I libri più belli, letti nel 2016

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti). La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016. Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno. Anche nel…

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L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del New York Times, pagine opinioni, del 16 marzo 2014

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti).
La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016.

Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno.

Anche nel 2015 questo post è stato di gran lunga il più frequentato e il più fecondo: un flusso quotidiano di pensieri da parte di decine di lettori. Una valanga preziosa di idee e consigli e sconsigli.

Ribadisco infine che fra le regole -fondamentali- di questo gioco c’è il rispetto per gli altri.

Quindi, il confronto civile viene molto apprezzato, l’insulto invece no.

Ringrazio da ora chi continuerà a donarci questo tesoro di letture con tanto affetto, partecipazione, precisione e ricchezza culturale.

Abbracci

 

Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

  1. Avatar Dani

    So che non c’entra nulla ma sul nobel ad obama in effetti….. la politica espansionistica dellla Nato è disgustosa e pericolosa e noi, soliti zerbini, saliamo su quel treno. Poi pensando ai candidati delle presidenziali Usa mi si accappona la pelle (entrambi)…mi fa quasi pena il perfido Putin accerchiato che x tenersi una base sul Mediterraneo in siria sta distruggendo un paese. Brutto momento davvero. Buttiamoci nei libri e nelle canzoni….
    Puccini mi sta un po’ antipatico in questo periodo. Sto faticando ad imparare una fuga della sua Messa di gloria mannaggia. Un pezzaccio in un contesto facile e melodico…
    Buon fine settimana. Sto finendo quadrilogia Ferrante. Lettura che ti inchioda lì proprio

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  2. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @ennore
    “. . . nel campo della letteratura mondiale che si sia maggiormente distinto per le sue opere in una direzione ideale”
    sembra adattassimo per B. Dylan e meno per altri che lo hanno ricevuto dal 1901 ad oggi. Sorprendente la mia ignoranza: ho scoperto un sacco di premiati che non sapevo ne fossero stati insigniti.
    Quindi fin qui tutto in regola.
    La mia personale visione? Mi ha lasciato di stucco. Con le stesse perplessità tue. Forse perché non ne conosco tanto bene i testi?
    Se lo avessero dato a De Andrè che utilizzo in seconda superiore per mostrare che tra poesia e canzone c’è una forte corrispondenza? Naturalmente sarei stata felicissima. Allora, umilmente andrò a leggere qualche testo per cui è considerato da Nobel. Magari poi ci confrontiamo di nuovo.
    Buona giornata piovosa dalla mia scuola
    (i fanciullini scrivono un riassunto; ho scelto un brano divertente di Cerami che ha suscitato qualche perplessità)

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  3. Avatar camilla
    camilla

    @ cristina. Ancora una volta voglio dirti quanto ti ammiro per la tua schiettezza, il tuo coraggio e una tua certa tipica durezza e tenerezza senza mai infingimenti e …paraculismo.
    In realta’ volevo dirti che ho letto l’ultimo romanzo di Marie NDiaye e l’ ho trovato ancora piu’ bello(parola inanadatta) ma non …deglialtri. Hai apprezzato Annie Enaux che si misura
    mirabilmente con la forza distruttrice della
    impossiboilita di comunicare e con la divisione del se’.I libri di NDiaye portano con se il profondo mare del non detto e dell’io diviso
    fino ai suoi effetti piu’ dolorosi. L’ ombra e il dolore . Scritto (e tradotto) divinamente.ciao mia carissima. Cam

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  4. Avatar ennore

    @ Camilla,
    concordo pienamente con te, anzi allargherei il campo ad altre arti come la pittura o la scultura. Forse che un quadro come Guernica o una scultura di Michelangelo, non valgono più di mille parole? Raccontano una storia, sono poesia pura e io ritengo Dylan De Andrè e altri cantautori, dei poeti, ma la scelta di questi artisti, è stata una scelta ben precisa, hanno dipinto, scolpito e scritto canzoni. Scusa se ora farò un paragone molto irriverente, ma è solo per cercare di spiegarmi e non è facile: in fondo chi ha inventato la maionese ( per me meriterebbe il Nobel), non ha fatto altro che miscelare elementi fra loro e farli diventare altro, cioè ha fatto qualcosa che attiene alla Fisica e ad alla Chimica, ma mai qualcuno si sognerebbe di pensare ad un Nobel per fisica all’ inventore della maionese, casomai, un premio nell’ambito della culinaria. Quindi mi chiedo: perchè non pensare ad un premio Nobel che premi l’arte in generale, quelle opere che generino sentimenti e cambiamenti ? E’ solo un’opinione del tutto personale.
    Mi piace molto il tuo modo di intendere l’amicizia, con l’esternazione dei tuoi sentimenti, ma ti chiedo: rispondere ad una domanda, con un “credo che quelli di Stoccolma la sappiano più lunga di te, Ennore…. ” e concludere con “( non ti dico come direbbero i toscani qua…)” dimostri solo mancanza di argomenti o una LEGITTIMA scarsa considerazione verso l’interlocutore, in questo ultimo caso, trovo più rispettoso non rispondere e se si decide invece di farlo, magari argomentare con idee proprie.
    Grazie

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  5. Avatar ennore

    Dormi sepolto in un campo di grano
    non è la rosa non è il tulipano
    che ti fan veglia dall’ombra dei fossi
    ma son mille papaveri rossi

    lungo le sponde del mio torrente
    voglio che scendano i lucci argentati
    non più i cadaveri dei soldati
    portati in braccio dalla corrente

    così dicevi ed era inverno
    e come gli altri verso l’inferno
    te ne vai triste come chi deve
    il vento ti sputa in faccia la neve

    fermati Piero , fermati adesso
    lascia che il vento ti passi un po’ addosso
    dei morti in battaglia ti porti la voce
    chi diede la vita ebbe in cambio una croce

    ma tu no lo udisti e il tempo passava
    con le stagioni a passo di giava
    ed arrivasti a varcar la frontiera
    in un bel giorno di primavera

    e mentre marciavi con l’anima in spalle
    vedesti un uomo in fondo alla valle
    che aveva il tuo stesso identico umore
    ma la divisa di un altro colore

    sparagli Piero , sparagli ora
    e dopo un colpo sparagli ancora
    fino a che tu non lo vedrai esangue
    cadere in terra a coprire il suo sangue

    e se gli sparo in fronte o nel cuore
    soltanto il tempo avrà per morire
    ma il tempo a me resterà per vedere
    vedere gli occhi di un uomo che muore

    e mentre gli usi questa premura
    quello si volta , ti vede e ha paura
    ed imbracciata l’artiglieria
    non ti ricambia la cortesia

    cadesti in terra senza un lamento
    e ti accorgesti in un solo momento
    che il tempo non ti sarebbe bastato
    a chiedere perdono per ogni peccato

    cadesti interra senza un lamento
    e ti accorgesti in un solo momento
    che la tua vita finiva quel giorno
    e non ci sarebbe stato un ritorno

    Ninetta mia crepare di maggio
    ci vuole tanto troppo coraggio
    Ninetta bella dritto all’inferno
    avrei preferito andarci in inverno

    e mentre il grano ti stava a sentire
    dentro alle mani stringevi un fucile
    dentro alla bocca stringevi parole
    troppo gelate per sciogliersi al sole

    dormi sepolto in un campo di grano
    non è la rosa non è il tulipano
    che ti fan veglia dall’ombra dei fossi
    ma sono mille papaveri rossi.

    LA GUERRA DI PIERO
    Fabrizio de Andrè
    ( il mio Nobel personale)

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  6. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Ennore mi sono posta la stessa domanda ma non sono in grado di dare una risposta univoca se siano o meno letteratura i testi delle canzoni, penso che possano esserlo, alcuni; i cantautori sono per me di certo anche scrittori bravissimi. Molte canzoni sono mille volte meglio di molti libri considerati letteratura.
    Proprio la scorsa settimana, in silenzio, da sola, ho riascoltato “Il sogno di Maria” di De André che tu giustamente citi e i brividi non mi hanno lasciato nemmeno a canzone finita. Ecco chiamare solo canzoni l’album de La buona Novella mi pare assurdo. E non c’entra essere credenti o atei o agnostici; nel suo insieme , per me, è di certo letteratura, poesia!
    I Nobel , soprattutto quelli per la Pace , mi sono sembrati a volte non troppo “sinceri” se capite cosa voglio dire, di comodo; di quelli scientifici non so che dire vista l’ignoranza in materia, su quelli per l’economia si potrebbe discutere.., quelli per la lettetatura vanno, vengono, a volte stupiscono , certo non potranno mai metter tutti d’accordo 🙂
    Quindi la domanda bellissima resta aperta… 😉

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  7. Avatar Cristina
    Cristina

    Ennore, vabbuò , famo a non capirsi. pace.
    I toscani invece di dire non c’incastra “un fico secco” dicono una parolaccia che inizia con la s ( tutto là, nulla di personale rivolto a te, credo proprio che tu non abbia capito che la sottolineatura ammiccante era verso la volgarità toscana, nulla di più).
    Poi la polemica – scontatissima- hanno fatto bene/ hanno fatto male a dare sto Nobel, estremamente prevedibile, a me interessa poco o nulla.
    Prendo atto con grande letizia dell’apertura mentale dei signori di Stoccolma, che, come fecero nel caso di Dario Fo, danno della letteratura un’accezione ampia, ariosa e magnanima.

    Ridurre un tributo risonante e alto a una sterile polemicuccia ( ma voi li leggete i testi delle canzoni nei vostri Gdl) non mi interessa, ma non perchè sono sprezzante, ma perchè a mio parere non porta da nessuna parte, non accresce in profondità l’analisi del corpus Dylaniano, che è la sola cosa che qui interessa. Fosse stato De Andrè per me andava benissimo lo stesso, sono pochi quelli che cantano e dicono parole di quel genere con tanta purezza e capacità di unire i sentimenti di molti.

    Io poi non sono particolarmente tenuta a dare risposte.
    In genere scrivo quello che mi gira in testa in quel momento, una risposta o anche una domanda o anche un link, dipende.. Mi dispiace tu ti sia inalberato,. il mio commento era assolutamente sorridente e benevolo, un invito a passare oltre questa dicotomia (canzoni/letteratura) che a me pare irrilevante e di nessun interesse ( gli inglesi dicono timewasting).
    Non l’hai capito e hai voluto fare polemica ostile e incazzosa. Non mi sposta di molto anche se mi dispiace per te, ed anche per me. Credo potremmo alzare il livello di volo. Ma come vuoi.

    Si sa, io ho spesso toni aspri, ma in realtà sono solo spigoli di facciata,piccole ironie di piccolo cabotaggio, quasi stilistiche.
    Molti/e l’hanno capito, caro signore di genova.
    Bonne journée e buon vento

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  8. Avatar Cristina
    Cristina

    Giorgia è un troll, Ennore, i troll sul web sono tutti ” poracci” per definizione. Sono vigliacchetti che sotto mentito nome vanno in giro a disturbare in modi più o meno violenti , sono quelli che in guerra si chiamavano ” guastatori”. Informati se ti capita.
    Peraltro Luigi – il nostro gentile ospite – è consapevolissimo dell’esistenza del troll giorgia.
    (e in genere, guarda, io non scrivo mai cose a caso, )

    e siccome oggi sono puntigliosa, ecco qua : ” Non mi sono rivolto a te in particolare, nessuno ti ha obbligato a rispondere ” .
    Ti sarei grata se la prossima volta, visto che non sono un maschietto ( avete visto la foto), tu ti rivolgessi a me col femminile “obbligatA” , quisquilie, si sa, che vuoi che sia un genere o l’altro .eh

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  9. Avatar wwayne

    Mi fa molto piacere che anche Ennore abbia cominciato a censurare l’abitudine di Cristina di sparare insulti a destra e a manca. Non solo ai commentatori di questo blog: basti pensare alle sue opinioni sui toscani (che contengono l’aggravante della generalizzazione), oppure a quando ha dato del cocainomane a Jerry Calà, accusa che tra l’altro aveva una base davvero ridicola (scrisse qualcosa del tipo “si sa che quelli dei cinepanettoni si fanno di polverina”).
    Tra l’altro ho spalancato gli occhi quando mi sono accorto che Cristina ha detto “non t’attaccare anche alle virgole, a volte si può anche lasciare andare via le parole”: lei per prima si è attaccata alle virgole mille volte, anzi un’altra sua pessima abitudine è proprio quella di spostare il discorso sulla forma perché non sa affrontare un confronto sui contenuti.

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  10. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Cristina, sono del tutto d’accordo con te sulla letizia per l’apertura mentale dei ” signori di Stoccolma” , mi piacciono gli aggettivi che hai usato: ampia, ariosa, magnanima, li trovo azzeccati.
    Sulla polemicuccia che non porta da nessuna parte, invece, non penso sia così; la domanda su cosa si può considerare letteratura, e in particolare i testi delle canzoni, posta da Ennore ( ma anche da tanta parte di mondo della cultura in generale) mi è piaciuta, e se pur non portasse a risposte certe, come di certo sarà, avrà comunque costituito terreno di confronto, motivo di riflessione, di recupero di argomenti e conoscenze, recupero di ascolto di canzoni amate o imput all’ascolto di canzoni sconosciute. Io credo quindi che ne scaturisca qualcosa di buono e fecondo.
    Buon weekend a tutti

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  11. Avatar Cristina
    Cristina

    Dici Editalara? io non ne sono affatto convinta. Tutto resterà come prima, sterile contrapposizione. Credi che amplierà i nostri orizzonti mentali? Bè, sono sincera, io non lo credo affatto.
    E’ quella piccola scia di schiuma che avviene dopo ogni Nobel, ” ma non era meglio che..?” ” ma che gli ha preso a sti svedesi?” già vista e stravista, soprattutto quando l’altra pietra “dello scandalo” fu Dario Fo.
    Su questo terribile pezzo di mondo ognuno resta, tendenzialmente, delle proprio piccole opinioni. Sarò cinica, ma la penso così, anche se mi piacerebbe il contrario.

    Faremo i bilanci fra qualche giorno, e staremo a vedere, no?

    Credo che letteratura sia – per i signori di Stoccolma – una piena visione del mondo, e la capacità organica di rifletterla, riprodurla e farla “vibrare” in milioni di esseri. In questo senso a me sembra chiaro perchè prima Dario Fo e ora Bob Dylan. Cantori di vita, di vite, di esistenze, soprattutto di quelle secondarie, non vincenti, marginali, soavemente perdenti ma intensissime.

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  12. Avatar camilla
    camilla

    @ tutte/i. Invito gliamici del blog a rileggersi i premi Nobel per la letteratura almeno degli ultimi anni. E le reazioni di molti intellettuali(piu’ o meno). Pochi anni fa’ , forse due o tre, ebbe il Nobel quel grandissimo e dolcissimo letterato che ha indagato, con quanto talento letterario e quanta empatia, le piccole esistenze di persone piccole, sconosciute, fragili in una nebbiosa Parigi ultraletteraria , notturna e nebbiosa. I veri eroi i militi ignoti della vita. I romanzi di Modiano , noto ai lettori italiani da molti anni (uno dei miei preferiti di cui non ho mai “perso un libro”) Modiano fu sbalordito di avere quel premio ma i suoi lettori furono tanto felici. (io e alcune mie amiche celebrammo la vittoria di patrick Modiano cenando tutte assieme e parlando dei suoi piccoli capolavori.) La sera del Nobel a CHE TEMPO CHE FA il buon Fazio col buon Gramellini commentarono (lo giuro!e nonl’ho mai dimenticato) ” …il Nobel a …Modiano , chi era costui?.( manzoniana memoria. ). Ecco un esempio di spocchia cieca e ignorante. Lo stesso e da molti altri e’ stato fatto
    Per due grandissimi cinesi , Mo Jan e Kenzaburo Oe'( nonricordo se si scrivono cosi’)per la eccezionale Hertha Muller…eccetera. Insomma ha ragionissima cristina a dire a noi tutti “i signori dStoccolma ne sanno piu di noi” ragionissima. I Nobel se sivuole si leggano, prima di tutto e se no si sospendano i giudizi e le amletiche domande.Ancora una volta w il Nobel a Bob Dylan. Ciao a tutti. cam

    @ ww ma tu stai in questo blog solo per asfaltare la cristina? Non leggo mai tuoi pareri durante i confronti sui nostri amati libri.E sarei curiosa di leggerli. Cam

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  13. Avatar wwayne

    @Camilla: Hai ragione. A tal proposito, ti dirò che ho finito di leggere un libro proprio ieri: del romanzo in questione (“Borderlife” di Dorit Rabinyan) avevo già parlato qui, era quello sull’amore interrazziale tra una donna israeliana e un uomo palestinese.
    L’ho trovato un romanzo con più sentimenti che fatti, nel senso che la voce narrante (la donna della coppia) si concentra più sull’amore che la lega all’uomo più che sulla loro vita insieme. E anche quando passa a parlare di fatti, spesso sono cose di minimale importanza: di eventi importanti in tutto il romanzo ne conto 3, 4 al massimo. Su 300 e passa pagine è decisamente poco. Insomma, è un libro struggente e non bruttissimo, ma che consiglio soltanto a chi apprezza i libri “riflessivi.” Tra questa fetta di lettori sfortunatamente io non rientro affatto.

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  14. Avatar carloesse
    carloesse

    Mah, che dire? Anche io la domanda di Ennore me la sono posta. Per carità, un riconoscimento prestigioso a B.D. è sicuramente una grande soddisfazione per tutta una generazione che ne ha fatto un mito, un pilastro sul quale la contestazione giovanile, il ’68, il crollo di molte ipocrisie sulle quali si fondava la società occidentale pre-Kennedyana ha costruito una controcultura che si è affermata a partire dagli anni ’60 (nel bene e nel male). Un pilastro più importante dei contributi dei contemporanei scrittori e poeti della beat generation (Kerouac, Corso, Ginsberg, Burroughs, Ferlinghetti,..), forse proprio grazie al veicolo della musica, molto più pervasivo, molto più diffusivo. Un mondo di cultura in pieno fermento a cui mancava un mezzo capace di creare quell’eco popolare che solo la canzone, e la sua diffusione con radio, dischi e concerti che si trasformarono piano piano in mega-raduni, poteva garantire.
    Oggi nessuno legge più Corso o Ferlinghetti. Tutti ascoltano ancora Dylan e molti aspettano con ansia ogni sua sua novità.
    Nella vittoria di Dylan credo ci siamo sentiti vincitori un po’ anche noi, gli appartenenti a quella gioventù che ha vissuto in quegli anni. E quelle successive che lo hanno sempre riconosciuto come un maestro.
    Ma la comunione tra poesia e musica non l’ha certo inventata Dylan. Nasce con la poesia stessa, già agli albori delle civiltà, tra gli aedi classici, tra i menestrelli medievali, e negli anni più vicini a noi mi vengono in mente gli chansonnier francesi (Brassens, Brel, Ferrè,… cui tanto deve anche il nostro De Andrè). Forse è la loro scissione in due mondi separati (molto recente in fondo nella storia della nostra civiltà), uno dei quali è poi addirittura finito in mano allo star-system, quella netta cesura fra letteratura (idealmente pura) e mondo della canzone (bieco e danaroso), oggi condivisa dai più che ha portato qualcuno ad indignarsi di fronte a questa assegnazione.
    Ma la realtà è sempre un pochino più complessa. Si pensi a Leonard Cohen, che nasce prima come poeta e scrittore e poi diventa cantante e cantautore. Si pensi a Joni Mitchell, grandissima compositrice di testi e musiche… (e a molti altri, tra i quali i nostri Tenco, Conte, DeAndrè, DeGregori, Capossela…, e si pensi al connubio tra il poeta Roversi e Dalla dei primi anni 70!).
    Le qualità poetiche di B.D. sono indubitabili ma è altrettanto vero che i suoi testi senza il veicolo delle note non avrebbero mai raggiunto la popolarità e l’eco di portata globale che hanno conquistato. Mi piace vedere però in questa scelta sorprendente un gesto di rottura con l’accademia più intransigente. In fondo avevo immaginato la Giuria del Nobel un’accolita di soliti vecchi parrucconi. Forse a Stoccolma non è poi proprio così (e in fondo anche la scelta di Fo fu abbastanza inaspettata…).

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  15. Avatar ennore

    @ Cristina,
    quando ho parlato di star system, non ho dato fiato alla bocca ed emesso parole a caso, cerco sempre di documentarmi, dopo di che si può essere d’accordo o no. Bob Dylan, come qualsiasi cantante, anche il più impegnato, si è sempre avvalso di produttori musicali e la bravura di quest’ultimi, sarà sempre fondamentale per la carriera di un artista. Dylan nella sua lunghissima e magnifica carriera, è stato seguito da due validissimi produttori, prima Tom Wilson e poi Bob Jonstone ( produttore anche di Coehn e Cash) Questo non sposta di una virgola il grande valore di questi tre magnifici artisti, ma resta il fatto che il mondo anglosassone, da sempre riesce ad imporre i suoi modelli, molto più di quanto si riesca a fare nel resto del mondo, e che i toscani mi rispondano come vogliono.
    Volevo anche rimarcare che, chiedersi come si è formato il Sole, non sposterà nulla, il sole resterà così com’è a prescindere, eppure gli scienziati e non solo, continuano a chiederselo e presumibilmente continueranno a farlo, quindi chiedersi se i criteri che una giuria umana e non ultraterrena, che decide l’assegnazione di un premio, siano o no condivisibili, credo sia una discussione ammissibile, dopo di che hai ragione, non saranno i discorsi fatti su questo blog a modificare tali criteri, ma neanche credo che resteranno immutabili nei secoli dei secoli…

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  16. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Carloesse d’accordo in tutto, Leonard Cohen poi grazie di averlo citato. Io però Ferlinghetti lo leggo, e uno dei suoi versi mi racconta così tanto e tanto profondamente che per molto tempo ho pensato di aggiungerlo ai miei ( pochissimi ) tatuaggi: “..back roads to far places” .
    🙂 😉

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  17. Avatar Cristina
    Cristina

    Ennore – e poi la pianto, appunto: Dylan non ha mai avuto dalla sua parte le grandi majors, il cosiddetto starsystem spaccasassi e spaccatutto. Solo piccolo produttori indipendenti. Forse stavamo dicendo la stessa cosa?

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  18. Avatar ennore

    @ Cristina,
    Carina la vignetta e concordo, la pianto anch’io.
    Voglio solo inviare a Mariangela e Jezabel, la traduzione di una, per me, delle più belle canzoni di Bob Dylan.

    BLOWIN’N THE WIND
    Se ne va nel vento

    Quante strade deve percorrere un uomo
    prima di essere chiamato uomo?
    E quanti mari deve superare una colomba bianca
    prima che si addormenti sulla spiaggia?
    E per quanto tempo dovranno volare le palle di cannone
    prima che vengano bandite per sempre?
    la risposta, amico mio, se ne va nel vento,
    la risposta se ne va nel vento

    Per quanto tempo un uomo deve guardare in alto
    prima che riesca a vedere il cielo?
    E quanti orecchie deve avere un uomo
    prima che ascolti la gente piangere?
    E quanti morti ci dovranno essere affinché lui sappia
    che troppa gente è morta?
    la risposta, amico mio, se ne va nel vento,
    la risposta se ne va nel vento

    Per quanti anni una montagna può esistere
    prima che venga spazzata via dal mare?
    E per quanti anni alcuni possono vivere
    prima che sia concesso loro di essere liberi
    E per quanto tempo può un uomo girare la sua testa
    fingendo di non vedere
    la risposta, amico mio, se ne va nel vento,
    la risposta se ne va nel vento.

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  19. Avatar Cristina
    Cristina

    molti anni fa all’Arena di Milano davanti a me la cantava una Joan Baez giovane e bellissima, o mamma signur

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  20. Avatar Cristina
    Cristina

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  21. Avatar Cristina
    Cristina

    Cam,
    mi sono accorta rileggendo che nella furia dello scrivere hai erroneamente detto che Kenzaburo Oe è cinese, ma, come ben sai di certo, è giapponese.
    Anche se, per noi lontani e distratti, l’Oriente a volte è tutto un misciòtt

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  22. Avatar carloesse
    carloesse

    Sempre sul Nobel: vorrei far notare che anche l’anno scorso, premiando Svetlana Aleksievic, certamente ne poetessa nè narratrice, ma semmai giornalista di cronaca, ha assegnato un premio alla letteratura vera e propria.
    Il dibattito (perchè di dibattito vorrei parlare, non di sciocche e sterili polemicucce) non è quindi sul merito o meno dell’assegnazione a Dylan, quanto all’eventualità di pensare a uno sdoppiamento dei premi, come giustamente osservava Ennore.
    Uno alla letteratura vera e propria (per non vederla ignorata, come in questo caso, per due anni di seguito), e l’altro a personaggi che con l’uso della parola (scritta, parlata o cantata, quind anche con l’ausilio della musica, della radio, della televisione, di internet..) sono stati in grado di incidere profondamente sulla nostra cultura, sulla società, sul nostro modo di pensare.
    Naturalmente è un problema che dovrebbero porsi per primi a Stoccolma, per i prossimi anni.
    E chissà che non ci stiano già pensando..

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  23. Avatar ennore

    @Carloesse,
    concordo in tutto, hai espresso ció che penso anch’io, come io non ho saputo fare.

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  24. Avatar wwayne

    @Carloesse: Dilatando il numero dei premi ne diminuisci l’appeal e il prestigio. Sarebbe come se invece di assegnare un unico Pallone d’oro ne assegnassero 5: uno al miglior portiere, uno al miglior difensore, uno al miglior centrocampista e uno al miglior attaccante. Risultato? Non ci sarebbe nessun “uomo dell’anno”, e quindi sia i media che le masse si disaffezionerebbero al premio.
    E poi, le forme di cultura che hai citato tu (radio, televisione, Internet eccetera) non raggiungono mai le vette della vera letteratura, quella “da Nobel”, neanche nella loro forma più nobile. Un dj, un conduttore televisivo, un blogger non potrà mai essere assimilato ad un Montale o ad un Carducci, neanche se fosse il migliore del mondo nel suo campo. Di conseguenza, istituire un premio Nobel per queste forme di cultura, foss’anche un Nobel per la letteratura “di serie B”, sarebbe troppa grazia.
    Diverso il discorso per la musica, perché il suo legame con la poesia è talmente stretto da poterla tranquillamente considerare, nelle sue forme più alte naturalmente, vera letteratura.

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  25. Avatar wwayne

    Errata corrige: per un errore di tastiera ho scritto 5 anziché 4.

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  26. Avatar Cristina
    Cristina

    la domanda allora , forse, sarebbe: a cosa serve un Nobel?

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  27. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Cristina ,a far affezionare i media e le masse! 😉

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  28. Avatar ennore

    @Wwayne
    Carloesse intende: un premio per la Letteratura in senso stretto ed uno per le altre forme d’Arte, nel suo significato più ampio, espresse anche attraverso altri mezzi, ma che abbiano avuto una influenza significativa sulla nostra cultura in generale. Quindi si tratterebbe di un solo ambito ulteriore da istituire e non 4/5.
    Così almeno io ho inteso e così anch’io penso.
    Se dovessero essere troppi, a mio parere si potrebbe eliminare il Nobel per la pace, data la grande improbabilità dei personaggi, che spesso vengono premiati. Negli anni passati, e anche recentemente, sono state insigniti del Nobel per la Pace, personaggi che prima hanno provocato guerre o sono stati fautori di atti di terrorismo, per poi proporre trattati di pace, che quasi mai hanno raggiunto lo scopo. Per non parlare al Nobel alle intenzioni, dato a chi in seguito, ha aperto fronti di guerra con esiti devastanti.
    Come sempre è solo e soltanto una mia opinione, assolutamente opinabile, probabilmente priva di fondamento, di cui mi assumo pienamente la responsabilità, senza intenzione alcuna di polemizzare con chicchessia…(credo che questa postilla, dovrò apporla da ora in avanti ad ogni mio eventuale futuro commento)

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  29. Avatar Cristina
    Cristina

    pssst Dalla per scontata, la postilla, Ennore, che fai prima…come facciamo tutti/e.
    Il Nobel a Malala però a me era piaciuto.

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  30. Avatar ennore

    @Cristina,
    non la darei così per scontata e il tuo intervento, me lo conferma e poi il premio a Malala è piaciuto anche a me, così come a Mandela ed a altre figure di altissimo livello, quindi che c’entra la tua precisazione? Non è sicuramente a lei che mi riferivo…se vuoi polemizzare pretestuosamente, questa volta non ci sto.
    Come sempre è solo e soltanto una mia opinione, assolutamente opinabile, probabilmente priva di fondamento, di cui mi assumo pienamente la responsabilità, senza intenzione alcuna di polemizzare con chicchessia…

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  31. Avatar Cristina
    Cristina

    as you like, se ti è presa così, io che ci posso fare?

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  32. Avatar wwayne

    @Ennore: Sono d’accordo, il Nobel per la pace è stato spesso assegnato a sproposito. Tuttavia, dal punto di vista simbolico è forse il Nobel più importante in assoluto, e quindi una sua abolizione la vedrei come un gran brutto segnale.
    Quando ero io a litigare con un altro commentatore, Cristina interveniva nella discussione dicendogli che non avrebbe dovuto rivolgermi mai più la parola. Ha tentato di isolarmi in questo modo un numero incalcolabile di volte. L’ho sempre ritenuto un comportamento vergognoso, e quindi adesso che è lei a litigare con te ti dico di fare la cosa opposta: continua a dialogare con lei, asfaltala anche tu come l’ho asfaltata io ogni volta che mi ha sfidato. Certo, devo ammettere che giocavo facile: io smontavo le sue argomentazioni punto per punto ed entrando nel merito dei contenuti, lei non riusciva a fare lo stesso, e quindi per disperazione si attaccava alla forma o addirittura si limitava ad insultare… pensa che adesso per evitare altre figure barbine fa addirittura finta di non leggere i miei commenti… 🙂

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  33. Avatar ennore

    @Wwayne,
    concordo che il premio Nobel per la Pace non si possa abolire, la mia era solo una ipotesi fantasiosa per esprimere le mie perplessità sulle assegnazioni. Per essere più concreti, la nazione che ha avuto più vincitori, sono gli Stati Uniti d’America, con 24 assegnazioni fra singole e multiple. Fra i vincitori figurano 5 fra presidenti e vice, fra i quali Roosvelt, Carter e ovviamente Obama, e non ci facciamo mancare anche uno che non è stato presidente, ma…Henry Kissinger.
    Al secondo posto, figura la Gran Bretagna, guarda caso due paesi anglosassoni…le due nazioni più imperialiste nella storia recente dell’ umanità…

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  34. Avatar camilla
    camilla

    @ennore sul Nobel , e non parlero’ piu’ fino al prossimo).Non ti sembra troppo facile e quindi poco mportante dare il Nobel per la pace a figure quasi da santificare, madri Terese, martiri come Mandela insomma a ” vittime” dei tempi del cui amore per la pace non si dubit?A me sembra che riconoscere la volonta’ di pace sia molto piu’ efficace e interessante verso persone che ” sono in gioco”, che combattono realisticamente al meglio possibile dentro una realta’ pericolosa, bellicosa, addirittura spaventosa? Quindi a mio avviso ” premiare” gente che vive le contraddizioni piu’ pericolose in Paesi aggressivi e difficili abbia un gran senso politico oltre che culturale.
    @ ww non ti fa onore questa ricerca di alleanza con chi vorresti complice delle tue … egotiche ” asfaltature”.dimentica se puoi queste meschinita’.

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  35. Avatar wwayne

    @Camilla: La triplice alleanza tra me, Ennore e Giorgia non l’ho cercata, questo triumvirato si è creato da sé. E poi, forse sarei stato meschino se avessi tentato di isolare Cristina, mentre invece ho fatto proprio la cosa opposta, incitando Ennore a proseguire il dialogo con lei.
    Certo, se all’interno di questo dialogo ci scappa qualche asfaltatura la cosa non mi fa schifo: non solo per il gusto di vedere che a Cristina torna indietro un po’ del male che ha fatto, ma anche perché magari, nel vedere che le arrivano getti di asfalto rovente da destra e da sinistra, potrebbe rendersi conto che qualche errore l’ha commesso.
    Anche il termine “complice” lo trovo inappropriato: io ed Ennore non stiamo mica pianificando una rapina, siamo semplicemente due commentatori che esercitano un legittimo e giustificato diritto di critica.
    Sai bene che non mi piacciono le critiche sulla forma, ma quando usi termini insultanti come “meschinità” e “complice” non è più soltanto una questione di lessico. Ma ti perdono per questa duplice caduta di stile: io per primo probabilmente ne ho commessa più d’una.

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  36. Avatar wwayne

    Il treno è il posto migliore dove leggere. In Olanda arrivano i treni-biblioteca


    E’ verissimo, il treno è il posto migliore dove leggere. Di conseguenza quest’iniziativa olandese è molto opportuna, oltre che molto curiosa.
    Tra l’altro io viaggio sui treni in modo quasi ininterrotto da 8 anni, e posso dirvi che dal 2008 ad oggi i “lettori su rotaie” sono drasticamente diminuiti. Nel 2008 quasi tutti i viaggiatori avevano in mano un quotidiano o un libro per passare il tempo: adesso non ce l’ha quasi nessuno, perché sono tutti a spippolare sui loro cellulari. Così il loro cervello, anziché affinarlo con la lettura, lo mandano in pappa in questo modo. Con le conseguenze sociali che vi lascio immaginare: secondo voi un popolo che legge soltanto le conversazioni Whatsapp ha davanti a sé un luminoso futuro?

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  37. Avatar ennore

    @Wwayne,
    scusami, ma io sono alleato solo con le mie idee…e a volte neanche…quindi, discuterò con Cristina e con chiunque altro, accettando tutte le opinioni, sperando a partire da me stesso, di esporle nel modo più civile possibile, senza offendere nessuno e quando dovesse succedere, condividendole. In tutta franchezza, non ti pare che parlare di alleanze in questo ambito, sia fuori luogo? In un posto sia pure virtuale come questo, dove ci scambiano idee e pareri, si dovrebbe parlare solo di condivisione o no. Tu sei una persona adulta e quindi attrezzato per rispondere da solo a chiunque, senza cercare appoggi di chicchessia, basta la forza delle proprie idee.
    Un saluto

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  38. Avatar ennore

    @ Camilla,
    certo che stimo la grande maggioranza dei Nobel per la Pace. Quello della Pace è l’unico ambito, insieme a quello per la Letteratura, dove posso in piccolissima parte, esporre le mie opinioni. Di Medicina, Chimica, Fisica, Matematica ed Economia, purtoppo non sono in grado di discutere con la minima cognizione di causa.
    Come te, anch’io non ne parleró più fino al prossimo… 🙂

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  39. Avatar wwayne

    @Ennore: Uso spesso termini afferenti al linguaggio bellico, oppure a quello del pugilato. Come dissi una volta a Carloesse (che mi rivolse identica critica), è il mio modo di farmi beffe del linguaggio politicamente corretto che impera oggi, e che io non sopporto: in un mondo in cui lo stile comunicativo va verso l’uso di termini il più possibile sfumati e concilianti, io me ne frego e vado proprio all’opposto, usando quasi sempre le parole più forti che mi vengono in mente. Tra l’altro i miei studenti apprezzano, perché rende le mie lezioni molto più coinvolgenti. Soprattutto quelle di Storia, che per l’appunto spesso consistono proprio nel riassumere dei racconti di guerra.
    Ripeto comunque che non cerco appoggi o alleanze, semplicemente me ne rallegro quando si creano. E me ne rallegro non perché ho paura di dichiarare guerra al nemico senza aver prima stipulato dei patti di alleanza (avrai notato quante offensive ho sferrato in completa solitudine), ma perché sono una forma di amicizia, e l’amicizia è una cosa bella.

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  40. Avatar ennore

    @ Wwayne,
    concordo sull’amicizia, però molto meglio se non contro qualcuno.
    Sulle tue “battaglie” solitarie, è vero, te ne do atto, a volte quasi giovanilmente avventate e concordo pure sul “politacally correct” che ritengo come ho già avuto modo di dire, uno dei mali maggiori della nostra cultura.
    Ben venga il tuo linguaggio coinvolgente se lo ritieni tale per i tuoi studenti, solo tu li puoi conoscere e sapere quale sia l’approccio migliore. Il tuo é un mestiere difficile e molto importante, ti auguro di farlo al meglio, conosco bene le problematiche che presenta, soprattutto in questi tempi molto travagliati sotto vari aspetti.

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  41. Avatar wwayne

    @Ennore: Ti ringrazio per l’augurio, e anch’io ti auguro il meglio. Detto così sembra un addio, ma chiaramente non lo è e non vuole esserlo: al contrario, spero di risentirti presto, perché ti ritengo una presenza preziosa per i dibattiti che nascono su questo gruppo e nei commenti ai miei post.
    P.S.: Il tuo blog non lo aggiorni più?

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  42. Avatar Cristina
    Cristina

    oggi mi viene così

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  43. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @tutti, in tema con i posts su Shakespeare e Kennet Branhag ( forse sbaglio a scriverlo) , il grande teatro inglese al cinema, eventovspeciale solo per due sere e non aver nessuno con cui andarci 😦 ma ci tengo troppo, mi sa che vado da sola!
    http://www.nexodigital.it/il-grande-teatro-inglese-al-cinema-2016-2017/

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  44. Avatar Cristina
    Cristina

    verrei io, di corsa Edita, ma sono…. malata (etciù, cof cof, etciù)

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  45. Avatar Cristina
    Cristina

    e comunque stasera non potevo Edita, c’è Paolini col Sergente su Rai 5 e poi Pif su Saviano su Rai 3. so’ ciapata

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  46. Avatar Cristina
    Cristina

    siccome sono buona…
    (Rai Replay ve lo fa vedere per una settimana, poi basta)

    Paolini, da 20 anni il più grande. A me basta che lo veda la Cam e pure Mariangela, potendo . Da Mario Rigoni Stern

    http://www.raiplay.it/video/2016/10/IL-SERGENTE-b7ed45aa-4e06-476d-9549-3b42a16ba00d.html

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