I libri più belli, letti nel 2016

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti). La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016. Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno. Anche nel…

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L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del New York Times, pagine opinioni, del 16 marzo 2014

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti).
La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016.

Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno.

Anche nel 2015 questo post è stato di gran lunga il più frequentato e il più fecondo: un flusso quotidiano di pensieri da parte di decine di lettori. Una valanga preziosa di idee e consigli e sconsigli.

Ribadisco infine che fra le regole -fondamentali- di questo gioco c’è il rispetto per gli altri.

Quindi, il confronto civile viene molto apprezzato, l’insulto invece no.

Ringrazio da ora chi continuerà a donarci questo tesoro di letture con tanto affetto, partecipazione, precisione e ricchezza culturale.

Abbracci

 

Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

  1. Avatar claudio
    claudio

    Vero Mariangela la maggior parte dei romani sono persone simpatiche,chiacchierone e molto disponibili…..chiaro poi che trovi anche infami tipo quelli che a San Basilio hanno offeso in maniera veramente pesante quella famiglia marocchina ma con i figli nati in Italia e non gli hanno permesso di prendere un’abitazione che gli era stata assegnata da una graduatoria comunale(la famiglia lavora e paga le tasse). Ma ripeto la normalità è di persone educate e simpatiche.

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  2. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Claudio

    Claudio, atti di inciviltà come quello che hai descritto tu purtroppo si possono verificano ovunque, il mio era un discorso un po’ da turista, in effetti, di quella che quando va Roma si diverte e si riposa (le ultime volte mi ero imposta di non affaticarmi oltre le mie possibilità perché talvolta il troppo stroppia). Non farmi fare il paragone con un’altra città italiana, che non voglio nominare, ai cui abitanti i turisti danno fastidio, e te lo fanno capire, salvo poi farti pagare otto euro per un gelato al banco.

    Ciao,
    Mariangela

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  3. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti
    La mostra di Escher non l’ho vista, a Milano sono però recentemente andata per visitare per la prima volta il Museo Bagatti Valsecchi.

    Sulle collezioni del museo non mi dilungo e rinvio alle informazioni in rete, qui solo un’impressione che non posso tacere: il Palazzo Bagatti Valsecchi è situato tra via del Gesù e Via Santo Spirito, nel quadrilatero della moda; gli spazi del cortile sono stati concessi ai bar e alle rinomate boutique di quella zona, risultato: così ingombro di tavolini, di ombrelloni e di pubblicità, assediato da turisti in fase di relax e attraversato da solerti camerieri in divisa, il cortile di questa storica dimora milanese assomiglia a qualcosa a metà tra il caravanserraglio e il locale ristorazione di un villaggio turistico. Non mi metto a fare la dura e pura, so che l’intransigenza non paga, ma se proprio si volevano concedere gli spazi del cortile ai negozi griffati lo si poteva fare con maggior gusto, in modo più rispettoso del palazzo e dei visitatori sinceramente interessati all’arte e alla storia di Milano.

    Solo un esempio per farmi capire: figuratevi in un’edicoletta in cotto una delicata immagine femminile che tiene in braccio un neonato: “Madonna con Bambino”, recita la didascalia sul sito del museo, e immaginatevi di poterli solo intravvedere, sia la Madonna che il Bambino, seminascosti da due piante ornamentali addobbate per il periodo natalizio. Non c’è tanto da dire: è una vergogna o no che un’opera d’arte del XIV secolo venga posta in secondo piano a favore dell’addobbo di una vetrina, di più, non è offensivo per un credente che un’immagine sacra (e lo dico da atea) venga offuscata dallo sfavillio consumistico che proprio con il Natale non dovrebbe c’entrare nulla?

    Se passate da quelle parti fatemi sapere.

    Mariangela

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  4. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Cri
    nei dipartimenti o aree si vota democraticamente il programma da seguire.

    Oggi internet è pieno della news : Mein Kampf libro votato al concorso #imiei10libri
    I ragazzi leggono poco e in ogni scuola prevale il libro che gli hai proposto. Per esempio nella mia QUANDO TUTTO QUESTO SARA FINITO di Gioele Dix.
    Ironia della sorte! visto che il libro parla della famiglia dell’autore perseguitata dalle leggi razziali…

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  5. Avatar carloesse
    carloesse

    @Mari: sì, quella salita con quelle curve era probabilmente Via Dandolo, che costeggia Villa Sciarra, al di là della quale c’è Via Poerio, dove ha abitato Escher. Sull’altro lato c’è il vero e proprio Gianicolo, dal quale c’è una meravigliosa vista su Roma.
    E’ effettivamente la zona che fu teatro della battaglia che pose fine alla Repubblica Romana e che vide la fuga di Garibaldi e Anita (che poi morì tra le paludi del delta del Po).

    PS: Oggi sono invece stato a vedere la mostra di Artemisia Gentileschi, a Palazzo Braschi.
    A tutti romani (e turisti in transito): merita!

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  6. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti
    Certo, Roma, che roba … leggendo Carlo che mi ha ricordato la vista spettacolare dal Gianicolo, così onusto di storia, me ne è sovvenuta un’altra, quella dall’Aventino, ed è meglio che di Santa Sabina non inizi neppure a parlare perché è una basilica che fa piangere anche i non credenti, vi assicuro, mah.., prima o poi dovrò tornare … chissà quando.

    Tutto questo non è sganciato dai libri perché – so che non sarete d’accordo – le emozioni che provo come turista, prima durante e dopo la visita, sono sempre da riconnettere nel mio caso alla curiosità inoculata dalla lettura (viva le guide turistiche, i libri di viaggio e i volumi fotografici). Quando torno dal viaggio continuo a leggere di quella città, di tutto, e così la magia turistico-libraria continua.

    Saluti,
    Mariangela

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  7. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Mariangela
    ma perché non dovremmo essere d’accordo?

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  8. Avatar Dani

    @Mari è una vergogna si. Purtroppo riducendo tutto alla causa primaria è il solito problema, il dio.denaro, sterco del diavolo lo ha definito “efficacemente” papa Francesco. Sterco che imbratta tutto: la bellezza, l’arte, l’equità, lo sport, la giustizia, ma la colata sembra inarrestabile. La difesa va giocata a livello individuale e nella propria piccola sfera d’azione, ma a volte ci caschiamo anche noi, quando la lampadina della consapevolezza si affievolisce. Lotta dura. Oggi vado a fare un giretto nella mia libreria del cuore e vedrò di destinare il mio piccolo budget x qualcosa di bello, che poi naturalmente condividero’ con voi qui

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  9. Avatar Dani

    @Carlo ho visto quasi tutto il film su Vivian Meier, era lungo e avevo una cena ho dovuto interrompere ma riprenderò. Molto interessante. Mia figlia trova il personaggio inquietante..io semplicemente singolare ma certamente una grande inconsapevole artista. Le foto meravigliose. Mi conferma l’idea che artisti si nasce non si diventa. La capacità di “visione” o ce l’hai o non ce l’hai e molti non sanno di averla ma per fortuna seguono l’impulso. Poi x fortuna qualcuno se ne accorge, ma non sempre. Una storia pazzesca. Ci faranno un film ci scommetto

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  10. Avatar carloesse
    carloesse

    @Dani: io ci vedrei ancora di più un magnifico soggetto per un romanzo.
    Ciao
    😉

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  11. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Biblioteca di Cologno Monzese
    Apprendo da un messaggio di posta elettronica che le biblioteca di Cologno Monzese vanta una lunga collaborazione con Alberto Casiraghy, da tempo uno dei miei aforisti preferiti e che su questo editore artigiano Soldini ha fatto un film “Il fiume ha sempre ragione”.

    http://www.panorama.it/cinema/silvio-soldini-fiume-ha-sempre-ragione-documentario/

    Casiraghy è più noto per il suo lavoro editoriale che come aforista, ma io lo apprezzo molto per i suoi pensieri lievi e delicati e mi permetto di mettere qui sotto una mia selezione (gli aforismi andrebbero letti nelle relative raccolte, ma non ho alternativa):

    • Non respirate con superficialità anche l’aria è molto sensibile.
    • I sogni importanti non hanno scadenze.
    • Quando le foglie sono inquiete la pianta pensa.
    • Ogni pozzo ha la sua luna.

    Alberto Casiraghy, “Dove è nato il pulcino Aforismi per bambini amanti della libertà”, Edizioni La Vita Felice, 1995.

    • Forse l’uomo non è altro che un grande apprendista!
    • Ho una grande predisposizione all’encefalogramma inquieto.
    • Spesso il salto di qualità si fa tornando indietro.
    • Scrivo aforismi perché i pensieri lunghi si accavallano l’uno con l’altro.
    • Ho incertezze ad ampio respiro.
    • L’inquietudine attecchisce solo dove c’è qualcosa da dire.
    • I rumori fuori scena qualcuno li confonde con le voci di Dio.
    • L’amore tra la polpa della pesca e il suo nocciolo è un incesto straordinariamente naturale.
    • Le nevrosi dei coccodrilli si risolvono sempre con qualche residuo tra i denti.

    Alberto Casiraghy, “Distrazioni e giraffe. Aforismi e riflessioni sul tempo che corre”, Hesta edizioni, 1996.

    Ho messo qui le selezioni delle due raccolte più antiche, ne avevo lette altre sei, tutte pregnanti, tanto mi entusiasmavano (e mi entusiasmano ancora) il genere e lo scrittore. Rivisitare queste letture mi fa molto piacere.

    Ciao,
    Mariangela

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  12. Avatar camilla
    camilla

    @ tutte/i ho letto i vostri post sull’arte della fotografia
    .Quelle foto uniche che raccontano con immagini, espressioni, ambienti , come parole piu’ ricche e preziose …tutto possono racconyare
    , emozionanti , segrete , affascinanti.
    Ho ricevuto in regalo un prezioso volumetto, della editrice Hrnry Beyle , numerato, carts speciale ecc. intitolato LETTORI.Le foto sono di Ferdinando Scianna , cento foto dove si legge.
    Ci sono bimbi , ragazze, gente che legge sedutti sulle scale, in bagno, sull’autobus, in mezzo a centinaia di ciabatte a un banco del mercato. Conoscete Ferdinando Scianna? Anche lui un grande fotografo. ciao cam

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  13. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti
    Anche grazie alle nostre chiacchiere sulle gesta garibaldine al Gianicolo, mi è venuta voglia di rivedermi un museo storico di Milano proprio dedicato al Risorgimento, quindi mi sono attrezzata per la visita:

    • “Museo del Risorgimento di Milano”, Guida sintetica, a cura di Patrizia Foglia, Marina Messina, Gregorio Taccola, Maria Antonietta Valenti, Paola Zatti, Nomos Edizioni, 2014

    Che si tratti di una guida alla visita del museo lo dice già il titolo, io posso aggiungere che, oltre a rispondere a questo scopo (mi ha guidata nella mia visita di oggi), il libro può essere apprezzato anche dal lettore che, senza muoversi dal divano di casa sua, voglia godersi un po’ di storia frammista ad arte, storia patria, ma anche storia di Milano.

    Le opere sono esposte in ordine cronologico (nel libro c’è anche la suddivisione tra dipinti, stampe e cimeli), dalle guerre napoleoniche alla presa di Roma: non si pensi ad un allestimento solo didattico ma poco coinvolgente perché a me è successo proprio il contrario: la visita mi ha emozionata. Ho visto il più antico tricolore italiano, mi sono fermata un attimo più a ungo davanti alla campana del Broletto, che il 22 marzo, durante i moti del ’48, suonò a storno fino a spezzarsi; ho rimirato il mantello di Napoleone utilizzato per l’incoronazione a Re d’Italia avvenuta in duomo nel 1805. Tra i quadri (io vado pazza per le personificazioni anche se sono retoriche, anzi forse proprio perché sono molto retoriche) “Venezia che spera” (una fanciulla discinta, con i simboli iconografici classici della città di San Marco, guarda un punto indefinito) e “L’Italia che accoglie Roma e Venezia” (un donnone turrito, l’Italia, appunto, abbraccia due fanciulle dimesse e a capo chino che si tengono la mano, sono Venezia e Roma).

    Carlo, c’era anche un quadro che non ricordavo dalla precedente visita: Anita Garibaldi, morente, trasportata attraverso un canneto.

    Lettura e visita molto gradevoli (evviva!)

    Ciao,
    Mariangela

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  14. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Jezabel @Tutti
    Penso che molti non siano d’accordo perché molti viaggiatori preferiscono viaggiare senza avere preparato il viaggio, anzi, informarsi prima sui luoghi che si vogliono visitare pesa loro come un condizionamento.

    Qualcuno di voi ha letto “La tentazione di essere felici” di Marone? Leggo proprio ora che ne hanno tratto anche un film.

    Ciao,
    Mariangela

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  15. Avatar Cristina
    Cristina

    Mariangela, il Museo del Risorgimento a Milano… se tu sapessi che tipo di ricordi ho di quel posto! Decenni fa, un amore giovanile…
    ah, cosa mi hai fatto tornare in mente!

    I viaggi si preparano, certo, ma un Museo è… un viaggio?

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  16. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti@Cristina
    Veramente quando parlavo di preparazione del viaggio mi riferivo a Roma, è però vero che anche la visita ad un museo è per me più densa di emozioni se conosco qualcosa delle opere esposte, diversamente mi dice poco.

    Cristina, non ho capito se l’amore giovanile fosse il museo del Risorgimento (non ti sapevo troppo affezionata a questo periodo storico) o se proprio ci andavi con, come dire, la guida giusta. In qualsiasi caso, raccontaci tutto.

    Mariangela

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  17. Avatar carloesse
    carloesse

    Ieri sono stato alla fiera della piccola editoria qui a Roma “Più libri più liberi”.
    Mi ero posto in programma di andare a sentire le presentazioni di Jan Brokken e del suo ultimo romanzo “IL GIARDINO DEI COSACCHI”, che narra dell’amicizia tra Dostoevskji ed il barone baltico Von Wrangel, e quella di Mircea Cartarescu, autore della trilogia “ABBACINANTE” (“L’ala sinistra”, “Il corpo” e “L’ala destra”) e che molti osannano come uno tra gli autori più significativi de questo ultimo decennio.
    Purtroppo alla fine non sono riuscito ad andare nè all’uno nè all’altro.

    Però ho fatto una buona scorta di “autoregali” di natale (a prezzo-fiera, discretamente scontato).
    Tra essi di Cartarescu ho comprato una raccolta di brevi racconti “”PERCHE’ AMIAMO LE DONNE”, tanto per assaggiarne lo stile prima di affrontare la decantata trilogia.
    Poi il libro di Brokken summenzionato.
    Poi il romanzo della Rondolini “LA STANZA DI AMALIA” che tanto era piaciuto a Domenico Fina (e il precedente della Rondolini anche a me)

    Infine una bellissima edizione di “FINNEGANS WAKE” di Joyce nella spettacolare versione italiana di Rodolfo Wilcock, con un’introduzione di Samuel Beckett ed altri saggi su Joyce dello stesso Wilcock (mi si dice bellissimo quello intitolato “Joyce a Roma”). L’editore è Giometti & Antonello di Macerata. La cura del libro è molto sobria ed elegante, fin dalla copertina. Anche la carta, seppure non finissima, è di una certa qualità. Il prezzo contenuto: 16 Euro, in Fiera ridotto a 12,00. (un vero affare). Lode ad una piccola casa editrice così attenta alla qualità.

    Dulcis in fundo mi sono ricomprato (edizione ampliata e accresciuta di nuovi studi) quell’”OMERO NEL BALTICO” di Felce Vinci, che ha fatto della sua convinzione che le vicende narrate da Omero (Iliade e Odissea) siano la memoria di fatti avvenuti nei mari del Nord e non nel Mediterraneo la sua personale ossessione (e oggetto di seri studi, geografici, storici, toponomastici, etnologici, linguistici, ecc.).
    Tesi affascinante, all’inizio (la prima pubblicazione di questo libro risale a quasi una ventina di anni fa) generalmente derisa dal mondo accademico (salvo la famosa traduttrice di Omero Rosa Calzecchi Onesti, che fin da subito trovò la tesi legittimamente sostenibile e affascinante), ma che in seguito ha trovato diversi sostenitori : Edoardo Sanguineti e Massimo Cacciari (per fare qualche nome…), all’università “Sapienza” di Roma, ma anche in USA, in Germania, in Francia, in Finlandia…
    Del resto gli Achei venivano dal nord Europa, prima di invadere la Grecia in età pre-micenea , e che portassero con sé i propri miti e le proprie storie fino a traslarle nei luoghi dei loro nuovi insediamenti è tutt’altro che irragionevole. E molte cose descritte e narrate da Omero non trovano riscontro nell’Egeo e nei mari, ma quadrano perfettamente una volta “traslate” nel nord. Affascinante.

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  18. Avatar wwayne

    Cacciari ha sostenuto anche la riforma del Bomba. Tra l’altro non ha avuto neanche le cosiddette di appoggiarla fino in fondo: ha detto che avrebbe votato sì turandosi il naso, con l’ovvio fine di non inimicarsi la minoranza dem. Non lo citerei mai a conferma di una mia argomentazione.

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  19. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari, ma va’, ma certo che no…(amore giovanile, tanto basta)

    sulla questione di Omero che propone Carloesse io non ho alcuna idea, nè informazione, certo mi lascia un poco basita, ma tant’è… c’è gente strana in questo mondo

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  20. Avatar carloesse
    carloesse

    Ma che cacchio c’entrano ora le piccole solite beghe da comari della politicuzza italiana (o italiota) con delle ipotesi storico-culturali?
    (a parte che l’argomentazione non è mia e non sono io a cercare di Cacciari o di chicchessia).
    Capre e cavoli, a pranzo o a merenda ?
    Pisciatina proprio fuori dal vaso?
    Giudicate un po’ voi!

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  21. Avatar Cristina
    Cristina

    Carlo, infatti.
    Io è da tempo che ho giudicato, e tratto le mie conclusioni.
    Ma se tu interloquisci, ti becchi le belinate , per dirla alla genovese…

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  22. Avatar Dani

    @Carlo lascia perdere…quante cose belle ci hai raccontato intanto la notizia del libro di Brokken che avevo apprezzato con La casa del pianista, l’autore rumeno che mi incuriorisce (io non ho molto tempo per documentarmi e queste notizie sono preziose). Infine la tesi su Omero certo affascinante.
    Anch’io ho due autoregali recenti, ma sono fatti sulla scia dei vostri commenti: i racconti di Lucia Berlin e Bussola di Enard. Non so quando li leggerò ma solo vederli lì mi dà una certa soddisfazione.
    Ciao a tutti

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  23. Avatar carloesse
    carloesse

    @Dani: sono d’accordo con te: anche a me il solo vedere i libri che vorrei leggere ad attendermi in qualche pila sul comodino o nelle sue vicinanze mi riempie di gioia.

    @Cri: in certi momenti non sai quanto ti capisco…

    Quanto alle tesi di Vinci:
    – su Troia in Finlandia (vicino a Helsinki) e l’arcipelago di Itaca tra le isole danesi (faccio notare che in grecia, tra le isole Ionie ne manca una – Dulichio, l’isola lunga – tra quelle enumerate e ben descritte da Omero. Vinci la identifica nell’odierna Langeland (e già dal nome…,) in un arcipelago che corrisponde pienamente a tutte le isole intorno a Itaca decritte nell’Odissea.
    – Che Itaca nel poema è pianeggiante e con un solo piccolo rilievo: nello Ionio non è proprio così!
    – Che di gorghi perenni tra Scilla e Cariddi non è che ve ne siano di molto noti, mentre un certo Maelstrom era conosciutissimo da tutti i popoli naviganti fin dai tempi più remoti.
    – Che la notte in cui Aiace combatte i nemici fino al giorno seguente e senza che il sole interrompa la sua presenza è abbastanza usuale, in estate, solo nei paesi baltici.
    – Che di fiumi che “scorrono al contrario” (così dice Ulisse approdando sulla terra dei Feaci) è difficile trovarne vicino ai Dardanelli, ma è piuttosto usuale nei mari del nord durante le alte maree,
    – che il Peloponneso di Omero è detto “pianeggiante”,
    – che Ogigia era sperduta nel mare a cinque giorni di navigazione dalla Britannia (lo ribadisce Plutarco, e non è che Plutarco non sapesse dove si trova la Britannia!): oggi nell’atlantico c’è una certa isoletta che sembra corrispondere a quanto descritto, e che guarda caso si chiama ancora oggi Hogoyggj, e così via, fornendo molti altri indizi affascinanti, a me incurisisce molto (come minimo)

    Gli indizi non sono prove, certo.
    Ma del resto di prove non ne fornisce neanche Schliemann, e i “suoi” indizi sono molto più contradditori. Tuttavia la cultura accademica si è sempre accontentata di una spiegazione in fondo molto più comoda, che non necessitasse di tante investigazioni in più, di compiere sforzi in cerca di una verità molto più complessa e più ardua da ricostruire e che mette in gioco molte delle idee che ci siamo fatti sulla civiltà classica.

    Profonda curiosità, voglia di sapere, coraggio di mettersi in gioco scontrarsi con le idee correnti sono invece sempre state il motore delle scoperte più interessanti alla base del nostro sapere moderno. Basti pensare a Darwin…
    Che le tesi di Vinci alla fine possano risultare fondate o infondate alla fine poco importa. Sono per ora affascinanti ed è per questo che meritano ulteriori studi e approfondimenti, e senza preconcetti.
    Cacciari o non Cacciari…

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  24. Avatar carloesse
    carloesse

    …(e soprattutto su cosa abbia votato al referendum!!!!!!!!!!)
    😉

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  25. Avatar wwayne

    Mi dispiace che lo scambio di battute tra me e Carloesse abbia preso una piega aggressiva, perché in esso si affronta un tema di difficile soluzione, sul quale è necessario ragionare a mente fredda: gli aspetti extra – professionali di una persona (in questo caso Cacciari) possono portare ad un giudizio negativo anche sulla sua professionalità?
    Ovviamente Cacciari non è il primo a finire al centro di questo dibattito: più persone diventate grandi (o almeno celebri) nel loro campo hanno subito giudizi impietosi, e dettati unicamente da ragioni che con la loro professione c’entrano (per citare Carloesse) come il cavolo a merenda.
    L’esempio più vicino che mi viene in mente è Pirandello, che nonostante la sua grandezza viene spesso accompagnato da un PERO’ grosso quanto una casa: “Sì vabbé, bravo era bravo, PERO’ con Mussolini…” Personaggio che peraltro Pirandello sostenne per pura convenienza, non certo per ragioni ideologiche.
    Altri esempi sono Pasolini e Moravia, la cui grandezza letteraria è stata a lungo negata o sminuita a causa della loro condotta sessuale.
    Un terzo esempio è Sgarbi, grande critico d’arte, che però per molti è soltanto “quello che urla, sbraita e insulta in televisione.”
    E qua, ovviamente molti gradini più sotto, mi ci metto anch’io: sono ormai innumerevoli le volte in cui mi avete scritto “Poveri alunni!” (o cose del genere), anche quando la diatriba tra me e uno di voi verteva su cose totalmente estranee alla mia professione. Però la cosa saltava fuori ugualmente, si metteva in discussione la mia professionalità per partito preso (e spesso a sproposito).
    E adesso voi mi dite che non bisogna farlo, che bisogna tenere separata la professione dagli aspetti extra – professionali. E il bello è che io vi do ragione, ma non in tutti i casi. Cerco di spiegarmi meglio.
    I vizi e/o i difetti di Pasolini, Moravia e Sgarbi erano squisitamente privati: hanno fatto quel che volevano nella vita privata, e quindi ciò che hanno fatto nella sfera pubblica (compresa la loro attività professionale) è da considerarsi totalmente slegato.
    Ben diverso il caso di Pirandello e Cacciari. Loro due hanno pubblicamente sostenuto dei progetti politici ingiusti, portando l’opinione pubblica ad abbracciarli anziché a respingerli: di conseguenza, tanto il loro operato professionale quanto i loro sciagurati endorsements fanno entrambi parte della sfera pubblica. E quindi la separazione tra i due aspetti ha già meno senso.
    Mi rivolgo adesso specificamente a Carloesse: il detto “pisciata fuori dal vaso” è uno di quelli che mi fanno più tristezza, per la sua totale assenza di significato. Cosa sarebbe il vaso? Il recinto delle opinioni che vanno bene a te? (cit.)
    Hai sbagliato anche quando hai definito il dibattito sulla Costituzione “piccole solite beghe da comari della politicuzza italiana.” Negli ultimi mesi si è discusso di una questione di capitale importanza, altro che piccola bega da comari. Gli italiani quest’importanza l’hanno colta, come si può intuire dai dati sull’affluenza. Sminuirla (come fai praticamente con qualsiasi cosa) dicendo che è stata una questione di politicuzza è chiaramente un errore. Fermo restando che di errori ne commetto tanti anch’io, e che nonostante le diatribe degli ultimi tempi conservo per te una certa simpatia. Non è sempre stato così, ma per fortuna qualche volta cambio idea anch’io.

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  26. Avatar carloesse
    carloesse

    Caro wW, hai ragione nel citare gli esempi che fai, ma che sono la prova di quanto stolti noi italiani-italioti possiamo essere in base alle nostre simpatie o antipatie , politiche, morali o etiche, anche nei campi dove tali antipatie non dovrebbero valere una cippa. Siamo un popolo fazioso e litigioso fin dai tempi di guelfi e ghibellini, e probabilmente anche da prima.
    Faccio solo l’esempio di Sgarbi (che citi anche tu): personalmente lo detesto, umanamente, politicamente, eticamente. Ma non mi sognerei mai di mettere in dubbio il suo giudizio o il suo sostegno a un’opera che tratta d’arte o di cultura in genere, perché non posso disconoscere la sua esperienza e il suo valore in materia.

    Le questioni riguardanti il referendum , anche a vedere i commenti politici e di stampa di questi giorni, confermano la mia idea di faziosa piccineria della nostra poltica: ognuno bada al suo tornaconto e lo sparare sul chi ne esce sconfitto conferma di essere lo sport nazionale preferito: se Renzi avesse accettato l’incarico sarebbe stato la prova della sua bugiardaggine, andarsene a casa legittima invece il sospetto di volere tirare le fila di un governo di burattini affidato a suoi pupazzi.
    Ma che dovrebbe fare allora? Spararsi sui coglioni?

    Non volere partecipare al Governo Gentiloni da parte di TUTTE le opposizioni (incarico affidato in maniera costituzionalmente ineccepibile) fa solo comodo a chi “non si vuole sporcare le mani” in vista delle prossime elezioni (con rischi di perdere consensi e voti). Del tutto fuori dal mondo la libera interpretazione di un responso referendario equivalente un “Renzi a casa”. Tutti sanno che il voto è stato fortemente trasversale: molti hanno votato no solo per difendere la Costituzione esistente, senza volere implicare la sconfitta del governo PD. Molti hanno votato al contrario solo per difendere una volontà di riforma, a prescindere dal Governo o dall’abolizione del Senato o del CNEL.

    E in ogni caso, pur traducendo il voto sempliciottisticamente (e io mi rifiuto di farlo) in una consultazione sul Governo, il PD, con il 40% dei voti, uscirebbe con le leggi elettorali in essere o a giudizio della Consulta il partito maggioritario e con più del 50% dei seggi! Il rimanente 60 (o 61 che sia) dovrebbe essere suddiviso tra grillini, leghisti, melonici o cocomerari, sinistroidi dissidenti, berluschini e chi più ne ha più ne metta.
    Difficilmente coalizzabili (allo stato dei fatti di oggi).

    E cosa vorremmo dunque ora? Rinunciare a qualsiasi governo fino a maggio- giugno (ben che vada) con importanti provvedimenti (banche, pensioni , lavoro, economia, sanità, …) fermi e arenati in attesa del vaglio di Camera e/o del sopravvissuto Senato?
    Questa è la prova che la nostra è perennemente politicuzza di scarsa serietà e di poco conto, beghe di comari che tentano di galleggiare nella consueta paludosa melma nella quale annaspiamo da anni. O da sempre. E nella quale (a me sembra) abbiamo scelto di rimanere con il nostro voto.
    Sbaglierò? Mi auguro di si (ma solo il tempo lo potrà dire).

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  27. Avatar wwayne

    @Carloesse: Il sospetto che Renzi voglia continuare a governare da dietro le quinte nasce dal fatto che Mattarella, a mio giudizio sbagliando, l’ha sostituito con un suo ministro. Nominare un soggetto apartitico come Pietro Grasso sarebbe stata una scelta che avrebbe dato molto meno adito a sospetti. Così invece sembra che Renzi voglia rispolverare la tattica di Giolitti, che si ritirava per un periodo ogni volta che aveva (o rischiava di avere) un calo di popolarità. E mentre lui si prendeva una vacanza, la poltrona gliela teneva in caldo appunto un suo fantoccio. Ti cito un pezzo da una lezione di Storia che ho preparato qualche mese fa:

    Nel 1903 Giolitti torna primo ministro, ed emana delle leggi per modernizzare l’agricoltura del Mezzogiorno e avviarne lo sviluppo industriale. Vorrebbe anche statalizzare le ferrovie, ma incontra una vasta opposizione e quindi si dimette, lasciando la guida del governo ad Alessandro Fortis. Inaugura così una tattica che avrebbe messo in atto anche successivamente: lasciare la guida del governo nei momenti difficili per far risolvere le questioni più scottanti a governi presieduti da suoi fedelissimi. La tattica riuscì, perché Fortis mandò in porto il provvedimento sulle ferrovie.
    Nel 1906 Giolitti torna primo ministro e vi resta per 3 anni e mezzo, fino alla seconda ritirata strategica: stavolta era dovuta al clima teso tra industriali e politici, che ostacolava l’azione riformatrice del governo.

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  28. Avatar carloesse
    carloesse

    Mica scemo Giolitti! (non a caso).

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  29. Avatar Cristina
    Cristina

    auguri Carloesse…ne hai bisogno

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  30. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Carloesse
    ho studiato a suo tempo in un corso monografico di archeologia le teorie a cui fai riferimento. Anche in campo accademico quindi trovavano posto: la voglia di svelare i misteri che i cicli epici dell’antichità portano con sé è forte.

    @Mariangela
    Magari non a tutti piace “studiare” i luoghi in cui sta per recarsi; ma c’è gente che viaggia soltanto attraverso i libri

    Bacione a tutti.

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  31. Avatar claudio
    claudio

    Wwayne non capisco perchè Cacciari abbia sbagliato.Solo perchè il si ha perso?Questo lo vedremo tra qualche tempo chi avrà avuto ragione.Mentre per Pirandello è la Storia stessa che l’ha condannato per l’aiuto verso Mussolini (anche se sono d’accordo con te che non era ideologico).Lo sappiamo perchè ora tutti sappiamo dove ci ha portato il duce i danni causati dal personaggio le morti causate dalla sua guerra. Cosi’ come sappiamo visto che parliamo di angeli caduti in volo della Fallaci.Noi negli anni settanta aspettavamo con con un piacere immenso ogni suo libro….ogni sua intervista con la Storia che pubblicava sull’Europeo….guardala negli ultimi anni ha rinnegato completamente una vita di battaglie.Ora, io dico, chi le ha creduto ed ha combattuto le sue stesse battaglie anche a livello ‘rivoluzionario’ perchè dai suoi scritti si evinceva questo tipo di ideale e magari ha pagato con il carcere perchè diventato estremista cosa dovrebbe dire di questa persona? La Fallaci è una persona che ha sbagliato,ora lo sappiamo, perchè ha rinnegato cio’ che per decine di anni ha scritto e tante persone hanno seguito il suo verbo. Ma dire che Cacciari abbia sbagliato solo perchè ha votato diversamente da te…..anche io ho votato si ed ho perso il referendum ma rimango comunque della convinzione di stare dalla parte della ragione.Poi come ti ho detto il tempo dirà la sua.

    Ciao a tutti, Claudio

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  32. Avatar Cristina
    Cristina

    Claudio, però una precisazione: io negli anni 70 non aspettavo ,ma proprio non aspettavo il verbo di fallaci. Tu e i tuoi amici forse, io e i miei direi di no.
    JHabemus governum fotocopiam, absit iniuria verbis

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  33. Avatar claudio
    claudio

    E giusto per sapere Cristina chi era no le persone che vi intrigavano a te e ai tuoi amici? Cosi’ forse riusciamo a dare un senso alla discussione che stiamo facendo.

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  34. Avatar wwayne

    @Claudio: Cacciari ha sbagliato perché ha sostenuto un’operazione politica che avrebbe sfasciato il principale baluardo che si frappone tra noi e il ritorno della dittatura. E, ulteriore aggravante, l’ha fatto senza neanche assumersene le responsabilità fino in fondo, ma dando un colpo al cerchio e uno alla botte: compiace Renzi dicendo di votare sì, compiace la minoranza dem dicendo di farlo con riluttanza. Preferisco chi sceglie di non esprimersi a chi cerca di tenere il piede in due scarpe.
    Per questi motivi, Cacciari per me è il Nemico. E anche lo Sconfitto. Come imparerai se continuerai a leggermi, la mia concezione del mondo è questa: esistono solo amici o nemici, vincitori o sconfitti, sommersi o salvati. Le sfumature sono un’invenzione. Ad esempio, non esistono persone che tra di loro sono un po’ amiche o un po’ nemiche: al limite sono due nemici che si tollerano, o che fanno finta di piacersi. E “nella vita non esiste il pareggio”, per citare Paolo Sorrentino, ma solo vincitori e sconfitti: certo, ci può essere un vincitore che ottiene una vittoria di Pirro, oppure uno sconfitto che perde con onore, ma MAI il pareggio. Tranne che nei giochi di squadra, ovviamente.

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  35. Avatar claudio
    claudio

    Ma stiamo scherzando?….il ritorno della dittatura per avere una sola camera legislativa?….ce l’ha l’Inghilterra(l’altra è la camera dei Lord che non vale nulla) ce l’ha la Germania(l’altra è una camera tipo quella che potevamo avere noi in caso di successo del referendum cioè regionale i loro Lander) ce l’ha la Francia….tutti paesi con la dittatura vero?…ma di cosa stiamo parlando?….in quasi tutto il mondo c’è una sola camera legislativa e non c’è dittatura e da noi sarebbe arrivato il dittatore…..ma ditela tutta che non avete capito il senso della riforma e avete votato solo contro la persona….ed ora avete vergogna ad ammetterlo….anche perchè vi state rendendo conto che stiamo tornando al proporzionale di 70 anni fa….

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  36. Avatar wwayne

    @Claudio: Questa storia che noi italiani dobbiamo subire provvedimenti inutili o addirittura dannosi “per allinearci agli altri paesi europei” mi ha ampiamente rotto le scatole. Dietro ad essa c’è la retorica tutta italiana del “quanto son bravi gli altri, quanto siamo scarsi noi.” La mentalità per cui gli altri sono i maestri e noi gli allievi, gli altri i corridori e noi gli inetti che li inseguono con il fiatone.
    Ad ogni modo, non era un unico punto della riforma ad esporre l’Italia al pericolo di una nuova dittatura. Era tutto un insieme di protezioni che venivano tolte, e di nuovi poteri al premier che venivano dati. Gli italiani l’hanno capito benissimo, e non l’hanno accettato. Così come non hanno accettato il patetico tentativo di prenderli in giro con il quesito referendario: metteva in risalto soltanto i punti positivi della riforma, con una faziosità che superava ampiamente il limite della decenza e del ridicolo.
    Inoltre, io non mi vergogno affatto di dire che il mio è stato un voto anche contro Renzi. Al contrario, l’avevo già detto, ma avevo precisato anche che avrei votato NO anche se il firmatario della riforma fosse stato mio padre. Io non mi vergogno delle mie opinioni. Anzi, non mi vergogno di nulla.
    E con i tuoi ultimi commenti (in cui ricominci a provocare sia me che Cristina) mi hai tolto ogni dubbio: sei il nuovo idillio.

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  37. Avatar claudio
    claudio

    A parte il fatto che io sono Claudi oe non ho nulla a che spartire con una persona che non so nemmeno chi sia.Secondo punto non dobbiamo allinearci a nessuno ma siccome si puo’ avere una Repubblica Parlamentare coem la nostra sia monocamerale che bicamerale senza per questo perdere di democrazia come dimostrano i centinaia di paesi che l’hanno monocamerale nel mondo.Terzo il PDC nno avrebbe avuto un potere in piu’ di quello di adesso in quanto le leggi sarebbero comunque approvate dal Parlamento solo che invece di passare per 2 camere sarebbero passate solo in una.Il problema te l’ho prospettato qualche giorno fa: bisogna informarsi,leggere e solo poi intervenire perchè se tu non hai capito la legge che andavi a votare non è certo colpa mia ne dei tuo alunni che hai portato senza dubbio in confusione.Povera Italia.

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  38. Avatar wwayne

    @Claudio: Ricominciamo col mettere in mezzo la mia professione anche quando non c’entra nulla… ad ogni modo, se tu avessi seguito i più recenti corsi di abilitazione all’insegnamento, sapresti bene che noi docenti veniamo severamente ammoniti ad astenerci dal fare qualsiasi indottrinamento ideologico. Cosa che peraltro avrei fatto in ogni caso. E infatti non ho mai parlato in classe del mio orientamento politico, della mia religione, della mia concezione della famiglia e di molti altri temi in merito ai quali avrei avuto gioco facile nell’influenzarli.
    Inoltre, chi ti dice che io non sia informato? Mi stai accusando gratuitamente e senza prove di aver espresso un voto di pancia, quando per quel che ne sai io potrei aver passato le settimane prima del referendum a spulciarmi comma per comma tutti gli articoli della Costituzione renziana.
    Tra l’altro, questa faccenda del non capire era tipica dell’arrogantissima comunicazione renziana. Secondo Renzi, se tu eri contro un suo provvedimento era perché non l’avevi capito. Se tu l’avessi capito, non ci avresti pensato mezzo secondo ad esprimerti in suo favore. Da lì ad esempio la sceneggiata della lavagna: alludo al video in cui spiegava la Buona Scuola con lavagna e gessetti a noi professori, perché evidentemente se noi eravamo contro di essa era perché non eravamo abbastanza intelligenti da capirla da soli.
    Poi ovviamente c’era anche l’altro evergreen: “Se sei contro di me, è perché sei un gufo.” Quante perle di ridicolaggine in soli mille giorni.
    Anche la conclusione del tuo commento (“Povera Italia”) è di una retorica insopportabile. Troppo insopportabile per non essere voluta. Sei volutamente irritante, come avevo già intuito nel nostro precedente scambio di opinioni.

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  39. Avatar claudio
    claudio

    Senti la finisco qui: secondo me non l’hai capita in quanto hai parlato di dittatura quando comunque chi sarebbe andato a governare l’avrebbe deciso il popolo sovrano con una legge elttorale che non aveva nulla a che vedere con il referendum. Se non avevi capito questo non puoi dire di aver letto la legge che andavi a votare. Ai miei tempi i professori erano piu’ competenti in quanto parlavano di costiruzion,politica senza influenzarci….ci stimolavano per non farci rimanere ‘Uomo qualunque’.

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  40. Avatar wwayne

    @Claudio: Non hai gli strumenti per giudicare le mie competenze professionali. Io invece ho gli strumenti per capire che la cosa migliore sarebbe ignorare i tuoi commenti, perché “don’t feed the trolls” è una delle regole base di Internet. Di conseguenza, la chiudo qui anch’io. E nonostante tutto, non ti serbo rancore neanche questa volta.

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  41. Avatar carloesse
    carloesse

    wW, lasciatelo dire: sei tu ad essere spocchioso, irritante, pieno di pregiudizi, intollerante e fazioso, inconspevolmente profondamente fascistoide.
    Non a caso alla fine litighi con tutti. Quelli con cui non litighi è perchè molto più saggiamente di me o di Claudio, hanno scelto di ignorarti. Cosa che d’ora in poi preferirò fare anche io. Accusi Claudio di idillismo e trollismo, ma non ti accorgi di essere tu l’idillio di turno.
    E quello che è grave è che non te ne rendi neanche conto…

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  42. Avatar Cristina
    Cristina

    ehhhhhh che avevo detto io??

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  43. Avatar wwayne

    @Carloesse: La tua decisione mi amareggia: abbiamo fatto tante chiacchierate piacevoli in passato, e anche quando abbiamo litigato tu non ti sei mai lasciato andare agli insulti e alle cattiverie che ho subito da un’altra commentatrice (che infatti non ha perso tempo, e ha subito scritto un commento esultante: la sua è evidentemente un’ossessione, ma se si eccita così che ci posso fare…).
    Mi dispiace anche che tu veda in me un fascistoide, ovviamente. Ecco, questo in realtà sarebbe un insulto mica da ridere, ma mi ha colpito molto meno rispetto alla parte finale del tuo commento.
    Nonostante quest’amarezza non cercherò di farti cambiare idea, perché so che le tue scelte sono sempre meditate e non di pancia, e quindi sono convinto che tu abbia preso questa decisione in maniera ponderata. E le decisioni prese in questo modo sono quasi sempre definitive.

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  44. Avatar carloesse
    carloesse

    @Cristina: il “governo fotocopia” a me pare che in fondo lo abbiano voluto le opposizioni, rifiutandosi di partecipare a qualsiasi forma di governo istituzionale , a guida Grasso o chicchessia. Solo per non sporcarsi le mani e rischiare di perdere consensi alle prossime elezioni (solito andazzo: ognuno pro domo sua e dell’Italia chissenefotte).
    A Mattarella non rimanevano che due strade (secondo Costituzione): reincaricare Renzi oppure comunque il PD (partito di maggioranza- Governo uscente) , verificando in parlamento con la fiducia se questa maggioranza esiste realmente (è ciò che vedremo a breve).
    Se è “fotocopia” è per dare continuità a un operato in sospeso (anche importante: economia, lavoro, pensioni, banche, ecc. e soprattutto legge elettorale, ancora non definita trovandosi alla Consulta) per potere andare alle urne al più presto possibile. A me pare una scelta legittima.
    Il PD credo sia consapevole che questo implicherà il forte rischio di un calo di consensi al prossimo turno elettorale, ma ha deciso lo stesso per questa strada. Assumendoselo.
    O qualcuno pretendeva di scegliere “altri ministri” , pur non volendo partecipare al governo?
    E da quando in qua li dovrebbero scegliere le opposizioni?

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  45. Avatar claudio
    claudio

    Carloesse la vedo esattamente come te….poi quando tra un po’ di tempo,neanche troppo, quelli che hanno votato il personaggio Renzi senza leggere minimamente cosa trattava la riforma si sveglieranno allora capiranno il danno che hanno causato a tutti i cittadini…..

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  46. Avatar Cristina
    Cristina

    cari Carlo e Claudio, sono d’accordo su una cosa: il tempo dirà la sua. e non troppo tardi, penso io
    (ma voi davvero stimate e date fiducia a gente che ha detto per mesi se vince il No lascio la politica, e poi è lì incollata col sedere alle poltrone,? a me fa orrore e ribrezzo, così, giusto due sentimenti a caso e, vi segmnalo, non sono certo la sola, sarà un gorgo che li inghiottirà…)

    Claudio, scusa , ma ti consiglio di piantarla con le baggianate : io e tutti/e quelli che conosco che hanno votato No abbiamo letto – e riletto molto bene e più volte – la riforma proposta. Proprio per quello abbiamo votato no, nel merito. Quindi per favore, e dai!
    (del resto Renzi ha convocato un referendum in cui voleva un plebiscito su se stesso e il suo governo, mi pare naturale che moltissimi abbiano votato proprio sul quesito “nascosto” , ma non poi tanto)
    io no, ho votato sul merito della Costituzione. ciao

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  47. Avatar Dani

    Vedere ancora Graziano Del Rio al suo posto è per me un grande sollievo..e non è l’unico. Poi Carlo e Claudio continuo a essere dannatamente d’accordo con voi. Con chi.si poteva fare un governo diverso se tutti dicevano no? Ma del resto la critica facile è sport nazionale, praticabile comodamente in poltrona e non per le strade..
    Ora però basta. Possiamo dichiarare ufficialmente chiuso il post referendum come se fosse un televoto? Capisco che stanno succedendo tante cose, ma qua i libri latitano …

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  48. Avatar carloesse
    carloesse

    Cri, scusa, ma che il sedere alla poltrona lo avrebbe disincollato lo ha detto solo Renzi.
    E per ora lo ha fatto.
    Un governo in qualche modo dovevamo pure averlo, e su quali chiappe dovessero rimanervi ho cercato di dire le mie opinioni, poco sopra (se le hai lette). Niente di scandaloso, normale prassi, a mio parere. Tutto il resto è fuffa: slogan politici (Renzi a casa! Governo fotocopia! Gli Italiani hanno bocciato questo Governo!…ecc.) ad usum di chi sarà chiamato a votare (possibilmente “de panza”). Quale altro governo potrebbe uscire da qui alle prossime elezioni (considerando che tute, TUTTE le opposizioni si sono dichiarate indisponibili? al Capo dello Stato? Te lo chiedo. Me lo chiedo. Dovrebbero chiederselo tutti.
    Vedrai, se ti può confortare verranno scollati presto col solvente che uscirà dalle une. Magari anche prima.
    E magari ci vedremo sopra quelle di DiMaio & Co. , o (dio ce ne scampi) quelle di Salvini.
    Me le immagino molto pelose (orrendo spettacolo!) e se dovesse incollare le sue sai che dolori a scollarle!
    Ciao

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  49. Avatar carloesse
    carloesse

    Dani, hai stramaledettamente ragione. Però abbiamo postato in contemporanea. Prometto di non tornare più sull’argomento (di Trump potremo invece parlare? lasciamo passare un po’ di tempo anche per quello…).
    Ora torniamo pure ai libri. E io in qualche modo il mio contributo (piuttosto nutrito, forse troppo come al solito) l’ho dato di recente.
    Ora torno a leggere il mio Dickens (GRANDI SPERANZE) , che vorrei finire al più presto.
    Gran bella lettura, godevolissima e estremamente rilassante: proprio quello che ci vuole in certi momenti….

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