– Luca Ferrieri
S�, davvero, un film sulla lettura dalla prima inquadratura all’ultima.
Sui mondi paralleli creati dalla lettura, sulla sua capacit� di “fulminare” il mondo e cambiare la realt�. Sulla sua capacit� di fare proselitismo senza farlo (alla fine leggono tutti, compresi quelli che non avevano mai aperto un libro, trascinati dall’”energia” della meravigliosa libraia). Attenzione, amici, quel che si legge accade e (ci) accade! (anche se mai come copia di copia…)
Vedo che la critica, sia pur largamente favorevole, � divisa e qualcuno lamenta la confusione finale della trama e il sapore leggermente almodovariano del film. Tra gli sceneggiatori c’� Francesco Piccolo, uno scrittore che ha dedicato alcune riflessioni e un bellissimo racconto (“Quando il dito indica la luna” in “Storie di primogeniti e di figli unici”) al tema della lettura.
Gli unici appunti che mi sento di fare a questo bel film sono due:
– la vicenda del “doppio werther” (la cito cos� in codice per non togliere il piacere a chi non ha ancora visto il film) io l’avrei lasciata senza un riscontro nella realt�, perch� avrei preferito che l’invenzione del doppio rimanesse sul piano dell’immaginario, che fosse un esempio di come un inconscio nutrito di lettura pu� generare una realt� parallela, senza che essa debba meccanicamente tradursi in esistenze effettuali (trovo in questo una contraddizione rispetto al programmatico, e da me apprezzato, “antinaturalismo” di Soldini).
– ci sono almeno due incidenti di troppo nel film, soprattutto l’ultimo, narrativamente abbastanza inutile.
Trovo invece affascinante e molto riuscita la dimensione “corale” del film (credo che questo riguardi da vicino anche la possibilit� e il senso di un gruppo di lettura).
A tutti/e ciao
Luca Ferrieri
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