PROSSIMA RIUNIONE DEL GDL: come leggiamo? – facciamo bookcrossing

e poi: prepariamoci a scegliere il prossimo libro
infine, cosa � successo nella riunione che ha lasciato Brandys

m.l. – l.f. – i bibliotecari

Cari amici-amiche,

la prossima riunione del gruppo di lettura � fissata per gioved� 16 gennaio alle ore 20.45 in biblioteca.

La riunione ha come argomento l’analisi delle abitudini di lettura e in particolare il rapporto tra autore e lettore. A questo indirizzo, nei quaderni del gruppo di lettura, una traccia per la riunione.

Il secondo punto all’odg riguarda la partecipazione (come gruppo) al bookcrossing. Alcuni siti per saperne di pi� sul bookcrossing:
http://www.rinaldiweb.it/eurobc/it/
http://www.bookcrossing.it/

http://www.bookcrossing.com

Ne approfittiamo anche per farvi tanti auguri e per proporvi la prossima
troika di libri da leggere. Ne parleremo anche il 16 e poi, dal 17 al
25, votazione.

Prima proposta:

* Sefarad di Antonio Mu�oz Molina (Mondadori, 2002, 17,2 euro).
�Come ci si pu� concedere la frivolezza di inventare quando tante vite meritano di essere raccontate, ciascuna di esse un romanzo, una rete di ramificazioni che conduce ad altri romanzi e ad altre vite?�. Tra le tante recensioni potete leggere quella de “Il Diario”

Seconda proposta:

* Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar (Mondadori, 4,60 euro)

“Quest’opera, che � di volta in volta romanzo, storia, poesia, � stata salutata dalla critica letteraria mondiale come un grande evento
letterario. Immaginando le memorie di un grande imperatore romano, la Yourcenar ha voluto rifare da dentro quello che gli archeologi del XIX secolo hanno fatto da fuori” (dalla presentazione dell’edizione originale).

Terza proposta:

* Chiedi alla polvere di John Fante (Marcos y Marcos, 13 euro)
Commento di un lettore (tratto da Internetbookshop.it):

“Non c’� una virgola fuori posto, o una parola di troppo. Un’emozione unica. Invidio coloro che non l’hanno ancora letto, perch� devono ancora essere sopraffatti dallo splendore mirabolante di questo testo”.

Infine,
Gruppo di lettura 21 novembre 2002

Sono presenti. Antonio Pezzotta, Carmen Carlotta, Severina Gangere, Clara Altan, signora Piazza, Bianca Narici, Luigi Gavazzi, Stefano Longarini, Stefano Mastromauro, Luca Ferrieri e Marilena Cortesini.

Ciao Brandys

[Il libro in discussione � Rond� di Brandys. La riunione � la seconda sull’argomento; questa volta tutti dovrebbero aver terminato la lettura del libro]

Primo giro di tavolo alla domanda secca:

Rond�, a lettura ultimata, � piaciuto o no? Qualcuno ha modificato, nel corso della lettura, il giudizio espresso nella riunione precedente?

Antonio lo ha trovato “un libro a due velocit�” e il caso ha giocato il suo ennesimo tiro, la visione del film di Polanski “Il pianista” gli ha permesso di entrare meglio nell’atmosfera del libro di comprendere maggiormente quel distacco un poco disorientante per il lettore, che il protagonista ostenta nelle situazioni pi� coinvolgenti. Da pagina 243 a circa 245 c’� l’essenza del libro intero. Nel complesso definisce il romanzo come un porcospino, “non sai come prenderlo” e riferendosi al tema trattato nell’ultimo incontro di approfondimento si tratta di un libro “complesso” ma anche complicato. Non se la sente comunque di mostrare il pollice verso ma lo ritiene alla fine dei conti un libro algido, molto apprezzabile in alcune parti ma che manca di unit�. [Trova interessante la citazione di Sciascia a proposito di Brandys]

Bianca parte dalla prima impressione di asetticit� che � stata superata con il proseguire della lettura e un attento lavoro di scavo (Bianca paragona il romanzo a un gomitolo); per un maggiore approfondimento � consigliata una lettura intensa.
Trova interessante e vicino al proprio vissuto del tempo di guerra l’attaccamento alla quotidianit� e alle piccole cose della vita che nei momenti di grande tragedia collettiva consentono di continuare a vivere.

Stefano Mastromauro in contrasto con quanto detto da Antonio cita una lunga lista di brani del romanzo in cui invece emerge la grande fisicit�, i sensi ne escono esaltati e sono infiniti e fin ossessivi i continui rimandi al corpo. (p. 94; 155-156; 28;73;60-61;26;54.) Sono proprio le ossessioni insistite che si incastrano in una sorta di sottotrama che costituisce il doppio livello del romanzo.

Stefano Longarini confessa di non aver ancora ultimato la lettura completa del romanzo e pur apprezzandone molti aspetti, come la sensazione di intimit� che riesce a trasmettere al lettore, alla lunga perde il filo e si sente anche “un po’ preso in giro” perch� non riesce a intravedere una chiusura, una unit�. E’ come ascoltare una musica che contiene dei bellissimi brani lenti che per� non riescono a farne apprezzare l’insieme.

Luca sottopone alcuni brani che in modo evidente fanno riferimento ad una visione della storia che possono aver suscitato nel lettore irritazione ma anche fascinazione (per esempio: c’� una visione dimessa, antiretorica, della Resistenza; in alcuni parti l’organizzazione clandestina � descritta in modo quasi caricaturale; fatti di grande drammaticit� vengono illuminati di sfumature quasi grottesche; la storia viene letta come un grande teatro, ecc.).
Un’altra domanda interessante da porre ai lettori � questa: come percepiscono la condotta del protagonista Tom? Si sono posti il problema “etico” derivante dal suo comportamento che, per il “bene” della sua amata (ma anche per un suo egoistico controllo su di lei), defrauda la Resistenza dell’apporto di numerosi combattenti e questi della possibilit� di contribuire effettivamente alla lotta di liberazione? La condotta di Tom, se vista dal punto di vista della “causa resistenziale”, risulta quasi cinica. Da un altro punto di vista, infine, tutta questa vicenda pu� essere letta come un esempio della tendenza delle organizzazioni a rendersi autonome rispetto ai loro promotori.

Secondo Antonio, Brandys tiene la storia sottotraccia, quasi un pretesto.

Severina trova interessante il punto di vista dell’autore sulla Resistenza (p. 50 e pag. 371) e sulle organizzazioni politiche o pi� in generale sulla tendenza nelle organizzazioni a rendersi autonome rispetto ai loro fondatori a sfuggire di mano ai loro stessi ideatori.

Stefano M. ribadisce l’importanza nel romanzo del tema della memoria e quindi anche della storia, con il continuo ricorso al flash-back.

La finestra di lettura di questo incontro � affidata a Stefano Longarini che offre ai co-lettori una pagina di Simenon (tratta da Il viaggiatore del giorno dei morti) La fa precedere da una dichiarazione “d’amore” del lettore per l’autore che riproduciamo infedelmente e approssimativamente: “Il mio non � un discorso critico ma un atto d’amore. E’ come se avessi trovato il mio scrittore. E’ come se avesse scritto per me. Paragono la lettura all’innamoramento: io abbasso le difese e lo scrittore mi fa prigioniero. La letteratura � un viaggio nell’uomo: lui [Simenon] va lontano, lontano di brutto. Dopo 2-3 pagine mi devo fermare; devo lasciar tempo alle parole di ramificarsi, di sedimentare. Nelle pagine di Simenon non c’� mai il giudizio; ogni esperienza umana � inconoscibile agli altri; c’� il rispetto, il rispetto anche per gli assassini. E non c’� mai una parola di troppo”.

Che dire di pi�?
Ci lasciamo con un appuntamento a gennaio in cui faremo qualche riflessione sulla lettura e sul nostro modo di leggere dentro e fuori dal gruppo (mutamenti, mutazioni, abitudini, piaceri e dispiaceri…) e affidata ai bibliotecari la proposta per la prossima lettura.

A presto

Marilena e Luca

bibliotecari

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