L’arpa d’erba

Quando ho sentito parlare per la prima volta dell’arpa d’erba? Molto tempo prima di quell’autunno in cui andammo ad abitare sul sicomoro. In un autunno molto remoto, dunque; e certo fu Dolly a parlarmene, perché nessun altro avrebbe pensato a quel nome: arpa d’erba. Se, uscendo dalla città, imboccate la strada della chiesa, rasenterete di…

Quando ho sentito parlare per la prima volta dell’arpa d’erba? Molto tempo prima di quell’autunno in cui andammo ad abitare sul sicomoro. In un autunno molto remoto, dunque; e certo fu Dolly a parlarmene, perché nessun altro avrebbe pensato a quel nome: arpa d’erba.
Se, uscendo dalla città, imboccate la strada della chiesa, rasenterete di lì a poco una abbagliante collina di pietre candide come ossa e di scuri fiori riarsi: è il cimitero Battista. Vi sono sepolti i membri della nostra famiglia, i Talbo, i Fenwick. Mia madre riposa accanto a mio padre e le tombe dei parenti e degli affini, venti o più, sono disposte intorno a loro come radici prone di un albero di pietra. Sotto la collina si stende un campo di alta saggina, che muta di colore ad ogni stagione; andate a vederlo in autunno, nel tardo settembre, quando diventa rosso come il tramonto, mentre riflessi scarlatti simili a falò ondeggiano su di esso e i
venti dell’autunno battono sulle foglie secche evocando il sospiro di una musica umana, di un’arpa di voci.
Al di là del campo le tenebre del Bosco del Fiume. Fu certo in una giornata di settembre, mentre raccoglievano radici nel bosco, che Dolly disse: “Senti? E’ l’arpa d’erba, che racconta qualche storia.
Conosce la storia di tutta la gente della collina, di tutta la gente che è vissuta, e quando saremo morti racconterà anche la nostra”.

da “L’arpa d’erba”, Truman Capote

Basta solo l’incipit per far venire voglia di leggere questo libro… Stupendo.

*giuliaduepuntozero

Commenti

2 risposte a “L’arpa d’erba”

  1. Avatar Marcello

    Qui sotto il link al commento al libro che ho inserito sul mio blog:

    http://www.ilparacadute.com/?p=33

    Ciao!

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  2. Avatar Guido Colnaghi
    Guido Colnaghi

    Guido Colnaghi, è autore della raccolta poetica “Il peccato speciale” e del diario esistenziale “Stanze segrete”, che hanno potuto avvalersi dei consensi della critica, fra i quali quelli di Giovanni Raboni, Giorgio Bárberi Squarotti, Franco Buffoni, Giorgio Cusatelli, Isabella Bossi Fedrigotti. Ho stampato e confezionato a mano quasi tutti questi miei testi, così come altri ancora (“Indizi terrestri”, “L’uomo che scriveva poesie e anche dipingeva” ecc.). Il tutto, con il mio privatissimo Marchio Editoriale All’insegna dell’arpa d’erba che, unitamente al piccolo formato di talune pubblicazioni, vuole evocare l’ammirata memoria di quel piccolo eppur grande editore che è stato Vanni Scheiwiller. Particolarmente sensibile all’esigenza di pubblicare che presto o tardi tenta chi scrive, mi sono organizzato con passione e con l’esperienza a lungo acquisita sul campo, per la realizzazione editoriale di testi poetici e letterari con un metodo no profit accessibile a tutti.

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