E’ arrivato!!
Ragazzi, sono eccitatissima: mi è arrivato or ora *Calore* di Bill Buford (Fandango libri).
Promette benissimo. Sottolitolo: le avventure di un dilettante come sguattero, cuoco di partita, pastaio e apprendista di un macellaio toscano che recita Dante.
Parte citando Orwell (La strada di Wigan Pier): “Un essere umano è in primo luogo un sacco da riempire di cibo”… e poi (ancora non l’ho letto!) parla dell’apprendistato goffo, faticoso, diverentissimo di Buford nel ristorante di Mario Batali.
Batali è praticamente lo chef italiano più apprezzato e famoso a NY.
Buford è un giornalista, editorialista del New Yorker per la precisione. La sfida per l’intellettuale è di diventare “schiavo” dello chef stellato, per trasformarsi in un vero cuoco. Ancora una volta si tratta di un pretesto per sbirciare nel dietro le quinte dei più grandi ristoranti, per scoprire cosa succede nelle loro cucine e cosa c’è nella testa e nell’arte di un grande chef.
Ah, tra l’altro, a proposito di sbirciatine tra i fornelli… Lo sapevate che ci sono ristoranti dove si può mangiare in cucina? Cioè ti apparecchiano proprio un tavolo lì dove i cuochi lavorano. Ok, alcuni la consideranno “robetta modaiola”… ma per i curiosi potrebbe essere un’esperienza simpatica.
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