I libri più belli, letti nel 2016

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti). La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016. Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno. Anche nel…

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L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del New York Times, pagine opinioni, del 16 marzo 2014

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti).
La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016.

Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno.

Anche nel 2015 questo post è stato di gran lunga il più frequentato e il più fecondo: un flusso quotidiano di pensieri da parte di decine di lettori. Una valanga preziosa di idee e consigli e sconsigli.

Ribadisco infine che fra le regole -fondamentali- di questo gioco c’è il rispetto per gli altri.

Quindi, il confronto civile viene molto apprezzato, l’insulto invece no.

Ringrazio da ora chi continuerà a donarci questo tesoro di letture con tanto affetto, partecipazione, precisione e ricchezza culturale.

Abbracci

 

Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

  1. Avatar Cristina
    Cristina

    Claudio, nessuno di questi purtroppo!! Infatti sono letteralmente dis-perata.
    Ma questo non basta a farmi schierare con chi ha buttato giù – con un’etichetta di (pseudo) sinistra – gli ultimi paletti di una democrazia sociale ed egualitaria in questo sfortunatissimo paese.

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  2. Avatar camilla
    camilla

    @ ww leggo il fatto ma non ne sono succube. Un odio viscerale dell’altro roberspierino travaglio contro tutto quello che aveva a che fare con Renzi. e allora giu’ mazzate a gente che solo pochi anni fa’ era ancora a scuola o nei lupetti. Il cancro dell’Italia e’ bel piu’ lontano e la Boschi VERAMENTE non ha fatto niente di male.Il discorso sui malati… e’ assai vago e opinabile, pettegolezzi maligni e che non sono reati. e’ la storia del lupo e l’agnello. Piuttosto che ammettere che l’agnus non aveva fatto nulla … ” equidem natus non eram ecc.” il lupo dice: pater Hercle tuus male dixit mihi atque ita correptum lacerat iniusta nece .
    E Boschi e’ ingiustamente demonizzata.
    @ cri hai mai parlato con i giovani ( veri giovani)
    che hanno stdiato con sacrifici grandi, super laureati e dottorati ecc . cosa mai ha fatto il sindacsto se non tutelare a oltranza i timbratori di cartellini in mutande, alcuni insegnanti pedofili (come i preti gli hanno cambiato sede ecc.illicenziabili) Questo Paese non vuole cambiare. Io stessa e tantissime altre famiglie ,dopo incredibili ingiustizie ( a restare incinte , guai a essere sposate) ragazzi che la scuola ha preparato bene con spese importanti
    assunti come cani randagi a tempo determinato senza il minimo rispetto con paghe ridicole. Se ne sono andati tutti e continuano a dover fuggire da un Paese arretrato mafiosetto e ” mai nel mio giardino”..Hanno trovato lavoro, le loro specializzazioni sono rispettate e pagate come metitano. Ma quanti dolori per lasciare tutto per
    parlare altre lingue . Ce la stanno facendo , cacciati dal loro Paese arretrato . Ma non dirmi niente che figlio e nipoti ( che amo tanto) lavorano tanto lontano e non e’ giusto. Ma certe ideologie vetuste e del tuttosuperate dai tempi sono dure a morire. Amen
    @ claudio non c’e’ speranza, come vedi siamo ripiombati nel politichese e nell’immobilismi. In nome di che? La sporca paura di ” rimetterciqualcosa” A molti va bene cosi’ e dire che si ‘ disperati non serve . In periodi come questo il popolo sovrano ha sempre mrsso i Paesi nelle mani di dittatori mostruosi..Ma non se ne rende conto. Grillo Salvini il decrepito Berlusconi.Questi sono i papabili. meraviglioso.

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  3. Avatar wwayne

    @Camilla: La Boschi sui malati gravi è stata indifendibile, punto. E il fatto che tu sia dovuta ricorrere ad un contorto latinorum per minimizzare questa sua orrenda uscita lo fa capire in modo ancora più chiaro. Te lo dico con affetto: avresti fatto più bella figura a risparmiarti questa supercazzola, e confutare unicamente la prima parte del mio commento.
    Ad ogni modo, che le riforme della Boschi fossero materia escrementizia non è opinione del solo Travaglio. Lo dicevano anche giuristi molto esperti e stimati, che Renzi ha perculato con il suo solito atteggiamento sprezzante (fonte: http://www.ilpost.it/2014/03/31/renzi-intervista-riforma-senato/). E anche dal basso non sono certo arrivate opinioni entusiastiche su quella riforma, visto che sono state bocciate dal 60% degli italiani.
    So già cosa stai per dirmi: è gente che votava contro Renzi, della Boschi non gliene fregava granché e della sua riforma non aveva capito niente. Io ti rispondo: questo può essere vero per una buona fetta di quel 60%, ma quando a bocciare una riforma è una percentuale così larga dell’elettorato non può essere soltanto una questione di simpatia o antipatia. Tra di loro c’era anche gente che la riforma l’aveva capita benissimo, al punto da non cadere vittima della trappola del quesito referendario, che metteva in luce soltanto i punti positivi della riforma.
    Insomma, per la Boschi è stata una bocciatura totale e trasversale, dall’alto e dal basso, e se l’è strameritata sia dal punto di vista politico che da quello umano.

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  4. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Dani @Tutti

    “Non è un mestiere per scrittori” non è un libro che io stia leggendo adesso; mi sono resa conto, con la mia enciclopedia sugli USA (quella di Maffi e altri, da cui ogni tanto pesco qualche notizia sulle città, sul tacchino, sul cinema) che mi trovo bene ad avere a disposizione dei libri da consultare alla bisogna, da cui spigolare; quindi, come dire, ho “messo nel fienile” anche quello di D’Antona (che invece meriterebbe di essere letto subito e in modo non frammentato!).

    Le ingiustizie delle graduatorie: l’enciclopedia (come la chiamo io) di cui sto parlando ben avrebbe meritato di essere nell’elenco dei libri più belli e utili già dal 2015! Chiedo venia:

    • Mario Maffi, Cinzia Scarpino, Cinzia Schiavini, Sostene Massimo Zangari, “Americana. Storie e culture degli Stati Uniti dalla A alla Z”, Il Saggiatore, 2012.

    Saluti
    Mariangela

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  5. Avatar Dani

    @Cam è la vecchia questione del bicchiere. I sempre arrabbiati lo vedono mezzo vuoto, gli altri mezzo pieno. Tutto può essere fatto meglio, ma ripeto poco è meglio di niente e io in quel mezzo bicchiere vefo le leggi sulle unioni civili ad esempio. Chi non fa nulla di certo non sbaglia e criticare e basta mi risulta semplicemente odioso. Quando sento Travaglio dire che Renzi è peggio di Berlusconi mi verrebbe di augurargli un altro ventennio del Cumendatur. Evidentemente dal suo maestro Montanelli ha imparato poco. Che poi si Renzi sarà pure poco simpatico, ma chissenefrega

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  6. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Mari @tutti, New York di E.Rutherfurd ce l’ho nelle pile dei libri da leggere presto da un anno e purtroppo mi sono lasciata scoraggiare dalla mole moooolto robusta!
    Mi puacciono particolarmente i libri come dire “geografici” insomma in cui il luogo è argomento fondamentale, vi scrivo solo alcuni titoli nella mia libreria che riguardano New York da me tanto amata, poi ne ho molti altri di altri luoghi, ma sarà per un’altra volta! Non li ho letti tutti ancora.

    New York stories, a cura di Paoo Cognetti, con racconti di Cheever, Capote, DeLillo, Didion,Malamud, Soldati, Fitzgerald,Fallaci e moltialtri.

    New York è una finestra senza tende, di P.Cognetti, bellissimo.

    Brooklyn è, di James Agee

    I segreti di Manhattan, di Phillip Lopate

    I Newyorkesi, di Cathlieen Shine, leggero ma molto carino

    New York l’isola delle colline, di Mario Maffi

    Parigi New York andata e ritorno, di Henry Miller, beh, Miller è sempre sorprendente

    Un albero cresce a Brooklyn, Betty Smith, splendido, tra i migliori della mia lista dello scorso anno.

    Volete sapere cos’è New York, di E.B.White.

    The New York trilogy, Paul Auster, Penguin.

    Beh qualche altro l’avrò dimenticato. Buona serata 🙂

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  7. Avatar EditaLara
    EditaLara

    Scordavo questi, meritano sicuramente
    L’uomo che cade, Don De Lillo
    Questo bacio vada al mondo intero, di Colum McCann.

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  8. Avatar Dani

    @Edita se programmiamo un viaggio prima veniamo a casa tua haha!! Potresti aprire un’agenzia che suggerisce mete turistiche partendo da suggestioni letterarie. Secondo me non ne esistono 🙂

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  9. Avatar Cristina
    Cristina

    Dani, so per certo che esitono dei tour parigini sulle orme di Proust o di Victor Hugo, e a Lisbona ho visto dei tour sulle orme di Fernando Pessoa…

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  10. Avatar camilla
    camilla

    @ dani Si dani , specialmente in politica che e una cosa molto seria e complessa essenziale fin dall’antichita . Purtroppo se ne recepisce la parte emotivamente piu’ legata alla apparenza e alla lotta tra le parti che cercano di distruggersi a vicenda catturando i consensi.Non si dovrebbe parlarne in modo dilettantesco con giudizi fondamentalisti e drastici.
    @ editalara. belli i libri che citi. Non hai citato il meraviglioso Doctorov E.L.Il suo L’ACQUEDOTTO
    di N.Y.ambientato nei primi anni ‘venti ha, secondo me, un fascino tutto particolare. Anche il romanzo, indimenticabile, HOMER & LANGLEY ha una scenografia , dietro alla narrazione magnifica, che e’ davvero unica. Bello poter leggere …con la scenografia. ciaociao.

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  11. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Cam ho indicato solo quelli che possiedo nella mia libreria ma ce ne sono molti altri in cui la città è “personaggio principale” , non solo splendida scenografia, che non ho ( per ora!! 🙂 ) grazie dei tuoi titoli, li cercherò! Ciao

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  12. Avatar Cristina
    Cristina

    Camilla, tanto per chiarire: faccio politica attiva da quando avevo 18 anni, me ne sono sempre occupata – a sinistra del PCI per capirci, nelle formazioni e nella società. Quindi dilettantesco chi?
    vediamo di moderare sti benedetti termini verso chi la pensa diversamente !
    Io, poi, sono drastica nella misura in cui lo credo giusto: è a forza di non essere rigorosi e drastici e a forza di meno peggio che siamo impantanati in sta palude orrenda e crescono le estremità para fasciste.
    Ma certo, a volte si è ciechi e lo si vuole essere.
    Qui sta per esplodere tutto, e in parte un bel colpetto di avviso è già giunto, ma tu forse non l’hai percepito…

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  13. Avatar claudio
    claudio

    Purtroppo cara Cristina proprio i drastici e rigorosi ci hanno portato dove siamo.Do you remember Bertinotti? Che personaggio vergognoso….ha diviso la sinistra in nome del rigore e per ben due volte ha fatto cadere governi consegnando il potere a quella destra di cui dici di aver paura….e Capanna che quando ero ragazzo pontificava sul potere al proletariato ed ora è avvinto al vitalizio (anche perchè non saprebbe fare altro) per non morire d’inedia…..potrei continuare ma preferisco non affliggerti….

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  14. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti

    Sto finendo “America” di Franz Kafka: sempre lui, il vecchio Kafka che avevo conosciuto in gioventù, sempre con il suo bagaglio di angoscia e senso di colpa. Qualche mese fa avevo ripreso Dostoevskij, e la rilettura mi aveva lasciata con un mucchio di mosche in mano perché l’autore amato ai tempi del liceo non esisteva più, era diventato un altro; qui invece la medesima dimensione incubica di molti anni fa: so che è una frase abusata per descrivere le sensazioni provocate dai suoi scritti, ma è proprio come quando dagli incubi non riesci a svegliarti; quei corridoi, poi: lunghi, bui, claustrofobici, sembrano non finire mai.

    Un grande o no?

    Ciao,
    Mariangela

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  15. Avatar camilla
    camilla

    @ cristina mi dispiace di non pensare la politica come te. Mi sembra che sia tu ad essere intollera nte e futibonda. Non serve a nulla dare in escandescenze quando ci ritroviamo senza legge elettorale perche’ i soliti veti incrociati tra camera e senato , come sempre, impediranno qualsiasi passo avanti. Sono d’accordo con Claudio. I puri e duri a oltranza non hanno mai fatto nulladi biono nella storia di questo Paese corrotto e mafioso. E non ti accorgi di quanto riesci a essere pesante verso di me ogni volta che non sono d’accordo con te. Forse una lunga esperienza non nell’utopia ma nella non comoda realta’ di un grande Partito si vedono le cose in un modo meno astratto. Per me sei sempre la mia focosa cristina anche non la penso sempre come te.

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  16. Avatar Cristina
    Cristina

    Mariangela anni fa , parecchi anni fa, a Milano, ho visto una versione teatrale di America itinerante (si partiva in treno, si scendreva in periferia si camminava a piedi fra fabbriche dismesse) di Barberio Corsetti . Una delle cose più potenti mai viste a teatro. Me l’hai fatta ricordare. Grazie

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  17. Avatar wwayne

    E’ arrivato il segnale che aspettavo.

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  18. Avatar carloesse
    carloesse

    @Mari
    Un grande, un grandissimo, un immenso. Per me IL più grande.
    America (titolo improprio scelto da Brod: in realtà K. lo aveva intitolato “Il Disperso” e aveva autorizzato la pubblicazione solo del primo capitolo come novella a se stante, intitolata “Il Fuochista”) forse ti lascerà un amaro in bocca per la sua incompiutezza. Ma forse grande parte del suo fascino , se ci pensi, sta proprio in questa sospensione in cui è destinato a rimanere per sempre. Così come “Il Castello” o “Il Processo” (unico dei tre che giunge bene o male a un epilogo), del resto.

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  19. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @Caroesse @tutti
    Cristina, lo spettacolo teatrale cui ti riferisci era probabilmente questo:

    http://www.trax.it/olivieropdp/mostranotizie2.asp?num=41&ord=6

    Carlo, un po’ me lo aspettavo che “America” di Kafka fosse incompiuto; basta dire che ho qui una versione audio e una digitale e vedo che hanno due finali diversi, o meglio, la successione degli ultimi capitoli differisce da un’edizione all’altra; non c’è niente da fare, i libri di Kafka non possono non sgomentarci, per tanti motivi, ma anche per il fatto che ricordi tu: è stato Max Brod che ha rimesso assieme un po’ tutto, in base ai ricordi e in base a sue scelte personali, d’altro canto, di Kafka gli dobbiamo almeno i tre romanzi (salvo, appunto, il primo capito di “America”, che tu hai ricordato, “Il fuochista”).

    Ho letto del travaglio di coscienza di Max Brod al ritrovamento del testamento di Kafka che gli intimava di distruggere tutto: bel dilemma se ottemperare o meno!

    Ciao,
    Mariangela

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  20. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Sulla grandezza di Kafka siamo abbastanza concordi, Giuliano Baioni grande germanista ha scritto cose egregie su Kafka, lo stesso Elias Canetti con “L’altro processo”, i saggi di Kundera sono certamente utili, può essere utile il saggio (“K”) di Roberto Calasso. Kafka non è solo un semplice e talentuoso creatore di simbolismi e incubi, Kafka è uno che fa una tremenda fatica a concepire le convenzioni, la metamorfosi necessaria per vivere, in questo sta la sua grandezza, la sua estetica letteraria, nel farci percepire cosa si perde e cosa si acquista vivendo. Non è un caso se nel Processo il protagonista muore, solo, ‘come un cane’. Il protagonista è una proiezione di Kafka, quello che ha vissuto un processo analogo dalla famiglia di Felice Bauer (Canetti lo mostra ne L’altro processo) e in generale dalla società, quello che viene frainteso, quello che sa perché viene frainteso. La sua incapacità di costruirsi nel mondo vissuta come colpa.

    Mi ha scritto un lettore su Anobii, dicendomi: “Esatto! Tu hai capito Kafka”.
    La cosa inquietante è che si firma Josef K 😀
    Si riferiva alle mie impressioni di lettura. Ecco cosa avevo scritto:

    Cosa è la colpa? Per Kundera è non saper essere se stesso, per Kafka è non saper costruirsi nel mondo, uniformare spirito, esperienza e immaginazione alle convenzioni. La solitudine di K. è comunicativa: è burocratica solo come metafora. Nella parte finale del romanzo un sacerdote lo ammonisce dicendogli d’essersi aspettato troppo dal prossimo, soprattutto dalle donne. Canetti ha mostrato come Kafka avesse subito in vita un primo processo in un albergo di Berlino dai genitori di Felice Bauer. Egli stesso nelle lettere scrive di vivere fuori dal territorio dell’amore. Anche la sessualità di Kafka è egregia – fuori dal gregge – tanto da presentarsi come perversa, come fraintendimento di messaggi tra uomo e donna. L’opera di Kafka ruota come un ossesso attorno alla comunicazione sofferta. Che per lui è vera ma il sacerdote nel Processo ‘sul vero’ lo corregge: “non bisogna credere che tutto sia vero, bisogna credere che sia necessario”. E Kafka non accetta il necessario della vita, le convenzioni. Kafka è uno scombinatore del senso comune e lo è proprio perché non recita. La sua lingua è netta, senza fronzoli, così come la sua sofferenza sublimata in situazioni grottesche di chi fa una tremenda fatica a combinarsi col prossimo. Ricordiamoci che Il libro preferito da Kafka era L’educazione sentimentale di Flaubert.

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  21. Avatar carloesse
    carloesse

    E’arrivato anche quello che aspettavo io… !!!!

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    Tags: Beatrice Valli, Marco Fantini

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  22. Avatar Dani

    @Carlo pensavo la Befana ti avesse portato una calzamaglia di follia. Ho dovuto risalire coi post x capire. Faccina che ride fino alle lacrime!! Non la so fare qui

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  23. Avatar Dani

    @Domenico e Mari e Carlo e tutti, alla luce dei vostri commenti magari leggerò amcora Kafka. Ho percorso Il processo con una cappa di piombo sul cuore e sulle spalle. Ma forse lui proprio questo voleva per il lettore. Non un filo di luce in fondo al tunnel è durissima lettura e mi ero ripromessa di non farlo mai più. Vedremo, leggere non è solo evasione in fondo, ma ci vuole il momento giusto

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  24. Avatar carloesse
    carloesse

    @Dani
    Non bastava risalire molto…
    😀

    Quanto a Kafka, sì, è claustrofobico e la luce in fondo al tunnel non ci può essere. Ma in fondo credo che a lui interessasse di più esplorare i propri abissi che cercare in alto una luce. Ma qua e là, tra le sue pagine, traspare anche una feroce ironia.

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  25. Avatar claudio
    claudio

    wwayne quale messaggio ti è arrivato? il sapere che Giorgia Meloni è una fascista?….ce ne hai messo di tempo per capire….se anche i tuoi studenti ci mettessero tutto questo tempo sarebbero guai per te non riusciresti a finire il programma….a 15 anni era nel Fronte della Gioventu’…..quindi passa ad Alleanza Nazionale…..indovina un po’ da che parte sta?….

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  26. Avatar Cristina
    Cristina

    Claudio, con tua buona pace, io detesto Bertinotti… l’estremismo del nulla

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  27. Avatar Cristina
    Cristina

    Domenico Fina,
    ho finito Tempo d’estate di Coetzee, libro davvero ultra singolare per impianto e ideazione, molto triste ma grandemente eloquente. In realtà il tema centrale è la personalità dello scrittore, non tanto le tensioni in Sudafrica che vengono descritte in modo tagliente e definitivo, anche se solo tangenzialmente.
    Un libro di solitudini maschili ( e impotenze) anche. Notevole davvero
    Ti ringrazio di avermelo segnalato, ora credo che ne leggeremo un altro…non si può leggere un solo libro di un Nobel, propenderei per Età di ferro, che ne dici?

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  28. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Cristina, o Età di ferro o Vergogna, ma non ti aspettare da Coetzee grandi palpiti di vita 😀 Il talento di Coetzee sta nell’essenzialità detta in modo disarmante. In Tempo d’estate invece c’è un sovrappiù di ironia, con giravolta, poiché il personaggio è lo stesso Coetzee visto dagli altri, dopo morto. Tempo d’estate è un libro aspro e ironico sulla comunicazione, sull’impossibilità di essere visto dagli altri come ci aspetteremmo, e sull’impossibilità di far capire agli altri che si stanno sbagliando. Insomma è un libro tragico, ma alla maniera di Coetzee.

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  29. Avatar Cristina
    Cristina

    Grazie Domenico!

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  30. Avatar camilla
    camilla

    @ cristina … hanno pubblicato un nuovo libro di RODOREDA …..QUANTA QUANTA GUERRA. ed la nuova frontiera.Baci cam

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  31. Avatar Cristina
    Cristina

    grazie Cam!

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  32. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti
    Ho riflettuto lungamente su una scelta di lettura: chi non avesse voglia di sorbirsi un soliloquio lunghetto piuttosto che no, passi ai saluti.

    I tormenti della non più giovane lettrice esposti per punti:

    1. Chiedere ai partecipanti di questo blog di illustrare il valore di “Cent’anni di solitudine” di G.G.Maquez è equivalso a far sprecare loro tempo prezioso (la lettrice si scusa!!); pochi brani del libro l’hanno convinta che al momento è una sfida superiore alle sue possibilità: la lettrice cerca di convincersi di essere al cospetto di un rinvio, non di una rinuncia!

    2. Spronata da un amico di lettura che invita a leggere i classici, la lettrice ha scaricato “L’uomo senza qualità” di Rober Musil e si rende conto che il titolo merita la qualifica di libro caposaldo del XX secolo e che leggerlo (o rileggerlo?) sarebbe occasione di grande arricchimento e godimento emotivo

    3. Per quanto assurdo possa sembrare, la lettrice ha la sensazione di avere già letto questo libro in tempi lontanissimi, ma, nonostante la mole del romanzo, non ne ha memoria cosciente: che l’abbia assimilato e metabolizzato a tal punto da renderlo parte di sé?

    4. Dopo avere visto alcune edizioni disponibili in anteprima “on line”, frutto di diverse traduzioni, la lettrice constata che le traduzioni più recenti sono di qualità molto inferiore a quelle più antiche. Che sia affetta da passatismo?

    5. “L’uomo senza qualità” consta di circa 1500 pagine digitali e, per quanto ammaliata dalle poche pagine già lette (o rilette?), la lettrice non ha intenzione (o non ne è capace?) di dedicare tutto il tempo della sua lettura in modo esclusivo a questo capolavoro e si trova quindi ad elaborare una “strategia legendi” che scongiuri l’ingolfamento

    6. La lettrice ha deciso di acquistare un’edizione de “L’uomo senza qualità” nella traduzione di suo piacimento e di leggerne 10 pagine al giorno. Dopo un calcolo istintivo che non permette di scomodare la deformazione professionale (1500/10 = 150 giorni = 5 mesi), la lettrice si chiede se una lettura protratta in tempi così lunghi non possa privilegiare la natura saggistica del libro a scapito di quella romanzesca, visto che nel libro – questo ha capito la lettrice – il romanzo, se pur impreziosito da riflessioni, digressioni e perle quasi aforistiche, il romanzo, chiamiamolo così tradizionale, con la sua trama, i suoi personaggi, c’è, e non sarebbe giusto sottovalutarlo.

    7. Dopo lungo arrovellamento, la lettrice ha dovuto concludere che in lettura, come nella vita, volere non è potere e che si fa quel che si può e che è meglio fallire che non provarci neppure

    Saluti,
    Mariangela

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  33. Avatar wwayne

    @Mariangela: Anch’io mi ero accorto che la qualità delle traduzioni italiane è peggiorata con il passare del tempo. Il motivo è facilmente intuibile: il livello culturale medio si è abbassato, soprattutto nell’ambito umanistico, perché sempre meno studenti fanno il classico, la scienza e la tecnica hanno surclassato la letteratura, la gente in treno legge le conversazioni Whatsapp anziché i libri… sono tanti i fattori che hanno portato a questa situazione. Per porvi rimedio ci vorrebbe una vera e propria rivoluzione culturale, che parta dal superamento dell’idea per cui studiare le materie letterarie è una perdita di tempo, perché sono materie che non mettono il pane sulla tavola.
    Forse non mettono il pane sulla tavola, ma studiarle non è affatto una perdita di tempo. Ad esempio, il saper tradurre un testo latino o greco è in realtà utilissimo nella vita: dopo che sei riuscito/a a capire ciò che voleva dire Tucidide, non riusciranno mai a farti firmare un contratto di lavoro con delle formule ambigue, o a farti accettare una proposta commerciale allettante che in realtà è un contratto – capestro.
    Una nota a margine: in una discussione via social che ho letto tempo fa ricordo che qualcuno tentò di difendere una cattiva traduzione con l’argomentazione (infinitamente retorica e populista) “I traduttori sono pagati pochissimo, e quindi non potete pretendere chissà che.” Ma cosa c’entra? Qua in Italia quasi nessuno viene pagato con una barca di soldi, e quindi se ragionassero tutti così il nostro paese sarebbe ancora più nella cacca di quanto già non lo sia. E poi, se un lavoratore ha un briciolo di professionalità cerca di fare del suo meglio sempre, non in base al compenso che riceve.

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  34. Avatar Cristina
    Cristina

    Alla lettrice: L’UOMO SENZA QUALITA’ è libro che non ammette proroghe o letture parallele. E’ impossibile seguirlo se non standogli alle strette e frequentandolo moltissimo, pensa perderlo del tutto.
    PS: Le lunghe digressioni socio-filosofiche sono indispensabili e non si possono saltare anche se rallentano il tutto.

    PPS Auguri ( ma è un libro MUST)

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  35. Avatar Mariangela
    Mariangela

    Wwayne,
    Io penso invece che la cattiva qualità delle traduzioni abbia sì a che fare con il trattamento economico dei traduttori.

    Cristina
    Lo sto già leggendo in parallelo ad altro. Per me importante è la continuità, non l’esclusività.

    Non penso che a qualcuno possa venire in mente di saltare le digressioni, su un libro così, voglio dire, tanto varrebbe non leggerlo. Il rischio, almeno per me, è quello semmai di lasciare in secondo piano la trama, il racconto. Io l’ho iniziato, poi staremo a vedere.

    Il tempo ci vuole anche perché ho già interrotto la lettura per prendere nota di alcune frasi aforistichee ed estrapolabili.

    Ciao
    Mariangela

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  36. Avatar wwayne

    @Mariangela: Rispetto il tuo parere. Comunque, ribadisco che secondo me si traduce peggio soprattutto perché si legge meno, e più in generale si è meno acculturati. E’ un problema che si rifletterebbe sul lavoro dei traduttori anche se fosse pagato profumatamente, e che va risolto al di là dei traduttori stessi.

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  37. Avatar Cristina
    Cristina

    Ribadisco Mari: libro MOLTO complesso , impegnativo al massimo…. se perdi il filo della trama e dei ragionamenti ..ti perdi.
    Sulle traduzioni il discorso sarebbe molto lungo e non da liquidare in due frasette tascabili…
    Abbiamo peraltro traduttori ( e traduttrici) di grande vaglia. molti sono anche scrittori e scrittrici.
    Poi c’è il lavoro nero pagato a cartella come una pizza, ma c’è sempre stato… l’ho fatto anche io per alcuni anni decenni fa.
    E’ l’editoria italiana che è scaduta nel suo complesso, sfornando libri come scatolette di passata di pomodori,… Di recente non faccio che leggere libri pieni di refusi!

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  38. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Mariangela, l’edizione Einaudi de L’uomo senza qualità (ce l’ho sia in cartaceo che in ebook) è ottima. È abbastanza recente, è del del 1996.
    Non acquistare edizioni pessime, tipo Newton Compton, mi raccomando 🙂
    Come leggere l’USQ? se non riesci a leggerlo capitolo dopo capitolo puoi approfittare dell’edizione digitale (è un vantaggio che il digitale ha rispetto al cartaceo) andando a cercare all’interno (con la funzione cerca) i capitoli che riguardano i personaggi o i temi più significativi, ad esempio scrivendo ‘Clarisse’ – personaggio grandioso – e andando a leggere i capitoli che la riguardano, oppure ‘Gerda’ o ‘Moosbrugger’. Io ho fatto la stessa cosa con La Recherche leggendo le parti che riguardavano Albertine, che è un personaggio che mi è caro. Resta assodato che il modo migliore per leggere l’USQ e quello di leggerlo tutto, dall’inizio. Che poi non è particolarmente lungo poiché le due parti che Musil pubblicò in vita sono di circa 900 pagine. La terza parte incompleta (Verso il regno millenario) e tutti gli abbozzi che sono stati inseriti nell’edizione odierna non aggiungono molto all’opera. Musil era arrivato in un punto in cui la storia non poteva andare avanti ma neppure avrebbe saputo chiuderla poiché l’Uomo senza qualità rispetto all’altra grande opera del Novecento (La Recherche) non è circolare ma rettilinea. Di un rettilineo che non conduce a nulla, se non al naufragio. Lo si afferra già nelle prime pagine. Di questa terza parte, fatta di abbozzi va letto ‘Il viaggio in paradiso’ per la bellezza magnifica del linguaggio. Ciao

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  39. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Domenico Fina @Cristina @WWayne
    Domenico, ti ringrazio per le indicazioni in merito alle edizioni. L’idea di usare l’e-reader per trovare i passi relativi ai personaggi che interessano può in effetti tornare utile, soprattutto in fase di rilettura dei romanzi molto corposi (non ci avevo mai pensato!).
    Anche delle tue segnalazioni sulle varie parti del romanzo farò tesoro.

    Cristina, per quel poco che ho già letto del libro (poco più di 100 pagine), io penso che nel mio caso la difficoltà possa scaturire dalla mole, nel senso che gli stimoli sono tanti e può accadere, come per esempio è successo due anni fa con “Le benevole”, che si inseriscano altre letture o che magari altri libri attraggano la mia curiosità e le mie energie distogliendomi da questo corposo capolavoro, questo sì, ma ho già visto che il modo in cui è scritto il romanzo di Musil mi è congeniale e che problemi di comprensione non dovrei averne; con “problemi di comprensione” intendo dire che finora non mi sono imbattuta in una lingua ostica che mi abbia messa in difficoltà; di solito, per me, e non so se valga anche per gli altri, quello è l’ostacolo più grosso.

    Ciao,
    Mari

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  40. Avatar Dani

    Ciao amici. Appena concluso Il Rosso e il nero. Praticamente i prodromi dello Stream of consciousness. Seguire la psiche di Julien Sorel messa a nudo senza commenti mi ha un po’ turbata emotivamente. Certo i classici non deludono mai, ma ora basta per un po’. Passerò a qualcosa di recente.
    Di Musil ho letto solo I turbamenti del giovane Torless, senza entusiasmo e con fatica devo dire, ma forse come opera giovanile non metteva ancora in luce il suo spessore. Che dite?

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  41. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Dani
    “I turbamenti del giovane Torless” l’ho letto forse quattro anni fa e non ne ho memoria precisa, certo, già lì il disagio sociale è ben presente, però azzarderei proprio in modo presuntuoso se arrischiassi un paragone.

    Dani, tu dici che la lettura ti ha turbata, anch’io quasi temo il nuovo romanzo che ho intrapreso, parlo di Musil, ma non certo per la preoccupazione di non saperlo finire (quella è solo una difficoltà di ordine pratico). Intanto mi inquieta non ricordare se io l’abbia già letto o meno in gioventù; non lo ricordo, so solo che una frase del romanzo è su una delle mie più antiche raccolte di pensieri, risalgono a quando ancora non sapevo esistesse la scrittura aforismatica come genere letterario, usavo delle agendine, di quelle che si chiudono col lucchetto; accanto a quanto trascritto abborracciavo (io che col disegno sono negata) anche alcune immagini molto stilizzate che avessero una consonanza col pensiero riportato. Poi, il romanzo mi intimorisce perché alcuni temi rispetto ai quali mi sono molto arrovellata ai tempi dell’agendina qui ritornano: l’inconscio, il rifiuto della società e tante altre cose, non facilmente esprimibili qui, nel libro ci sono e sono espresse in un modo che ti rimbombano dentro e scavano nel profondo. Mah, è come se temessi che la lettura mi faccia compiere il balzo, d’istinto, ma non sufficientemente lungo per permettermi di raggiungere l’altra cresta del crepaccio, che mi abbandoni sul più bello, proprio sopra l’abisso.

    Se Luigi non chiama la neuro dopo i miei ultimi commenti, non la chiama più. Oramai a miei sproloqui si sarà abituato, poveretto.

    Saluti agitati,
    Mariangela

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  42. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Mariangela, L’USQ è un libro impressionante, complesso, perturbante, tra i capolavori è quello più attuale di tutti. Un libro che per certi aspetti non ha eguali. Mi resta difficile capire, se lo hai letto in gioventù, come tu possa non ricordartene 😃 Sarebbe lunghissimo parlare dell’USQ, ci sono talmente tanti temi e implicazioni… Posso solo ripetere, l’ho già detto qui e altrove, che è uno dei massimi libri della letteratura mondiale e che Musil era un fuoriclasse della scrittura.

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  43. Avatar Cristina
    Cristina

    impossibile Mari, se lo hai già letto NOn puoi averlo scordato!

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  44. Avatar camilla
    camilla

    @mari qui in trentino c’e’ ancora molto vivo il culto di Robert Musil. Qui partecipo’ alla grande guerra e scrisse molto nei suoi diari di queste zone alpine e delle genti e scrisse anche il bel libro ambientato in questi luohgi , dove e molto conosciuto e amato, TRE DONNE. C’e’ il racconto di GRIGIA dove si sentono gia’ tutti i segni della complessita’ dell’USQ che M aveva iniziato. Le storie delle tre donne e di GRIGIA sono una lettura importante e bellissima, dammatica e dolente. Un Musil in carne e ossa, molto coinvolgente. ciao.cam

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  45. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @tutti
    manco da un po’ per mancanza di pc.
    Sono alle prese con SE LA VITA CHE SALVI… di F. Geda : grazioso, ma poco prendente. In realtà capisco poco le motivazioni dei protagonisti, non riesco ad identificarmi.
    Voglio parlarvi un po’ di più del romanzo che ho letto durante le vacanze, da un aereo all’altro. LA PARTE DELL’ALTRO di E. Schmitt.
    Naturalmente non è un classico e non pretendo di farne un capolavoro, ma la riflessione sulle possibilità che Hitler vivesse una vita da pittore è interessante. L’esistenza da padre di famiglia, da normale persona che si pone i “perché” di quello che sta facendo – grazie ad una terapia con Freud – è veramente godibile. Dietro c’è comunque il pensiero filosofico occidentale e fondamentalmente l’idea della banalità del male che considero uno dei capisaldi della cultura del Novecento.
    Ciauz.
    PS Prometto che leggerò i post passati 😉

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  46. Avatar wwayne

    @Jezabel: I romanzi ucronici mi piacciono tantissimo, quindi il libro che hai citato mi incuriosisce molto. Grazie per la segnalazione! 🙂

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  47. Avatar giulio
    giulio

    In attesa che si passi ai LIBRI PIU’ BELLI LETTI NEL 2017 segnalo questa lettura fatta in questo periodo di limbo: QUALCOSA SUI LEHMAN di Stefano Massini.
    Strano che nessuno ne abbia parlato in questo blog , o almeno cosi’ mi sembra; per me e’ uno dei libri piu’ belli di un autore italiano di questi ultimi anni…
    E’ vero che e’ scritto in maniera un po’ particolare (come un copione teatrale) ed e’ un volume corposo (quasi ottocento pagine) pero’ assicuro che vale la pena conoscere questa storia.
    Questa storia che inizia l’11 settembre del 1844 e termina nel 2008 (prima che tutto crolli) ci racconta una famiglia tedesca di origini askenazita che iniziando con il commercio del cotone poi passa al caffe, al petrolio, alle ferrovie, alle banche, alla borsa. Ci racconta insomma la storia del CAPITALISMO.
    E racconta anche i cambiamenti enormi che ci sono stati nella produzione delle ricchezza: da quella degli albori fatta di sacrifici e rinunce (anche sulla pelle degli schiavi nelle piantagioni di cotone) alla finanza “virtuale” degli ultimi decenni.
    E’ una ballata epica dove i protagonisti via via cambiano e le tradizioni svaporano..A volte alcune pagine possono ricordare i romanzi di Isaac Singer.
    Ultima nota: l’opera teatrale sara’ messa in scena a Londra da Sam Mendes (il regista di American Beauty)

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  48. Avatar Cristina
    Cristina

    Sto leggendo RIPARARE I VIVENTI…di Maylis de Kerangal ( che nome eh!).Mah, ve ne parlerò a libro finito, l’argomento è… bruciante..

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  49. Avatar Dani

    @Giulio, mi pare sia proprio un testo scritto x il teatro, giusto? L’autore è noto come drammaturgo. Comunque l’argomento è sicuramente di grande interesse se leggere un copione non è di ostacolo, io faccio un po’ fatica

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  50. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Cristina
    Cristina, “Riparare i viventi” era tra i miei migliori del 2016: secondo me è libro più che consigliabile.

    Sapete cosa faccio io, a proposito di graduatorie? Io metto qui anche i miei “distinto”, visto che non sono sul podio dei migliori del 2016, ma sono comunque libri a cui tengo molto. Faccio male a qualcuno?

    • Tabucchi, “Sostiene Pereira”
    • Bixien, “Il pranzo di Babette”
    • Scurati, “Il tempo migliore della nostra vita”
    • Offill, “Sembrava una felicità”
    • Duras, “L’amante”
    • Patrick Modiano, “Dora Bruder”
    • Haddon, “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”
    • Uwe Timm, “Come mio fratello”
    • Dorrenstein, “Album di famiglia”
    • Sharma, “Vita di famiglia”
    • Simenon. “La camera azzurra”
    • Conrad, “Cuore di tenebra”
    • Kawabata, “La casa delle belle addormentate”
    • Martel, “Vita di PI”
    • Fogazzaro, “Piccolo mondo anticho”
    • Nettel, “Il corpo in cui sono nata”
    • Koch, “La cena”
    • Grossman, “Con gli occhi del nemico”
    • Oz, “Contro il fanatismo”
    • Framet, “Gridano i gufi”

    Ciao,
    Mariangela

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