
“Radio e televisione erano accese. Poco dopo le nove, fu il frastuono assordante degli elicotteri che si alzavano su Roma a dirmi che tutto era successo. Non resistevo più, non riuscivo a restare in casa. Scesi la breve rampa di scale verso il portone d’ingresso. La strada era silenziosa, deserta.”
Così inizia “Il prigioniero” di Anna Laura Braghetti, e quella stessa strada, via Montalcini, tristemente nota per aver ospitato i 55 giorni di prigionia di Aldo Moro, torna nel suo silenzio e apparente anonimità in chiusura:
“Chiusi a chiave la porta del mio garage. Uscii sulla strada. In giro c’era solo un uomo che portava a spasso il cane”.
Uno dei tanti capitoli bui della storia italiana che dopo 30 anni ancora fa discutere. O almeno così è stato qualche giorno fa per il nostro gruppo di lettura casalingo.
Le direzioni in cui sono scivolati i discorsi sono state molteplici e faccio fatica ora a ripercorrerle in modo lineare, vi lancio solo dei sassolini per trovare la strada da voi:
– la storia del sequestro, del sequestrato, dei sequestratori
– cosa sarebbe successo se… (lo avessero rilasciato, lo Stato avesse accettato di trattare, al posto di Moro avessero rapito Andreotti…)
– il terrorismo delle BR, della RAF, e di altri luoghi e tempi vicini e lontani
– il libro e il film (“Buongiorno, notte” di Bellocchio, liberamente tratto da)
– il prima e il dopo, per i protagonisti e per l’Italia
– i contrasti insiti nel gruppo e nei singoli protagonisti, necessità e paradosso di vivere una doppia vita
La novità di questo incontro è stata la presenza virtuale ma vivissima della nostra corrispondente dall’estero, che grazie a Skype ha condiviso uno spazio nel salotto e nella discussione: la prima videoconferenza nella storia del nostro gdl, seppur con qualche difficoltà tecnica all’inizio, ci ha entusiasmato come bambini la mattina di Natale e fatto sentire molto vicini nonostante i km, e le Alpi e i Pirenei in mezzo. Le è mancato solo un piatto colmo di prelibatezze e un bicchiere in mano per festeggiare con noi un compleanno
Ce ne siamo tornati a casa (io stavolta c’ero già…) con tanta voglia di rivederci a gennaio e di riprendere letture, chiacchiere e tanto altro ancora.
Appuntamento tra un mese circa con “Non ti muovere” di Margaret Mazzantini.
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