I libri più belli, letti nel 2016

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti). La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016. Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno. Anche nel…

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L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del New York Times, pagine opinioni, del 16 marzo 2014

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti).
La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016.

Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno.

Anche nel 2015 questo post è stato di gran lunga il più frequentato e il più fecondo: un flusso quotidiano di pensieri da parte di decine di lettori. Una valanga preziosa di idee e consigli e sconsigli.

Ribadisco infine che fra le regole -fondamentali- di questo gioco c’è il rispetto per gli altri.

Quindi, il confronto civile viene molto apprezzato, l’insulto invece no.

Ringrazio da ora chi continuerà a donarci questo tesoro di letture con tanto affetto, partecipazione, precisione e ricchezza culturale.

Abbracci

 

Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

  1. Avatar camilla
    camilla

    @ claudio sattoscrivo parola per parola
    @ww. Insomma ww la genetica e’ una scienza complessa un poco piu’ complessa della tua visione elementare, e’ la scienza del momento e in continua sbalorditiva evoluzione.Dillo alla tua amica Giorgia che cita pet sostenere “la teoria delle capre” addirittura 1 articolo di un quotidiano. Piantala di sparare giudizi di valore
    che hanno un senso solo per te e che sono comunque inaccettabili degni di un uso caprino del cervello
    Piantala anche di parlare di religione come un fondamentalista. Pensala come ti pare ma non trattare le tue vittime (i ragazzi/e nelle tue mani!!!) come capre o non capre …Parla di libri e di cinema e lascia stare la morale. La tua amica che interviene solo per dire sprezzanti sciocchezze sul numero di chi legge questo blog.
    A parte questo amici come prima se vuoi
    . Cam

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  2. Avatar wwayne

    @Camilla: Ma certo che siamo amici come prima! Non nego certo la mia amicizia a chi mi attacca. E infatti anche ad Editalara e Cristina, che ci sono andate giù molto più pesante di te, io ho teso la mano quasi subito e senza problemi.
    Certo, se uno invece di attaccarmi mi spalleggia (come nel caso dell’uomo chiamato Giorgia) chiaramente per me è ancora meglio, ma questo credo che valga per ognuno di noi. Beninteso: so bene che Giorgia ha tirato fuori l’argomento soltanto perché sa che qui tutti la pensano diversamente tranne io, ma che importa se difende la famiglia tradizionale per provocare o per sincera convinzione? In periodi come questo, in cui quasi tutti vivono con indifferenza il dramma sociale della disgregazione familiare, noi pochi che invece ne cogliamo la gravità non possiamo permetterci di rifiutare nessun sostegno.
    Ti faccio soltanto un appunto: non ho mai trattato i miei ragazzi come capre. Mi è capitato di ritenerli tali e anche di definirli tali (naturalmente preservando il loro anonimato), ma sono sempre stato ben attento a non far loro capire che li stimavo poco dal punto di vista scolastico. Al contrario, ho sempre lavorato molto sulla loro autostima, tentando di convincerli che erano sempre in grado di fare ciò che chiedevo loro. Questo non è sempre vero, perché alcuni oggettivamente non ce la fanno, ma questi ragazzi meno brillanti non devono mai percepire che il professore non crede in loro: al contrario, loro hanno bisogno più di tutti di venire rassicurati e di sentire la fiducia del docente.

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  3. Avatar Cristina
    Cristina

    vado via tre giorni e …siamo alle solite! ma che barba ( di capre) !! Ma vale la pena di parlare di ste robe? ancora ? e a questi livelli infimerrimi? mahhh

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  4. Avatar Cristina
    Cristina

    per Mari: non so se riesci a vederlo io te lo metto il link ( cinema dei dardenne)
    https://www.facebook.com/notes/bim-distribuzione/il-cinema-dei-dardenne-tra-impegno-e-riconoscimenti/1308547405857328

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  5. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Cristina
    Cristina, te l’ho detto, con me sprecate il vostro latino. Ti ho pensata sabato mattina quando finalmente sono riuscita ad andare in biblio solo per curiosare tra gli scaffali, a casaccio. Mi sono fermata davanti alla collocazione 791.43, quella dedicata al cinema, e vedendo tutti quei titoli così accattivanti, quei saggi a cavallo tra campi di ricerca diversi, interdisciplinari, voglio dire, opere che partono dall’analisi del film per arrivare alla società, alla storia, al costume, e piangendomi il cuore per il rammarico di non poterli leggere tutti, mi sono resa conto di una cosa: l’attrazione che i film esercitano su di me è slegata dal piacere in sé di guardarli, è connessa ad una curiosità che con la visione, così a freddo, per lo meno in prima battuta, non ha molto a che fare. Suonerà blasfemo ai cinefili, ma il mio è un interesse strumentale che dai film mi fa tornare ai libri. Vi faccio un esempio con il titolo che alla fine ho preso pur sapendo di non poterlo onorare ora:

    • “Shakespeare al cinema”, a cura di Isabella Imperiali, Bulzoni Editore, 2001

    Ecco, avendone il tempo (e adesso non ce l’ho), seguire le suggestioni e i suggerimenti di un libro di questo genere (ho visto dei titoli che promettono moltissimo) potrebbe avvicinarmi alla settima arte; sarebbe un approccio mediato dal libro, voi direte, forse troppo intellettualistico, poco istintivo, ma per me, neofita bisognosa di una guida, di sicura efficacia. D’altro canto, che male ci sarebbe? è anche logico che per far germogliare una passione nuova la si innesti su una già esistente, robusta e rigogliosa, quale mi si rivela ogni giorno la lettura.

    Ciao e grazie
    Mari

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  6. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari che dirti? io non ti capisco proprio, ma rispetto il tuo girovagare passando da Tolone e Creta per arrivare semplicemente a Zurigo. Ognuno si fa la strada secondo le proprie gambe e con le scarpe che gli sono comode. Poi magari non arriva proprio là, o si, chi lo sa.

    Secondo me non è intellettualistico il tuo approccio, è…un pelino fifone ( è ciò che penso, scusa, ma te lo dovevo dire), però ognuno/a ha diritto anche alla fifa.
    forza vai avanti

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  7. Avatar Mariangela
    Mariangela

    Beh, la fifa intesa come paura non c’entra, direi, non ci vedo il nesso.
    È un tentativo di contaminazione da una passione ad un’altra: non è detto che funzioni, ma non ho da perderci perché al limite avrò letto il libro.
    Questo su Shakespeare è molto interessante
    Ciao
    Mariangela

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  8. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Ww ora basta dire che ti ho attaccato, ho espresso un acceso parere diverso dal tuo, punto senza tante seghe mentali.
    Sei sempre in cerca di “alleati” , sempre in cerca di conferme checché tu scriva il contrario, ma vivi di tuo !
    E poi guarda che solo tu hai espresso un giudizio di valore e ne hai fatto una (pessima) apologia della famiglia , Giorgia l’ha messa sul piano genetico, quindi scientifico e tu hai frainteso.
    Vorrei dirti che trovo assurdo il tuo concetto di “carissima amica” con cui non hai contrasti semplicemente perché eviti il discorso credente/ateo; al contrario io credo che i veri amici sappiano confrontare le proprie idee differenti ( anche vivacemente) senza perdere rispetto, stima e affetto reciproci.
    Infine su quel che scrivi dei tuoi alunni io non mi capacito di tanta falsità. Ma come puoi insegnare ed ergerti a paladino di tutti i principi che sbandieri continuamente e prendere in giro così dei ragazzi?? certo avrai un tuo giudizio su di loro magari negativo , ma cavolo sono molto giovani, non dovresti fingere che ce la possono fare, loro DAVVERO CE LA POSSONO FARE se trovano guide che CREDONO IN LORO SINCERAMENTE.
    Con che faccia li guardi ogni giorno??
    basta mi sto incazzando e so benissimo che è inutile.
    perdonatemi.

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  9. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @IO @ TUTTI
    mi sentirei una capra a partecipare al dibattito famiglia tradizionale /capra genetica / homo sapiens.
    Ma voglio parlare dal punto di vista della professione.
    Io dei miei alunni non PENSO neanche LONTANAMENTE che non ce la possano fare, quindi non devo fingere nulla. Penso spesso “con questo ragazzo ho sbagliato, devo provare in un altro modo”. Se poi non ci mette sufficiente impegno, posso anche arrendermi. Ma se non li stimi davvero, se ne accorgeranno.
    Buona giornata
    PS per poter scrivere questa cosa, ho assegnato un compito, vi scrivo direttamente dalla classe di …pulcinini!

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  10. Avatar Cristina
    Cristina

    care amiche /amici,
    con gli egocentrici supponenti talebani – e rissosi per giunta, è tutto inutile, Lasciate perdere, giuro, userete meglio il vostro tempo e non vi incazzerete.

    Ci saranno genitori colleghi e presidi a tagliare le penne a uno così , tranquille, è cosa certa.

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  11. Avatar Cristina
    Cristina

    per dirla in altre parole:
    è accecato e assordato da se stesso e ha evidenti problemi (che non specifico) con la mamma e il papà.
    Vogliamo fare una colletta anche per esso e mandarlo dallo psicologo? Non so voi, ma io ho di meglio da fare

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  12. Avatar wwayne

    Vi ripeto quello che vi ho già detto qualche mese fa: vivete nel mondo delle favole. Qualche mese fa credevate che qualsiasi alunno potesse diventare un fan della lettura, e io sostenevo che invece alcuni sono destinati a non leggere mai un libro in vita loro; oggi credete che qualsiasi alunno “ce la possa fare”, quando invece ci sono degli alunni che strutturalmente, per carenza di materia grigia alla quale nessun professore e nessun metodo didattico può ovviare, non sono in grado di farcela.
    E come qualche mese fa, spostate la colpa sul professore: qualche mese fa ero io che non sapevo avvicinarli alla lettura, adesso sono io che non credo nelle loro capacità. Ma se queste capacità non ci sono, dire che ci credo è come dire che credo in Babbo Natale o negli zombie: non posso dire di credere in qualcosa che non esiste.
    A tutti piacerebbe vivere in un mondo dove la gente legge, è intelligente, capisce le cose e “ce la fa”, ma la realtà è un’altra. Negare la realtà in questo caso è la scelta più consolante e anche quella che frutta più consensi, ma io me ne frego della popolarità, preferisco dire quello che penso.
    Comunque fidati Jezabel, finora non m’hanno mai sgamato: la mia capacità di simulare stima l’ho portata ai massimi livelli. E personalmente questa mia abitudine a simulare stima non la ritengo falsità o presa in giro (come scrive Editalara), quanto piuttosto un atteggiamento costruttivo per l’autostima, il rendimento e più in generale il benessere del ragazzo. Perché anche le capre hanno diritto alla felicità, questo non mi sfugge.
    Editalara, tu mi chiedi come faccia a guardare i miei ragazzi in faccia ogni giorno: beh, io ti rispondo che avrei difficoltà a guardarli in faccia se, invece di simulare stima, dicessi chiaro e tondo ai miei alunni capra ciò che penso di loro, rischiando di minare la loro autostima e il loro benessere. Dopo aver fatto una cosa del genere allora sì che avrei difficoltà a guardarli in faccia. La mia abitudine di simulare stima è la classica “bugia buona” (o bugia bianca che dir si voglia).

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  13. Avatar giulio
    giulio

    @mariangela@tutti
    Anche a me capita di girare a “casaccio” nella biblioteca che frequento e prendere, consultare, leggere libri e film tra loro diversissimi ma che suscitano in me grande curiosita’ ; penso che tu sia giovane e il tuo approccio ai libri denota quanto tu sia uno spirito eclettico e sincero capace di emozionarsi quando scopri “nuovi” mondi
    Per questo, pur non conoscendoti , leggo sempre con piacere le tue scoperte…

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  14. Avatar Cristina
    Cristina

    Bravo Giulio! Mariangela è il nostro “spirito” curioso e…metodico!!
    Poi si è sempre…giovani, tutti e tutte, noo?

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  15. Avatar camilla
    camilla

    @ marian. Ti leggo sempre con stupito affetto e ti vedo quasi come una bambina a caccia di farfalle, tutte belle e diverse tra loro. E’ molto strano ma proprio oggi ho ricevuto da un caro amico una ” piccola antologia Shakespeariana” di traduzioni originali da lui curate e mi viene da mandarti quattro versi dal Sonetto 18 ( W.S.)

    Ti paragonero’ a un di’ d’estate?
    Piu’ temperato sei e piu’ amabile.
    Scuotono rudi venti a maggio i bo’ccioli,
    e il tempo estivo ha sempre brevi date.

    Ciao marian , raccontaci le tue letture bellissime.
    Cam

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  16. Avatar Dani

    @Camilla grazie. Shakespeare meraviglioso sempre. Io ho una copia dei sonetti sempre a portata di braccio, sul comò ed è la “bomboniera” del matrimonio di un’amica intelligente

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  17. Avatar camilla
    camilla

    @ ww. Non sei mica un babbeo che crede inbabbo natale. Ma sei un pregiudizio vivente senza pudore.Ma chi ti credi di essere per predire il futuro di chiunque? Sei anche ingenuo e possiedi ristrettezze mentali sbalorditive.
    E mi pareva nel post penultimo di sentirti meno bacchettone . Spero solo che non userai del tuo infimo e transitorio “potere” per vendicarti sui ragazzini di frustrazioni che penso vengano da lontano. A meno che tu non ci stia prendendo tutti per il c.

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  18. Avatar wwayne

    @Camilla: Tralasciando la retorica infinita della frase “Chi ti credi di essere?”, non è questione di credersi o non credersi qualcuno, ma di logica elementare. Cerco di spiegarmi meglio con degli esempi.
    Se un ragazzo a 15 anni non riesce a calciare un pallone in modo pulito, sicuramente non giocherà mai in serie A, e nemmeno in serie C.
    Se un ragazzo a 15 anni non riesce a risolvere un’espressione di matematica che vada oltre la parentesi quadra, sicuramente non vincerà mai il premio Nobel, e nemmeno le olimpiadi della matematica.
    Perché con la lettura dovrebbe essere diverso? Se un ragazzo alle soglie della maggiore età vede come una tortura cinese il solo pensiero di aprire un libro e leggerne DUE O TRE PAGINE, cosa ti fa pensare che più in là nel tempo ne leggerà uno che di pagine ne ha CENTINAIA? Per giunta DI SUA SPONTANEA VOLONTA’?
    Poi certo, con l’età si matura, cambiano gli interessi e quindi a qualcuno questa folgorazione sulla via di Damasco può anche capitare, ma sono eccezioni.

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  19. Avatar wwayne

    P.S.: Riguardo al vendicarmi di frustrazioni che vengono da lontano… in primo luogo astieniti dallo psicanalizzarmi: non credo tu ne abbia le competenze professionali, e se anche le avessi è comunque ridicolo pretendere di poter addirittura ricostruire il passato di una persona che non conosci.
    In secondo luogo, se tu avessi seguito i più recenti corsi di abilitazione all’insegnamento sapresti che adesso la valutazione degli studenti va verso un’oggettivazione più marcata possibile, proprio per sottrarre gli alunni al rischio di valutazioni arbitrarie e ingiuste da parte dei professori. Ormai le nostre griglie di valutazione sono talmente tanto puntigliose, e ci obbligano a giustificare le nostre scelte valutative con tanta precisione, che anche volendo un professore difficilmente avrebbe modo di “vendicarsi” sui propri alunni dando votacci a pioggia e ad minchiam. Una svolta epocale, che condivido totalmente.

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  20. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Giulio@Camilla@Cristina
    Già non potevo farmi una ragione di restituire il libro su Shakespeare al cinema senza avere letto almeno un saggio, adesso poi, ringalluzzita dai vostri complimenti (troppo buoni: questa volta ve la siete voluta!), non posso fare a meno di raccontarvi quelle poche pagine che sono riuscita a leggere oggi su “Molto rumore per nulla” di Kenneth Branagh (GB/USA, 1993. 102’).

    La commedia del Bardo è ambientata a Messina, ma il film è stato girato in Toscana, sullo sfondo delle dolci colline del Chianti e la scelta non è casuale, spiega l’autrice del saggio: Branagh interpreta l’ultimo sogno della middle class inglese, quello di passare le vacanze o meglio ancora di stabilirsi in questa regione italiana, magari in un casale restaurato. La Toscana, vista come luogo ameno e incantevole (il cosiddetto “Chiantishire”) è stata molto sponsorizzata, dagli anni ’90, dallo stesso Blaire e persino da His Royal Highnes the Price of Wales.

    Nella scheda di questo film, a fine libro, viene detto che la pellicola non è priva di contraddizioni (attori con accento inglese e altri con accento americano; anacronismi dei costumi e degli oggetti), ma che, complice l’amenità dei setting, tutto sommato garantisce “quell’esuberanza colorita e un po’ chiassosa che è la cifra stilistica della commedia”.

    (Mariacristina Cavecchi, “L’Italia di Shakespeare al cinema”, in “Shakespeare al cinema”, a cura di Isabella Imperiali, Bulzoni Editore, 2001, pp.159/174)

    Questo scribacchiamento non dà conto della ricchezza del saggio, né fa giustizia dei tanti spunti e approfondimenti che vi ho trovato, ma è solo per dare l’idea di quanto sia appetibile il libro (per ogni opera di Shakespeare elenca tutti i film che ne sono stati tratti e fornisce una serie di informazioni che fanno venire l’acquolina in bocca anche a chi cinefilo non è).

    Cristina, non pensare mi arrenda così sui film che avete consigliato voi, perché il prossimo è “Il grande Lebowski”. Oramai vi siete presi incarico un caso particolare, un caso cinematograficamente disperato, e non potete abbandonare il campo.

    Saluti a tutti,
    Mariangela

    ps: se avete visto qualche trasposizione cinematografica delle opere di Shakespesare e volete scrivermelo, vado a vedere cosa dice il mio libro.

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  21. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari, io ho visto Shakespeare molto più a teatro ( e che teatro! ma qui chiudo parentesi, perchè quella è davero tutta un’altra storia) che al cinema.
    Ma al cinema solo Kenneth Branagh mi ha conquistata.
    Peraltro lui (Branagh) è regista attore poliedrico, di recente ha girato una serie di gialli svedesi belli tosti e molto ben fatti di cui ovviamente non ricordo il titolo.

    Ma sono appena tornata dalla visione di un film eccellentissimo che ti citerò subito:
    Un padre, una figlia di Christian Mungiu (romeno, premio per la miglior regia a Cannes 2016).
    Non ti dico nulla, solo che se ti capita, VAI al cinema,per favore, siediti al buio, sola o in compagnia, e guardalo.
    Solo dopo potrai capire cosa può essere il grande cinema .
    Un film imperdibile per chi ama il cinema, davvero molto molto molto bello.
    Sarebbe quasi un ordine, potendo, come una “medicina” insomma

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  22. Avatar Mariangela
    Mariangela

    Cristina! Potrei dirti ch sto già affinando una certa sensibilità cinefila e sostenere che ho scelto apposta Branagh, che, lo leggo ora, è una sorta di ambasciatore de cinema britannico nel mondo, ma sarebbe una bugia: ho scelto un articolo a caso è ho beccato un regista che ha avuto il plauso internazionale e le lodi della stessa monarchia: io non l’avevo mai sentito nominare: apprendo che ha diretto almeno anche Amleto e Riccardo.

    Bellissimo libro, comunque, fatto bene, proprio (ottima la curatela, a mio parere)

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  23. Avatar EditaLara
    EditaLara

    Branagh è anche per me attore incredibilmente bravo, poliedrico sì ha persino interpretato un importante ruolo in un film di Harry Potter senza perdere un briciolo di grandezza!

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  24. Avatar Cristina
    Cristina

    volevo postare due foto di Kenneth Branagh ma ,,, non ci sono riuscita uffi

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  25. Avatar Dani

    L’ispettore wallander, la serie svedese con Branagh, trasmessa tutta su laF. Mio marito non si perdeva una puntata.

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  26. Avatar EditaLara
    EditaLara

    ahimè quant’è ancora e sempre vero quel che scrisse Goya:
    “Il sonno della ragione genera mostri” .

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  27. Avatar Cristina
    Cristina

    e non solo quello cara Edita…

    Si Dani Wallander, proprio quello, bellissimo! era assai bello Branagh da giovane, ora è più…sofferto

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  28. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti
    Ho finito “La macchia umana” di Philip Roth e, a costo di scrivere un’aurea banalità, devo dire che vi ho riconosciuto la penna di un maestro. Mi è piaciuto il modo di descrivere i personaggi, ho apprezzato la struttura del romanzo, complessa ma perfetta (bello il recupero analettico dopo le cinquanta pagine iniziali, poi il ritorno al presente e, ancora, a quadrare il tutto, il tuffo nel passato con il lungo racconto della sorella Ernestine e infine la chiusa sul lago), ma più di tutto, qui forse ancora più marcatamente che in “Nemesi” e in “Indignazione”, mi ha colpita il modo in cui Roth descrive la società americana e la prigione del suo conformismo. Eloquente, a questo proposito, la chiosa dell’autore alla reazione dell’ambiente universitario alla notizia della morte del protagonista e al diffondersi di dicerie:

    • “Loro ci credono, vogliono crederci e non esitano a riferirla. Una storia insensata, inverosimile, ma nessuno – certo non pubblicamente – solleva il più semplice dei dubbi (…) La semplice accusa è già una prova. Ascoltarla significa crederci”.

    Philip Roth, “La macchia umana”, Einaudi, Edizione digitale, 2003, p. 270.

    Vale poi solo per il mondo accademico di Athena? Il conformismo bieco è una prerogativa della società statunitense?

    Ciao,
    Mariangela

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  29. Avatar Cristina
    Cristina

    ovvio che no Mariangela, che furbina che sei…

    Per tutte/i, ho trovato – grazie sempre a Michela Murgia – questa riflessione lunga e articolata e ben argomentata di Spagnol che secondo me Va letta e dà motivo di amare riflessioni
    (Spagnol? ma se lo conoscevo di vista in Longanesi 32 anni fa, ma come? ancora lavora??? mahh, in ogni caso lunga vita a S.)

    http://www.illibraio.it/maschilismo-letteratura-uomini-397254/

    e questo è il commento di Michela al pezzo di Spagnol:

    “Se questo pezzo – molto bello e documentato – lo avesse scritto una donna, sarebbe tacciata di invidia del pene letterario, manie persecutorie e pretese di quote rose.
    Ma non l’ha scritto una donna.
    Lo ha scritto Luigi Spagnol, co-editore del gruppo Gems, cioè di marchi come Garzanti, Salani, Chiarelettere, Longanesi, Guanda e altri. Credo sia la prima volta che un editore esplicita in maniera così chiara e consapevole il divario di genere che mutila la nostra percezione della letteratura. Vale la pena leggerlo, condividerlo e farne nascere un dibattito. Chissà cosa ne pensano di questa accusa di maschilismo gli altri editori, i lettori, gli organizzatori di festival, gli autori di programmi radiofonici e televisivi, gli organizzatori di premi letterari e di classifiche di merito e i giornalisti specializzati.”

    un mondo altamente imperfetto, questo nostro. Buona notte

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  30. Avatar Dani

    Bravo Spagnol, onesto e documentato. Condivido anche su Fb

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  31. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @tutti
    quanto a maschilismo letterario, si vedrà anche oggi.
    Avete visto la listona di candidati???
    A proposito di Nobel, sarà banale, ma va sottolineata la grande Perdita di oggi.
    Buon proseguimento, giullare!

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  32. Avatar Cristina
    Cristina

    Salutiamo Dario Fo e onoriamo Bob Dylan, questi svedesi …hanno sempre qualche asso nella manica per stupirci.

    Prosegue la disanima della presenza femminile in letteratura. Ecco un lungo e articolato intervento di Michela Murgia doopo la segnalazione di ieri. Per chi vuole

    http://www.illibraio.it/cultura-maschilista-festival-donne-398468/

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  33. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @tutti : da un articolo letto su La Repubblica, della serie c’è chi la prende male e chi invece non sa cosa sia l’invidia per fortuna.. 😉

    “..Nel giorno in cui il mondo lo celebra, Dylan è volato a Las Vegas per un concerto all’hotel Cosmopolitan (c’erano ancora biglietti dispobili). Nei novanta minuti in cui ha suonato non ha minimamente fatto cenno al premio Nobel ricevuto. Con rare eccezioni (acido Haruki Murakami, un altro degli eterni esclusi) il mondo delle lettere ha accettato la decisione anticonvenzionale del Nobel. “Dylan è il brillante erede della tradizione dei grandi bardi. Ottima scelta. Le frontiere della letteratura si allargano”, ha commentato lo scrittore angloindiano Salman Rushdie annunciando di aver passato la giornata riascoltando Mr. Tambourine Man. Quando da Stoccolma è rimbalzato l’annuncio, la cantautrice Rosanne Cash, figlia del mitico Johnny Cash, sulle prime non ci voleva credere. Poi ha provato un moto d’orgoglio: “Finalmente ammettono che scrivere canzoni è grande
    letteratura”.
    Con la scelta del Nobel si è invece dissociato lo scrittore scozzese Irvine Welsh, autore di Trainspotting: “Un premio a base di nostalgia mal concepita” pensato per “un’audience di hippies invecchiati”.

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  34. Avatar EditaLara
    EditaLara

    P.S. tanti ne dicono male di sto Nobel , gente in gamba come anche il nostro Domenico e Gabrilù, boh , non so , non mi sembra invece così tremendo ma non sono abbastanza ferrata in materia Dylan..
    buon weekend a tutti

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  35. Avatar Cristina
    Cristina

    ahhh Dylan è una grande scelta, lassa sta’ i commenti acidi Edita

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  36. Avatar camilla
    camilla

    @ tutte/i. La scelta di “raccontatore di storie” di bob dylan mi sembra tutta da godere. Si discute spesso contro le clasificazioni di genere letterario ficcando di tutto quanto il mercato ingurgita, senza poesia senza stle senza senso certe volte.E poi si storce il naso su Bob Dylan capace di racconti universali magnifici che parlano a un numero sterminato di persone.
    Ottimo, come sempre , il Nobel. Che salta a pie’ pari il mercato e le mode e gli innamoramenti superficiali di storie troppo prevedibili, spesso al limite del brutale. Devo andare. Continua. Baci Cam

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  37. Avatar ennore

    Oggi, dimenticando per un attimo la incredibile tromba d’aria che ha devastato il levante genovese, ho cominciato a riflettere sul nobel a Dylan. Ieri all’annuncio in diretta su radio 24, un sorriso mi si è disegnato sul viso e mi sono trovato a condividere la scelta (nell’estate del ’84, con mia moglie, ci fiondammo a San Siro per assistere al concerto del mitico Dylan, ricordo che a supporto c’erano un giovane Pino Daniele e i già conosciuti Santana). Ora alcune riflessioni mi fanno vacillare.
    Sono andato a rileggere i testi di alcune fra le più belle canzoni di Dylan, non c’ è che dire, sono bei testi, anche se alcuni abbastanza scontati, specie se si risale al periodo in cui sono stati scritti, quello cioè della “protesta”, i tempi di Joan Baez e molti altri, per intenderci. Poi ho pensato a molti testi di Fabrizio de Andrè e francamente, non li ho trovato inferiori e posso solo immaginare quanti altri cantautori hanno scritto magnifici testi. Sicuramente anche Bob Dylan, ha potuto contare sullo “star system” americano e anglosassone in genere, che riesce a trasformare in oro, qualsiasi cosa voglia lanciare e sfruttare. Ma questo è solo questione di gusti personali e quindi senza alcun valore assoluto. La vera questione però è: le canzoni, sono letteratura? Se così fosse, perché ad esempio in questo stesso forum, quasi mai si è parlato di canzoni, in termine di libri? Come mai nessuno ha mai detto : oggi ho ascoltato una bella canzone, ve la consiglio ? Mentre questo avviene regolarmente, se si legge una poesia o un bel libro. Noi ascoltiamo una canzone, ma credo mai, abbia sostituito la lettura di un libro. Potremmo considerare questo, un forum su libri e canzoni?
    Quindi vi chiedo aiuto: le canzoni, anche le più belle, sono letteratura? Oppure sono una forma d’arte diversa e a sé stante? Ho molti dubbi.
    un saluto

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  38. Avatar Cristina
    Cristina

    credo che quelli di Stoccolma la sappiano più lunga di te, Ennore…. E’ il corpus intero che hanno premiato. e poi, guarda, lo star system nel caso del nostro Bob, no, guarda proprio non c’incastra un fico secco ( non ti dico come direbbero i toscani qua…). Ciao!

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  39. Avatar Dani

    Io non ho dubbi e apprezzo la scelta. Mi è bastato riascoltate Hurricane, highway 61 ..cascate di parole. Creatività al cubo e talento doppio. Poesia in musica

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  40. Avatar ennore

    @Cristina,
    perchè non mi dici cosa direbbero i toscani, sai c’è sempre da imparare, magari un giorno sapró tutte le cose che sai tu. La tua risposta è totalmente fuori luogo come per il resto ti capita spesso, non c’è un solo concetto che dia una minina risposta ad una legittima domanda…ah dimenticavo io sono un ingenuo e mi pongo domande, come ti ho spesso detto, tu invece hai solo certezze, mi spiace molto. In quanto ai signori di Stoccolma, non posso dimenticare che hanno dato un Nobel alla pace ad Obama, sulla fiducia…e Cristina io non detto che Dylan non abbia meritato il premio, mi sono chiesto solo quante volte nel tuo GDL avete discusso di una canzone.
    @ Dani,
    la tua è una risposta, grazie.

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  41. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti@ennore

    Ennore, la mia non è una risposta alla tua domanda se le canzoni possano essere considerate letteratura, è solo l’esternazione sincera di un gusto personale: devo confessare che con le canzoni dei cantautori va peggio che con i film, non riesco a seguire il testo, la musica mi sembra sempre la stessa e, lo dico, mi annoiano mortalmente. Forse ancor più che il buio al cinema di pomeriggio (che mi intristisce ma non mi irrita), mi mettono addosso una depressione mista ad umor nero. Scusatemi, non lo scrivo per essere in controtendenza, è solo la verità. Di Bob Dylan non penso di conoscere neppure una canzone.

    Ciao,
    Mari

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  42. Avatar wwayne

    @Ennore: Sei un grande.

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  43. Avatar Cristina
    Cristina

    vedi Ennore caro,
    la mia NON era una risposta ai tuoi dubbi. Era semplicemente una mia esternazione, penso che ancora si possa, o no? I tuoi dubbi te li lascio per intero, penso che ti appartengano.
    Anche io ho dei dubbi, spesso, ma ho pure parecchie certezze, conquistate nel tempo e con gli anni.
    Che problema dovrei avere ? dovrei ridiscuterle tutte per fare piacere a te? Qui anche Camilla ha delle certezze, Dani pure, Edita decisamnete, pure Jez, anche Carloesse e Claudio. Figurati, ce l’ha pure quella poraccia di Giorgia.
    E ribadisco, con lo star system Bob non c’incastra nulla, hai proprio toppato a fare questa affermazione.
    Ah, i toscani sono volgarissimi (ma issimi), quindi non posso proprio scrivere cosa direbbero , era solo una battutina del put….non t’attaccare anche alle virgole, a volte si può anche lasciare andare via le parole
    Comunque sono lusingata del fatto che tu dia le pagelle, a me, a Dani… che buono che sei, forse io sarò rimandata a settembre. Pazienza, che vulimmo fa?

    Mari, che sei una ragazza strana, ma ti vogliamo bene lo stesso, o almeno io di sicuro .

    Andate in pace, i Nobel passano…

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  44. Avatar camilla
    camilla

    @ Ennore i dubbi vanno sempre rispettati e somo sempre necessari. Tuttavia non tutti i testi messi in musica ( per la lirica si chiamano comunemente libretti e hanno una importanza basilare col la musica.pensiamo al FLAUTO MAGICO di Mozart ad es “la regina della notte, ai testi delle opere italiane Verdi : quanto e’ amato VA PENSIERO , o alla traviata : Parole magnifiche, o a Puccini ecc.) non tutti sono buoni
    spesso sono orrendi o vecchissimi e banali ma con le canzoni nuove e migliori scritte da Giovanotti o altri bravi. Io non sono esperta ma La donna cannone e’ bellisdima e certe canzoni di Dalla. E’ che con la rigidita’ a cui siamo ineducati non si accettano le innovazioni e mescolanze di generi piu’ per scarsa conoscenza che altro. Ma io che sono ormai anziana, quando vedo certi giovani e certi rapper(?) dove contano moltissimo la metrica e le parole quando vedo stuoli di giovani che seguono i concerti cantando ache loro, capendo e conoscendo ogni parola capisco che i tempi sono cambiati e che la poesia sia abbandonata solo perche’ confinata rigidamente in caselle speciali. Oggi e sostituira dalle canzoni. Quelle belle che sanno parole perfette per ideali e comprensione della vita eccetera.Il fatto che QUI non si sia mai parlato di canzoni nonsignifica altro se non che non le conosviamo abbastanza. Non tutte perdinci, anzi poche, come per i libri e i film, nontutti sono belli. ma se lo sono vale la pena di conoscerli meglio. Io nkn trovo interessante ragionare su protocolli . Viva le novita’ e le magnifiche sorprese.Del resto molti cantanti sono anche autori e da sempre grandi scrittori o poeti hanno donato testi a musica.Oddio ome mi stanco a scrivere su sto telefono…viava Dylan col suo Nebel. Ciao scusate le mie dita inesperte che scrivono con troppi errori.

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  45. Avatar Cristina
    Cristina

    e questa è l’opinione di Tiziano Scarpa
    http://www.ilprimoamore.com/blogNEW/blogDATA/spip.php?article3599

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  46. Avatar ennore

    @Cristina,
    la mia non è una pagella, ma solo una constatazione . Io ho chiesto un parere a chi avesse voluto rispondere, Dani mi ha dato il suo, tu al solito sei stata solo sprezzante. Non mi sono rivolto a te in particolare, nessuno ti ha obbligato a rispondere e tantomeno a discutere sulle tue certezze e scusa se turberò il tuo smisurato ego, ma a me che tu ti metta a ridiscutere sulle tue certezze o meno, non provoca alcun piacere, per il semplice motivo che sono solo fatti tuoi e non è certo con me che devi discuterne, soprattutto se non vuoi. Hai fatto tutto da sola, anche rispondendo per conto terzi… anche per la “poraccia” Giorgia… da non credere che tu ti permetta di dare certe patenti. E’ da ieri che in molti nel mondo, persone molto più attrezzate di me, si fanno la mia stessa domanda riguardo il nobel a Dylan, io dopo aver esternato i miei dubbi, ho chiesto un aiuto ( è questa la parola che ho usato) a risolverlo, a chi avesse voluto rispondere. Perciò come dicono in tutta Italia e non solo in Toscana, Cristina…buonanotte!

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  47. Avatar ennore

    @ Camilla,
    scusami ho visto solo ora il tuo post, mi sembra molto articolato, perciò lo leggerò con calma domani e ci ragionerò…ora vado…grazie dell’attenzione.

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