I libri più belli, letti nel 2016

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti). La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016. Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno. Anche nel…

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L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del New York Times, pagine opinioni, del 16 marzo 2014

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti).
La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016.

Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno.

Anche nel 2015 questo post è stato di gran lunga il più frequentato e il più fecondo: un flusso quotidiano di pensieri da parte di decine di lettori. Una valanga preziosa di idee e consigli e sconsigli.

Ribadisco infine che fra le regole -fondamentali- di questo gioco c’è il rispetto per gli altri.

Quindi, il confronto civile viene molto apprezzato, l’insulto invece no.

Ringrazio da ora chi continuerà a donarci questo tesoro di letture con tanto affetto, partecipazione, precisione e ricchezza culturale.

Abbracci

 

Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

  1. Avatar camilla
    camilla

    @ marian lEppue EMMA e’una acutissima critica di quello che all’epoca ( ma anche oggi ) era quasi un obbligo per una “fanciulla di rango”
    la perfezione.Occuparsi degli altri a scapito delproprio giusto interesse e allo stesso tempo controllare la vita altrui.
    Ma ho unasensazione , probabilmente non giustificata, che tra noi ci sia spesso una specie di equivoco. Ho avuto appunto l’impressione di non riuscire a capire il senso delle tue parole nei tuoi post e quindi io penso di darti un’informazione che non ti serviva affatto. Sbaglio? A me interessa leggere i tuoi post e mi viene da restare in argomento. Esempio “non sono riuscita a leggere Austin ” e io entro nel merito delle sue grandi virtu’ .Mi dispiace perche’ non intendo di certo dare informazioni non richieste. Sappimi dire se ti va cosi’ evito . A me quello di cui scrivi interessa molto. Ciao ciao Cam

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  2. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Camilla @Tutti
    Camilla, non so come l’equivoco abbia potuto insorgere, semplicemente, io ho espresso un parere in merito ad un libro e ho sollecitato il vostro. Sapevo che su Jane Austen ci sono giudizi molto diversi, anche nel GdL, il libro è stato molto apprezzato (salvo che da un’ala minoritaria).

    Camilla, non facciamoci problemi dove non ci sono: mi fa piacere leggere i vostri post (quelli di tutti voi) e mi arricchisce sia sotto l’aspetto letterario che sotto quello umano. Ti ringrazio per tutte le informazioni che mi hai dato in passato e per quelle che vorrai darmi in futuro.

    Non mi dilungo nella risposta che vorrei approfondire, ma devo scappare perché passa il pulman!!

    Ciao,
    Mariangela

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  3. Avatar camilla
    camilla

    @marian Bene! con questo tipo di comunicazione a volte si puo’ fraintendere. Ti soffochero’ di chiacchiere d’ora in poi.
    A presto. tua cam

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  4. Avatar cristina
    cristina

    jezzz, di che castello parli??

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  5. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Cri
    Desenzano. Sono stanziata nel vicoletto che porta al Castello…
    Casa dalle origini mooooolto antiche, di conseguenza molto suggestiva.
    Vuoi venirmi a trovare? Ci sono fino a domani.

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  6. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Mariangela
    Non ho letto Emma e ho visto il film con le frasi della mia carissima amica (con la quale di solito ci troviamo per gusti cinematografica e affinità varie) nell’orecchio : “Carino, ma lei è di un petulante!!!”
    In quel caso i nostri gusti sono stati molto divergenti. Il film l’ho rivisto con piacere addirittura il giorno seguente (era un periodo di esaurimento nervoso) e da allora ho sempre pensato di leggere il libro.
    Bye.

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  7. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Jezabel @Tutti

    Jez, il film l’ho trovato migliore del libro perché lì il sapore è quasi operettistico, voglio dire, si sente quel distacco quella l’ironia che nel libro non sono riuscita a cogliere.

    Ciao,
    Mariangela

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  8. Avatar FALCO
    FALCO

    @POLISSENA grazie di essere tornata.
    Aspetto qualche tuo suggerimento che di certo non mi deluderà (ricordi quanto mi era piaciuto James Frey e il suo ‘In un Milione di Piccoli Pezzi’ del quale avevi parlato proprio tu con tanto entusiasmo ?)

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  9. Avatar cristina
    cristina

    sei un pelo lontana Jezz, ma grazie per l’invito,

    Ora finisco il libro che mi ha consigliao Cam,,,, poi vedremo

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  10. Avatar cristina
    cristina

    Cam, l’ho finito. Dico Ritrovarsi a Parigi.
    Mah. Ho capito una cosa: tu ti affezioni ai personaggi “buoni”, diciamo così, anche se il libro magari non è un granchè…
    Mi ricordo quando ti prendesti forte per Veladiano che io trovai …bè avevo un giudizio negativo.
    Questo qua, si, vabbè, insomma,. no dai. Roba piccola, si capisce tutto fin dall’inizio, scrittura piatta, non so perchè ti piaccia così tanto.

    Nel genere – molto intimistico per dire – preferisco di gran lunga Modiano (davvero folgorante), o Benedetti l’uruguaiano o anche Ernaux che però intimistica fino in fondo non è mai ( c’è sempre un respiro sociale nelle sue opere).

    Diciamo che sono contenta di averlo letto perchè sono stata con te un pochino più da vicino. E poi, il mondo è bello perchè vario, e tu sei sempre una lettrice troppo generosa ( a parte che con Ferrante che . ma dai, vogliamo mettere??) Un bacione

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  11. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @tutti
    Sempre fedele al vicolo (stamattina deturpato da teppistelli notturni con grande disappunto di tutti i passanti), sono andata a rileggere un po’ indietro e ho visto che è tornato qualche cenno a Giorgia. Secondo me è (lo affermo senza titubanze) un uomo.

    Buon giorno.
    Mi cambio e vado in piazzetta a salutare un po’ di gente che lavora.
    Bye.

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  12. Avatar wwayne

    @Jezabel: Cosa ti ha dato quest’impressione?

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  13. Avatar cristina
    cristina

    ci sono donne molto maschili, cara jezz, per loro sfortuna…

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  14. Avatar camilla
    camilla

    @ cri Si , ci sono rimasta male. per me il libro diGajto Gazdanov e’ stata una rivelazione. Non cerco di convincerti, crrto che no. Per me la letteratura iniziadove qualcuno fa la cosa …sbagliata, esce dal seminato, mette il piede in fallo.Per Gazdanov il bene sta dove non lo cerchereste mai, e che sarebbe meglio non giudicare chi si comporta in maniera per noi incomprensibili. Questo romanzo,bellissimo perche illogico, ha tutto il fascino della fiaba. Chi mai porterebbe a casa propria, una specie di mostro, un essere umano che vive nei propri escrementi in una foresta, come un animale impazzito? E la cui unica preoccupazione sia di non spaventare il povero mostro puzzolente e demente. No- dice Pierre all’amico che gli consiglia un medico, un aiuto, no la metterebbero in un manicomio. insomma , per me, il regno dei cieli della letteratura e’ pieno di scrittori fuori dai ranghi, incantatori. certo sono rari e non raccontano mai storie “vere” .Vebbe’ mi dišiace assai.” non e’ necessario sperare per agire,ne’ avere la certezza di riuscire per perseverare”

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  15. Avatar camilla
    camilla

    @cri mi e’ partito il post prima di dirti ciao e ribadire che io sono divergente.Lo sai bene. baci cam

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  16. Avatar cristina
    cristina

    divergente e di manica larga…ahahah ciao Cam

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  17. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti
    Mi mancano una ventina di pagine per finire “Vita in famiglia” di Akhil Sharma, libro che propone il tema della disabilità, non quella riconosciuta dalla nascita, bensì quella sopravvenuta a causa di un evento traumatico, quella che irrompe d’improvviso nell’esistenza di una persona e la stravolge. Nel romanzo ad essere stravolta è l’intera famiglia di un ragazzo che, a causa di un tuffo riuscito male, è rimasto celebroleso: madre, padre e fratello minore (io narrante) non saranno più gli stessi.

    A me il libro sta piacendo, ma non lo consiglierei a chi non fosse in vena di sopportare un argomento tanto forte; ho visto oggi da un articolo di questo blog che il New York Time lo ha elencato tra i dieci migliori libri del 2014:

    https://gruppodilettura.wordpress.com/2014/12/13/10-libri-piu-belli-2014-new-york-times/

    Voi lo conoscete?

    Ciao,
    Mariangela

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  18. Avatar cristina
    cristina

    qualcuno/a ha letto i libri di Philipp Meyer ? io ho letto IL FIGLIO – stupefacnte e fortissimo – ma prima ne ha scritto un alro, molto lodato negli USA….

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  19. Avatar cristina
    cristina

    Mari, io non ci penso a leggere questo libro che dici. Ma mi ricorda tanto LA STANZA DEL FIGLIO di Nanni Moretti!

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  20. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina @Tutti

    No, Cristina, nel libro di Sharma non sopravviene la morte, l’incidente rende il più giovane dei due fratelli non autosufficiente. La famiglia, nonostante l’inadeguatezza del risarcimento, deve occuparsi di lui, ex promessa della comunità indiana (sono appena emigrati dall’India), ora costretto a letto. Il padre si dà all’alcohl, la madre sclera, solo il fratello sembra trovare conforto nella lettura (mi mancano 20 pagine). Nel romanzo, tra le altre cose, vengono messe in evidenza la reazione delle altre famiglie e la piaga dei sedicenti guaritori.

    L’ho detto, è un bel libro, ma bisogna aspettarsi un tema molto doloroso, ben più doloroso, a mio parere, della morte di una persona amata.

    Ciao,
    Mariangela

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  21. Avatar Dani

    Ho già espresso più volte il mio apprezzamento per Filippo Tuena, ma dopo aver letto MEMORIALI SUL CASO SCHUMAN edito da Il Saggiatore lo dovrò ribadire, abbiate pazienza. Libro ipnotico, nel senso che non si riesce a smettere di leggerlo. Tutto ruota attorno agli ultimi due anni di vita di Robert Schuman, sfaccettati attraverso moltplici punti di vista: una mecenate amica di famiglia, due sue governanti, il violoncellista Reimers, il figlio Ludvig e Brahms, che non poteva mancare e che cerca di spiegare il perchè, il prima e il dopo della malattia di Schuman, in una sorta di confessione-espiazione. Lui, musicista talentuoso, bello, giovane, che Clara e Robert Schuman accolgono sotto le loro ali protettive. Clara Wick Schuman è l’altra protagonista della storia, figura controversa, pianista impeccabile, madre “difficile”. Tuena entra nel balbettio, non privo di senso, della follia che affligge il musicista Schuman prima e il figlio poi, ne cerca le cause, gli eventi scatenanti, senza offrire risposte nè soluzioni. Forse la musica stessa saprà suggerire, col suo linguaggio che parla al cuore, all’emozione, una spiegazione.
    Libro davvero fantastico che conferma le doti straordinarie di Tuena, quindi che dirvi di più se non: leggetelo!!

    Avete parlato di tante cose… io non ho il tempo di intervenire anche se siete stimolanti. Purtroppo riesco solo a leggervi e scelgo di contribuire parlando di libri, che è la ragione d’essere principale di questo luogo.

    @Cristina, bella la citazione di Ursano.
    @Mariangela, la mia figlia più piccola si chiama Emma, questo forse ti dice cosa penso di Jane Austen (amore puro!!). Tra l’altro la mia Emma è pungente e volitiva come quella del libro. Su quel che scrivi a proposito della tua ultima lettura, beh, accetterò il consiglio di non leggerlo. Ora ho voglia di letture di “evasione” e mi pare che il libro che hai concluso non sia così. Sono stata ad un incontro con Marco Peano che parlava de L’INVENZIONE DELLA MADRE. Al termine c’era la fila per acquistare il libro e farlo autografare. Io me la sono svignata, pare sia molto “realistico” e visto che sono già passata due volte da esperienze analoghe non ho voglia di risvegliare ricordi penosi. Magari verrà il momento anche di quelle letture

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  22. Avatar camilla
    camilla

    @ marian anni fa avevo letto Un PADRE OBBEDIENTE e mi era sembrato disgustoso.Forse il fatto che Sharma sia andato a N.Y. da piccolo ha influito sulla comunicazione .VITA IN FAMIGLIA non sono riuscita a finirlo. Un libro che in certi passaggi ho trovato noioso e privo di originalita’.Tutto sommato leggibilr ma mi e’ sembrato scontato..

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  23. Avatar wwayne

    A proposito di libri noiosi, ho mollato Quattro sberle benedette. Gli ho dato altre 20 pagine di tempo per decollare, ma alla fine, dopo 80 pagine di nulla mischiato col niente, ho deciso che non valeva la pena dedicargli anche solo un altro minuto delle mie ferie estive.

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  24. Avatar cristina
    cristina

    De L’INVENZIONE DELLA MADRE ho assai parlato l’anno scorso.
    Un buon libro, forse anche molto buono, molto particolare, sincero, doloroso ma sottotraccia, si ride anche, e spesso. Da leggere assolutamente secondo me.
    Non è affatto un libro “da piangere”.
    Realistico? non so se è realistico, è conciso, asciutto, forse lo è in parte sulla malattia, ma questa è la parte meno saliente, c’è tutto lo stra enorme amore del figlio per la madre. E’ un libro molto emozionante, ma davvero.
    Poi il punto sentimentale “maschile” filiale, per me che sono donna, è stato davvero una scoperta.

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  25. Avatar Polissena
    Polissena

    @ Falco, grazie a te, ma penso più che altro di aver parlato con entusiasmo più di BUONGIORNO LOS ANGELES (A BRIGHT SHINY MORNING), che di ‘Un milione di piccoli pezzi’. Se non lo hai letto ti entusiasmerà. Io ne ho regalato varie copie per farlo leggere ai miei amici, perchè purtroppo Frey è poco conosciuto in Italia.
    Ma tu, che a quanto pare condividi i miei gusti, non hai qualcosa da consigliare?
    A presto con altri titoli, ora proprio non posso. Ciao

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  26. Avatar Dani

    @Cristina. La definizione “realistica” di dello stesso Peano in occasione di quell’incontro e si riferiva alla di particolari sulla malattia, l’assistenza ad una persona in fin di vita. Cose ancora troppo fresche nel mio vissuto per cercarle in un libro. Tutto il resto c’è anche certo ma verranno tempi più adatti per la lettura, almeno per me. Ciao

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  27. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Camilla @Dani @Cristina @Tutti
    Secondo me non è un libro noioso e neppure scontato: c’è il senso di colpa del fratello sano, la sensazione di impotenza nei confronti della condizione fisica dell’infortunato, le difficoltà finanziarie; dimenticavo poi di sottolineare che, trattandosi di una famiglia di immigrati indiani, anche il rapporto tra bianchi e “neri” ha un suo ruolo e nel libro esce bene il senso di inferiorità che pervade un ragazzo che negli USA è arrivato da poco. La lettura e la scrittura qui sono strumenti di sopravvivenza.

    Capisco quello che intende Dani, è uno di quei casi cui mi riferivo quando sconsigliavo il libro a chi non sia disponibile a sostenere un argomento del genere.

    @Wwayne,
    Se non ti attira, fai bene ad abbandonarlo, il libro.

    Ciao,
    Mari

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  28. Avatar camīlla
    camīlla

    @ dani Bellissino nome Emma. Anch’io amo Jane Austen .Il suo capolavoro per me MANSFIELD PARK, che spicca nel piccolo gruppo di assai noti romanzi ormai entrati a buon diritto , e piu’ vivi che mai nella letteratura europea dai primi anni dell’800.Certo rispetto a romanzi come ANNA KARENINA o MADAME BOVARY che risplendono nella loro arte supremamente “perfetta” le opere di Austen appartengo no a una donna di quell’epoca. Chi scrive e’ una signora con la freschezza di una bambina che gioca E da quel gioco esce una squisita .arte e in quella bambina c’e’ una vena di genio meraviglioso.
    @ cri L’INVENZIONE DELLA MADRE per me e’ uno di quei libri che speculano sui dolori della vita di una enorme massa di famiglie e fa parte di quelle storie tremende (care ai vari Gramellini
    Didion e purtroppo sono tanti) o soap tv con braccialetti rossi che guadagnano su qualcosa di indicibile, intimo che non sopporta la banalizzazione del commercio e che deve essere rispettato nel profondo della propria anima.

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  29. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Camilla @Tutti
    Cara Camilla, tutto è relativo e opinabile: quello che a te sembra “vivo” (i romanzi di Jane Austen) a me è suonato come un giochetto studiato a tavolino riuscito male (ho letto solo “Emma” e spero che l’autrice mi conquisti con “Mansfield Park”), quello che a me è sembrato tremendamente vero e doloroso (la famiglia devastata da un infortunio grave occorso al figlio nel romanzo di Sharma) ai tuoi occhi è apparso noioso e scontato.

    Non conosco “L’invenzione della madre”, in lista d’attesa da quando Cristina l’ha segnalato qui forse lo scorso agosto (!), e forse potrebbe essere uno di quei libri che devi essere in vena di leggere, e questo ci sta, ci mancherebbe, ma il tuo paragone con i prodotti che hai citato e l’accusa di essere un romanzo che specula su situazioni così tragiche potrebbe essere davvero troppo ardito!

    Saluti,
    Mariangela

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  30. Avatar cristina
    cristina

    CAM!!
    nessuna speculazione e nessun rimestamento nel barile del dolore a poco prezzo. Ho già detto – e ribadisco- che Marco Peano ha scritto questo libro dopo la morte di sua madre, è giovane, onestissimo, scrive bene, il libro ha un taglio paticolarissimo (insomma si ride per lo più), sfodera l’amore di un figlio per la madre in un ‘angolazione davvero peculiare.
    No, nessun Granmellini e compagnia varia.
    Queso è un LIBRO. Letteratura. Senza alcun dubbio.

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  31. Avatar Dani

    @Camilla. Giusto due cose che ricordo dal pomeriggio con Peano. Ha scritto il libro 7 anni dopo la morte della madre, dunque lunga gestazione e ricerca meditata di un giusto linguaggio, non emotivo, realistico, veto. La mia amica che era con me e l’ha letto lo ha molto apprezzato anche nella scrittura. Io credo che dall’esperienza personale possano venire grandi cose, perché nascono dal profondo, perché sentite, vita vera insomma e Peano mi è sembrato un ragazzo intellettualmente onesto. Diverso il libro di Gramellini che ho letto. Quella si operazione commerciale..tutta quella suspense inutile. Penso pur non avendo letto il primo che siano cose assai diverse.
    Austen va letta pensando al contesto storico e soprattutto sociale. Certo non è Tolstoj, ma in epoca in cui una donna poteva essere solo domestica o moglie che organizzava dei the scrivere con quell’ironia e quel distacco era cosa non da poco. Mari leggi Orgoglio e pregiudizio e gustati la sagacia e l’ardire di una Elisabth Bennet che aveva la faccia tosta di mandare a stendere un ricco pretendente…salvo poi tornare sui suoi passi 😉 ma un mr darcy mica si fa scappare. Scusate ma scrivo dal tel

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  32. Avatar Teresa
    Teresa

    Ad oggi questi i miei libri preferiti letti quest’anno: Libertà e Purity di Jonatan Franzen: una rivelazione, un amore immenso per questo scrittore e i mondi che sa narrare.
    Poi mi sono decisa e ho letto la tetralogia della Ferrante, la storia di questa amicizia al femminile e non solo. Una lettura se vogliamo più semplice rispetto a Franzen ma deliziosa e coinvolgente.
    Aggiungo La trilogia del male di Costantini e Kobane Calling di Zerocalcare.
    Ciao.
    Teresa

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  33. Avatar FALCO
    FALCO

    @POLISSENA in effetti ho letto BUONGIORNO LOS ANGELES su tuo suggerimento e subito dopo UN MILIONE DI PICCOLI PEZZI e ora ho ancora due libri di Frey che mi aspettano. Che cosa potrei suggerirti? Io non sperimento, piuttosto scopro quello che altri hanno già scoperto da tempo. Per gran parte della mia vita ho potuto leggere molto meno di quanto avrei voluto e ora dedico invece alla lettura buona parte del mio tempo libero. Quindi, eccoti alcuni titoli, probabilmente niente di inedito ma libri che ho molto apprezzato di recente : IL COMMESSO Bernard Malamud, IL REGNO di Carrere, LA SCATOLA NERA di Amos Oz , IL BUIO FUORI di Cormac McCarthy (scrittore che amo e del quale ho letto quasi tutto) LA MACCHIA UMANA di Philip Roth, TUTTO SCORRE Vasilij Grossman, ANIME BALTICHE di Jan Brokken e infine IL POSTO di Annie Arnaux. Come vedi un anno molto ricco….

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  34. Avatar Polissena
    Polissena

    Un recente pomeriggio di domenica a Villa Torlonia, a due passi da casa mia, mentre passeggiavo con una mia amica, ci siamo trovate dinanzi ad una scena surreale. I personaggi di Jane Austen, in prevalenza giovani donne in abiti stile impero, chiacchieravano in piccoli gruppi, giocavano a croquet sul prato o stavano seduti sull’erba con cestini da picnic. Non si trattava nè di un salto nel tempo, nè di una allucinazione estiva, infatti intorno a questo incredibile gruppo, il 2016 continuava a scorrere.

    Non potevo resistere, mi sono avvicinata ad una di loro ed ho chiesto se tutto questo avesse a che fare con Jane Austen, autrice che adoro e di cui ho letto ogni singola pagina. La ragazza, estremamente gentile, mi ha presentato all’organizzatrice, una fantastica Mrs Bennett, completa di pamela e boccoli, che mi ha spiegato che il loro gruppo si chiama ‘Nel mondo di Jane Austen’, e che si riuniscono per vari eventi rievocativi. Sono anche stata invitata a partecipare alle prossime riunioni purchè mi presenti regolarmente in abito dell’epoca. L’idea di uscire dal mio portone così combinata non mi è sembrata molto allettante.
    Comunque questo gruppo è molto attivo ed anche molto simpatico. Lo trovate su facebook: ‘Nel mondo di Jane Austen’, con tante foto ed iniziative.

    Questo per dirvi che il mito di Jane Austen è vivo più che mai, anzi so che gruppi simili esistono anche in Inghilterra e chissà dove altro, ed anche se i critici rilevano che i nostri eroi e le nostre eroine, si limitano a servire innumerevoli tazze di thé, organizzare picnic e balli ed imbastire matrimoni, totalmente incuranti di ciò che avviene al di fuori del loro piccolo mondo, il fascino, l’ironia, la freschezza, la poesia della penna insuperabile di Jane Austen resistono nel tempo e per sempre.

    Per ora, alle porte di agosto, non se ne fa niente, ma chissà che io non mi unisca ai loro corsi di danze austeniane, alle volte si rifacesse vivo Darcy!

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  35. Avatar lauragi

    Il mito di Jane Austen sopravvive nel tempo, a mio parere perché le vicende che la scrittrice mirabilmente racconta si risolvono sempre nell’affermazione del valore assoluto della mentalità inglese. Mi riferisco al valore del “buon senso”. Gli Inglesi sono bravissimi nel riaffermare il buon senso, come dimostrano le recenti vicende politiche. Sono infatti riusciti a uscire da una situazione politica difficile, individuando in tempi rapidissimi una leader credibile.
    Però Darcy è molto lontano da me e lo lascio volentieri alle sue innumerevoli ammiratrici.

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  36. Avatar wwayne

    @Lauragi: M’hai fatto tornare in mente questa canzone:

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  37. Avatar cristina
    cristina

    Camilla! e ad esempio LIVELLI DI VITA di Julian Barnes, commovente e profondo libro dove, nella seconda parte ,scrive del dolore per la perdita della moglie lo hai letto?? ( ne avevo scritto l’anno scorso mi pare)
    Ci sono opere “letterarie” dove si parla anche di perdita e di dolore. Senza bisogno di ricorrere a piccoli espedienti commerciali strappa lacrime. Non è il tema, ma come lo elabori e racconti che fa la letteratura.

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  38. Avatar editalara
    editalara

    @tutti ciao!
    Qualche sera fa ho riguardato un film che mi piace molto, Una canzone per Bobby Long (con un fantastico John Travolta ) tratto da un romanzo che non conosco “Off Magazine Street” , e volevo condividere con voi la gioia rinnovata per un film che mi ha fatto conoscere un libro di racconti ( di cui parlano i protagonisti) per me bellissimo “Il cuore è un cacciatore solitario” di Carson McCullers.
    L’ho letto un paio di anni fa, io non leggo spesso racconti, ma questi mi hanno colpita e mi sono rimasti sottopelle..
    Poi oggi leggo per caso un’intervista ( questo il link: http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2016/07/19/news/suzanne_vega-144441386/ ) alla mitica Susan Vega, di cui possiedo il bellissimo “Solitude standing”,racconti, poesie, canzoni inedite , in cui la cantante parla proprio di Carson McCullers !

    Copio incollo la breve recensione di Minimumfax di Solitude standing , libro probabilmente misconosciuto ma che merita, vero, vivo, duro, dolce, da cantare..( io leggevo le poesie della Vega proprio durante un viaggio studio a New York ed era una grande emozione!).

    Minimumfax :” Pagine di diario scritte on the road, racconti autobiografici, poesie che diventeranno canzoni, testi pensati per canzoni che non hanno ancora visto la luce: una sorta di viaggio dietro le quinte nell’universo musicale di Suzanne Vega, una delle più raffinate folksinger americane. Una chicca per i fan, dunque, ma anche molto di più: sorprendente è il talento narrativo con cui l’autrice descrive e ricorda luoghi, persone, incontri surreali, o crea personaggi femminili fragili e complessi; affascinante è la sua sensibilità poetica, da cui nascono versi delicati e sognanti o ricchi di calore e passione, dalla semplicità solo apparente.”

    ps. @Lauragi ciao, a me non sembra che ultimamente gli inglesi abbiano dimostrato molto buonsenso con il voto su brexit !

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  39. Avatar wwayne

    @Editalara: Premetto che sono per metà inglese, e quindi la mia posizione non è super partes. Tuttavia, anche tenendo conto di questo fattore, non sono ancora completamente convinto del fatto che la scelta di dare un sonoro calcio in culo all’UE sia stata un errore. Prima di tutto perché, come sono costretti ad ammettere anche gli europeisti più sfegatati, l’UE è stata gestita come peggio non si poteva, diventando una sorta di impero paneuropeo con la Germania a capo (se fosse tornato davvero e non solo nel fortunato romanzo, Hitler sarebbe andato in brodo di giuggiole a vedere una situazione del genere): di conseguenza, ci voleva un segnale forte che facesse capire ai politici più avidi di potere che così non si poteva andare avanti. Una vittoria risicata del Remain non sarebbe stata abbastanza forte come segnale, una vittoria risicata del Leave decisamente sì.
    In secondo luogo perché le conseguenze negative della Brexit (soprattutto a livello economico) sono state enormemente ingigantite dai media, al fine di stroncare sul nascere le velleità separatiste degli altri stati costretti a lucidare le terga della Merkel: in realtà l’Inghilterra poteva benissimo permettersi di fare a meno dell’UE, e anche se nei prossimi anni dovrà stringere un po’ la cinghia (ma giusto un po’, credimi), può darsi che a lungo termine la scelta di gestirsi autonomamente, senza tutti i capestri della UE, si riveli vincente. Anzi, personalmente ne sono quasi certo.
    P.S.: Sul fatto che l’Inghilterra non sia diventata terzo mondo dall’oggi al domani (come i media vorrebbero farci credere) ho fonti di prima mano: mia nonna.

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  40. Avatar editalara
    editalara

    @Wayne, probabilmente ne saprai più di me, ma certo il voto non è scaturito da una profonda riflessione o dalla voglia di dare un “segnale forte” all’Europa ( che comunque se lo meritava, questo sì) , è derivato dalla pura e semplice paura “dell’invasione straniera” cavalcata dai politici di turno, un voto che ha schiaffeggiato soprattutto i giovani inglesi.
    comunque non l’ho mai considerata più di tanto europea come nazione dato che ha sempre mantenuto la sua moneta e i suoi molti privilegi..da brava nazione colonialista..
    poi per carità scusa l’ignoranza , non ho parenti a Londra e non commento oltre .ciao

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  41. Avatar editalara
    editalara

    P.S. bando alle ciance di politica europea 🙂 qualcuno ha letto Carson McCullers ? Susan Vega?
    magari il romanzo da è stato tratto il film di cui ho scritto?

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  42. Avatar wwayne

    @Editalara: Negli anni passati l’Inghilterra ha operato un’integrazione modello, perché gli immigrati che ha accolto non li ha messi a lavare i pavimenti, ma spesso ha dato loro delle mansioni di responsabilità, che hanno permesso a questi immigrati di inserirsi profondamente nel tessuto sociale inglese, anziché rimanere ai suoi margini come spesso accade.
    Questo però ha anche reso più problematico il rapporto tra gli inglesi e gli immigrati: ad esempio, un inglese un filino razzista può accettare che nel suo paese un immigrato gestisca un minimarket, ma se lo vede a lavorare all’ospedale o in comune istintivamente pensa che stia rubando il lavoro agli inglesi. Ragionamenti che fanno anche tanti italiani. A questa fetta di inglesi l’UKIP ha fatto credere che fosse colpa dell’UE, e ha fatto centro.
    Altro esempio: se tu metti un immigrato non perfettamente bilingue a fare il medico di base (come è accaduto nel paesino in cui abita mia nonna), quale sarà il risultato? Che il medico non capisce cosa gli dicono i pazienti, e i pazienti non capiscono cosa dice il medico. Logica conseguenza: i pazienti devono rivolgersi altrove, la cosa li innervosisce e appena trovano qualcuno a cui dare la colpa della situazione non vedono l’ora di sferrargli un bel diretto nella cabina elettorale. Farage ha fornito loro questo bersaglio, e loro ci hanno affondato gli artigli.

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  43. Avatar editalara
    editalara

    @wayne, scusa non voglio parlare oltre dell’argomento ma ti faccio un appunto: che cavolo scrivi??? “un filino razzista”??? uno o è un deprecabile razzista o non lo è affatto. un filino? ma per favore. punto. punto.punto.

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  44. Avatar wwayne

    @Editalara: Come sai, io sono fieramente antirazzista, e quindi so benissimo che non si può essere razzisti a metà: o lo si è o non lo si è. Ho usato quell’espressione in senso ironico, per prendere in giro quelli che dicono “Io non sono razzista, PERO’…” Come ha detto Vauro in una sua recente vignetta, se dici però lo sei. 🙂

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  45. Avatar editalara
    editalara

    @wayne stai remando per tirare indietro la mano! rileggi prima di postare, il tuo discorso non aveva il minimo piglio ironico. comunque ripeto per me punto.

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  46. Avatar wwayne

    @Editalara: Se avessi messo “un filino razzista” tra virgolette il sottotesto ironico sarebbe stato più evidente, e quindi mi attribuisco la colpa del misunderstanding. Comunque, anch’io ritengo che sia meglio chiudere la questione: sei l’ultima persona con cui ho voglia di litigare.

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  47. Avatar editalara
    editalara

    Scusate, riprendendo in mano il libro della McCullers mi accorgo che in effetti non sono racconti, chissà perché ne serbavo questa memoria, la lettura è del2011 ..cmq un romanzo che indaga personaggi assai miseri e di cui in particolare ricordo il personaggio in affitto in un alberghetto da cui passano gli altri personaggi e che non dice quasi mai una parola. Mi pare infatti che il titolo in origine dovesse essere “il muto” .. Una donna assai interessante questa scrittrice di cui vorrei conoscere di più, tra l’altro il razzismo contro i neri è tema purtroppo sempre attuale.
    @wayne tranquillo mica litighiamo

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  48. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Camilla @Cristina @Dani

    Non era in programma, ma visto che avevo qui il libro, ho voluto dare un occhio a “L’invenzione della madre” di Marco Peano, di cui avete parlato negli scorsi giorni, e quasi senza accorgermene ne ho letto un buon quinto.

    La patologia della madre, le cure, le medicine, tutto l’armamentario che la famiglia deve procurarsi per prendersi cura della malata terminale (carrozzella, letto a manovella, pannoloni, ecc.) sono raccontati in modo dettagliato, con attenzione capillare e descrizioni precise. Volutamente, in certi punti l’autore usa una terminologia tecnica per descrivere esami diagnostici, farmaci e prescrizioni; si potrebbe pensare ad un eccesso di realismo, ma l’autore sembra voler dire: la situazione era questa e io ve la racconto tale e quale.

    Quel poco che ho letto conferma la mia idea: ci sono stati d’animo o esperienze famigliari che possono rendere insopportabile una lettura di questo genere, ma il libro, secondo me, è un lavoro onesto e sincero.

    Ciao,
    Mariangela

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  49. Avatar camilla
    camilla

    @cristina. Se il Libro Sulla madre potesse essere assimilato a LIVELLI DI VITA du Julian Barnes ne sarei sbalordita. Il bellissimo Libro inizia cosi:
    “Metti insieme due cose che insieme non sono mai state .E il mondo cambia.Sul momento e’ possibile che la gente non se ne accorga, ma non ha. importanza il mondo e’ cambiato lostesso .”Tutto il testo riprende questo. stravagante paradosso.La Storia d’amore che e’ durata oltre 30 Anni …senza esplodere , e’ come um aerostato Che non e’ precipitato.distrutto.E’ un evento “impossibile” ma e’ capitato.DUE COSE CHE INSIEME NON SONO MAI STATE.
    L’amore materno e’. altro Che con LIVELLI DI VITA non ha nulla in comune.Il paragone non sipuo’ fare. Al di la’ del giudizio. Per me Barnes e’ grandissimo. Lo rileggo spesso e ci trovo sempre uno stupore . totale. Ciao. Tua cam

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