I libri più belli, letti nel 2016

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti). La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016. Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno. Anche nel…

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L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del New York Times, pagine opinioni, del 16 marzo 2014

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti).
La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016.

Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno.

Anche nel 2015 questo post è stato di gran lunga il più frequentato e il più fecondo: un flusso quotidiano di pensieri da parte di decine di lettori. Una valanga preziosa di idee e consigli e sconsigli.

Ribadisco infine che fra le regole -fondamentali- di questo gioco c’è il rispetto per gli altri.

Quindi, il confronto civile viene molto apprezzato, l’insulto invece no.

Ringrazio da ora chi continuerà a donarci questo tesoro di letture con tanto affetto, partecipazione, precisione e ricchezza culturale.

Abbracci

 

Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

  1. Avatar Maria Teresa

    Non parole d’amicizia e di rispetto ma sfottenti e non degni di chi si definisce lettore.Sono tanti i post che lamentano questo ,tanti coloro che qui reagiscono,infatti.
    Saluti.

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  2. Avatar Cristina
    Cristina

    Maria Teresa,
    faccio come Rosamavi, ti do’ un consiglio: salta a piè pari. Così starai in letizia.
    Comunque, per tua informazione io – se ti riferivi a me – sono una lettrice ( donna) e non so chi sei, non vedo perchè dovrei essere tua amica, non ricordo tuoi contributi letterari o extra, e pam, di colpo, arrivi qui a portare polemica con me?
    ma scusa a che titolo? a che titolo mi parli di pesantezza o leggerezza se io nemmeno ti conosco?
    oppure sei una portavoce? sei amica di Giorgia?? di grazia palesati, forza.
    E, last but not least, ma insomma, dimmi cosa vuoi da me.
    Sai perchè l’amicizia e il rispetto ( di cui parli ma che non pratichi) si conquistano, mica sono requisiti che vengono dati a priori a chiunque.
    Mi hai detto una cosa, io ho replicato. Guarda, in genere funziona così.

    Carloesse: hai ragione, ho anch’io notato un certo livore in quel sito che non conosco e su cui sono capitata per caso ( ma l’avevo detto no?).
    Mi ci sono fermata solo perchè c’erano molte citazioni che ho letto e che – si estrapolare è un modo un po’ bieco di fare, lo so – mi hanno fatto raggrinzire la pelle.
    Ho solo detto che con uno stile del genere io mi fermerei a pagina due. Cioè non è uno stile che a me interessa leggere. Del resto come sai io non amo molto nemmeno Ortese, o Bufalino, tanto per creare una sorta di “genere” dell’alambicco… ( scherzo eh)
    Per il resto vedo diversi sputazzare su Lagioia. io non prendo parte a nessun gioco della piccola ma burrascosa e velenosa comunità dei premi e compagnia bella. Lontanissimi da me.e puyre sconosciuti, per fortuna.
    Ciò detto, tu conosci questo scrittore? il suo stile? se si che ne pensi?

    Mari,
    si forse adesso ho capito, scusa, ho mal di reni e non sono troppo vispa…

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  3. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti@Rosamavi @Maria Teresa Manghi @Cristina

    Senza riferimenti ai partecipanti di questo blog, elenco qui sotto alcuni idealtipi che troppo spesso e a sproposito invitano il prossimo alla calviniana leggerezza, nonché alcune possibili motivazioni delle loro sollecitazioni:

    1. La persona che in una discussione è a corto di argomentazioni e non sa come uscirne: le scappatoie fanno sempre comodo

    2. Colui che non ha la minima voglia di seguirvi in un ragionamento un filino articolato: ragionare costa fatica

    3. Il soggetto che i ragionamenti articolati li vorrebbe saper fare lui, ma si rende conto di non averne la competenza: protagonismo frustrato

    4. L’interlocutore che non ha capito il punto della questione; voi parlate di Roma e lui intende toma: lentezza di riflessi

    5. In generale, tutti quelli che non hanno chiara la differenza tra leggerezza e superficialità: fraintendimento in quasi buona fede

    Vi invito ad allungare la lista e a segnalare qui altri avvistamenti di soggetti che Calvino l’hanno capito male, ammesso che l’abbiano letto: sul frainteso concetto di calviniana leggerezza è giusto … andar giù pesante.

    Ciao,
    Mariangela

    PS
    Maria Teresa, non ce l’ho con te, mi accanisco contro un problema socialmente pericoloso che è doveroso denunciare

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  4. Avatar Cristina
    Cristina

    ahahaha Mariangela, socialmente pericoloso, hai ragione, è la banalità del male che dilaga nella lingua appiattendola in luoghi comuni snaturati, spolpati, fraintesi, standardizzati…
    mi hai proprio fatta ridere! grazie mille, dico sul serio ( a scanso di equivoci)

    sapessi su FB ( si, un postaccio, lo ammetto) che cosa non salta fuori, soprattutto nei commenti sessisti che quando glielo fai notare il tizio ti risponde; “oh e si faceva per ridere, ma via un po’ di leggerezza non guasta, ma come sei pesante” e giù fregnacce e sghignazzi e allusioni e cippa e lippa.
    Povere donne americane, non vorrei essere al loro posto, by the way…

    Che, poi, quel pezzo sulla leggerezza In LEZIONI AMERICANE è così bello, ma così bello, e profondo, e articolato che…vabbè, vado a cantare che è meglio

    Ma Mari, quella lingua lì, quella di Lagioia, ma tu come la vedi??

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  5. Avatar wwayne

    @Mariangela: Con l’idealtipo descritto al punto 1 ho avuto a che fare innumerevoli volte. Anche in questo gruppo di lettura: quante volte alle mie argomentazioni una persona che bazzica da queste parti ha ribattuto con insulti, tra l’altro spesso infondati? Un’altra scappatoia tipica di quella persona è spostare il discorso sulla forma, ad esempio dicendo che il commento del suo “avversario” (io o chiunque altro) è scritto in modo non chiaro. Questo anche quando quel commento è perfettamente comprensibile, dalla prima all’ultima riga.
    Questo avviene anche sui social: spesso due persone iniziano a litigare per una questione, e ad un certo punto quello che sta “perdendo” comincia ad attaccarsi a cose che con quella questione non c’entrano niente, del tipo le foto postate sul profilo dell’avversario, il lavoro svolto dall’avversario, il numero di amici o di followers dell’avversario eccetera.
    Oggi quasi nessuno riesce ad affrontare una discussione nel merito, si degenera sempre nell’attacco alla persona. E così le discussioni non arrivano mai ad un punto, perché ogni possibilità di confronto sulle idee viene presto sepolta dalle ingiurie e dalle frecciatine su argomenti estranei al cuore del problema.
    Chi sa di essere complice di tutto questo si faccia un esame di coscienza.

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  6. Avatar carloesse
    carloesse

    @Cri: ti ho già detto che La Gioia non l’ho mai proprio letto. e proprio per questo preferisco non parlarne per niente, invece di andare in cerca di post denigratori altrui.
    Quanto al suo stile… dici che ti fermeresti a pag. 2 solo per aver letto alcune frasi estrapolate dal testo e dal contesto. Criterio a mio parere moooolto discutibile per fare una scelta (e ho già detto il perchè). Almeno provare a leggere fino a pag.2…..
    Oppure è più elegante tacere.

    Sono d’accordo invece sui premi (in special modo italiani, e lo Strega primo fra tutti).
    In genere me ne sbatto altamente, sia di chi lo vinca sia di chi si candidi. Anzi, preferisco ignorare chi li vinca: mi genererebbe subito naturale antipatia e forti remore su quel romanzo.
    e preferisco per questo non sapere.

    Così come tendo a ignorare la critica, pur essendo curioso se, in linea generale, un romanzo incontra successo di pubblico, di critica, di entrambe, o si diffonde per il “passa-parola” anche magari dopo molti anni dalla pubblicazione (vedi i casi Williams (Stoner, Butcher’s Crossing e Augustus: tre romanzi realmente preziosi) o Berlin).
    Ciao.

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  7. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Cristina @Carlo @Camilla
    In merito al libro “La ferocia”, mi associo al concetto espresso da Carlo: l’estrapolazione dal contesto rischierebbe di far apparire ridicoli molti grandi nomi della letteratura mondiale; ammetto che certe frasi del romanzo siano volutamente involute, ma il senso del discorso nella narrazione rimane a mio parere più che comprensibile.

    La circostanza che questo libro sia stato premiato con il premio Strega non deve condizionarci: non è giusto attribuire a questo romanzo e al suo autore un compiacimento linguistico finalizzato ad un ritorno economico o ad una maggiore visibilità. Non è una lettura facile e come tute le cose di questo mondo può piacere o non piacere, questo sì, ma io non ci ho trovato ammiccamenti al lettore o facili concessioni.

    I libri bisogna proprio leggerli, per poter dire, non c’è niente da fare, lo dico prima a me che agli altri visto che ero proprio io quella che precipitosamente concludeva, prima ancora di prendere seriamente in considerazione di leggere il libro: “A vinto lo Strega, quindi … “ .

    Saluti.
    Mariangela

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  8. Avatar Mariangela
    Mariangela

    Scusatemi! ho scritto “a vinto” senza l’ acca! Errori da scrittura veloce (non ho neppure la scusa della tavoletta perché ho usato il PC)
    Ciao,
    Mari

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  9. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti

    Con l’aiuto del blog, continua la caccia ai cattivi esegeti di Calvino; inneggiano a un quanto mai frainteso concetto di leggerezza anche le seguenti figure tipiche (segue dall’elenco di cui al precedente commento: vedi anche i punti da 1 a 5):

    6. Il parlante che vuole sdoganare un linguaggio volgare: richiesta di complicità (suggerito da Cristina, 10Nov16)

    7. Chi vuole stroncare eventuali rilievi morali in merito ad una azione o comportamento: richiesta di complicità

    8. Chi vuole soffocare rimorsi di coscienza per una propria (cattiva) azione o per un proprio (biasimevole) comportamento: ricerca di autoassoluzione

    9. Il sostenitore del “carpe diem”, che vi consiglia di non farvi troppi problemi e di godervi la vita: faciloneria e pressappochismo lessicale, sarebbe più preciso il vechio “cogli l’attimo”

    10. Il Ponzio Pilato che non vuole prendere posizione in una disputa, per paura di esporsi o per tornaconto personale: ignavia e conformismo

    Contribuite anche voi a sgominare questa piaga sociale: segnalate qui chi nomina il nome di Calvino invano.

    Saluti,
    Mariangela

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  10. Avatar Cristina
    Cristina

    Carloesse hai molta ragione, ma vedi, a volte – come fu per me nel caso di Murakami per una frase orrenda – ci sono dei pezzi, delle frasi che mi disturbano e che a me possono pure bastare…
    Diciamo che mi prendo la libertà di …ritrarmi.
    Mi perderò certo qualcosa, va bene, l’ho già messo nel conto, e comunque ognuno/a di noi ha una sua bussola personale che gira l’aghino e lo fa dirigere da una parte o dall’altra, o no?
    Con l’eleganza mi pare che c’entri poco, ma se a te così pare, rispetto la tua opinione. Io resto della mia.

    Nel caso di Berlin Camilla non aveva trovato frasi fastidiose o uno stile arzigogolato, quindi lì il caso era diverso ( così anticipo e chiudo, pure la parentesi).

    Mari,
    in tempi duri e tragici come questi,con quello che ci succede attorno e nel mondo, io sussulto quando sento una parola un po’ guerresca come sgominare. Sono tutti nemici, coi pugni alzati, sulle barricate, contri gli uni o gli altri, e poi ci sono le guerre vere e proprie.
    Potremmo usare la parola “guarire” per questa piaga sociale del Calvino usato a sproposito? scherzo, ma un po’ anche no

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  11. Avatar carloesse
    carloesse

    Cri, se non ti piace “eleganza” sostituisci allora con “saggezza” oppure ancora più semplicemente “opportunità”.
    Nessuno ci obbliga a parlare di ciò che non conosciamo bene, e in questo caso di un libro, o di un autore, mai letto. Volerlo fare a tutti i costi è quantomeno “sciocco”.
    Ciao

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  12. Avatar EditaLara
    EditaLara

    A 82 anni, ci ha lasciato Leonard Cohen, cantautore, poeta, uomo di grande cultura. Voglio ricordarlo con questi versi splendidi scritti da lui.

    Come la nebbia non lascia cicatrici
    sul verde cupo della collina,
    così non ne lascia il mio corpo su di te, né mai ne lascerà.
    Quando il vento e il falco s’incontrano,
    che cosa rimane di duraturo?
    Allo stesso modo ci incontriamo,
    io e te,
    per poi rigirarci e dormire
    Come tante notti resistono
    senza la luna né una stella,
    così anche noi resisteremo,
    quando uno di noi sarà via, lontano.

    Leonard Cohen

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  13. Avatar carloesse
    carloesse

    In memoriam di un grande artista

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  14. Avatar Cristina
    Cristina

    Carloesse, avevo capito già alla prima.
    Resto della mia idea, se vado in libreria e sfoglio un libro a caso, e leggo frasi come quelle, di certo quel libro non lo prendo in mano per andare alla cassa.
    Non ho parlato del libro, infatti,… ma di me.
    Ho detto in modo limpido che era un’impressione fugace e superficiale, che un libro lo si commenta solo se letto, (vai sopra e prenditi la briga di rileggere PLAESE), ma che io mi sentivo respinta.

    Non so, è più chiaro ora ?
    ( non che sia importante sai, ma non essendo io una bimbetta le lezioni mi piacciono solo se ho davvero qualcosa da imparare – anche se so che ti piace ogni tanto il ruolo di catoneilcensore che ogni tanto, ogni tanto, va anche bene…)

    buona giornata, qui c’è molto vento

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  15. Avatar Cristina
    Cristina

    per chi volesse ripassare Calvino – per intero – sulla leggerezza

    Fai clic per accedere a ovid_fortu_32b.pdf

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  16. Avatar EditaLara
    EditaLara

    Ieri con l’occasione , e avendolo pronto nella mia libreria, ho riletto la prima lezione americana e di nuovo la mia ammirazione per quel grande che è Calvino mi ha rischiarato il pomeriggio.
    Quel balzo di Cavalcanti oltre le pietre tombali, la sua pensosa leggerezza contrapposta alla corporea concretezza di Dante, l’alleggerimento del linguaggio , sorta di dissolvenza dei testi fin quasi all’atomo, il rimando stupendo all’essere leggeri come l’uccello e non come la piuma di Paul Valéry.. e poi Shakespeare, insomma molto, molto su cui riflettere!
    E in particolare l’incredibile attualità di ogni suo scritto ( eh certo! “un classico lo è perché non finisce mai di dire ciò che ha da dire” ), riporto un piccolo brano :

    -E non sto pensando solo a Puck e a tutta la fantasmagoria del Dream, o a Ariel e a tutti coloro che “are such stuff As dreams are made on,” (noi siamo della stessa sostanza di cui son fatti i sogni,) ma soprattutto a quella speciale modulazione lirica ed esistenziale che permette di contemplare il proprio dramma come dal di fuori e dissolverlo in malinconia e ironia.

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  17. Avatar wwayne

    @EditaLara: La citazione del Sogno di una notte di mezza Estate mi ha mandato in brodo di giuggiole: è una delle mie preferite in assoluto tra le opere di Shakespeare. Ti consiglio caldamente questo carinissimo film, che lo reinterpreta in chiave moderna: https://wwayne.wordpress.com/2016/07/02/chiudiamo-in-bellezza/.

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  18. Avatar Dani

    @Edita grazie per i versi di Cohen, magnifici, e a Carlo

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  19. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Wwayne, se su quasi tutti gli argomenti sono ai tuoi antipodi, su musica e film apprezzo i tuoi rimandi.

    Quanto a Shakespeare non c’è cosa sua che non mi emozioni ( egli sa sempre toccare almeno una delle infinite sfumature dell’animo umano ) , ma certo La Tempesta è per me il mio tesoro prezioso.

    Un altro breve passo dalla lezione di Calvino che ieri mi ha come “consolata” per le vicende mondiali in corso.. :

    – Nei momenti in cui il regno dell’umano mi sembra condannato alla
    pesantezza, penso che dovrei volare come Perseo in un altro spazio. Non sto parlando
    di fughe nel sogno o nell’irrazionale. Voglio dire che devo cambiare il mio approccio,
    devo guardare il mondo con un’altra ottica, un’altra logica, altri metodi di conoscenza e
    di verifica. Le immagini di leggerezza che io cerco non devono lasciarsi dissolvere
    come sogni dalla realtà del presente e del futuro… Nell’universo infinito della letteratura
    s’aprono sempre altre vie da esplorare, nuovissime o antichissime, stili e forme che
    possono cambiare la nostra immagine del mondo… Ma se la letteratura non basta ad
    assicurarmi che non sto solo inseguendo dei sogni, cerco nella scienza alimento per le
    mie visioni in cui ogni pesantezza viene dissolta…

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  20. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Dani cara, ecco cos’è l’immortalità vero?
    avevo tra l’altro in lista nelle mie legenda “Beautiful losers” e cercherò di onorare la sua memoria al più presto proprio con questo libro .
    un bacio

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  21. Avatar Cristina
    Cristina

    Edita,
    pensa ho riletto proprio stamane il testo di Calvino – ma troppo in fretta – devo rileggere con calma – e sottoscrivo ogni parola che dici. E’ un autore meraviglioso e di intelligenza scintillante e acuminata. Tanto da imparare e godere.

    E pensate: oggi Nadia Fusini parlerà di Vivere nella Tempesta…. (Vivere nella tempesta (Einaudi)
    Conducono Fabio Galati e Laura Montanari. La Tempesta di Shakespeare, con i suoi racconti di isole, mari e naufragi, con Caliban la bestia che spaventa e Miranda la fanciulla bella e innocente.
    qua dove abito io. Ci vado

    Le coincidenze? ma certo, sono meravigliose, le coincidenze!

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  22. Avatar EditaLara
    EditaLara

    proprio le coincidenze! meravigliose e mai casuali per me!
    “Vivere nella tempesta ” è da qualche giorno nel mio cestino degli acquisti Feltrinelli ..

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  23. Avatar wwayne

    @EditaLara: Io non saprei scegliere la mia opera preferita di Shakespeare. E’ uno di quegli autori (come Tennessee Williams, ad esempio) che si mantengono sempre su standard altissimi di qualità, e quindi è difficile dire cosa è meglio e cosa è peggio: è sempre tutto perfetto.
    Non ho dubbi invece su quale sia la sua opera più sottovalutata: La dodicesima notte.

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  24. Avatar Cristina
    Cristina

    Edita,
    mai casuali le coincidenze, proprio mai. Poii magari dopo aver sentito Fusini te ne parlo, ciao!

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  25. Avatar Cristina
    Cristina

    segnalo domani sera su RAI 3 uno speciale dedicato a Dacia Maraini che viene intervistata da Michela Murgia

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  26. Avatar Dani

    @Edita poi mi dirai del libro di Cohen. Sono curiosa. Se fossimo più vicine ti presterei il Diario di Etty Hillesum… per cui mi limito a consigliarti di leggerlo. Scusa, non c’entra nulla con Cohen, ma è un libro che ho regalato ad amiche “speciali” e sono certa che tu lo apprezzeresti perché sai volare alto.
    Kisses girl
    @Rosamavi a te lo appioppo in carta al prossimo incontro

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  27. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @Tutti @Maria Teresa
    Mi chiedi se il mio usare il verbo “sgominare” non sia eccessivo: io penso che le persone che usano la prima lezione americana di Calvino come un grimaldello contro chi non si accontenta di stare in superficie siano, veramente, pericolose: sono pronte a sbattere in faccia la loro facile esegesi a chiunque voglia capire, a tutti quelli che delle apparenze non si accontentano. Ho usato un verbo volutamente esagerato, e il blog e Maria Teresa non c’entrano naturalmente, perché è un discorso in generale.

    Oggi sono stata ad un incontro dove si è parlato di migrazione e letteratura, ma anche di terrorismo e di guerre. Cristina, disquisendo proprio di calviniana leggerezza, tu mi scrivi che questi sono tempi duri e tragici e che le guerre in diverse zone del nostro pianeta si fanno per davvero; proprio nelle occasioni come quella di stamane mi rendo conto che la mia esistenza, la mia realtà, quella che vivo quotidianamente e che talvolta tendo a generalizzare, non è l’universo, è solo una parte insignificante di un mondo che aspetta di essere conosciuto, con le sue cose belle ma purtroppo anche nei suoi orrori e nelle sue nefandezze (era inevitabile che parlando di migrazione si arrivasse, anche, a racconti di prigioni, di torture e di miseria).

    Sarà anche la mia delenda carthago, ma, a mio parere, certi luoghi comuni, come lettori, dobbiamo combatterli, anche quando non si parla di libri. È sbagliato pensare che ci sia un rapporto diretto, di più, un rapporto di causa–effetto tra la superficialità e la faciloneria dei nostri “calviniani” e le tribolazioni e i patimenti degli ultimi?

    Saluti,
    Mariangela

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  28. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Dani il mio cestino degli acquisti non è mai pieno e il tuo prezioso consiglio vi troverà asilo prima di Natale, lo considero un tuo regalo virtuale . grazie di cuore!

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  29. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari, secondo me ti scaldi così tanto perchè ti senti parte in causa, un poco, e va benissimo.
    Comunque quando fai le crociate tu, non ti eguaglia nessuna/o!

    La tua ultima affermazione qui sopra ha delle fondamenta , ma a mio avviso solo se la dilati.
    L’uso delle parole, un linguaggio slabbrato, impreciso, sempre pressapochista, ricorrente e pappagallesco, frasi fatte ( aiutiamoli a casa loro, vanno negli alberghi a 5 stelle, stai sereno che vuol dire mettiglielo in quel posto, ) e tutti gli orrendi e incrostati blabla – che anche a grazie ai social a agli smartphone dilagano – hanno reso il linguaggio inessenziale, effimero, stupido e soprattutto rabbioso e rissoso.

    La connessione con i mali del mondo è parecchio indiretta, ma secondo me esiste, se non altro perchè tutta questa fuffa schiumosa copre e in parte asfalta ( cioè livella e cementifica) i sentimenti, li aizza in momentanei moti di adesione-commozione-ribrezzo-repulsione che però poi passano come un lampo nel cielo, pronti solo in attesa del prossimo flash. >Insomma siamo dei drogati di bocca buona, ci beviamo tutto.

    L’informazione oversize diventa solo pulsione, stimolo momentaneo, il che impedisce, anzi ostruisce, la costruzione regolata e equilibrata di un flusso di pensiero e di ragionamento logico, pacato, interrogante, che cerca il confronto e l’approfondimento.

    Vabbè, ho detto la mia,a caldo… scusate.

    Ho mal di testa, non sono andata a sentire Fusini, acci, mi dispiace, una disdetta

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  30. Avatar rosamavi
    rosamavi

    @dani: grazie per il pensiero! Devo trovarti una chicca per ricambiare. 🙂
    A tutti buon week end!

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  31. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @tutti
    Cristina, è giusto, la domanda va dilatata, l’ho scritta in quel modo prendendo spunto dalla diatriba calviniana, ma, riformulata, deve essere intesa in questo modo: esiste un nesso di causalità tra i patimenti degli ultimi e gli indifferenti e i faciloni (di cui i cattivi esegeti di Calvino sono sicuramente un sottogruppo)?

    Contro questo fraintendimento del concetto calviniano spero di non essere l’unica a scaldarsi e ad essere “parte in causa”, credo che parte in causa vogliano esserlo tutti i lettori, in memoria di Calvino, se non altro, che era autore preciso e profondo. Non la chiamerei crociata, la definirei “battaglia contro i luoghi comuni letterari”.

    Se poi dovessimo fare il giochino dei luoghi comuni contro la lettura (l’avete già fatto qui sul blog?), hai voglia, l’elenco sarebbe lungo.

    Mi spiace per il mal di testa

    Saluti,
    Mariangela

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  32. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti

    Non ho capito l’accanimento contro il linguaggio di Lagioia, a me è risultato comprensibile, a parte le frasi segnalate in quel blog. Chi invece proprio non riesco a capire, per come scrive, è Pennac: ottimo saggista, molto bravo quando parla di scuola e lettura, ma per me semplicemente incomprensibile come romanziere (vedi la serie di Malaussène).

    Ciao,
    Mariangela

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  33. Avatar Cristina
    Cristina

    accanimento? ma nessunissimo accanimento, Mari
    Io di Pennac ho letto uno o due libri, carini mi erano sembrati, anche se non proprio una roba da impazzire, ma,,,, boh

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  34. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @Tutti
    Cristina, eri tu la fan di David Grossman? Mi sembra di sì, stavo giusto vedendo la trascrizione di una sua conferenza, è contenuta in un libro che magari conosci , “Con gli occhi del nemico”. In questo scritto, ricordando il dolore per la morte del figlio, spiega la proprietà terapeutiche della scrittura. Bello e vero, si intitola “L’arte di scrivere nelle tenebre della guerra”. Gli altri due saggi contenuti nel libro devo ancora vederli. Lo conoscete?

    Ciao,
    Mari

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  35. Avatar Dani

    @Mari non conosco quel saggio e poco Grossman (David) di cui ho letto solo Che tu sia per me il coltello, ma in un periodo per me molto doloroso. Forse non era il momento adatto e io, che avevo bisogno di sollievo, trovavo la lettura cervellotica e pesante, però ripeto è un giudizio appannato da un cuore sofferente. Prima o poi gli offriro un’altra chance ma prima viene sempre altro. Comunque in tema di scrittori israeliani e ti suggerisco il breve saggio sul fanatismo di Oz. Quanto ce n’è bisogno, oggi più che mai.
    Proff? Jezz, Wayne pensateci per i vostri studenti

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  36. Avatar rosamavi
    rosamavi

    @dani, trovata la CHICCA da portarti: QUALCUNO CON CUI CORRERE, di Grossman, che ho apprezzato infinitamente di più di CHE TU SIA… 🙂

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  37. Avatar Cristina
    Cristina

    Si io amo David Grossman ( per me è l’unico Grossman, l’altro non so perchè non ho voglia di leggerlo).
    Qualcuno con cui correre è un libro che ho iniziato e lasciato lì, non ricordo perchè, ma prima o poi lo riprendo ,Che tu sia per me il coltello mi ha fatta incazzare ( per usare un francesismo come Carloesse) come una belva – ne avevo già parlato, non ho letto granchè d’altro se non -letto e riletto – A UN CERBIATTO SOMIGLIA IL MIO AMORE – libro che io considero totale capolavoro assoluto per molteplici aspetti, narrativi, emozionali, di trama, di scrittura, di profondità e grazie al quale io sono pazzamente innamorata di lui.
    Sono andata a sentirlo di persona a Pietrasanta, insieme a Noa era, l’ho già raccontato,mi sono molto emozionata.

    e con lui è come con gli amori: ho il timore che qualunque altra cosa abbia scritto possa deludermi, quindi se inizio un suo libro e vedo che non mi convince da subito, lo metto giù. sarò scema eh?

    Di questa cosa che dopo la morte del figlio ( 8 giorni dopo per la precisione) lui ha ripreso a scrivere se no..impazziva, ne ha parlato varie volte, c’è anche una pagina alla fine di A un cerbiatto ( che era proprio il libro che stava scrivendo quando suo figlio è morto), ne ha parlato a voce, da Fazio dove è stato ospite varie volte.

    Credo che David sia persona di tale purezza e profondità che è difficile da comprenderlo appieno, questo rossino israeliano dall’aria così mite ( si lo amo, decisamente)

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  38. Avatar Laura
    Laura

    Buongiorno
    Su Repubblica bellissima video intervista a Dacia Maraini..una scrittrice, una Donna che ammiro in modo particolare..

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  39. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Dani
    sì, io sono una profe militante. Tratto molti argomenti di attualità e spesso dedico parte delle lezioni alla riflessione con giochini che coinvolgono. Prima di essere prof il mio lavoro era questo: entravo nelle classi per progetti di orientamento (legalità, affettività, etc ).
    Sono anche un’insegnante emigrata e già in Sicilia avevo esplorato vari ambienti; dico questo perché i fanatismi assumono aspetti variegati anche sulla base del territorio. Sembra incredibile, ma è un’esperienza che ho vissuto.

    @tutti
    ho passato un periodo “israeliano” che è partito proprio con Grossman. Per me è un mito. Ma amo anche Yehoshua.
    Purtroppo non riesco ad apprezzare Dacia Maraini. Mi fanno addormentare i suoi libri e non mi piace sentire le sue interviste.
    Che sia perché era una tipica lettura proposta a scuola?
    A me che ero immersa nei grandi classici, proponevano queste letture che mi apparivano limitate, ristrette, minori, non so spiegarlo.
    di sicuro mi suggerirete vari libri, ma vi avviso che li ho già letti. 🙂

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  40. Avatar Dani

    @Cristina, penso che perdersi Vita e Destino dell’altro Grossman equivalga a perdersi Guerra e Pace. Certo si può fare, è solo un’occasione mancata…
    @Rosamavi ho visto il film, proprio bello!!

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  41. Avatar wwayne

    @Jezabel: Questa tua frase ha attirato moltissimo la mia attenzione: “i fanatismi assumono aspetti variegati anche sulla base del territorio.” Potresti essere più specifica, magari con degli esempi?

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  42. Avatar Cristina
    Cristina

    Ammetto che purtroppo anch’io non apprezzo la scrittura di Dacia Maraini, userei proprio con le parole di Jezabel che mi trovano concorde.
    Ammiro però la donna, che mi è estremamente simpatica e che ha una vita specialissima, con un genitore specialissimo, per cui guarderò con estremo piacere stasera o in streaming la serata dedicata a lei da TANTESTORIE, poi si sa ho un debole assoluto per Michela Murgia persona, per cui…mi aspetto una super chicca.

    Cara Dani, un mio amico che stimo moltissimo ha letto questa estate Vita e destino e me ne ha parlato non troppo bene. Ognuno/a fa le sue scelte, che dire, la vita delle lettrici e dei lettori va così.

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  43. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @Jezabel@tutti
    Leggo che Maraini con vi coinvolge molto, io sto sentendo, lentamente, e con ritmi scanditi da motivi di ordine pratico che con la lettura non dovrebbero avere nulla a che fare, “La lunga vita di Marianna Ucrìa”: a me sta piacendo, ma ho sentito ancora troppo poco.

    @Cristina @Dani @tutti
    Il libro di David Grossman di cui dicevo ieri consta di più pezzi; anche il secondo che sto leggendo adesso, la trascrizione di una conferenza svoltasi nel 2006, tratta di scrittura: se l’argomento interessa, se siete lettori coinvolti anche in qualche esperimento di scrittura creativa, questo libro è un testo necessario, direi imperdibile:

    • “Conoscere l’altro dall’interno, ovvero la voglia di essere Gisele”, in David Grossman, “Con gli occhi del nemico. Raccontare la pace in un Paese in guerra”, Mondadori, 2007, pp. 6/23, Conferenza al Congresso nazionale dei bibliotecari, Tel Aviv, gennaio 2006.

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  44. Avatar Cristina
    Cristina

    grazie Mari, personalmente io con la cosiddetta scrittura creativa non ho alcun rapporto, nè penso che ne avrò, ….ma certo il testo deve avere un suo interesse…

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  45. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina
    Cristina, anch’io non ho nessun rapporto con la scrittura creativa e questo mi fa venire il dubbio di avere scritto una sciocchezza perché il libro di Grossman si concentra, sì, sul potere della scrittura, ma proprio per questo potrebbe interessare i lettori. Incollo qui sotto un pezzo che avevo già ricopiato, spero non sia troppo lungo, ma non riesco a riassumerlo senza rovinarlo:

    “In noi esseri umani c‘è una certa soggezione di fronte a ciò che accade veramente all’interno dell’altro. È la paura dinnanzi a quel nucleo misterioso, non verbale, irriducibile, che sfugge ad ogni possibile addomesticamento sociale che non è dato edulcorare, raffinare, orientare; perché è istintivo, disinibito e caotico, tutto il contrario del politicamente corretto, trasognato e incùbico, estremista e impudico, erotico e svergognato, perlomeno nei contesti dell’ordine sociale vigente tra persone “civili” (quale che sia il significato di questa parola); insano e a volte crudele, non di rado propriamente animalesco, nel bene e nel male. Ed è, se volete, il magma, quella materia primigenia incandescente che sobbolle nell’interiorità di ogni persona, cioè un incrocio di così tante forze ed istinti e aspirazioni e impulsi.
    È il magma che di solito, nelle persone lucide – anche le più impulsive -, si condensa e si “assesta” a contatto con l’aria, vale a dire con altri individui, con i confini della realtà, divenendo parte del tessuto sociale “normativo””.

    Secondo me la scrittura, la scrittura narrativa, è – fra l’altro – un atto di protesta, di sfida e di ribellione contro questo impulso di paura. Contro la tentazione di rinchiudersi in se stessi, di erigere una barriera quasi impalpabile, amichevole e gentile, ma incredibilmente funzionale, fra me e gli altri, e fra me e me stesso”

    “Conoscere l’altro dall’interno, ovvero la voglia di essere Gisele”, in David Grossman, “Con gli occhi del nemico. Raccontare la pace in un Paese in guerra”, Mondadori, 2007, Conferenza al Congresso nazionale dei bibliotecari, Tel Aviv, gennaio 2006.

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  46. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari,
    E’ il titolo “Con gli occhi del nemico. Raccontare la pace in un paese in guerra” ad essere per me avvincente, e di più…

    Ma non ho capito se è una raccolta collettiva o che cosa..

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  47. Avatar camilla
    camilla

    @jezabel. sono molto felice che ti piaccia David Grossman.Io amo molto la letteratura israeliana. E’ stato nominato CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO ( tratto da Kafka , lettere a Milena) da Dani che forse non ha potuto apprezzarlo .Effettivamente e’ molto emozionante . La storia è straordinaria e il finale , ricordo sempre lei che vede il calendario
    …e tutto cambia per lei.Finale al cardiopalma. Romanzo in parte epistolare e telefonico. Scrittura eccezionale.Conosci i libri di Rina Frank , altra israeliana molto brava.OGNI CASA HA BISOGNO DI UN BALCONE e’ uno dei suoi vari romanzi. Cam

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  48. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @Tutti
    Non è una raccolta di saggi di più autori: il libro di David Grossman dal titolo “Con gli occhi del nemico. Raccontare la pace in un Paese in guerra” si compone di quattro pezzi, sono discorsi che l’autore ha tenuto in occasione di convegni o di apparizioni pubbliche. Oltre ai due che ho già citato, ci sono anche i seguenti:

    • “Su una pace che sfugge”, del 2004
    • “Il dovere di Israele è di scegliere la pace. In ricordo di Yitzhak Rabin” del 2006

    Per quello che ho letto io (un articolo e mezzo), mi sembrano veramente molto, molto pregnanti. Se amate l’autore come romanziere …

    Ciao,
    Mariangela

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  49. Avatar wwayne

    @Camilla: Ti segnalo questa recensione di “Che tu sia per me il coltello”: https://rosatigre17.wordpress.com/2014/12/21/che-tu-sia-per-me-il-coltello/.

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