Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

1. 

   1 ottobre 2016

   Dani

   @Jez arrivato 🙂

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2. 

   1 ottobre 2016

   Jezabel

   🙂 🙂 🙂

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3. 

   1 ottobre 2016

   Cristina

   Jezz. siccome sta cosa ti succede spesso, scrivi a Luigi e segnala il tuo problema (luiginter@gmail.com) . Luigi è gentile, e in genere risponde in tempi brevi, il blog è sua creatura, quindi chiamerà il manutentore…ahaha

   Evidentemente c’è qualcosa che non va da un punto di vista tecnico, o tu… sei molto imbranata ( ma lo escludo)

   Carloesse, your welcome! (ho capito l’ironia no te preocupe, ma va bene anche così)

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4. 

   2 ottobre 2016

   Cristina

   Non ho sonno. Eppure è tardissimo: mi sono inchiodata alla TV a rivedere Fargo per la quinta o sesta volta.
   Mari,
   capisco, si. Fargo per uno che non ha la bocca al cinema, si, forse non è tanto facile. Ma è un film magnifico, pieno di poveracci, di stupidi che si perdono la vita e uccidono per quattro bigliettoni verdi. “non capisco” dice lei, alla fine, occhioni sgranati, tutta semplicità e intelligenza.
   I buoni qui sono semplici, fanno domande semplici, a volte sembrano persino un po’ sciocchi. Ma non lo sono. E’ gente che sa, che ha scelto.
   E’ un film tutto bianco così le cose piccole, semplici, buone rilucono ancora di più. E il sangue è non solo violenza, ma un paradosso, una macchia, in un posto dove tutto è bianco e pulito a perdita d’occhio.
   E dove una che ha appena risolto un caso di strage e arrestato il colpevole è davvero contenta e soddisfatta perchè il marito ha ottenuto di essere su un francobollo da 3 centesimi, quelli che non usa più nessuno…
   Un inno al matrimonio, all’amore, al fare bambini anche sotto la neve, questo film.
   un film dove si celebra il meno, che è il più.

   Ho capito da chi ha imparato Kaurismaki, anche dai fratelli Coen.
   Bè mi sa che devo proprio andare a dormire…

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5. 

   2 ottobre 2016

   wwayne

   Ho pubblicato un nuovo post: https://wwayne.wordpress.com/2016/10/02/ti-amo-ancora-wendy/.

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6. 

   2 ottobre 2016

   giorgia

   Questo blog avrebbe 6689 followers?

   Ma che stanno facendo gli altri 6680?

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7. 

   2 ottobre 2016

   Cristina

   Dani, facciamo una colletta e compriamo sto pallottoliere elettronico per una poverina che si affatica a contare?

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8. 

   2 ottobre 2016

   carloesse

   6680?
   Una evidentemente oltre a contare ci spia, e fa capolino ogni tanto solo per la sua irrefrenabile voglia di rompere gli zebedei (ma non ti preoccupare, a noi piace, e se ogni tanto tu non lo facessi ci mancheresti molto).
   Quindi ne restano solo 6679!
   Cosa fanno? Cara la mia Giorgia: lo chiedi a noi?
   Chiedilo a loro, o incarica la Doxa, o l’Istituto Piepoli!

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9. 

   2 ottobre 2016

   Cristina

   vuoi dire che …leggono e non scrivono?? no, dico, perchè può pure succedere…

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10. 

    2 ottobre 2016

    camilla

    @ Giorgia a me e, sono convinta, a nessuno degli amici che scrivono su questo blog, che trovi misero e ridicolo, frega un bao del numero di “followers”(!) lo metto tra virgolette perché mi sembra che QUI ci si chiami tutti per il nome che ognuno si è dato. Perché ti sembra tanto importante sta scemata? Perché ti preoccupi di quanti ci seguono??Perché non avere tanti
    followers ci dovrebbe gettare nella vergogna? Il problema è solo tuo bellezza. Poveretta ti tocca fare somme e sottrazioni per dire qualcosa di tanto in tanto? Forse saresti capace anche di dire cose bellissime se avessimo tanti che ci seguono? Comunque se ti piace fare la ragioniera-contabile continua così che fai un buon servizio. Certo che sei stramba. ciao Cam

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11. 

    2 ottobre 2016

    Cristina

    spieda Followers: chi, anche una sola volta nella vita, e magari 5 anni fa, si è iscritto a questo sito.
    Ciao ciao bambina, studia va’

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12. 

    2 ottobre 2016

    Cristina

    “spiega” non “spieda” sorry,

    chissà perchè Luigi non ci permette di correggere gli errori? questa è una cosa strana

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13. 

    2 ottobre 2016

    Cristina

    Giorgia, poàreta, essendo un troll, non legge Cam…
    dai che lo sai. l’aggettivo adeguato non è stramba bensì, volendo, altri a scelta….

    Ma a noi servono le sue figuracce, Carloesse ha ragionissima, come spesso gli càpita

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14. 

    2 ottobre 2016

    Cristina

    ohhh oggi voglio esagerare, ma proprio esagerare.
    Ci metto la faccia, cara giorgia, sarai contenta!

    eccomi qua ( amiche ed amici) in carne, ossa, rughe e… fiore (non che abbia nessuna importanza, capiamoci, ma è solo un invito a qualcun altro/a a …palesarsi, se ha il coraggio…)

    ma potete passar oltre, naturalmente…

    https://scontent-mrs1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/11855909_993965137288529_7021353358191042709_n.jpg?oh=c7c4be975c51e345d0ccc710c51dfa3b&oe=5871225B

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15. 

    2 ottobre 2016

    Domenico Fina

    Eccomi qui a lettura finita. Confermo quanto di buono ho già espresso su Le ragazze di Emma Cline. Non mi sembrava vero leggendolo che un caso letterario internazionale non finisse in fuffa, come mi succede quasi sempre. Emma Cline ha un talento sbalorditivo nell’evidenziare la volgarità che si annida nei gesti minimi, dalla prima alla’ultima pagina l’ossessione che innerva il libro è questa. L’episodio dei Manson, peraltro con nomi e cicostanze cambiati, resta ai margini, affiora nelle ultime pagine ma in modo ‘distante’ poiché la protagonista (si scoprirà leggendo) non avrà preso parte ai fatti truci. Da una bella recensione di Silvia Pareschi si dicono cose che condivido: The Girls colpisce fin dalle prime pagine per la potenza dello stile, fatto di immagini sorprendenti, di illuminazioni improvvise, di dettagli ingranditi a dismisura da uno sguardo sempre in bilico tra osservazione e allucinazione. Evie è la classica adolescente introversa e insicura, che si affaccia alla sessualità con un doloroso desiderio di piacere, di essere notata: «Aspettavo che mi dicessero cosa avevo di buono». Anche le altre donne di questo romanzo sono fragili, per età o per disperazione, sempre in attesa di uno sguardo altrui che confermi il loro valore. La realtà storica del delitto, alla prova dei fatti, perde importanza; The Girls è prima di tutto un romanzo su cosa significhi essere un’adolescente, «il semplice fatto di essere una ragazza a questo mondo ti riduceva la capacità di credere in te stessa».

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16. 

    2 ottobre 2016

    wwayne

    Io una foto di me stesso l’ho già pubblicata in uno dei miei ultimi post (https://wwayne.wordpress.com/2016/09/03/io-e-valeria/).

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17. 

    2 ottobre 2016

    camilla

    @ domenicofina. Domenico sono costretta a leggerlo sto libro. Non so perché ci tenevo tanto al fatto che fosse una sola. Il pregiudizio , devo stare attenta al pregiudizio.Non so perché non lo so perché…Il pregiudizio. avevo letto Raimo e Baricco….ciao. cam😎 😐 😠😊

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18. 

    2 ottobre 2016

    Dani

    Giorgia, oh Giorgia che va, viene, a volte ritorna. Dicci Giorgia il motivo di tanto livore. Si perché uno che cspita qua per caso magari si prende qualche idea per prossime letture e poi vola altrove. Tu ci leggi, spessso, forse ogni giorno. Io un’ideuzza su di te ce l’ho sai Giorgia. Come dire è una questione di stile…. e visto che qua siamo tutti forti lettori forse siamo in grado di cogliere un certo modo di scrivere e il tuo mi ricorda qualcuno. Sono certa che mi hai capita “Giorgia”, quindi non aggiungerò altro. Se hai voglia torna a parlare di libri, se invece ti diverti di più così che dire. Affari tuoi, conta e riconta. Pochi o tanti è cosa relativa, noi continueremo a parlare di libri e altro così, piacevolmente.
    A tal proposito vi racconto che oggi ho fatto una splendida passeggiata sul crinale che divide la Val Bormida e la Valle Belbo. Panorama glorioso

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19. 

    2 ottobre 2016

    Dani

    @ww la Cri c’ha messo la faccia, tu la schiena e pure al buio. Così non vale. Oddio ho scritto la Cri, ma in questo caso l’articolo è un segno d’affetto eh Cristina?

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20. 

    2 ottobre 2016

    giorgia

    Allora, a sinistra si può leggere che il blog ha 6689 followers, un numero altissimo. L’ho appena scoperto per caso e mi chiedo chi siano e perchè non intervengano lasciando tutto il peso del blog ad un gruppo ristretto.

    In che cosa vi avrei offeso?

    IO non ho mai scritto nè mai scriverò, ma sono una lettrice accanita e cerco spesso, non certo tutti i giorni, qualche titolo e qualche consiglio su questo e su altri blog.

    Evidentemente fanno così anche gli altri 6000 ed oltre, strano però che siano in tanti a stare in silenzio.

    Voi che ne pensate?

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21. 

    2 ottobre 2016

    camilla

    @ Giorgia. / e’ vero sembra strano ma è così. A Mantova per esempio ho incontrato la bella Anna che non solo mi ha riconosciuta dagli accordi presi tra alcune di noi che ci saremmo incontrate ma legge tutto ma tutto da anni. Ciao Anna, sono sempre contenta di pensare a te. Lei ci conosce tutti e legge i libri di cui si parla. Ma cosa ti importa dove siano tutti questi silenti. coooosa te ne importa. Io non credo che tu sia “quella la’” Lei scriveva eccome. cam

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22. 

    2 ottobre 2016

    Cristina

    ma certo Dani, eccome! la Cri, per le amiche

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23. 

    2 ottobre 2016

    Cristina

    il cri pensiero sugli articoli: La Valeria e il Mario 8alla lombarda) , Boldrini e Alfano. facile no?

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24. 

    2 ottobre 2016

    wwayne

    @Dani: Hai ragione nel dire che le due cose non stanno sullo stesso piano. Tuttavia, per una persona gelosa della propria privacy come me è già stato un grosso passo caricare quell’immagine: infatti ho condiviso una fotografia molto intima e a cui tengo molto, perché è stata scattata durante una delle serate più belle della mia vita.
    Insomma, quella fotografia sembra poca cosa, ma in realtà per me ha un valore affettivo inestimabile. Anche per questo è stato così difficile scegliere di non tenerla per me, e postarla in un blog pubblico. Ma non sono pentito della mia scelta: in questo modo, se il mio pc dovesse avere un crash, quella fotografia scamperà al disastro, con tutti i ricordi che essa mi rievoca.

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25. 

    2 ottobre 2016

    Cristina

    Cam,
    un libro di una esordiente molto giovane ( con l’aggravante – ma solo per me – di essere americana…sorry), che ha un successo planetario, che ha un titolo generico e quindi apparentemente con ambizioni universalistiche, sputacchiato da uno che sembra saperla lunga come Baricco, e appoggiatissimo da Murgia (che a te sta sul piloro)… bè certo mica aveva tante carte per poter avere una minima credibilità ai tuoi occhi…

    io ti perdono il pregiudizio, quindi, per amore prima di tutto, e poi per il coraggio dell’insistenza, che è tutto tuo, come è mio quello sulla scrittura che provi – almeno provi – almeno qualche volta – a rispettare il genere femminile.

    Io so di rompere le scatole, e parecchio, ma qualcuno/a finisce per starci attento/a e si vede. E già per questo per ora mi sento più contenta. Sono sicura che avrò rotto le scatole e sarò detestata, ma non invano, per le donne e per la lingua che dovrebbe dir-le. Sono una fissata? certo che sono una fissata.
    Su un’ineguaglianza così macroscopica, plateale, e generatrice di ingiustizia e sottovalutazione, sono più che fissata, perchè è la lingua che plasma la nostra idea del mondo e dei generi ( come mi ha citato Mariangela più di un anno fa da un’ottima sociologa di cui ho scordato il nome) se potessi, se servisse, su sta cosa, guarda darei anche un braccio, su due che ne ho.

    Tornando al libro di Emma Cline Io non mi sono schierata, dovrò leggerlo e non giunse ancora alla mia porta. Però tutte le Emme che conosco, di riffa o di raffa, mi piacciono, Emma Thompson im primis e la mia nipote d’elezione Emma. Quindi dai, il nome mi ispira, vedi? sono in atteggiamento … grandemente scientifico

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26. 

    3 ottobre 2016

    Cristina

    Invece de Il silenzio degli innocenti …Il silenzio dei seimila followers… certo stanotte nessuna/o riuscirà a dormirci sopra, a sto fatto

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27. 

    3 ottobre 2016

    EditaLara

    Probabilmente non sono abbastanza attenta o intuitiva ma io non colgo somiglianze di scrittura, per me Giorgia è Giorgia e se qualche volta arriva qui a punzecchiare il blog.. beh non mi dispiace, il pepe è una spezia buona e profumata, a piccole dosi 🙂
    @ Cristina la tua foto è perfetta, oltre al bel sorriso gioioso vedo accanto al tuo fiore anche un bel cactus 😉

    Quanto alla recensione di Baricco a me è piaciuto il concetto di “impronta dell’artigiano”, di uno scritto in cui la perfezione non è ciò che più conta, il concetto generale che poi magari non riguarderà The girls, questo lo dirò quando lo leggerò, appena sarà scemato il clamore.

    ciao e buona settimana

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28. 

    3 ottobre 2016

    EditaLara

    @Cristina p.s. a scanso di equivoci il mio è un complimento!

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29. 

    3 ottobre 2016

    wwayne

    Onestamente anch’io non colgo nessuna analogia tra lo stile di scrittura di Giorgia e quello di altri commentatori. E ho anche un occhio molto allenato, con tutti i temi che mi tocca correggere.
    Jezabel, ricordo che tempo fa esprimesti la convinzione che Giorgia fosse addirittura un uomo: cosa te lo fa pensare?

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30. 

    3 ottobre 2016

    Cristina

    E’ scoppiato un caso Ferrante per la “porcata” di un giornalista che io definisco indecente. Qui una cosa bella e lunga di Loredana Lipperini di cui sottoscrivo ogni parola ( salvo mettere porcata al posto di autogol). Sono ferita, Elena Ferrante è come una sorella, hanno fatto violenza a mia sorella.
    http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2016/10/03/il-piu-grande-autogol-giornalistico-dei-nostri-tempi-su-elena-ferrante/

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31. 

    3 ottobre 2016

    EditaLara

    @volevo giusto chiedere cos’è sta faccenda della Ferrante e a che pro svelarne la vera identità ?? mahh

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32. 

    3 ottobre 2016

    Cristina

    è una porcata fatta da un italiano con mandanti probabilmente americani. Tutto il mondo letterario in agitazione. Mestano nella palta sti pseudo giornalisti. Una roba infame e vergognosa

    Dice Michela Murgia:
    Nella società del controllo e dei 5 minuti di fama a testa, l’infrazione peggiore è sparire o provare a decidere le condizioni della propria visibilità. Verrà un giorno, e non è neanche lontano, in cui le spunte del livello di privacy non ce le chiederà più nessuno e quello che oggi è stato negato a Elena Ferrante sarà un reato punibile per tutti.
    (E no, non è giornalismo. E’ quello che fanno i gatti randagi quando rovesciano un bidone per cercare bocconi nella spazzatura.)

    e questa sono io ieri sera a caldo su FB:
    “Dunque, e non per amor di polemica, devo dire ciò che penso su quello che ho letto . Ho letto infatti solo ora l’articolo del Sole 24 ore (giornale di finanze noo??) e lo trovo…indecente.
    Una cosa da guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate, con l’aiuto del Catasto.
    Cercare chi compra cosa ( e non sei Equitalia no?), quanti soldi prende, elencare i vani e i metriquadri, è come guardare dal buco della serratura della stanza da bagno uno che sta facendo la doccia in casa propria convinto che nessuno guardi ( come dovrebbe essere). E’ anche mettere alla gogna, esporre le persone, le famiglie, gli affetti su una scena pubblica scivolosissima. Ma stiamo scherzando??
    Cioè, supponi, fai illazioni, metti a confronto i ricavi, gli acquisti, ma altro che delicatezza, mi pare un lavoro basso, abietto, ignobile, da spioni mercenari. Questo è un lavoro da macellai – meglio sciacalli – della privacy e io sono rossa di vergogna per loro.”

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33. 

    3 ottobre 2016

    Cristina

    ma perchè giorgia ha uno stile? e io che non me n’ero accorta! che salama che sono

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34. 

    3 ottobre 2016

    wwayne

    @Editalara: Il pro sta nella naturale curiosità umana, che non sopporta di non venire soddisfatta e non si arrende neanche ai casi più palesemente insolubili. E naturalmente, il successo della Ferrante accende ancora di più gli animi di questi detectives: un conto è smascherare un’autrice sconosciuta, ben altro potersi vantare di aver svelato l’identità di una scrittrice che sta sulla bocca di tutti. Il compiacimento infatti emerge in pieno dal linguaggio solenne e iperbolico adottato da questi “giornalisti d’assalto”. Linguaggio che ovviamente ben si presta a venire ridicolizzato (come infatti è successo).

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35. 

    3 ottobre 2016

    wwayne

    Errata corrige: neanche DI FRONTE ai casi.

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36. 

    3 ottobre 2016

    wwayne

    @Cristina: Il tuo ultimo commento è un’altra prova schiacciante del fatto che leggi i miei commenti… ma ribadisco, non ti serbo rancore né per questa menzogna, né per gli insulti, né per i tentativi di isolarmi. Spero che gli altri commentatori (perché dicendo che non leggevi i miei commenti hai mentito anche a loro) siano altrettanto benevoli nei tuoi confronti.

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37. 

    3 ottobre 2016

    Cristina

    Dani, parlavo con te naturalmente…

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38. 

    3 ottobre 2016

    lauragi

    Fuocammare ❤️

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39. 

    3 ottobre 2016

    Cristina

    precisazione per Edita: il fiore è il fiore del cactus…!!!

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40. 

    3 ottobre 2016

    Jezabel

    @Wayne
    per lo stile e per come si presento la prima descrivendo se stessa donna come lo farebbe un uomo.
    Buona notte a tutti.

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41. 

    4 ottobre 2016

    Dani

    @Lauragi l’ho visto anch’io

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42. 

    4 ottobre 2016

    wwayne

    @Jezabel: Il secondo indizio che hai citato in effetti è parecchio forte: mi hai convinto. Ma anche se dietro al nom de plume Giorgia si nasconde un uomo, anche se quasi sempre viene qui col solo intento di provocare, io continuo a ritenerla una presenza preziosa all’interno di questo gruppo di lettura: non solo perché (come hanno detto anche altri) un po’ di pepe ogni tanto ci vuole, ma anche perché quando qua parte un dissing io e Giorgia ci ritroviamo spesso a combattere dalla stessa parte. Insomma, è una mia amica nel senso latino del termine.
    P.S.: Ora che ci penso, sarebbe più corretto nom d’ordinateur.

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43. 

    4 ottobre 2016

    Cristina

    Visto anch’io, ovviamente, molto forte, soprattutto la parte finale, sono rimasta immobilizzata. (e mio figlio, da piccolo, aveva l’occhio pigro e portava la benda, immaginate..)

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44. 

    4 ottobre 2016

    EditaLara

    Da Il Libraio un interessante articolo sulle polemiche per l’identità di Elena Ferrante , equilibrato e che lascia spazio a entrambe le posizioni
    http://www.illibraio.it/elena-ferrante-claudio-gatti-391329/

    Io personalmente non credo che si possano paragonare inchieste importanti come i finanziamenti della Cia agli islamisti o il traffico di esseri umani ad una “stupidaggine” come una scrittrice che usa uno pseudonimo.
    Il GIORNALISMO deve essere libero certo ( come le vignette satiriche) ma il giornalista deve porsi delle regole e dei limiti per rispetto di una certa etica .

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45. 

    4 ottobre 2016

    EditaLara

    P.S. e poi, a dire il vero, per me un po’ di mistero intorno all’autrice dava fascino all’atto in sè di leggere , oltre a trovare meschino non rispettare la legittima volontà di anonimato .

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46. 

    4 ottobre 2016

    EditaLara

    ora letto anche l’articolo del Ner Yorker che critica duramente Gatti; che dire, un giornalista di un quotidiano così importante come il Sole, che si fa deridere da mezzo mondo giornalistico..ha ragione la Lipperini , un vero autogol .

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47. 

    4 ottobre 2016

    Cristina

    Sai Edita,
    prima ancora che dal mondo giornalistico gatti si fa sbeffeggiare dal mondo umano. Il suo articolo è indecente, prima e sopra tutto, sul piano umano, è incivile, roba da topaccio di fogna.

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48. 

    4 ottobre 2016

    EditaLara

    Hai ragione Cristina.
    Io non ho ancora letto i libri di Ferrante perchè mi piace lasciar scemare l’euforia generale intorno a un romanzo per leggerlo ..come dire…in pace, ma la vicenda mi irrita terribilmente, Gatti scrive cose vergognose su tutti i piani e si merita le male parole di Guardian e New Yorker oltre che degli altri.
    E’ anche un’ importante questione di principio, riguarda la privacy che ormai nessuno rispetta in un mondo dove i socials, grande risorsa se ben utilizzati, possono distruggere vite, Vite reali.
    E poi un po’ mi sento tradita, tradita perché compro il Domenicale da almeno 15 anni e mi pareva uno dei pochi “rifugi culturali sicuri” non so se riesco a spiegarmi.

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49. 

    4 ottobre 2016

    Dani

    @tutti. Stamattina ero di corsa ma vorei dire che ho trovato Fuocoammare un film bellissimo. Aldilà del contenuto importante, duro, la forma era eccellente: l’ordinarieta’ di una vita isolana, circoscritta, accostata a un problema di portata planetaria con il suo carico di sofferenza infinita e strazio. Il contrasto tra questi due aspetti, vicini, che tuttavia nella narrazione non si incontrano è una scelta inconsueta nel cinema, ma di forte impatto. Quel bambino sarebbe da Oscar..anche se questo film in concorso all’Oscar..bah, perle ai porci? Scelta comunque giusta, se non altro per diffondere conoscenza in un pubblico avvezzo a roba più grezza e meno veritiera.
    Mamma mia se ripenso a quei volti, dignitosi, sfiniti, rassegnati

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50. 

    4 ottobre 2016

    Cristina

    per chi non l’ha visto ieri sera . dopo Fuocammare c’era la puntata STORIE DI MIGRANTI di Domenico Iannaccone. I dieci comandamenti.
    Quasi più bello e importante di Fuocammare.
    Ecco il link, valido fino a sabato (poi Rai replay lo toglie). Sono 50 minuti IMPERDIBILI.
    trovate il t empo, bisogna vederlo

    http://www.raiplay.it/video/2016/09/Lontano-dagli-occhi-75cc9c56-63f7-4404-90a8-60c03b5bdaa2.html

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