I libri più belli, letti nel 2016

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti). La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016. Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno. Anche nel…

12 marzo 2016

– di

luigi gavazzi

L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del New York Times, pagine opinioni, del 16 marzo 2014

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti).
La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016.

Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno.

Anche nel 2015 questo post è stato di gran lunga il più frequentato e il più fecondo: un flusso quotidiano di pensieri da parte di decine di lettori. Una valanga preziosa di idee e consigli e sconsigli.

Ribadisco infine che fra le regole -fondamentali- di questo gioco c’è il rispetto per gli altri.

Quindi, il confronto civile viene molto apprezzato, l’insulto invece no.

Ringrazio da ora chi continuerà a donarci questo tesoro di letture con tanto affetto, partecipazione, precisione e ricchezza culturale.

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Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

2 agosto 2016

wwayne

Ho pubblicato un nuovo post: https://wwayne.wordpress.com/2016/08/02/un-film-che-ti-entra-dentro/.

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3 agosto 2016

camilla

@ww. gli ultimi libri di Oates effettivamente sono come dici.Io ho smesso di leggerli dopo uccellino…Del resto la scrittrice e’ molto anziana e dopo la vedovanza, un matrimonio durato tutta la vita, ha smesso, forse volutamente, di inventare.Ma per trenta anni Oates ha scritto libri originali e estramente diversificati.SORELLA MIO UNICO AMORE scritto non piu’ di 10 anni fa e’ stato forse l’ultimo grande romanzo davvero importante.Una carriera di oltre i 60 anni è già una rarità. ciao e grazie dello informazioni..
Cam

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3 agosto 2016

Jezabel

@Mariangela
Se ricordo bene in altri momenti (L’IDIOTA?) abbiamo già mostrato una certa affinità di gusti. Stiamo per diventare una garanzia l’una per l’altra?? 🙂
Bene, dopo le dichiarazioni d’amore, passo ai ringraziamenti. OLIVE KITTERIDGE è un libro bellissimo. Naturalmente io non ricordo più chi devo ringraziare, ma mi autoperdono!
Paragono il piacere di questa lettura a quello che mi suscita la Munro. Sarà la struttura? In fondo è come se fosse una raccolta di racconti. Sarà l’atmosfera angloamericana? Sarà quell’ambientazione temporale che non ti fa pensare ad un’epoca precisa?
Bel – lis- si- mo.
Bye.
PS A proposito di ambientazioni, atmosfere, libri stasera festa di compleanno alle pendici (ma già abbastanza in alto) dell’Etna. Yahuuuuu! La festeggiata riceverà in regalo anche Olive …potevo non rilanciarlo?

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3 agosto 2016

wwayne

@Jezabel: A proposito di Sicilia, se tutto va come previsto tra meno di 20 giorni visiterò per la prima volta la tua regione. Mio padre deve fare un viaggio di lavoro lì il 22 e il 23 di Agosto, in quei giorni sarò ancora in ferie e quindi posso accompagnarlo. Se non ricordo male dovremmo dormire a Catania: suggerimenti su posti da visitare e/o in cui mangiare?

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3 agosto 2016

wwayne

@Camilla: Mi stupisce che tu abbia detto addio alla Oates dopo Uccellino del paradiso, che io ritengo uno dei suoi libri più riusciti. Ma i libri che sono stati pubblicati successivamente sono tutti peggiori, quindi se non hai gradito Uccellino del paradiso questi ti sarebbero piaciuti ancora meno.

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3 agosto 2016

Jezabel

@WWayne
Credo che abbia detto che L’UCCELLINO è l’ultimo valido.

Quanto alle mie parti, naturalmente Etna, centro di Catania, le spiagge di pietra lavica, Aci Castello e Aci Trezza sono le minime cose e tutte abbastanza vicine.
Il cibo è soggettivo : per i risto di pesce un po’ ovunque (pancia mia fatti capanna); per la tavola calda (arancini, cartocciate, cipolline, etc) idem.
Non mancare la granita, se ti piacciono i dolci; disponibile 24 /24.

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3 agosto 2016

wwayne

@Jezabel: Da patito di arancini, di granite e soprattutto di Verga, alcune delle cose che hai elencato ce le avevo già in programma (Aci Trezza su tutte). Altre invece, come la spiaggia di pietra lavica, onestamente non mi erano venute in mente o addirittura non le conoscevo: di conseguenza, le tue dritte sono state molto preziose. Grazie mille! 🙂

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3 agosto 2016

Jezabel

@WWayne
le spiagge sono tutte scogliere da Catania centro sud fino ad Acireale nord. Non hai scelta.
Buona vacanza!

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3 agosto 2016

wwayne

@Jezabel: Grazie, anche a te! 🙂

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3 agosto 2016

camilla

ma la Cristina dove è? Dai cri fatti viva che mi manchi e penso che manchi a tutti.

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3 agosto 2016

Mariangela

@Tutti @Jezabel
Affinità? Forse, in questo caso, penso proprio di sì, ma garanzia non credo perché non abbiamo certezze che un libro piacerà al lettore che lo ha scelto: le variabili sono troppe, a mio parere, non si può mai dire in anticipo.

@Tutti @WWayne
Ogni anno Jez mi provoca con la sua Sicilia e io ci casco sempre. Questa volta non è Jezabel, ma sei tu, WWayne, a sollecitare l’elogio dell’Isola d’oro.

Potrei dirti di non mancare di andare a Taormina, ma sarebbe scontato anche se spero proprio che tu possa visitare questo gioiello incastonato tra cielo e mare. Se sei in macchina, mi permetto di suggerire un altro itinerario. Arrivato a Letojanni, lascia la statale e prendi la strada provinciale per Limina / Rocca Fiorita; tornante dopo tornate, abbandonata la costa, ti sembrerà di entrare in un altro mondo: non sei lontano dal mare, che fa sempre da sfondo offrendo vedute mozzafiato, ma l’atmosfera è diversa, è già rurale, contadina, e con l’ambiente rivierasco ha poco a che fare; i colori, i profumi sono già diversi, il mare dopo pochi minuti di macchina è già una realtà lontana: questi sono i Peloritani, arsi e brulli, ma molto spettacolari. È una gita meno impegnativa di quella sull’Etna (che rimane un’avventura), ma offre comunque splendidi panorami: si vede la Calabria, dall’altra parte dello stretto: ti assaliranno reminiscenze mitologiche e, se non c’è foschia, potrai salutare Scilla e Cariddi.

Divertiti Wwayne!
Mari

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3 agosto 2016

cristina

sono qui, incasinata, troppo. Vado al mare ogni giorno e fra andate, dormite, rientri, docce doposole e cene con due amici che ospito non ho tempoooo, sono di quei giorni che…solo parole crociate

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3 agosto 2016

wwayne

@Mariangela: Grazie anche a te per le tue altrettanto preziose (e molto suggestive) dritte! 🙂

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4 agosto 2016

Jezabel

@Mariangela
anche nel caso dell’isolona trovo taaaante affinità.
Quella è una zona che io ADORO, ma la sento molto privata, molto mia, quindi raramente la consiglio ai turisti che per la prima volta oltrepassano lo Stretto.
Da ragazza mi avventuravo con la mia panda 4×4 e mi seguiva solo un’amica (le altre avevano strane paure)… Posti unici!

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4 agosto 2016

Mariangela

@Jezabel @Tutti
Jez, mi spiace se ho svelato qualche luogo del cuore che doveva rimanere privato, ma quel pezzo di strada che va da Letojanni a Santa Teresa passando per l’interno, non lungo la costa, è una scarrozzata che rimane impressa ed è un tratto che il turista abituale non conosce perché si ferma al mare e, al massimo, se proprio si decide a lasciare la spiaggia, arriva alla più rinomata Castel Mola, dall’altra parte, sopra Taormina.

Non posso dare del tutto torto alle amiche che non ti volevano seguire per paura; penso che fossero preoccupate per l’andamento tortuoso della provinciale: da quelle parti, con tutti quei tornanti, andare fuori strada può essere fatale!

Mi spiace non avere mai visitato a Savoca la cripta dei Cappuccini, probabilmente ben più piccola di quella di Palermo, vi ricordate? Quella nella quale Don Fabrizio si rammaricava non fosse più possibile esporre i corpi dei nobili defunti: era sicuro che il suo cadavere, grazie alla considerevole altezza, una volta incartapecorito e disidratato, ci avrebbe fatto la sua bella figura.

Saluti,
Mariangela

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4 agosto 2016

Jezabel

@Mariangel
Tranquilla, è un “miei” virtuale!
La cripta a Savoca, quando l’ho vista la prima volta era stata vandalizzata. Le salme, una quindicina, spruzzate di vernice verde. Gioventù!
I cappuccini a Palermo tutt’altra impressione, se non altro perchè le salme sono ca 8000 se non erro e vagare per i corridoi provoca un senso di straniamento notevole.
Bye.

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4 agosto 2016

Mariangela

@Jezabel @Tutti
Dell’atto di vandalismo di Savoca non avevo mai sentito parlare, che gente che c’è in giro, dico io. Nella cripta di Palermo ho proprio provato paura e, come probabilmente ho già scritto qui, davanti alla salma di una bambina mi sono commossa.

@Cristina @Tutti
E così la signora Cristina ha troppo da fare, è troppo presa: si intende, la spiaggia, i bagni, le cene con gli amici, troppi impegni, dico io! Ti capisco, guarda, non come me che devo timbrare alle otto del mattino e di sera, raggiunta la mia panchina con il pacchetto dei giapponesi e l’ebook, sono così cotta che non riesco neppure a leggere! Cristina! Abbi pena di me e non farmi invidia, almeno!

Saluti
Mari

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4 agosto 2016

camilla

@jez. mariang. wwaine. que tipo di bellezza rutilante , corrusca non è del nord. Così come i cibi, la vegetazione e forse ma forse no, i caratteri, le canzoni, gli accenti.Qui dove sono ora la bellezza è più opaca, contenuta, quasi nascosta,velata.Si trova in piccoli scorci, bisogna cercarla e volerla guardare.Occorre pensarla la bellezza , capirla. Di grandioso esbalorditivo ci sono solo luoghi speciali che vanno …conquistati e scelti, vanno guadagnati. Le Dolomiti possono annichilire, il cuore in tumulto di fronte alla sensazione della gigantesca e irraggiungibile e intangibile potenza della natura.Niente di facile, niente da possedere.L’umano si fa infinitamente fragile e piccolo. Mozart forse può essere una colonna sonora in certi momenti.
Oggi sono partiti per la loro nuova vita Irlandese Valeria e Fabrizio. un aereo, di notte per Dublino.
Ma gli abbracci sono stati rutilanti di amore.cam

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4 agosto 2016

Jezabel

@cam
sensazionale questa visione del “bello”.

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4 agosto 2016

cristina

la bellezza ha molt declinazioni, ancora, per fortuna (anche se il cerchio si stringe, chi vedrà più Tunisi, Istanbul, Il Cairo,etc ??).
Dopo una cena di pesce spaziale con ostriche (francesi) e vino bianco e frittino di paranza a Livorno vi mando tanti bacetti unti e vi benedico ( cioè auguro a voi solo bene)
(Mari ma quante ore lavoriiii???? che nemmeno in miniera!…)

PS il lavoro più lungo è il …doposole….

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4 agosto 2016

wwayne

@Camilla: Le Dolomiti le frequento dagli anni 90, quindi qua sono io che ti posso dare qualche dritta. La miglior pizza la trovi alla pizzeria Romerkeller a Merano; il miglior gelato al Dortcafé di San Martino in Passiria. Questo paesino tra l’altro è davvero incantevole: lì c’è anche un ristorante – pizzeria con birrificio incorporato, nel senso che la birra che ti servono la producono loro stessi. Ne fanno addirittura 3 varietà: chiara, scura e fruttata.
Altro paesino incantevole è Scena (che i locali chiamano Schenna): c’è un castello molto suggestivo, e la visita è resa ancora più piacevole dalla signora che vi fa le visite guidate, una donna di una simpatia e di una cultura davvero impareggiabili.
Dimenticavo: se vai a Bolzano pranza al chioschetto vicino ai portici, è meglio di un ristorante.

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5 agosto 2016

camilla

@ ww purtroppo noi italiani non conosciamo affatto la storia del sud Tirolo.Il paese di Schenna ( gli italiani hanno proditoriamente ribattezzato Scena ) risale al XII secolo ed è magnifico.Alcuni edifici sono di epoca Carolingia . Sarebbe necessario conoscere almeno vagamente quelle località a cui sono starti csmbiati tutti i nomi imponendo un italiano sui generis. Insomma un minimo di Storia.Per non faticare troppo basterebbe leggere un ben documentato e bel romanzo, scritto da una italiana Melandri dal titolo EVA DORME. Una piacevole lettura che insegna il minimo da conoscere sul SUD TIROLO. E si capirà perché tutti i nomi delle località sono stati cambiati con nomi di pura e ignorante invenzione. Insomma anche li l’Italia, specialmente fascista.ha fatto i suoi danni.

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5 agosto 2016

wwayne

@Camilla: Alla faccia di chi dice che l’unico errore di Mussolini sia stata l’alleanza con Hitler… come se fosse stato lui a traviarlo, come se prima di allora il Duce fosse stato un angioletto… 🙂

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6 agosto 2016

c

focaccia, cecina, pizza, fritto,pomodori, pomodori ,pomodori…sapete che quasi sono stufa?

ma è interessante che quasi ognuno voglia dare consigli “locali” a chi in quella regione ci è nato e/o ci vive da decenni.
Capita anche a me, con amici che mi dicono ma non era meglio andare là, lì, a destra, nella spiaggia prima, mi ricordo un posto che…

Ma insomma fatevi guidare da chi i posti li vive, che è meglio e pure logico, via

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6 agosto 2016

wwayne

@Cristina: Non sono d’accordo: uno può vivere in una determinata zona e non scoprire mai dei posti deliziosi che un turista becca casualmente al primo colpo. Ad esempio, il mese scorso una gelataia ligure ha riconosciuto il mio accento toscano, e appena ha scoperto che ero di Firenze ha cominciato a snocciolarmi la lista dei suoi ristoranti fiorentini preferiti: ebbene, non solo non ero mai stato in nessuno di essi, ma non li avevo mai sentiti nemmeno nominare.

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6 agosto 2016

camilla

@ ww Cristina ha ragione. Il genius loci non ha nulla a che vedere con “informazioni” turistico/alberghiere / ristoranti/pizzerie / e altri luoghi di un culto del corpo e simili. Roba da volantini di un turismo consumistico e banale. Solo chi conosce l’anima di un luogo profondamente sarà un Virgilio degno di ogni viaggio. Ciò non toglie nulla alle gentili informazioni di un amico. che vanno sempre bene.ciaociao. cam

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6 agosto 2016

wwayne

@Camilla: Apprezzo il tuo tentativo di mediare tra due commentatori che ti sono entrambi simpatici, ma sia io che Cristina abbiamo parlato di posti specifici (e infatti ti cito un pezzo del suo commento: “nella spiaggia prima, mi ricordo un posto che…”): questo discorso del genius loci e dell’anima del luogo (espressione a dirla tutta un po’ retorica) l’hai messa in mezzo tu adesso.
E poi onestamente non mi piace questa distinzione tra turismo di serie A e di serie B, per cui chi fa turismo gastronomico è da stimare meno rispetto a chi va per chiese e musei. Ognuno gestisce le proprie vacanze come meglio crede, in base ai propri interessi e ad altri fattori, e ogni scelta ha pari dignità.
Spero che tu non te la prenda per le mie osservazioni, perché te le ho fatte con affetto, non per provocarti.

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6 agosto 2016

Mariangela

@Tutti @Jezabel
So che qualcuno di voi è esperto di cinema, vi chiedo quindi se per caso conosciate il film “La donna di sabbia”di Hiroshi Teshigahara, tratto dall’omonimo romanzo di Abe Kōbō.

La mia guida di letteratura giapponese dedica a Abe Kōbō un intero capitolo e spiega che l’atmosfera nei suoi romanzi è onirica, surreale. Si è occupato molto anche di teatro e viene spesso affiancato a Becket, Ionesco e Kafka. Di suo sono segnalati questi titoli:

• “Il muro”, 1951
• “La donna di sabbia”, 1962 (da cui Hiroshi ha tratto il film)
• “Il volto di un altro”, 1964
• “L’uomo scatola”, 1973
• “Lincontro segreto”, 1977
• “L’arca ciliegio”, 1984

(Luisa Bienati, Paola Scrovalezza, “La narrativa giapponese moderna e contemporanea”, Marsilio, 2009, pp. 180/87).

Ho però visto dall’OPAC che di questo autore giapponese Marsilio ha pubblicato una raccolta di tre racconti: penso facciano per me perché mi piacerebbe proprio incontrare questo autore iniziando da qualcosa di breve.

Ciao,
Mari

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6 agosto 2016

camilla

@ww. figurati se mi provochi. Non c’è turismo di serie a o z c’è il turismo.Che di per sé ha soppiantato il viaggio. Il viaggio non c’è quasi più al suo posto dilaga il turismo.Su cui non ho nulla da eccepire e tanto meno su quello che i turisti fanno. Il viaggio è legato a una motivata scelta oppure a una necessità di lavoroe ha tutt’altro senso dal recentissimo turismo di massa. E tutto di massa il turismo sia dei ricchissimi che di tutti i gruppi sociali.E in genere il turismo non cerca affatto il genius loci (che è semplicemente l’animo dei luoghi).E’ una industria e va bene così.Turismo e legato all’economia e lo si pratica con grande piacere.Nulla da dire.Buone vacanze caro ww e divertiti più. che puoi.

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6 agosto 2016

Mariangela

@Tutti @WWayne @Camilla @Cristina
Cristina, per le indicazioni pratiche, non è detto: come dice WWayne, piò accadere che il turista sia meglio informato del nativo, magari troppo legato alla routine quotidiana e poco incline alle sperimentazioni.

Camilla, voglio sperare che chi si sposta per visitare luoghi diversi dalla dimora abituale non appartenga necessariamente alla schiera dei turisti mordi e fuggi; qualche turista consapevole esisterà pure a questo mondo (il sostantivo “viaggiatore” è così abusato in questo argomento che non voglio usarlo); non sarà la regola, tu mi dirai, sarà minoritario rispetto alle frotte di bagnanti che pur di non perdere un giorno di spiaggia non si sforzano neppure di visitare il centro storico del luogo che li ospita, e fin qui siamo d’accordo, ma qualcuno che viaggia con lo spirito giusto, a mio parere c’è, deve esserci.

Se il turista è un lettore che ha preparato il viaggio dedicandovi appassionate letture, se ha investito molto su quel viaggio, oppure se visita il luogo perché è stato ambientazione di un romanzo che ha amato, ecco in quel caso il turista (continuo a chiamare così il mio lettore viaggiante) vivrà tanto intensamente i luoghi visitati che le emozioni della lettura diventeranno inscindibili da quelle del viaggio.

Ciao a tutti,
Mari

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6 agosto 2016

cristina

no, sono sicura, di viaggiatori non ce n’è più.
Rumiz parla in questi giorni dei suoi tanti viaggi, del modo cioè di viaggiare. Lui si è, era, un viaggiatore, Ma anche a lui il mondo si è ristretto, ja chiuso tante porte che prima erano aperte.
Il nostro è – semmai – un piccolo turismo soft, spero. Che a quelli dell grosse navi e delle comitive guidate da una bandierina….io lo so che cosa gli farei, ah se lo so

Oggi ero a Lucca, sempre bella, piena di chiaroscuri, e ventosa.
E con tanti cartelli in onore dell’ultima – solo in ordine di tempo ahimè – donna uccisa bruciata per mano di un uomo violento.

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7 agosto 2016

wwayne

@Cristina: Io gli farei una statua, visto tutto il lavoro e tutti i soldi che portano.

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7 agosto 2016

Jezabel

@WWayne
penso che Cristina citasse in modo sintetico certo turismo che non rispetta luoghi, ambienti, cultura etc. Ma forse anch’io sono troppo sintetica per via di un mal di testa feroce che mi perseguita da ieri, quello che ti porta a stare al buio, a rifiutarti di mangiare etc. (mi capita due volte l’anno). Nonostante il malessere, stanotte ho preso in mano OLIVE per leggere qualche pagina.
Continuo ad amarlo pagina dopo pagina.

I vostri post sul turismo mi hanno portato ad una riflessione sul paesaggio etneo.
Quando sono a Bergamo e parlo delle mie zone mi trovo spesso a minimizzarne la bellezza.
So di essere nata in una zona veramente baciata dagli dei, si intende, ma mi mantengo politicamente corretta.
Spesso le persone che ho davanti sono prevenute e, sebbene siano state loro a cominciare un inno alla Sicilia, appena accenno alla bellezza dei luoghi o alla nostalgia che suscita in me ripercorrerli (che naturalmente è indipendente dalla bellezza!) si irrigidiscono e dichiarano : <> . La cosa che li imbarazza di più è la nostalgia. Mi chiedono: <> OOOH, SIGNUUUUR!

Così ho escogitato una tattica di mediazione: parto con un elogio sperticato dell’area in cui ci troviamo. Poi – guardinga – sondo il terreno e …ZAC! solo con determinate persone sciorino tutto il mio repertorio di immagini, colori, sapori, brezze che culmina nel panegirico dell’Etna (ma sai che è il vulcano più alto d’Europa?, ma sai che si ricopre di neve? ma sai che per noi Etna è femminile? ma sai che non vediamo l’ora che ci sia un’eruzione?). A quel punto forse qualcuno di loro mi asseconda …

Buona giornata a tutti.
W OLIVE.

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7 agosto 2016

Mariangela

@Cristina @Tutti
Cristina, cosa intendi quando scrivi che anche Rumiz, pur essendo un viaggiatore, “si è ristretto ed ha chiuso tante porte”? È da un po’ che non lo seguo, Rumiz, nonostante goda di tutta la mia ammirazione, quindi non capisco a cosa tu ti stia riferendo.

In linea di massima, sulla superficialità di un gran numero di turisti, hai ragione tu, ma io trovo che negli ultimi anni sia sempre più facile trovare chi viaggia con curiosità e rispetto dei luoghi. Certo, non è l’identikit del turista comune, ma voglio sperare che sia l’inizio di un’inversione di tendenza. Mi illudo?

Ciao,
Mari

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7 agosto 2016

wwayne

@Jezabel: Prendi l’Enantyum, è formidabile per il mal di testa.

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7 agosto 2016

camilla

@ tout le monde del blog.
vorrei chiarire
1.secondo me chi sa dove desidera andare, si documenta minimamente dei percorsi e dei luoghi che vuole vedere , addirittura va nei luoghi di cui ha letto (sono veri pellegrinaggi!) chi insomma viaggia con la testa e col cuore , costi e’ un viaggiatore o un “turista per caso”.Non sporcherà gettando per le strade, i giardini, le scalinate bottiglie o cartacce e peggio.
Io che sono tanto vicina a Venezia, quella gelida e invernale di BRODSKIJ, quella bollente e miasmatica di Luchino Visconti ( ricordate il suo Lido?il costume di Tadzio,le losanghe bianche e blu’, e il professore che muore d’amor perduto?/)
e Thomas Mann, non vado quasi più d’estate a trovare gli amici perché fa paura.Turisti come invasioni barbariche. E le navi da crociera che sembrano stuprare la città più. bella del mondo…… proprio stamane a una tipa appena tornata da una lunga vacanza da Amsterdam alla Germania e dal Belgio a alla Francia mi disse che aveva mangiato meglio la’ che non li, che aveva comprato un sacco di roba ma non si ricordava bene dove .
Forse a Londra ma forse a Parigi.Insomma “consumare” ingurgitare e dire –la Francia ce l’ho, l’Olanda l’ho fatta eccetera..E questa è un esempio del turista coatto. Gente che ha “visto tutto il mondo” e ricorda le fragole con panna che ha mangiato a Parigi. E cose così.
Volevo dire che non posso sopportare il turista becero che rispetta nulla.

@ mariang. tre piccoli/grandi libri .Un centinaio di pagine per uno, pagine perfette.
Di Junichiro Tanizachi un piccolo saggio LIBRO D’OMBRA
Yukio Mishima LA VOCE DELLE ONDE
e della bravissima OgawaYoko ed piccola Adelphi L’ANULARE. Giapponesi che ho nella libreria dei preferiti.(e che non ricordavo) ma a vederli yrac mi sono saltati addosso. Belli.

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7 agosto 2016

Mariangela

@Camilla
Grazie per i titoli! Scusa l’ignoranza, cosa significa yrac? Tieni conto che tu sei imparentata con la … “Perfida Albione” (scherzo), ma io sono pasta e sarde!

@Tutti
Con Yasunari Kawabata ho voluto fare di testa mia infatti ho scelto “Il lago”, benché questo suo romanzo non fosse annoverato tra i suoi migliori, e pago il fio della mia presunzione: non mi è proprio piaciuto, l’ho trovato incompiuto e incapace di suscitare coinvolgimento ed emozioni. È un tale che ha la mania di seguire le ragazze, ha i piedi brutti e secondo me non è tanto normale (scusate il pressappochismo, ma voglio essere spiccia).

Visto che non me la sento di liquidare così un premio Nobel, di Kawabata ho iniziato anche “La casa delle belle addormentate” e mi viene da dire subito che è tutta un’altra mano! Però voglio proseguire la lettura prima di aggiungere altro.

Ciao,
Mari

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7 agosto 2016

camilla

Marian. volevo dire trac?

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7 agosto 2016

Jezabel

@WWyne
credo di aver già risposto a questa sollecitazione sanitaria.
Purtroppo alcuni antidolorifici mi provocano allucinazioni e stato confusionale…
Confermo – avendo finito il libro da qualche minuto – che OLIVE KITTERIDGE è un libro da mettere tra i preferiti e da rileggere.

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7 agosto 2016

cristina

bah.
cam lo sai, se non fossi già pazza di te, lo diventerei ubito mia dolce trentina

mari leggi rumiz su repubblica in questi giorni, finiti i viaggi per chiusura dgli orizzonti,,,,

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7 agosto 2016

lauragi

@cristina @tutti
Concordo con Cristina. Rumiz (articolo pubblicato su “Repubblica”) è illuminante e totalmente condividibile rispetto al modo di vivere il viaggio che è sempre, prima di tutto, scoperta individuale. Alcuni orizzonti sono chiusi? Sembrerebbe di sì. E lo dico con grande rammarico. Perché io a Istanbul andavo volentieri. Lì il mio animo era traboccante di gioia.

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8 agosto 2016

wwayne

So’ coatto e me ne vanto.

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8 agosto 2016

camilla

@ww. perché ti vuoi vantare di essere “coatto” quando si cerca di capire il continuo degrado di un certo tipo, per altro il più comune, di turismo che non rispetta neppure sé stesso e va all’assalto dei luoghi senza neppure occuparsi della “bellezza” dei luoghi e del degrado della natura e dei più elementari principi civili?Io non credo che tu sia una specie di vandalo che non rispetta niente e nessuno in nome dei suoi comodi individuali. Dopo di me il diluvio non può essere il tuo motto. Se ti vanti di essere rozzo e ignorante, perché. e’. in questo senso che si parla di turista coatto , non ti capisco e neppure lo credo.Perché vantarsene ? cam

@ Cristina. ah cri quanto mi sei cara. E con te mi dispero del femminicidio irrefrenabile del maschio italico. Penso che i maschi.si sentano Superiori alle femmine. La Storia glielo ha messo nel cervello quindi c’è comunque uno squilibrio di potere tra i sessi. Qualcuno non ne approfitta. Ma c’è.
@ jez. spero che ti sia passato il mal di testa . Anche a me fanno molto male gli antidolorifici: mi danno dolori di stomaco e altre amenità. Certo che OLIVE KITTERIDGE e’ un libro magnifico. .Lo lessi per la prima volta qualche anno fa’ e mi dovetti fare uno schema con tutti i nomi e gli intrecci incredibili.Per incontrare amori e dolori e gioie e sorprese. Ma allora lui ma allora lei…Quanti uomini superiori credi che si siano interessati di un simile capolavoro?Pochi temo.Io l’ho riletto sempre con maggior diletto. :che brava la Strout. ciao Cam

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8 agosto 2016

wwayne

@Camilla: Mi sono definito così perché mi riconosco in alcuni tratti del turista coatto che hai descritto. Non il tratto dell’inciviltà, ovviamente; però la mentalità per cui si deve andare in un posto solo per dire la Francia ce l’ho, l’Austria ce l’ho eccetera è wwayne al 100%. Sono andato a Nizza soltanto per poter aggiungere la Francia all’album delle figurine dei paesi europei che ho visitato (e mi sarei potuto risparmiare il disturbo, visto che è un cesso monumentale); anche in Piemonte ci son stato solo perché era una delle poche regioni italiane dove non ero mai stato. E forse andrò in Sicilia sempre seguendo la logica dell’album delle figurine.
Me ne vanto nel senso che non ci vedo nulla di male.

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8 agosto 2016

camilla

Decisamente la nostra scala di valori e ‘ molto diversa. Ma certo non c’è nulla di male.E nemmeno da vantarsene né per te né per me. ciaociao

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8 agosto 2016

cristina

ho letto non so perchè (credo sia inerzia estiva)un libro così stupido e insignificante che appena finito nemmeno me lo ricordo ma proprio una stupidata pazzesca— di chi? Patricia highsmIth Idilli d’estate, UN FRULLO INUTILE DI NULLA.

cAM IO LA MIA IDEA TE L’HO DETTA DA TEMPO…

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8 agosto 2016

Jezabel

DE TURISMO
A me è capitato di andare in alcuni posti senza averlo previsto ed ero impreparata, ma sul posto mi sono lasciata trascinare dai luoghi. Andarci per poter dire di … è decisamente insolito. Mi ricorda un gioco che facevamo con mio fratello e mio cugino: contare le granite che mangiavamo ogni anno. Bambinate in sostanza.
Quindi, davvero, Wwayne = supercoatto 😉

Tornando a libri belli, @Cam hai letto qualcos’altro della Strout che mi puoi consy???
(tentativo di linguaggio radical -coatto -chic)

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8 agosto 2016

wwayne

@Camilla: Addirittura! Tirare fuori un’espressione enfatica come “scala di valori” è palesemente esagerato e sproporzionato al contesto. Ma mi fa piacere che anche tu non trovi nulla di male nel mio modo di viaggiare. 🙂

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8 agosto 2016

wwayne

@Cristina: Ci hai già provato in passato a seminare zizzania tra me e gli altri commentatori, ma non sei mai riuscita ad isolarmi: perché provarci ancora? Lo stesso vale per i tuoi tentativi di sconfiggermi in uno scontro verbale: ti ho sempre asfaltata. 🙂

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8 agosto 2016

camilla

@ Jez AMI E ISABELLE ( un caldo quell’estate, una mamma e una figlia. un bel romanzo)
RESTA CON ME (una cittadina del Maine. un pastore (prete) uomo indimenticabile) splendido e…commovente con un finale…
I RAGAZZI BURGESS qui uno zio Da leggere con tutte se stesse.
Consy ‘s per gli acquisti. baci.cam. brava la Strout
MI CHIAMO LUCY BARTON (Einaudi) breve e molto intenso.mi sembra influenzato, o forse è. un caso, dalla grandissima Annie Ernaux notissima nel mondo letterario già qualche anno fa’.Non ce ne sono altri.

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