Leggendo Duccio Demetrio, Filosofia del camminare (Raffaello Cortina) mi sono imbattuto in un argomento che l’autore dedica al concetto di filosofia (filosofo-poeta-senza pretese) e all’oggetto di analisi del filosofo (anzi del prefilosofo); argomentare che mi sembra sia perfetto anche se intendiamo come soggetto il lettore (lettore-filoso?)e come oggetto il libro.
…il prefilosofo non si rivolge mai all’oggetto che vuole analizzare e avvicinare, per possederlo. Per farlo proprio una volta per tutte e poi passare ad altro, in una nevrosi erotica. Egli desidera farselo amico, semmai; vuole conoscerlo in libertà accettandone la distanza e l’enigmaticità. Impara così a rispettarlo: in quanto cosa in sé, che ha una sua natura, una sua vicenda, una sua identità non oltre sondabile. (pagina55)
Ora vado in vacanza. Ci si incontra di nuovo a fine agosto.
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