La lettura è anzitutto non-lettura, e, anche per quanto riguarda i lettori assidui che vi dedicano la loro esistenza, il gesto di afferrare e aprire un libro nasconde sempre il gesto inverso che si effettua al contempo e sfugge di conseguenza all’attenzione: quello, involontario, di non afferrare e di lasciare chiusi tutti quei libri che avrebbero potuto, in un’organizzazione del mondo diversa, essere scelti al posto del fortunato eletto.
Buongiorno! Ho finito ieri seri di leggere Pierre Bayard, Come parlare di un libro senza averlo mai letto, (Excelsior 1881), da cui vi ho tratto questo primo brano. Il libro non è una provocazione comica ed è indirizzato a chi, come l’autore, per lavoro, dovrebbe conoscere milioni di libri e quindi per forza di cose non può averli letti tutti. La sua teoria è che per parlarne è spesso meglio non averli neppure aperti. Mi sono avventurata un po’ dubbiosa, ci sono considerazioni che mi hanno lasciato perplessa, ma alla fine è un bel libro sulla lettura e i lettori. Tra le affermazioni che mi hanno allibito, questa, che rilancio agli amici bibliotecari:
Il segreto di tutti i bravi bibliotecari è di non leggere mai, dei libri loro affidati, se non il titolo e l’indice. – Chi si impaccia del resto, è perduto come bibliotecario!…Non potra mai vedere tutto l’insieme…” (Musil, L’uomo senza qualità, ndr)…. Se il bibliotecario di Musil mi sembra assennato è per questa idea di “visione d’insieme” e sarei tentato di applicare a tutta la cultura ciò che egli dice delle biblioteche: chi “s’impaccia” dei libri è perduto per la cultura, e anche per la lettura. Perché c’è una scelta che occorre necessariamente fare, per il numero di libri esistenti, fra questa visione generale e ciascun libro, e ogni lettura è una perdita di energie nel tentativo, difficile e dispendioso, di controllare l’insieme.
Consolante? Inquietante? Non ho ancora deciso, per questo condivido con voi la lettura del libro di Bayard che è davvero piacevole perchè pieno di citazioni di libri, che mi verrebbe voglia di leggere o rileggere da questa diversa prospettiva. Temo di essere inguaribile e una pessima allieva per il professore francese!
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