I libri più belli, letti nel 2016

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti). La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016. Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno. Anche nel…

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L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del New York Times, pagine opinioni, del 16 marzo 2014

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti).
La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016.

Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno.

Anche nel 2015 questo post è stato di gran lunga il più frequentato e il più fecondo: un flusso quotidiano di pensieri da parte di decine di lettori. Una valanga preziosa di idee e consigli e sconsigli.

Ribadisco infine che fra le regole -fondamentali- di questo gioco c’è il rispetto per gli altri.

Quindi, il confronto civile viene molto apprezzato, l’insulto invece no.

Ringrazio da ora chi continuerà a donarci questo tesoro di letture con tanto affetto, partecipazione, precisione e ricchezza culturale.

Abbracci

 

Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

  1. Avatar wwayne

    @Carloesse: La reazione di Elena è stata pesante nel senso che ha dimostrato di non saper stare allo scherzo, non nel senso che è stata offensiva. Neanch’io sono stato offensivo nei suoi confronti, dato che la battuta riguardava il film e non lei: per questo davvero non capisco come mai Elena l’abbia presa sul personale.
    Ad ogni modo, mi fa piacere che tu abbia ricominciato a leggere i miei commenti. E quando vuoi interagire con me, che sia per battagliare (come in questo caso) o per chiacchierare in modo pacifico, la mia porta è sempre aperta. La tengo aperta pure per l’Asfaltata, figurati se la chiudo a te.

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  2. Avatar Elena
    Elena

    @camilla

    ho scoperto Banville grazie ad una intervista contenuta in una puntata di “europa tra le righe” (è vero che in Italia è poco conosciuto, e anche in libreria, sigh!). La sua scrittura mi è subito piaciuta, ma LA TEORIA DEGLI INFINITI mi sta davvero mettendo a dura prova. A seguire ho preparato IL MARE con cui, visto che è considerato il suo capolavoro. Bene accetti i consigli sulle prossime letture: Newton, Keplero ?

    Grazie

    Elena

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  3. Avatar camilla
    camilla

    @ elena. LA LETTRA DI NEWTON e’ un piccolo ( solo di dimensioni) capolavoro. Le trafigurazioni di J.B. sono stpefacenti. Il romanzo , tra l’altro, come falsariga letteraria e una citazione affascinante di AFFINITA’ ELETTIVE .
    ‘ ultimo romanzo del trio Newton, Keplero, e KOPERNICO e’ stat pubblicato nel 2016 col titolo
    LA MUSICA SEGRETA.
    Certo potendo trovarlo (se e’ stato rieditato, io lo trovai attraverso la caccia al libro di Fahre) sarebbe il massimo leggere LASPIEGAZIONE DEI FATTI,seguito da ISOLA CON FANTASMI e poi ATENA . Da qui la saga di Cass ( io la chiamo cosi’) composta da ECLISSE, L’INVENZIONE DEL PASSATO e Antica luce , in italiano UNA EDUCAZIONE AMOROSA. Una splendida trilogia su Cass e suo padre, un attore che verso i 50 anni va in una crisi…premonitrice.E la figura di
    Cass, prima bambina …problematica e poi giovane donna e’ tra le piu’ belle di tutta la letteratura. Questo e’ un Banville…Banvillianissimo. Come con LA RECHERCHE di Proust i singoli libri hanno un senso eccezionale se letti in sequenza. IL MARE e’ bellissimo .Ciao e sappimi dire . In Italia questo maestro non e’ conosciuto o e’ letto male. Ciaociao. Cam

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  4. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Cam grazie, approfitto dei tuoi preziosi consigli ad Elena perchè Banville è autore che vorrei leggere ma qualche anno fa “Isola con fantasmi” , pur affascinandomi molto, l’avevo abbandonata non riuscendo a raccappezzarmici (ma che cavolo di parola contorta è raccappezzarsi?!? 🙂 ).
    con cosa cominciare allora? anche se in effetti in cantiere c’è già moltissima carne al fuoco aiuto!!
    @Wwayne anche a me non è sembrata per nulla pesante la risposta di Elena, anzi, forse devi trovare aggettivi più consoni; usi spesso le parole “attaccare, battagliare, asfaltare, offendere” , ti assicuro che sono fuori luogo, i confronti accesi o i battibecchi nulla hanno a che fare con i termini che usi. Take it easy !
    ciao a tutti 😉

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  5. Avatar wwayne

    @Editalara: Non sono l’unico ad usare termini forti. Anzi, sotto quest’aspetto c’è chi gioca molto più duro di me: io mi fermo prima dell’insulto, altri invece questo confine lo superano ampiamente e con molta nonchalance.
    Di conseguenza, dei 4 verbi che hai citato, l’unico che sicuramente non ho usato a sproposito è il quarto; gli altri 3 effettivamente avrei potuto sostituirli con termini meno drastici, ma come ho già detto in passato la sostanza sarebbe rimasta la stessa.
    Ad ogni modo, ti ringrazio per la tua critica, stavolta pacata e costruttiva, e quindi molto ben accetta.

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  6. Avatar Elena
    Elena

    @camilla
    Grazie della guida a Banville. È vero, è uno scrittore che va affrontato con una guida. Con quale “ciclo” mi consigli di iniziare? Finora ho letto (oltre al libro già citato) CONGETTURE SU APRIL e UN FAVORE PERSONALE.
    Inutile dire che mi sono piaciuti tanto.

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  7. Avatar camilla
    camilla

    @ Elena. CONGETTURE SU APRIL e UN FAVORE PERSONALE fanno parte dei gialli che nel mondo sono firmati Benjamin Blak.Banville stesso disse che per scrivere un giallo (belli tutti i gialli col dott.Quirke) gli ci vogliono massimo 6 mesi
    Per un romanzo , almeno 6 anni.Vedi che in Italia e’ letto male a causa della casa editrice.
    @ editalara. Capisci carissima perche’ non potevi raccapezzarti (bellissima parola) senza aver letto LA SPIEGAZIONE DEI FATTI. Cioe’ in ISOLA C.F. il protagonista e’ uscito dalla prigione per aver ucciso una povera diavola che lo voleva fermare nella sua fuga dopo aver rubato un certo quadroed e’ confinato sull’ Isola come criminale , dopo il terzo atto : Atena dove il critico d’arte esperto di pittura finisce di scontare la sua pena e incontra la zia Corkie.
    .e dopo tutto questo il lettore attento diventa un piccolo espert di letteratura. J.B. e’ il maestro della letteratura del disincanto.Comunque le pagine di B. sono ineguagliabili.Certissimo e’ che va letto bene, come La recherche, o L’uomo senza qualita’ o Ulisse ecc.ecc. Baci Cam

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  8. Avatar EditaLara
    EditaLara

    Grazie Cam !! 🙂

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  9. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @tutti, premetto che non ho ancora visto il film La la land, di cui qualcuno qui ha dato pessimo giudizio, ma per l’ammirazione che nutro per i due attori protagonisti, vorrei postare un link che invece molto bene ne parla.
    Quando riuscirò a vederlo mi farò una mia opinione personale ovviamente, spero di non rimanere delusa perché è un film che mi ispira moltissimo .

    Vedere il mondo attraverso la musica. La La Land (Damien Chazelle, 2016)

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  10. Avatar camilla
    camilla

    @ ww al di la’ del valore del film , potevi dirci le tue osservazioni critiche che sarebbero state interessanti visto il grande successo del film. Invece con una battuta di coprolalia , inadatta a spiegare alcunche’ del film in questione, ti sei cercata una reazione, per niente aggressiva quella di Elena , che con una sola parola credo abbia interpreatato il pensiero di altri, il mio sicuramente sulla tua inadatta battuta indegna di un adulto , per altro padrone di un linguaggio tutt’altro che misero. Invece di dire “ok scusate …” ti sei lanciato in accuse assurde a Elena e a cristina che non ti risponde piu’ da tanto tempo. So gia’ che ti scatenerai verso di me con disprezzo facendo la vittima e poi dirai che tu mi perdoni e che non insulti MAI .Anchel’uso di una volgarita’ tanto gratuita su un film e la pretesa di avere sempre ragione e per es. affibbiare il nome di ” asfaltata ” alla cristina che non riesce piu’ a prenderti sul serio non sono certo meno insultanti delle reazioni che provochi.😓 cam

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  11. Avatar Elena
    Elena

    per amor di precisione vi devo dire “quanto” mi sia piaciuto La la Land e spero non vi scandalizzerete per questo: ta-dah… l’ho visto ben due volte. Una, in anteprima, alla mostra del Cinema di Venezia, la seconda al cinema in regolare uscita. E non succede quasi mai, perchè dopo aver visto i film in versione originale e senza censure, il prodotto”finito” mi attira poco. Invece La La Land è un film fresco, ma non banale e la decisone di produrre un musical è coraggiosa. Ne ho visti tanti altri, di validi, compreso “PARADISE” di Andrei Konchalovsky ( che piacerà agli intellettualmente “impegnati” ), ma questo mi ha lasciato un pensiero lieve .

    Elena

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  12. Avatar wwayne

    @Camilla: Acconsento alla tua richiesta di spiegare perché non mi è piaciuto La La Land. Al di là della campagna di marketing furbetta (che è un elemento esterno al film), il motivo principale del mio scarso gradimento è il fatto che, come ho già detto, è una storia d’amore raccontata male. La La Land è il trionfo del vorrei ma non posso: ci sono tante scene che avrebbero potuto diventare bellissime, e invece il regista (probabilmente a causa della sua inesperienza) le ha mandate totalmente in vacca. Penso ad esempio alla scena in cui Emma Stone torna a casa, e trova Ryan Gosling che le prepara la cena romantica a sorpresa: sembra il preludio ad una scena deliziosa, invece i due cominciano a litigare e rovinano tutto.
    Oppure la scena al planetario: era già romantica così, non c’era bisogno di aggiungervi la nota surreale dei due protagonisti che cominciano a volteggiare nell’aria.
    L’unica scena della quale Chazelle è riuscito a sfruttare tutto il potenziale è la prima: la canzone è splendida, e il contesto in cui gli attori la cantano la rende ancora più piacevole.
    Venendo alla flame war che si è creata qua nel blog, mi sembra un po’ surreale dire che chi fa una battuta “se la va a cercare.” E’ inutile dire “Je suis Charlie”, se poi siamo i primi a pensare che uno le battute (anche e soprattutto quelle triviali, come quelle di Charlie Hebdo) se le deve tenere per sé, e se sceglie di condividerle allora ben gli sta che gli altri reagiscano male.
    Ad ogni modo, non ho mai detto che la reazione di Elena è stata aggressiva: ho detto che è stata una reazione pesante. Non ho neanche la pretesa di avere sempre ragione: non a caso, in uno dei miei ultimi dialoghi con Carloesse dissi chiaramente che di errori ne commetto tanti anch’io.
    Hai detto anche che la mia battuta è indegna di una persona adulta e del mio livello culturale. Ebbene, i vignettisti di Charlie Hebdo (per riprendere l’esempio di prima) sono tutte persone adulte, intelligenti ed istruite, eppure ci vanno giù molto più pesante di me quando si tratta di premere sul tasto della trivialità. Anche Catullo era un uomo adulto, intelligente e istruito, eppure non si mordeva la lingua quando si trattava di comporre una poesia un po’ pecoreccia. Per non parlare di Petronio e del suo Satyricon.
    Insomma, la scelta di lasciarsi andare ad una comicità triviale non è legata in alcun modo all’età e al livello culturale della persona. E questo tipo di comicità non è un delitto, e quindi non squalifica chi la usa: Catullo resta un grande poeta anche se qualche volta ha composto delle poesie da osteria.
    Riguardo a Cristina, che io l’abbia asfaltata più e più volte è un dato di fatto: basta rileggersi i vecchi commenti. E quindi, chiamandola Asfaltata io non faccio altro che sottolineare una verità oggettiva. E’ come chiamare Mattarella presidente, o De Magistris sindaco. Se invece le avessi accusata di essere una spacciatrice o una donna di facili costumi, a quel punto sarei caduto nell’errore che finora ho sempre accuratamente evitato: quello di insultare. Io preferisco battere l’avversario mettendo a nudo l’inconsistenza delle sue affermazioni e delle sue accuse, senza bisogno di insulti. Questo demolire le affermazioni altrui con Cristina l’ho fatto più e più volte: è a questo che mi riferisco quando dico di averla asfaltata.
    Non credo di aver mai provato disprezzo nei tuoi confronti, e mi dispiace se ti ho dato quest’impressione. Ho replicato punto per punto alla tua replica, ma per difendermi, non per attaccarti: questo perché due persone che stimo (Jezabel prima ed Editalara poi) mi hanno chiesto di essere meno drastico, e io sto cercando faticosamente di accontentarle.

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  13. Avatar camilla
    camilla

    @ elena. Che meraviglia vedere i film alla mostra del cinema. Che meraviglia. Ciaociao. Cam

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  14. Avatar Cristina
    Cristina

    Elena,
    mille anni fa andavo anche io a vedere i film a Venezia al festival !( anzi a un controfestival, roba mooolto vecchia). E poi a Milano scorpacciate, tipo 4-5 film al giorno in parallelo col festival ( sia Venezia che Cannes). D quando sono in Toscana sono…a dieta ( ci vado al cinema, ma è finita l’epoca dell’ingordigia).

    Hai ragione : La la land lascia un pensiero lieve, l’idea del musical poteva anche essere coraggiosa. Solo che a mio parere ( e non solo) NON è riuscito a farlo, sto benedetto musical, i due attori sono pure fuori parte, lui in particolare con quella faccetta odiosetta mai convincente.
    Ma non perchè sia una storia in cui i due si lasciano, ma anche perchè sotto c’è la solita idea americana che se uno crede, fortissimamente crede in una cosa, quella è la vita e ce la farà.
    Che in due soldini è una filosofia facilotta, che spiana le complessità della vita per ridurla a una formuletta da bambini. ma certo è un musical…dirai.
    Si, ma questo qua ha delle pretese! ( come quasi tutti i film eh…)

    Per finire: voleva fare un film à la française, leggero ma insieme profondo e pieno di grazia, e gli è venuto male, troppo lungo, statico, con delle cadute insopportabili ( davvero i due che levitano non si può vedere, fa scendere il latte sotto le ginocchia), con dei remind nel film ( tutta prima scena iniziale anni ’50 è una “citazione” dei musical americani famosi), i colori pure sono citazioni dei musicals americani ( e di Kaurismaki).

    Basta, l’unico che saprebbe – a mio parere si capisce – fare davvero un musical lieve e incantevole ( ma perchè non lo faaa???) è Nanni MOretti, che ne ha fatto un pezzetto magistrale dentro un altro film , “la storia di un pasticciere trozkista”, e chi sa cosa dico ok, per gli altri…troppo lungo da spiegare….scusate.

    E comunque io, che sono evidentemente anche tonta, ho pensato per mesi che La La Land fosse un film sul musicista Lang Lang, ahah ma si può???

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  15. Avatar wwayne

    Come vedete, la bruttezza di La La Land è così eclatante che ha messo d’accordo perfino me e Cristina. E concordiamo non solo sul giudizio globale, ma perfino sui singoli punti deboli.

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  16. Avatar Cristina
    Cristina

    Domenico, tutti/e.
    Sto finendo VERGOGNA di Coetzee. ieri sera non riuscivo a smettere e ho letto fino alle 4 di notte, incollata alle pagine.
    Accidenti che libro!!!! Che autore! che storia! e che scrittura! asciutta, laconica ma densa e pregnantissima.
    E’ vero, Coetzee non consente l’empatia e come hai ben detto tu – è questo forse che lo rende così potente e folgorante.

    E’ un libro doloroso – molto doloroso, e senza sconti, ma pieno di una sottile pietà nascosta nelle pieghe di un personaggio difficile da amare, ma perfettamente delineato e perfettamente comprensibile
    Non dico altro: si legge in 3 giorni, se potete leggetelo, leggetelo, leggetelo – a mio avviso è una capolavoro alla pari dei libri di Ernaux ( soprattutto L’ONTA).

    Fra l’altro mi ricorda moltissimo la storia di Stoner – che io non avevo amato troppo – per cui consiglio a tutti/e anche di leggerlo per un raffronto a distanza coi due titoli che ho citato, siamo sui massimi s entimenti umani, quelli che ci albergano dentro, neri, sporchi, e che ci inchiodano.

    Camilla, se non lo conosci, leggi questo libro!

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  17. Avatar carloesse
    carloesse

    Beh, un confronto co STONER (che ho amato svisceratamente) mi incuriosisce assai.
    Credo che dovrò quindi leggere anche io questo VERGOGNA prima o poi.

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  18. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Cristina @Carloesse

    Sinceramente, il lettore può fare tutti i confronti che vuole, ma io tra “Vergogna” di Coetzee e “Stoner” di William proprio non riesco ad individuare il punto di contatto.

    Ciao,
    Mariangela

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  19. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari, ma hai letto Vergogna??
    due uomini spenti, opachi, irrisolti caratterialmente, tutti e due professsori universitari, tutti e due con una vita sessuale monca, faticosa e causa di perdita del lavoro e della stima dell’ambuiente circostante….e tutti e due con un rapporto difficile con una figlia ( molto diverse le figlie ma non fa nulla), tutti e due alle prese con l’idea della morte, a me è parso che i punti di contatto ci fossero. eccome.

    Certo Vergogna mi pare un capolavoro travolgente e lancinante rispetto a Stoner, ma qualcosa di un’esistenza che si lascia andare ,per mancanza di energia e vitalità, per cosmico pessimismo li avvicina, e per un’idea di pietà che c’è in entrambe i personaggi, anche se declinata su versanti diversi..

    Leggilo Carloesse, ci terrei molto poi a sapere che ne pensi. Si legge in due, massimo tre giorni

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  20. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti
    Di tanti libri che mi viene da accomunare, e mi capita di fare paralleli improbabili che esistono solo nella mia testa, questi due proprio non riesco neppure ad accostarli, tanto diversi ho trovato sia il modo di scrivere (più intimista quello di William, secondo me) sia il distacco tra l’autore e il suo protagonista (maggiore in Coetzee che in William).

    Anche i due personaggi non riesco proprio a paragonare: Stoner è vittima incolpevole, il protagonista di “Vergogna”, se non ricordo male, ha approfittato della sua posizione di docente nei confronti di una sua studentessa, commettendo abuso di potere. Nessuno dei due mi è parso opaco e irrisolto, devono subire le conseguenze di un matrimonio sbagliato (il primo) e i condizionamenti di un ambiente sociale in trasformazione, il secondo (da questo dipende in “Vergogna” la durissima scelta della figlia).

    Ho trovato molto bello “Vergogna”, ma “Stoner” mi era piaciuto ancora di più.

    Ciao,
    Mariangela

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  21. Avatar Cristina
    Cristina

    bè , non siamo uguali, vivaddio, ed è un bene!!

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  22. Avatar camilla
    camilla

    @ cristina grazie del consiglio .Ho letto alcuni rmanzi D Coetzee oltre a VERGOGNA ho letto TEMPO D’ESTATE. ELIZABETH COSTELLO , VITA DI GESU. TERRE AL CREPUSCOLO. Belli e duri.
    Sono perfettamente d’accodo con Marian. Tra STONER eVERGGNA non trovo il minimo di similitudine. Due peronaggi opposti. Baci Cam

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  23. Avatar camilla
    camilla

    Scusate sino al buio quasi.😞

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  24. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    @Cristina Mi fa piacere che Vergogna ti abbia coinvolto molto, è un libro direi più ampio e completo per apprezzare Coetzee rispetto a Slow man, che è da leggere ma non è tra i suoi migliori in assoluto. Coetzee ha costruito via via un’estetica personale, il suo stile è asciutto fino all’estremo e i personaggi si muovono con lo stesso stile, disarmante, col quale l’autore si esprime. Non vogliono né sanno spiegarsi e giustificarsi. C’è in Coetzee un sottofondo di comicità come approdo, sebbene non estremo come in Beckett, che approda alla stasi più completa. I personaggi di Coetzee vivono, vengono fraintesi, ripartono, ricadono. In questo senso un autore che vagamente si può avvicinare a Coetzee, un suo lontano maestro, è Kafka. O Svevo per il lato comico dell’esistenza. La coscienza di Zeno peraltro è uno dei libri preferiti di Coetzee, si leggano i suoi saggi, altrettanto interessanti della sua opera narrativa.

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  25. Avatar Cristina
    Cristina

    Domenica avrai certo ragione,
    ma io non ho trovato comicità in Vergogna. Anzi aleggia una sorta di tragedia che ha più aspetti, la sua esperienza fallimentare con la studentessa, la sua impotenza a difendere la figlia e a capirla, la sua storia coi cani da eliminare e cremare ( la parte che più mi ha stretto il cuore, uno choc), la sua osservazione della propria e altrui vecchiaia e decadenza fisica, insomma un lungo costeggiare la morte.

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  26. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Io mi riferivo all’opera in generale di Coetzee, non propriamente a Vergogna. Inoltre noto che oggi mi hai anche cambiato sesso, non mi chiamo Domenica 😉

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  27. Avatar camilla
    camilla

    @cristina. Esce per Einaudi un altro eccezionale romanzo di Chimamanda Ngozi Adichie, dopo il bellissimo Americanah.Le sue potentissime e ineguagliabili indagini politiche e sociali dimostrate in Americanah e in tutti i suoi interventi pubblici come il famoso Ted Speech del 2013 (intitolato We should all be feminists) fanno di lei una eccexionale grande scrittice e grande donna , ineguagliabile interprete della
    societa’ contemporanea: Stati uniti di America e Nigeria- Africa . QUELLA COSA INTORNO AL COLLO – Kimamanda Adichie – ed. Einaudi. .
    @ carloesse. Tu ami Stoner lo so bene, hai scritto
    a suo tempo memorabili post. VERGOGNA e’ uno dei migliori romanzi di Coetzee : imparagonabili i due maschi protagonisti.Stoner un uomo ..
    del futuro, , coraggioso ( incorruttibile all’universita’ ,paga la sua onesta’
    a caro prezzo.Comprende la giovane moglie e
    ammette con se’ stesso la propria inesperienza
    nelle cose del sesso, capisce benissmo la grande
    delusione della giovane moglie educata con i
    romanzi rosa da una famiglia bigotta ( eterna
    Emma Bovary), un maschio che non ha bisogno di prendere il sopravvento su una ragazza ignorante . Non e’ affatto depresso e vivra’ una storia d’amore memorabile e appagante e il capitolo della sua morte e’ tra le pagine piu’ magiche della lettetatura.All’opposto in tutto il protagonista di VERGOGNA. Anche gli autori sono all’opposto umanamente. Come scrittori hanno avuto opportunita’ ambizioni e talento non paragonabiliAnch’io ti chiedo : leggeresti due libri della prima Adichie IBISCO VIOLA e META’ DI UN SOLE GIALLO. Penso che un uomo che ama Stoner apprezzerebbe una simile Nuova esperienza. Ciaociao. Cam

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  28. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Stoner e David Lurie possono anche avere aspetti in comune nel loro lato apparentemente dimesso ma la differenza tra i due libri è anzitutto nello stile, Coetzee è uno scrittore ostinatamente impenetrabile, al limite dell’irritazione, a lui si addice alla perfezione una bellissima frase di Nicola Chiaromonte: “Aver patito la vita senza saper cosa rispondere è la condizione essenziale per aver qualcosa da dire”. I personaggi di Coetzee non sanno dire cosa gli accade, patiscono la vita senza saper cosa rispondere, così facendo Coetzee incarna una scrittura coraggiosa, un’estetica dura, fraintendibile, ma profondamente seria. Per certi aspetti è un Kafka del terzo millennio. Stoner è un’opera di impianto più classico, concede empatia tra personaggio e lettore che Coetzee non concede. E in questo senso dice bene Cristina, proprio qui sta la grandezza di Coetzee, non coinvolge pienamente il lettore, non vuole e non sa farlo, ma la sua prosa non va via facilmente, resta attaccata come un sottofondo pietoso con una forza rara.

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  29. Avatar camilla
    camilla

    @ww. Allucinante ma non sorprende. Il terreno ben concimato del fascismo, razzismo,violenza, crudelta’ e’ sempre pronto a dare i suoi ftutti mortali per ogni civilta’ E il comunismo reale e’ identico. Terribile. Grazie dell’articolo, sono abbonata a Internazionale ma spesso non trovo il tempo di leggerlo tutto Guardo le recensioni dei libri. Maniacale! Ciao ww

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  30. Avatar Cristina
    Cristina

    ossantapeppa! DOMENICOOOOOO, scusa, non mi rileggo mai, è un problema di fretta e di ..occhiali.
    Devo però dirti che io ho provato molta più empatia (malgrado Coetzee) per David Lurie che non per Stoner che a me aveva fatto un po’ saltare i nervi nella sua abulia remissivo- passiva davanti a tutto.

    Camilla,
    il mio avvicinamento fra i due persongaggi dei prof universitari ( molto diversi nelle loro vite e comportamenti lo so anche io) è dovuto a un certo modo di “abbassare le armi” ai colpi dell’esistenza, di non reagire, di lasciare fare che so al destino, al fato, al caso…e non capisco perchè devi dire a Carloesse cosa pensare. Lo farà da solo quando leggerà anche Coetzee non credi? poi se non sarà d’accordo con me lo dirà… non ti pare?

    Si lo so che sta uscendo il nuovo libro di Chimamanda, che donna eh! da andare orgogliosi di questa bella sorella nera e battagliera con un talento grande da qui a là. E’ una grande scrittrice Chimamanda!
    Acuta e di grande perspicacia in Americanah certo, ma come sai io l’ho trovato un po’ lungo
    Vedremo questo.

    Ma NON mi hai detto nulla del libro di Mercè Rodoreda che hai Letto Tanta e tanta guerra.. si boh non ricordo il titolo, come mai?
    D’accordo che sei la mia Camilla bulimica, ma qualche parola almeno!!

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  31. Avatar milena
    milena

    come sempre vi ringrazio per i continui spunti Non solo di lettura….grazie a tutti…anche dei vostri battibecchi!!!!

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  32. Avatar camilla
    camilla

    @ No cri non mi sogno di dire a carloesse “cosa deve pensare” .Sarei molto interessata a conoscere il suo parere sulla scrittura di Kimamanda chescrive da molti anni e i suoi romanzi di esordio sono molto interessanti perche tutti vissuti dentro l’Africa, prima dell’America e hanno un fascino speciale. E non mi dilungo. Di Rodoreda del suo romanzo pubblicato postumo TANTA TANTA GUERRA ti diro’ .La sua scrittura e’ speciale.

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  33. Avatar wwayne

    @Camilla: Grazie a te! 🙂

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  34. Avatar Cristina
    Cristina

    Cito dal post qui sopra di Camilla:.
    .” Stoner..Non e’ affatto depresso e vivra’ una storia d’amore memorabile e appagante e il capitolo della sua morte e’ tra le pagine piu’ magiche della lettetatura.All’opposto in tutto il protagonista di VERGOGNA. Anche gli autori sono all’opposto umanamente”

    Camillaaa! tesoro mio, mi spieghi l’ultima frase? che non l’ho proprio capita

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  35. Avatar wwayne

    Vergogna l’ho letto anch’io anni fa. Del romanzo mi colpì non tanto la parte in cui si trasferisce dalla figlia (che è di una tristezza quasi insostenibile), ma quella iniziale, in cui il protagonista (un professore universitario) viene travolto dallo scandalo a causa di una relazione sessuale con una sua alunna.
    Ricordo che il professore lo fece più per istinto autodistruttivo che per libido, e infatti lui fece volontariamente degli autogol clamorosi anche in seguito, quando i suoi colleghi lo obbligarono a fronteggiare una sorta di processo per decidere la pena che l’università doveva infliggergli.
    Ricordo infatti che in quel processo uno dei suoi colleghi, esasperato dal suo autolesionismo, ad un certo punto gli dice qualcosa del tipo “Sembra proprio che dovremo proteggerla da se stesso.” Quante volte ci ritroviamo a fare questo con le persone che amiamo.

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  36. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Sto rileggendo Vergogna, che lessi 12/13 anni fa nella collana di Repubblica, capolavori del Novecento, anche se Vergogna lo chiude il Novecento (è del 1999) ed è un capolavoro a noi molto vicino. Qui si fanno confronti con Stoner ed è giusto, se ne possono fare anche altri di accostamenti; ma quello che colpisce di Coetzee, al di là dei comportamenti dei personaggi o della simpatia o antipatia che suscitano, è la concentrazione che non si trova in nessun autore contemporaneo, Coetzee riesce a dire un numero enorme di cose, riflessioni, citazioni perfettamente inserite con una precisione che non trovo in nessun autore contemporaneo, non c’è una frase superflua; Vergogna secondo me è uno dei massimi capolavori della letteratura degli ultimi trent’anni per tensione interna e stile.

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  37. Avatar wwayne

    @Domenico Fina: Come ho scritto di recente in un altro commento, la densità di scrittura, intesa come capacità di dire tanto in pochissime parole, è una delle qualità che più apprezzo in uno scrittore. E infatti lo scrissi parlando di Verga, che in questo è insuperabile.
    Riguardo a Coetzee, onestamente non ho apprezzato questo suo romanzo, perché come dicevo prima peggiora troppo nella seconda parte. Sempre meglio dell’altro romanzo di Coetzee che ho letto (Foe), che invece è deludente dall’inizio alla fine. Se sono riuscito a finire questi due libri, è soltanto perché mi sono capitati tra le mani in un periodo in cui ero abbastanza paziente come lettore. Se li prendessi in mano oggi, probabilmente mollerei Vergogna al punto in cui il protagonista si trasferisce dalla figlia, e Foe dopo poche pagine.
    Naturalmente ho il massimo rispetto per il tuo (o meglio, il vostro) parere contrario: anzi, probabilmente la ragione (sempre che abbia un senso parlare di ragione e di torto, quando si tratta di gusti letterari) sta dalla vostra parte, visto che Coetzee è un autore largamente apprezzato da critica e pubblico.

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  38. Avatar Cristina
    Cristina

    dunque ,non sarà un premio NObel per caso no? anche se non sempre il <nobel è una garanzia, ma insomma eh

    DomenicO (OOO),
    fai bene a rileggerlo e concordo con te, ma devo aggiungere due cose: qui, soprattutto nella parte coi cani ( ma anche con la figlia), viene fuori un a commozione trattenuta a cui lui non è abituato e che non ha coltivato ma che , a mio avviso, è la parte più toccante di questo libro ( la volontà di dare una sepoltura diciamo dignitosa ai cani è semplicemente lancinante),
    Alla fine lo dice addirittura Coetzee, Bev e lui stanno vicino ai cani negli ultimi momenti per "amore". e proprio per questo il finale è doppiamente straziante.

    Poi tutto il personaggio di David è una analisi minuziosa di un uomo che invecchia, che non padroneggia più il suo desiderio, che si accende di una "febbre" irrefrenabile e quasi molesta suo malgrado, insomma è una grande disamina del desiderio in versione maschile (e si pensa a Lolita,Svevo e a molti altri libri), quella cosa profonda e sconvolgente che voi uomini padroneggiate e maneggiate così diversamente ( e in genere peggio) da noi donne.

    E' vero: qui in poco tempo e in poche pagine dense eppure semplici c'è davvero moltissimo.
    In questo libro – pur da sponde opposte – Coetzee mi ricorda non tanto Kafka come hai detto tu, ma piuttosto l'asciuttezza densissima di Annie Ernaux ( e infatti un accostamento un po' blasfemo l'ho fatto anche con il libro L'ONTA della francese, dove ERnaux si denuda e scortica la propria esistenza nelle pagine del libro e invece Coetzee sta "dietro" il personaggio, ma vibra evidentemente e percepibilmente dentro di lui).

    Come dicevo, è anche una lunga circonvoluzione intorno al tema della morte, dove la "metafora" dei cani è più che evidente.

    Ma ci sono altre tematiche fortissime: la figlia che accetta tutto quello che le succede – e le conseguenze irreversibili. Perchè? secondo me il personaggio di Lucy non è spiegato fino in fondo ma è davvero complesso e sfaccettato, ci devo riflettere ancora. E il modo tutto anglosassone in cui si sviluppano i rapporti genitori-figli, così rattenuto, raffreddato, distaccato e così diverso dalle abitudini affettive latine genitori-figli così avvolgenti, coinvolgenti, soffocanti: C'è molto da pensare in questo libro!!

    E last but not least: c''è tutta la parte di Byron inb Italia che invece a me sembra una sovrastruttura messa lì volutamente – che doveva fare da controcanto letterario- ma che a me appare fittizia, inerte. cioè non si integra se non per un cortocircuito solo intellettualistico a tutta la vicenda.
    Peccato veniale in un libro davvero capolavoro.

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  39. Avatar camilla
    camilla

    @ cristina. Forse la frase e’ uscita monca. Ho detto che i due autori non sono paragonabili come persone . storie , esperienze di vita lontanissime, anche l’eta’ e il luogo di nascita .Due uomini diversi. Dicevo anche e lo penso che il tipo di talento lettrario e’ profondamente diverso. Due generi se cio’ un ha senso ,non paragonabili . Mi sembra tanto ovvio.

    @ ww anch’io holetto VERGOGNA molto tempo fa e nelle mia biblio non sono mai andata a ricercare un romanzo di quel genio antipaticissimo di Coetzee per rileggerne qualche frammanto.L’ ho fatto decine di volte con tantissimi altri suoi contemporanei o no.
    Proust, sempre pronto nelle vicinanze,
    Nabocov,Svevo, T.Mann e decine di altri , Nobel o non Nobel.
    @ cristina. QUANTA, QUANTA GUERRA e la storia di un quindicenne che se va di casa in cerca del mondo. Un a storia onirica e fiabesca come la scrittura di Rodoreda ci ha abituato ad adorare.Questa splendida Catalana pero’ deve essere preceduta da una storytelling degna di lei,dato che non. se ne sa niente, almeno pare, tranne te e me.Ultima cosa : trovo impossibile paragonare gli artisti tra loro a meno di non essere degli esperti professionisti.E anche allora
    non …ciao bella e impossibile. Tua Cam

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  40. Avatar wwayne

    @Camilla: Hai centrato il punto: i libri di Coetzee, se anche riesci a finirli, di certo non li rileggerai mai una seconda volta. Ed è verissimo anche che ispirano un’antipatia infinita non soltanto le sue storie, ma anche i suoi personaggi: il protagonista di Vergogna è un esempio perfetto.

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  41. Avatar camilla
    camilla

    @ ww gia’.
    come Stoner , che invece vorrei come amico amante, fatello …conoscente, vicino di casa
    Condomino, collega, cugino, cognato , zio terzo cugino, genero, suocero e altro.
    @ milena. Milena, porta pazienza.
    @ Anna. Sei sempre dei nostri Anna?mi ricordo di te con piacere. Cosi’ simpatica e bella. A Mantova. un abbraccio. Camilla

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  42. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Riletto Vergogna e confermo la parola capolavoro. Così come lo è anche La vita e il tempo di Michael K. Altro libro di Coetzee che ha vinto giustamente il Booker Prize e che come tematica afflittiva gli assomiglia. Storia di un derelitto davvero fuori dagli schemi. Quello che preferisco, o meglio, mi è più congeniale di Coetzee è Tempo d’estate, in cui il tono ironico grottesco stempera l’aria di tetraggine; anche Elizabeth Costello è molto bello. Coetzee è un grande scrittore che però appare spietato nella sua foga di incenerire le cose, le relazioni. Questo suscita attrazione e repulsione, nei lettori. In Vergogna compare la riga (quando sua figlia incinta ha deciso di tenere il figlio o la figlia e restare a vivere in quel mondo), “come un cane”, che è il finale de Il processo di Kafka. In questo romanzo i cani sono presenti e sono fondamentali come personaggi (Coetzee, per inciso, non mangia carne, è un animalista che ha espresso le sue idee nel libro La vita degli animali), rappresentano l’ultimo appiglio all’umanità per David, l’altro è la letteratura ma sembra aver perso la vena ispiratrice con Byron, dapprima si immedesima in lui, anche Byron vive una disgrazia simile, ma poi si stufa, lascia andare.
    Una frase-domanda significativa nel libro è:
    “La domanda non è: Come possiamo mantenere pura l’immaginazione, proteggerla dal furibondo assalto della realtà? La domanda deve essere: C’è un modo per farle coesistere?”
    Altro aspetto pervasivo nell’opera di Coetzee è la violenza, che non si evita, ci circonda. Che Coetzee chiama Storia quando vuole rendere solenne il racconto. Sia in città che in campagna, tra bianchi e neri, tra uomini e donne, l’incomprensione è una fatto fatale. Insomma Coetzee cosa salva dalla cenere della sua letteratura?

    C’è un bellissimo passaggio in Elizabeth Costello, tra quest’ultima (scrittrice settantenne scettica) e sua sorella diventata una missionaria.
    Sua sorella crede nel Cristo sofferente, Elizabeth Costello crede a poche cose e non le sa definire, nell’ultimo capitolo una sorta di commissione kafkiana le chiederà di chiarire in cosa crede. Un tempo credeva nell’ebbrezza del corpo, adesso crede in qualcosa che sta per “insopprimibile spirito umano”.

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  43. Avatar camilla
    camilla

    @domenico Insomma e’ interessante e anche non tanto comune che si riesca a comprendere “meglio” uno scrittore cercando di “spiegarlo” a chi non ne vuole sapere perche’ ormai ha un pregiudizio e non intende (iconsciamente?) mollarlo. A me succede di voler raccontare , narrare la bellezza, il fascino , l’arte raffinata, di un artista, uno scrittore e non ci riesco quasi mai e mi sembra impossibile non “convertire” i miscredenti.Poi quando il pregiudizio e’ mio insisto sostenendo con argomenti superficiali o solo emotivi la mia posizione. E ci perdo solo io perche’ sono io che non coprendo . Anche se e’ ovvio che ognuno abbia le sue affinita’ e i suoi rifiuti. Spesso il valore di un artista ha bisogno , come dicevo di Rodoreda, di …storytelling. ( come fa Baricco sull’opera lirica e tante altre esperienze che “dopo” ci sembrano meravigliose) e cosi’ e’ spesso per scrittori complessi e disperati. grazie molte Cam

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  44. Avatar Cristina
    Cristina

    Io umanamente – per il poco che so – trovo Coetzee interssante come uomo e come persona,per le scelte che ha fatto, e approfondiro’.
    NOn mi è antipatico, almeno per ora. Perchè è antipatico Cam??
    Comunque la simpatia o antipatia dgli autori e delle autrici non dovrebbe entrare per nulla nel nostro leggere e amare o meno i loro libri.

    Capisco Domenico Fina in ciò che dice, ma io trovo in VERGOGNA una pietà ..impotente, rappresa che mi ha agganciata.
    E ora lo rileggo di certo, perchè sono sicura che la seconda lettura mi spalancherà scorci e angoli che non ho visto davvero bene.

    Si è strano che qui nessuno si fili la stra-grandiosa Mercè Rodoreda ( e abbastanza poco l’altrettanto grandiosa Cjhimamanda Adichie).
    Del resto solo Radio 3 e Fharenheit potevano eleggerla libro dell’anno con La piazza del Diamante anni fa. La visione letteraria MAINSTREAM è così…ristretta, anche territorialmente/geograficamente ristretta, CHE UNA/O SI CHIEDE, MA PERCHè MAI?

    Uomini che leggono solo uomini? forse c’è anche quello, ma chi lo sa, catalano e nigeriano tirano meno di made in USA o in Russia evidentemente…Boh

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  45. Avatar Dani

    @Cri e Cam, non è che nessuno se le fili, io semplicemente non le ho mai lette ad esempio, ma ho sempre delle liste d’attesa smisurate. Ad esempio adesso come non leggere Vergogna dopo tutto questo commentare così vivace e interessante? Purtroppo sono in black out, mi capita, non riesco a leggere nulla. Guardo qualche film. Ma mi piace leggere voi. Ciao

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  46. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @tutti @Camilla

    Cristina, come sapete cerco sempre di frenare gli impulsi polemici, almeno qui, ma in questo caso non riesco a trattenermi: può essere che “catalano e nigeriano tirino meno di made in USA”, e va bene, sarà anche colpa di una visione letteraria mainstream, come dici tu, senz’altro angusta e pilotata, ma voglio riallacciarmi ai pregiudizi di cui qui sopra parlava Camilla, quelli che più o meno inconsciamente non vogliamo mollare: non è altrettanto miope rinunciare a grandi scrittori per paura di subire l’influsso dell’imperialismo culturale statunitense o per altre idee preconcette che hanno fondatezza solo nella nostra testa di lettori? Giusto per buttare lì qualche nome, non è forse una scelta altrettanto autolesionistica quella di non leggere Philip Roth?

    Ciao,
    Mariangela

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  47. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari,
    se parli di me io non lo leggo quel Roth perchè non mi piace o mi piace troppo poco per dedicargli tempo.
    Leggo molti. anche troppi autori/autrici made in Usa ( ultima la dolorosa Merlin), quindi se la freccetta era rivolta a me, hai sbagliato bersaglio e pure motivazioni.

    E a proposito di influsso dell’imperialismo culturale statunitense, di cui io dall’alto del mio essere donna europea mi faccio due baffi all’insu’, ho appena visto SILENCE ,l’ultimo filn di SCorsese.
    Insopportabile, per me atea, ma anche per me curiosa di spiritualità, questo quasi splatter americano che si compiace delle torture giap su due gesuiti del 600 ( con interpreti che dire fuori ruolo è dire poco)-Solo Lyam Neeson è bravo, ma lui è un attore di vaglia.
    Dovrebbe essere un film sulla tenacia della fede e sui suoi limiti e tormenti e dubbi ma non ci riesce mai, ma proprio mai.
    E’ tutto solo teatralità, scenografia ( bellissima), non c’è un fremito intimo, interiore, non un bif. Nessuna profondità autentica. due ore e mezza pesantissime.

    Andasse a veder il film francese ( o belga?) UOMINI DI DIO ,martin Scorsese per capire cosa è la spiritualità…o si rivedesse anche solo Altman.

    Bahhh,sti americani, pattinano sempre (no. ma insomma spesso) solo sull’esterno, sul fuori, sull’inutile, sul piccolo, il nocciolo …quello è difficile trovarlo ( questa naturalmente è la mia convinzione modesta dopo tanta frequentazione cinematografica e letteraria)

    Non vogliatemene, viva Mercè Rodoreda

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  48. Avatar camilla
    camilla

    @ dani i periodi in cui non si riesce a leggere capitano molto spesso anche a me e l’unica cosa e’ non leggere. O si prova piacere o niente.Io ho letto un mucchio di libri, molti male e li ho quasi dimenticati, ma ho tanti anni sul groppone e leggere e’ sempre stata la cosa piu’ emozionante per me.Credo (io lo credo) che si deva leggere anche roba fresca, nuova o comunque poco nota.
    Adesso ho cominciato LA CHITARRA BLU del mio adorato Banville ed e’ stato amore a prima vista.
    @marian sono d’accordo con te su quello che dici .
    @ cris l’antipatia e’ un sentimento irreprimibile che si prova senza che alcun giudizio negativo
    sulla bellezza , la perfezione e il valore di un opera d’arte sia messo in dubbio e anche le nostre diversita’ sono belle e intrressanti
    .Coetzee come P.Roth e molti altri possono esserci antipatici senza negare e ammirare il loro grande talento. E buona notte. Cam

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