I libri più belli, letti nel 2016

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti). La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016. Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno. Anche nel…

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L’immagine è di Christopher Myers, presa in prestito dal sito web del New York Times, pagine opinioni, del 16 marzo 2014

Ecco, come ogni anno, l’invito a condividere le letture migliori (ma anche le letture deludenti).
La regola è semplicissima: si parla dei libri più belli letti nel corso del 2016.

Non importa quindi quando il libro sia stato scritto, pubblicato, ripubblicato. Quel che conta è che sia stato letto nel corso di quest’anno.

Anche nel 2015 questo post è stato di gran lunga il più frequentato e il più fecondo: un flusso quotidiano di pensieri da parte di decine di lettori. Una valanga preziosa di idee e consigli e sconsigli.

Ribadisco infine che fra le regole -fondamentali- di questo gioco c’è il rispetto per gli altri.

Quindi, il confronto civile viene molto apprezzato, l’insulto invece no.

Ringrazio da ora chi continuerà a donarci questo tesoro di letture con tanto affetto, partecipazione, precisione e ricchezza culturale.

Abbracci

 

Commenti

3.202 risposte a “I libri più belli, letti nel 2016”

  1. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Wwayne @Jezabel @Tutti
    Wwayne, io non chiederei tanto la condivisione, perché i gusti possono essere molto diversi, ma almeno il rispetto e l’astensione da un giudizio tranchant sulla persona, quelli sì, mi sentirei proprio di auspicarli!

    Che poi, gira e rigira, è sempre la stessa questione: troppo spesso il pregiudizio o l’opinione comune prevalgono sul giudizio individuale. D’altro canto a questo mondo ci perdonano tante cose, anche nefandezze, ma quella di ragionare con il proprio cervellino, quella no, rimane un’attività ad altissimo rischio di esclusione sociale, anche tra lettori.

    Saluti,
    Mari

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  2. Avatar wwayne

    @Mariangela: Siamo pienamente d’accordo. Soprattutto sul fatto che dobbiamo avere spirito critico e ragionare in modo autonomo, evitando che l’opinione comune prevalga sul giudizio individuale: come ho scritto anche in passato, è ciò che io ho cercato di trasmettere quotidianamente ai miei alunni. E al di là della mia esperienza professionale, io mi sono spesso trovato in disaccordo con l’opinione comune: se un libro/film/programma piaceva a tutti, io lo detestavo; se invece tutti lo stroncavano, io riuscivo a trovarci qualcosa di positivo, o addirittura lo adoravo alla follia. Tempo fa scrissi anche un post sull’argomento: https://wwayne.wordpress.com/2014/06/19/i-10-film-che-tutti-odiano-tranne-me/.

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  3. Avatar camilla
    camilla

    @ mari. Spesso mi accorgo Che un mio giudizio individuale, frutto esclusivo del mio cervellino, e’ in realta’ carente o sbagliato e Che il confronto con altri pareri di persone piu’ esperte, piu’ consapevoli di un determinato argomento ( per esempio nel campo dell’arte , letteratura, della scienza ecc.) mi induce immédiatement a cambiare completamente idea.E questo e’ l’unico modo per capire le cose e per distinguere il pregiudizio e il luogo comune o il condizionamento ideologico da Una reale consapevolezza. Insomma ” nessuno nasce imparato” come dicono a Napoli.E guai dimenticare Che ubi maior minor cessat.
    Certo resta il diritto individuale di dire qualsiasi cosa.Ma non mi pare un gran bene. Per quanto riguarda il fatto di preferire la saggistica ( la buona saggistica) alla narrativa (la buona narrativa) e’ un fatto personale di esigenze e di gusti. Sono cose assai diverse tra loro e certo non in contrasto. Una si basa sullo studio l’altra sulla creativita’.una e’ piu’ vicina alla scienza l’altra all’arte.In molto casi ci sono dei saggi Che uniscono studio approfondito e creativita’ . Chiedo scusa se ho rotto troppo le scatole. Non era mia intenzione. Con simpatia. Cam

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  4. Avatar wwayne

    Vi segnalo questa recensione di Americanah: https://ilmangiacarte.wordpress.com/2016/06/22/americanah/.

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  5. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti
    Sto ultimando “XXI secolo” di Paolo Zardi (pescato dalla lista dei migliori del 2015 di Carloesse) che è la storia di una coppia, anzi di una famiglia, dopo che la moglie è entrata in coma. Il marito cerca di dare un senso al suo presente, ma soprattutto al suo passato visto che ha scoperto che la moglie intratteneva rapporti extraconiugali.

    Mi mancano una trentina di pagine, un quinto del libro, e per adesso posso dire che il racconto è coerente e non superficiale e si legge speditamente. L’autore vorrebbe agganciare la sua storia a un esangue ventunesimo secolo che, nelle sue intenzioni, non dovrebbe fare solo da sfondo, la cui sfinitezza vorrebbe permeare la trama del romanzo e informarla di sé. Sul raggiungimento di questo obiettivo non mi so ancora esprimere, per ora non so ancora dire se la fusione tra vicenda familiare e XXI secolo sia riuscito a puntino.

    Camilla, perché dovresti rompere le scatole? Io dico solo che come si pretende rispetto per la diversità di gusti quando si parla di romanzi, lo stesso rispetto dovremmo riservarlo anche alle abitudini e alle scelte di lettura che ci appaiono inusuali.

    Saluti
    Mari

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  6. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti
    Ho mollato il libro di Ottieri: va bene l’introspezione, l’autoanalisi e tutto il resto, ma dopo novanta pagine di scavo psicologico, o l’autore è così bravo da tenere alta la tensione – ma deve essere uno veramente bravo – oppure la storia rischia di scadere nell’autocompiacimento e nell’autocommiserazione.

    Di “Calore e polvere” di Ruth Jhabvala ho visto anche la trasposizione cinematografica di Ivory: il film mi ha un po’ deluso rispetto al libro perché secondo me le motivazioni della protagonista più anziana vengono fuori meglio nel romanzo che non su pellicola. È però vero che le facce dei personaggi, soprattutto quelle dell’entourage coloniale (siamo in India, nel 1923), sono proprio come le immaginavo: Ivory ha scelto bene i suoi attori.

    Ciao
    Mari

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  7. Avatar carloesse
    carloesse

    @Mariangela
    Sono curioso del tuo personale parere su questo libro (che era un candidato allo Strega nel 2015: fatto abbastanza di rilievo per una casa editrice piccola, ma interessante, come la NEO.). All’epoca io avevo scritto che la storia di questo anonimo protagonista di XXI SECOLO emerge emblematicamente come in un altorilievo da uno sfondo nel quale tutti i malesseri del nostro tempo vengono portati alle più nefaste conseguenze (un declino inesorabile della civiltà occidentale, carico di violenza, di profondi segnali di ritorno al buio e alla barbarie, intravisti come lampi attraverso squallide immagini di periferie abbandonate a se stesse e rapidi flash di telegiornali captati qua e là, fino ad una scena sul finale di sapore vagamente apocalittico).
    Così questo secolo, inauguratosi in modo così pericolosamente scellerato, sembra essere solo l’epoca alla quale le nostre vite si vanno lentamente assuefacendo, senza riuscire a contrastare la discesa verso gli abissi, senza immaginare e sognare più un futuro per noi e per i nostri figli.
    E proprio così è anche nella vita del protagonista del libro, che chiude al proprio esterno la stupidità dei tempi e cerca di salvare almeno il proprio nucleo familiare, pur nella sofferenza di non comprendere appieno se stesso e se la propria moglie, priva di coscienza, ne faccia ancora parte, o no.
    Tutti personaggi hanno un nome (verso la fine si scoprirà anche quello dell’amante della consorte) meno che lui, che sembra regredito a una pre-vita nella spasmodica ricerca di un senso di se stesso oltre che in quella di ricostruire i pezzi in frantumi del l’immagine della moglie, di sapere chi fosse nella sua completezza, di colpo rivelatasi ignota. Forse perché “tutte le vite cominciano con un nome”. Fino a che il nome non c’è, la vita è come sospesa, in attesa di qualcosa che deve arrivare.
    Non voglio anticipare il finale, la soluzione di una semplice vicenda che vale quel che può valere di fronte ad un abisso che sembra vicino allo spalancarsi nel nostro futuro dietro l’angolo. Ma che è pur sempre un “segnale umano”, uno di quei piccoli segnali che Zardi sembra continuamente intento a cercare nelle storie che, fin dai suoi precedenti racconti (pubblicati in un paio di raccolte a suo nome e in altre e più autori) e romanzi (La Felicità esiste), ci mostra di saper raccontare sotto uno sguardo solo apparentemente freddo e chirurgico, in realtà carico di empatia per le nostre affollate solitudini e timide, ma profonde, sofferenze.
    Sicuramente non è un capolavoro, ma mi aveva colpito abbastanza favorevolmente. Zardi scrive molto bene, e poi bada al sodo senza perdersi in molti fronzoli.

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  8. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Carloesse

    Conto di finire le trenta pagine mancanti tra oggi e domani. Quindi ometto volutamente, per il momento, di leggere il tuo commento di poco fa. Lo leggerò subito appena finito il libro. Saprò dire.

    Mariangela

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  9. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Narrativa e saggistica, taluni tendono a sminuire la narrativa rispetto alla saggistica, quelli che lo fanno non hanno ben chiaro secondo me cosa sia letteratura e cosa sia saggistica. Anzitutto la saggistica può essere narrativa, vedi Montaigne, e la narrativa può essere saggistica, vedi Musil.
    Kundera ha scritto pagine esemplari per far intendere cosa è un romanzo, la narrativa non è solo uno scritto d’arte in cui si racconta una storia, il romanzo è un’opera in cui si inventa (nel senso più proprio di invenire, rinvenire, trovare strada scrivendo) un aspetto delle relazioni umane, della psicologia, che non è possibile mettere in luce attraverso saggi, cronaca, trattati psicologici. Molti romanzi in questo senso non sono romanzi. Fa numerosi esempi, uno di questi illuminante e per certi aspetti inquietante riguarda Flaubert:
    “L’Ottocento ha inventato la locomotiva, e Hegel era sicuro di aver colto lo spirito stesso della Storia universale. Flaubert ha scoperto la bêtise. Certo, anche prima di Flaubert non si dubitava affatto dell’esistenza della bêtise, ma la si intendeva in un modo un po’ diverso: la si considerava una semplice assenza di conoscenze, un difetto rimediabile con l’istruzione. Ora, nei romanzi di Flaubert, la bêtise è una dimensione inseparabile dall’esistenza umana. La bêtise moderna non significa ignoranza, bensì il non-pensiero dei luoghi comuni. La scoperta flaubertiana è più importante per il futuro del mondo che non le idee più sconvolgenti di Marx o di Freud. Perché è possibile immaginare il futuro senza lotta di classe o senza la psicoanalisi, ma non lo si può immaginare senza l’ascesa irresistibile dei luoghi comuni, i quali, inscritti nei computer, diffusi dai mass media, rischiano di diventare in breve tempo una forza che schiaccerà ogni pensiero originale e individuale e soffocherà così l’essenza europea dei Tempi moderni”.

    Per cui il romanzo non è una mera forma di intrattenimento in bello stile, rispetto alla saggistica in cui si analizza con precisione un tema. No. Il romanzo è una forma d’arte e di conoscenza in cui un tema viene tenuto completo, senza estrarne tesi e antitesi, o meglio le considerazioni critiche dell’autore fanno parte del tutto (vengono inglobate) pertanto la verità di un romanzo è percepibile solo leggendolo, non può essere riassunto o sostituito. Nei romanzi migliori di Kundera, per restare a Kundera (L’Immortalità o L’insostenibile leggerezza dell’essere) viene sviluppato un tema che rimanda a Nietzsche, l’eterno ritorno dell’uguale. Ma per farlo Kundera usa la forma romanzo perché solo in quel modo egli ritiene si possa percepire l’insostenibile ripetizione delle stesse cose, che ci fa dubitare con orrore della libertà stessa. L’insostenibilità sentita e sofferta, in questo caso, si raggiunge solo con il romanzo. Un saggio dice altro. Insomma un saggio e un romanzo non sono frutto di riflessione il primo e frutto di capacità artistico espressiva il secondo. Sono due modi di illustrare l’agire umano, le sue implicazioni. Musil ha scritto saggi, uno “Sulla stupidità” ad esempio, ma per farne capire la portata intima (dalla quale nessuno è esente) ha ritenuto che la narrativa fosse la forma più consistente.

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  10. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @DomeniFina

    Domenico il tuo commento è condivisibile e merita una rilettura (lo rileggerò con calma), ma io, molto più banalmente, ne facevo una questione di rispetto tra lettori: siamo sempre pronti ad invocare il diritto di libera scelta, soprattutto in lettura, ma se qualcuno quel diritto lo esercita fuori dagli schemi che abbiamo in testa noi, stai tranquillo che quel poveraccio una qualche etichetta frutto di stereotipo se la becca subito. Esistono le eccezioni, per fortuna, ma tolleranza e buona educazione non sono sempre la regola neppure tra lettori.

    Ciao.
    Mari

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  11. Avatar Domenico Fina
    Domenico Fina

    Sì condivido, io facevo un ragionamento fuori dalle polemiche. Ciao 🙂

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  12. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti@Carloesse
    Ultimato durante la passeggiata di lettura “XXI secolo” di Paolo Zardi. Proprio nelle pagine finali che mi mancavano il clima funesto conosce un’escalation e sfocia in una visione propriamente apocalittica: durante un black out, non si sa se solo onirico o reale, si scatenano gli istinti più bruti; si vedono roghi fumanti, si assiste ad assalti e c’è anche un vago accenno al cannibalismo.

    Allora, è difficile dare un giudizio perché il libro mi è piaciuto, la storia famigliare tiene bene fino alla fine, ma l’intento dell’autore di elevarla a simbolo, a situazione paradigmatica della nostra era e di agganciarla a questo decaduto ventunesimo secolo non mi sembra del tutto riuscito. In certi punti, anche prima del Day After finale, alcune descrizioni per me sono troppo cariche, un po’ esagerate. Per reggere a un simile esperimento probabilmente ci voleva la bravura di Saramago (“Cecità”) o di McCarthy (“La strada”), come dire, sarebbe forse stata necessaria un’altra statura di scrittore. Bisogna ammettere, però, che l’autore ha avuto il coraggio di mirare alto e che in certi punti ha reso l’idea che voleva esprimere a proposito della decadenza spirituale e materiale dei nostri tempi (la visita alla seconda amica della moglie, quella che vive nel palazzo sopra la discarica, rimane impressa!).

    Anch’io, come dicevo, di Zardi ho apprezzato lo stile senza fronzoli e penso che il suo libro ben si presterebbe ad essere oggetto di discussione in un gruppo di lettura.

    Grazie della segnalazione,
    Mari

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  13. Avatar cristina
    cristina

    trascrivo qui una cosa di Michela Murgia da Facebook perchè da più di una notizia e io ne sono assai lieta:

    “Tra due ore sarò ad Assemini insieme a Anthony Muroni per l’ultima tappa del piccolo tour sardo di Futuro Interiore, ma le emozioni di ieri a Nuoro me le porto ancora appresso. E’ stata una grande gioia vedere il Caffè Letterario Nobel ’26 gremito di persone che sono venute a sentire me e Manuelle Mureddu discutere dei temi del libro, ma anche a sostenere le amiche del centro Antiviolenza Onda Rosa, in estrema difficoltà per via del mancato finanziamento regionale. Non solo chi è venuto ha lasciato un’offerta personale, ma la libreria Miele Amaro che vendeva i miei libri ha rinunciato al suo guadagno per devolverlo alla casa protetta. Meravigliosa Nuoro!
    Le emozioni di oggi sono state di altro genere, ma sono comunque grandi e la loro ragione, dopo la presentazione dei palinsesti Rai di stamattina a Milano, non è più un segreto: ho accettato uno spazio per parlare di libri (bene o male dipenderà dal libro) nel nuovo programma quotidiano di Corrado Augias “Quante storie”, che andrà in onda su Rai3 a partire da settembre. Per me è una sfida grandissima, perché con la televisione sono andata d’accordo a momenti alterni, ma – oltre ad aver completa fiducia nella professionalità magistrale di Corrado Augias e della sua redazione – ne ho altrettanta nella direzione di rete di Daria Bignardi, da sempre sensibile alla promozione culturale, che con questo spazio quotidiano mi ha offerto una bellissima occasione per parlare a moltissime persone di lettura e di libri dal mio punto di vista. Sarà un autunno caldo!

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  14. Avatar wwayne

    @Cristina: Mi ha stupito leggere un attestato di stima nei confronti di Daria Bignardi, perché contro di lei ho letto e sentito numerosi e anche fortissimi attacchi. Attacchi provenienti non soltanto da personalità di dubbia rilevanza come Rocco Casalino e Alessandro Cecchi Paone, ma anche da altre ben più stimate come Pino Farinotti e Marco Travaglio (http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/vuoto-daria/).
    Quando così tante e così diverse persone sono unite nel detestarti, anche se non ti conosco qualche dubbio su di te mi viene. Se poi penso che hai lavorato per Berlusconi (per di più facendo il Grande Fratello) e hai avuto l’ardire di difendere l’indifendibile, a quel punto i dubbi aumentano.
    Quando dico “difendere l’indifendibile” mi riferisco a quando la Bignardi si è detta addirittura ORGOGLIOSA (!!!) di avere per suocero Adriano Sofri. Ora, avesse detto una frase del tipo “Son sposata con il figlio e non con lui”, oppure “Le colpe dei padri non ricadano sui figli” sarebbe stato tutto ok, ma spingersi a fare una dichiarazione del genere mi sembra davvero un gesto discutibile. E che rivela tra l’altro scarsissimo tatto nei confronti di coloro la cui vita Sofri ha contribuito a terminare o rovinare.
    Evidentemente, però, ha fatto anche qualcosa di buono, e c’è anche qualcuno che le vuol bene.

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  15. Avatar camilla
    camilla

    @ domenico Fina. @ mari leggo ora i vostri ultimi post.ammiro la breve ma perfetta analisi di domenico Fina tra saggistica e letteratura.Condivido tutto e questo argomento e’ importante anche se molto spesso non fa ancora parte della “cultura comune”.
    Gentile mari tolleranza e buona educazione sono ovviamente sempre imprescindibili.Dentro questa regola ferrea pero’ puo’ capitare che faccia parte di Una dialettica piu’ che necessaria esprimere un minimo di dissenso motivato .Altrimenti non c’e’ mai un confronto
    e ci si limita a un dialogo molto piatto e fine a se stesso,salottiero quasi.
    Il tutto cara mari sempre se io ho capito.Mi rendo conto che a volte non comprendo e equivoco i significati.chiedo scusa per eventuali incidenti di questo tipo.
    Ancora ammirazione per domenico Fina e la chiarezza del suo modo di esprimere gli argomenti.@ tutti. Ho finito ieri un libro “fenomenale”.Eccellente
    Autore Gajto Gazdanov……titolo RITROVARSI A PARIGI. Ed. Fazi.Diabolica sapienza sottovoce.Bello. Cam

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  16. Avatar cristina
    cristina

    Non ho capito Cam, che libro è? di che parla? perchè ti piace??

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  17. Avatar editalara
    editalara

    Buongiorno a @tutti, interessante il confronto letteratura / saggistica, sempre preciso e puntuale Domenico , fin troppo “professionale” direi scherzosamente 😉
    Io apporto il mio minuscolo contributo dicendo che amo moltissimo Manguel e che di lui , in particolare leggendo “La biblioteca di notte”, ho avuto la magnifica sensazione di leggere qualcosa che fosse oltre qualsiasi catalogazione! Saggio, romanzo, racconto, fiction, storico , fantasy, biografico ecc… insomma tante utili o futili 🙂 etichette per una sola bellissima parola: Libro !
    A proposito di libri “belli”, ho acquistato vari libri fotografici edizioni Contrasto, cartonati con dorso telato, che goduria tenerli in mano, aprirli, scoprirli..
    Su “Punto d’ombra” di Teju Cole devo un po’ ricredermi, non è eccezionale come mi era parso di primo acchito, i testi mi sono piaciuti ma le foto a dire il vero non mi hanno emozionata né impressionata, al contrario invece di “Dalla mia Terra alla Terra” del grandissimo Salgado, fotografo incredibile e anche bravissimo scrittore; da questo libro della collana In parole è stato tratto un documentario che vedrò nei prossimi giorni.
    @Cam @Wayne ho visto il film Quella sera dorata, mi è piaciuto ( Hopkins e la Gainsbourg li adoro) ma l’ho trovato un po’ sottotono, mi è rimasta la sensazione che la storia potesse dare di più sullo schermo, probabilmente il romanzo è migliore ( come quasi sempre) e non mi è piaciuto l’attore protagonista, l’ho trovato freddo e poco espressivo.
    Un saluto a voi , e una riflessione: quanto siamo fortunati a poter condividere esperienze di lettura, opinioni su storia e attualità , liberamente ( abbastanza insomma! ) mentre continuano i giorni neri dell’uomo che secolo dopo secolo, decennio dopo decennio, non impara mai a costruire Pace, tolleranza, Libertà, Condivisione .

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  18. Avatar wwayne

    Quanto hai ragione Editalara!

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  19. Avatar editalara
    editalara

    @Domenico Fina a parte gli scherzi, ho trovato il tuo commento molto utile e interessante,grazie. Non ricordavo più “quel” Kundera, direi che il tema della stupidità come la intende lui è oggi ancor più calzante purtroppo e inquietante.

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  20. Avatar camilla
    camilla

    @ wwajne. Ma tu la sai la storiaccia della condanna di Adtiano Sofri?? E stato condannato per “plagio” , Una pratica Che, credo e …spero, sua stata abolita .Sofri nonera materialmente presente quando fu ucciso Calabresi.Dopo tantissimi anni Sofri Fu condannato a 22 anni di carcere solo perché avrebbe indotto il reo confesso a commettere l’omicidio.Un énorme scandalo giudiziario con Cui si volle punire ingiustamente un movimento politico piu’ Che legittimo.Stime Cecenia di Cui si e’ parlato qui giorni fa affermando Che ” da noi certe offese alla giustizia non succedono. Leggiti qualche libro su e di Sofri, sicuramente Una vittima e un capro espiatorio.Sofri non ha mai fatto del male a nessuno, ha fatto politica in una democrazia che pensava fosse tale,che moltissimi italiani pensavano fosse tale.Anni bruttissimi.Ti prego informati.La Bignardi fa benissimo a dire Che uomo straotdinario sia Adriano Sofri.Che a me non sia molto simpatica e’ tutt’altro discorso. Cam

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  21. Avatar camilla
    camilla

    @ tutti chiedo scusa per gli errori.sto scribendo in condizioni impossibili.scusa cam

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  22. Avatar camilla
    camilla

    @ Cristina ho incontrato per caso questo bellissimo romanzo.Ho letto che l’ed.voland ha gia’ pubblicato due romanzi diGajto Gazdanov, che io correro’ a cercare e adesso Fazi esce con RITROVARSI A PARIGI che ho letto con estremo piacere .Gazdanov (un russo trapiantato a Parigi dopo la rivolizione, nato a Pietroburgo nel ’20 e morto nel ’71) insomma Gajto e’ uno scrittore che non scende mai sotto l’eccellenza dell’analisi sull’essere umano. Non gli sfugge nulla della nostra miseria e bellezza.In RITROVARSI A PARIGI c’e’ Una famiglia di poveracci, i genitori di Pierre che moriranno, e ci sono due uomini e c”e’ Una donna , ridotta come Una povera bestia , senza ragione ,terrorizzatae sporca lurida , (c’e’ stata la guerra).che vive come Una bestia in un bosco. Pierre e François la trovano. E basta cosi.Il resto non lo racconto perché Gazdanov. mentre ti spiega due o tre cose fondamentali della Vita, ti trascina in Una storia strana e sublime.Imprevedibile e sapiente ci dice Che il bene forse sta Dove non lo troveresti mai….Insomma cri mi sto cecando , ma qui c’e’ uno Che e’ rarissimo incontrare e e’ bello affidarsi a questo genio privo di fronzoli ma essenziale. Cam

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  23. Avatar wwayne

    @Camilla: Anche i boss mafiosi non sono materialmente presenti agli omicidi di cui sono i mandanti.
    Il refrain “Quanto siamo sbagliati noi italiani, quanto son bravi gli altri” (ritornello declinato anche nella forma “Succede solo in Italia”) evito di commentarlo: non mi è mai piaciuto molto lo sport del vomitarsi addosso le offese da soli, sport che molti italiani invece amano moltissimo.
    E comunque fidati, non sono disinformato su Sofri: ho letto “Spingendo la notte più in là”, e quindi ho tutti gli strumenti per esprimermi su di lui.

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  24. Avatar cristina
    cristina

    Adriano Sofri : grande uomo, di cui ho stima assoluta, buono, intelligentissimo, lucidissimo,vittima di un sistema giudiziario perverso, con una dignità che lèvati. Sua moglie in quella storia tremenda ci è morta, lui quasi ( in carcere). Avercene di uomini come lui! Io gli voglio bene, ma proprio tantissimo.

    Cam,POI ma lassa sta’ che mica ne vale la pena, NOO? Non capisci??

    Ciò detto Cam, io faccio refusi ignobili, i tuoi invece sono deliziosi: rivolizione è …stupendo!

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  25. Avatar cristina
    cristina

    ah Cam, io Adriano un pochino ino lo conosco, e quando mi capita di vederlo, lo abbraccio stretto e me lo bacio fortissimo. E’ provato, un po’ fragile, ma sempre un’intelligenza acuminata, e un cuore enome

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  26. Avatar wwayne

    Cristina evita il confronto con me, perché sa che davanti alle mie argomentazioni stringenti riesce a replicare soltanto con inutili insulti. Così l’unica cosa che può fare è dare manforte a chi del confronto con me non ha paura, scrivendo frasi altrettanto inutili del tipo “Uff”, “Lascia stare che non ne vale la pena” eccetera. E’ un po’ come quelli che non riescono a mandare al tappeto neanche un peso piuma, e quindi devono limitarsi a fare il tifo da bordo ring. Che triste vita quella di chi non riesce a brillare di luce propria, e quindi deve limitarsi a seguire la scia altrui.

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  27. Avatar camilla
    camilla

    @ wwaine …io non vomito addosso a nessuno. Certo tu puoi fare il giustiziere Che la sa lunga. Pensala come vuoi ma quello fu un énorme scandalo giudiziario tutto politico e prima o poi la Storia fara’ giustizia Travaglio e’ molto intelligente ma e’ un piccolo Robespierre Che ha scoperto come si diventa ricchi e famosi . Quanto a paragonare Sofri con i boss mafiosi…Certo di tanto in tanto tu che ti proclami pacifico a oltranza , quando ti fa comodo (penso ai tuoi scolari che vanno puniti perché non sono stati abbastanza rispettosi con te) tiri fuori un caractère piuttosto violento.Il caso Sofri venne definito l’affaire Dreyfuss italiano.

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  28. Avatar wwayne

    @Camilla: Ti prego di non commentare le mie scelte valutative: sono maturate all’interno di un contesto di cui non sai nulla. Ho dato il debito per motivi disciplinari a fini educativi, non perché ci fosse una vendetta da consumare. I miei colleghi l’hanno capito, ed è per questo che hanno appoggiato la mia decisione.
    E comunque, non vedo proprio che cosa ci sia di violento nel dare un debito. Le accuse ad minchiam appartengono ad un’altra commentatrice di questo gruppo di lettura: non seguire lo zoppo, che impari a zoppicare.

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  29. Avatar laura

    @cristina Michela Murgia su RAI3. Fantastico!

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  30. Avatar camilla
    camilla

    @wwayne. Sei anche molto volgare..

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  31. Avatar wwayne

    @Camilla: Altra tattica tipica di quella commentatrice e non di te: spostare il discorso dalla sostanza alla forma. E poi, tra un “ad minchiam” e un’accusa formulata senza fondamento e senza una conoscenza completa della situazione direi che è molto più grave la seconda. Ma non è mia abitudine serbare rancore, e quindi non ti terrò il broncio per questo. Credo e spero che tu abbia la maturità di fare lo stesso.

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  32. Avatar cristina
    cristina

    Vero Laura, sono contentona!

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  33. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Tutti @Camilla
    Non dimentichiamoci che il pregiudizio non si muove solo verso “l’alto”: “chi legge saggistica legge col cervello, chi legge romanzi legge col cuore”, ma può dirigersi, implacabile, anche in senso opposto e abbattersi sui lettori dei cosiddetti libri “facili”: “ah, va beh, ma quello è un libretto, una storiella!”. A proposito, peccato che nessuno abbia risposto al nostro appello di qualche mese fa, quando, parlando dei bestseller, chiedevamo a chi ci legge di segnalarci libri di questo tipo che valesse la pena leggere (io continuo a difendere a spada tratta “L’eleganza del riccio”!).

    Quello che sto finendo adesso, invece, è un libro che proprio non si può definire facile, anzi, sulle prime potrebbe quasi mettere in difficoltà, ma poi …

    Saluti,
    Mariangela

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  34. Avatar cristina
    cristina

    Sto leggendo ATLANTE DEGLI ABITI SMESSI di Elvira Seminara,libro singolare, assolutamente femminile in quanto considrra le esistenze e le cose della vita spesso a partire dagli abiti su cui elucubra in modo sorpendente. Non so ancora se mi piace, certo è un libro affatto peculiare.

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  35. Avatar cristina
    cristina

    Camilla! e su. basta NON leggere e si guadagna un sacco di tempo.

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  36. Avatar wwayne

    @Cristina: Invitare ad ignorare, isolare o boicottare qualcuno è un’azione decisamente poco nobile. Io non l’ho mai fatto con te, quindi ti pregherei di fare altrettanto.
    Anzi, non solo non l’ho mai fatto con te, ma non l’ho mai fatto neanche con altri, perché credo in un ideale di inclusione, non di esclusione. Nella scuola come nella vita privata.

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  37. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Wwayne @tutti

    Wwayne, tu che te ne intendi, fai una cosa utile e dai aiuto alla zia (se vuoi e se puoi): mi confermi che il libro “Una grande frode” di Narayan non è più in commercio e, salvo leggerlo in consultazione presso qualche biblioteca, l’unico modo di acquistarne una copia è quello di ricorrere all’usato? Leggo che è forse il libro più compiuto di questo famoso autore indiano, ma, ahimè, non mi sembra facilmente reperibile; se non ho capito male, esiste una edizione Frassinelli del 1959 e un’edizione Adelphi del 1972.

    Vi sembra giusto?

    Grazie,
    Mari

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  38. Avatar carloesse
    carloesse

    @wWayne
    Forse non vuoi arrenderti alla saggia idea di Cristina di non rispondere alle tue provocazioni (“stendere al tappeto”: ma che siamo su un ring? Neanche ai suoi bordi, se è per questo, e nessuno fa il tifo per questo o per quest’altra). Ha solo capito che veramente non ne vale la pena. Tu non hai vissuto quelle vicende, sostieni argomenti vaghi che da te vengono riportati solo dalle fonti che ti fanno comodo. Tu ragioni solo in termini di confronto dove ci debbano essere vincitori e vinti. Non c’è possibilità di dialettica, di scambio, di vero discorso.
    E’ quindi evidente che vuole semplicemente ignorarti e ti consiglio di fare altrettanto.
    Se ti fa tanto piacere considerati pure vincitore 10 a zero. Credo che a lei glie ne freghi men che meno. Altrettanto a noi, del resto la tua personale polemica con lei credo abbia stufato un po’ tutti.
    Se vuoi continua a parlarci delle tue letture, delle tue opinioni, di quello che ti pare, ma per pietà, basta con queste continue e noiosissime punzecchiate (a vuoto).
    Ciao.

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  39. Avatar wwayne

    @Carloesse: Sono d’accordo, la mia polemica con Cristina ha stufato tutti. Me per primo, visto che ho cercato di ricomporla da subito, e anche in seguito in molteplici occasioni. E’ lei che si ostina a volerla tenere aperta: fosse per me avremmo fatto pace da quel dì.
    E comunque, guarda che le punzecchiate non partono da me: è lei che insiste con i suoi “Uff”, “Non ne vale la pena” eccetera, io mi limito a replicare. Hai ragione, forse non dovrei, ma star zitto a subire non fa parte del mio DNA.
    Riguardo al fatto che non posso parlare di vicende che non ho vissuto… ma che siamo impazziti? Se ragionassimo in questo modo, potremmo chiudere tutti i dipartimenti di Storia Greca, Romana e Medievale, perché non abbiamo vissuto quelle vicende. Riguardo alle fonti che mi fanno comodo, è perfettamente logico: sarebbe poco saggio da parte mia argomentare la mia tesi portando a sostegno una fonte che la confuta, ti pare?

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  40. Avatar laura

    Ho appena terminato TROPPO BUONI CON LE DONNE di Raymond Queneau. La storia, definita da qualche lettore misogina, è al contrario una vivace e umoristica rappresentazione della facilità con cui l’uomo è propenso a essere raggirato dalla astuta spregiudicatezza femminile. Molto divertente.

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  41. Avatar camilla
    camilla

    @Cristina tu sei molto piu’ brava di me ma ignorare certe cose (come gli insulti a Sofri) mi sembra impossibile e a volte far finta di niente mi e’ impossibile.So bene Che non cambia niente ma …mi sento in dovere di , cerca di capirmi.
    @mari .Non ricordo la proposta a Cui alludi su libri considerati “libretti”.A questo proposito ricordo sempre con piacere un gioco spéciale per poter definire i libri .A un gruppo di giovani uno scrittore géniale propose gli scaffali del gioielliere
    In alto i gioielli preziosissimi, con diamanti rarissimi e perle e cose cosi’, molto rari.nello scaffale piu’ ampio i gioielli e lavorazioni originali di grandi orafi di ottima fattura con materiali preziosi. Altro scaffale. di gioielli in oro ben fatti, preziosi ma non rari. Fino ad arrivare a libri gioiello per originalité e arguzia, bellezza di genere, sempre attinenti all’arte e all’originalita o a un gradevole artigianato con materiali meno preziosi ma ricchi di bellezza e interessanti. L’ELEGANZA DEL RICCIO per es. lo metterei tra questo ultimi.Un libro delizioso con Una sua particolare eleganza.Degno del massimo affetto e piacere e bellezza.E poi non deve mancare il libro Che piace.Che e’ indiscutibile. Ciao mari. Cam

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  42. Avatar carloesse
    carloesse

    @WW: ma ti rendi conto di ciò che dici? Della storia greca o romana nessuno di noi è stato testimone, nessuno l’ha vissuta. Ognuno cita o cerca le proprie fonti e tenta di ricostruirla. La storia e la storiografia si fanno con serio studio e impegno e non con le quattro chiacchiere da bar che si possono fare qui.
    Ma si dia il caso che una generazione un po’ più vecchia della tua ha invece vissuto il caso Sofri: è stato testimone se non dei fatti almeno di come stano stati trattati dalla stampa, dalla giustizia, e ne ha respirato il clima.
    Parla in base ha ciò che ha vissuto, che ricorda direttamente, e non per leggiucchiato qua e là o sentito dire da altri.
    Ti faccio poi presente che per Sofri e per rendergli giustizia si sono adoperati in molti, anche fra le più alte cariche dello Stato e fra rispettabilissimi personaggi della stampa e della cultura, anche politicamente o ideologicamente ben lontani da lui (gli ex presidenti Cossiga e Ciampi, Bobo Craxi, Indro Montanelli, Vittorio Feltri e Vittorio Sgarbi, Don Ciotti, tanto per citarne alcuni) e lo stesso Papa Wojtila, oltre che del mondo della cultura e dello spettacolo (da Sciascia a Tabucchi a Bertolucci, Dari Fo, Vasquez Montalban, Benni, Vattimo e Zanzotto e da Celentano a Gaber, Dalla, De Andrè, Vasco Rossi, Gianna Nannini, Fazio, Emanuelle Beàrt, Salvatores, Abatantuono, Albanese, Altan, e mille altri).
    Ho volutamente tralasciato tutti i politici “di sinistra” (compreso Pannella, che di sinistra manco è, ma tu lo vedi come il diavolo, mi par di ricordare).
    Solo l’allora ministro della Giustizia, il leghista Castelli (uomo di intelligenza sopraffina !!!), mise il bastone tra le ruote alla richiesta di grazia che mai fu richiesta da Sofri stesso (lui, con grande dignità sosteneva che una grazia presuppone la cancellazione di una colpa da scontare, mentre voleva tornare libero in base a un proclamazione di innocenza, ritenendosi tale) ma da un vasto movimento di opinione. e che l’allora Presidente Ciampi aveva già preannunciato di essere ben disposto a concedere.
    E tu hai il coraggio di paragonarlo a un capo-mafia?

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  43. Avatar wwayne

    @Carloesse: Dire che l’ho paragonato ad un capo mafia è una forzatura. Ho detto che non è necessario essere materialmente presenti ad un omicidio per esserne responsabili, citando come esempio i capi mafia.
    La mobilitazione di tanti personaggi a mio giudizio non è una prova a favore, anzi non è nemmeno un indizio. Era successo anche per Polanski, che poi ha di fatto ammesso le proprie colpe scusandosi con la ragazza che aveva stuprato. Di nuovo: non sto paragonando Sofri a Polanski, sto soltanto facendo un esempio.
    Su Sofri rimango della mia opinione, ma ho il massimo rispetto per il tuo (anzi, il vostro) parere contrario. E’ questo il bello dei dibattiti: si può discutere in maniera anche molto accesa, ma continuare a provare rispetto (talvolta perfino ammirazione e/o affetto) nei confronti di chi non la pensa come te.

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  44. Avatar Laura
    Laura

    Benedetta Tobagi “Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre”
    per non dimenticare per accomunare alla sofferenza di Sofri , della sua famiglia , la sofferenza delle mogli, dei figli di Luigi Calabresi, di Giuseppe Pinelli delle tante vittime di quegli anni carichi di odio. ..
    Leggo che siete ammiratrici della Murgia , “Chiru’” vi e’ piaciuto? Io l’ho trovato molto statico, noioso, banale nel suo epilogo..contentissima , comunque,di vederLa a Rai 3

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  45. Avatar cristina
    cristina

    Quindi abbiamo due Laura, dovreste forse distinguervi con un nick tipo Laura xxx. anche a me Chiru’ è piaciuto poco. epilogo deludentissimo, molto sforzo per una storia che non procede..
    Ma Michela mi piace tantissimo come persona, e donna e pensatrice. Dove forse dà il suo meglio.

    Carloesse, non c’è verso, guarda, davvro tempo perso e fiato sprecato.

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  46. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @tutti @Cristina
    Cristina ho preso anch’io “Atlante degli abiti smessi” di Elvira Seminara, citato da te ieri: ho letto una ventina di pagine, poche per un giudizio compiuto, ma sono d’accordo che si presenti come libro particolare, originale.

    È una donna che scrive alla figlia ricordando i fatti della propria esistenza, la vita famigliare, la storia con l’ex marito. Dice di essere in fuga (scrive da Parigi) e inframmezza il suo racconto con brevi paragrafi dedicati ai vestiti: “Vestiti che sembrano nuovi”, “Vestiti che ingrassano”, “Vestiti comodisti”, e così via. Per ora nulla di banale. Penso valga la pena leggerlo.

    Saluti,
    Mariangela

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  47. Avatar Mariangela
    Mariangela

    @Wwayne
    Grazie del link

    Mari

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  48. Avatar Jezabel
    Jezabel

    @tutti
    ho letto due sere fa i commenti su Sofri e avevo scritto (per due volte) un intervento, che è stato inghiottito nel nulla (o almeno io non lo vedo).
    Riprendendo il paragone col caso Dreyfuss, mettevo in lista il caso Sofri con altri pasticciacci tutti tipicamente italiani (e non per sputare sopra al mio paese, ma perchè in certi casi potrebbe decisamente applicarsi di più, per rimanere in ambito scolastico).
    Certamente la campagna contro una persona (accusata di non avere saputo attendere alle alte responsabilità che gli erano affidate – nel caso Pinelli, per intenderci) in un paese in cui c’è libertà di parola, non può essere considerata un reato. Né paragonata (o collegata, o ti fa venire in mente @Wwayne ? è lo stesso) all’agire dei mafiosi.
    Io ho messo in lista con il caso S. quello di Tortora (accusato da due fecce umane che vennero ascoltate nonostante i loro precedenti foschi e ancor di più la condotta irreprensibile fino ad allora del povero Tortora), quello di Portella della Ginestra, e tanti altri pasticci poco seriamente e poco onestamente trattati dalla legge e dalla politica italiana.
    Magari oggi l’intervento è confuso, scusatemi, mi si chiude la palpebra, ma volevo ESSERCI!!!!

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  49. Avatar wwayne

    @Jezabel: Ho molto apprezzato il tuo intervento. E’ ben motivato, circostanziato e molto pacato nei toni.

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