Ricordate Alfred ne _ Le correzioni _; e il suo corpo, a tratti incontrollabile, con il tremore del Parkinson, con Enid, la moglie che prima nega la malattia e poi, piu’ tardi, vorrebbe occultarla, nasconderla, illudersi che nei luoghi pubblici i gesti privi di comando sia possibile tenerli a bada; fino a quando, in crociera il corpo di Alfred precipita dalle murate della nave fino al mare.
E da quel momento Alfred sara’ sempre piu’ nascosto, recluso, con il solo figlio Chip capace di comunicare – a tratti – con lui. E’ un esempio del fenomeno a noi tutti noto dell’occultamento della malattia, della sofferenza, della stessa morte.
Opposta e’ la vicenda del *corpo di Karol Vojtyla*, la sua esposizione pubblica, nella malattia, nel tremore incontrollabile; nell’impossibilità di parlare. E’ difficile e complesso dare giudizi sull’operato di questo pontefice e sul modo in cui in Vaticano hanno reagito alla degenerazione della malattia in questi giorni: comunque sia, ha il pregio di ricordarci la naturalita’ della sofferenza, della malattia, della degenerazione fisica e cerebrale; non si tratta ovviamente della santificazione attraverso la sofferenza. E’ che la sofferenza fa parte della natura, anche se ci si sforza di nasconderla, salvo le volte, in cui – come nel caso di Terri Schiavo – viene spettacolarizzata e resa pubblica da un dibattito che si fa quasi astratto; lontano appunto, dal corpo.
ciao a tutti
_Luigi
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