I libri più belli, letti nel 2016

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti). La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016. Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno. Anche nel…

child-book
L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del New York Times, pagine opinioni, del 16 marzo 2014

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti).
La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016.

Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno.

Anche nel 2015 questo post è stato di gran lunga il più frequentato e il più fecondo: un flusso quotidiano di pensieri da parte di decine di lettori. Una valanga preziosa di idee e consigli e sconsigli.

Ribadisco infine che fra le regole -fondamentali- di questo gioco c’è il rispetto per gli altri.

Quindi, il confronto civile viene molto apprezzato, l’insulto invece no.

Ringrazio da ora chi continuerà a donarci questo tesoro di letture con tanto affetto, partecipazione, precisione e ricchezza culturale.

Abbracci

 

Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

  1. Avatar Dani

    Ciao. A proposito di turismo “coatto”, credo di conoscerlo bene. Ho lavorato 10 anni in agenzia di viaggio e ricordo i tanti clienti che davanti alle proposte offerte rispondevano “già fatto” e a me veniva l’orticaria. Personalmente, pur potendo approfittare di viaggi organizzati con sconti notevoli, non ne ho mai usufruito. Biglietto aereo, al limite la prima notte prenotata e basta. L’organizzarsi sul posto ti porta a contatto con la gente, soprattutto se non si hanno pretese di sistemazioni lussuose come era il mio caso. Potrei scrivere un libro di incontri indimenticabili, ospitalità sorprendenti, soprattutto da persone meno abbienti, contrattempi vari ma divertenti. Credo solo così si possa dire di conoscere un po’ i posti che si visitano, la cucina vera di un luogo, le usanze (mi sono ritrovata anche invitata ad un matrimonio yemenita). Forse ho corso qualche rischio, ma ho avuto la fortuna di vedere posti oggi inaccessibili: il Sahara algerino oggi non è proprio raccomandabile, così come lo Yemen o la zona curda della Turchia, per non parlare della Siria. Palmira, Homs e Aleppo non esistono più nell’aspetto che ricordo ed è una spina nel cuore ogni volta che vedo delle immagini di quella devastazione, di persone prima di tutto, e luoghi. Inoltre la gente del Maghreb e del Medio Oriente ha una capacità di condivisione, una generosità tutta Meditarrenea, proprio come nel Sud dell’Italia.. Ma veniamo ai libri.
    Quest’estate mi sto veramente coccolando. Ultimo libro che vi raccomando caldamente è L’ECO DI UNO SPARO di Massimo Zamboni. Ex chirarrista di CCCP e CSI oggi cantautore musicista indipendente si è rivelato una vera sorpresa come scrittore. Se fra un po’ tira fuori dal cappello quadri e disegni penserò che sia uscito direttamente dal Rinascimento. Dunque, libro covato e sentito, visto che parte dall’uccisione del nonno, fascista, da parte di due partigiani nel 1944. E’ una storia di famiglia, che si allarga ad una regione intera scritta benissimo, con un linguaggio asciutto, essenziale, cesellato che cede talvolta alla parlata dialettale (in stile pavesiano-fenogliano) ma senza eccedere. Vi sono ricordi arcaici e tutto il fascino di immagini dell’infanzia, senza mai cadere in sentimenti nostalgici però, solo il passato che splende nella sua bellezza. Poi le vicende circoscritte e personali diventano occasione per riflessioni universali. Nonostante le vicende lo facciano presupporre non vi è nel racconto nessuna faziosità perchè gli opposti si conciliano nel nome dell’uomo universale. Vi cito la chiosa che ne è esempio perfetto “Ancora una volta, e per sempre, la morte ha saputo allontanare la storia dai corpi degli uomini, restituendoli come creature”.
    Anche il sottotitolo, Cantico delle creature emiliane, la dice lunga.
    Ora sono alle prese con Nabokov, vi dirò. Poi da una vita penso di leggere la Strout e non la compro mai (alla biblio non c’è). Ora Jezabel mi ha proprio convinta. Prossimo acquisto sicuro!!

    Piace a 4 people

  2. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Camilla
    Non so cosa volessi scrivere, so che io ho pensato ad un acronimo inglese a me sconosciuto. Che comica: chi ci legge penserà che siamo matti da legare!

    @Jezabel
    Oltre a “Olive Kitteridge”, di Strout avevo letto “I fratelli Burges”: non ti aspettare la stessa qualità di “Olive Kitteridge” perché il livello è decisamente inferiore; d’altro canto i capolavori non nascono ogni cinque minuti.

    @Dani
    Ti invidio per tutto il mondo che hai visto!

    Ciao,
    Mari

    "Mi piace"

  3. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti

    Ho ultimato “La casa delle belle addormentate” di Kawabata e rispetto all’altro suo libro che non mi era piaciuto, “Il lago”, l’ho trovato più compiuto e coerente, in comune i due romanzi hanno il fatto che sono entrambi percorsi da un filo di morbosità (o raffinato erotismo?) che mescola sesso, solitudine e morte. È un tipo di prostituzione particolare, quella proposta dalla casa del romanzo: i clienti, tutti uomini piuttosto attempati, possono passare la notte accanto a una giovane donna profondamente addormentata; la vicinanza fisica, da un lato appagante, scatena ricordi, rimpianti e devo dire che l’autore è bravissimo a creare un’atmosfera che non saprei definire se non dicendo che inquieta e stranisce.

    Questa degli autori giapponesi è un’avventura nuova, è prematuro esprimersi, ma certo, per me, rappresentano una lettura particolare, voglio dire, da affrontare con cautela, pena il rigetto.

    Ciao,
    Mari

    Piace a 1 persona

  4. Avatar cristina
    cristina

    i coatti hanno un problema nella testa: fanno elenchi,ossessionati da un’ingordigia mai sazia, cioè da una voragine interna, e non sanno vedere la realtà, mettendosi in ascolto delle piccole meaviglie che saltano fuori a ogni angolo , se le sai aspettare.

    Il Sahara algerino, insieme ai nostri amici tuareg, magnifici cantori e danzatori e ottimi cuochi, cara Dani, sarà per me per sempre uno dei ricordi più forti e profondi. Li’ non era viaggiare, era solo…essere che, forse ,è l’unico viagggio che merita di essere fatto.

    Mariangela non ho capito che salto ti ha portata dall’India multiforme e multicolore all’ideogramma stringato del Giappone, paese che a detta di molti, resta per lo più imperscrutabile per noi occidentali. So ch alberga molta bellezza estetica, ma ti dirò. malgrado sia abbagliata dal loro cinema, io me ne tengo alla larga.In sintesi è un paese che mi mette tristezza.

    Piace a 2 people

  5. Avatar wwayne

    @Cristina: Le generalizzazioni sono sempre sbagliate. Uno può essere coatto, e avere al contempo una capacità di analisi della realtà perfino sopraffina. E non mi riferisco a me stesso.
    Un coatto può anche essere perfettamente in grado di cogliere le piccole meraviglie cui fai riferimento. Anche perché, me ne sono accorto insegnando, quando una cosa è bella davvero se ne accorgono proprio tutti.
    Sulla voragine interna non vale la pena di soffermarsi più di tanto: è un altro modo per dire vuoto interiore, e quindi è retorica.
    A proposito di problemi, a mio giudizio tu ne hai uno grandissimo: il rancore che ti mangia viva, e che ti impedisce di chiudere il litigio con me nonostante ti abbia teso la mano mille volte, nonostante il tempo passato, nonostante i futili motivi alla base del litigio stesso. Sei arrivata perfino a strumentalizzare la strage di Orlando pur di cercare lo scontro con me (riposto il tuo commento, tanto perché tu non possa negare l’evidenza: “com’era quella storia che gli omosessuali non sono discriminati e non subiscono violenza nei paesi occidentali ?”). Continuo a pregare perché tu ti liberi da questo rancore, che ti ha portato fino a questo punto.

    "Mi piace"

  6. Avatar wwayne

    E attendo la replica di Carloesse, che ovviamente partirà lancia in resta a difendere la sua Cristina da qualsiasi attacco. Forse un giorno salterà fuori il motivo di questa sua strenua e reiterata perorazione, degna di ben altra causa.
    Comunque tutto sommato Carloesse mi sta simpatico anche quando difende l’indifendibile, anzi quando si mette a fare l’avvocato di Cristina è più simpatico che mai. 🙂

    "Mi piace"

  7. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Cristina
    Quello degli autori giapponesi è un filone che ho scelto di approfondire (alla mia maniera e se ci riesco) sulla scorta di un suggerimento del GdL, visto che a settembre affronteremo un libro di uno scrittore Giapponese.

    Cristina, mi spingi a fare un paragone che non volevo fare subito, perché ho all’attivo poche pagine di letteratura nipponica (sto leggendo anche dei racconti), ma, in effetti, se con gli indiani è stato amore a prima vista, qui la sensazione è di straniamento e, anche, come scrivi tu, di imperscrutabilità e di tristezza: sono solitudini pietrificate quelle che incontro in queste pagine di letteratura nipponica! Esistenze straziate, raminghe e silenziose, mi sembrano!

    Mi verrebbe da piantar lì tutto per come mi fanno sentire questi scrittori, ma, voglio dire, se un autore ti fa star male o, comunque, se ti comunica sensazioni che neppure riesci ad identificare, non vale la pena cercare di capire? Non ha pur un merito il romanziere che ti spiazza?

    Ho letto troppo poco per arrivare ad una sintesi (ammesso di esserne in grado), ma, in effetti, a costo di cadere nello stereotipo, confermo la nota estetizzante di cui dicevi tu, si sente, si percepisce, forse è proprio questo elemento che riesce a rendere il dolore dell’esistenza in modo così efferato. Non so, per adesso sono impressioni.

    Ciò che invece sto godendomi alla grande, e che mi permette di continuare l’esperimento in corso, è proprio la guida critica di Bienati/Scrolavezza di cui vi ho già detto (probabilmente commettendo un errore nello scrivere il nome della seconda autrice).

    Ciao,
    Mariangela

    Piace a 1 persona

  8. Avatar camilla
    camilla

    @ Marian. sei molto ammirevole nel cercare di rispettare i tuoi programmi letterari. Quanto al Giappone , luogo dove il culto della bellezza fa parte integrante di una cultura speciale che incide nei caratteri , stoici,coraggiosi, estremamente disciplinati, grandiose maschere , culto della tradizione ecc., io non ho letto molto ma qualcosa si.Mi permetto di consigliartiprima di perderti nei dolci tramonti rosati delle colline nebulose e fiorite e nel regno vagamente sadomaso dei maschi e dei misteriosi NO, di leggere almeno un romanzo di una donna, grande scrittrice come Kirino e di lei GROTESQUE.La dimensione cambia e il senso di mistero impenetrabile sembra svanire di fronte alla estrema somiglianza di genere.Mi secca usare queste parole ma altrmenti dovrei fare degli esempi e …qui è impossibile.Intendo
    somiglianza tra donne. Io con Kirino ho subito
    dimenticato lo specifico “giapponese” per altro
    pieno di fascino imperscrutabile.
    @Cristina. lo so bene come la pensi sulle …imperscrutabili logiche del nostro ww. Mi fa morir dal ridere quando racconta di “asfaltarti”. Tuttavia questo nostro ragazzo è un enigma. Difficilissimo farsi un’idea di ww. Io non mi sento ne’ asfaltata ne’scocciata. Non mi fa mai tornare i conti. @ ww. scusa w se parlo di te non con te direttamente ma mi sembri uno e trino. Anzi ben più. che trino.Altro che giapponese.Forse un tantino marziano. Ma mi sei simpatico e non mi fai più irritare. E poi sei sempre lì pronto a intervenire nel blog. Con la logica multipla che ti ritrovi. In una cosa sbagli di sicuro : con Cristina non ce la puoi fare. ciao turista coatto.

    @ Marian /2 I FRATELLI BURGESS di Strout non è Olive Kitteridge ma è molto bello. I fratelli non si possono dimenticare e quello stropicciato e “zavaton” scusa il dialetto trentino che non è certo toscano, insomma lo zio lo adoro. ciao bella.

    Piace a 1 persona

  9. Avatar wwayne

    @Camilla: Ce l’ho fatta mille volte: quando io e lei ci siamo scontrati, io ho sempre demolito le sue tesi punto per punto, lei invece si limitava a sputarmi addosso rabbiosi insulti, perché non poteva fare altro. Se non è asfaltare questo… comunque, coatto forever! 🙂

    "Mi piace"

  10. Avatar Dani

    @Cristina che mi dici del grande silenzio, della sabbia che ti entra dappertutto e delle lune gigantesche. Poi le stelle che si vedono di lì, dove le luci non esistono se non quelle dei falò… e le pozze d’acqua dove si incontrano uomini e animali e pullulano di vita. Basta mi taccio. Ariciao

    Piace a 2 people

  11. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Camilla@Jezabel
    Camilla, prima di Kirino, che mi attira molto, vorrei tentare con “Un’esperienza personale” di Oe Kenzaburo, da te ricordato la scorsa settimana.

    Vedo che sul giudizio (da parte mia ancora provvisorio) siamo abbastanza in linea: io accennavo a una vena sottilmente morbosa, tu ti sei sbilanciata a definire questi autori maschi giapponesi “vagamente sado-maso”. Non concordo però sui “tramonti rosati e sulle colline nebulose”: per quello che ho letto io, in Kawabata l’estetismo non è fine a se stesso o compiaciuto.

    Tenere fede al programma di lettura, in questo caso, scaturisce dalla curiosità, dalla voglia di capire, non ho obblighi e posso cambiare rotta quando voglio (con Sozeki non è detto che non mi decida a farlo al più perché il suo “Il cuore delle cose” è lungo come una messa cantata! Avevi ragione, Jez)

    Ciao,
    Mariangela

    "Mi piace"

  12. Avatar cristina
    cristina

    Dani.
    Io sono convintamente atea e non religiosa ma ,se in un momento ho sentito qualcosa che poteva assomigliare a dio, è stato nel deserto di roccia ad alidemma, nel sud dell’Algeria, all’alba, nel sorgere della luce in quel silenzio infinito. Era come l’alba del mondo, uno stupore senza fine, la perfezione dell’essenza

    Piace a 4 people

  13. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Mariangela
    Senza dubbio, mi faceva piacere leggere un libro che mi era stato regalato per conoscere meglio la letteratura nipponica da un’amica giapponese, perciò non l’ho lasciato. Ma tu?
    Lascia la Messa cantata e leggi quegli altri che possono gratificarti di più.

    Quando prima citavate le caratteristiche della letteratura giapponese, gli scenari, le atmosfere e i sentimenti e un po’ anche le contraddizioni, pensavo alla Yoshimoto e alle differenze abissali che ho notato tra i suoi molteplici libri. Inoltre quando ho preso in mano l’opera in cui si descrive, era così sorprendentemente semplice e delicato il suo mondo, rispetto anche al brutale cinismo di alcune sue creazioni (per favore, non chiedetemi quali perché non saprei.)

    Anche la mia amica è insieme ipertecnologica (l’ho conosciuta nei primi anni 2000) e “naturale”. Spesso china su un piccolo diario su cui scrive con quei segni pittorici pazzeschi; qualche volta dipinge, qualche volta cucina e decora i suoi piatti con minuziosa attenzione.
    Ha visitato l’Europa spessissimo e quando le parli salta fuori il suo corso di cucina a Modica, la visita alla casa dei Bronte, lo studio degli edifici buddisti a Vattelapesca. Adesso un viaggio negli USA spazio-temporale: una vera e propria full immersion nella vita e nell’opera di Laura Ingalls Wilder (per intenderci, l’autrice e protagonista de “La casa nella prateria”).
    Con lei ho parlato tanto del Giappone. Lei stessa nota tante contraddizioni, soprattutto per chi vive nelle grandi città. Naturalmente lamenta soprattutto il continuo correre dei suoi compatrioti.

    Piace a 1 persona

  14. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Jezabel@Tutti
    A Banana Yoshimoto volevo arrivare dopo avere letto qualche autore meno recente, poi sarei passata a “Kitchen”. Jez, di questo libro ti ricordi per caso qualcosa?

    Abbandonare “Il cuore delle cose” di Sozeki non mi addolorerebbe più di tanto (per quanto, oramai superata la metà del libro, mi piacerebbe finirlo), quello che invece mi dispiacerebbe è non riuscire a durare la fatica di capire cosa ho davanti con questi giapponesi, come posso dire, saranno pur particolari, ma a prenderli per il verso giusto e a impegnarci un po’ di tempo, qualcosa sanno pur dare, dico io. “La casa delle belle addormentate”, per esempio, ti lascia un po’ sbigottita, ma è un ottimo libro. È per questo che vi chiedevo: non ha pur un merito lo scrittore che riesce a lasciarci disorientati? Se è vero che gli effetti della lettura possono dispiegarsi lentamente, non è giusto affermare che dal disorientamento nascerà qualcosa?

    @Tutti
    Nel frattempo ho terminato di audioleggere “La camera azzurra” di Simenon; sapete quando, terminato un libro, vi viene da dire: qui non c’è niente da aggiungere e niente da togliere, è semplicemente perfetto così. Ecco, con questo romanzo di Simenon è proprio quelo che è venuto in mente a me: scritto mirabilmente, conciso ed efficace, scorre davanti agli occhi come un film.

    Ciao,
    Mari

    "Mi piace"

  15. Avatar cristina
    cristina

    molti anni fa, cara Mari, a me Kitchen era piaciuto non poco. Fresco, delicato, fraterno. Non un capolavoo, no, ma un libro intimo e soffice. Poi devo aver letto qualcos’alro, e devo essre rimasta un po’ delusa. Quindi non ho continuato.

    "Mi piace"

  16. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Mari
    Mi ricordo che Kitchen mi piacque, anche se oggi non lo rileggerei perché sono molto stufa di cibo e cucina 🙂
    Non mi è piaciuto IL CORPO SA TUTTO, A PROPOSITO DI LEI, non mi sono piaciuti!!!!
    UN VIAGGIO CHIAMATO VITA invece molto.
    Poi ho letto di seguito DELFINI e IL COPERCHIO DEL MARE uno dei due non mi è piaciuto per nulla, l’altro tantissimo, ma non ricordo quale dei due visto che l’argomento è simile!!!
    Ormai sono un po’ fusa… 😦
    NP mi è piaciuto abbastanza, credo!

    "Mi piace"

  17. Avatar cristina
    cristina

    Nel frattmpo ho letto LA FEMMINA NUDA di Elena Stancanelli, boh, il racconto di un anno di deliri e schifezze dopo un tradimento. Stalking e altro,cocaina inclusa. Linguaggio povero, sciatto direi. Insomma come si direbbe qui, una mezza boiatam anzi intera.

    Ora sono alle prese con Javier Cercas, che mi piace, si, mi piace!

    "Mi piace"

  18. Avatar cristina
    cristina

    ps. ognuno/a di noi alberga delle sciocchezze : a me per esempio capita che – in modo del tutto irrazionale e istintivo – gli scrittori/le scrittrici che hanno un cognome che finisce per S mi trovino singolarmente ben disposta e piena di simpatia a priori: sarà per Dumas, Per Camus o soprattutto per Marìas??

    "Mi piace"

  19. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Tutti
    Scusate, oltre a essere fusa, sono anche al telefono da un pezzo.
    W il multitasking!

    "Mi piace"

  20. Avatar fiummy
    fiummy

    Diecimila Muli di Salvatore Maira: bellissimo e intenso, specchio minuzioso della povera sicilia del secondo dopo guerra. Spaccato dell’Italia intera e dei guai del popolo italiano. Non sto più nella pelle nel dirvi che il libro più bello che io abbia mai letto nel 2016, e nella mia vita, è Qualcuno volò sul nido del cuculo di Ken Kesey….lo apri, leggi le prime due pagine e lo finisci d’un fiato. Riduttivo descriverlo con qualsivoglia parola. Leggetelo.

    Piace a 1 persona

  21. Avatar Dani

    @ciao fiummy. Benvenuto/a?? Il libro di Kesey l’ho letto in inglese ma così tanti anni fa che non ricordo neppure se mi piacque o no. Poi l’ho prestato e non è più tornato indietro. Io ho appena finito UNA RISATA NEL BUIO di Nabokov. Una sorta di apripista a Lolita, con trama avvincente ma non mi ha appassionata e ora sono alle prese con una cosa noiosa. Ammesso chenon lo molli non credo varrà la pena commentarlo. Ciao

    "Mi piace"

  22. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Di Elizabeth Strout tutti i 5 libri pubblicati finora sono da leggere. E li ho letti. I miei preferiti sono naturalmente lo splendido Olive Kitteridge con un finale pressoché perfetto e Amy e Isabelle, che è stato il suo romanzo d’esordio, quello più genuino, aspro e sorprendente nella seconda parte. Ciao

    Piace a 2 people

  23. Avatar camilla
    camilla

    @domenico fina. di Strout aggiungerei NON LASCIARMI : Il prete calunniato dai pettegolezzi della cittadina del Meine, ormai sull’orlo della disperazione….beh qui c’è un coup de theatre letterario talmente inatteso e stupefacente
    che rende il già bellissimo romanzo una specie di gemma letteraria eternamente lucente.Conosci Mathias Enard ? ciao

    Piace a 1 persona

  24. Avatar camilla
    camilla

    @ Domenico. @ tutti. Errata corrige il libro della Strout di cui parlavo non è non lasciarmi(stupendo di Ishiguro) ma RESTA CON ME.

    "Mi piace"

  25. Avatar cristina
    cristina

    copio-incollo da FB di MICHELA MURGIA:
    ““Ma tu dove hai casa adesso esattamente?”
    Ogni volta che qualcuno mi fa questa domanda non so mai cosa dire. È quell’avverbio – “esattamente” – che mi ammutolisce, e non solo perché io una casa esattamente non ce l’ho, ma anche perché non sono sicura che la casa rientri nel novero delle realtà esatte.
    Se per casa si intende il posto in cui arrivano le multe dell’auto, in cui faccio le lavatrici e in cui il gatto mi riconosce, allora casa mia è Cabras, è Torino, è Roma. Se invece per casa si intende quell’approdo da dove anche chi parte per mille destinazioni ha la tendenza segreta a ritornare, allora l’esattezza va del tutto a farsi benedire e subentra la molteplicità, la sovrapposizione, l’abbraccio tentacolare di mille familiarità.
    Perché casa mia è una donna con un rossetto da ragazza che inforna una torta al cioccolato prima di uscire con me, ancora profumata di lievito e vaniglia. È una signora di settant’anni che scova in un armadio un caftano mai messo e se lo infila, perché crede che di feste nella vita gliene spettino ancora. È un gruppo di whatsapp dal titolo surreale che mi regala leggerezza proprio quando il mondo fa di tutto per portarmi a fondo.
    Casa mia è un treno che si ferma a Oristano e la donna che scende col cappello rosso lo fa per me. È un amico timido che mi manda sms preziosi, perché un “ti voglio bene” così vero si può confessare solo se non lo sente nemmeno chi lo dice. È una coppia di amici in moto che viaggia verso il mare di notte per fare un bagno con te, nudi come trent’anni fa, lasciando a casa figlie, nipoti e cane.
    Casa mia è un fratello capace di prendere in mano il posto che si è divorato la sua adolescenza e trasformarlo nel giardino in cui far fiorire le piante grasse, la sua maturità e i sogni dei suoi figli. È una bambina bionda che mi si addormenta addosso perché non conosce altri modi di dirmi che per lei io sono un luogo sicuro. È la chiave di un appartamento dove un gatto grigio può decidere che, in assenza dei padroni, nel letto gli vado bene pure io.
    Casa mia è un amico che ride e canta gli U2 a squarciagola al mio fianco mentre corriamo brilli per le strade della Marmilla. È una donna che sa insegnare alla sua bimba che crescere significa anche accettare di essere misurate da chi ti ama. E’ una scritta temeraria col gessetto lasciata di nascosto su una lavagna da una mano che aveva fretta, ma il tempo per quello l’ha trovato.
    Soprattutto è l’uomo amato che si sveglia in un’alba di Salisburgo e sa che la sua casa ovunque resto io.
    Non c’è niente di esatto in tutto questo ed è meglio così.
    Infatti non è utile che mi chiediate dove ho casa.
    Io so dire solo in chi.

    Piace a 2 people

  26. Avatar cristina
    cristina

    Dagiorni il blog è rallentato e difficile inserimento. Capita anche a voi?

    Ho finito LA VELOCITA’ DELLA LUCE di Javier Cercas.
    Molto bello e ben scritto fino a metà, diseguale nella seconda parte, argomenti duri e dolorosi, forse troppa carne al fuoco ma comunque interessante. E’ la storia della amicizia di un docente spagnolo con un veterano del Vietnam spappolato psichicamente da quell’esperienza nell’America dell’Illinois, con un carico di tragedia che forse era più indicibile di quanto riesca a fare lo scrittore. §
    Qualcuna/o lo conosce??

    "Mi piace"

  27. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti
    In una raccolta di racconti giapponesi, ne ho trovato uno che mi è piaciuto: è di Kawabata che, anche qui, propone un’atmosfera evanescente e rarefatta; ci sono anche i sentimenti, non c’è solo estetismo gratuito:

    • Kawabata Yasunari, “Luna d’acqua”, in “Cent’anni di racconti dal Giappone”, a cura ci Cristiana Cesi, Mondadori, 2015, pp.128/137

    Ne ho letti altri tre che non mi sono piaciuti, devo dirlo, neppure quello di Oe Kenzaburo “Uno strano lavoro”: molta macelleria per una morale povera.

    @Cristina
    Non conosco il libro che citi. Il blog non mi sembra “rallentato” o di difficile inserimento, per quello che posso capire io.

    Ciao,
    Mari

    "Mi piace"

  28. Avatar camilla
    camilla

    @cristina ho letto LA VELOCITA DELLA UCE di Cercas 5 o 6 anni fa subito dopo I SOLDATI DI SALAMINA. Cercas e’ in bello scrittore anche se io non ho piu’ voglia di leggere libri di …guerra.
    La odio la guerra in tutte le sue molteplici mostruose declinazioni. Mi e’ successo di non voler piu leggere sulla guerra, in qualsiasi sua forma dopo aver letto il poderoso straordinario e enorme(pltre le 1000 pagine) libro di mathias Enard ZONA. La guerra come pazzia crimine devastazione fisica e morale di uomini e cose.
    leggo libri con dentro vita.
    Ho appena cominciato un altro libro di Gajto Gazdanov IL FANTASMA DI ALEXANDER WOLF..La scrittura di questo splendido, quasi sconosciuto scrittore e’ il costante tentativo di scoprire e formulare la propria identita’ in un mondo strano, incerto e fluttuante. La vita e’ come nebbia,si uo’ davvero correre nella nebbia?
    Si puo’ scrutare attentamente senza mai trovare un senso. E poi e’ un uomo mite, dolcissimo. Mi piace assai. affettuosamente a tutti ciaociso. csm

    "Mi piace"

  29. Avatar fiummy
    fiummy

    @dani, grazie per il benvenut(o). La mia lettura si svolge principalmente su treno e metro andata/ritorno nel tragitto lavoro/casa. Cercavo un blog attivo in cui ricercare consigli per libri da leggere e grazie a voi sono certo che leggerò Olive Kitteridge, anche perché sono particolarmente appassionato dello stato del Maine. Questa mia passione, credo parta da Bangor e dal Re dell’orrore Stephen King (sono stati i miei primi 25 libri!).
    Per quanto riguarda Ken Kesey credo che “qualcuno volò sul nido del cuculo” sia stato il suo unico libro tradotto in lingua italiana e tu lo hai letto in inglese!!! Fortunata!!!

    "Mi piace"

  30. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Fiummy
    La mia simpatia per il Maine nasce dalla “giovenil” visione de LA SIGNORA IN GIALLO!
    Vale????
    Continuo ad assaporare OLIVE KITTERIDGE dentro di me. Inoltre mia mamma lo sta leggendo adesso e ne parliamo continuamente.
    Bello il testo della Murgia. Mi ci ritrovo un sacco. Anch’io non so stabilire “esattamente” dove mi posso considerare a casa dei tre posti dove dormo (detto in soldoni); ma non avrei saputo dirlo con tanta poesia.

    Piace a 1 persona

  31. Avatar Dani

    @Cristina. Bello il pezzo della Murgia,assai assai

    "Mi piace"

  32. Avatar fiummy
    fiummy

    @jezabel La signora in giallo che viveva a Cabot Cove!!!!! Bellissimo!! Che ricordi!! Grazie per il felice ricordo…mamma che cucina e vede la fletcher che indaga su omicidi impossibili (portasse jella….dove va lei ci scappa il morto)…bellissimo!!

    Piace a 2 people

  33. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Fiummy
    Quando posso lo rivedo ancora.
    Un mondo garbato, nonostante il crimine, e l’omicidio commesso sempre senza premeditazione. Gli episodi più belli sono comunque quelli che si svolgono a Cabot Cove, con le bici e il porticciolo, i poliziotti semplicioni e buongustai, le amiche pettegole.

    "Mi piace"

  34. Avatar Elena
    Elena

    @jezabel Ho avuto la fortuna di leggere “OLIVE KITTERIDGE” della Strout poche settimane prima di vedere la miniserie per la Tv prodotta e interpretata da Francis McDormand n anteprima alla mostra del cinema di Venezia (con la stessa produttrice/attrice in sala e accompagnata dal marito Cohen). È stata una sequenza temporale perfetta.
    Quest’anno vi segnalo che sono in programma, senpre alla mostra del cinema di Venezia altri due film tratti da bei libri (certo non come O.K): LUCE SUGLI OCEANI della Stedman e RIPARARE I VIVENTI della Kerangal.
    Buona serata

    Piace a 1 persona

  35. Avatar cristina
    cristina

    ho preso alla biblio 3 libri di Modiano e uno di Ernaux che mi mancava. Vive la France, sempre douce

    "Mi piace"

  36. Avatar cristina
    cristina

    molti anni fa, quando Camilla e io stavamo insieme da “un’altra parte” ( benedetta e mai dimenticata) , lei esaltava come oggi Strout e Olive Kitteridge.
    Io l’avevo letto e l’avevo trovato gradevole ma non tutto sto enorme che, rispetto ad altre dimensioni letterarie. Vedo che invece continua a trovare grandi estimatori/estimatrici. Va bene.
    A me era piaciuto AMY ISABELLE, davvero più fresco, sentito e sconvolgnte.
    Ma deve essere la ristrettezza della provincia americana che a me interessa poco, quelle vite piccole, di corto respiro, in cui certo tutti/e ci possiamo rispecchiare nel loro cerchio modesto. Invece sullo schermo FRancis Mc Dormand da’ uno spessore umano coinvolgente, vabbè si sa, lei è una attrice genialissima!

    Invece Modiano, ah, che scrittore, scrive un po’ sempre lo stesso libro, ma con che ingegno quasi metafisico! Un accumulo di indizi che invece di ravvicinare l’obiettivo, lo allontanano e lo confondono. Vite scomposte, sempre attorcigliate su un mistero di identità, in una parigi notturna e periferica, dove le esistenze si sfilacciano e si intrecciano solo alla nebbia e alla vaghezza di bar fumosi. Devo dire che pochi scrittori sono così abili a descrivere e a fare sentire fisicamente un’atmosfera..

    "Mi piace"

  37. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Jezabel @Cristina

    Ho iniziato l’audiolettura di “Kitchen” di Banana Yoshimoto, dopo circa mezz’ora di ascolto sto ancora aspettando che inizi il libro: dov’è il romanzo? Dov’è la sostanza? Staremo a vedere, suppongo che l’autrice si rifarà nel prosieguo. Saprò dire tra un paio di jeans e tre T-shirt (ascolto gli audiolibri, con soddisfazione e senza pregiudizio per la comprensione del testo, anche mentre stiro e, solitamente, le storie alleviano il tedio dell’attività poco divertente).

    Ciao,
    Mari

    "Mi piace"

  38. Avatar camilla
    camilla

    @ cri eppure il tuo carattere adamantino ricorda il carattere di OLIVE KITTERIDGE.
    Ai tempi della nostra conbriccola non si chiamava blog (un versaccio) ma forum.Una parola antica ma assai piu’ elegante. Certo che dei bellissimi romanzi di Merce’ Rodoreda non si parla piu’ .Io li ho tutti schierati , molto belli tutti non solo .L’ultimopubblicato e’ SPECCHIO INFRANTO. e ALOMA e IL GIARDINO SUL MARE oltre al famoso, drammatico, LA PIAZZA
    DEL DIAMANTE e molti altri.
    @ jez anch’ip stiro ascoltando o guardando POIROT co il bravo David Succhet. Scenografie dell’epoca stupende.

    "Mi piace"

  39. Avatar wwayne

    @Camilla: Anch’io amavo quella serie tv. Ricordo che per molti anni non ne uscì un’edizione in dvd, e quindi le videocassette del telefilm venivano aggiudicate a prezzi folli nelle aste su ebay. Poi è uscita l’edizione in dvd, quasi tutti hanno buttato i videoregistratori e quindi quelle vhs, da pepite d’oro che erano, si sono trasformate in prodotti invendibili.
    Tra l’altro io, quando devo comprare un vecchio film su ebay, preferisco sempre prenderlo in formato vhs: il dvd dopo un po’ si smagnetizza, il vhs invece resta tale e quale anche dopo vent’anni.
    Ricordo che una volta parlammo dell’argomento in classe, e i miei alunni erano tutti dispiaciuti di non poter rivedere i cartoni della loro infanzia, perché i dvd si erano tutti smagnetizzati… io invece, se ho voglia di fare una passeggiata sul viale dei ricordi, mi basta prendere la videocassetta dallo scaffale e il gioco è fatto.

    "Mi piace"

  40. Avatar cristina
    cristina

    stirare? what’s that??? attività eliminata dalla mia vita felicemente.

    Cam ,una delle cose che mi ha colpita nel libro di Cercas è ad esempio ch il sopravvissuto del Vietnam discute sempe di libri col protagonista e la prima autrice che cita è propio Mercè Rodoreda. Le coincidenze…

    Ma conosci Patrick Modiano???? se no, DEVI! baci

    "Mi piace"

  41. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Cam
    stirare? Mi fa male il collo e non viene fuori un granchè!
    Se proprio devo migliorare le condizioni di un capo appena lavato, lo pongo sotto il mio deretano e/o correggo le verifiche mentre guardo Poirot o Signora in giallo che sia ( o Ellery Queen, se lo trovo).
    Se proprio l’occasione è importante e il vestito è di una stoffa “preziosa” si paga il servizio (fatto due volte nella vita) a chi è professionalmente preposto!

    Quanto a letture sono in ambito locale: R. Alajmo, L’ARTE DI ANNACARSI. VIAGGIO IN SICILIA. Il verbo “annacarsi” vale per “darsi una mossa”, “dondolare”, financo “ancheggiare”. Moooolto gustoso.
    Ciao!

    "Mi piace"

  42. Avatar camilla
    camilla

    @ cristina Fuori d’Italia e specialmente in Spagna e Francia Rodoreda e’ una classica ed e’ notissima.In Italia si celebrano libri che vendono .E nessuno legge mentre una enormita’ di gente SCRIVE. Quando l’anno scorso Modiano ha vinto il Nobel ero strafelice.Lo leggo da anni e ho tutti i suoi libri. Lui e’ unico nel suo stile pieno di compassione e possiede una incredibile capacita’ di creare piccoli capolavori iniziando da un dettaglio. Sempre “sottovoce”, sempre in spazi piccoli riesce a penetrare nella vicenda umana con una acutezza e una …dolcezza che non hanno uguali. Grande Patrik Modiano.Pensavo di averne parlato a lungo.
    Stirare e’ evitabile?? No Credo.
    .Baci

    "Mi piace"

  43. Avatar cristina
    cristina

    evitabilissimo. baci

    Piace a 1 persona

  44. Avatar Dani

    @Camilla io stiro…e siamo in cinque, ma ci fu un periodo in cui l’avevo abolito. 3 figli di 0, 2 e 4 anni non me lo consentivano. Ora lo faccio ascolta ndo farehneit e non mi dispiace. @Cristina con Modiano ci ho provato due volte, ma boh, forse è una questione di diverse sintonie. Troppo etereo per me, le sue suggestioni non mi hanno agganciata

    Piace a 1 persona

  45. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Cristina @Dani
    Io di Modiano, anche su suggerimento di questo blog, avevo letto “Dora Bruder” e l’avevo apprezzato.

    @Tutti
    Di Endo Shusako, autore giapponese di cui non conoscevo neppure il nome, ho letto prima un racconto poi la biografia: apprendo che lo scrittore, proprio come il protagonista della storia, era di fede cattolica e affetto da una grave patologia polmonare, e, come accade al personaggio nel racconto, anche lui ha vissuto in modo problematico la sua cattolicità. I racconti, per sentirne gli effetti, devono venire metabolizzati e lasciati decantare; per ora solo due sostantivi per definire in modo lapidario questo pezzo di circa quindici pagine: malattia e morte.

    • Endo Shusaku, “Un uomo di quarant’anni”, in “Cent’anni di racconti dal Giappone”, a cura ci Cristiana Cesi, Mondadori, 2015, pp.246/261

    @Tutti
    Vi ricordate qualche passo letterario dove viene descritta l’operazione di stiro? A me viene in mente solo un quadro di Degas che ho visto alla Neue Pinakothek di Monaco: “La repasseuse”, ma non vale perché cercavo un riferimento letterario, non artistico.

    Ciao,
    Mari

    Piace a 1 persona

  46. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Mari
    Stirare nella letteratura? Non so, se c’era ho certamente saltato a pie’ pari i capitoli nefasti!
    Banana è un po’ d’atmosfera. Non sempre la trama è tradizionalmente strutturata.

    "Mi piace"

  47. Avatar cristina
    cristina

    devo dir che stirare mi pare una perdita di tempo e non ho alcun ricordo di uno stiro letterario… e anche questo avrà il suo bel perchè.
    Forse stirava il riccio dell’eleganza anzi??

    Cam, nel resto di Spagna non so. ma giuro che a Siviglia due anni fa in parecchie librerie manco sapevano chi era Rodoreda….aaaargh. Il fatto è che lei scriveva in catalano…

    il clima si è fatto fresco e settembrino, la velocità dll’estate….non ci sono più le stagioni di una volta !!

    Dani. Modiano vuole pazienza e costanza e molto amore per Parigi che è in fondo uno dei personaggi primcipali di tutti i suoi libri, ma sono sicura che non è uno scrittore per tutte/i, il che peraltro va benissimo.

    ma quella super boiatissima di Stancanelli era pure candidato allo Strega!! roba da pazzi, ma che scrivono in italia?

    "Mi piace"

  48. Avatar camilla
    camilla

    Che Bella domanda.La stiratura nella letteratura.Al momento non ricordo le Donne di Roddy Doyle tipo PAULA SPENCER. o sempre di Doyle LA DONNA CHE SBATTEVA LE PORTE. O forse qualche Americana nei Libri di Cristina Stead.Senno’ nella letteratura italiana tipo LE SORELLE MATERASSI o romanzi dei primi del novecento. Di certo ne LA FAMIGLIA DE TAPPETI
    la signora moglie metteva “la resa della lavandaia”bene accomodata sul sofa’ per nasconderne gli strappi.Non mi ricotdo.Ma ci voglio pensare.Buona notte.

    "Mi piace"

  49. Avatar camilla
    camilla

    Di sicuro in um romanzo Che ho trovato a Mantova(ci sono zone Dove ci sono tanti Libri a disposizione di tutti) intitolato SIGNORINETTE di Vanda Bonta’ , epoca fascista , molto in voga tra le Donne del tempo si stira.La Mamma dice all’amica della figlia un poco stazzonata : Dammi la camicetta Che te la lavo e stiro subito. E la ragazza tutta stirata pareva una elegante fanciulla. io lo lessi questo SIGNORINETTE e mi diverti’ parecchio.

    Piace a 1 persona

  50. Avatar cristina
    cristina

    E la ragazza tutta stirata pareva una elegante fanciulla….Vanda Bontà che nome Cam!!

    Ecco là il nodo. gli “stirati” (ce n’è ancora in giro nella massa degli “strappati”, depilati, scalpati in vari fogge,modaioli etc etc, tanta gente omologata in giro…eh) hanno una visione abbastanza inamidata dell’esistenza che, invece , a me pare nella sua verità decisamente stropicciata,sgualcita, sventata, disordinata, spiegazzata ….
    Se ne può con accortezza far a meno!
    Sulle faccende domestiche in gnerale – viste come donnesche quasi sempre ahimè – mi par che la letteratura dica poco, se non pochissimo, mentre sui lavori maschili ci sono molt più parole…
    Solo sul cucinare direi che c’è una profusione di scritti, come la dilagante moda gastronomica degli chef testimonia

    "Mi piace"

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Scopri di più da GRUPPO DI LETTURA

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere