Le donne che leggono sono pericolose

Anche solo il titolo merita l’acquisto di questo libro della Rizzoli; il contenuto, poi, fa il resto. *Le donne che leggono sono pericolose* di Stefan Bollmann ed Elke Heidenreich è un libro imperdibile non solo per tutte le lettrici donne, chiamate in causa, ma anche per i lettori. E’ un’interessante analisi sociologica e storica del…

Anche solo il titolo merita l’acquisto di questo libro della Rizzoli; il contenuto, poi, fa il resto.

*Le donne che leggono sono pericolose* di Stefan Bollmann ed Elke Heidenreich è un libro imperdibile non solo per tutte le lettrici donne, chiamate in causa, ma anche per i lettori. E’ un’interessante analisi sociologica e storica del rapporto con i libri e la lettura da parte delle donne, il tutto visto attraverso opere d’arte di pittori e fotografi più o meno famosi, da Vermeer a Kroyer, da Van Gogh a Hopper.

Interessante anche la prefazione storica, in cui viene narrato il percorso evolutivo di questo rapporto, da quando alle donne era *vietato* leggere, in quanto la lettura era ritenuta *deleteria per la salute* delle donne, a oggi, in cui, per fortuna, è proprio la componente femminile della società a rappresentare la maggior fetta del pubblico editoriale.

Interessante anche la prefazione di Daria Bignardi, con i suoi ricordi di un’infanzia passata a leggere un libro al giorno, o anche di più se ammalata…

Bellissime infine le riproduzioni, con spiegazioni artistiche e inquadramento dell’opera.

Fra i miei preferiti, *Hotel room* di Edward Hopper, ma il libro è anche l’occasione di scoprire nuovi artisti.

*giuliaduepuntozero

Commenti

2 risposte a “Le donne che leggono sono pericolose”

  1. Avatar Giulia

    Grazie per la segnalazione, mi sembra davvero interessante, Giulia

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  2. Avatar egolector
    egolector

    Di questo libro la biblioteca di Cologno ha acquistato e messo a disposizione otto copie per l’otto marzo e sono andate subito in prestito.
    Questa la recensione del libro fatta dalla biblioteca:

    Lo aveva già detto lo scrittore Heinrich Böll anni addietro (nel suo saggio Leggere rende ribelli): i lettori sono gente pericolosa, gente capace di puntare il dito su ogni voce, gente che insiste a pensare con la propria testa e magari finisce a non credere più in nulla. Ora esce anche in Italia un libro che ha già suscitato interesse nell’edizione tedesca (quella originale) e in quella americana: “Le donne che leggono sono pericolose”. Non è solo un saggio storico (anche se l’interessante capitolo introduttivo di Bollmann comincia il suo racconto da molto lontano, ad esempio da quando nel 1791 la lettura era considerata portatrice di catarro, flatulenza, costipazione, “per tutti ma in particolare per il sesso femminile”). E’ una affascinante carrellata visiva attraverso le immagini della lettura, anzi delle lettrici. Perché, a differenza di Böll, qui il punto di vista è decisamente femminile e la pericolosità della lettura non è solo quella prodotta dall’acuminatezza del pensiero critico, ma quella dell’abbandono sensuale, della gioia di una lettura libera che si sottrae alla regole e alle convenzioni del perbenismo, anche e soprattutto di quello colto. Gli autori, percorrendo lungo i secoli le rappresentazioni pittoriche e iconografiche delle donne che leggono, hanno sorpreso gli sguardi incantati, torbidi, appassionati, le mani strette intorno a una copertina, la grazia e lo sberleffo di chi legge sentendosi guardato e godendosi il gioco fino all’ultima riga.
    Da leggere se vi piace leggere.

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