Dicevamo, notte bellissima, piena di emozioni quella di “voci leggere di
notte” [tutte le informazioni sul progetto europeo sul sito della biblioteca di Cologno Monzese] (conosciuta anche come “storie di andata e ritorno” o maratona dei
racconti).
C’era un tema: migrazioni, incontri di popoli, culture, individui uomini e donne diverse. Dunque l’essenza della vita: e l’essenza della vita si è trovata, sentita, vista, in questi racconti.
A volte erano storie terribili di donne e uomini strappati, feriti, fuggiti; altre volte storie più lievi, anche se, sullo sfondo, la separazione, il distacco, lo spaesamento.
Qui di seguito un po’ degli autori/libri che sono stati
raccontati.
Erri De Luca uno degli autori più frequantati, per
esempio con Lettera ai clandestini; La fabbrica dei voli; L’ultimo
viaggio di Sinbad. Anche Laura Pariani è stata molto
raccontata, tutte storie da Quando dio ballava il tango [il
gdl lo conosce bene questo libro eh!]. E naturalmente sugli scudi anche
un’altra vecchia conoscenza del Gruppo di Lettura: Antonio Muñoz
Molina con lo straordinario Sefarad [permettetimi una nota sui
brividi provocati dal racconto della storia del
signor Salama fatto proprio da uno dei nostri
gidiellisti!!] ripreso anche a più voci e in più lingue nella performace
molto emozionante regalata dal personale della biblioteca di Cologno
😉
Gian Antonio Stella, con il suo L’orda. Quando gli albanesi eravamo noi,
ha decisamente fatto breccia nei cuori dei narratori.
La commozione, si diceva: che dire allora del ritorno di Walter
Benjamin nella sua biblioteca [Bruno Arpaia, L’Angelo della
storia].
William Shakespeare con Il mercante di Venezia:
incredibile forza, raccontato così.
E poi i casi unici: Bronislaw Malinowski, Gli argonauti del pacifico occidentale; Jaime de Angulo, Racconti indiani; Manuel Rivas, La mano dell’emigrante; Renée Reggiani, Il treno del sole; Rukshana Smith, Sale sulla neve; Jane Marks, Bambini nascosti;
Poi, Patrizio Epifani, Luna Piena; Osvaldo Soriano, Il figlio di Butch Cassidy e le storie di Futbol.
La notte avanzava sorprendente, le pause con il caffé caldo e le torte e le focacce sostenevano la magia; Anglisani incitava i narratori a serrare le storie, a metterci tutta l’energia. Temev ala fuga del pubblico. Che invece restava, ad ascoltare, in silenzio.
Altri: Maurizio Maggiani, L’anno della polacca; John Steinbeck, La valle dell’Eden; Franz Kafra, America; e Il Castello; Luis Sepúlveda, Patagonia Express; Edoardo Galeano, Le labbra del tempo;
Omero, Odissea; Carmine Abate, La festa del ritorno; Ivo Andríc, Il ponte sulla Drina; Andrea Camilleri, Gli arancini di Montalbano.
E altri ancora, visto che più di novanta son stati i racconti. Si è finito alle nove del mattino, con l’ultimo caffé e il sole e l’aria fresca.


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