In questo finale di anno mi sto dedicando al genere dei _racconti_, che solitamente non pratico molto (preferisco un libro di 1.000 pagine a uno di 50, è una mia mania).

Nei miei viaggi in treno, però, ho preso fra le mani due piccoli capolavori.

Il primo è *Amore* di Inoue Yasushi, edizioni Adelphi. Tre racconti incentrati sul tema dell’amore, caratterizzati da quello spaesamento tipico che gli scrittori giapponesi sanno sempre regalarci. Non solo amore, ma ancora di più morte e amari ricordi: nel passato di uno sposo in viaggio di nozze, nei ricordi di un vedovo, nella vita di un uomo e una donna che si incontrano in un piccolo albergo dove sono andati per suicidarsi. Non fatevi scoraggiare dal presunto velo di tristezza che si evince dalle trame: questi tre racconti sono delle piccole perle.

Il secondo libro che sto leggendo proprio ora è *Il principio dell’amore* di Maeve Brennan, edito da BUR nella collana Scrittori Contemporanei. Sei racconti, i primi tratti dalla raccolta dedicata alla coppia Rose e Hubert Derdon, famiglia in crisi e infelice, che abita in una tipica casetta irlandese alla periferia di Dublino, registrati dalla Brennan alla prese con i problemi, i litigi, le paranoie di tutti i giorni. Gli altri racconti sono invece dedicati alla famiglia Delia e Martin Bagot, che come dice William Maxwell nella bella introduzione: “Sono racconti più dolci, sebbene anche questo matrimonio sia deludente e in un certo senso simile al primo”.

*giuliaduepuntozero