I libri più belli, letti nel 2016

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti). La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016. Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno. Anche nel…

child-book
L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del New York Times, pagine opinioni, del 16 marzo 2014

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti).
La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016.

Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno.

Anche nel 2015 questo post è stato di gran lunga il più frequentato e il più fecondo: un flusso quotidiano di pensieri da parte di decine di lettori. Una valanga preziosa di idee e consigli e sconsigli.

Ribadisco infine che fra le regole -fondamentali- di questo gioco c’è il rispetto per gli altri.

Quindi, il confronto civile viene molto apprezzato, l’insulto invece no.

Ringrazio da ora chi continuerà a donarci questo tesoro di letture con tanto affetto, partecipazione, precisione e ricchezza culturale.

Abbracci

 

Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

  1. Avatar wwayne

    @Maria Teresa: Non volevo insinuare che lei mi abbia copiato in qualche modo. Volevo soltanto mettere in evidenza che, nonostante ad entrambi piaccia battagliare (e non poco), non perdiamo mai di vista l’importanza di sotterrare l’ascia di guerra.

    "Mi piace"

  2. Avatar Cristina
    Cristina

    però io, di madre toscana irredenta, dico spengere… singolare e vetusto ma accettato

    Piace a 1 persona

  3. Avatar Mariangela
    Mariangela

    Cristina, cosa vuoi dire?
    Mari

    "Mi piace"

  4. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari, che invece di spegnere io dico spengere. Nulla più, nè di nulla di meno, oimmei

    "Mi piace"

  5. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Cri
    fammi fare la prof: sono accettate entrambe le forme, essendo il verbo irregolare nella sua alternanza speNGo, speGNi, etc
    Bye

    Piace a 1 persona

  6. Avatar Cristina
    Cristina

    Jezz, grazie, lo sapevo, ma la gente sussulta quando mi sente (non qui in Toscana, qui dicon tutti spengere)

    "Mi piace"

  7. Avatar Cristina
    Cristina

    dunque a me succede così, coi libri e anche coi film, le mie due passioni estreme e costanti: leggo, e vedo, poi ascolto l’eco dentro di me e magari rimugino, ripercorro la storia ,i personaggi ma soprattutto lo stile – che a volte (spesso) è la chiave di tutto… e infine e solo a volte vado a leggermi le critiche “ufficiali” che a volte mi trovano concorde, a volte no, e comunque spesso non aggiungono nulla a quanto già avevo pensato.
    Solo su alcuni autori particolarmente difficili a volte la critica mi serve a integrare un’idea, un pensiero, un insight a cui magari non ero giunta.
    Naturalmente coi classici antichi (Dante, Petrarca etc) si ha bisogno di un qualche apparato critico, ma quella è un’altra faccenda.

    Ma questo so, per esperienza: la seconda lettura di un libro spesso scoperchia dimensioni e aspetti che la prima lettura fa solo intravvedere o addirittura tace.
    Nel mio precedente GdL ( solo donne, lettrici fortissime e …sapientissime) la regola tassativa era lettura + seconda lettura, si andava davvero a fondo, e vi garantisco che era un buon metodo, arricchente, ampliante, che consentiva una visione più larga e punti di vista anche tecnici assai interessanti.

    E anche qualche film ci guadagna a essere rivisto… perchè non è quasi mai una vicenda/una storia in sè ad affascinarci, ma il come viene raccontata, i dettagli, gli scorci, e anche il non detto, il sospeso,il colore, lo scorcio..

    Ad esempio una delle magie messe a fuoco solo alla seconda lettura era stato per me – anni fa – l’uso speciale di un’aggettivazione particolarmente morbida, avvolgente e del tutto peculiare nei testi di Mercè Rodoreda (le scarpe color del latte…)

    buon sabato

    Piace a 2 people

  8. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @tutti
    Ecco, Cristina, hai trovato il termine che mi mancava: per me leggere certi testi di critica letteraria è come fare una seconda lettura in compagnia di un altro lettore: il critico; certo è un lettore meglio equipaggiato di me in fatto di letteratura, di storia, uno che di quell’autore a letto tutto, senz’altro, ma comunque un lettore i cui giudizi possono differire dai miei.

    Nel caso di testi particolari, io non disdegno l’apparato critico anche in corso di lettura; faccio il caso dell’USQ di Musil perché è quello che sto leggendo adesso: è un romanzo la cui gestazione ha accompagnato tutta l’esistenza dell’autore e che lo ha assorbito in esclusiva almeno per gli ultimi diciotto anni della sua vita; è un libro che ha un mucchio di rimandi ad opere preparatorie, possono essere i romanzi e le novelle giovanili o i saggi, ma, per molti passaggi, anche i diari ci danno informazioni illuminanti; il testo è pieno di richiami filosofici e letterari (Nietzche e Rilke) li ho già incontrati più di una volta. Per farla breve e arrivare al punto che volevo spiegare, io non penso che il lettore sacrifichi il proprio senso critico se si aiuta con un supporto di questo tipo, anche a lettura in corso, diciamo che il supporto può fungere da … (perdonami, Edit, mi voglio adeguare) ferro operatorio.

    Si scatenino pure i sostenitori dell’istinto e del cuore.

    Saluti,
    Mariangela

    "Mi piace"

  9. Avatar Mariangela
    Mariangela

    Attenzione; “a” senz’acca nel commento che precede: posso dare la colta alla tastiera che non funziona
    Mari

    "Mi piace"

  10. Avatar Dani

    @Cristina, il tuo post delle 11,28 descrive ESATTAMENTE anche il mio modo di leggere. Fino al primo a capo.

    Piace a 2 people

  11. Avatar Cristina
    Cristina

    Mariangela, mi ricordo bene di quando ho letto – davvero parecchi anni fa – l’UOMO SENZA QUALITA’.
    E’ un romanzo, e come tale io l’ho letto, nella sua continuità, con le pause ideologiche, le discussioni, le divagazioni, gli amori e i bollori. Mi ricordo che era impegnativo e massimamente coinvolgente a molti livelli,e che mai e poi mai avrei potuto interromperlo per leggere altro o altre opinioni su di esso. Secondo me si sarebbe spezzato…l’incanto e il flusso emotivo-intellettuale
    Una narrazione è pensata dallo scrittore per essere continuativa, poi se a te piace fare lo spezzatino, va bene, io non riesco molto a comprenderlo, soprattutto per un libro così complesso e “demanding” su tutti i piani.
    ma c’è da dire che io – come ho già detto – senza voler essere presuntuosa nè arrogante, mi basto per giudicare e valutare un’opera letteraria.

    Invece se “studio” un autore/un’autrice allora si mi documento, cerco, mi confronto etc.
    Sono due approcci differenti, a mio parere. Lo studio raffredda (e filtra) le emozioni, questo è sicuro.

    Piace a 1 persona

  12. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @tutti , ecco Criatina ha espresso bene anche il mio modo di leggere e approfondire anxhe se purtroppo, per mancanza di tempo , le riletture a me spesso mancano. E non è che io legga solo di cuore e passione, anzi, ma trovo che lasciarsi guidare troppo infici il mio giudizio, lo inquini o in parte lo condizioni, e allora il libro mi sfugge, non è più “mio” .
    Lo “spezzatino” di libro non piace neanche a me a meno che non si tratti di una tragedia greca, un testo filosofico particolarmente ostico o un argomento storico specifico.
    Il fascino dei testi critici a volte è forte ma secondo me nasconde, dietro la facciata dell’approfondimento, una sorta di paravento, come dire, un facile mezzo che sostituisce la fatica di crearsi una opinione propria, e al contempo offre la sicurezza e il riparo di opinioni accreditate che di solito non vengono messe in discussione..non so se sono riuscita a spiegarmi con chiarezza.
    Insomma anche per me meglio leggere e rileggere, assaporare, gustare, sentire e farsi trasportare, e poi pensarci, ragionarci, contestualizzare ma tutto con la propria testa; solo allora altre letture critiche potranno implementare comprensione e piacere.
    Alcuni libri poi, quelli che io chiamo “libri dell’anima” vanno solo letti e amati.
    Grazie a tutti, l’argomento non è per nulla polemico anzi molto stimolante!

    Piace a 1 persona

  13. Avatar EditaLara
    EditaLara

    ps . Scusa Cristina col cellulare ho scritto male il tuo nome!

    "Mi piace"

  14. Avatar Cristina
    Cristina

    criatina non è male comunque…ahaha

    "Mi piace"

  15. Avatar camilla
    camilla

    @ cri Sto leggendo la Rodoreda e mi sono sentita vicina a te.Ci sono in rete moltissimi saggi critici su Merce’ Rodoreda, ( nessuno dei lettori sembra conoscere!!)ma non me ne importa un bao.La amo e l’ammiro e sono Felice di avere tutti i suoi delicati e drammatici e sensuali romanzi perche’ tornero’ a rileggerne qualche riga …speciale. Il giardino sul mare, Specchio infranto, Aloma, Via delle camelie …che gioiosa bellezza. Prenderli in mano, pensarci su , sorridere tra me e me. Baci E ci sei anche tu , sempre, con lei.

    @ Marian. Il fatto , per quanto mi riguarda, e’ che io leggo Libri nuovi , autori sconosciuti o riscoperti, scrittori di oggi , pensiero di oggi.
    L’emozione della scoperta,del libro nuovo . Solo cosi scopri capolavori come L’IBISCO VIOLAo i libri di Marie NDiaie , eccetera.O libri a suo tempo ignorati. Tu fai bene a leggere come preferisci. Brava. Ciao. Cam

    "Mi piace"

  16. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Cristina @Dani @Editalara @Camilla
    Prima di dirvi come mi piacerebbe poter leggere “L’usq” di Musil se avessi disponibilità di tempo (frase ipotetica dell’irrealtà e dei desideri), voglio preliminarmente far notare che stiamo parlando di un libro unico, che certo non fa testo nel modus legendi, è ovvio, ma conviene io lo ricordi prima che qualcuno mi scambi per Mengele.

    Io mi concentrerei sulla lettura del romanzo nell’edizione Einaudi e, interrompendo la lettura ogni tre o quattro giorni, con l’aiuto dell’apparato di note dell’edizione Mondadori (Meridiani) risalirei ai lavori preparatori: sono novelle, racconti, articoli o saggi che nel romanzo si sono in parte riversati, talvolta anche alla lettera per interi brani. Potrei impiegarci due anni prima di finirlo, ma quello per me non sarebbe un problema perché fin che ho continuità di lettura, fin che lo sto leggendo, magari anche poche pagine al giorno, io il libro me lo porto a spasso, sia nell’e-reader che nella testa. Mi sembra il caso di far notare che non lo farei per studio, ma per il mio personale piacere.

    Visto che la frase ipotetica non è solo dell’irrealtà e dei desideri, ma è anche quella dei sogni (Edit, mi perdonerai, ma lasciami almeno sognare alla mia maniera senza giudicarmi così male), io già mi figuro, in un mese di agosto non troppo caldo, con i miei libri sul tavolo (non operatorio), aperti o chiusi ma con il segnalibro; sogno di poter consultare alla bisogna la raccolta “Romanzi brevi, novelle e aforismi” (Einaudi, 1986), tenendo sotto mano anche “Diari.1899-1941” (Einaudi, 1980), senza aver omesso di essermi procurata anche “Saggi e lettere” (Einaudi, 1995); rintracciare i passi segnalati da Vigliani in una scorribanda tra volumi diversi sarebbe come passeggiare nei corridoi del cervello dell’autore, vorrebbe dire poterlo conoscere davvero; mi vedo, china sul tavolo, prendere nota di alcune frasi pregnanti, fare riassunti, passare dalle note ai testi e viceversa (nel sogno tutti i testi sono stampati in caratteri grandi e leggibili).

    Cristina, diciamo che non ho visioni culinarie nei miei sogni, ma non sarebbe uno spezzatino nostrano, poter leggere così’ questo capolavoro sarebbe un Gulash servito in aggiunta (e non in sostituzione) alla cotoletta alla milanese (o viennese?) Buttalo via!

    Visto che tra intenzioni e possibilità c’è un grosso scarto: per adesso mi leggo le note dell’edizione Mondadori ogni tre o quattro giorni, diciamo che mi devo accontentare. Faccio presente che le note esplicative non danno opinioni sul romanzo, forniscono invece informazioni strumentali ad una migliore comprensione del testo. So che è diffuso il convincimento che leggerle sarebbe una facile scappatoia da parte del lettore per fare meno fatica, per non ragionare in proprio, perché se uno è sicuro di sé deve sapere il fatto suo e finita lì , no, ecco, io quando posso le leggo per poter pensare di più, per rimuginare il romanzo con nuovi elementi oggettivi che senza le note non conoscerei. Quando posso le leggo per curiosità, cercando di non interrompere troppo la lettura.

    Basta, scusatemi per la lunghezza, ma più breve non sono stata capace.

    Saluti,
    Mariangela

    "Mi piace"

  17. Avatar wwayne

    @Mariangela: Ti capisco benissimo, perché ho lo stesso problema: la mia tastiera “sente” alcune lettere soltanto se premi con molta forza il relativo tasto. Disgraziatamente una di queste lettere è proprio l’H, e quindi lo sfondone è sempre dietro l’angolo.

    "Mi piace"

  18. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Mari io non ho letto Musil ancora, mi piacerebbe poterlo fare come te in un mondo irreale dove il tempo è tanto e non tiranno 😦 e non ti giudico affatto male , nel mio primo post dicevo che da una parte ammiro la costanza e la precisione con cui affronti i testi. Anche secondo me le note sono utilissime e chiarificatrici, a volte indispensabili, mentre sui saggi critici, che pure anche su di me esercitano il loro fascino e che non disdegno, ho scritto cosa penso.
    Chissà che con calma , prima o poi, anch’io non riesca ad affrontare l’Usq !
    Ciao

    "Mi piace"

  19. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Camilla
    Hai ragione Camilla, per i libri di oggi il discorso è diverso, naturalmente. Ti ringrazio per tutti i titoli di autori contemporanei che hai ricordato in questi tre anni di frequentazione (da parte mia) di questo blog. Tengo sempre conto dei vostri suggerimenti, adesso, per esempio, sto finendo di sentire (belli gli audiolibri!!) un romanzone che qui è stato citato ed encomiato. Ma non dico ancora niente.

    @Wwayne
    Scherzavo, ovviamente, ho solo sbagliato a scrivere e fingevo di dare la colpa alla tastiera!

    Ciao,
    Mariangela

    Piace a 1 persona

  20. Avatar Cristina
    Cristina

    ah ah e brava mari la sincera

    "Mi piace"

  21. Avatar camilla
    camilla

    @ Io faccio un sacco di “errori” da quando uso solo la tastierina del telefono.Errori da polpastrello. Non me ne importa affatto anzi con mia fglia, con cui Wath Sappo moltissime volte al giorno, i miei svarioni sono irresistibili e quando li rileggo ho una crisi di risate con lacrime , esilarante.Per es. Ieri dopo una nevicata e un freddo terribile mia figlia mi ha chiesto ” hai deciso di affrontare la bufera,ci vediamo al bar” ? ho subito risposto ed ero per strada tra le nevi e il ghiaccio ” arrivo, l’ho gia’ affrintata” lei ha risposto cosi’.😂😂😂.qui cerco di stare piu’ attenta ma se ho fretta scrivo cose ncomprensibili.(appunto).😆

    Piace a 1 persona

  22. Avatar Cristina
    Cristina

    sempre incomprensibili Cam, ma fai tanto ridere! poi ogni tanto con a capi demenziali e Maiuscole deliranti…ahahaha

    "Mi piace"

  23. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti
    Ho terminato un romanzo che ha occupato in passato articoli autonomi su questo blog e che è stato molto lodato anche qui, nell’articolo dei libri più belli. Penso che “Le correzioni” di Franzen sia proprio un bel libro, non c’è niente da dire, lungo come romanzo, ma non cresce niente: a poco a poco, pagina dopo pagina, sembra di conoscerli questi Lambert, dagli ormai vecchi genitori, Enid e Alfred, ai tre figli: il controllato e depresso Brian, lo scapestrato Chip e la travagliata Denise. Vi dico, a sentirlo con l’audiolibro sembra scorrerti davanti come un film.

    Senza anticipare niente, mi viene da partire dai capitoli finali perché li ho trovati di un’efficacia narrativa straordinaria: l’anziana madre ha puntato tutto sul pranzo di Natale, conta di riunire i tre figli e perlomeno il nipote preferito, la sua attesa, febbrile e ostinata (commovente quel suo continuo scostare la tendina per controllare se qualcuno è arrivato) diventa quella del lettore; il figlio primogenito, il suo preferito, ha già fatto ingresso nella vecchia casa, ma mostra alla madre alcuni aspetti del suo carattere che lei avrebbe preferito dimenticare (detto così dice poco, ma è per dire che è scritto benissimo).

    A prescindere dalla della trama (che consta nel racconto delle vite dei membri familiari) la descrizione dell’attesa del pranzo natalizio è veramente potente: palesa tutte le aspettative e le illusioni di questa anziana donna, sfinita dalla malattia del marito, speranzosa che almeno per tre giorni i figli si occupino del padre (è una moglie al limite delle sue energie che tra l’altro cerca anche sostegno negli psicofarmaci).

    A me sembra che il libro offra un bello spaccato di vita della famiglia americana, con tutte le sue tensioni, recriminazioni e anche coercizioni. Alla fine fa piangere, non anticipo niente, ma è commovente e fa piangere (se ha fatto piangere me, che nel vostro ponderato giudizio in lettura sono fredda e poco passionale, preparate i fazzoletti).

    Ciao,
    Mari

    Piace a 1 persona

  24. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Mariangela @tutti,fatalità oggi in biblioteca ho preso Amore liquido, di Zygmunt Bauman, uno degli intellettuali più noti contemporanei ( beh è morto da pochissimo pace all’anima sua) e la prima frase della sua prefazione chiama in causa proprio il caro Ulrich di Musil, autore di cui ovviamente tesse le lodi: “Non possedendo l’acume visionario di Musil, la forza espressiva delle sue pennellate e la ricchezza cromatica della sua tavolozza-non avendo in pratica nessuno dei sui tanti e squisiti talenti che gli hanno permesso di fare dell%Uomo senza qualità il ritratto perfetto dell’uomo moderno- mi limiterò… Ecc.ecc.
    Insomma tutto torna 🙂
    Buone letture!

    "Mi piace"

  25. Avatar Dani

    @Cristina, che me l’ha chiesto, e tutti gli altri. Ho terminato LA DONNA CHE SCRIVEVA RACCONTI di Lucia Berlin (traduzione banale e discutibile del titolo, ma è già stato detto). Mi è molto difficile dare un parere univoco perchè il libro mi ha spiazzata. Che dire? Sicuramente la bella e triste Lucia ha osservato il mondo dolente che la circondava con partecipazione intensa e i suoi occhi di ghiaccio hanno saputo davvero compatire, lo si sente. La sua è la pietà di chi ha conosciuto sofferenza e mal di vivere, toccandolo con mano, quindi niente tecnicismi, ma vita vera, dolorosa trasmessa con grande realismo. Tuttavia…c’è un tuttavia.. Il tema principale, quasi un filo conduttore, ovvero la dipendenza da alcol, droghe, amori sbagliati, diventa così ossessivo da trasformarsi nel vero protagonista, e diventa una sorta di zavorra, anche stilistica. Ora mi astengo da una psicanalisi spicciola e inutile, perchè ripeto, dipendenza e conseguente dolore sono stati per lei sempre maledettamente veri e costanti (zio, mamma, lei stessa alcolista, marito eroinomane..) ma tolgono respiro alla narrazione. Ora io non cerco necessariamente evasione, anzi, mi capita di addentrarmi in meandri bui del presente o del passato nelle mie letture, ma trovo che quando Berlin esce dal Problema e allarga la visuale cresce notevolmente di statura anche nello stile. Le descrizioni che fa delle immersioni subacquee sono incantevoli, l’ironia di quando racconta della relazione extraconiugale della collega è irresistibile, il rapporto con la sorella che assiste nella malattia di grande dolcezza e intimità. Quindi in definitiva ho trovato decisamente belli alcuni racconti, meno altri, due o tre un po’ anonimi e confusi. Non riesco però a dare una valutazione complessiva in un senso o nell’altro. Prendetela cosi. Sicuramente merita di essere letta. Devo anche ammettere un mio limite con la dimensione del racconto, che forse non è un limite solo mio. Boh? Difficile in poche pagine rendere il climax. Alcuni (penso a Munro, Hemingway per citare i primi che mi vengono in mente) ci riescono, lei non sempre e quindi, forse anche per questo, non sono stata del tutto stregata dal libro, come mi è successo di recente con i romanzi di Strout. Vabbè comunque un buon libro, anche bello, dai.

    Piace a 2 people

  26. Avatar camilla
    camilla

    @ dani. Anch’io ritengo che i racconti di Lucia Berlin siano speciali e di valore letterario indiscutibile. Ma non li ho amati affatto.Fin dalla prima lettura mi sentivo a disagio.Forse per un tipo di freddezza, forse di tipo difensivo da parte dell’autrice, non mi sono potuta identificare, forse solo per una incolmabile assenza di affinita’ elettive . Ma tutto questo e’ legittimo e puo’ succedere.ciao Dani

    Piace a 1 persona

  27. Avatar Cristina
    Cristina

    Bè identificarsi non è mai necessario per amare un libro, penso io.
    Freddezza Cam? Io li trovo compassionevoli, anzi è lei, che, nella sua forte esperiernza del dolore, scrive con compassione. altro che freddezza.
    Ma senza pietà. solo con comprensione, infinita comprensione umana, non giudicante.

    Piace a 1 persona

  28. Avatar camilla
    camilla

    @ cristina: Non mi sono innamorata. per ora sono tanto presa dalla adorabile Rodoreda. Ciao. Bacioni
    @ editalara. Guardo sempre le piccole foto della bella bimba che ornano il tuo W.A. Tenerissime. Ha occhi dolci viene voglia di abbracciarla. Quanti anni ha e come si chiama questa bimbetta con la frangetta. Camilla

    Piace a 2 people

  29. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Cam cara , quella vispa teresa ha compiuto 6 anni il 3 gennaio, ora sono alle prese con riunioni e visite a scuola per scegliere la Primaria che inizierà a settembre.. un’ansia! perché l’ottima scuola del mio paesino non fa il tempo pieno , che purtroppo mi è indispensabile finendo di lavorare alle 15.30 e non avendo nessun nonno , zio o altro .., e quella a tempo pieno più vicina e dove troverebbe alcune amichette d’asilo non mi ha fatto una grande impressione.
    Insomma, è difficile scegliere per il suo futuro non avendo abbastanza opzioni soddisfacenti; lo dico con rammarico perché se c’è stata una scuola per me davvero fondamentale nella vita, è stata proprio quella Elementare! ma davvero! né le medie e neppure il Liceo Classico dove purtroppo ho incontrato insegnanti mediocri.
    Vabbè, se sarà in gamba se la caverà comunque penso.. un abbraccio!

    Piace a 2 people

  30. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Cam scordavo! si chiama Asia Eva e magari una volta su whatsapp ti racconto perché 😉

    "Mi piace"

  31. Avatar Cristina
    Cristina

    Edita, magari puoi organizzarti con altri genitori! bel nome la bimba! ma come la chiami?

    "Mi piace"

  32. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Cri la chiamo Asia Eva, in fondo sono due nomi corti 😉

    "Mi piace"

  33. Avatar EditaLara
    EditaLara

    Eva era la mia cara nonna materna, che mia figlia non ha conosciuto ma così la ricordiamo ogni volta che ne pronunciamo il nome, quindi ci tengo tanto! pochissimi la chiamano solo Asia, io invece che sarei Edita Lara ( e pure Benedetta nel registro della Chiesa) mi faccio chiamare solo col primo nome .

    Piace a 1 persona

  34. Avatar Cristina
    Cristina

    ma non viene…Asieva?

    "Mi piace"

  35. Avatar EditaLara
    EditaLara

    mah no a dire il vero

    "Mi piace"

  36. Avatar EditaLara
    EditaLara

    Ciao a @tutti, segnalo a Padova un evento a cui purtroppo non posso partecipare, metto il link però perché vi troverete ,oltre ad una interessante libreria, un volume speciale di Virginia Woolf curato da una piccola casa ed.
    http://www.libreriadelledonnepadova.it/evento/oggetti-solidi-tutti-i-racconti-e-altre-prose-di-virginia-woolf/

    Piace a 1 persona

  37. Avatar Jezabel
    Jezabel

    thanks, ma è un po’ lontanuccio per me.

    "Mi piace"

  38. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti
    Allora, la prima cosa che bisogna fare per realizzare i propri sogni è smettere di dormire e passare all’azione: per accompagnare la lettura de “L’uomo senza qualità” di Musil, ho deciso di procurarmi questa sua raccolta di saggi (questo titolo nel sogno c’era, ma, da sognatrice impenitente quale sono, mi ero
    colpevolmente dimenticata di menzionarlo nel commento):

    ►Robert Musil,“Sulla stupidità e altri scritti”, traduzione di Andrea Casalegno, introduzione di Roberto Olmi, Mondadori, 1986

    “Ciò che abbiamo indicato con il termine occasionale di spirito (Geist) potrebbe chiamarsi, altrettanto bene a seconda del contesto, anima, cultura, sensibilità, atmosfera del tempo, sfera dei valori senza che nessuna di queste parole esprima compiutamente ciò di cui si tratta. Poiché si tratta, niente meno, di tutto ciò di cui la nostra vita interiore ha bisogno; e ne fa parte tutto ciò che è religione e politica nel senso più vasto, tutto ciò che è arte, tutto ciò che è umano (purché non sia esclusivamente nazionale e non dipenda dall’arbitrio
    della fede e del sentimento)”
    [Robert Musil, “Franz Blei”, in “Sulla stupidità”, cit., pp.65/69, originariamente pubblicato in “Der Friede”, 7 giugno 1918]

    Leggo in una nota di Vigliani che il dibattito sul termine “Geist” ha animato molte discussioni del tempo, Musil scriveva di averlo usato nel romanzo nel
    senso di “intelletto e sentimento e della loro reciproca compenetrazione”
    [Robert Musil, “L’uomo senza qualità”, edizione di Adolf Frisé, traduzione, cronologia e note a cura di Ada Vigliani, Mondadori, 1998, I meridiani, I Vol, pag. 951, nota n. 1] .

    “Geist” potrebbe essere il termine da utilizzare quando vogliamo definire la sfera interessata dagli effetti della lettura: né cuore, né cervello, né pancia, ma il ben più onnicomprensivo e meno scatologico “Geist”.

    Saluti,
    Mariangela

    "Mi piace"

  39. Avatar camilla
    camilla

    Marian. Bellissimo usare Geist come Musil lo intende. Senza mai dimenticare :… ” purche’ non sia esclusivamente nazionale e non dipenda dall’arbitrio della fede e del sentimento”.Molto interessante brava marian. Cam

    "Mi piace"

  40. Avatar Cristina
    Cristina

    Geist è uno di quei termini intraducibili in italiano, come anche saudade o spleen.
    Geist è qualcosa di collettivo, che percorre la società e la informa e ne deriva.
    Non è mai – che io sappia – qualcosa di s quisitamente individuale, è un “sintomo” sociale, un marcatore di pesnieri, tendenze culturali, ideali, e allude anche a qualcosa di etereo e spirituale.
    Il più noto è lo Zeitgeist. che noi traduciamo un po’ miseramente con spirito del tempo.

    "Mi piace"

  41. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @Tutti
    Che “Geist” sia termine polivalente e di difficile traduzione lo dice nella stessa nota anche Vigliani: in tanti punti del romanzo lo ha tradotto con la parola italiana “spirito”, in altri passaggi ha dovuto invece ricorrere a perifrasi quali “attività mentali” o “vita intellettuale” per rendere con migliore efficacia la valenza anche intellettuale del termine che, nelle traduzioni “spirito” o “spirituale”, sarebbe stata mortificata.

    [Robert Musil, “L’uomo senza qualità”, edizione di Adolf Frisé, traduzione, cronologia e note a cura di Ada Vigliani, Mondadori, 1998, I meridiani, I Vol, pag. 951, nota n. 1] .

    Nella mia profonda ignoranza filosofica (c’è qualcuno che ha voglia di parlarci di Gestalt?), non vedo perché non potrebbe essere riferito all’individualità di un singolo essere umano, visto che una delle traduzioni del termine tedesco “Geist” è proprio “anima”.

    Il problema vero ce l’ho quando torno al romanzo: al capitolo 39 de “L’Usq” Musil fa una lunga disquisizione sul “Geist”, che devo rileggere, perché certe divagazioni di Robert (non siamo ancora in confidenza, ma già mi sento di chiamarlo per nome pur continuando a dargli del lei) impongono la rilettura.

    Ciao,
    Mariangela

    "Mi piace"

  42. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari, perchè – per quanto so di tedesco ( e un bel po’ lo so) – il Geist non lo è, individuale. e l’anima – quella individuale – è die Seele

    "Mi piace"

  43. Avatar Cristina
    Cristina

    http://it.langenscheidt.com/tedesco-italiano/geist ( l’unico che per me fa veramente testo)

    o , meglio, Geist è un termine illuministico quindi NON ha mai significati di tipo psicologico o strettamente soggettivo. Cerrto può essere la mente di qualcuno, o l’ironia di un altro, o il fantasma di un terzo, è qualcosa di prettamente intellettuale – o intellettualistico

    "Mi piace"

  44. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Cristina
    Il termine può senz’altro avere avuto accezioni diverse a seconda dei pensatori e delle scuole filosofiche (chi ci vuole illuminare, si esprima!), ma nel saggio di Musil il termine Geist include tanto l’aspetto culturale quanto quello intellettivo e mentale della vita interiore dell’essere umano, per intenderci, quell’ambito, e riprendo la nota di Vigliani per andare sul sicuro, “che oscilla tra i poli di “anima”, “intelletto”, “razionale” e “irrazionale””

    [Robert Musil, “L’uomo senza qualità”, edizione di Adolf Frisé, traduzione, cronologia e note a cura di Ada Vigliani, Mondadori, 1998, I meridiani, I Vol, pag. 951, nota n. 1] .

    Secondo me, nell’accezione musiliana, “Seele” e “Geist”, se pur con la dovuta cautela, possono essere approssimativamente sinonimi.

    Ciao,
    Mariangela

    "Mi piace"

  45. Avatar Dani

    Ciao tutti. Interrompo il dibattito, scusate, per suggerire ai molti cinefili un bel film visto poco fa. Sarà il mio tipo? di Lucas Belvaux. Per dettagli sulla trama, se vi interessa, in rete le fonti sono molteplici, ma vi consiglio di evitarle e di vederlo senza sapere nulla come ho fatto io. Fidatevi (io coi francesi prendo a scatola chiusa, raramente deludono). Brava attrice protagonista, che non conoscevo. Tratto da un romanzo di Philippe Vilain ( anche lui non lo conosco). Magari il romanzo è ancora meglio chissà. Bene vi lascio alle vostre disquisizioni sul tedesco che sono riuscita a non imparare pur avendolo studiato un po’. No me gustava..Comunque dovrò proprio leggere anch’io usq
    Ciaociao

    Piace a 1 persona

  46. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti
    Al di là delle difficoltà linguistiche (più che il tedesco, soccorrerebbero nozioni di filosofia), per capire la posizione di Musil su “intelletto” e “sentimento” può essere utile un altro passo dello stesso articolo:

    “Proprio questo – l’autonomia del saggismo – è il problema in generale, più importante della difesa di un singolo autore, per valente che sia. Lo scienziato considera il saggista un caposcarico il quale nutre la propria intima essenza di ciò che per la produzione scientifica è scarto; ma, al lato opposto, i poeti perlopiù vedono nel saggista soltanto un compromesso, una rifrazione della propria luminosa natura nei vapori della razionalità comune. Visione angusta l’una tanto quanto l’altra. Scopo del saggista è articolare il sentimento per mezzo dell’intelletto, distogliere l’intelletto da un sapere insignificante e indirizzarlo al sentimento. Ma egli ha anche un altro scopo: rendere l’uomo più felice.”

    [Robert Musil, “Franz Blei”, in “Sulla stupidità”, cit., pp.65/69, originariamente pubblicato in “Der Friede”, 7 giugno 1918]

    Ciao,
    Mariangela

    "Mi piace"

  47. Avatar camilla
    camilla

    @mari. Piu che le elucubrazioni filosifiche e filologiche io amo molto il magnifico romanzo nell’incarnazione di Ulrich, quando lo scetticismo si attenua e la letteratura ha il sopravvento . Per esempio nelle pagine dove Ulrich “vive” nell’incontro con la sorella tutta la sua umanita ‘nell’amore travolgente e sensuale per Gherda . Stranamente anni fa’ quando usci il capolavoro di Littel LE BENEVOLE ( sulla falsariga dell’Orestea) andai a rileggere alcune pagine de U.S.Q. per l’analogia di questo amore ” straordinari” tra fratelli. Anche nell’ELETTO di T.Mann e’ narrato un amore perfetto tra fratelli.
    Mi piacciono certe similitudini tra capolavori della letteratura.cam

    Piace a 1 persona

  48. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Camilla @tutti
    Camilla, a quel punto del libro non sono ancora arrivata; un rapporto incestuoso tra fratelli gemelli c’è anche in una novella di Thomas Mann, “Sangue Welsungo”, me lo ricordo anche se non era una delle sue migliori, a mio parere.

    Certo, Camilla, tu mi riporti al romanzo in quanto tale, è giusto; io ne ho letto per il momento solo 220 pagine circa: per adesso confermo l’impressione iniziale, l’elemento che continua a colpirmi di più è la tanto raffinata quanto feroce ironia; le divagazioni sono profondissime e talvolta intricate; l’autore sta ancora delineando i suoi personaggi, ma ha già presentato “L’azione parallela”, l’iniziativa di festeggiare, parallelamente alla ricorrenza tedesca del trentennale guglielmino, anche l’anniversario del settantesimo anno di regno di Cecco Beppe. Esilarante il discorso sui “gruppetti” animati da un’idea fissa.

    Ciao,
    Mariangela

    "Mi piace"

  49. Avatar wwayne

    Anch’io di recente ho visto un bel film francese: La famiglia Bélier. Tratta il tema della disabilità con rara grazia e delicatezza, e lancia anche tanti altri messaggi positivi.

    "Mi piace"

  50. Avatar Cristina
    Cristina

    ah, i francesi. fanno film quasi sempre deliziosi, e spiritosdi. E che attori! avercene

    "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Scopri di più da GRUPPO DI LETTURA

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere