I libri più belli, letti nel 2016

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti). La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016. Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno. Anche nel…

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L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del New York Times, pagine opinioni, del 16 marzo 2014

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti).
La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016.

Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno.

Anche nel 2015 questo post è stato di gran lunga il più frequentato e il più fecondo: un flusso quotidiano di pensieri da parte di decine di lettori. Una valanga preziosa di idee e consigli e sconsigli.

Ribadisco infine che fra le regole -fondamentali- di questo gioco c’è il rispetto per gli altri.

Quindi, il confronto civile viene molto apprezzato, l’insulto invece no.

Ringrazio da ora chi continuerà a donarci questo tesoro di letture con tanto affetto, partecipazione, precisione e ricchezza culturale.

Abbracci

 

Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

  1. Avatar Cristina
    Cristina

    jezzzz eh si!

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  2. Avatar camilla
    camilla

    @cristina. ma non mi inalbero affatto .Non certo verso una scrittrice Che ultimamente ha goduto della attenzione mediatica, sempre troppo poca e tardiva. Mi sembra che nel blog le scrittrici americane , le Donne, siano prese in considerazione quando “diventano casi” mediatici. Eppure le scrittrici americane del ‘900. sono moltissime e specialissime. Ma posso sbagliarmi, e’ solo una sensazione.

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  3. Avatar Cristina
    Cristina

    Vabbè Cam,
    in parte hai ragione, ma sai, alla fine uno/a legge quello che passa il convento editoriale e che risulta più sottolineato.(pure tu)
    Oppure quello che gli/le consiglia un amico/ un’amica.

    Per questo te la consiglio questa scrittrice che davvero mi ha preso il cuore ( ed è singolare, perchè a me, del mondo che lei descrive, importa pochissimo, ma è come lo fa e con che delicatezza e passione e tenerezza sottile che mi fa struggere).
    Come pure l’altra – diversissima – Gabriella Ghermandi. Sai che io non ti consiglio quasi mai niente, perchè ho paura…dei tuoi feed back ( se non ti piacciono, un po’ ci rimango male, ma solo un po’ eh…)

    Ma qui , no, qui ci siamo alla grande.
    Difficilmente ricordo racconti che mi abbiano così presa per il collo, con questa densità dolente.
    Non so se piacerebbero anche a Mariangela, nella sua linea di gusto prevalentemente ottocentesca forse no, ma certo varrebbe la pena che ci provasse, invece di … ma chi lo sa se lo farà.
    Qui la scrittura è moderna, nervosa, asciutta e colloquiale, molto trasparente, davvero peculiare.

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  4. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Cristina
    Cristina, certo che leggerò Berlin, tra l’altro dei libri consigliati da Domenicofina ho indietro ancora “Uomini d’Irlanda” di Trevor, che non avevo avuto modo di leggere.

    Il libro di cui recentemente mi è capitato di parlare maggiormente era un libro di chiaro stampo ottocentesco, ma soprattutto in replica alle vostre stroncature. Avevo recentemente finito di leggere anche “La macchia umana”, notoriamente un librone annoverato tra gli imperdibili degli ultimi decenni. Avevamo parlato a suo tempo di “Pastorale americana”, ma di altri romanzi di Roth, che io possa ricordare, mai. Cristina, scusami se magari l’ho già chiesto, ma non ricordo se di Roth tu abbia mai letto qualcosa (io ricordo una risposta negativa).

    Saluti,
    Mari

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  5. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari, si, no, ni forse. Non mi ricordo. Roth non mi interessa granchè, come in genere mi interessa poco ( salvo eccezionji) la letteratura made in Usa…
    Anch’io ho i miei difetti… eheh

    la macchia umana nemmeno so cosa è

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  6. Avatar Cristina
    Cristina

    però, tu parlavi di Philip Roth immagino, Mari.
    Perchè invece dell’altro – grande- Jospeh Roth (l’unico Roth per me tutto sommato abbastanza eurocentrica), bè di lui si che ai tempi avevo letto parecchio, proprio

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  7. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Cristina
    Joseph Roth rientra nelle letture giovanili anche se solo tre anni fa ho letto “La cripta dei cappuccini”: bravo e profondo, degli autori “nuovi” (conosciuti negli ultimi tre anni) gli accomuno Sandor Marai (la sua scrittura di scavo mi ha sinceramente impressionata).

    Certo che, Cristina, rifiutare a priori Philip Roth è grossa, anch’io non voglio ancora leggere il suo libro “Pastorale americana” (qui caldamente consigliato) perché temo sia troppo difficile, ma respingere l’autore, e che autore, in blocco, non averlo mai letto per non so quale motivo non è un difetto è un pregiudizio bello e buono!! Tra l’altro penso che ti piacerebbe, a me il romanzo ha ricordato, anche se è un’altra disciplina, un libro di storia americana scritto da un autore ebreo, un libro che faceva a pezzettini il mito americano: spiegava che molti europei venivano convogliati nelle colonie senza avere la consapevolezza o la volontà di farlo, altro che, i pionieri della libertà, molti erano i poveri cristi che proprio venivano raggirati e portati al di là dell’Atlantico. Non c’entra direttamente con il romanzo di Roth, ma ci ho visto la stessa analisi dissacrante.

    Ciao,
    Mari

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  8. Avatar Cristina
    Cristina

    ma come sempre è un problema di priorità e di scelte, Mari. E pure di gusti. E io ho molto rispetto per i miei, di gusti, ci ho messo tanti anni a farmeli! Non sono onnivora…

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  9. Avatar Cristina
    Cristina

    scusate questo è un OT, ma a me, già vegetariana, questo servizio di 19 minuti di ieri sera ha fatto molta impressione e dato da riflettere ulteriormente. Se a qualcuno/a interessasse qui c’è il link di RaiReplay che vale per 6 giorni (si parla di carne …)
    http://www.raiplay.it/video/2016/10/Indovina-chi-viene-a-cena-c52329bd-7464-492f-84a8-377d4887a334.html

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  10. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Cristina

    È vero, ed è giusto. Ogni tanto si può però anche azzardare qualcosa di nuovo, vedi con Berlin: non la conoscevi eppure adesso ne sei entusiasta.

    Ciao,
    Mariangela

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  11. Avatar camilla
    camilla

    @ cri. Leggero’ i racconti anche se ho un pila di, Libri importanti da leggere di vario genere. E’ buffo ma proprio con te e’. la prima volta Che mi trovo a ” difendere” Philip Roth. Lo conosco da Anni ( Anni fa era un dovere indiscutibile leggere Pastorale Americana, Ho sposato un comunista Everyman Nemesi ecc.
    In La macchia umana PR. Secondo me comincia a mostrare la sua nevrosi, il suo rancore Verso l’eta’ Che avanza e il suo , per me, odioso maschilismo.Tuttavia e’ pleonastico affermare Che e’ un grandissimo scrittore Che , forse, e’ indispensabile leggerlo
    per rendersi conto del panorama letterario americano e non solo. Recentemente e’ st ato pubblicato in Italia il suo primo Grande romanzo LASCIAR ANDARE Che e’ molto Bello e mi e’ piaciuto. io per la verita’ a Parte un paio di Libri ,P. R. non lo amo affatto a Volte mi e’ odioso. Ma Che sia Grande e’ innegabile. Tuttavia preferisco J.C.Oates Grande e eccezionale. Per lei ogni Libro (oltre i 40 che ha scritto) e’ basato su ” bambina, ragazza, donna “nella realta’ americana .dove e’ preannuciata la sua tragica fine.Baci Cam

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  12. Avatar camilla
    camilla

    @ marian. Wlliam Trevor ,irlandese, e’ imperdibile. Ha scritto un sacco di libri bellissimi.Io li ho tutti i suoi romanzi . Ha scritto fino novanta anni con la freschezza e il vigore di un ventenne. Ciao

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  13. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Camilla @Cristina

    Camilla, scusami, perché scrivi che Philip Roth è maschilista? Io non ho trovato maschilismo in “La macchia umana”. In che senso?

    Ciao,
    Mariangela

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  14. Avatar wwayne

    Philip Roth è uno scrittore che mi rimane odioso a prescindere dal suo presunto maschilismo, del quale anch’io ero ignaro. Onestamente lo ritengo un autore molto sopravvalutato. E ho letto un suo libro ben 3 volte, quindi parlo con cognizione di causa. I romanzi in questione erano L’animale morente, Indignazione e Quando lei era buona (elencati nell’ordine in cui li ho letti). Ne avessi letto uno solo potrei pensare che magari ho beccato proprio il suo libro peggiore, ma 3 sono più che sufficienti per dare un giudizio ponderato.

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  15. Avatar Dani

    @Mari io ho letto solo tre libri di Roth: La macchia umana, Indignazione e Pastorale.americana. Io al contrario di Cristina amo una certa letteratura USA, non tutta, ma molta. Amo Hemingway e leggerei Gatsby fino allo sfinimento. Gatsby è per me l’America. So che dovrei spigare questa affermazione ma ora non riesco. Vedrò di trovare tempo. Ora ricordo di aver pensato, sulla parola “fine” di Pastorale che dove Fitzgerald lasciava la sua America Roth ne prendeva testimone. Pastorale è un grande grande libro. Sai che a me non piace raccontare le trame, quelle ognuno se le percorre coi suoi tempi, ma in quel libro c’è quel Paese, con le sue speranze, spesso deluse, le sue amare contraddizioni, le sue violenze. Leggilo Mari, tu ansiosa di imparare, non ne sarai delusa

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  16. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Dani
    Dani, lo so, me lo avevate detto che è un libro da leggere, ma sai, talvolta senti una cosa su un libro, magari una sciocchezza e, senza neppure sapere il perché, le dai peso, la prendi per buona; io non so perché ho questa remora verso “Pastorale americana” di Roth e d’altro canto certi libri è giusto trattarli bene, aspettare la giusta disposizione di spirito e, dal punto di vista pratico, il momento in cui non lo devi comprimere in termini di tempo. Profonda la tua passione per la letteratura americana!

    @tutti @Wayne
    Dei titoli che citi io ho letto “Indignazione” e mi era piaciuto molto: anche lì il perbenismo americano degli anni ’50 e ’60 è mostrato senza veli e infingimenti (mi ricordo un particolare: nelle università le studentesse per rientrare dopo la mezzanotte hanno necessitato di un permesso speciale ancora negli anni ’60). Ho trovato ottima non solo la scrittura, ma anche il quadro storico nel quale i personaggi si muovevano vivi e ben strutturato

    @tutti @Cristina
    Scrivi di non essere onnivora, ma con i puntini di sospensione lasci intendere che non sei di bocca buona, che non ingurgiti proprio di tutto. Al di là del caso specifico – sono d’accordo con Camilla che Roth sia un grande – io penso che un minimo di adattabilità in alimentazione come in lettura sia solo un vantaggio: mangiare un po’ di tutto fa bene e dimostra adattabilità.

    Ciao,
    Mariangela

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  17. Avatar wwayne

    @Mariangela: Di scrittori capaci di ben strutturare i loro libri e di ben ricostruire un periodo storico ne trovi quanti ne vuoi. A maggior ragione se il periodo storico in questione risale all’altroieri, come nel caso di Indignazione. Sotto l’aspetto formale quindi Roth è un autore che non ha niente di straordinario.
    Ma il vero punto debole di Philip Roth sono i contenuti: trame dalla pesantezza volutamente esasperata, personaggi disperati, un atteggiamento sprezzante nei confronti di praticamente tutti i temi che affronta… insomma, tutta una serie di difetti che me lo rendono, come dicevo prima, assolutamente indigesto.
    Intendiamoci: non sono uno di quei lettori che apprezza soltanto gli scrittori positivi e le trame allegre. Amo Verga, Joyce Carol Oates e un sacco di altri autori che decisamente non sprizzano (o sprizzavano) gioia da tutti i pori. Tuttavia, ciò che me li rendeva non solo sopportabili, ma perfino graditi era la loro capacità di affrontare temi pesanti senza insistervi in modo compiaciuto, senza calcarci la mano fino al parossismo come fa Philip Roth. E anche J. M. Coetzee, che a differenza di Roth purtroppo il Nobel l’ha ricevuto.
    In parte anche Yasmina Khadra rientra nel filone di Roth e Coetzee, ma è già molto più sopportabile nella sua pesantezza, e anche molto meno compiaciuto.

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  18. Avatar carloesse
    carloesse

    Beh, io direi che “Pastorale Americana” è un gran bel libro. Altri libri di Roth (Philip) non sono (a parer mio) alla stessa altezza. Quanto all’altro (l’austro-ungarico Joseph) è stato uno dei miei autori preferiti della mia adolescenza (La cripta dei Cappuccini, Giobbe, Il profeta muto, La leggenda del Santo bevitore,…). Ma non dimenticherei il terzo Roth (Henry) , l’autore del magnifico “Chiamalo sonno”.

    Un grazie @Cristina per il link del servizio di Rai3 sul consumo di carni da allevamento intensivo. Veramente impressionante riguardo agli scenari del futuro, all’inquinamento da Co2 prodotto da tali allevamenti, sul loro effetto sul riscaldamento globale, alle dimensioni cui si è arrivati nel loro consumo di antibiotici, con tutto ciò che ne consegue…
    E lo dico da antivegetariano (non mi piacciono generalmente le verdure soprattutto se cotte, tollero solo ), che considera il fanatismo vegano una detestabile e pericolosa forma di imbecillità (come tutti i fanatismi), onnivoro convinto e gran consumatore ed estimatore di carni di tutti i tipi e sotto qualsiasi forma.
    Ma ripongo molta fiducia sulle soluzioni che nel finale del servizio sembrano affacciarsi…

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  19. Avatar wwayne

    @Carloesse: Io invece cerco di limitarmi alla carne bianca. Con mia grande sofferenza, perché la carne di maiale è di una bontà infinita. La evito in parte perché la carne rossa peggiora il mio mal di schiena, in parte perché da quando hanno scoperto con certezza che è cancerogena un minimo di cautela in più nel consumarla ce l’ho.
    Comunque sono d’accordo con te: anch’io detesto i nazivegani, e più in generale tutti coloro che sono troppo fissati con l’alimentazione. Ché tanto, se ci ponessimo l’obiettivo di nutrirci soltanto di cibi sicuri al 100%, allora non saremmo più sicuri di niente, e ci renderemmo la vita impossibile da soli.

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  20. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Cristina @Carlo
    Non ho visto il link di Cristina sulla carne, sinceramente, il paragone con l’alimentazione voleva essere una metafora, intendevo dire che cambiare un po’ e cercarsi nuovi autori fa bene alla lettura.

    @tutti @wwayne
    I decenni più vicini a noi, o “L’altro ieri”, per usare le tue parole, potrebbero essere più difficili da restituire, sotto il profilo letterario, proprio a causa della mancanza di distacco temporale che non i periodi pregressi già elaborati.

    Io in Roth non ho trovato compiacimento o eccessiva enfatizzazione come non le ho trovate in Coetzee, è vero che i loro libri non sono sempre una passeggiata, sono duri e impietosi, ma non in modo gratuito. Jasmina Khadra usa un linguaggio incolore che non mi coinvolge.

    Ciao,
    Mari

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  21. Avatar wwayne

    @Mariangela: E’ evidente che su Roth e Coetzee la pensiamo diversamente, ma ho il massimo rispetto per il tuo parere opposto al mio. Ritengo che abbia un senso scontrarsi sulle idee, ma non sui gusti: come dicevano già i Latini, de gustibus non est disputandum.
    Riguardo a Yasmina Khadra, non fa impazzire neanche me. Ho letto soltanto 2 suoi libri (“Gli agnelli del Signore” e “Morituri”), e mi sarei fermato volentieri a uno: “Morituri” l’ho letto soltanto perché lo trovai in biblioteca in un periodo in cui non avevo niente da leggere, e avevo bisogno di un libro che mi tenesse compagnia nei lunghi viaggi in treno.
    Tuttavia, ribadisco che lo preferisco a Coetzee e a Roth. Non soltanto perché è un filino (ma giusto un filino) meno pesante, ma anche perché:
    – è cresciuto in una realtà molto dura, e con un background come il suo è comprensibile che non sia venuto fuori un allegrone;
    – nei suoi romanzi c’è spesso una volontà di denuncia, e quindi tanta pesantezza ha quantomeno il fine positivo di sensibilizzare i lettori, di smuovere le loro coscienze. Anche Verga quando sceglie di andare sul pesante anziché sull’ironico (penso ad esempio a Rosso Malpelo) lo fa per denunciare, non tanto per come Coetzee e Roth.

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  22. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari,
    grazie della lezioncina, ma poichè leggo voracemente da più di 50 anni e davvero tanto credimi io ho letto e leggo proprio di tutto, dall’Africa, al Giappone, a qualche italiano, ai classici, agli americani, canadesi, svedesi, spagnoli, portoghesi, francesi, cinesi, avanguardisti, romantici, modernisti e ottocenteschi etc, proprio di tutto, ma …scelgo. (oh mi mancano gli australiani, acci)
    Quindi dico con soavità: Philip Roth per ora NON mi interessa. Certo che è un maschilista, è cosa assolutamente nota e risaputa e ribadita da tutti i critici, avvoltolato sui problemi del suo pene e dell’invecchiare del suo pene. Io uso il mio tempo per autrici/autori che non mi stiano antipatici a priori. Penso anche che sia un bravo scrittore ( si dai qualcosa ho letto) però mi sta un po’ antipatico, quindi lascio stare.
    ma che c’entra Yasmina Kadra ( pseudonimo di un poliziotto, lo sapete?) ? Autore leggibile, ma assolutamente inferiore da ogni punto di vista ispetto ai citati Roth ( P.), Coetzee, Oates…

    Tutti
    Ho visto oggi IO,DANIEL BLAKE ultimo film di Ken Loach. imperdibile, direi obbligatorio, andateci!
    Tu Mariangela, per favore, esci, compra il biglietto e siediti al cinema, e guardatelo. Fallo per me.
    Avvertimento: io ho pianto, parecchio.

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  23. Avatar carloesse
    carloesse

    @Mari: certo che era una metafora. Ma è legittimo anche aprire da tali spunti argomenti di discussione “paralleli” e il link di Cristina su quell’inchiesta è comunque stato a me assai gradito. Quel servizio merita senz’altro di essere visto, credetemi. A me ha dato da pensare (e cosa chiedere di più?). Per questo semplicemente l’ho ringraziata.

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  24. Avatar camilla
    camilla

    @ ww. Sono molto d’accordo sui tuoi commenti su Roth e apprezzo che tu ti senta libero di esprimere pareri non osannanti su questo scrittore tabu’ .Lui stesso sempre pronto a scovare i conformismi e a combatterli con furore, su alcuni dei suoi adoratori avrebbe qualche dubbio. Ho letto e ascoltato pareri entusiastici privi di onesta’ intellettuale. da gente che spesso i libri li aveva solo in bella mostra e aveva letto poco o niente.
    @ marian. Certi tuoi interventi mi lasciano basita. Nel senso che ci sono piu’ di una marian. Sono gli scherzi dei rapporti virtuali tra persone reali.C’e’ sempre qualcosa che puo’ essere fraintesa perche’ il media e’ …il media.

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  25. Avatar Cristina
    Cristina

    musica sublime per chi vuole – altro OT

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  26. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Carloesse @Tutti
    Affermando che si trattava di una metafora non mi riferivo al tuo commento (non mi permetterei), ma al mio: non volevo che si pensasse che io sottovaluti il problema degli animali. Non avevo letto il secondo post di Cristina: se notate l’orario dei due commenti vedrete che quello di Cristina e il mio di ieri pomeriggio si sono accavallati (15.25 il suo, 15.28 il mio).

    @Cristina @Tutti
    Nessun obbligo di leggere Philip Roth e nessuna lezioncina; rimango convinta che giudicare senza aver letto è un pregiudizio (ne abbiamo tutti, anche in lettura, io probabilmente più degli altri).

    @Camilla @Tutti
    Scusami, Camilla, basita di che cosa? Non sono la donna che visse due volte solo perché ho affermato una cosa così ovvia: si potrà dire non mi piace, questo sì, di Roth e anche del più santone dei santoni tra gli scrittori, ma giudicare senza leggere, quello no, a mio parere.

    Nei tre libri di Roth che ho letto io non ho trovato traccia di maschilismo, visto che potrei non averlo colto (lo dico serenamente, capita), ti chiedo se te la senti di dirmi dove rinvieni questa tendenza in “La macchia umana”. Senza animosità perché, vi assicuro, non è proprio il caso.

    Ciao a tutti,
    Mari

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  27. Avatar Dani

    Monteverdi ha aperto le porte su un mondo nuovo e io gli sono grata nel profondo. Quanta bellezza!!

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  28. Avatar wwayne

    @Camilla: La cattiva abitudine di recensire libri non letti è invero molto diffusa. A questo proposito pensa che 2 anni fa, in un colloquio di lavoro con una casa editrice, quando dissi di avere un blog di recensioni letterarie la recruiter mi chiese: “Ma lei li legge davvero i libri di cui parla?” A quei tempi la domanda mi sembrò assurda, adesso ho imparato che invece sono davvero tanti i recensori che parlano per sentito dire.

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  29. Avatar Cristina
    Cristina

    ma si sta parlando dell’aria fritta Mari??
    No, perchè io non ho detto NULLA nè di Roth ( P;) nè dei suoi libri. Non ho giudicato. Ho solo detto che NOn ho voglia di leggerli. Ciò sulla base del poco ( o abbastanza) che so di lui per aver letto qua e là.

    Ciò detto, o si legge tutto lo scritto umano di ogni dove e di ogni epoca, oppure ognuno/a – com’è ovvio e logico, sceglie in base a suoi percorsi, voglie, suggerimenti, desideri e consigli.
    Io non ho voglia di leggere Roth.Punto. E se mai questo fosse un pregiudizio ( cosa che non è) – io me ne farei un baffo lungo da qua a là.

    Ma che discorso campato per aria è mai questo?

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  30. Avatar carloesse
    carloesse

    Grazie Cri, il pezzo di Monteverdi è straordinariamente sublime, straordinario per la sua modernità. E che bravi i due solisti e quell’Ensemble!

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  31. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @Tutti
    Cristina, nelle libertà del lettore rientra senz’altro anche quella di non leggere, quindi è tuo sacrosanto diritto non leggere P. Roth se non ti va di leggerlo. Domandare, qui, in un luogo di confronto quale è questo, perché altre lettrici ritengano P Roth sia maschilista, a me non sembra aria fritta, a me sembra oggetto di discussione. L’ho già chiesto a Camilla e lo chiedo anche a te: perché ritieni che sia maschilista? Non ho capito la questione dell’avvoltolamento e soprattutto come spiegherebbe il maschilismo. Intendevi dire che è troppo invischiato nei sintomi corporali?

    @Camilla @Tutti
    Dici che qualche lettore di Roth, poco anticonformisticamente, si dichiara suo fan, mi sembra di capire, più per moda che per convinzione. Può essere, anzi, sicuramente ce ne saranno di persone che anche nei giudizi di lettura vanno con l’onda, ma non è questione che possa intaccare il giudizio sullo scrittore.

    @Wwane @Tutti
    So che ad alcuni lettori i libri di P Roth risultano pesanti: non condivido il giudizio sulla pesantezza, ma è in effetti un rilievo che ho sentito anch’io. Non è obbligatorio dire che P Roth è bravo.

    Ciao,
    Mariangela

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  32. Avatar Cristina
    Cristina

    Mariangela quando sei ecumenica ad ogni costo sei tu ad essere un filo pesante, secondo la mia modesta opinione.
    Poi per l’amor di dio, va tutto bene, ma non capisco questo schieramento obbligato pro o contro Roth.
    Si può astenersi? perchè io mi astengo, ecchediamine

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  33. Avatar Cristina
    Cristina

    questo è per Carloesse. L’ho visto per caso su Rai 5 ieri e mi sono immobilizzata. Folgorante secondo me

    http://www.raiplay.it/video/2016/06/Human—le-fonti-90687739-e35f-4849-be26-03467f657476.html

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  34. Avatar Mariangela
    Mariangela

    Il fatto che incentri sul sesso la sua attenzione non prova, di per sé, che sia maschilista. È chiaro che il punto di vista sia quello di un uomo. Poi, bisognerebbe aver letto “Il lamento di P” per poter dire, altrimenti sì che il ricorso alla critica letteraria diventa una trappola: ammetto che per essere una astenuta mi hai convinta a leggerlo!

    Ciao
    Mariangela

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  35. Avatar Cristina
    Cristina

    bene, Mari, buon pro ti faccia! deve’essere arricchente, in ogni senso.

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  36. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari, io comunque di un po’ di critica letteraria mi fido, come orientamento generale, se no vagolerei nel mare dell’indistinto.
    Certo tendenzialmente ho i miei riferimenti preferiti…. e non sempre sono d’accordo nemmeno con loro.
    Ma come appassionata di letteratura e di libri seguo le critiche, le recensioni, ne tengo conto, annoto i titoli, esattamente come faccio con le segnalazioni dei e delle partecipanti di questo blog.

    Vado anche ai festival, seguo la TV, insomma raccolgo informazioni.
    Perchè ripartire sempre solo da zero è lavoro inutile e tempo perso, e in ogni caso è poi il mio giudizio finale quello che conta per me.

    Poi, ognuno/a fa come vuole. ovvio

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  37. Avatar EditaLara
    EditaLara

    ciao a tutti, ultimamente ho poco tempo, vi leggo di corsa e non ho letto P.Roth però ho il Lamento di P. a casa nella pila di libri in attesa, mi incuriosisce perché mi pare che a breve esca il film di Pastorale americana, qualcuno lo andrà a vedere? se sì fatemi sapere , mi ispira..

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  38. Avatar Cristina
    Cristina

    ho appena finito LA DONNA CHE SCRIVEVA RACCONTI ( titolo moscissimo) di Lucia Berlin. Voglio ringraziare Domenico e Carlo per averne parlato.
    Ho il cuore gonfio dall’umanità infinita che c’è in questo libro pieno di dolore e di amore e di pietà.E di ironia e saggezza. Sarei già pronta a ricominciarlo da capo.

    Davvero un grande libro, avercene!

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  39. Avatar camilla
    camilla

    @. Marian. Non e’ possibile dirti dove e come P.R.” sia maschilista”.Un maschilista e’ un maschilista sempre . Puo’ essere il piu’ grande scrittore del mondo . A te P.R. non sembra . E va bene cosi. Ciaociao. Cam

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  40. Avatar camilla
    camilla

    @ mari.
    Ho scritto sono basita , se avessi detto sbalordita o impietrita era meglio?era scherzosa la parola. Ma come dice cri ti sei “inalberata” . Come vedi si fraintende con gran facilita’ Nessuna “animosita’”.Solo simpatia e un pelino di allegria. Dove c’e’ Roth ce n’e’ bisogno. Per alleggerire. Ciaociao

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  41. Avatar camilla
    camilla

    cris. Domani mattina vado a comprarmi Lucia Berlin. Mi hai convinta con gli ultimi argomenti.

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  42. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Cristina non ringraziare me e Carlo, semmai Lucia Berlin, un occhio mobile – curioso e umanissimo – che si aggira per appartamenti, strade, lavanderie, sale da ballo. Quasi tutti i racconti sono memorabili, molto toccanti quelli della parte finale, in cui lei va a trovare sua sorella malata. Per me e` il libro dell’anno se dovessi esprimere un solo voto in una di quelle classifiche che lasciano il tempo che trovano e che da dicembre appariranno in ogni dove. Il titolo originale era quello del bellissimo racconto contenuto, “Manuale per donne delle pulizie”, l’avessero lasciato cosi` avrebbero solo fatto il bene del libro.

    Altro libro che ho appena letto e mi ha abbastanza sconcertato, in senso positivo, e`
    La vegetariana della coreana Han Kang. Vincitore dell’international Booker prize e appena pubblicato da Adelphi. E`la storia di una donna che decide di non mangiare piu` carne come oscura ribellione al mondo, storia vista attraverso le parole di suo marito, di suo cognato e di sua sorella. Diviso in tre parti. Piuttosto perturbante,
    scritto con grazia e allo stesso tempo con tocco efferato per come le vite della protagonista e di coloro che la circondano assumeranno una piega fatale.

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  43. Avatar Dani

    @Domenico Fina, tra i libri che apprezzi tante scrittrici: Volpsi, Berlin,Munro, Kang. Bella cosa 🙂

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  44. Avatar Cristina
    Cristina

    Si forse anche per me è il libro dell’anno, Domenico.
    Chi ama leggere, legge tutto, tutti e tutte. Anche ( ohi ohi che audacia) le scrittrici, vero Domenico??

    Dani, la tua osservazione ( realistica purtroppo) segnala in che mondo dispari e diseguale viviamo. SGRUNT SOB SIGH AHIME’

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  45. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    @Dani – Trovo semplicemente che in giro, oggi, vi siano molte scrittrici brave in numero sempre crescente. In Italia: Simona Rondolini, Claudia Durastanti, Letizia Muratori, Ornela Vorpsi, Caterina Venturini. Nel mondo tante altre. Alice Munro che ammiro incondizionatamente, Yasmina Reza, Elizabeth Strout eccetera. Ultimamente ho anche segnalato la giovane Emma Cline. Lucia Berlin, naturalmente, anche se purtroppo non è più con noi essendo morta nel 2004 e tradotta in Italia solo quest’anno, per la prima volta. Ciao

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  46. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Continuando tra raccolte di racconti scritti da donne ne ho già citati qui almeno due, si tratta delle americane Jamie Quatro (Voglio mostrarti di più, Minimum Fax) e Rivka Galchen (Innovazioni americane, Einaudi). Aggiungo una canadese giovane bravissima, Deborah Willis, “Svanire”, pubblicata da Del Vecchio editore. Rapida, intelligente, tagliente.
    Edith Pearlman, citata da Camilla, l’ho letta non appena è stata pubblicata qualche anno fa, scrive racconti delicati, eleganti, raffinati.

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  47. Avatar carloesse
    carloesse

    Anche io in questo momento sto leggendo una scrittrice orientale: la giapponese Aki Shimazaki Da pochissimo Feltrinelli ha pubblicato per la prima volta in italiano, sotto il titolo “IL PESO DEI SEGRETI” la raccolta dei suoi primi 5 romanzi brevi, pubblicati separati in Giappone, ma comunque come una pentalogia, tra il 1999 e il 2004. L’editore italiano ha avuto anche la felice idea (non so so se riprendendola da altre edizioni straniere dove pubblicati insieme) di inserire tra loro, come separatori, delle “sottocopertine”. In terra d’origine intanto hanno seguito da parte della stessa autrice una quadrilogia e si è inaugurato di recente un terzo ciclo.
    L’ho appena iniziato. Poi vi dirò.

    Nel frattempo ho letto L’AMORE MOLESTO, libro d’esordio della Ferrante. Debbo dare ragione a Cristina: anche a me è piaciuto molto. L’ho trovato intenso, con una magnifica resa di atmosfere. Una Napoli invernale, umida, grigia e sporca quanto i pensieri che attraversano la mente tormentata della protagonista che faticosamente tenta di ricostruire le ragioni del suicidio della madre Amalia, i suoi rapporti con lei fin dalla sua infanzia, la sua separazione dal padre, imbrattatele senza arte né parte, e di quel presunto tradimento con “Caserta”, amico e socio in affari dell’artista e recentemente forse ricomparso al fianco di Amalia, fino alla notte del suo annegamento sulla spiaggia di Minturno, episodio con cui la storia si apre procedendo poi con una serie di dissolvenze in flashback sapientemente congegnati per costruire un romanzo dall’equilibrio perfetto.

    Prima o poi leggerò anche la quadrilogia dell’AMICA GENIALE. Checchè ne dica Cristina mi incuriosisce, ma aspetto che venga ripubblicato in edizione più economica, magari in un unico volume, con o senza “sottocopertine” separatrici (e/o potrebbe prendere spunto da Feltrinelli!!!)

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  48. Avatar carloesse
    carloesse

    Ah, dimenticavo: io il “LAMENTO DI PORTNOY” del P. Roth l’ho letto, diversi anni fa. L’avevo trovato un romanzo interessante (Roth è sempre Roth), ma non eccelso, decisamente inferiore a PASTORALE AMERICANA (anche io sto aspettando di vedere il film), che lo avrebbe seguito dopo alcuni anni.
    Mi era sembrato una specie di “Giovane Holden” ma sviluppato più decisamente sul versante erotico, calcando la mano sulla conquista di una liberazione dai tabù che rappresentano tutta la falsità e l’ipocrisia del mondo adulto e in special modo di quel conformismo tipicamente ebraico-newyokese osservante dei riti, dal quale evidentemente lo stesso Roth voleva prendere le distanze. Comunque decisamente non all’altezza del romanzo di Salinger.

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