Una gradevole sorpresa. “L’aria del lago“, così si intitola il film che Alberto Rondalli ha tratto da “Il segreto di Ortelia“, il penultimo libro (l’ultimo è “La modista“, uscito da poco) di Andrea Vitali, scrittore prolifico nei cui romanzi si respira aria di lago.
Alla presentazione del film (che per il momento purtroppo viene distribuito solo in Lombardia) il regista ha confessato che trattasi di produzione low budget. Direi proprio che ha fatto buon uso di tutto quello che aveva a disposizione. Intrigante e vivace, “L’aria del lago” non è mai scontato e rende benissimo lo stile frizzante, piacevolmente campanilista, del libro. Tra bordelli di provincia, macellerie, pizzi e stalle, dipinge (come aveva fatto il libro) un quadro divertente anche se non sempre spensierato della vita di un paesino sul lago di Como – Bellano (terra natale dell’autore), provincia di Lecco (città natale del regista) – dagli anni ’20 allo scoppio della seconda guerra mondiale.
Poche cose il film tralascia del libro. Vengono trascurati solo alcuni snodi minori dell’intreccio. Unico punto in cui Rondalli si discosta maggiormente da Vitali è il finale: il libro riserva una bella chiusura di rivincita alle donne protagoniste. E così le mogli tradite, le servette ingravidate e le figlie non riconosciute stringono alleanze consolatorie in barba a quei bastardi che ci ha pensato e ci penserà il destino (sotto forma di colpo apoplettico, morte o guerra) a punire.
Ps. Una nota sul libro: la quarta di copertina riporta non le recensioni di Repubblica o del Corriere della Sera, ma i commenti (su “Olive comprese“, altro romanzo di Vitali, uscito nel 2006) lasciati dai lettori sul sito di Ibs. Anche la carta inizia a sentire odore di user generated content.
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