I libri più belli, letti nel 2016

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti). La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016. Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno. Anche nel…

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L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del New York Times, pagine opinioni, del 16 marzo 2014

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti).
La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016.

Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno.

Anche nel 2015 questo post è stato di gran lunga il più frequentato e il più fecondo: un flusso quotidiano di pensieri da parte di decine di lettori. Una valanga preziosa di idee e consigli e sconsigli.

Ribadisco infine che fra le regole -fondamentali- di questo gioco c’è il rispetto per gli altri.

Quindi, il confronto civile viene molto apprezzato, l’insulto invece no.

Ringrazio da ora chi continuerà a donarci questo tesoro di letture con tanto affetto, partecipazione, precisione e ricchezza culturale.

Abbracci

 

Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

  1. Avatar Cristina
    Cristina

    Ma infatti Jezz, Fenoglio è stimatissimo e niente affatto misconosciuto, soprattutto al Nord dove i suoi scritti partigiani sono nel DNA di ogni persona che ha più di 50 anni.
    All’Olivetti qualcuno ai tempi di Adriano (Olivetti) leggeva ad alta voce le parole di Fenoglio, in mensa, pensate voi.
    Da noi un tempo al liceo era una lettura obbligatoria all’ultimo anno ( quando si studia la Resistenza)
    Solo che ha una scrittura che io ora trovo troppo poco scorrevole, con gli inserti in inglese, insomma con lui non è difficile scarruffare su qualche scoglio linguistico – più che narrativo. Dove la forma impaccia la sostanza un po’ troppo.
    In Piemonte Fenoglio è un must all over the region. Pavese pure, bravo, mite, intelligente, desolante,romantico , dolente dentro, grandissimo redattore, anzi eccellentissimo, il magro uomo con gli occhiali.
    Quest’estate nella Langhe ho visto la sua casa, e mi sono emozionata moltissimo, è su una curva, gialla, con davanti un bel giardino.

    Scarruffare? neologismo (mio) !!

    Bisognerebbe parlare degli scrittori troppo denotati dalla parlata regionalistica prima o poi, che ora ( Camilleri docet) ha fatto scuola e moda, ma che pure può essere una gabbia che stringe.
    E poi Natalia! come ho fatto a dimenticare Natalia Ginzburg???
    Tutta roba piemontese, grande terra di scrittori.

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  2. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Camilla
    Camilla, c’è poco da fare, ti metti a letto bella tranquilla con la supertavoletta e ci leggi da lì; il dentista non ti ha detto se puoi prendere degli antidolorifici?

    @Cristina
    I film, per il trattamento che riservo loro, sono fin troppo buoni con me, perché alla fine, quelli giusti, divertimento e svago me li garantiscono!

    Ultimamente ho visto anche “Il fondamentalista riluttante”, di cui avevo letto il libro: belli e interessanti (libro, film e attore protagonista).

    Ciao,
    Mari

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  3. Avatar Dani

    @Cristina, così sei stata nel mio paesello. Comunque io negli scogli di Fenoglio mi ci sarei incagliata volentieri se non fosse morto così giovane…tutte quelle sigarette. Johnny letto e riletto, come Pavese. Hai ragione qui ci si cresce, loro e il latte di mammà

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  4. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Cristina
    non ho capito perché mi raccomandi Fenoglio, se ho appena detto a Wwayne che considerarlo misconosciuto a un concorso di lettere è peccato. 🙂

    Tornando alla letteratura regionale, direi che tutti i grandi sono regionali.
    L’italiano si sfaccetta lungo i costoni dell’Appennino, sulle Alpi sulle coste e su isolette e isolone, anche senza i pastiche più o meno dichiarati.
    All’esame di Storia della letteratura italiana II fui interrogata su Jovine: ultima pagina di un programma molto denso che partiva dal ‘500.
    All’uscita i colleghi esterrefatti chiedevano come avessi fatto a cavarmela. “L’avevi studiato???? Che culo!!!” .
    A me sembrava normale averlo letto già due volte indipendentemente dall’esame, sull’amaca, d’estate, con il sottofondo delle cicale e sul divano, d’inverno, avvolta tra le coperte.
    Che bisogno ci fosse di “studiarlo” non perveniva al mio cervello!
    A proposito, potrei anche rileggerlo.
    LA GRANDE SERA mi piace, ma ho poca testa in questo periodo.

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  5. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @tutti
    dimenticavo che per me Pavese è Pavese.
    Non propongo /impongo ai miei alunni la lettura di LA LUNA E i FALO ma naturalmente Pavese per me è classico.
    Averne letto così semplicemente e poeticamente bene in LESSICO FAMIGLIARE mi ha scaldato il cuore.
    Pavese e Levi con il loro suicidio, mi hanno sempre turbato…
    Ma il rispetto innanzi tutto. Non sapremo mai veramente cosa c’era in quel pozzo di lucidità.
    In questo momento sono a scuola, prima ora in cucina a sostituire un prof mancante (mai nominato) mentre il mio programma nelle mie classi langue già prima di nascere.
    #labuonascuola #ioancheno

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  6. Avatar wwayne

    @Jezabel: Nella mia esperienza universitaria anch’io ho imparato a dare peso anche agli autori (o ai fatti, se l’esame è di Storia) che il manuale liquida in una paginetta. Questo perché chi ha scritto il manuale evidentemente ritiene che quell’autore o quel fatto sia marginale, ma magari per il professore è di un’importanza gigantesca.
    Io stesso, da quando sono diventato professore, mi sono accorto con sdegno che fatti storici per me molto rilevanti nei manuali delle medie vengono spiegati in un trafiletto, o addirittura tagliati del tutto. Più raro (e più grave) che questo succeda nei manuali liceali e universitari, ma se l’autore è inetto può succedere anche lì.

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  7. Avatar Cristina
    Cristina

    Jezz, ma io non suggerivo, ribadivo e concordavo!!
    …Jovine, non so chi è!!! ora mi informo eh

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  8. Avatar Cristina
    Cristina

    non rileggevo le poesie di Pavese da decenni.
    Non mi piacciono moltissimo come quando ero a scuola ( e il gusto doveva ancora plasmarsi) , ma questa la incollo qui perchè ha un valore forte, intenso, doloroso, penso io.

    Tu non sai le colline

    dove si è sparso il sangue.

    Tutti quanti fuggimmo

    tutti quanti gettammo

    l’arma e il nome. Una donna

    ci guardava fuggire.

    Uno solo di noi

    si fermò a pugno chiuso,

    vide il cielo vuoto,

    chinò il capo e morì

    sotto il muro, tacendo.

    Ora è un cencio di sangue

    e il suo nome. Una donna

    ci aspetta alle colline.

    9 novembre ’45

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  9. Avatar Cristina
    Cristina

    comunaque io dai classici toglierei ( lo dico? si lo dico) Pratolini. Che ha fatto il suo tempo, proprio. Ho provato a rileggerlo l’anno scorso e non ce la si può fare, è indigeribile

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  10. Avatar wwayne

    @Cristina: Te lo dico senza alcun intento polemico: io Pratolini lo adoro. Ti dirò di più: sono ancora godibili non solo i suoi libri, ma anche i film che ha sceneggiato. La domenica della buona gente, ad esempio, l’ho visto due anni fa e mi piacque tantissimo, al punto che gli dedicai una recensione entusiastica: https://wwayne.wordpress.com/2014/10/22/poveri-ma-felici/. Per non parlare di Rocco e i suoi fratelli, pietra miliare ed intramontabile del cinema italiano.
    L’unico romanzo di Pratolini che definirei non indigeribile, ma sicuramente difficile da digerire è Cronache di poveri amanti: troppi personaggi, troppi intrecci, troppe trame e sottotrame. Di norma Pratolini le sapeva gestire le storie corali, ma lì fece un colossale buco nell’acqua.
    Sotto il suo livello medio anche Cronaca familiare: ho preferito Il quartiere e Le ragazze di San Frediano. Ad ogni modo, ad avercene di scrittori così.
    Comunque, se può consolarti Pratolini nell’elenco dei classici non ci è neanche mai entrato. Non era nella lista degli autori da studiare per ottenere l’abilitazione all’insegnamento, e neanche in quella del concorso docenti 2016. Se è entrato nelle scuole è soltanto per l’iniziativa benemerita di qualche singolo professore, non perché faccia parte del canone.

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  11. Avatar Dani

    Ciao tutti.
    Piccolo racconto su Fenoglio, che mi sfiora. Quando frequentava il Liceo Classico ad Alba, il suo prof. di filosofia era in guerra e a sostituirlo fu chiamato mio zio (fratello del nonno). Lui era un sacerdote, teologo e traduttore, e viveva e insegnava in seminario ad Alba. Ne nacque una bella amicizia. Un giorno Fenoglio gli fece scivolare sotto la porta un biglietto in cui gli annunciava ufficialmente il suo ateismo, nonostante ciò continuò a frequentare assiduamente quel sacerdote con cui parlavano di politica, letteratura ecc.. Prima di morire chiese a mio zio di seguire gli studi di sua figlia Margherita e ai funerali, rigorosamente laici, fu mio zio a recitare un’orazione funebre. E una cosa che me lo fa sentire vicino un po’ di più.

    @Mari, oggi mentre spazzavo casa, non so per quale associazione mentale mi sono venuti in mente due film che ho rivisto di recente e ho pensato di suggerirteli, perchè decisamente belli. Sempre tu non li conosca già. Pane e Tulipani di Silvio Soldini e La giusta distanza di Carlo Mazzacurati. Bravissimi attori (Licia Maglietta, Bruno Ganz, Anita Caprioli, Battiston non ricordo il nome) e due belle ambientazioni: Venezia e una brumosa pianura padana.

    Quando finirò il libro in corso penso che viaggerò un po’ per il mondo. Non sto partendo eh? Magari… Però ho voglia di India e Sud America. Nel primo caso Mariangela potresti suggerirmi qualcosa vero? Hai scorrazzato da quelle parti ultimamente. Sul Sid America mi tenta la rilettura di Marquez, o Amado, o Scorza, o Allende.. aiuto che leggo?

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  12. Avatar camilla
    camilla

    @ ai signori insegnanti cri compresa.
    Ah ragazze se sapeste COSA so io di Cesare Pavese. Oltre alla sua biografia ufficiale dove i tempi di guerra il fascismo e tutto quello che di Pavese e’ conosciuto ho avuto la gioia di ascoltare Fernanda Pivano che mi raccontò di lui come ragazzo innamorato. Come di un giovane allegro e romantico che si innamorò della bella studentessa al punto di chiederle di
    sposarlo. A lei piaceva molto come poeta e scrittore, come insegnante precoce e rarissimo
    femminista ( studia gli americani , rendili noti sono il futuro…renditi indipendente…) e anche come innamorato. Ma ben presto Fernanda conobbe Sottsass e perse la testa per lui, per
    sempre. Io la conobbi oltre 30 anni dopo ed era disperata perché l’architetto l’aveva lasciata. ” ho fatto di lui un grande negli Stati Uniti, mi deve tutto…” e piangeva come una bambina. Ma di Cesare rimase affascinata anche dopo la sua morte. ” non era affatto un uomo triste- diceva- eta un uomo dolce e divertente. Non si è. suicidato per la americana. ” insomma lei aveva una sua idea sulla faccenda. E a me oltre a essere stata una sua ammiratrice come poeta e come scrittore , e’ rimasta di lui l’immagine che mi
    lasciò Fernanda. Un Pavese divertente e romantico. ” Sei la ragazza più bella che io abbia mai visto ” e la chiamava con un nomignolo genovese che non ricordo più e che significava musetto di …boh forse di gatto ” in dialetto
    genovese. Scusatemi ma questi aneddoti extra
    accademici mi piacciono . E Pavese mi e’. caro. ciao maestri.

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  13. Avatar wwayne

    @Dani: E’ ambientato in Francia, ma ha dei simpaticissimi protagonisti indiani “Madame Mallory e il piccolo chef indiano”, di Richard C. Morais. Ne è stato tratto un film, “Amore, cucina e curry”, delizioso quanto il libro.

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  14. Avatar Cristina
    Cristina

    che emozione questo ricordo Cam!!
    Dani, anche tu con Fenoglio…
    E si Mariangela PANE E TULIPANI è un film meraviglioso , io lo vedo e lo rivedo da anni. Leggero, divertente, folle, amoroso con una Venenzia incantevole e con attori BRAVISSIMI ( Licia Maglietta al suo meglio). Mazzacurati anche, ma meno, molto meno, più sommesso.
    Certo se te li vedi mentre stiri anche il più bello dei film finisce per…zoppicare, perchè oltre alla storia è lo sguardo, il dettaglio, il colore il particolare l’inquadratura che fa il film, come la scrittura nei libri. Non dare retta alla Cam, mica ha sempre ragione la mia biondina, eh

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  15. Avatar Cristina
    Cristina

    comunque grazie, ragazze.

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  16. Avatar Dani

    @ww grazie per il suggerimento ma se è ambientato in Francia…no. India, spezie, elefanti, odori forti, anche tutto il suo carico di problemi, un viaggio vero insomma, niente surrogati. Aspetto Mari che quando sposa un paese fa incetta e approfondisce

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  17. Avatar Cristina
    Cristina

    Dani! tutti i nomi che hai fatto del Sud america a me convincono poco o niente ( ma si sa de gustibus…).
    Sud america : io leggerei solo Vargas Llosa e Mario Benedetti ( stupefacente), gli altri per me sono noiosi e…un po’ stucchevoli . Ma tempo fa, tanto tempo fa, mi piaceva Angeles Mastretta che è messicana, quindi forse non vale.

    Dell’India dove purtroppo non sono mai stata ( ma lì vicino si, ) ti può dire meglio Mariangela che ha studiato. Io caldeggio Rushdie, sempre.

    Cam, maestri ( maestre??) a chi? spiritosona.
    a me no di certo, io ho fatto un po’ la prof supplente milioni di anni fa. Ma poco. Abbastanza da capire che non ero pronta per quel lavoro di così enorme responsabilità umana ed emotiva prima di tutto.
    Non avevo la distanza, io i ragazzi e le ragazze me li sarei portati tutti a casa mia, a coccolarli e a guardarli vivere, immagina…
    Poi, la materia, ma si, certo quella la sapevo anche insegnare, ma quello è proprio il meno

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  18. Avatar wwayne

    @Dani: Capisco benissimo. E aspetto Mariangela anch’io, chissà che non dia degli spunti di lettura pure a me. 🙂

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  19. Avatar mariangela
    mariangela

    @Tutti@Dani @Camilla
    Non sono certo un’esperta di letteratura indiana (dell’India continuo a sapere veramente poco: più si legge più ci si sente ignoranti!), ma ricordare qui sotto i titoli di questo filone che ho apprezzato negli ultimi mesi mi aiuta a riordinare le idee, quindi lo faccio volentieri. Camilla, perdonami, lo sai, sono quella degli elenchi puntati!

    Per la narrativa, includendo anche gli scrittori della diaspora, elenco in ordine di gradimento questi romanzi (i primi tre sono un ex aequo):

    • Arundhati Roy, “Il Dio delle piccole cose”
    • Amitav Gosh, “Le linee d’ombra”
    • Salman Rushdie, “I figli della mezzanotte”
    • Jhumpa Lahiri, “La moglie”
    • Ruth Prawer Jhabvala, “Calore e polvere”
    • Aravind Adiga, “La Tigre Bianca
    • Akhil Sharma, “Vita di famiglia”
    • Anita Desai, “Fuoco della montagna”

    Saggistica:
    • Salman Rushdie, “Patrie immaginarie”

    Libri di critica letteraria sulla letteratura indiana:

    • Paolo Bertinetti, “Le mille voci dell’India”, Liguori, 2002
    • Silvia Albertazzi, “La letteratura indoinglese”, in “Verso gli antipodi. Le nuove letterature di lingua inglese: India, Australia, Nuova Zelanda”, a cura di Agostino Lombardo, NIS, 1995, pp.15/57

    In generale, sulla letteratura postcoloniale, quindi anche sugli autori indiani che scrivono in lingua inglese e soprattutto a proposito di Rushdie:

    • Silvia Albertazzi, “La letteratura postcoloniale. Dall’impero alla World Literature”, Carocci, 2013
    • “Le letterature in inglese” in “Breve storia della letteratura inglese”, a cura di Paolo Bertinetti, Einaudi, 2004, pp. 315/417

    Saggio sulle disparità sociali in India:

    • Arundhati Roy. “I fantasmi del capitale”, Guanda, 2015

    Mi ero riproposta di elencare sul blog tutti i titoli citati da Bertinetti (2002), quelli che io non ho letto, ma ho dovuto restituire il libro (penso che lo acquisterò per tenero sotto mano). Ricordo però che dice mirabilia di un libro di Rushdie che si potrebbe pensare essere destinato ai bambini invece è una favola per adulti, si tratta di “Harun e il mar delle storie” (io non lo conosco).

    Ciao
    Mari

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  20. Avatar mariangela
    mariangela

    @Dani@Cristina@Tutti

    Vi ringrazio per i consigli cinematografici, spero di riuscire a farne tesoro. Giuro che la prossima volta non stiro.

    Mariangela

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  21. Avatar Dani

    @Mari grazie, ero certa che non mi avresyi delusa. Chapeau alla tua efficienza e organizzazione. Dunque: depenno il primo che ho letto (e aimè non mi era piaciuto) e vedo che c’è alla biblio. Ti aggiornerò perché non ho ancora deciso se partire verso est o verso ovest.
    Cri de gustibus si ma noiosi Marquez o Amado… ma … ok de gustibus.
    Su paramount channel c’è un film carinissimo. The Commitments. Divertente e musica soul a gogo. Sintonizzatevi!!

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  22. Avatar Cristina
    Cristina

    Mariangela! se però mentre guardi un film ti metti a pulire i vetri non vale nemmeno quello eh!
    Senti, ma dalle tue parti i cinema li hanno chiusi tutti? no, perchè in genere è al cinema che vanno visti i films sai…mica su una roba piccola in casa

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  23. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina

    Salvo andarci per fare tutt’altro, il cinema come locale mi ha sempre messo una tristezza infinita; se poi qualcuno dovesse riuscire a portartarmici di pomeriggio (ipotesi fantascientifica), mi getterebbe nella depressione più nera. Non posso farci niente, solo il circo mi fa star peggio del cinema, come morale, dico.

    Ciao,
    Mari

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  24. Avatar Laura
    Laura

    @Mariangela
    Che strano io invece adoro andare al cinema, vivere il film in mezzo alla gente, sentire i commenti a caldo..
    @Cristina
    Dopo Moravia anche Pratolini non ce la posso fare due autori da me tanto amati,..anche se concordo con te riprendere i libri dopo tanti anni provare a rileggerli a volte diventa difficile, a me e’ successo recentemente con Cassola ..”la ragazza di Bube” arrivata alla decima pagina ho mollato…in ogni caso mi avete fatto venir voglia di rileggerlo ,Pratolini, partendo da ‘Lo scialo”
    Naturalmente su Pavese e Fenoglio sono d’accordo, non possono non far parte dei classici e ringrazio di cuore Camilla e Dani..
    se posso ai tanti libri, autori citati aggiungerei “Il Gattopardo” ..
    @Dani
    Non amo particolarmente la letteratura del Sud America ma ai nomi fatti posso aggiungere Marcela Serrano e perche’ no Gioconda Belli (Nicaragua) con antiche origini piemontesi, il bisnonno parti’, emigro’ da Biella.
    Buona Domenica a tutti..

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  25. Avatar Dani

    @Laura grazie

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  26. Avatar Cristina
    Cristina

    Laura.
    guarda a me Pratolini piaceva da ragazza— prova ora a rileggerlo, davvero è datatissimo… ti giuro una lingua e un racconto che…,insomma no,polverosi. Non un classico, solo questo dico.

    Mariangela,
    io posso stare dentro un cinema ( e l’ho fatto spesso) anche 6 ore di fila ( ai festival o ai film dei festival a Milano vedo- no vedevo – anche 3-4 films al giorno).
    Il grembo buio chiuso, caldo del cinema con gli spettatori vicini a testa in su a guardare quello schermo grande, è un luogo di culto, culturale e prima ancora sociale. O ce l’hai. o non ce l’hai.
    Io non posso farne a meno e sono andata al cinema centinaia di volte anche da sola. Quella è una comunità accogliente, e rassicurante ( nei cinema di qualità,in altri posti può essere un po’ a rischio dico)

    Quindi a te deve essere successo qualcosa da piccola che ti ha tenuta lontana e impaurita ( qui Lucy, la psicologa a 1 cent dei Peanuts ahahah)
    Io soffro a vedere un film su uno schermo piccolo, e magari pure da sola, quella si,è una tristezza!
    Ma ti giuro chi ama il cinema INTESO COME PELLICOLE CINEMATOGRAFICHE, ADORA IL CINEMATOGRAFO INTESO COME SALA.
    BINOMIO INSCINDIBILE. oGNI ALTRA FRUIZIONE è SMINUITA, MONCA, INFINITESIMALE, MANCANTE.
    MA CHE PECCATO!! FOSSI Lì TI CI PORTEREI CON ME AL CINEMA ( CERTO , ANCHE DI POMERIGGIO, IN SALA IL T EMPO NON C’è, è SEMPRE BUIO, UNA MAGIA)

    (mamma! scusate non ribatto in minuscolo, m’è proprio scappato!!)

    il fatto è che io sono una di quelli come Moretti (inteso come Nanni) quelli che a 15 anni al sabato pomeriggio (h 15) andavano al cineforum ( il mio era quello, coltissimo, dei gesuiti milanesi) e poi, il dibattito…, si, quello. Ma come sono felice e grata di avere avuto quell’adolescenza lì…

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  27. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @ Cristina @Laura
    Cristina, non è una fobia (quelle le riconosco!) è un gusto: l’idea di perdere luce di sole per vedere un film per me è inconcepibile, diverso, forse, col buio e se c’è il discorso del dibattito, cui fai cenno, tu, Laura (l’assembramento in quel caso serve a qualcosa).

    Non è claustrofobia e non è neppure una questione che dipenda dalla preoccupazione di passare qualche ora da sola perché, per fortuna, quel fattore non mi condiziona. Faccio notare che stare chiusa in una sala di consultazione di una biblioteca, magari senza finestre, in pieno giorno, mi dà grande gioia quando decido di farlo, e non perché io debba preparare esami universitari o perché abbia la necessità di preparare interventi (per quali conferenze?) o lezioni (non sono un’insegnante), proprio solo per leggere.

    Sono gusti e scelte diverse, semplice.

    Ciao a tutti,
    Mari

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  28. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina

    Quella dell’inscindibilità tra cinema come luogo fisico e pellicola è una suggestione, te l’assicuro, è un po’ il pallino di certi cinefili, ma è una loro condizione mentale: come se io ti venissi a dire che certi libri li apprezzo di più in sala consultazione che non a casa mia. Diamine, non che non sia mai successo, anzi succede: ma è una mia percezione, vale per me sola e per quella singola occasione, non è assunto generalizzabile.

    Mari

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  29. Avatar Cristina
    Cristina

    si,certo.
    Ma non credo sia davvero una scelta. Credo che sia un “gusto” che non hai provato da ragazza e ora non ce lo puoi avere da adulta.
    Del resto non è obbligatorio.
    sei in una forte maggioranza di “soli (o in due) davanti al piccolo schermo” (TV o PC fa uguale) – a me piace la meraviglia condivisa.
    Perchè un pubblico innamorato del cinema …vibra, ed è emozionante. semplicemente.

    Mari…il dibattitto non si fa più da decenni!! ahahah ( del resto dopo i 20 anni è insopportabile)

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  30. Avatar Cristina
    Cristina

    come sempre, vive la différence!

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  31. Avatar Dani

    @mari come ti capisco. Il circo è davvero strappacuore…soprattutto quelli piccoli, che girano per paesini, 2 animali spelacchiati e mesti, trapezisti che fanno anche i clown, non si può vedere. E il cinema di giorno, per me solo se diluvia o fa un freddo boia e la nebbia ti nasconde tutto. Altrimenti a spasso, nei boschi e per sentieri, in ogni stagione. Ma la notte…si, allora va bene. Io però sono fortunata perché vivo in una campagna incantevole. Chissà forse se fossi in città

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  32. Avatar Dani

    Dimenticavo..e la tristezza delle feste di Carnevale?

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  33. Avatar wwayne

    Ottima la proposta di inserire il Gattopardo nell’elenco dei libri da leggere a scuola. Io ne faccio un’altra che, vi giuro, non è provocatoria: Gomorra. So che è un libro fortemente legato all’attualità, e quindi mi si potrebbe dire che, come Pratolini per Cristina, tra qualche decennio potrebbe puzzare di vecchio. Tuttavia, non credo che le cose andranno così: questo libro costituisce un’eccezionale testimonianza di cosa è la mafia oggi nel nostro paese, e quindi se oggi lo studiamo come libro di italiano, tra 50 o 100 anni lo studieremo come libro di storia, andremo a cercarvi tutti i dettagli e i retroscena che i manuali tacciono.
    So anche che Saviano ha perso gran parte della sua credibilità quando è saltato fuori che uno dei suoi libri, “Zero Zero Zero”, era ampiamente scopiazzato da altri: mi ha stupito moltissimo che un uomo con la sua intelligenza abbia commesso un errore così marchiano, e che abbia potuto pensare anche solo per un secondo di poterla fare franca.
    Non me lo sarei mai aspettato da lui anche perché per un periodo Saviano è stato identificato dal nostro paese come il paladino dell’onestà, e quindi era assolutamente imprevedibile che proprio lui sarebbe andato a fare una cosa del genere. Tuttavia, pur essendo scaduto moltissimo ai miei occhi, Saviano rimane un importante punto di riferimento culturale (ricordi quando ne parlavamo, Jezabel?), e il valore di Gomorra nessuno potrà sminuirlo per gli errori che il suo autore ha fatto dopo.
    Tra questi errori c’è anche la scelta di schierarsi politicamente, ai tempi in cui buttava badilate di fango su Berlusconi a getto continuo: fino a quel momento Saviano godeva di una stima e di un credito trasversali, senza distinzioni politiche, dopo quelle sue dichiarazioni chiaramente non è più stato così.
    Tra l’altro Saviano l’ho citato anche al concorso docenti 2016, e la scelta è stata lodata. Non so dirvi perché la cosa sia piaciuta: la presidente di commissione si è limitata a dire che aveva apprezzato la citazione, senza motivare la sua affermazione. Mi sono preso un bel rischio, visto che Saviano è un autore che sta sulle scatole a parecchi, ma sapevo che la citazione era pertinente e quindi l’ho fatta lo stesso.

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  34. Avatar Cristina
    Cristina

    Ma non vorrete mica fare un confronto gita nella natura contro film al cinema spero?!!

    vero, chi abita in città va al cinema di pomeriggio e anche a teatro di pomeriggio ( la domenica e solo in autiunno.inverno)).
    In mancanza di sentiero dietro casa… Poi c’è chi va anche al mare ( io).ma io penso che si possano fare tutt’e due le cose. nooo? Gita e cinema. Basta muovere le, no scusate, i piedi

    Poi proprio non capisco: perchè è triste un cinematografo?? come può essere triste un cinema’?? ( si, son tristi le multisale popcornattrezzate e rutilanti di film scemiepiùscemi, quelle si, ma è come per i libri brutti in libreria…, basta passare oltre)

    fra l’altro sono spesso testimonianze anche architettoniche di una Italia anni 60-70, un ponte sul passato prossimo

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  35. Avatar Cristina
    Cristina

    mari! pssst se non lo hai visto stasera tardi su RAI Movie c’è MILLION dollar Baby di Clint Eastwood, Bellissimo, e molto triste, ma imperdibile

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  36. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti@Cristina
    Cristina, non è che sei organizzata in base ad orari poco lavorativi per caso? “Gita e cinema” suggerisci tu “fateveli tutt’e due” sembri voler consigliare. Cara Cristina, noi timbriamo il cartellino e il tempo è poco: o si va al cinema o si fa la passeggiata. È vero che non lavoro in miniera – e rispondo a una tua domanda che avevo lasciato cadere solo per l’accavallarsi di altri spunti – ma il tempo libero è quello che è, volere non è potere!

    Non nascondo che, nel caso specifico del cinematografo, è proprio un’avversione quella di dover rinunciare alla luce, tieni conto che anche con i libri mi sono organizzata in modo da poter leggere il più che posso all’aperto, sui mezzi pubblici, fuori (ovvio che non tutte le stagioni sono propizie). Intanto che siamo sull’argomento vi riferisco una cosa che volevo già dirvi: non avete idea di quante persone, soprattutto ragazzini, vedendomi deambulare con il mio e-reader acceso e con i libri in borsa, mi domandino se io sia un’insegnante; incredibile come la gente associ la lettura alla necessità o alla professione!

    Ciao,
    Mariangela

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  37. Avatar camilla
    camilla

    @marian Io ti capisco molto bene col cinema. A me piace molto ma non amo andare al cinema specialmente da quando hanno tramutato le sale in vari spazi più piccoli e meno, assai meno fascinosi.Poi , come per la lettura, ho bisogno di rivedere più volte un bel film. Ci sono pagine in ambedue le opere che devo rivedere e rileggere. Per questo ho la casa zeppa di libri, tutti sottolineati e pieni di segnalibri. E così e’ con i DVD, che rivedo spesso in sequenze memorabili.
    ci sono film e libri di cui rileggo alcuni momenti magici. Anch’io trovo malinconico vedere un film e poi di corsa (per il parcheggio o altre seccature) abbandonarlo . E così. per il Circo tranne gli anni in cui ci portavo i miei bambini in età adatta., quando ancora sono capaci di stpirsi di tutto ciò che per loro è nuovo e sconosciuto. Ho tanti libri e film salva vita, mi basta una pagina e sono felice. ciao. cam

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  38. Avatar Cristina
    Cristina

    Mari, ma bella mia, pensi che io non abbia lavorato in vita mia e per giunta con una famiglia da tirare avanti? Guarda che sei in grave errore, mi sono fatta un bottom tanto! E lavoro molto – anche se in modo diverso ma comunque defatigante – anche ora.

    dai, io dicevo: una domenica fuori città e un sabato, (magari la sett dopo) sul tardi al cinema, mica insieme!
    L’e reader è… da insegnanti, ce l’hanno quasi tutti almeno tutti quelli che conosco io – ma i ragazzini ( e le ragazzine) grazie a te potranno ampliare le loro visioni del coso ( che a me non piace , ma ne capisco l’utilità)

    Io detesto leggere all’aperto, in spiaggia mi ci addormento, e fuori, no, fuori guardo fuori. Ognuno/a è diverso, a suo modo.

    Cam, spiegami come fai a mettere un segnalibro ai film!!
    .

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  39. Avatar Laura
    Laura

    Abitando in una piccola citta’ di provincia, andare al cinema,per me, significa anche dare una mano ai gestori, (in specie un cinema d’essai che rischiava la chiusura, soffocato da sale strettamente commerciali)..equivale in un certo senso a non comprare libri al supermercato ma in una piccola libreria..Chiaramente in giornate stupende come quella di oggi, preferisco una passeggiata.. nelle domeniche piovose, cariche di nebbia si va al cinema, altrimenti si sceglie il sabato sera..
    ma come si suol dire ognuno ha il suo modo di vivere, di vedere le cose..
    Buona serata…

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  40. Avatar camilla
    camilla

    @ cri. alcuni DVD sono predisposti in tal senso altri faccio andare avanti veloce indietro veloce.Certe scene irresistbili con attori/trici stupendi. Al cinema mi scappano via e vorrei poter dire “soffermati sei bello” o attimo fuggente.T’e’ capi??? ho vissuto a Milan per 8 anni. Quanto mi piaceva! Tutto.Tra il 60 e il 70. ciao bellezza. cam
    Ho finito QUANDO FINISCE L’INVERNO. La Guadalupe Nettel , insomma ha un gran talento. Il romanzo è duro. Nessuna concessione. baci cam

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  41. Avatar Cristina
    Cristina

    Io sto leggendo un libro buono e bello – REGINA DI FIORI E DI PERLE di Gabriella Ghermandi – nata in Etiopia, venuta in Italia da ragazza. Ve ne parlerò. Un libro sullìEtiopia ai tempi anche della colonizzazione italiana ( tremenda altro che italiani brava gente).

    Laura, senza essere troppo precisa se non vuoi, da che parte del mondo stai?

    Fra il 60 e il 70 si Milano era fantastica,(ricordi un po’ confusi però) anche a fino a fine anni 70.
    Poi bisognava aspettare Pisapia perchè risalisse dalle tenebre berlusconiane leghiste, vero belée?
    Ci son stati 20 anni di disastro sociale e culturale totale, e solo tanta ma tanta coca in giro e tanta povertà.

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  42. Avatar Laura
    Laura

    Piemonte ..ma piu’ a Nord rispetto alle Langhe..

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  43. Avatar lauragi

    Ricordo molto bene i titoli che gli ex studenti, a distanza di anni, ancora mi rinfacciano. Tra questi segnalo IL GATTOPARDO, IL GIARDINO DEI FINZI CONTINI, L’ISOLA DI ARTURO. Sono invece stati apprezzati Pavese, Sciascia, Primo Levi e Fenoglio. Foscolo lo ricordano in molti con piacere, però non vale perché noi andavamo a leggerlo a Firenze e questo creava entusiasmo e commozione. Verga invece non lo ha mai digerito nessuno. Invece a me al liceo era piaciuto così tanto.

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  44. Avatar Cristina
    Cristina

    Comprensibile Lauragi. Verga non piace ai ragazzi? a me piace molto da adulta, quindi non so dire. è un tipo tosto il Verga! Credo che ai ragazzi non piacciano libri con dentro ragazzi in crescita. Non si vogliono riconoscere o non riescono a farlo. Quindi Arturo, ecco, lo capisco bene.
    Anche Fenoglio capisco che possa piacere nonostante l’arduità ( ma si dice? l’arduità?? o diavolo, vabbè invento anche questa) della scrittura, è tutto un soffio, un fremito, un palpito un’ esplosione, insomma emoziona.
    Ma quando insegnavi? perchè anche quello – il tempo – conta.

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  45. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Dani buttati su Amitav Gosh, Mare di papaveri !
    Marquez molto amato, ma de gustibus come dice Cristina
    ciao!

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  46. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Cri , tutti, anche io amo molto il cinema , anzi lo amerei , ma negli ultimi anni trovo sempre, sempre, sempre maleducati infami che parlano, mangiano come maiali, tengono il telefonino magari silenzioso ma con la luce accecante accesa per messaggiare, e parlo di film interessanti e anche seri spesso, non i cinepanettoni che personalmente non guardo.
    Forse accompagnano qualcuno o semplicemente vogliono romper le scatole, non riesco più a godermi un film 😦

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  47. Avatar Dani

    @Edita ciao. Ok se c’è in biblio mi ci butto…ma un mare di papaveri può avere effetti allucinogeni?
    Cavolata del giorno 🙂

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  48. Avatar EditaLara
    EditaLara

    @Dani magari ! scherzi a parte spero lo troverai davvero un romanzo straordinario come è successo a me, di quelli che se non fosse recente diresti che è un classico. io devo leggere l’ultimo di questa trilogia dell’Ibis .
    @tutti sono andata a vedere notizie di Jovine e…caspita !! lo conosco solo di nome ma pare che “qualcuno” voglia sostituire a scuola Manzoni proprio con questo bravo molisano, mi sa che metto in lista la Signora Ava… chi l’aveva consigliato? beh grazie!

    Piace a 1 persona

  49. Avatar Cristina
    Cristina

    Jezzz è stata Jezz.
    Edita, se vedessi cosa dico e faccio a chi tiene il cellulare acceso al cinema. Sono tremenda. Ma mi credi sulla parola, vero?

    Baci, il mio libro è molto interessante e bello. e sono stanca ma stanca ma stanca, so’ stati giorni al fulmicotone. Mo’ mi rilasso

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