Commenti

5 risposte a “Thomas Pynchon, Against the day: arriva il nuovo romanzo di uno dei grandi invisibili”

1. 

   26 giugno 2007

   Airel

   sto leggendo per l’ennesima volta “l’incanto del lotto 49” … un capolavoro! Stupendo, ho dedicato l’ultimo post al caro uomo ombra.

   Saluti, bellissimo blog

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2. 

   19 dicembre 2007

   Miller

   … ma è già in catalogo la versione italiana di Against the Day?

   Nell’attesa di una risposta, intanto vi dò qualche commento su l’Arcobaleno della gravità (sono ancora a lettura in corso, siamo a 3/4, finirò entro un anno, se tutto va bene).
   Lettura durante, mi sono chiesto:
   – scrive sempre sotto l’effetto di acidi? E che acido letterario sarà mai? Imipolex?
   – se non scrive sotto effetti stupefacenti, è un genio (peccato che, nonostante i miei sforzi, non riesca sempre a comprenderlo);
   – vi sono squarci di genialità pura e assoluta (e assolutamente comprensibile), parole, colori, umori ed intuizioni che si annidano nella testa del lettore, turbinano fino a radicarsi, fino a chiedersi per quale mistero solo scavando in queste forme di follia (è follia scrivere un libro così, è follia comprarlo, peggio leggerlo, diabolico commentarlo, senza possibilità di redenzione – commentarlo senza averlo letto tutto…) è possibile riscontrare non verità, ma Dubbi Assoluti.
   – ad ogni modo, non sono riuscito ancora a trovare nell’Arcobaleno della Gravità frasi così misteriore (e assolute) come nell’Incanto (ricordate il solco dei pensieri smosso dal vòmere della vita?).

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3. 

   19 dicembre 2007

   luiginter

   @Miller: no, non credo sia già in catalogo. Non mi risulta. Tra l’altro non so se sia più di Rizzoli o se sia passato a Einaudi.

   ciao ciao

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4. 

   15 novembre 2010

   Gianfranco Longo

   Carissimi, insegno Filosofia del diritto nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Bari; il mio ultimo libro sul senso della post-modernità del diritto in uscita a dicembre, è in parte dedicato anche a Th. Pynchon uno degli autori a me più cari. La prima lezione del corso è stata dedicata al suo pensiero di scrittore che “rompe” e che per questo lascia tutti noi l’inquieta interrogazione sulla differenza tra menzogna e malafede del mondo moderno e delle nostre… “democrazie”. Il mio indirizzo email può tranquillamente essere pubblicato. Leggete Pynchon, senza dimenticare però Cormac McCarthy.
   Un abbraccio a Voi tutti.
   Gf Longo

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5. 

   12 febbraio 2011

   Fulvio Stoja

   Avvincente ed interessante l’ultimo romanzo di Pynchon, decisamente più scorrevole ed
   abbordabile a tutti (specie dopo aver leggiucchiato _come fosse un… passepartout_ il più recente libro di E. Scalfari “Per l’alto mare aperto”, nella cui terza parte si delinea …il lungo tramonto della modernità, perchè i nuovi ‘barbari’ di oggi partono dallo zero. Sono tabula rasa. Il passato non li interessa, e tantomeno il futuro. Sono appunto dei ‘contemporanei’. E i loro mezzi di espressione non hanno più al centro nè la scrittura nè la parola. Cfr.W. Goldkorn)

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