Perché leggiamo romanzi e racconti? Una risposta di Paul Auster

Mi affascina molto l’interrogativo: perché leggiamo le storie di finzione? E ogni tanto ci torno. Sul tema l’Observer ha pubblicato una bella riflessione di Paul Auster. In sintesi, Auster sostiene che la letteratura sia “magnificamente inutile, ma l’atto della creazione e il piacere della lettura sono gioie incomparabili che vale la pena assaporare”. Eccone uno…

Mi affascina molto l’interrogativo: perché leggiamo le storie di finzione? E ogni tanto ci torno. Sul tema l’Observer ha pubblicato una bella riflessione di Paul Auster.
In sintesi, Auster sostiene che la letteratura sia “magnificamente inutile, ma l’atto della creazione e il piacere della lettura sono gioie incomparabili che vale la pena assaporare”. Eccone uno stralcio (il resto si legge online):

We grow older, but we do not change. We become more sophisticated, but at bottom we continue to resemble our young selves, eager to listen to the next story and the next, and the next. For years, in every country of the Western world, article after article has been published bemoaning the fact that fewer and fewer people are reading books, that we have entered what some have called the ‘post-literate age’. That may well be true, but at the same time, this has not diminished the universal craving for stories.

Novels are not the only source, after all. Films and television and even comic books are churning out vast quantities of fictional narratives and the public continues to swallow them up with great passion. That is because human beings need stories. They need them almost as desperately as they need food and however the stories might be presented – whether on a printed page or on a television screen – it would be impossible to imagine life without them.

Commenti

3 risposte a “Perché leggiamo romanzi e racconti? Una risposta di Paul Auster”

  1. Avatar Ely81

    “universal craving for stories”… questo è proprio il motivo per cui leggo. Proprio in questi giorni riflettevo sul fatto che forse leggo troppo, che divoro i libri invece di assaporarli, e so che lo faccio perché voglio sapere cosa succede, come continua, come finisce… E forse sbaglio perché con questa fretta di arrivare capita a volte che non mi godo il viaggio attraverso le pagine. Questo scritto un po’ mi consola… “eager to listen to the next story and the next and the next” sono io che prima ancora di aver finito un libro devo sapere cosa leggerò dopo e dopo ancora… Andrò a leggere l’articolo completo e magari cercherò di leggere con più calma!

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  2. Avatar lapproff
    lapproff

    Concordo. L’umanità ha sempre avuto sete di storie, dalle ballate e i poemi tramandati oralmente ai supporti ottici…

    Anche io mi sono sempre sentita e immaginata i lettori (e non solo) così: come dei fanciullini che vogliono ascoltare la storia della buona notte…

    Non credo però che la letteratura sia “del tutto inutile”: certo, per lo più si legge per divertimento e per passare il tempo, ma credo anche che le storie e la letteratura costituiscano un potente mezzo di rappresentazione della vita e della società, dell’animo umano e della sua sete di conoscenza, una ricerca di senso e di risposte.

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