mano un libro di racconti di Daniele Del Giudice, autore che ho amato molto, e alcuni li avevo già letti, altri sono inediti e parlano di gente che conosco, so chi è, non ti dico che botta di emozione…vedi? il caso

    Coi libri è come con le persone, le annusi, te le presentano, poi te le ritrovi a una cena, capita che ci fai pure un viaggio, e poi magari te ne scordi presto. Altre no, ti accendono e le ricordi per sempre.
    Ad esempio a me non piace (credevo) Nabokov, ma per il Gdl ho dovuto leggere Pnin che ho trovato assolutamente adorabile.

    Quindi mi scuso se sono categorica nei miei giudizi, ma sono fatta così, e non posso/non riesco a pensare diversamente da come penso.

    Del resto come la Cam ( lei di più) e come Mari sono una lettrice forte , da 2-3 libri al mese, a colte più, a volte meno, quindi un migliaio di titoli sul groppone credo di averli. forse anche di più.
    Non è un vanto , ahimè, è solo l”età, ma grazie ( o per colpa) a questo ho un gusto formato, buone antenne, palato allenato e opinioni decise.
    A me piacciono le vostre opinioni quando sono decise, e pure categoriche.

    Buonissima notte

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  16. Avatar EditaLara
    EditaLara

    buongiorno! quanti bei commenti vivaci, mi piacciono un sacco, sono il segno che la letteratura è sempre viva e ci accende di passione !!
    @Cristina non prendertela se qualcuno vuole approfondire e contraddire le tue opinioni, poi resta ovvio il fatto che ognuno ha il proprio modo di scegliere e leggere i libri, nessuno vuole cambiare la testa degli altri, almeno spero! ad avere tempo e magari qualche poltrona e qualche pasticcino da condividere di persona, sai che belle discussioni letterarie!
    @Wayne, è la seconda volta che scrivi di star cercando di moderarti per fare un favore a me o a Jez; per quanto mi riguarda non farlo assolutamente per me, dì e scrivi quello che ti pare, io non ho chiesto nulla e se ti riferisci al mio TAKE IT EASY era solo un consiglio generale che può valere per tutti noi. Solo , ma è un’opinione PERSONALE, non mi piace quando usi frasi come “demolire l’opinione” o “asfaltare una persona”, oppure “vedi che bravo che sono che mi modero”, sei sempre molto autoreferenziale , poche volte scrivi un commento per il puro piacere di condividere un’esperienza di lettura, cosa che invece apprezzerei molto ma ovviamente ognuno fa come crede ( nel rispetto degli altri).
    Ciao 🙂

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  17. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Cam lo so che sono contro corrente, che molte ragazze si chiamano Emma in onore a questa figura di donna che in un’epoca tanto maschilista osa affermare sè stessa e sfidare la morale ecc. ecc., ma insomma, qualunque fosse la sua epoca di provenienza , io l’ho trovata una grande insopportabile debole egoista 🙂 perdonami !!
    piuttosto datemi Marie Curie !
    baci

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  18. Avatar Cristina
    Cristina

    “è” una grande, debole, insopportabile egoista, Edita, è preda dei suoi sogni, delle sue impotenze, delle sue incapacità, delle sue ingenuità, è una credulona senza psicologia e senza maturità sentimentale, per questo il suo è uno strazio vero, è lo strazio di una persona disarmata!

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  19. Avatar EditaLara
    EditaLara

    meno male Cristina che non sono l’unica a detestarla come figura femminile !!
    ciao !

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  20. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @tutti, che meraviglia questo documentario in 11 puntate !!! su rai5, sono riuscita a vederne solo alcune, devo rifarmi !!

    http://www.rai.it/dl/PortaliRai/Programmi/PublishingBlock-597bd97e-4d5c-4359-9e91-9dfcccf404f2.html?ContentItem-15db4fcc-e769-45ea-8ce2-60b8763b10b0

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  21. Avatar camilla
    camilla

    @ editalara – la storia delle donne e’ una lunga tragica storia di sopraffazione e violenza subita a la negazione dei diritti umani , ancora oggi , e’ sempre vigente. Da sempre condizionate ( ovunque nel mondo) a essere ruolizzate . O puttane o madonne e ancora oggi non si capisce che le femmine vengono , spesso inconsciamente da parte persino delle loro madri, condizionate a un comportamento “speciale” . Certo nell’ 800 era peggio . Educate a Dover piacere al maschio a tutti i costi e allo stesso tempo sottomesse al padrone / marito o padre ecc. Tutti i grandi scrittori classici e maschi hanno compreso questa infamia e hanno raccontato i destini crudelissimi destinati alle femmine che
    sgarravano. Da Dickens a Maupassant , a Flaubert , a Proust ., giù fino a Yates e a molti ( ma non tutti) i contemporanei.Perché odiare Emma? perché voleva la tanto sognata “passione d’amore”? Non tutte le donne la trovano in uomini innamorati ,gentili e non violenti.. Anzi, la maggior parte se la vanno a cercare e spesso questo naturale bisogno viene punito …con. la morte. Io amo le donne innamorate e non le giudico. Tu Edita sei troppo giovane per aver subito ” la superiorità” maschile , il divorzio all’italiana, la condanna penale per aver avuto un bimbo per amore fuori da un matrimonio infelice.Non puoi ricordarti della dama bianca
    che ebbe un figlio col famoso Coppi e fu arrestata e messa in prigione.E all’università ai tempi della contestazione noi ragazze eravamo gli angeli del ciclostile anche se più intelligenti e preparate . Insomma a te non dico nulla ma Cristina …

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  22. Avatar Cristina
    Cristina

    siii Cam?? io non l condanno Emma, è una delle tante possibilità del femminile. Ma la via che imbocca è una strada senza uscita, cerca riscatto in un fremito nascosto, invece di rivendicare ( e potrebbe oh si) un destino diverso e prenderlo in mano.
    L’analisi è tremenda, spietata, millimetrica, un donna inerme, cioè senza le armi dell’intelletto e della critica.
    Verranno altri tempi, e finalmente le cose cambieranno.
    Mi ricordo tutto, Cam, tranqui,
    MA, c’è sempre SEMPRE, ovunque la possibilità di ribellarsi. E ribellarsi è giusto. baciotti

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  23. Avatar camilla
    camilla

    @ editalara ma Cristina dicevo lo sa. per tutto il resto si può. benissimo discutere e confrontarsi
    senza perdere tutta la possibile allegria.
    @ ww quando parli di libri dimentico di fare il duellante sei interessante . ciaociao😉 Cam

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  24. Avatar wwayne

    @Editalara: Non mi modero, e mi critichi. Mi modero, e mi critichi lo stesso. Vabbé, ti farò contenta anche in questo caso, e dirò che non sguaino la spada per fare un favore soltanto a Jezabel. Mantenendo inalterata la mia simpatia per te, perché io non serbo rancore a nessuno: pensa che nonostante tutto continuo a dire qualche preghiera per Asfy.
    Riguardo al mio stile di scrittura “acceso”, come dissi già una volta a Carloesse, lo adotto per un motivo ben preciso: è il mio modo di ribellarmi ai toni ovattati e al politicamente corretto che imperano oggi, andando proprio all’esatto opposto.

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  25. Avatar wwayne

    Vi segnalo una lettura molto piacevole che ho concluso in questi giorni: “Il gelato (non) è uguale per tutti” di Vetulio Bondi. E’ uno dei gelatai più famosi di Firenze, e questo in teoria dovrebbe essere un suo libro sul gelato; in pratica è soprattutto un’autobiografia sui suoi ricordi di ragazzo, che lui racconta con un’ironia tipicamente fiorentina e assolutamente irresistibile.

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  26. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Cam sì giovane abbastanza ma conosco la storia passata e pure quella contemporanea purtroppo, sono sempre con le donne che lottano per la propria affermazione do esseri umani , in questo caso è solo un giudizio su un particolare personaggio, forse perché non lo trovo abbastanza intelligente, coraggioso, nemmeno così tragico dato la sua fine scontata e l’incapacità di considerare e amare la figlia, ma certo non è colpa di Emma Bovary, semmai del suo autore, maschilista come gli altri del suo tempo secondo me. Insomma è solo un personaggio femminile che non mi piace, mi irrita proprio per le ragioni citate da Cristina. Quanto al presente purtroppo siamo ancora molto indietro, non solo a causa di omicididi donne, infibulazione, ecc. anche qui nei piccoli paesi di campagna le mentalità sono assai ristrette! C’è da fare forza !! 🙂
    Ps. Abito in quel minuscolo paesino da cui proviene il famigerato prete che ha dato scandalo; non conosco i fatti so solo che molti sono ancora quelli che preferiscono scagliarsi contro le donne piuttosto di vedere il marcio di un uomo.

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  27. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Wayne ecco grazie, una bella lettura condivisa a me fa sempre piacere, il resto son cazzate.

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  28. Avatar wwayne

    @Editalara: E’ come nell’Assommoir di Emile Zola: quando c’è una relazione illecita la vox populi tende ad identificare la donna come il diavolo tentatore, e l’uomo come il povero Cristo che non ha saputo resistere quando lei gliel’ha sbattuta in faccia. Anche ne “La Lupa” di Verga mi pare di ricordare che venga stigmatizzata (se non ridicolizzata) questa mentalità popolare.

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  29. Avatar wwayne

    @Camilla: Grazie mille! Anch’io ti trovo molto interessante e piacevole come persona. 🙂

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  30. Avatar carloesse
    carloesse

    Io non chiedo mai ai personaggi di un libro di essermi “simpatici”. Nessuno di quelli di M.me Bovary lo è. Non lo è Emma, superficiale e stolta, non lo sono il marito piatto e banale, nè l’amante furbastro, egoista e malvagio.
    Ma non vanno giudicati per quello che sono , ma per come vengono rappresentati, l’efficacia con cui l’autore li sa rappresentare. E se quindi rimangono impressi nella memoria, buoni o cattivi che siano (Long John Silver è molto più memorabile del giovane Hawking o del Dottore, ed è lui a fare la grandezza dell’ “Isola del Tesoro”, Uriah Heep è molto più interessante di David Copperfield, la Monaca di Monza molto più di Lucia, per non parlar dello scialbo Renzo….).
    E il Capitano Achab, ossessionato e folle, può essere simpatico a qualcuno? Può essere “amato”come essere umano? Possono essere simpatici il pedofilo Humbert Humbert o la sciocca e immatura Lolita?
    Però possiamo amarli ugualmente, non in quanto persone, ma proprio perchè “personaggi”: figure la cui resa è perfettamente funzionale alla storia che si vuole narrare. E ho citato sicuramente dei “capolavori” (siano poi piaciuti anche a voi oppure no).
    Sotto questo aspetto Bovary rimane un gran bel romanzo, anche se pure per me non è tra i preferiti, ma solo perchè alla lunga mi è parso un po’ noioso. Non certo per i personaggi, ed Emma (che ne è protagonista) in primis, che non chiede (nè ce lo chiede Flaubert) di essere assolta o condannata dal lettore o dalla lettrice.

    PS: di Flaubert ho apprezzato sicuramente di più “L’Educazione sentimentale”, e “Bouvard e Pecuchet”, nonchè alcuni racconti.

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  31. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Carloesse

    Scialbo Renzo? Lorenzo Tramaglino scialbo? Nooo! Passi per Lucia, un po’ troppo idealizzata, ma Renzo è un ragazzotto concreto, lavoratore, di poca istruzione, ma sveglio, sensibile, impulsivo, di gran cuore. Il genero giusto per Agnese, personaggio impagabile.

    Ciao,
    Mari

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  32. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Carlo ciao, il tuo discorso è condivisibile a livello artistico e razionale ma, per quanto mi riguarda, io leggo facendomi trasportare dalle emozioni e a livello emozionale ci sta benissimo che un personaggio risulti simpatico o meno ( per banalizzare) e ciò ovviamente indipendentemente dalle sue doti morali.
    Quanto a Renzo concordo con Mariangela.

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  33. Avatar carloesse
    carloesse

    Beh, a mio parere se Lucia, pur se tratteggiata in modo idealizzato e un po’convenzionale, è la vera “eroina” del romanzo, a mio parere (ma non solo mio) Renzo è una figura che serve da riempitivo, per fare coppia con lei. Ma è molto meno interessante (per la sua concretezza un po’ contadina) di un Innominato, con tutti i suoi tormenti. E non ha la forza caricaturale di un Don Abbondio , di un Azzeccagarbugli…, o quella simbolica di rappresentare il bene o il male di un Fra Cristoforo o di un Don Rodrigo.
    Sarà anche “simpatico” per la sua sensibilità e il suo gran cuore, e anche per l’impulsività, ma procede per la sua strada lasciandosi un po’ trascinare dagli eventi, senza comprenderli appieno. E senza che lo modifichino o lo trasformino in un “uomo nuovo”.
    E’ proprio il discorso che facevo prima: non è lui a rimanere “memorabile” nei ricordi del lettore, in ciò che realmente “resta scolpito” del libro.
    Ciao

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  34. Avatar Cristina
    Cristina

    La letteratura può molto. Può prenderci la mano quando siamo profondamente depressi, conduci verso gli esseri umani che ci circondano, farci comprendere meglio il mondo e aiutarci a vivere. Non vuole essere un modo per curare lo spirito; tuttavia, come rivelazione del mondo può anche, cammin facendo, trasformarci nel profondo. […] Quando mi chiedo perché amo la letteratura, mi viene spontaneo rispondere perché mi aiuta a vivere. Non le chiedo più, come negli anni dell’adolescenza, di risparmiarmi le ferite che potevo subire durante gli incontri con persone reali; piuttosto che rimuovere le esperienze vissute, mi fa scoprire mondi che si pongono in continuità con esse e mi permette di comprenderle meglio. […] Più densa, più eloquente della vita quotidiana ma non radicalmente diversa, la letteratura amplia il nostro universo, ci stimola a immaginare altri modi di concepirlo e organizzarlo. Siamo tutti fatti di ciò che ci donano gli altri: in primo luogo i nostri genitori e poi quelli che ci stanno accanto; la letteratura apre all’infinito questa possibilità di interazione con gli altri e ci arricchisce, perciò, infinitamente.
    Tzvetan Todorov, La letteratura in pericolo, 2008

    trovato per caso, molto condivisibile in grande parte,no??

    ma vedi se vi trovo qui a discutere di Lucia Mondella e Renzo Tramaglino, poffarbacco!

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  35. Avatar Cristina
    Cristina

    Carlo, tutte/i

    io non so cosa chiedo, a un libro, quando lo leggo. Non so cosa chiedo a un personaggio. So che però quando trovo Stoner mi sta un po’ sul piloro e anche Emma povera, mi verrebbe da darle due sberle.
    ciò detto, è vero, e dopo aver letto Coetzee è ancora più vero, che non c’è bisogno di immedesimarci in un personaggio perchè un libro ci piaccia. Anzi, se il personaggio ci è antipatico e ciò nonostante il libro ci avvince ( come nel caso di Flaubert) lì sta la grandiosità dello scrittore/della scrittrice.
    Ma i due piani si confondono , spesso se non sempre,il nostro sentire dico, e il nostro leggere.

    Quindi: c’è per caso un’etica della lettrice /del lettore che fa piacere solo i libri con personaggi umanamente accettabili, cioè a noi consoni o consonanti?
    io non lo credo, ma vogliamo parlarne?

    Perchè certo, ripercorrendo i libri-cardine del mio cuore, bè lì ci sono solo personaggi che ammiro, che sento nel cuore grandiosamente, che mi commuovono o che esprimono un’umanità che mi tocca .

    E son qui a chiedermi: ma con Dostojevskji come la metttiamo?? perchè là, di simpatici, ce n’è pochi

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  36. Avatar Cristina
    Cristina

    Comunque voto anch’io: renzo tramaglino scialberrimo

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  37. Avatar Giuseppe
    Giuseppe

    Chiedo venia, sapreste consigliarmi un libro sulla storia della Cina che non sia una tempesta di date e cronologia degli eventi? Andrebbe bene anche un romanzo storico che descriva un’epoca remota. Grazie e buona vita a tutti.

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  38. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Giuseppe
    Storia lunghetta, eh 🙂
    Io ho gradito i libri di P. Buck (anche se possono apparire un po’ datati) e CIGNI SELVATICI. Leggibilissimi.

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  39. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Giuseppe
    BALZAC E LA PICCOLA SARTA CINESE
    ma di sicuro sto dimenticando capolavori. Ho avuto vari periodi cinesi …

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  40. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @WWayne
    scusami, ma come ho avuto modo di dirti, leggo a saltare i tuoi commenti (troppo pieni di asfaltamenti e di autocritiche che a ben guardare sono autoesaltazioni in qualche occasione); non me ne volere, ma ho poco tempo, a volte connessioni sballate e mi piacciono troppo altri commentatori.
    Adesso ne ho visto uno in cui dichiari di “fare un favore a me”. Non so a cosa ti riferisci e non vorrei che ci sia una chiacchierata virtuale in corso con me senza che io me ne sia accorta. Scusami. Mi faresti un riassuntino?

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  41. Avatar Cristina
    Cristina

    Jeeezzz….ahahahahah, oddio mamma, ma lassa sta’

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  42. Avatar wwayne

    @Jezabel: Mi avevi chiesto di moderarmi, e io ti sto accontentando: infatti ho lasciato passare una ghiotta occasione di demolire Asfy. Quest’ultima invece le occasioni le coglie al volo, e infatti ha subito approfittato del tuo commento per mettere in atto il suo ennesimo tentativo di isolarmi. Comunque, adesso i miei commenti puoi leggerli: da un bel po’ infatti cerco faticosamente di essere asfalto – free.

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  43. Avatar camilla
    camilla

    @ Cristina. Ti ringrazio per avermi ricordato Mr. Pip. Quanti grandi amici libri si dimenticano , seppelliti da montagna di loro simili. Mr. Pip e’ un miracolo di bellezza. Per chi ama Dickens e conosce Grandi speranze leggere Lloyd Jones , mr.pip,può. solo essere un raffinatissimo piacere. Nell’isola di Bouganville nell’oceano Pip, piccolo grande maestro, si dedica totalmente ai bambini su quanto è rimasto della piccola scuola dell’isola . Il feroce assalto di una banda di soldataglia lascia dietro di sé la devastazioone e il terrore. Mr Pip e’ riuscito a salvare solo un libro GRANDI SPERANZE di Dickens e con quello terrà le sue lezioni meravigliose su tutto quanto è. necessario all’educazione dei piccoli.
    MR.PIP. di Lloyd Jones è un racconto magnifico ambientato nella natura selvaggia . Chi ha amato GRANDI SPERANZE e anche chi non conosce il romanzo Dickensiano può trovare in questo Mr. Pip un mondo lontano e immerso nella natura
    lontana e anche un senso universale e vicinissimo.Con la piccola Matilde (?) sichiama cosi. vero cri.?

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  44. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Giuseppe @tutti
    Giuseppe, chiedi un libro sulla Cina che non sia una tempesta di date: io mi azzardo a mettere qui il titolo di un libro senza averlo letto, solo perché il nome della curatrice secondo me è una garanzia, poi vedi tu (ammesso che tu non l’abbia già incontrato e magari scartato, può essere):

    ►Edgar Snow, “Stella rossa sulla Cina. Storia della rivoluzione cinese”, a cura di Enrica Collotti Pischel, presentazione di Marco Del Corona, traduzione di Renata Pisu, Il Saggiatore, 2016

    Ciao,
    Mariangela

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  45. Avatar camilla
    camilla

    @ tutti. a me piace tutto dei PROMESSI SPOSI. Renzo e ‘ un amore. Quando va a dare l’ assalto a Don Abbondio. . che scena! Quando va da Azzeccagarbugli con un ” mazzo di tacchini ( o polli? tacchini credo) vivi e questi poveracci si beccano fra loro furibondi. E’ difficile che non sia mai capitato a ognuno di noi di fare come un tacchino di Renzo. Insomma è. tutto, tutto splendido in quel nostro grande classico. Io ho avuto la fortuna di avere una insegnante che ci fece sceneggiare i P.S. e poi recitarli, ognuno con la sua parte.Io ho fatto la monaca di Monza ( che personaggio eccezionale e quanto affetto c’è nel suo creatore) e anche Agnese.Che bellezza. E poi ” quel ramo del lago di Como…” Addio monti…” ” Scendeva dalla soglia di uno di quegli usci una donna…” E tutto a memoria. Bei ricordi di ragazzina…
    ciao a tutti. cam

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  46. Avatar carloesse
    carloesse

    Ecco. C’è un’etica del lettore o della lettrice, come chiede Cristina? Anche io non credo che ci sia, a meno che in questa “etica della lettura” non si comprenda la nostra libera scelta e/o capacità di immedesimarci nei personaggi. Che non è obbligatoria, ma se riesce è quel dono dell’empatia che ci permette di calarci in loro per comprenderli meglio, anche i più cattivi. E non per affinare le nostre capacità di giudizio, per giustificarli anche parzialmente o addirittura assolverli dai loro comportamenti, anche i più abietti o efferati, ma per fare nostra la loro esperienza di vita, per sperimentare, cercando di calarci nel loro modo di essere, di affrontare le difficoltà della vita in un modo di essere diverso dal nostro, anche non condiviso da noi.
    Conoscere è comunque comprendere, anche senza esercitare necessariamente nel profondo l’esperienza di empatia, e senza dovere per questo farceli diventare simpatici solo per averli meglio compresi.

    Più libri si leggono più vite si vivono, più esperienze si fanno. Sembra banale dirlo, ma per questo il romanzo è una straordinaria forma di conoscenza, una forma di arricchimento della nostra vita, anche (e specialmente) quando riusciamo a percepire in qualche angolo nascosto della nostra mente una qualche remota affinità con quello che consideriamo il male, le famose “ombre” che vogliamo magari nascondere a noi stessi , con i personaggi in cui vorremmo a priori rifiutare di identificarci.

    Siamo quindi pienamente liberi di esercitare il nostro rifiuto di immedesimarci nei personaggi di un libro, oppure di provarci lo stesso, anche in quelli che ci risultano più antipatici. Anche donne in personaggi maschili e uomini in quelli femminili. Perché no? A me capita. E credo contribuisca fortemente a comprendere l’essere umano, con tutte le differenziazioni del suo genere: maschile e femminile, buoni e cattivi, di diverse razze, religioni, culture; di diverso ceto sociale, religione o credo; di diverso stile di educazione ricevuta. D’altronde in ogni uomo credo sia nascosto il proprio lato femminile e in ogni donna quello virile. Anche nel cuore della persona più virtuosa alberghi una qualche attrazione per le forze più oscure della perversione. Talvolta è il saperle riconoscere che ci permette di porle sotto controllo. Non credo di essere io il primo a dirlo. L’intero mondo della psicanalisi si fonda su questo semplice assunto, del resto ben noto anche prima di Freud.
    Credo che sia doveroso riuscire a farlo emergere, senza sciocche paure o immotivata vergogna. Credo sia necessario per conoscere più nel profondo se stessi e facilitare il proprio modo di affrontare il “diverso da se” e sapersi mettere in rapporto con esso.

    Solo così mi sento più ricco. E più umano. E ringrazio ogni libro che leggo proprio per questo.

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  47. Avatar camilla
    camilla

    @ ww – Ma senti ww non capisco mai se ci fai o ci sei ? Chiamare Asfy la nostra grande Cristina anziché “asfaltata” che significa? Comunque preferisco quando fai il lettore di libri anziché. di post(che comunque sono un piacevole e raro modo di conversare sulle letture) ma che lasciano il tempo che trovano. Hai citato recentemente ASSOMOIR di Zola, un libro importante e tremendo. Poteva esser interessante sentirne parlare.Qualcuno legge Zola( o lo ha letto) ?p.es. LOURDESmolto moderno. ciao .Asfy…ma vi rendete conto.Spero di potermi fare una sana risata e che sia una ” battuta” di spirito.

    Piace a 1 persona

  48. Avatar wwayne

    @Camilla: “Asfaltata” era troppo lungo. Comunque hai ragione, se devo moderarmi tanto vale farlo fino in fondo: d’ora in poi cercherò di chiamarla con il nome di battesimo.

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  49. Avatar camilla
    camilla

    @ @ carlos. molto bello il tuo post sulla lettura dei libri. Sono perfettamente d’accordo in tutto. Cam

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