I libri più belli, letti nel 2016

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti). La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016. Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno. Anche nel…

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L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del New York Times, pagine opinioni, del 16 marzo 2014

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti).
La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016.

Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno.

Anche nel 2015 questo post è stato di gran lunga il più frequentato e il più fecondo: un flusso quotidiano di pensieri da parte di decine di lettori. Una valanga preziosa di idee e consigli e sconsigli.

Ribadisco infine che fra le regole -fondamentali- di questo gioco c’è il rispetto per gli altri.

Quindi, il confronto civile viene molto apprezzato, l’insulto invece no.

Ringrazio da ora chi continuerà a donarci questo tesoro di letture con tanto affetto, partecipazione, precisione e ricchezza culturale.

Abbracci

 

Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

  1. Avatar wwayne

    Comunque anche il cinema italiano è in una fase di evidente ripresa. Ad esempio, l’anno scorso ho visto nell’ordine i seguenti film italiani:

    Quo vado?
    Cado dalle nubi
    L’Universale
    My father Jack
    La pazza gioia
    Lo chiamavano Jeeg Robot
    La mia vita a stelle e strisce
    Che bella giornata
    Belli di papà
    Il professor Cenerentolo
    Fino a qui tutto bene

    Sono tutti recenti, e salvo rare eccezioni (La pazza gioia e gli ultimi 2) sono tutti di alta o altissima qualità. Del resto noi italiani abbiamo uno spirito artistico unico al mondo, e sappiamo infonderlo anche nelle forme d’arte più giovani, come appunto il cinema.

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  2. Avatar camilla
    camilla

    @ marian. La lettura per me e’ solo un continuo incontro tra esseri umani e piu’ l’autore e’ grande piu’ le sue creature sono “vive” e vengono a affollare e arricchire la mia compresione del grande mistero della (nostra) mia esistenza.

    La capacita’ del grande racconto, universale e caleidoscopico , di dare un senso,mai del tutto esaustivo e’ sempre capace di accendere piccole o grandi lumi nel buio caos della esistenza.
    E’ un bisogno costante e indispensabile la lettura (o l’ascolto o la visione)di frammenti di vita umana che alcuni grandi talenti sanno regalare agli “altri” esseri umani. Tutto questo. per me, e’ esperienza, e’ creazione compiuta , prima inesistente .
    La parte saggistica e culturale in senso lato e’ una altra dimensione che si puo’ conquistare solo con grande impegno e studio e capace di arricchire di saperi e di piaceri.
    ciaociao. Cam

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  3. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Camilla @tutti
    Liberissima di non essere d’accordo con Musil, ci mancherebbe. Io metto qui i passi che mi stanno piacendo, ma non ho intenzione di ammaestrare il mondo o di dire agli altri quello che devono leggere. Mi fa però molto piacere sapere la tua, la vostra, opinione.

    @tutti
    Scrive Musil in un altro pezzo di questa raccolta (è un libro che dovrò comperare, assolutamente):

    “Noialtri dopo l’Illuminismo ci siamo persi di coraggio. È bastato un piccolo fallimento per farci voltare le spalle all’intelletto e permettiamo ad ogni esaltato zuccone di tacciare di vano razionalismo le aspirazioni di d’Alembert e di Diderot. Andiamo in visibilio per il sentimento e diamo addosso all’intelletto, dimenticando che il sentimento senza intelletto – fatte le debite eccezioni – è grasso come un ricciolo di burro.”

    Ma conclude Musil, dopo molte righe, alla fine del saggio:

    “L’intelletto, però, divora tutto ciò che gli sta vicino e appena tocca il sentimento, diventa spirito. È ai poeti che spetta fare questo passo. E per compierlo non hanno bisogno di imparare un metodo (come la psicologia – Dio ne scampi – o roba del genere!), ma solo di imparare ad essere esigenti con se stessi.

    [Robert Musil, “L’uomo matematico”, in “Sulla stupidità”, cit., pp.44/48, originariamente pubblicato in “Der lose Vogel”, n. 10-12 aprile-giugno 1913]

    Questi saggi io li sto trovando bellissimi, proprio come avrebbe voluto Musil, mi stanno rendendo più felice!

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  4. Avatar camilla
    camilla

    @marian. Proprio non ci possiamo capire
    . Le opinioni di Musil , la citazione degli illuministi ( hai letti il romanzo I GIOIELLI INDISCRETI di Diderot penso) sono tutto tranne che accademici. Sono creazioni sue scaturite dalla sua sagacia e dalla sua personalita’ di grande artista. Mettiamoci d’accordo sulla parola ” saggi” quelli di Montaigne per es. sono creazioni! Gran parte di quelli su e non di Musil sono ottimi saggi critici ciaociao. Cam

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  5. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Camilla @tutti

    Camilla, non ho capito nulla, salvo (forse) che non ti piacciono i saggi di Musil. Pazienza.

    Ciao,
    Mari

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  6. Avatar camilla
    camilla

    @ marian. Non hai capito niente e hai ragione.E’ impensabile imbrigliare la genialita’ e la “super intelligenza” di Musil (Benjamin) in queso ambito. Chissa’ cosa avrebbe pensato M. di internet ecc. Ne’ e’ possibile CREDIMI ingabbiare M. nella angusta parola ” saggista”. Molti anni fa mi dedicai molto a M. : Sulle teorie di Mach (piccola Adelphi) e SAGGI E LETTERE 2 vol. del ’95 Einaudi. Ma sono convinta che M. stia nella sua stpefacente produxione letteraria dove ogni sua teoria e stata messa ” in opera”. Comunque mj dispiace di questa assurda possibilita’ di comunicare. Con linguaggi diversi. Ciao carissima. Non desidero affatto dirti cosa
    devi fare ma quando mi attribuisci pensieri assurdi ( non ti piacciono i saggi di M.) cerco di…difendetmi. Cam

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  7. Avatar Cristina
    Cristina

    dimostrazione di come si riesce a NON capirsi fra due persone intelligenti… o mammagesu’, Camilla, Mari, ripigliatevi !! ( eheh)

    a proposito:
    ho finito con una gran fatica LA FIGLIA DI BURGER di Gordimer. Proprio una gran fatica, le prime 100 pagine un vero salto ad ostacoli, fra la scrittura elusiva-allusiva, l’accumulo di citazioni delle politiche dell’opposizione di allora e delle sue diatribe interne all’ANC ( sto parlando di SudAfrica eh) , il continuo cambio dalla prima alla terza persona…
    Mah. Poi dopo un po’ alla scrittura ci si abitua, la trama, pur aggrovigliata, si chiarisce, il dilemma della “figlia di Burger” viene più evidentemente a galla e la seconda parte – in Europa – è più solare e limpida ( anche se inconclusa). Alla fine resta un amore sospeso e interrotto, un ritorno in “patria” ( termine ambuiguissimo per una bianca all’opposizione e controllata dalla polizia boera) poco motivato e un imprigionamento non tanto chiaro sulle orme del padre.

    Chi di voi ha letto e si ricorda questo libro?
    A me ha lasciato un sapore di insoddisfazione in bocca pur essendoci pagine molto belle, in particolare quelle sulla natura, i profumi, i colori, ma con una specie di scrittura “in soggettiva” a flash visivi sovrapposti che mi pare superata.

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  8. Avatar camilla
    camilla

    @ marian. Scusa scrivo malissimo, oggi ho scritto dal treno. ERRATA CORRIGE 1 riga, dopo “ragione” :ho scritto in modo caotico e confuso nel post a cui tu rispondi.
    Poi volevo dire “impossibilita’” di comunicare. Ciao scusami. Cam

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  9. Avatar camilla
    camilla

    @ cristina. Io penso che Gordimer sia molto legata a un ‘epoca dove il razzismo a molti faceva orrore e le tragedie umane causate dalle politiche coinvolg evano molto piu’ di oggi . l’attenzione a chi lottava con grande coraggio contro ingiustizie intollerabili era partecpata. Temo e tremo al pensiero che oggi non sia piu’ cosi’.Il razzismo piu’ bieco l’abbiamo ormai in casa e e’ diventato qualcosa di …accettabile. Percio’ il coraggio di Gordimer e il suo splendore non sono piu’ di moda. Molto triste ma molto preoccupante. Ciao cara. Cam

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  10. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Camilla
    Camilla, non ti preoccupare!

    @Camilla @tutti @Cristina
    Di Gordimer avevo molto apprezzato “Sveglia”, “Un’arma in casa” e “L’aggancio”, libri veramente validi, a mio parere, in compenso “Ora o mai più” mi era risultato semplicemente illeggibile, proprio brutto. Non so, anche i grandi ogni tanto …

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  11. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari, ma no, è che è proprio la scrittura e l’approccio ( ideologico-etico) che mi hanno annoiata….Secondo me è un libro, questo La figlia di Burger, che è stato usurato dal tempo

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  12. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina
    Beh, se intendi dire che è un libro datato, io dico meglio quello che illeggibile come “Ora o mai più”

    @tutti
    Alle volte, rileggendo a distanza di qualche giorno quanto scritto qui a proposito di un libro, mi rendo conto di averlo liquidato in modo troppo spiccio e di non avergli reso giustizia.

    Oggi mentre facevo la spesa mi è tornata in mente una scena de “Le correzioni”, di cui vi dicevo la scorsa settimana: il primogenito tornato a casa in occasione del Natale si occupa di alcuni acquisti necessari per la vecchia casa dei genitori: rientrato dal supermarket presenta il conto di quattro dollari e novanta alla madre. È una scena che detta così non dice niente, come la racconta Franzen, preceduta dalla lunga aspettativa dell’anziana signora per la venuta dei figli e contestualizzata in un ambiente dove il dolore e la sofferenza certo non mancano (il padre è disabile), ti rimane dentro e ogni tanto la rivedi.

    So che di questo libro avete parlato molto tempo fa e se non erro qui o in qualche altro articolo di questo blog era stato inserito nei capolavori di questo XXI secolo.

    Ciao,
    Mariangela

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  13. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Mariangela è bello quando un libro ritorna in mente dopo giorni e fa rivivere mentalmente scene che suscitano in noi impressioni diverse o ci fa vedere nuove sfumature.
    io “Le correzioni” l’ho letto circa 8/10 anni fa , mi aveva interessata ma non lo ricordo come un capolavoro di questo secolo .. anzi lo ricordo pochissimo.. magari dipende anche dal momento in cui lo si legge.
    ciao a tutti!
    @Rosamavi ,se hai tempo posta le nostre brevi impressioni della nostra lettura condivisa , sennò lo farò io appena possibile 🙂

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  14. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @tutti @Cristina , acquistato e poi lasciato nella pila dei legenda, ho tra le mani “La tigre nella bocca del diamante” dello scrittore nigeriano Ben Okri.
    avendolo solo piluccato per ora e non letto , vi riporto la breve descrizione di Minimumfax :

    – La tigre nella bocca del diamante
    saggi, paradossi, aforismi
    Questo libro contiene dodici memorabili saggi, il cui filo conduttore è il tema della libertà. Lo scrittore nigeriano, la cui opera poetica e narrativa ha riscosso grande successo presso critici e lettori di tutto il mondo, ci parla delle gioie e dei rischi della potente arte del narrare, e della creatività come strumento di emancipazione e trasformazione del mondo.
    Ben Okri, con lo spirito dell’intellettuale nomade, ci conduce attraverso i sentieri della fantasia, offrendoci anche una rilettura di alcuni capolavori dell’arte e della letteratura occidentale (da Shakespeare a Picasso).

    questa invece è una sua una brevissima poesia che si trova nell’incipit , mi ha molto colpita e ci voglio ancora riflettere.. :

    Imagine reaching for a diamond
    In the mouth of a tiger.
    Imagine a tiger reaching for you
    In the mouth of a giant diamond.
    True writing is the tiger.
    Truth is a diamond.

    (Immagina di cercare un diamante/nella bocca di una tigre./Immagina una tigre che cerca te/nella bocca di un enorme diamante./La vera scrittura è la tigre./La verità è un diamante.)

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  15. Avatar wwayne

    Vi segnalo questo post, in cui viene recensito un libro di cui si è ampiamente parlato in questa sede: https://lcomelibro.wordpress.com/2017/01/25/o-come-olive-kitteridge-o-e-come-elizabeth-strout/.

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  16. Avatar camilla
    camilla

    @ editalara. Mi hai fatto venire in mente che nel lontanissimo fine secolo (’94? 95?) lessi L’ANNO DELLA FAME di Ben Okri, pervhe’ vinse il premio Grinzane Cavour che ha premiato grandi scrittori sia italiani che stranieri. Da Saramago a
    Tabucchi a Vila Matas a Julia Barnes . Insomma ho sempre seguito, finch’ e’ durato , il premio italiano di grande qualita’ . Ricordo poco di L’ANNO DELLA FAME. Un romanzo fantastico e fantasmagorico, lontanissimo e vicinissimo cCerto un gran libro.
    @ marian. io per esempio non posso vedere un clochard senza ricordare Banville e le figlie femmine o una vrcchia signora in casa di riposo(, la zia corkie e mille altre storie) senza piombare nelle atmosfere banvilliane. Non solo luiovviamente. Tutti i grandi libri ti segnano indelebilmene. Ciao. Cam

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  17. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Cristina @Camilla
    Camilla la scorsa settimana hai menzionato “L’ibisco viola” e mi hai rammentato un libro, finito forse un paio di mesi fa, di cui qui non ho mai parlato e che solo per errore materiale non ho inserito tra i più belli (sul podio) del 2016. Sono veramente molto contenta di avere conosciuto Chimamanda Ngozi Adichie di cui ho letto “Americanah”: è uno di quei libri che mantiene la credibilità della trama, che diverte perché è coinvolgente e ben strutturato, ma che anche riesce a spalancarti una porta e a introdurti in un mondo nuovo (non come frase fatta: della Nigeria e dell’Africa non avevo mai letto niente, salvo qualche nota di critica letteraria e qualcosa di Gordimer e Coetzee, ma il Sud Africa è un’altra storia, penso) e da buona eurocentrica ho sempre fatto coincidere l’intero continente africano con i deserti o con gli animali selvatici dei documentari, leone in testa, naturalmente.

    Il tema che percorre tutto il romanzo è la razza; che si parli delle diverse etnie che popolano la Nigeria (Yoruba e altre) o di americani (bianchi e afroamericani), oppure di neri (neri africani e neri afroamericani) l’argomento è sempre presente. Mi è piaciuto il modo di porre il problema del razzismo, non gridato e lontano dalle bordate militanti: l’autrice lo propone con ironia e acume, partendo da particolari che possono sembrarci insignificanti (perché una donna di colore ha meno chance se si presenta ad un colloquio di lavoro con l’acconciatura afro? Perché le donne nere sono costrette ad ustionarsi il cuoio capelluto per mostrare una capigliatura liscia?).

    Come scrittrice, forse per il fatto di portare avanti sia la rivendicazione di genere quanto quella contro il razzismo, Chimamanda Ngozi Adichie mi ha ricordato Tony Morrison, di cui avevo letto tre anni fa “A casa” (che non è il miglior libro di questa autrice). Per il tema principale di tutta la storia, invece, intendo dire il pregiudizio razziale, mi viene da ricondurre questo romanzo a “La famiglia Karnosky”: l’ambiente e i tempi sono diversi, naturalmente, ma la discriminazione in base alla razza è l’elemento che li accomuna.

    Sempre scettica nei confronti degli elogi sperticati delle note editoriali, davanti all’encomio che definisce Chimamanda “la Chinua Achebe del XXI secolo” avevo inizialmente arricciato il naso, ma a libro finito, pur senza avere ancora letto niente del classicissimo scrittore nigeriano, dico che il merito di fare conoscere, almeno in parte, il suo paese e di saperne parlare senza retorica e mitizzazioni a questa autrice devo pur riconoscerlo.

    È giusto sottolineare che anche la storia in sé, voglio dire la vicenda di questa ragazza che lascia il suo paese e va negli USA, è molto coinvolgente, a tratti anche commovente. A mio parere è un libro più che consigliabile.

    Ciao,
    Mariangela

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  18. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari,
    io sono una fan di Chimamanda, e le voglio pure bene, com sempre mi succede con gli scrittori e le scrittrici che mi toccano il cuore ( in genere chissà come mai sono più le scrittrici a cui riesce farlo).
    Ma Americanah è – secodno me – il suo libro meno riuscito. A tratti geniale, ma quanto prolisso su capigliature e cosmetici, e pure ripetitivo. 150 pagine in meno e diventava… bello. Ma in fondo è un libro quasi autobiografico ,non un romanzo, una sorta di memoir. Interessante, anche godibile, ma tropppo, troppo, troppo lungo.

    Il capolavoro assoluto, imperdibile, letteratura ad altissimo livello, è META’ DI UN SOLE GIALLO, libro assolutamente folgorante e indimenticabile di cui io e Camilla abbiamo più volte parlato.
    So che sta per uscire un suo quarto titolo, e vedremo…

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  19. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @tutti
    ho finito di leggere SE LA VITA CHE SALVI è LA TUA di F. Geda.
    Avevo forti perplessità sin dall’inizio e l’ho finito restando perplessa.
    Si tratta di un autore molto gettonato, con i suoi brani spiattellati sulle antologie, ma questo libro posso definirlo “pretenzioso”.
    La trama è intricata ed è l’unica cosa che lo rende leggibile: prof precario con moglie in carriera che lo accusa di non essere risolto; cercano un figlio che non arriva e lui comincia un viaggio da adolescente che lo porta “fuori” fino all’abbrutimento e all’accattonaggio negli USA. Una serie di circostanze molto fortunate, ma soprattutto una serie di persone che gli perdona tutte le mattate, lo porta a crescere, ad affrontare con una nuova maturità le sfide (compreso l’attraversamento del confine Messico – USA e non sono bruscolini).
    Manca tutto : approfondimento, motivazione, personaggi dunque poco credibili. Manca tutto.

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  20. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @tutti
    il commento è partito troppo presto
    dunque perso tempo con SE LA VITA CHE …., sto leggendo Hemingway FIESTA.
    Mi sento immersa di nuovo nell’inchiostro sapiente di un autore vero, anche se Hemingway non è stato mai tra le mie grandi passioni.

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  21. Avatar Jezabel
    Jezabel

    Ho visto che è in programmazione RIPARARE I VIVENTI. Wow. Chi lo ha letto è incuriosito?

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  22. Avatar camilla
    camilla

    @ marian. in AMERICANAH, secondo me.Adichie va ben oltre il racconto per caricarsi, con grande bravura , di un esame delle dinamiche infinite e cariche di archetipi. sul razzismo, con particolare riferimento all’ America o meglio alla cultura degli americani delle classi medio alte infarcita di contenuti “politicamente corretti ” complicati spesso da un conformismo bigotto e presuntuoso dove il rispetto assoluto del denaro divide la societa’ tra ricchi e poveri con un classismo non assimilabile a quello europeo.Tragicomico. Adichie con una abilita’ eccezionale esamina questo marasma dove l’ eterno razzismo di questo grande Paese non e’ ancora riuscito a
    emendarsi e a prendere coscienza della propria
    violenza fin dalle sue origini. I nativi americani , dopo lo sterminio subito dai conquistatori sono a
    tutt’oggi discriminati e relegati in riserve. La sorte degli afroamericani importati con la
    violenza in schiavitu’ porta ancora oggi, malgrado le leggi, il segno ” scarlatto” dell’intolleranza e del razzismo.Americanah e’ un grande libro. Certo che la Kimamanda adorabile e magnifica di IBISCO VIOLA e di META’ DI UN SOLE GIALLO e’ un’ esperienza irrinunciabile . Sarei cosi’ felice dileggere il tuo parere su questi due romanzi stupendi e spontanei.

    @jezabel. I libri di Hemingwaj sono letture meravigliose. Tutti. Ciaociao. Cam

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  23. Avatar camilla
    camilla

    @ cristina. Ti posso consigliare il bel libro di Jan Brokken IL GIARDINO DEI COSACCHI?Brokken e’ molto bravo e il Dostoewkij che si incontra e’ sorprendente . Un altro bel libro di questo autore particolare, ed. Iperborea. Baci. Cam

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  24. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Cristina @Camilla
    Camilla, hai espresso meglio di quanto avrei fatto io il mio parere sul libro di Kimamanda “Americanah”. Cristina, io non l’ho trovato lungo, e faccio notare che alla prolissità o alla presunta prolissità ho proprio poca resistenza; ho apprezzato come l’autrice parta da piccole cose per farci percepire l’ingiustizia della discriminazione (molto eloquente ed efficace l’esempio, seppur insistito, delle capigliature e dei cosmetici!). Avrebbe potuto pescare a piene mani da fatti di cronaca che negli USA si ripetono spesso (individui di colore uccisi negli scontri con le forze dell’ordine), ma Chimamanda ha preferito partire dalla vita quotidiana, il suo romanzo non è uno scritto di denuncia in senso stretto, ma, per me, la sua è stata una scelta vincente: sul razzismo il suo libro riesce a fare riflettere.

    Ciao,
    Mariangela

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  25. Avatar wwayne

    Vi scrivo per invitarvi caldamente ad evitare la visione di La La Land. Intorno a questo film è stata montata una campagna di marketing che va ben oltre i limiti della pubblicità ingannevole: dovrebbe essere un musical, e invece le parti cantate scompaiono quasi totalmente dopo la prima mezz’ora; dovrebbe essere una commedia romantica, e invece parla di una coppia in crisi; dovrebbe essere un feel good movie, e invece è di una tristezza infinita.
    Tutto questo l’avrei potuto accettare se almeno ci fosse della qualità, ma vi assicuro che dal punto di vista artistico le uniche cose che si salvano sono l’interpretazione di Emma Stone e parte della colonna sonora: tutto il resto va a comporre una delle storie d’amore peggio raccontate che abbia mai visto.
    E’ davvero uno scandalo che Silence abbia 1 nomination agli Oscar e La La Land 14. I numeri andavano invertiti, anzi il “musical” di Damien Chazelle agli Oscar non doveva arrivarci proprio.

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  26. Avatar Cristina
    Cristina

    Cam, grazie, ma ho già provato e…… io e Brokken non andiamo per niente d’accordo….

    Mari, Americanah è un buon libro ( da sforbiciare ribadisco), ma rispetto al capolavoro già scritto è proprio un’altra cosa.

    Jezz, invece io, Hemingway oggi non potrei rileggerlo. Mi piaceva a 18 anni, oggi no, non mi basta più

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  27. Avatar Cristina
    Cristina

    Stasera ho rivisto dopo molti anni Schindler’s List.
    L’ho rivisto perchè due anni fa sono stata a Cracovia, ad Auschwitz e soprattutto nel museo che ora c’è a Cracovia nella ex fabbrica di pentole di Schindler ( museo pazzesco sulla vita degli ebrei prima e dopo l’occupazione nazista, quasi più impressionante di una visita a Auschwitz, con ricostruzioni impressionanti del ghetto, delle persecuzioni, dei rastrellamenti etc etc) e mi toccava più ancora da vicino.
    Molto, molto molto commovente e straziante. Molto più della prima volta che l’avevo visto.

    Toccare con mano ,vedere coi propri occhi è proprio una cosa che ti cambia dentro, non ce n’è

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  28. Avatar milena
    milena

    Wwayne….che peccato la tua recensione su LA LA LAND….avevo molte aspettative su questo film…..

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  29. Avatar wwayne

    @Milena: Anch’io. Se la delusione si fosse limitata al valore artistico di La La Land, allora sarei stato zitto (come faccio abitualmente quando vedo un film che non mi piace); ma dato che in questo caso c’è stata anche una campagna di marketing furbetta, volta a presentare come solare e ottimista un film che invece è una tragedia greca, a quel punto io non ci sto, e mi metto a fare pubblicità negativa.

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  30. Avatar milena
    milena

    wwayne grazie….valuterò se andare a vederlo ugualmente o risparmiare i soldini per comprare un bel libro….

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  31. Avatar Cristina
    Cristina

    Milena, confermo, La la land non vale una cicca, è slegato, mal fatto,nè carne nè pesce e pure noioso.

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  32. Avatar Dani

    Ho appena visto un film impressionante, che vi consiglio: Human, di Yann Arthus Bertrand
    Ciao e buona notte 🙂

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  33. Avatar Elena
    Elena

    La la land è un bel film fresco ma non banale. Ottimo il regista che ha solo 31 anni e ha già diretto wiplash.
    Anche Riparare i viventi non è male. Il libro certamente è molto meglio, ricco di sfumature che al cinema non si possono rendere. Se non avete letto il libro andate a vederlo e poi leggete il testo.
    La la land va visto al cinema

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  34. Avatar Cristina
    Cristina

    mahhhhhhh, de gustibus

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  35. Avatar wwayne

    La La Land va visto sul cesso, per risolvere i problemi di stitichezza.

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  36. Avatar Elena
    Elena

    Finesse

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  37. Avatar camilla
    camilla

    @ tutte/i : Ed ecco che esce un nuovo romanzo di Jhon Banville – il grande .maestro di scrittura .Ne fa una splendida recensione Elena Stancanelli a pag 25 di Robinson di Repubblica di ieri. Dice tutto di questo grande scrittore . E’ noto e ammirato in tutto il mondo. In Italia no. L’unico Paese dove , sia i grandiosi castelli fatati che sono i suoi romanzi vengono pubblicati assieme alla bella serie dei suoi gialli , con la stessa firma. B. disse che impiega almeno 6 anni
    a costrire il suo immenso castello letterario e sei mesi per scrivere i suoi ” divertissement” giallo- noir. Nel mondo questi bei gialli sono firmati Benjamin Blak
    una nuova stanza di quest

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  38. Avatar Elena
    Elena

    @camilla

    Anch’io adoro Banville ma in questo momento mi sono proprio “incartata” con LA TEORIA DEGLI INFINITI. Sto facendo una fatica inusuale a finirlo.
    Elena

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  39. Avatar camilla
    camilla

    @ elena. Ops! Mi era partito il post che stavo scrivendo. Non credevo che ne apparisse un pezzo.TEORIE DEGLI INFINITI , con gli dei dell’Olimpo . Non fa parte dei filoni classici di Banville Ora devo andare ma devo dirti qualcosa
    domani. Ciaociao.Cam

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  40. Avatar Elena
    Elena

    @camilla

    Ci conto

    Elena

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  41. Avatar Cristina
    Cristina

    c’è niente a fa’ elena, lascia perdere, c’ha la maleducazione incorporata

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  42. Avatar wwayne

    Mi risulta un po’ surreale che a darmi lezioni di educazione sia Cristina, maestra nell’arte dell’insulto. Anzi, in realtà anche quello le riesce male, perché spesso i suoi insulti li spara a sproposito. Comunque la mia era una battuta.

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  43. Avatar Elena
    Elena

    Non mi preoccupo proprio. Il commento si qualifica da solo.
    Grazie
    Elena

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  44. Avatar wwayne

    @Elena: Anche la tua reazione spropositata dice molto su di te. Cos’è peggio, una persona dall’umorismo triviale o una che reagisce in modo così pesante ad una battuta?

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  45. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti
    Ho terminato “Morire a primavera” di Ralph Rothmann. È una storia di guerra: siamo in Germania alla fine della seconda guerra mondiale, tutto è ormai perduto per il sedicente Reich millenario, i sovietici sono sull’Oder e gli Alleati sul Reno. Due ragazzi di campagna (sono mungitori che sperano di scampare il fronte in virtù della loro giovane età e della presunta “importanza bellica strategica” della loro attività professionale) vengono arruolati nelle Waffen-SS durante una festa in una birreria: la loro adesione ai corpi speciali non è una scelta consapevole, è una via obbligata perché i tempi non ammettono né dissenso né astensionismo.

    La vicenda procede tra tanti orrori e poche emozioni; il libro non l’ho trovato molto coinvolgente, ma ha forse il merito di incrinare l’immagine del tedesco fanatico e violento: questi due ragazzi la tragedia della guerra la subiscono senza adesione ideologica al nazismo e ai motivi del conflitto. La figura del protagonista, visto il contesto, mi è sembrata un po’ troppo idealizzata e il finale, questo va detto, è veramente eccessivamente stucchevole. Il libro si legge comunque velocemente e ha il coraggio (o l’ardire?) di presentarci una versione inedita delle Waffen-SS. Senza poter vantare qualità letterarie eccezionali, se scelto per la discussione in un gruppo di lettura, potrebbe accendere un vivace dibattito.

    Qualcuno l’ha letto o ne ha sentito parlare?

    Ciao,
    Mariangela

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  46. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari, mai sentito, e nemmeno lo prenderei in mano credo. Ma hai mollato L’uomo senza qualità????

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  47. Avatar camilla
    camilla

    @ Elena. Ti dico il mio approccio letterario con Jhon Banville e se ti va dimmi se e’ simile al tuo.
    A piccole dosi, vista la vastita’ della sua produzione letteraria incomincio dalla triologia del personaggio senza qualita’ dell’esperto di pittura. Forse il nuovo libro potra’ essere il quarto da unire alla triologia .
    1989 B. scrive LA SPIEGAZIONE DEI FATTI
    1991 viene pubblicato in Italia. La storia di un uomo senza qualita’ K. Montgomery e il delitto
    1993 ISOLA CON FANTASMI
    2003 viene pubblicato in Italia. L’uomo s.q. ha scontato parte del castigo. E 10 anni dopo e’
    confinato nell’isola. IL castigo.
    1995B. Scrive ATENA ILnostro uomo vive a Dublino e’ semilibero, controllato dalla polizia.Se la cavera’ . resurrezione ( si fa per dire)
    1996 viene pubbicato in Italia. Ora si chiama Morrow.
    Il perche’ il secondo libro ISOLA C.F. della triologia sia stato pubblicato in Italia quasi 10 anni dopo il terzo , ATENA non si sa. Tutti da Guanda.Certo il lettore non e’ stato rispettato.e lo scrittore ancora meno. Ciao cara. Se vuoi continuo. Solo se vuoi.ovviamente. 😏 cam

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  48. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @tutti
    Cristina, eppure il libro di Rothmann “Morire a primavera” una riflessione la merita perché presenta due tedeschi in armi fuori dallo stereotipo dell’assassino violento (sappiamo benissimo che il luogo comune del cattivo tedesco è servito a tanti per autoassolversi, prima di tutti ai fascisti italiani) è però anche vero che forse il racconto del libro non dà il senso della brutalità e della ferocia con cui solitamente agivano questi reparti, a me non ha convinto, in effetti. L’ho detto, è un libro che fa discutere.

    Su “L’uomo senza qualità” ti rispondo per motivi di sistematicità nell’articolo apposito.

    Ciao,
    Mariangela

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  49. Avatar carloesse
    carloesse

    Il commento di wWayne al film e alle sue lodi sarà stato pure ironico, ma da qui a dire che i successivi commenti di Elena siano spropositati o qualificati come una “reazione pesante” ne corre, e la dice lunga sulla paranoia del soggetto.
    Mah!

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