Definire una storia _vera_ e’ un insulto all’arte e alla verita’. Ogni grande scrittore e’ un grande imbroglione
Cari amici del Gdl e dei dintorni,
per Pasqua, alcune idee sulla *lettura dei romanzi* regalate da *Vladimir Nabokov* (_Lezioni di letteratura_, Garzanti; in biblioteca a Cologno: 808 3 NAB).
[Sono parte di un corso universitario tenuto negli *anni cinquanta* negli Stati Uniti.
Questi che seguono sono alcuni passi dalla lezione introduttiva (chiamata “Buoni lettori e buoni scrittori”].
Naturalmente ne’ Nabokov ne’ nessun altro possiede il segreto di come si legge. Alcune delle cose che dice Nabokov _forse_ sono discutibili. A me pero’ piacciono, le trovo stimolanti, a volte divertenti, aiutano ad avvicinare meglio i libri.
I PARTICOLARI
[…]
Quando si legge, bisogna cogliere e *accarezzare i particolari*. Non c’e’ niente di male nel chiarore lunare della generalizzazione, se viene _dopo_ che si sono amorevolmente colte le solari inezie del libro. Se si parte invece da una gen
eralizzazione preconfezionata, si comincia dalla parte sbagliata e ci si allontana dal libro prima ancora di aver cominciato a capirlo. Non c’e’ niente di piu’ ingiusto verso l’autore che mettersi a leggere, per esempio, _Madame Bovary_. con l’idea preconcetta che sia una denuncia della borghesia.
I GRANDI ROMANZI SONO FIABE
Non dimentichiamo che l’opera d’arte e’ sempre la *creazione di un mondo nuovo*; per prima cosa, dovremmo quindi studiare questo mondo nuovo come se fosse qualcosa che avviciniamo per la prima volta e che *non ha alcun rapporto immediato con i mondi che gia’ conosciamo*. Una volta studiato attentamente questo mondo nuovo, allora soltanto possiamo analizzare i legami con altri mondi, con altri settori della conoscenza.
[…]
La verità è che *i grandi romanzi sono fiabe*.
Lo scrittore vero […] non ha valori prestabiliti a disposizione: deve crearli lui. L’arte dello scrivere e’ un’attivita’ assai futile se non comporta anzitutto l’arte di vedere il mondo come potenzialita’ narrativa. La sostanza di questo mondo puo’ essere abbastanza reale, ma non esiste affatto nella sua totalita’: e’ caos, e a questo caos l’autore dice ‘Via’ permettendo al mondo di guizzare e di fondersi.
[…]
IMBROGLIONE
La letteratura _non_ è nata il giorno in cui un ragazzo, gridando al lupo al lupo, usci’ di corsa dalla valle di Neanderthal con un lupo grigio alle calcagna: _e’ nata_ il giorno in cui un ragazzo arrivo’ gridando al lupo al lupo, e *non c’erano lupi dietro di lui*.
Non ha molta importanza che il poverino, per aver mentito troppo spesso, sia stato alla fine divorato da un lupo. L’importante e’ che tra il lupo del grande prato e il lupo della grande frottola c’e’ un magico intermediario: questo intermediario, questo prisma, e’ *l’arte della letteratura*.
La letteratura e’ invenzione. La finzione e’ finzione. Definire una storia _vera_ e’ un insulto all’arte e alla verita’. Ogni grande scrittore e’ un grande imbroglione […]
PRECISIONE DELLA POESIA E INTUIZIONE DELLA SCIENZA
Una buona formula per misurare la qualita’ di un romanzo e’ una fusione tra la precisione della poesia e l’intuizione della scienza, Per godere di quella magia un lettore accorto legge il libro di un genio non con il cuore, e neanche tanto con il cervello, ma con la spina dorsale. E’ li’ che si manifesta quel formicolio rivelatore, anche se leggendo dobbiamo rimanre un po’ distanti, un po’ distaccati. Allora, con un piacere insieme sensuale e intellettuale, guarderemo l’artista costruire il suo castello di carte e il castello di carte diventare un bel castello d’acciao e di vetro.
*Vladimir Nabokov* (_Lezioni di letteratura_, Garzanti; in biblioteca: 808 3 NAB).
Lascia un commento