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LETTURE LENTE E MULTIPLE note a margine dell’incontro del 16 gennaio 2003 l.g. saluti a tutti gli amici del Gdl; nota a corredo di quanto ci siamo detti nell’ultima riunione: a proposito del modo di leggere i libri e del rapporto con la poetica e con l’autore. rischio di ripetermi ma cito ancora alcune idee…

LETTURE LENTE E MULTIPLE
note a margine dell’incontro del 16 gennaio 2003

l.g.
saluti a tutti gli amici del Gdl;
nota a corredo di quanto ci siamo detti nell’ultima riunione: a proposito del modo di leggere i libri e del rapporto con la poetica e con l’autore.

rischio di ripetermi ma cito ancora alcune idee di un critico come Cesare Segre sul modo di avvicinare un grande romanzo (ma probabilmente anche un piccolo romanzo). A proposito del don chisciotte scrive:

“Meglio ancora se personaggio e romanzo si riveleranno cos� complessi da esigere approcci lenti e multipli, e da lasciare inesplicato quel tanto che � la riserva di vitalit� dell’opera d’arte”.

approcci lenti e multipli: c’� dunque posto per letture tutte emozionali; per letture critiche; per letture trasversali; per letture ripetute; per letture semiotiche: dove sta l’autore?; il punto di vista?; il narratore/ i narratori, le voci.
Per letture “storiche”; letture come-diavolo-vogliamo-farle.

Il Gdl forse ci pu� aiutare a praticare queste letture plurime, ripetute: come se ognuno di noi ne facesse una, o due o tre tipi diversi.

“…e da lasciare inesplicato quel tanto che � la riserva di vitalit� dell’opera d’arte.”:
consapevoli comunque che molto rimarr� non spiegabile e forse nascosto; e che a ogni lettura scopriremo qulcosa di nuovo.

La poetica
La poetica non copre e nasconde il testo; forse lo aiuta ad arrivare a noi.
Soprattutto se accettiamo la parzialit� della poetica, il fatto che il testo sia comunque altro da essa.
Che la poetica stia come un fenomeno accanto all’autore – che l’ha enunciata e ha provato a trasferirla nell’opera; e accanto all’opera che ha una vita autonoma, spesso assai pi� ricca della poetica che l’ha ispirata.

Come spiega sempre Segre scrivendo del chisciotte:

“Nessun’opera � per�, almeno nel suo aspetto complessivo, cos� lontana dalle poetiche cui rende omaggio. Resta dunque da verificare che coscienza avesse Cervantes dello sfasamento fra la sua teoria e la sua pratica letteraria, a vantaggio della seconda, della sua straordinaria modernit�”.

ciao a tutti

-Luigi

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