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Io non ho paura, il punto di vista di un dodicenne Questa recensione di Io non ho paura [tema della discussione/incontro/happening/merenda:) di domani sera, 11 dicembre] � stata scritta da un ragazzo di seconda media. L’ha mandata la sua insegnante, Concetta Bennati, come contributo alla nostra discussione. Dario Balconi 2^L 15\11\2003 Autore: Niccol� Ammaniti Casa…

Io non ho paura, il punto di vista di un dodicenne

Questa recensione di Io non ho paura [tema della discussione/incontro/happening/merenda:) di domani sera, 11 dicembre] � stata scritta da un ragazzo di seconda media. L’ha mandata la sua insegnante, Concetta Bennati, come contributo alla nostra discussione.
Dario Balconi 2^L
15\11\2003
Autore: Niccol� Ammaniti
Casa editrice: Einaudi
Numero pagine: 219

[complimenti a Dario!!]

La storia si svolge ad Acqua Traverse, paesino della Sicilia in una calda estate degli anni ’70. Il protagonista principale si chiama Michele Amitrano, ha 10 anni ed � di media statura, passa le sue giornate facendo gare di velocit� oppure andando in bici con i suoi amici: il Teschio, il classico capogruppo, Barbara il tipico capro espiatorio, Remo un ragazzino indifferente ad ogni cosa, Salvatore, molto solitario e pensieroso, nonch� il suo amico del cuore e sua sorella Maria. Durante una di queste scorribande per la campagna, Michele scopre, in una buca vicino ad un casolare abbandonato qualcosa che prima gli sembra un morto, ma che poi si rivela essere un bambino tenuto prigioniero. Nonostante sia molto difficile, Michele mantiene il suo segreto e ogni giorno torna a trovare il suo nuovo “amico” Filippo, cos� si chiamava il ragazzo rapito.

Da alcuni indizi che Michele trova a casa sua e intorno al casolare capisce che suo padre � coinvolto nel rapimento, ma non ha il coraggio di parlargliene. Un giorno a casa di Michele, arriva il signor Sergio, l’ideatore del rapimento, in attesa che venga pagato il riscatto. Un giorno Michele decide di confidare il segreto all’amico Salvatore, che lo tradisce per la prima volta riferendo tutto a Felice, un uomo non troppo alto, e anche abbastanza giovane nonch� il peggiore dei maleducati, perch� gli facesse fare un giro in macchina. Naturalmente, Felice riferisce tutto al padre di Michele, che cerca di spiegargli il perch� di questo gesto spregevole, ma non riesce nel suo intento e proibisce al ragazzo di rivedere l’amico. Col passare dei giorni, i rapitori capiscono che la polizia � sulle loro tracce cos� decidono di eliminare Filippo. Non appena sente la notizia, Michele decide di tentare la pi� rischiosa delle imprese: salvare la vittima. Non appena arriva alla buca scopre che non c’� pi�. Pensa a dove potrebbe essere Filippo e pensando ai maiali di Melichetti, capisce dov’� e lo trova.

Qui inizia la grande fatica per salvare il bambino; riesce a farlo uscire dal nascondiglio pochi secondi prima che suo padre entri� La vicenda di questo libro si riassume in pochissime parole, ma leggerlo � un’esperienza coinvolgente e forse anche sconvolgente, infatti l’autore parla per immagini descrivendo minuziosamente luoghi e personaggi cosicch� ti sembra di vedere Michele che scende nella buca e di vivere con lui. Anche l’aspetto psicologico dei personaggi � molto ben descritto, infatti l’autore rende l’idea delle emozioni che Michele e Filippo provano durante lo svolgimento della storia. Essendo nato molto dopo non sapevo che negli anni ’70 fosse d’uso rapire persone per estorsioni o per motivi politici. Trovo questa “usanza” decisamente barbara, perch� incide negativamente sulla psiche dei rapiti e nel libro � spiegato molto bene in quale stato fosse Filippo quando Michele l’ha trovato; infatti il bambino si comporta proprio come se avesse perso ogni contatto con il mondo e vivesse fuori dalla realt�, credendo che i suoi genitori e tutti quelli che conosce siano morti, altrimenti sarebbero venuti a prenderlo, e scambiando Michele per l’angelo custode.

Invece, quando realizza che � un bambino in carne e ossa proprio come lui, capisce che Michele � il suo unico contatto con il mondo esterno e. Invece Michele, in contrapposizione a Filippo, � un normale ragazzino di 10 anni che ama giocare, andarsene in giro e odia badare alla sorellina pi� piccola anche se in fondo le vuole un gran bene. A differenza del rapporto di Michele con i suoi amici, quello con gli adulti � insoddisfacente e deludente. Questo libro si legge tutto d’un fiato, non solo perch� racconta la vicenda di ragazzini della nostra et�, ma anche perch� ci mostra aspetti negativi della nostra societ� che noi non abbiamo ancora fortunatamente conosciuto anche se si riferisce ad anni abbastanza recenti delle storia del nostro paese.

Dario Balconi 2^L

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