Newsletter del 21 maggio 2025
Il massacro degli abitanti di Gaza, con bombe dal cielo, pallottole da terra e morte per fame deliberatamente causata, non si ferma. Segnalo tre libri molto recenti che aiutano un po’ a capire. O forse, come molte altre letture, solo a provare salvarci la coscienza, che mi sembra ormai disperata:
–Anna Momigliano, Fondato sulla sabbia. Un viaggio nel futuro di Israele, Garzanti, 2025. [Per capire cosa sia diventato Israele dopo l’attacco di hamas del 7 ottobre, dobbiamo chiederci cosa fosse diventato prima di quel giorno].
–Pankaj Mishra, Il mondo dopo Gaza, Guanda, 2025. [«Com’è possibile che Israele, un paese costruito per ospitare un popolo perseguitato e senza patria, sia giunto a esercitare un potere di vita e di morte così terribile su un’altra popolazione di rifugiati?»].
–Anna Foa, Il suicidio di Israele, Laterza, 2024. [«Quello che succede oggi in Medio Oriente è per Israele un vero e proprio suicidio. Un suicidio guidato dal suo governo, contro cui – è vero – molti israeliani lottano con tutte le loro forze, senza tuttavia finora riuscire a fermarlo. E senza nessun aiuto, o quasi, da parte degli ebrei della diaspora.»]
E questo nuovo articolo del 18 maggio sulla New York Review of Books:
Gaza: Starvation and Exile, di Sari Bashi (avvocata israeliana impegnata nella difesa dei diritti umani) «The Israeli government has announced plans to make civilians in the Strip accept further displacement as a condition of receiving food—and eventually to push them out of Palestine altogether».
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Il 4 giugno alle 20:45 si incontra il gruppo di lettura “Grandi libri”. Discuteremo del romanzo di Thomas Bernhard, Il soccombente, del 1983. Anche in questo caso il gruppo è aperto a tutti. L’incontro sarà alla Biblioteca Sormani di Milano e online su Zoom. Per partecipare, se non siete già nella mailing list del gruppo, mandatemi una mail.
Leggere Bernhard, come è noto, oltre che un grande piacere può essere un po’ straniante. Qui trovate due interventi interessanti e utili per orientarsi.
Il primo è un profilo dello scrittore, pubblicato su DoppioZero nel 2019, a trent’anni dalla morte.
Il secondo è un lungo saggio di un critico americano pubblicato da The Brooklyn Rail:
“A Scrupulous Fidelity, On Thomas Bernhard’s The Loser”. L’analisi un po’ didattica (confesso che non ho ancora letto tutto il pezzo) permette però di inquadrare alcune scelte strutturali e di organizzazione narrativa e stilistica operate da Bernhard. Sono osservazioni che aiutano anche a non farsi portare alla deriva da un apparente disordine che potrebbe intravedersi nella scrittura dell’autore che invece è del tutto controllata e frutto di un piano congegnato, come una partitura.
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Il nuovo gruppo di lettura “Un racconto” sta votando in questi giorni per scegliere la short story che discuterà online su Zoom il 18 giugno, ore 20:45.
I racconti sono stati proposti dai lettori e fino al 26 maggio si potrà sceglierne uno fra i presenti in nella lista. Poi si procederà al ballottaggio fra i primi due classificati. Il gruppo “Un racconto” è aperto a tutti; per partecipare basta mandare una mail – luigi.gavazzi@gmail.com chiedendo l’iscrizione: manderò il link al modulo per il voto.
I racconti candidati sono questi:
| Julio Cortázar, Cefalea, 1951 (In Bestiario) |
| Guy de Maupassant, Palla di sego, 1880 |
| Alice Munro, Quello che si ricorda, 2001 ([in Nemico, amico, amante] |
| Primo Levi, Vanadio, 1975 [in Il sistema periodico] |
| Gina Berriault, Il bambino di pietra, 1996 [in Piaceri Rubati, Mattioli 1885] |
| Beppe Fenoglio, Il gorgo, 1954 |
| Jorge Luis Borges, L’immortale, 1949 |
| Etgar Keret, Una sana colazione, 2012 [in All’improvviso bussano alla porta] |
| John Cheever, Il nuotatore, 1964 [in I racconti, Feltrinelli] |
| Flannery O’Connor, Non si può essere più poveri che da morti, [in Tutti i racconti] |
| Stefano Benni, Numeri, 2015 [in Cari Mostri] |
| Raymond Carver, La casa di Chef, 1983 [in Cattedrale] |
| Dino Buzzati, Il colombre, 1961 [Il Colombre e altri cinquanta racconti] |
| Grace Paley, Faith sull’albero, 1974 [In Tutti i racconti, Sur 2018] |
| Katherine Mansfield, Pura felicità (Beatitudine), 1918 |
| Alberto Moravia, Comunicazioni, 1965 |
| J.D. Salinger, Un giorno ideale per i pescibanana, 1948 [in Nove racconti] |
| Vasilji Grossman, La strada, 1961 [in Il bene sia con voi!] |
| Alice Munro, Scherzi del destino, 2004 [In In fuga] |
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Ho aggiornato l’articolo con i libri più belli letti nel 2025. I due libri aggiunti sono: Joe Brainard, Mi ricordo, Lindau, 2014, pubblicato in tre versioni diverse nei primi anni ‘70. (Ne avevamo già parlato in una newsletter precedente) e Georges Perec, Mi ricordo, Bollati Boringhieri, 2013, pubblicato nel 1978. Quest’ultimo scritto espressamente ispirandosi al lavoro di Brainard. Sono due interpretazioni quasi poetiche dell’idea dell’autobiografia a frammenti e salti cronologici, capaci di grande ispirazione per chiunque si interessi al genere.
Volevo anche dirvi che se qualcuno vuole mandare ogni tanto i suoi i libri più belli letti nel 2025, può usare i commenti all’articolo.
A presto
Luigi
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