Ieri era il Venticinque aprile, anche questa volta, come troppo spesso negli ultimi anni, ci hanno detto che è una festa di parte: e noi rispondiamo che è vero, è la festa della civiltà contro il fascismo. Tutto qui. Da che parte dovremmo stare se non dalla parte di Johnny?
Johnny retrocedeva, lentissimamente, intentamente, la faccia composta nell’amara tensione del colpo in corso, passo dietro passo di qualche metro fuori dell’attuale concentrato fuoco. La schiena gli si irrigidì, riconoscendola, contro la friabile terra della svolta, un paio di fascisti lo fissarono, ruotarono su lui le persone e le armi, ma Johnny lambì la curva out, in tempo a udire le pallottole configgersi sorde e viziose nel calcare gemebondo.
Beppe Fenoglio, Il partigiano Johnny I, capitolo 12
Lascia un commento