I libri più belli, letti nel 2016

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti). La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016. Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno. Anche nel…

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L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del New York Times, pagine opinioni, del 16 marzo 2014

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti).
La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016.

Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno.

Anche nel 2015 questo post è stato di gran lunga il più frequentato e il più fecondo: un flusso quotidiano di pensieri da parte di decine di lettori. Una valanga preziosa di idee e consigli e sconsigli.

Ribadisco infine che fra le regole -fondamentali- di questo gioco c’è il rispetto per gli altri.

Quindi, il confronto civile viene molto apprezzato, l’insulto invece no.

Ringrazio da ora chi continuerà a donarci questo tesoro di letture con tanto affetto, partecipazione, precisione e ricchezza culturale.

Abbracci

 

Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

  1. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @ME
    Promossa, dunque!
    🙂

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  2. Avatar cristina
    cristina

    Cara Mari,
    non trovi che sia davvero una coincidenza divertente il fatto che stiamo leggendo insieme lo stesso libro, s enza esserci messe d’accordo? e che si tratti poi di un libro molto poco mainstream aggiunge un suo che…
    Parlo di Atlante degli abiti smessi.Io lo definirei un libro di impressionismo sentimentale, con molte iterazioni, alcune brillanti notazioni, non poche leziosità, Se avesse narrato la vicenda tout court, la figlia, il marito morto, lei a Parigi, la concierge, la vicina… forse sarebbe stato un libro più bello, ma certo, alcune osservazioni su certi vestiti sono buffe e puntute, e molto calzanti.
    Liricheggia, Seminara,e sentenzia, un pelino troppo, ma qualcosa di nbuono secondo me c’è, nella sostanza.
    Tu che dici?

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  3. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Cristina
    Cristina!! Non è una combinazione: mi sono procurata “Atlante degli abiti smessi” di Elvira Seminara perché tu l’avevi citato. Lo sapete, quando posso i vostri suggerimenti li colgo al volo, non tutti, ovviamente perché sarebbe impossibile, ma se si tratta di libri che si possono inserire tra i titoli già programmati, io non perdo occasione di darvi ascolto.

    Del libro ho letto solo 45 pagine e mi sta piacendo, quando l’autrice parla di vestiti ne parla in senso, come dire, esistenziale, traslato e questo conferisce leggerezza al suo racconto che pure, per quello che ho letto, mi sembra coerente e non superficiale.

    Ho letto troppo poco per sbilanciarmi, ma fino ad ora posso dire che è un libro che mi sentirei di proporre in un GdL, soprattutto per andare incontro alla richiesta di alcuni lettori di non condividere solo libri dolorosi, drammatici, ma di concedersi, talvolta, qualcosa che almeno nello stile apporti un po’ di brio.

    Ciao e grazie per il suggerimento.
    Mari

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  4. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti

    Ho riletto i miei commenti ai due ultimi libri che ho letto, vedo che mi ripeto, ho usato più di una volta il binomio di aggettivi “coerente e non superficiale”, a mo’ di encomio, significherà pur qualcosa, oltre a testimoniare la ristrettezza del mio vocabolario: per me l’autore deve tenere un filo logico e se non lo fa o se decide di farlo a suo modo, io non me ne devo accorgere (viva Rushdie!!). A proposito, ho visto la prima metà del film “I figli della mezzanotte” e, contrariamente ai miei timori, posso dire che è un bel film e che non tradisce il libro.

    Ciao,
    Mari

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  5. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Mariangela
    nel famoso intervento caduto nell’oblio dicevo che i ragazzi che sto esaminando hanno studiato Ottieri!
    Clamorosa coincidenza!
    PS Naturalmente i ragazzi hanno dimestichezza con le macchine…
    Bye!

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  6. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Jezabel@Tutti

    Jez, non ho capito cosa intendi dire a proposito della dimestichezza dei ragazzi con le macchine. Se puoi, spiegati!

    Ciao,
    Mari

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  7. Avatar cristina
    cristina

    vorrà mica dire coi pc????

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  8. Avatar wwayne

    Vi segnalo che stasera alle 21,30 su La7 c’è “Quel che resta del giorno.”

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  9. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti
    Sapete che non è mia abitudine commentare fatti di sangue tanto meno se assumono le caratteristiche della strage come quello di ieri, a Dacca. Solitamente evito qualsiasi riferimento ad avvenimenti così drammatici perché mi sento inadeguata e temo sempre di scrivere a sproposito.

    L’antefatto è questo: da pochi giorni ho terminato “Le linee d’ombra” di Amitav Ghosh; chi l’ha letto sa che la parte finale del romanzo si svolge a Dacca, quando ancora era la capitale del Pakistan Orientale, e che proprio a Dacca, durante una sommossa dovuta a tensioni religiose, perde la vita anche uno dei protagonisti: durante un tumulto è vittima di un raccapricciante sgozzamento.

    Ecco, sento il bisogno di parlarne qui, a voi, come lettrice (ero indecisa se farlo) perché mai negli ultimi anni una notizia del genere ha avuto un tale impatto emotivo su di me; mai nessuna cronaca, per quanto riferisse di omicidi efferati (e di precedenti non ne erano mancati, purtroppo), ha saputo impressionarmi così profondamente.

    Sospendo per il momento qualsiasi giudizio sul libro e qualsivoglia tentativo di commento nel merito di quello che è successo (non saprei trovare le parole), quello che adesso voglio comunicare a qualcuno è proprio il cambiamento di prospettiva e lo sbalordimento causato dalla quasi concomitante lettura del romanzo all’apprendere della notizia. Si dice che i libri ci aprano finestre su altri mondi, in questo caso il mondo mi è caduto addosso entrando dalla finestra aperta dal libro.

    Ciao a tutti,
    Mariangela

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  10. Avatar wwayne

    L’Informatore è una rivista che la Coop spedisce ai suoi soci. Stasera lo sfogliavo mentre cuoceva la pasta, e ci ho trovato questa lettera:

    Qualche giorno fa ero a fare la spesa nel mio punto vendita preferito, quando una volta in coda alla cassa ho assistito a una scena che mi ha lasciata perplessa. E’ arrivato un bel gruppo di ragazzi di colore con due, e ripeto due, cellulari di ultimo modello e a sconto e una volta arrivati al loro turno, la cassiera ha dovuto passare un’infinità di buoni, così il loro credito da saldare dai 300 euro e rotti era solo dieci euro! Ora dico io… ma è giusto questo? Questo vuol dire essere solidali? Ora voi mi risponderete “noi i buoni li diamo in concessione alle Caritas e alle associazioni di volontariato, poi di quello che fanno non possiamo farci niente”, però quello che potete fare è farne una limitazione! Perché dispiace vedere un anziano andare a pescare pochi centesimi per un tozzo di pane e vedere queste persone con mazzetti di buoni sconto comprare a iosa cellulari e tablet. Ilaria B., Firenze

    Ora non so voi, forse mi sbaglio, ma io in questa lettera ci vedo un razzismo e un odio strisciante, un’ideologia bieca in stile “Prima gli italiani” (o peggio ancora “L’Italia agli italiani”) che mi ha davvero spaventato moltissimo. Idee come queste sono di una pericolosità estrema. Per questo motivo io, pur essendo generalmente contrario alla censura, se ossi stato il direttore dell’Informatore non avrei pubblicato la lettera: questa missiva è un virus velenoso (per citare la mia ex zia), è un seme di odio che rischia di piantarsi in chiunque la legga. L’autrice sembra voler instillare scientificamente questo sentimento di odio, ricorrendo al paragone volutamente strappalacrime (e infinitamente retorico) dell’anziano disperato che non può permettersi il tozzo di pane.
    Sto valutando la possibilità di scrivere una lettera anch’io: non per rispondere alla signora (con una persona così non voglio avere niente a che fare), ma per avvisare la Coop del terribile errore che ha commesso nel diffondere il suo messaggio.

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  11. Avatar wwayne

    P.S.: Mi sono scordato di precisare che la risposta dell’Informatore consisteva unicamente in delle spiegazioni tecniche sull’erogazione dei buoni, senza che ci fosse la benché minima stigmatizzazione dei contenuti espressi dalla lettera in questione. Sembra che ci sia dunque un implicito assenso, e questo è forse ancora più grave.

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  12. Avatar Dani

    Un classico può definirsi tale perchè, tra le sue peculiarità, ha la capacità di parlare all’uomo sempre, attraverso i tempi. I personaggi di Omero, Tolstoj o Dickens sono quindi sempre riconoscibili e ci consentono di ritrovarci nei loro pregi o eccessi in un contesto esistenziale sempre attuale. Faccio questa premessa perchè il libro che ho appena letto esce da questo schema. TROPICO DEL CANCRO di Henry Miller acquista senso e pregio se rapportato al contesto storico in cui è stato concepito, ovvero gli anni ’30, quando c’era evidentemente bisogno di un linguaggio liberatorio e dissacrante e quando gli orrori a venire bollivano nel calderone, pronti a straripare. Lungo la narrazione il sordido e il sublime vanno a braccetto, si compenetrano, si confondono, si generano vicendevolmente. Solo considerando questo si riescono a comprendere passi che si tollererebbero poco, dove ad esempio la donna è spesso solo carne, terreno di sfogo di pulsioni smodate. Racconti di sbornie, risse, fame, vagabondaggi in una Parigi prima sognata, poi ostile terra d’esilio di un gruppo di americani, si alternano a pagine dal tono visionario, surreale, passi apocalittici molto difficili da comprendere.

    “Mi son passati accanto uomini e donne accesi di zolfo, facchini in livree di gesso che aprono le mascelle dell’inferno, la fama sulle grucce, immeschinita dai grattacieli, masticata e infranta dalle fauci zannute delle macchine (…). Nero oceano sanguinante e stelle che covano e generano brani di gonfia carne mentre in alto roteavano gli uccelli e dal cielo cadeva la bilancia col mortaio e col pestello e gli occhi bendati della giustizia”.

    Le parole sono un fluido che cola, un sabba, un fiume in piena. Sinceramente mi diventa difficile esprimere un parere, non posso dire che mi sia dispiaciuto, nè piaciuto. E’ una lettura verso la quale sospendo il giudizio. Sul finale la teoria di Miller sull’arte e sul ruolo dell’artista, così espresso:

    ” E unisco il mio fango, il mio escremento, la mia pazzia, la mia estasi al grande circuito che scorre nelle vene sotterranee della carne. Tutto questo vomito spontaneo, indesiderato, ubriaco scorrerà interminabilmente nella mente di quelli a venire nell’inesauribile vaso che contiene la storia della razza. Fianco a fianco con la razza umana scorre un’altra razza di creature, le disumane, la razza degli artisti che, stimolati da impulsi ignoti, prendono la massa inanimata dell’umanità e con la febbre e il fermento di cui la ricolmano si muta questa pasta molle in pane e il pane in vino e il vino in canto”.

    Il cerchio si chiude perchè così si leggeva all’inizio:

    “Quel che conta è voler cantare. E dunque questo è canto. Io canto.
    Tania a te canto. Vorrei saper cantare meglio, più melodiosamente, ma così forse tu non avresti mai consentito ad ascoltarmi…”

    @Mariangela singolare e toccante il mondo che irrompe attraverso la tua lettura..

    Poi volevo aggiungere a @Domenico Fina che ho trovato interessante il suo posto su saggistica e romanzo. Vi leggevo ma non riuscivo ad intervenire

    E ora mi dedicherò un po’ a Terzani. Ciao a tutti

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  13. Avatar Dani

    Una postilla. Ho capito perché non riesco a dare un giudizio su Miller. Non riesco perché c’è troppo. L’atmosfera è satura, intricata, ma se si ha la voglia di addentrarsi vi si trovano diamanti. Riciao

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  14. Avatar camilla
    camilla

    @wwaine. Ecco vedi ww. Io sono perfettamente d’a ccordo sull’informatore della coop e per me il tuo intervento e’ perfetto. Tu mi stupisci sempre, a volte mi appari come un tipo chiuso nelle sue assolute certezze nostalgico di un passato retrivo e privo di élasticité mentale fino al parossismo , p.es il caso Sofri, Che condanni senza un dubbio, con un tono da fondamentalista di non si sa “quale credo”, illogico nella discussions Che sembra interessarti solo come arena Dove si deve “vincere” ecc. E poi ti dimostri giusto e aperto e antirazzista e pieno di umana empatia. Ma chi sei? Cam confusa

    A Dani. Trovo il genere Henry Miller molto di maniera legato, anzi bloccato al suo brève tempo. Certo un grosso scrittore ma azzoppato dal tempo. Ciao cam

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  15. Avatar cristina
    cristina

    Azzoppato dal tempo mi piace assai. Cam.
    Dani, I maudits americani avevano un senso nell’america perbenista e insieme sciamannata di allora. Lui Bukowsy e co.
    Secondo me scrittori per quando si è giovani ,quando si ha bisogno di cose dirompenti e dissacranti.
    Ma …hanno fatto il loro lavoro, a suo tempo, credo anch’io.

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  16. Avatar cristina
    cristina

    Mari, come ti ho capita, anzi sentita ! ti abbraccio.

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  17. Avatar wwayne

    @Camilla: Infervorarsi nelle discussioni è normale (e infatti non capita solo a me qui dentro, anzi c’è chi si spinge ben oltre rispetto a me). Cercare di vincerle anche. Tuttavia, la discussione a mio giudizio non dovrebbe rovinare il rapporto di amicizia che c’è tra le persone che si sono confrontate. Anche Rocky Balboa e Apollo Creed combattevano con furore, ma poi finito il match tornavano a volersi bene e rispettarsi (e infatti ora Rocky allena il figlio di Apollo). Lo stesso vale per me: mi è capitato di discutere con diverse persone qua dentro, ma questo non ha alterato minimamente l’affetto e la stima che ho per voi. E questo discorso vale anche per Cristina: nonostante tutto, nonostante le mille reciproche “cuscinate” (per citare la tua espressione), quando penso a lei l’affetto prevale sempre sui sentimenti negativi.
    Riguardo all’antirazzismo, come dicevo in un precedente commento penso che sia una conseguenza della mia storia personale: mia madre è addirittura extracomunitaria (in quanto inglese), e quindi è inevitabile che io veda come il fumo negli occhi qualsiasi manifestazione di razzismo.

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  18. Avatar camilla
    camilla

    @ww. Inglese e exracomunitaria sui generis. Non ho mai sentito un inglese discriminato dagli altri .Il contrario caso mai. Mi prendi in giro? Mah. Camilla

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  19. Avatar wwayne

    @Camilla: Non ho mai detto che mia madre sia stata discriminata in quanto inglese (cosa che comunque è successa, per non parlare delle volte in cui è stata discriminata in quanto donna). Ho detto che, essendo una persona di sangue misto, sono particolarmente sensibile riguardo al problema del razzismo.

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  20. Avatar camilla
    camilla

    @ww. Sangue misto .Negli umani siamo tutti sangue misto.Solo gli animali per motivi di mercato (cani gatti. cavalli.bovini galline ecc) vengono incrociati. Come le farine e tutto il resto. Ma gli umani hanno sangue umano. Solo sangue umano.I razzisti possono parlare di sangue misto. Ce l’abbiamo tutti il “sangue misto”. Compreso? Ci sono film e gruppi musicali.Un termine legato ai tempi in Cui si pensava Che il sangue fosse portatore dei caratteri ereditari.Non usarlo ti prego per le persone. Caspiterina!.

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  21. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @tutti
    prova prova tss za za prova

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  22. Avatar Jezabel
    Jezabel

    Olè, finalmente appaio!
    Ricopio di seguito il mio commento di ieri che non veniva recepito dal blog.
    @Mariangela
    Gli alunni che esamino (ogni giorno 5) sono manutentori …elettrici …elettronici (scusate, non ricordo la dicitura precisa dell’Istituto).
    In Italiano hanno portato un brano da TEMPI STRETTI, 1957, considerato esempio di ‘letteratura industriale’, dove l’autore analizza la società dal punto di vista di chi lavora all’interno delle fabbriche, in cui nasceva il movimento operaio.

    Ti cito da una recensione che ho trovato su Internet :
    <<Non può sfuggire che Ottieri, pur avendo identificato nella classe operaia il soggetto e destinatario del suo messaggio, finisca per rivolgersi, di fatto, a quella fetta di borghesi infelici, dilaniati, smarriti e inquieti di cui egli stesso è parte, ma, proprio in Tempi stretti, si vede, con estrema chiarezza, come quella sorta di confusione non sia dovuta soltanto all’occhio dell’intellettuale che osserva, ma si stia aprendo nella coscienza di sé della stessa classe operaia. Tra gli operai alla catena di montaggio e i borghesi ‘padroni’, ritratti nei loro salotti pubblici e nei loro vizi privati, si sta formando, già negli anni ’50, quella nuova classe sociale che è diventata l’attuale maggioranza silenziosa: quella degli incagliati, dei prigionieri eterni nell’anticamera tra il proletariato industriale e la piccola borghesia, lontani tanto dai valori degli uni che dai privilegi degli altri.
    Ottieri rileva, in modo disincantato e realistico, l’assurda spinta che porta gli sfruttati – che si vedono restringere sempre di più i tempi per compiere lo stesso, ripetitivo, alienante e spesso pericoloso gesto – a immedesimarsi nel padrone-padre, che si arricchisce sul loro lavoro, il quale trascorre, è vero, nel suo ufficio in fabbrica gran parte delle sue giornate, ma non si nega piacevoli pause con amanti sempre più giovani e pretenziose (…)

    @Wwayne
    Mezzosangue ?
    Non avevo mai visto in questa prospettiva il figlio di due europei…
    🙂 🙂 🙂

    Ciuao.

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  23. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Jezabel

    Mi verrebbe da pensare a una omonimia se non vedessi dall’OPAC che parliamo del medesimo Ottieri (Ottiero). Forse ho scelto il libro sbagliato non mi capacito di dover cassare definitivamente questo autore.

    @Cristina @Dani
    Grazie!

    Ciao,
    Mari

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  24. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti
    Al cospetto del grande libro appena finito, anche in questo caso, non vorrei rischiare di dire delle banalità, ho il timore di non esprimermi al meglio e di far torto all’opera che mi ha regalato una storia intensa e significativa. Parlo de “Le linee d’ombra” di Amitav Ghosh che è un romanzo dalla struttura complessa, complicata, che, forse proprio grazie alla non facile tecnica temporale utilizzata dall’autore, ha avuto su di me una particolare capacità di coinvolgimento e di fascinazione.

    Sulle prime può non essere agevole seguire gli sbalzi temporali del narratore (presenti anche in Arundathi Roy e nello stesso Rushdie), ma se si riesce a seguire l’autore senza l’ansia della contabile che deve registrare i periodi di servizio, racconto dopo racconto (l’io narrante del romanzo si trova spesso a riferire quanto appreso da altri), il lettore si trova sempre più calato nelle vicende e nei sentimenti di questi cugini indiani e dei loro amici inglesi.

    Il romanzo offre diversi piani di lettura: ci sono le storie d’amore dei protagonisti; c’è il romanzo di formazione, visto che molti personaggi sono in procinto di superare la conradiana linea d’ombra, e c’è l’analisi del rapporto tra cultura indiana e cultura inglese, vale a dire, tra un paese uscito da poco dalla soggezione coloniale e nazione europea colonizzatrice. Il libro è bello in sé e dispensa a piene mani quello che siamo soliti chiamare “piacere della lettura”, ma certo offre anche molti spunti di riflessione sulla società indiana del periodo immediatamente successivo al raggiungimento dell’indipendenza e, più in generale, sulla storia dei paesi che hanno conosciuto fino a tempi recenti la dominazione coloniale.

    Sono d’accordo con Giulio, la letteratura indiana è meritevole di essere letta, a me sta regalando grandi cose, veramente.

    Ciao
    Mari

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  25. Avatar cristina
    cristina

    non mi icordo chi ha detto che esiste “una sola razza, quella umana”, se Mandela, Primo Levi o Martin luther King. Ma è così, e solo gli stolti blaterano di razze. Abbiamo tutti lo stesso sangue rosso nelle vene che ci fa fratelli e sorelle.
    Anche se ci ammazziamo fra di noi.
    Una delle donne uccise a Dacca è – era – amica di una mia amica, l’avevo anche conosciuta 20 anni fa o più. E’ la donna il cui marito si è salvato per caso.
    Quando una strage così bestiale ti sfiora un poco più da vicino, nel suo orrore, c’è solo da pensare che la nostra vita è delicata, e fragile e possiamo perderla sempre in ogni momento. E’ preziosa e non tiene conto sprecarne nemmeno un attimo se non per cose o persone che hanno sostanza, valore e umanità. Tutto il resto è niente.

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  26. Avatar camilla
    camilla

    @mariange. A proposito di letteratura indiana ricchissima di grandi scrittrici e scrittori ti volevo chiedre se conosci Kiran Desaj (non Anita D.che e’ sua madre)con GLI EREDI DI UNA SCONFITTAe i romanzo di Adiga . Per sapere cosa ne pensi. Grazie.

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  27. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Camilla @Tutti

    Camilla, avevo visto che ci sono due scrittrici indiane di nome Desai, una è Anita, la madre, l’altra, Kiran, è la figlia di cui tu suggerisci “Eredi di una sconfitta”. Io ho pensato fosse giusto dare la precedenza ad Anita: ho appena iniziato “Fuoco sulla Montagna”, di cui non dico ancora nulla. Purtroppo avevo anche visto che di “Eredi di una sconfitta” non c’è l’ebook e questo, in questo travagliatissimo mese di luglio, può essere un problema. Prendo nota del consiglio per momenti migliori, poi ti dirò.

    Grazie,
    Mariangela

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  28. Avatar camilla
    camilla

    @ mari /tra Anita Desai e Kiran c’e’ Una genrazione Che vale 100 anni. Due scritture, due interiorita , a mio parere, nessun tipo di affinité letteraria,due personnalité. Avevo letto e poi prestato, tre oquattro anni fa’ sulla straordinaria inchiesta sui bambini Che vivoni tra i rifiuti di ogno tipo, montagne velenose, e fanno la raccolta ( differenziata!!!!) di alcuni pezzi Che trovano e vendono tra veleni e miasmi di ogni tipo.Non mi ricordo piu’ i dati. Qualcuno si ricorda? E’ sconvolgente. Non si resiste a non piangere. Cam

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  29. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @Cri
    credo fosse Gandhi, ma le “frasi di…” non sono il mio forte.
    Quello che dici sull’essere sfiorati da eventi così spaventosi l’ho vissuto io stessa, quando a Sharm, più di 10 anni fa, morirono 4 persone della mia zona, a causa di un auto bomba.
    Due coppie, imparentate tra loro, una lasciò anche due bimbi piccoli.
    Non facevo che pensarci… e ogni tanto ancora adesso mi chiedo come stanno i familiari, come stanno i due figli.
    Non so perché proprio quell’evento. Ho forti legami con gente che vive a L’Aquila e che è scampata per un pelo alla morte.
    Ma sarà che un evento naturale ha su di noi effetti diversi? (per quanto anche là abbia un certo peso lo zampino umano!)
    Il terrorismo, così come quella negligenza cieca e sorda (alla Schettino, per intenderci) a cui spesso l’umanità si lascia andare, per me sono inaccettabili, fuori dalla mia capacità di comprendere e di rassegnarmi.

    Andando oltre i miei ragionamenti profondi, vi dico che non sto leggendo nulla.
    Poiché la scuola dove si svolgono gli esami è abbastanza lontana, per essere lì alle 7.50, devo alzarmi all’alba 😦

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  30. Avatar camilla
    camilla

    @jez ha dire c’est Una sola razza la razza umana fu Albert Einstein Che lo scrisse sul suo passaporto. Tutta la scienza lo ha dimostrato.Ovviamente.ciao cam

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  31. Avatar Jezabel
    Jezabel

    Thanks per il chiarimento.

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  32. Avatar cristina
    cristina

    cAM LA BIBLIO MI ha appena consegnato Passione semplice, e me ne vado al mare ( dove vado ogni giono, poi torno, che comodità abitare qui!!) con quello, che libretto piccino!
    Peraltro iri a Fahre ho sentito che hanno intervistato da poco Annie Ernaux e che si trova l’intervista in podcast, che ascolterò. Ciao !

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  33. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Camilla
    Immaginavo che tra madre (Anita Desai) e figlia (Kiran Desai), vista l’accelerazione del mondo contemporaneo, corresse più di una generazione, così come sapevo che “Fuoco sulla montagna” di Anita Desai non è il libro più famoso di questa autrice, ma a me andava di leggermi questo: avevo letto che è ambientato sull’Himalaya e che parla di due figure femminili, solitarie, scontrose, un po’ selvatiche. E questo è bastato. Non l’ho ancora finito.

    @Cristina
    Sto procedendo lentamente anche con “Atlante degli abiti smessi” di Elvira Seminara (oggi non ho quasi aperto libro, salvo gettare un occhio a un testo che ho qui e da qualche settimana mi chiama, ma io non ho potuto prestargli ascolto!). A me piace come è scritto il e come procede, il libro di Seminara, suppongo tu l’abbia invece già finito!

    Ciao,
    Mari

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  34. Avatar cristina
    cristina

    Ho letto in un bif PASSIONE SEMPLICE: Ernaux è bravissima e asciutta, direi essenziale, anche nel raffreddare la lava cosmica dell’eros.

    Mari
    alla fine L’atlante degli abiti smessi, si, si lascia leggere, lma quel che all’inizio pare originale alla fine stanca un po’ e diventa maniera forzata. Ripeto, la storia corre anche senza le sentenze sugli abiti, e comuque ribadisco il giudizio: impressionismo sentimentale, si vede troppo la costruzione che alla fine impaccia il giro d’aria del libro…

    e adesso cosa leggo? cioè sto ri-leggendo LA CITTA’ DEGLI ANGELI di Christa Wolf – che sempre amo – ma poi??

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  35. Avatar camilla
    camilla

    @ cri. Leggi di Gajto Gazdanov RITROVARSI A PARIGI. Ed Fazi, di Cui ho gia’ detto e’ davvero speciale e credo Che questo Pierre o Pierrot ti dovrebbe piacere molto. uomo spéciale per Una storia spéciale e un autore spéciale.Sono contenta che Annie Ernaux ti piaccia. Ciao. Cam

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  36. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Cristina
    Sto quasi finendolo, “L’atlante degli abiti smessi”: poi ti dico.

    @tutti
    Proprio quando bisnonna e pronipote sembrano avvicinarsi – sto parlando di “Fuoco sulla montagna” di Anita Desai – quando il loro rapporto è lì lì per conoscere una svolta, l’autrice introduce uno strano personaggio (è un’amica di vecchia data della bisnonna, un’assistente sociale che deve vigilare sui matrimoni prematuri) e il romanzo subisce una virata, una sterzata improvvisa che io ho percepito come una forzatura.

    Fino a venti pagine dalla fine per me era un bel libro, forse privo di intreccio e un po’ troppo appiattito sulle due protagoniste, ma, comunque, un libro più che leggibile, proprio nell’ultima parte l’autrice ha dimostrato di non saper risolvere la sua storia. Il mio giudizio sul libro è negativo nonostante l’autorevolezza della firma.

    Ciao,
    Mariangela

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  37. Avatar FALCO
    FALCO

    Ho appena terminato RIPARARE I VIVENTI, della francese De Kerangal . Un libro bellissimo, che non puoi lasciare, ipnotico. Una tragedia ricca di vita. Grazie a chi l’ha consigliato (Adour ? Polissena?).

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  38. Avatar wwayne

    @Falco: Hai nominato due grandissimi. La loro scomparsa (spero temporanea) ha lasciato un vuoto incolmabile in questo gruppo di lettura.

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  39. Avatar FALCO
    FALCO

    Si Wayne, hai proprio ragione. Quante belle letture ci hanno consigliato! spero proprio che tornino

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  40. Avatar carloesse
    carloesse

    @wW
    Meno male che hai messo la parentesi. Sennò pareva un necrologio.
    Famo corna.

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  41. Avatar camilla
    camilla

    @ – sono ben curiose le affinità che si vengono a formare in un blog.Anch’io, per es., ho molta nostalgia di aAdour. e mi chiedo chissà se ha letto la Ernaux per esempio. o NELLA CSA DELPIANISTA di Drakken oppure RITROVARSI A PARIGI di GajtoGazdanov….La Ernaux in UNA PASSIONE SEMPLICE dice per es. “ho misurato il tempo com il mio corpo. Ho scoperto di cosa si puo’ essere capaci, cioe’ di tutto.”Sarebbe stato piacevole parlarne con lui di molti libri, ricco come e’ di curiosita’ sulle …umane vicende, e di raffinate intuizioni.Ma “vuoto incolmabile” mi sembra un poco melodrammatico. cam

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  42. Avatar wwayne

    @Camilla: Di Adour mi manca la sua simpatia, e i suoi strepitosi contributi musicali. Polissena invece mi manca perché io e lei eravamo sempre sulla stessa lunghezza d’onda: quando si parlava di un dato argomento, lei aveva la capacità unica di esprimere alla perfezione il mio pensiero, di togliermi le parole di bocca ogni volta. Per questo parlo di vuoto incolmabile: in modo diverso, erano entrambi dei commentatori ineguagliabili e insostituibili.

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  43. Avatar cristina
    cristina

    Polissena-giorgia un vuoto? incolmabile? mahhh .
    A me non manca . ho sentito più cose acidine e attacchi ( a tutti) da lei che da tutti gli altri, poi chi si nasconde dietro un nick fake per sparare impunita non ha la mia considerazione.
    Ma ognuno si ritrova le simpatie che sente vicine, in questo mondo non così impalpabile come lo si pensa-
    del resto se sono spariti, ci sarà una ragione….

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  44. Avatar camilla
    camilla

    @ cristina io per esempio ti voglio bene e da te e di te tutto mi va bene.Ci conosciamo da tanti anni e so la tua assoluta onesta’ intellettuale, il tuo coraggio, le tue idee coerenti e adamantine. Eppure siamo tanto diverse. Un giono ti abbraccero’ fisicamente.Ecco.cam

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  45. Avatar wwayne

    @Cristina:
    1) L’equazione Polissena = Giorgia è una teoria tua e di Carloesse, mai suffragata da prove schiaccianti. Anzi, che io ricordi non l’avete mai neanche argomentata.
    2) Uno può sparire da qua per mille motivi che con il gruppo di lettura non hanno niente a che fare. Anch’io l’anno scorso verso Marzo – Aprile sono scomparso, perché la mattina avevo il tirocinio a scuola e il pomeriggio i corsi di abilitazione all’insegnamento.
    3) Dopo tutti gli insulti, le provocazioni e i tentativi di isolamento che mi hai riservato, la tua accusa a Polissena di attaccare tutto e tutti è il trionfo del paradosso.
    Mi sono sentito in dovere di difendere la grande Polissena, ma per il resto concordo in pieno con il commento di Camilla: anch’io ti voglio bene nonostante le nostre diversità, e anch’io di te accetto tutto, i pregi come i difetti. Anzi, ad essere sincero un tuo difetto proprio non riesco ad accettarlo: la tua incapacità di riconciliarti dopo un litigio, il tuo portare avanti dei conflitti anche per mesi, ingigantendoli a dismisura anziché tentare di ricomporli. Le conseguenze di questo difetto sono visibili anche adesso nel nostro rapporto, ma l’avevo notato già prima con altri commentatori. Se imparerai a liberarti di questi tuoi rancori ne guadagnerai moltissimo in serenità interiore, e ne guadagneranno anche i tuoi rapporti umani. Se quel giorno arriverà io sarò contentissimo per te, e ti accoglierò a braccia aperte.

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  46. Avatar wwayne

    @Camilla: Anche le mie convinzioni sono adamantine, ma nel mio caso questo per te fu motivo di critica, non di lode. Se io rimango fermo sulle mie posizioni è chiusura mentale, se ci rimane Cristina diventa coraggio, onestà intellettuale e compagnia bella. Camilla, io lo so che vuoi bene sia a me che a lei, ma qui stai facendo due pesi e due misure.

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  47. Avatar cristina
    cristina

    Grazie Cam, sei una gioia. E facciamolo venire quel giorno prima che per abbracciarci dobbiamo appoggiare in un angolo un…bastone (da passeggio si intende, e con testa d’avorio cesellata)!

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  48. Avatar Laura
    Laura

    @Falco
    leggendo il tuo post mi e’ venuto in mente un vecchio consiglio di Polissena e tuo..”Avventure della ragazza cattiva” di Vargas Llosa…sara’ la mia prossima lettura, che dire…….grazie…

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  49. Avatar camilla
    camilla

    @laura il bellissimo romanzo di Vargas Llosa avrà sette o otto anni .Se se ne parlò a suo tempo non ricordo , certo che mi stupisce un poco che possa averlo consigliato Polissena visti i suoi sacrosanti e legittimi gusti in fatto di libri. P.ha molto amato Murakami e romanzi distopici di cui ora non ricordo ne’ autori né titoli. Se consigliò Vargas Llosa sono molto contenta per lei, vuol dire che aveva ampliato i suoi interessi letterari a generi diversi e di ampio respiro. Comunque ti auguro di appassionarti alla bellissima storia della nigna mala e del nigno bueno.( ho usato necessariamente il gn in mancanza di lettere appropriate.)
    @ww. adamantino deriva da diamante non solo per la qualita della prreziosa pietra di “non malleabilita’ e incorruttibilita”,ma anche per estrema trasparenza e lucentezza e cose del genere. Con tutta la simpatia che posso avere per alcuni tratti della tua personalita’ non definirei “adamantine” le tue convinzioni troppo spesso prive di solide basi e esperienze, frettolose e vaghe al punto da trovare grandi qualita culturali eumane in coloro che ti danno sempre ragione e che si mostrano rispettose a sufficienza della tua personcina. Es. i tuoi scolaretti puniti per troppo scarsa (!!!) nei tuoi confronti.
    Percio caro ww non facciamo paragoni tra te e cristina. E siccome ci sono due pesi specifici ci devono essere anche due misure. Per il resto sono sempre interessata alla tua personalita mutevole e complessa.ciao cam

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