Erich Fromm: altri libri da (ri)scoprire

Something on My Mind, originally uploaded by Thomas Hawk.   Fra i divertenti ritrovamenti negli scaffali dei vecchi libri, mi è capitato anche qualche titolo del filosofo e psicanalista Erich Fromm dei quali mi ero dimenticato (erano nascosti in alto e dietro altre due file). Fromm era molto molto letti negli anni ’70 con qualche…

Something on My Mind, originally uploaded by Thomas Hawk.

 

Fra i divertenti ritrovamenti negli scaffali dei vecchi libri, mi è capitato anche qualche titolo del filosofo e psicanalista Erich Fromm dei quali mi ero dimenticato (erano nascosti in alto e dietro altre due file).
Fromm era molto molto letti negli anni ’70 con qualche coda negli anni ’80.

In verità lo spunto per la ricerca me lo ha dato un commento pubblicato qualche giorno fa dal Guardian: l’autore del commento invocava proprio gli scritti di Fromm – capaci di analizzare quel che stava accadendo alle società ricche già 50 anni fa e di prevedere quel che sarebbe accaduto poi: il dominio assoluto del mercato, il consumo come valore in sé, la quasi scomparsa (sconfitta) dell’amore sostituito dallo scambio “commerciale” anche nella sfera affettiva.
Fromm invocava, come possibile salvezza, l’adozione di comportamenti, pratiche e pensieri che sostituissero un modo di vita improntato sull’avere con uno ispirato dall’essere (il suo libro forse più famoso è proprio Avere o Essere?).

Il grande disagio sociale e psicologico delle società occidentali, piene di sacche di infelicità, con la diffusione di pratiche autodistruttive come l’abuso di alcol, farmaci, stupefacenti; o violente, è insomma figlio di questa deriva economicista che ha occupato (quasi) ogni spazio e momento delle vite.
Quando si leggeva Fromm questi erano concetti evidenti e previsioni condivise. Oggi Fromm è stato quasi dimenticato: basta vedere quanti libri suoi siano veramente disponibili nelle librerie.

Nessuna nostalgia: è che i vecchi libri sugli scaffali fanno riflettere 🙂

In verità di alcuni dei temi cari a Fromm si è occupato un paio di anni fa anche uno dei gruppi di lettura di Cologno Monzese: sia su un piano più psicologico con il libro di Miguel Benasayag, Gérard Schmit, L’epoca delle passioni tristi; sia sul piano della possiible azione politica, con il libro di Paul Ginsborg, Il tempo di cambiare.

un abbraccio

Commenti

5 risposte a “Erich Fromm: altri libri da (ri)scoprire”

  1. Avatar fenice
    fenice

    Già, i vecchi libri dietro agli scaffali…
    Da qualche parte ce l’ho anch’io una copia di “Avere o essere”: comprato parecchi anni fa, non mi ricordo se su consiglio di qualcuno o solo per la forza della domanda che dalla copertina richiamava senza possibilità di fuga l’attenzione del lettore.
    L’ho provato ad affrontare a più riprese, ogni tentativo fallito dopo poche pagine.
    Forse ho scelto sempre il momento sbagliato.

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  2. Avatar a-nonimo
    a-nonimo

    Di Fromm consiglio anche L’arte di amare.
    Nelle biblioteche o anche nelle bancarelle, a volte, si trova.

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  3. Avatar Marisa Madonini
    Marisa Madonini

    Alla Fiera del Libro di Torino mi sono fortunosamente imbattuta in un libricino (edito Casagrande). Si tratta dell’ultima intervista di Fromm, quasi un breve testamento denso ma non pedante o moralistico di Erich Fromm, intervistato da Guido Ferrari.
    ‘Che cosa vuol dire essere?’
    ‘Essere vivo, interessato, vedere le cose, vedere l’uomo, ascoltare l’uomo, immedesimarsi nel prossimo, sentire se stessi, rendere la vita interessante, fare della vita qualcosa di bello…’ questo e altri pensieri (per es. quelli preziosi e non banali ma comprensibili e veri sull’amore…)
    Ho citato solo qualche frase ma sono manciate di pensieri (con qualche citazione qua e la’ d’imprescindibili del pensiero antico e della modernita’) profetici.

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  4. Avatar cesare

    vi invito a visitare il mio sito http://www.qualcosacheleggo.it

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  5. Avatar Irma
    Irma

    Aggiungerei un altro piccolo libro di Fromm, “L’amore per la vita”( Mondadori), in cui sono trascritti dei radiotesti , per cui Fromm espone il suo pensiero in una forma discorsiva, in modo chiaro e piacevole. Trascrivo un passo del testo:”Anche la conversazione, o è una merce, oppure si conversa per accapigliarsi…Oppure si dialoga per mostrare la propria abilità e superiorità. O ancora per comprovare di avere ragione, persuasi che ciò che si pensa sia giusto…Ma un vero dialogo non è una conversazione nè un duello: è uno scambio. E non si tratta di stabilire chi ha ragione e chi ha torto, e non importa neppure che quello che vien detto sia di straordinaria importanza: importa che sia autentico…L’arte della conversazione ovvero la gioia della conversazione ( intesa come apertura, come quell’essere-con-l’altro che per lo più si esprime in parole; nella danza trova espressione nel movimento, perchè ci sono molte forme di dialogo) tornerà a essere possibile solo a patto che nella nostra cultura avvengano grandi mutamenti…Occorre che l’unico scopo ammissibile diventi l’espressione, la crescita dell’umana esistenza.”

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