I libri più belli, letti nel 2016

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti). La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016. Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno. Anche nel…

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L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del New York Times, pagine opinioni, del 16 marzo 2014

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti).
La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016.

Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno.

Anche nel 2015 questo post è stato di gran lunga il più frequentato e il più fecondo: un flusso quotidiano di pensieri da parte di decine di lettori. Una valanga preziosa di idee e consigli e sconsigli.

Ribadisco infine che fra le regole -fondamentali- di questo gioco c’è il rispetto per gli altri.

Quindi, il confronto civile viene molto apprezzato, l’insulto invece no.

Ringrazio da ora chi continuerà a donarci questo tesoro di letture con tanto affetto, partecipazione, precisione e ricchezza culturale.

Abbracci

 

Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

  1. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Cristina @Camilla@Carloesse

    Beh, allora devo proprio leggerlo “Portnoy”, chissà mai che sia, come suggerisci tu Cristina, “arricchente in ogni senso”: non so, magari la Einaudi mi dà la mezza perché scrivo che per conoscere un autore come Roth vale la pena di superare qualche remora (a cominciare dalle mie). Per essere un filino pesante fino in fondo, Cristina, è giusto riconoscere che il mondo, anche quello letterario, è spesso ingiusto (dispari e diseguale, come dci tu): per le scrittrici e per le donne in generale è sempre tutto più difficile, ma senza estremizzare e senza preconcetti, altrimenti come lettrici e come donne il dispetto lo facciamo a noi stesse.

    Saluti
    Mariangela

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  2. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    @Mariangela, prova se non conosci Roth a cominciare da uno dei suoi ultimi romanzi, Indignazione (2008), ben raccontato, di impianto classico, storia che mette in scena tutte le abilità di Roth.

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  3. Avatar Cristina
    Cristina

    Carloesse, sono MOLTo lieta che tu abbia amato L’amore molesto, libro che io considero strepitoso.
    Ti suggerisco, se posso, di leggere di Ferrante LA FIGLIA OSCURA prima – o al posto de – L’AMICA GENIALE ( che è godibilissimo , ma assolutamente inferiore ai primi 3).

    Mariangela, non ti ho proprio capita, ma sono cose che succedono.

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  4. Avatar Cristina
    Cristina

    Cari amici e care amiche, avrei bisogno del vostro aiuto e dei vostri consigli.
    Voglio proporre al mio Gdl di leggere autrici/autori del Sud Africa, ma ne so pochissimo, per non dire quasi nulla .
    Esplorando in rete vedo moltissimi nomi, fra i quali mi sembrano ricorrenti/rilevanti nei vari siti Gordimer, Coetzee, Brink, Bessie head. Gordimer è l’unica che avevo letto in passato.Per il resto ho solo buchi neri.

    Devo anche proporre qualche titolo (non leggeremo molto di un autore, un libro, forse due): pensavo a VERGOGNA di Coetzee, che è il primo autore che pensavo di proporre.
    Avete idee, suggerimenti, indicazioni? Magari anche con qualche piccola “motivazione”?

    Scopo delle nostre scelte- da 3 anni a questa parte – è tentare di avvicinarsi e conoscere almeno un poco un mondo praticamente sconosciuto ( in questo caso il continente africano) attraverso la letteratura di quei paesi.

    MA non leggiamo saggi, solo romanzi ( al limite racconti) . quindi lo scopo è duplice: leggere per aprire una finestra e capire, ma anche leggere, se si può, buoni libri.

    Grazie!
    cris

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  5. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @DomenicoFina @tutti
    Domenico, ti ringrazio innanzitutto per i nomi delle autrici che ci hai lasciato oggi. Sono contenta, poi, di apprendere, dalle poche parole con cui lo hai definito, che anche tu tieni in alta considerazione “Indignazione” (è uno dei tre libri di Roth che ho letto ed apprezzato, quello che invece mi mette soggezione è “Pastorale Americana”).

    Anche in “Indignazione” il sesso gioca un ruolo importante, anzi, lì il conformismo e la morale asfissiante, se ricordo bene, sono proprio la causa scatenante di una vera e propria rivolta in un campus universitario. Ancora una volta, mi è piaciuto come l’autore sia riuscito a rendere la società americana con i suoi tabù e le sue regole: soffocante e annichilente, per tutti, per i maschi e per le femmine.

    Ciao,
    Mariangela

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  6. Avatar Cristina
    Cristina

    e, per ringraziarvi, vi regalo questa incantevole piccola meraviglia della Pixar
    http://www.rivelazioni.com/youtube/piper-pixar/#.WBtsNpJw6JM.facebook

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  7. Avatar Dani

    Sorry Cristina ma io non posso aiutarti. Non ho letto autori sudafricani. Solo Tolkien haha, letto e riletto e che rileggero ma lui parla di altri mondi. O meglio dell’eterna lotta con la L maiuscola che alberga in tutti i cuori di tutti i mondi. Ma sicuramente qualcuno avrà dei suggerimenti per te

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  8. Avatar camilla
    camilla

    @ cristina. Prima ch mi sfugga del tutto ho acchiappato il ricordo di un bel romanzo, bello davvero., ambientato in Sudafrica in parte rivivendo gli anni atroci dell’appartheid. E’ la storia di una donna ormai vecchia che in una casa di riposo ricorda…E’ bellissimo si intitola LE STANZE ILLUMINATE di Richard Mason (nato in sudafrica) e autore di diversi romanzi che ebbero un grande apprezzamento una decina di anni fa’. potrebbe essert prezioso.
    Ho cominciato a leggere la desolazione e il dolore in cui deve essere vissuta Lucia Berlin. Quel tipo di dolore di chi deve lottare..per non perdersi nel mondo degli stgmatizzati. Una giovane donna che si batte per non lasciarsi schiacciare nel mare di solitudine e violenza persino concentrazionale di una societa’ feroce. Eppure il suo grande talento e la forza di una intelligenza piu’ che brillante riescono a permetterle di occupare uno spazio importante
    nella letteratura contemporanea. Mutatis mutandis tutto quel dolore mi ha ricordato le poesie della Alda mMerini, altra vittima salvata dal suo propri talento. Non so se finiro’ tutti i racconti. Bruciano troppo.

    Ciao bella. Cam

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  9. Avatar Cristina
    Cristina

    uff avevo scritto e poi non ho fatto invio.
    Grazie Cam ci darò un occhio.
    Con Lucia devi solo andare piano, come ho fatto io. Non tutto è dolore. Spesso ci sono racconti buffi, allegri, e divertenti. La parte più bella -strepitosa direi – è la seconda parte del libro, quando va dalla sorella.

    Comunque lei ha avuto una vita pazzesca, ma davvero. Non vedo nessun nesso con Alda Merini, qui non c’entra lo stigma, c’entra la dipendenza, che è proprio tutta un’altra storia.Poi lei è stata ricca e poverissima, ha avuto amori e figli, ha viaggiato, ha fatto mille lavori ed è persino stata professoressa universitaria.
    Metto un link che magari leggerai se ne avrai voglia.

    http://www.minimaetmoralia.it/wp/lucia-berlin-la-donna-che-scriveva-racconti/

    E poi, d’una bellezza, mamma mia!

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  10. Avatar Cristina
    Cristina

    questo link qui sopra sarebbe un link a foto di Lucia Berlin, ma deveo aver fatto casino

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  11. Avatar camilla
    camilla

    @ cristina. Mi succede sempre, faccio succedere, di assaggiare un libro senza prima aver letto nulla sull’autore ancora per me sconosciuto. Dopo il primo assaggio vado a cercare recensioni , ora purtroppo solo in rete, a parte qualche articolo sulla stampa tradizionale , poche righe tanto per.Recentemente mi sembra che sia Minima et moralia il sito di lancio piu’ seguito dalle “”avanguardie del lettore intelligente””. Molto spesso si sprecano urla di ebtusiasmo per poco. Spesso per amici o tra amici. E cosi’ l’ennesimo capolavoro trova il lancio.Regolarmente ripreso, rimasticato, dalla marea di dalla miriade di esperti in materia.
    Anche con questi brillanti racconti tra dolore e il passatempo scritti con guizzi genialoidi e cinismo , un pugno di racconti ( e mi auguro che ci siano altre raccolte ben piu’ ampie per giustificare queste grida di giubilo) che , da soli, somigliano a decine di altri di decine di scrittrici/tori di varie nazionalita’ , spesso anglosassoni. Ed eccomi qui con un corredo linkato di entusiasmo “intelligente” per appartenenza che non va discussa. Mi annoiano le sofferenze delle signore che scrivono per un narcisismo che usa i suoi dolori con una leggerezza piacevole ma fine a se stessa. Aspetto che salti fuori un opera letteraria piu’ ampia e meno facile di un pugno di racconti simili a molti altri di scrittrici ben piu’ … prossime a l’arte della letteratura.E poi era talmente…bella.
    Non finiro’ il libro , peccato che l’ho comprato. ciaociao.

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  12. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Cristina

    “Vergogna” di Coetzee l’ho letto, è un libro molto duro che fa comprendere molte cose sulla situazione non ancora pacificata del Sud Africa post apartheid. So che è stato accusato di razzismo e di presentare una divisione un po’ manichea della società sudafricana (buoni i bianchi, cattivi i neri). Proprio per questo a mio parere vale la pena leggerlo, fa discutere e, a patto di gradire romanzi che qualcuno definirebbe “pesanti” (io li definisco impegnativi), garantisce anche una buona dose di piacere di lettura.

    Ciao,
    Mariangela

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  13. Avatar Cristina
    Cristina

    Vabbè Camilla, secondo me non hai capito una cicca fritta di Lucia Berlin.
    Ogni tanto ti capita, più le viscere sono esposte, più tu fuggi e ti ripari ( caso classico Ferrante).

    Lì c’è dentro la sua vita, non era scrittrice in vita, è una raccolta fatta dopo la sua morte da un’amica e dai figli.
    Non era annoiata, era una donna disperata. E questo arriva al cuore. Se al tuo cuore non arriva vuol dire che hai perso la chiave o …che ti fa troppa paura ( propendo per la seconda, lo dico esplicitamente).
    E NON mi dire che somiglia a tante scrittrici che…ma quali? ma dove? dai, forza, fuori i nomi! fai esempi, motivali….

    Bello perchè tu, invece di fare una critica motivata del testo ( che sarebbe legittima) , vai fuori dal testo e moraleggi. Ma non va bene Camilla, come nel caso de L’invenzione della madre. Piantala di moraleggiare, accidenti che mi fa andare su tutte le furie.
    E poi mi fai anche l’antiintelluale su MINIMA et MORALIA? ma perchè? ma a me non frega nulla di quel sito, l’ho trovato per puro caso e l’ho letto a libro finito. NON seguo i loro dettami, o le loro considerazioni, che a volte coincidono con le mie e a volte no,così come farebbe ogni lettrice intelligente e libera.

    SGRUUUUNT

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  14. Avatar Cristina
    Cristina

    CAM,
    e poi, io per amor tuo io ho finito diversi libri che poi ho criticato e molto, ma diamine, li ho finiti! perchè tu – se non altro per rispetto a me e al mio entusiasmo – non lo fai?
    spiegami perchè non capisco e sono davvero contrariata

    Scusatemi voi tutti/e se vi coinvolgo in questa faccenda che è un po’ personale

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  15. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Cristina
    Cristina, se è un cruccio palesato qui penso che non sia proprio personale, interessa a tutti, quindi dico la mia.

    Dacia Maraini ha scritto che il consiglio di lettura è un peccato di presunzione, secondo me invece, se accompagnato dall’illusoria speranza di creare complicità e vicinanza con il lettore che riceve il suggerimento, rischia di trasformarsi in un doloroso investimento in perdita. Voglio dire, quando consiglio un libro a una persona che conosco e spero che le leve che hanno agito su di me agiscano anche su di lui, non posso che avere un ritorno deludente perché sono troppe le variabili che influenzano la nostra ricezione, troppi i fattori che possono incidere sulla nostra reazione.

    A quanto sopra secondo me si aggiungono altre due questioni: ci sono tanti modi per esprimere un giudizio negativo e ci sono modi diversi di reagire agli altrui giudizi negativi; detto in altre parole: un po’ di tolleranza in più anche tra lettori davvero non farebbe male!

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  16. Avatar Dani

    @Mari e Cri e Cam. Questa volta Mariangela non concordo con te. Il consiglio male accolto è in effetti pertinente al luogo, può susciatare discussioni interessanti. Qui è successo più volte stimolando curiosità (io ad esempio leggerò sicuramente Berlin). Quando però Cristina attribuisce a Camilla una reazione determinara da….come dure…ritrosie, paure, allora è bene traslochi su altri canali. Se tra loro vi è un rapporto che giustifica certe libertà di giudizio (ed è legittimo) non va comunque messo in piazza. Io non lo farei neanche se le due parti sono concordi ad esporsi. Ricordiamo che c’è una platea che ci legge silente per prendere spunti e certe questioni proprio non c’entrano. Insomma questi sono affari loro ….

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  17. Avatar Dani

    @Mari sulla seconda parte del tuo post invece condivido appieno, l’ho sostenuto anch’io più volte

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  18. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Dani @Tutti
    Io intendevo dire, o lo dico proprio in termini generali che con il rammarico di Cristina non c’entra, che quando investiamo molto sul consiglio di lettura, quando speriamo che ci avvicini ad una persona, soprattutto se lo dispensiamo a qualcuno che crediamo di cominciare a conoscere, rischiamo una dolorosa delusione. Non sto sostenendo che sul blog si debbano dare solo giudizi positivi, anzi.

    È chiaro che se è veramente “personale”, se la vedranno loro, ma la contrarietà del, chiamiamolo così, al maschile, “consigliere non corrisposto” è tipica secondo me dei rapporti tra lettori.

    Ciao,
    Mari

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  19. Avatar camilla
    camilla

    @cristina io apprezzo il tuo entusiasmo e ti c r e d o al punto da andare sicura a cmprare il libro.Dico a Luisa, una dolce libraia gentile,le dico vorrei la
    lucia berling, non e’ sull’immenso bancone ma Luisa lo trova subit nello scaffale. Ah si, mi dice, lo leggero’ anch’io. Pensa cri che responsabilita’ sulle tue spalle. Appena posso pianto i miei “iniziati con” segnalibro,li impilo tranne il volume ottocentesco che copia l’originale di 500 anni or sono, sto godendomi anche un pochino di Ariosto e lo penso con la voce di
    Carmelo Bene che vidi recitare l’Orlando molti anni fa’, e apro LA DONNA CHE SCRIVEVA RACCONTI. I primi sono spiritosi ben scritti carini.Poi mi imbatto nella dipendenza da alcol con tutto il suo tremendo contorno.Penso di aver capito di cosa si tratta. Mi commuovo subito e penso (santa ingenuita’ ) ad Alda Merini. Ti scrivo accorata. Poi faccio altro. Dopo cena leggo che costei e’ una gran signora che ne ha passate di tutti colori.
    E’ piena di talento e scrive delle storie. Bene certamente ma a me non dicono molto. Di cosa si parla che non sia il piglio intelligente e pieno di salace umorismo. Chi sono quest personaggi descritti privi di una personale narrazione.? Io amo storie dove ogni figura ha un vissuto una , psiche. Manca anche il lato oscuro che ognuno si porta pesantemente sulle spalle , come spiega Robert Bly. E mi annoio. Ma come puoi incazzarti per questo? Ognuno legge come e’ capace, come desidera, come gli PIACE. Con la Ferrante e’ successo lo stesso.E allora? Perche te la prendi tanto non lo so. Io non ti ho fatto niente.
    Spero che ti sia passata. Del resto gli amici del blog sono tutti con te.☹😐😉

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  20. Avatar Cristina
    Cristina

    ok, basta. Ha ragione Mariangela. Trattasi di delusione, forse sentimentale o chissà diavolo cosa sarà.
    Perchè parliamo di libri, ma sempre e soprattutto di noi, del nostro modo di vedere il mondo e le cose, e dei nostri sentimenti, questo lo sappiamo bene.
    Quindi mi scuso con tutti/e per la foga, che come sapete, è nel bene e nel male la mia.

    Ma guarda Cam,
    che avevi scritto di Lucia ” una signora annoiata e cinica”. Questo no. Questo mi ha fatta inalberare.
    Perchè non è vero, non è nel libro e non è lei.
    Il libro a te può non piacere, ma certo, (un libro però lo si deve leggere, che diamine) però è inconfutabile che si tratta di una donna scorticata, col sangue vivo e aperto, sono storie di alcolizzati travolti da violenze e molestie famigliari e da derive estreme, anche nel sesso, nei rapporti umani – il nonno alcolizzato la molestava da piccola e lei lo scrive – e lei scrive di sè e dei suoi simili senza dare giudizi. Con pietà, con tolleranza, con ironia persino .

    Molte delle storie sono le sue, sono quasi tutti suoi alter ego o gente che ha conosciuto davvero. E’ chiarissimo e inconfutabile.
    Poi forse a te non piace che non ci sia troppa “mediazione” letteraria.
    A me piace – no, la parola giusta è mi tocca – invece questa verità così esposta, denudata, priva di orpelli, dolentissima. Questa scrittrice mi ha toccato il cuore profondamente. Per le cose che scrive, per come le scrive, per la naturalezza con cui racconta orrori e violenze e depauperazioni e miserie, e illegalità e derive. E per la voglia di vivere che comunque risale sempre a galla, per l’amore verso i figli, per la straordinaria vicinanza alla sorella morente ( cosa che non hai letto)
    Non ha toccato il tuo, di cuore, e io non riesco a capire il perchè, ma pazienza.

    Sul parallelo con Alda Merini ti ho fatto notare che la dipendenza da sostanze (Lucia Berlin) e la malattia mentale (Merini) c’è un abisso di differenze e che non trovo analogie, nè nel vissuto nè nella narrazione. Lucia Berlin ha avuto una vita pazzesca ed è tutta riflessa in questi racconti. Una poveraccia e anche una gransignora, nell’ottovolante della vita a cui le dipendenze quasi sempre portano inevitabilmente, come purtroppo è ben noto.

    Per finire, io ho sempre letto fino in fondo i libri da te caldamente consigliati. Molti li ho apprezzati, alcuni assolutamente no, ma per rispetto, di te e di me, li ho letti fino in fondo, prima di dare un giudizio. Ecco.
    Certo tu sei tu, e io sono io. Non mi hai fatto niente. Niente di letale, intendo.

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  21. Avatar camilla
    camilla

    @ehi del blog cosa volete dire del rapporto tra cristina e me? Io e lei non ci siamo mai viste anche se da molti anni ci siamo incontrate prima su Fahre radio 3 e poi su questo blog. Non capisco proprio le allusioni a cose personali da fare ” fuori di qui”. Follia pura. Io non capisco di cosa diavolo si parli. Spero in una spiegazione.

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  22. Avatar Cristina
    Cristina

    ma niente Cam,
    io ho buttato lì una specie di spiegazione “personale” del tuo rifiuto di libri come questo o come quelli di Ferrante… una ritrosia – o un arroccamento frenato, paura insomma – davanti a confessioni troppo scoperte e a dolori poco mediati… tutto qua.
    Volevano solo tutelare la nostra privacy, e la nostra amicizia, non credo null’altro.
    Tranquilla.

    Ha certamente ragionissima Mariangela:
    “il consiglio di lettura è un peccato di presunzione,dice Maraini, secondo me invece, se accompagnato dall’illusoria speranza di creare complicità e vicinanza con il lettore che riceve il suggerimento, rischia di trasformarsi in un doloroso investimento in perdita. Voglio dire, quando consiglio un libro a una persona che conosco e spero che le leve che hanno agito su di me agiscano anche su di lui, non posso che avere un ritorno deludente perché sono troppe le variabili che influenzano la nostra ricezione”.

    Poi si sa, io e te siamo un po’ fatte di fuoco…cardiaco

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  23. Avatar Cristina
    Cristina

    In tutto questo paciugo, per favore non scordatevi dell’aiuto che vi ho chiesto, eh

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  24. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina
    Cristina, cos’è sta tragedia che stai facendo su adesso? Guarda che è capitato anche a te di stroncare libri, non letti fino alla fine, che io ti avevo entusiasticamente consigliato: ti ricordi quello di Guene “Kif Kif domani”, che a me era piaciuto e che tu definisti “una storiella”? Hai memoria di quando io, facilona, avrai pensato tu (anche se non lo hai mai scritto io so che l’hai pensato), mi profondevo in lodi stupite per “L’eleganza del riccio” e tu mi hai risposto definendolo “un libretto”? Avrei altri esempi, sai, e non dire che Camilla dovrebbe avere più rispetto dei tuoi consigli in virtù della vostra più approfondita conoscenza di quanto tu dovresti ai miei, perché mi offendo. Oramai da quasi tre anni conosci anche me.

    Intanto io ho un ereader nuovo (quello vecchio, defunto, è stato sostituito per un paio di mesi dalla tavoletta multiuso che faceva anche da cellulare, è morta anche quella: sono senza cellulare, ma ho l’e reader.

    Saluti
    Mariangela

    PS. Camilla leggo ora il tuo commento delle 17.49: penso che Dani volesse evitare di intromettersi solo per delicatezza , non penso proprio volesse dire altro.

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  25. Avatar carloesse
    carloesse

    Cam, non credo si tratti di essere con Cri o con te, per simpatia o per partito preso. Cri è fatta così, molto passionale per sua stessa ammissione: prendere o lasciare. Del resto anche io qualche volta trovo eccessivi suoi toni, ma sono con lei nel giudizio dei racconti della Berlin, bella o brutta che fosse fisicamente (ma perchè mai dovrebbe contare, nel bene o nel male, per una scrittrice e non conta mai per uno scrittore?), fregandomene altamente di quanto possa dire Minima et Moralia (che non ho mai frequentato) o qualsiasi altra critica, favorevole o contraria, snob o anti-snob che sia.
    Semplicemente l’ho trovato un gran bel libro. Grondante di vita vera. Che racconta (anche) dolori e sofferenze, ma senza alcuna commiserazione o autocommiserazione, con il coraggio di chi non recrimina nulla, senza rimpianti, nostalgie o ripensamenti.
    Un libro che trasmette amore per la vita in tutti i suoi aspetti, anche i più sordidi, nei quali cerca sempre di trovare un po’ di umanità. E riesce a trovarla, qui sta il bello.
    Io l’ho apprezzato per questo.
    Se per te non è così, me ne dispiaccio, può essere questione di gusti, di un momento non favorevole per una lettura del genere, o altri mille motivi.
    Ogni lettore è sovrano su ciò che legge. Ma non recrimini sui consigli altrui, dati in tutta buona fede. Se in disaccordo ne spieghi pure i motivi, per aprire discussioni che a volte possono essere interessanti per tutti, ma (possibilmente) senza ricorrere a psicologismi di fantasia, spesso gratuiti e in qualche caso offensivi.
    E questo lo dico a tutti, sia ben chiaro, in linea generale.

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  26. Avatar Cristina
    Cristina

    Mariangela,
    nessuna tragedia, mi ha fatto un po’…male. Nulla di grave.
    Non tutte le relazioni sono uguali, sai, la mia con Cam è anche in piccolissima parte privata (mail, non di persona) e di molti ma molti anni. Le voglio bene, davvero, e lei a me. Questa è una cosa che non posso dire di ogni conoscenza in un blog.
    Questo libro poi, non è un libro qualsiasi, tocca corde molte profonde come credo avrai capito. Mi ha commossa e anche straziata.
    Insomma diciamo che tocca la parte letteraria ma moltissimo quella “umana” ed è quella che probabilmente è rimasta scottata dal dire di Camilla.

    Certo che critico libri , anche letti da te, come tu fai per la tua parte e giustamente.
    Ma scusa, qui la cosa è su altri piani, diversa decisamente. Senza che ciò nulla tolga al rapporto cibernetico che ho con te, a volte più vicino, a volte più lontano.
    Ma Berlin non è l’eleganza del riccio, davvero è UN ‘ALTRA COSA: come dice Carloesse qui sopra, ogni sua parola è la mia.
    Quindi il coinvolgimento emotivo è proprio su un altro piano.

    Carloesse,
    la bellezza fisica di Berlin – così etera in apparenza e altera – risulta particolarmente straziante per la vita che ha avuto, ecco il perchè del richiamo. NON conta in sè, conta tale dissonanza.
    Comunque anche per gli scrittori conta, la bellezza, certo, ogni volta che vedo le foto di Romain Gary o di Mario Vargas llosa mi viene un colpo …al cuore!

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  27. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina
    Avevo capito, Cristina!

    @tutti
    Ho letto “La cena” di Herman Koch, autore che non conoscevo ma di cui forse qui si è parlato tempo fa (non ricordo). Gli avvenimenti descritti nel romanzo si vorrebbero ricondurre solo all’invenzione letteraria invece sono sempre più spesso anche oggetto di cronaca: si tratta dell’aggressione e dell’uccisione di una senza tetto da parte di due cugini adolescenti e dal conseguente tentativo (riuscito?) delle famiglie di coprire il misfatto.

    Il libro è bello per come è scritto, coinvolgente perché tende a creare tensione (bella l’escalation scandita dalle varie portate della cena, appunto), ma sconvolgente se letto in collegamento con fatti di questo tipo che avvengono, sul serio, nella vita reale: capita di sentire di barboni a cui sia stato appiccato fuoco. Quali le motivazioni? Frustrazione? Violenza subita da piccoli? Noia? Educazione repressiva? Permissiva?

    Nel romanzo il comportamento dei figli è da ricondurre al cinismo e alla spietatezza dei genitori: sotto le apparenze della famigliola felice, non solo giustificano tutto, ma anche spingono i figli ad azioni estreme (tremenda la madre!). A spiegare le cause dell’efferatezza dell’atto, nel libro, c’entra però anche un altro fattore (non lo cito per non svelare il finale) rispetto al quale l’autore ha forse azzardato troppo.

    Conoscete il libro? E l’autore, Herman Koch?

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  28. Avatar wwayne

    @Mariangela: Simili atti di crudeltà sono sempre esistiti. E’ tipico delle persone con istinti sadici sfogare la propria cattiveria su persone identificate come membri deboli della comunità (in questo caso i barboni). Verga ne parlava già nell’800 in Rosso Malpelo.
    E se una persona ha istinti sadici, non c’è educazione repressiva o permissiva che tenga: è una questione di indole, e sull’indole l’educazione ricevuta ha un’influenza decisamente limitata. Basti pensare a tutti i fratelli che, pur essendo stati cresciuti in maniera uguale spiccicata, sono diventati persone completamente diverse dal punto di vista morale.

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  29. Avatar camilla
    camilla

    @ mariangela ho urgenza di scrivere a carloesse ma ora non posso.Pero’ risentir parlare di LA CENA di Koch mi fa trasalire. E tu non hai idea di che grande reazione che ebbe in me quel bellissimo affreesco di una certa societa’ priv di umanita’ direi di civilta’. Avevo il terrore che qualcuno a cui ne avvo parlato GIUSTFICASSE gli orridi genitori (e ce ne futono) io davo i numeri per la disperazione. Il padre che va a fracassare l’ insegnante e luridi cognati …insomma ora ho molti occhi che mi dicono piantala con quel maledetto telefono. Ma ti riscrivo. Un libro terribile e attualissimo.baci cam

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  30. Avatar camilla
    camilla

    @carloesse urgenza di “parlare” con te caro carlo.Il nostro saggio e equilibrato moderatore che io molto stimo da anni. Cosa intendi con “psicologismi di fantasia…gratuiti e offensivi”Se ho usato metodi simili me ne scuso subito con chiunque si sia sentito anche solo seccato. Per esempio? Vorrei saperlo per evitarlo . Io scrivo qui talmente di getto e di fretta che tutto puo’ capitare sia pure …con le migliori intenzioni. Devo anche dire di aver mollato ben presto il libro di Berlin. Cristina ha ragione in questo. mi dispiace e leggero’ altri racconti. Ero ansiosa di leggere e mi secca moltissimo comprare un libro con entusiasmo e tuffarmici dentro. Tanto che scrissi subito commossa perche’ mi era venuta in mente Alda Merini. Ricoverata in manicomio non per malattia mentale cara cri ma per futili motivi molto simili a comportamenti stigmatizzanti. Anche Merini, dopo aver pagato un terribile prezzo come il manicomio riusci’ col suo talento a esprimersi con la Poesia e a riscattarsi. Non era il caso di Berlin ma io ancora non lo sapevo.E forse anche questo , insomma forse me la sono
    presa col libro di Berlin da cui mi aspettavo altro.Ti volevo spiegare e ti ho sfinito di chiacchiere. Spero di non averti scocciato ciao cam p.s. satei moooolto contenta se tu leggessi LA CENA di cui ha parlato Mariangela. Il tuo parere mi piacerebbe sentirlo.

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  31. Avatar Cristina
    Cristina

    Ecco è questa tua frase che ha colpito me come uno schiaffo e a cui ,suppongo, alludeva Carloesse, cara Cam

    “Mi annoiano le sofferenze delle signore che scrivono per un narcisismo che usa i suoi dolori con una leggerezza piacevole ma fine a se stessa.”

    Sul disagio di Alda Merini – che era “mentale” ma trattato in modo assolutamente disumano – non ho altro da aggiungere. Il parallelo a te caro a mio parere non sta assolutamente in piedi.

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  32. Avatar Cristina
    Cristina

    ho visto il film PASTORALE AMERICANA. Mah. non è un brutto film.
    Non so quanto sia aderente al libro, che non ho letto. La storia è tragica,decisamente, una figlia persa perchè si dà al terrorismo, un matrimonio che si sfascia, una madre che impazzisce e un padre che rimane congelato nel dolore.
    Ma gli attori scelti secondo me non funzionano, sono pochissimo espressivi. Però c’è una nota torbida che mi infastidisce, un’ombra di amore incestuoso, insomma… Mahhh

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  33. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Cristina
    Pur sapendo che il momento non è propizio perché ho in ballo due romanzi piuttosto corposi, pungolata anche dalle nostre conversazioni di qualche giorno fa, ho deciso di porre fine agli indugi e prendere il toro per le corna: ho scaricato proprio “Pastorale Americana”. Penso che potrò leggerlo lentamente perché mi scadono gli altri prestiti dei libri già iniziati, ma potrebbe essere un bene.

    Faccio un’affermazione che potrei dovermi rimangiare perché ho letto giusto cinquanta pagine, e la butto lì conscia di azzardare un giudizio solo dopo un assaggio del libro; mi correggano i lettori che l’hanno già letto: i passi più belli di questo libro a mio parere non possono essere resi in un film. Mi sbaglio?

    Ciao,
    Mariangela

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  34. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari,
    io non lo so perchè non conosco il libro, sono due mezzi espressivi diversissimi, che vuoi che ti dica?
    leggilo, tanto a te i films mica piacciono tanto…
    Immagino in ogni caso che i passi più belli di nessun libro possano essere resi alla lettera in un film, a meno di non trovare una “traduzione” espressiva magari col suono, il colore, le immagini…cosa possibile, ricordando che la letteratura è tendenzialmente analitica e la cinematografia è tendenzialmente sintetica, e sincretica.

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  35. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @Tutti
    Cristina, sto continuando la lettura di “Pastorale americana” e, diciamola tutta, mi sa che dovevo scrivere un’altra cosa, ma mi sono trattenuta per non sembrare precipitosa: difficilmente una trasposizione cinematografica potrà fare onore a un libro di questa levatura. Potrei sbagliarmi, ma mi sa che questo è un librone!

    Non mi disturba parlare di un libro mentre lo sto ancora leggendo, anzi, mi sono sempre scordata di chiedervi una cosa: leggevo che esistono degli applicativi che permettono ai gruppi di lettura virtuali di commentare parti del testo condiviso anche in corso d’opera. Voi li conoscete? Ne avete sentito parlare?

    Ciao,
    Mariangela

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  36. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari, io i prestiti in sc adenza li rinnovo , psesso, tu non puoi?

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  37. Avatar Dani

    @Camilla, forse devi leggere i post con più calma e non precipitarti a rispondere. L’hei del blog sono io e credo tu non abbia capito ciò che ho scritto e che definisci frettolosamente “follia pura”. Se tu abbandoni una lettura io non ti dirò mai che ciò è dovuto a tue paure recondite, perché non ti conosco. Evidentemente Cristina ti conosce meglio e può permettersi di farlo, ma poiché è un’affermazione forte e delicata al contempo non mi sembrava bello scrivertelo qua pubblicamente. Tutto qua (mari e Cristina l’hanno capito). Se davvero è stato folle da parte mia affermare una cosa così semplice allora forse questo posto non fa per me, non fa più per me

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  38. Avatar carloesse
    carloesse

    @Cam
    grazie per la stima che riponi in me. Forse anche immeritata. Comunque meno male che avevo precisato di parlare “a tutti e in via generale”. Perchè a tutti (anche a me) qualche volta scappa l’interpretazione psicologica un po’ gratuita di autori e di commentatori qui, anche senza volere direttamente offendere.
    A te sarà pur scappato nella tua lettura della Berlin, alla focosa Cristina nei tuoi confronti (“paure e ritrosie…”), o a quelli di Wayne (spesso bersaglio di tali psicologismi, giusti o sbagliati che siano, anche talvolta da parte mia). Ma anche ad altri.
    Ma la mia, come vedi, non vuole essere un’accusa. E neanche un voler parlare tra le righe. Una semplice richiesta di maggiore attenzione. Ma sembra che a parlare di questi temi ogni volta si incontri una certa suscettibilità, come se si toccassero nervi scoperti. E l’intento di pompierare a volte finisce per attizzare ancora di più il fuoco.
    O forse il fuoco ha bisogno di sfogarsi fino in fondo (non lo so, me lo chiedo in questo momento): in fondo i nostri giudizi, i nostri commenti, nascono un po’ dal nostro narcisismo (ecco anche il mio “facile psicologismo”) ma anche, alla fine, dalla voglia di conoscersi meglio, e questo mi pare ancora bello.

    Quanto alla “CENA” di Koch non so, non l’ho letto. Però ne ho sentito anche pareri molto discordanti. Prima o poi lo leggerò (e ti ringrazio per la tua segnalazione, che ha riacceso la mia curiosità), ma al momento ho una lunga lista in attesa che mi attrae di più. Sto leggendo “”IL PESO DEI SEGRETI”, di Aki Shimazaki, scrittrice giapponese di nascita (sospetto con qualche ascendenza coreana) ma residente a Montreal, dove scrive e pubblica in francese. Ed ho in programma di approfondire Faulkner e Dickens, tra i grandi classici dai quali mi aspetto sicure soddisfazioni.
    Ma sono appena entrato nella fase del pre-pensionamento, e ora ho molto tempo per leggere…
    Ciao.

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  39. Avatar Cristina
    Cristina

    Dani, abbi pazienza…eddai, su. c’è di peggio, anche da queste parti, lo sai..

    Carloesse, quindi ce l’hai il prepensionamento! Mi pare una buona notizia… se è così, ne sono contenta.
    Per il resto, calma e seggo ( lo dico a me per prima, anche se mica sempre ci riesco! uffi)

    Ma davvero nessuno/a mi aiuta con Coetzee e il Sud Africa? sgruntttt

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  40. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @tutti

    I prestiti bibliotecari si possono rinnovare, ma non sempre: se sono prenotati da altri utenti bisogna riconsegnare le opere nei tempi previsti. E comunque, se è vero che non mi dà problemi leggere più titoli in contemporanea, l’interruzione vera e propria (quella che rischio sugli altri libri per averne iniziato un ennesimo “per colpa vostra”) spezzerebbe la continuità di lettura, per me, questa sì, ben più importante della lettura in esclusiva, e vorrei evitarla. Anzi, visto che la duttilità è un pregio, mi dovrei allenare anche all’interruzione (in futuro però).

    Ciao,
    Mariangela

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  41. Avatar Cristina
    Cristina

    volevo scrivere calma e gesso, ovviamente, scusate, faccio davvero troppi errori

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  42. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Cristina, di Coetzee ho letto tutto, molti suoi libri fanno riferimento al Sudafrica, ma quello in cui riesce a evocarne meglio il clima, per me, è Tempo d’estate (2009). Uno dei sui libri più riusciti. La sua autobiografia atipica in cui tratta di quando aveva circa trent’anni. Ma lo fa a suo modo, fingendo narrativamente che lo scrittore Coetzee è morto e un giovane ricercatore deve ricostruire la sua vita quando viveva a Città del Capo. Per cui il ricercatore va ad intervistare le persone che lo hanno conosciuto e naturalmente tutto invece di farsi più chiaro si fa più contorto.
    Altro testo esemplare è L’età di ferro (1990) storia di una professoressa in pensione, malata, e di un un vagabondo derelitto che verrà ospitato giocoforza dalla donna. Romanzo in cui i tafferugli dell’apartheid sono pressanti e violenti. Un libro intenso, doloroso, di quelli più autentici di Coetzee.

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  43. Avatar camilla
    camilla

    @ cara dani ti prego non dire che ” questo posto non fa piu’ per me”. Per quanto io possa essere stata precipitosa e anche sciocca e anche ingiusta ti prego, ti prego di non farmi sentire in colpa anche nei tuoi confronti. Ho letto qualcosa relative a ” rapporti speciali con cri” e non ho capito cosa volesse significare visto che cris non e’ in grado e non ne ha alcun diritto di psicoanalizzarmi per nessun motivo .Le “paure recondite” sono una sua interpretazione immaginifica . . ehi del blog mi e’ venuto spontaneo, ero scocciata, e NON ho neppure visto chi aveva scritto.Spero che questo capitolo sia chiuso . E tu cara non c’ entri nulla. Capita a volte una specie di ” sabba” che si sprigiona senza un reale motivo dentro i gruppi dove si parla di libri.Libri che rappresentano sempre qualcosa di misterioso e diverso per ogniuno di noi.ciao cara Dani.😊😋😉💛

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  44. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Cristina
    letto nulla di sudeafricano.

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  45. Avatar camilla
    camilla

    @ cri la Nadine Gordimer ce l’hai gia’ credo. Baci Cam

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  46. Avatar wwayne

    @Carloesse: Cosa intendi quando dici che i miei commenti sono “bersaglio di psicologismi”? E’ una domanda che ti pongo per ignoranza, senza alcuna sfumatura polemica.

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  47. Avatar Cristina
    Cristina

    Oh, evviva, Grazie Domenico Fina, davvero.

    Camilla,
    tiriamo da questa baruffa nel bicchier d’acqua una lezioncina su: DEVi leggere con maggiore calma quello che si scrive ,e anche quello che scrivi, se no i fischi per fiaschi son sempre dietro l’angolo.

    Ma dimmi belèe, ma tu leggi i libri con la stessa furia? no, perchè se così fosse, mahhh
    un bacio eheh

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  48. Avatar carloesse
    carloesse

    @wW
    semplicemente che ti si attribuisce anche una psicologia, forse (a volte) in modo superficiale. Tutto qui.

    @Cri
    Di Coetzee ho letto solo L’INFANZIA DI GESU, che mi lasciò un po’ perplesso (non brutto, ma neanche particolarmente memorabile) tanto che io l’avrei più propriamente intitolato “L’infanzia di Don Chisciotte”. Di africano in genere solo AFRICAN PSYCHO
    Di Alain Mabanckou, decisamente ancora più deludente. E nient’altro.

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  49. Avatar wwayne

    @Carloesse: Ah, i tentativi di psicanalizzarmi in effetti qua si sono sprecati.
    Come i tentativi di ricostruire i miei presunti traumi familiari, i miei “problemi evidenti con la mamma e il papà”, proprio io che sono cresciuto in una famiglia che più tradizionale non si può.
    Come i tentativi di insegnarmi il mio mestiere, o comunque di giudicare il mio operato professionale. L’unica commentatrice che avrebbe i titoli per farlo, in quanto unica ad essere abilitata all’insegnamento, è Jezabel: altre commentatrici si sono semplicemente sedute dietro ad una cattedra per un periodo di supplenza, decisamente troppo poco per pretendere di insegnarmi il mio mestiere. Eppure, altro paradosso, l’unica che avrebbe il diritto di giudicarmi professionalmente è proprio una delle poche che quando abbiamo toccato l’argomento si è astenuta dallo sputare sentenze, limitandosi a darmi consigli concilianti e assolutamente privi di astio. Per lei scomodo un complimento che finora avevo riservato soltanto a Polissena: è una grande donna.
    Ma non serbo rancore a nessuno. Nemmeno a Cristina, con la quale infatti ho smesso da tempo di beccarmi: ho seguito il consiglio di Dani, ovvero limitarmi ad ignorarla. Certo, ci sta benissimo che un domani mi salga una voglia matta di asfaltarla di nuovo, ma al momento non ho di questi propositi.
    E poi, lei ha cominciato a mettersi in ridicolo da sola, continuando a portare avanti nonostante prove evidenti l’ormai insostenibile farsa secondo cui non legge i miei commenti. Prendersela con una persona che si sta già coprendo di ridicolo per conto suo sarebbe infierire: non è proprio il caso.

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