I libri più belli, letti nel 2019

Henri Matisse, The Innatentive Reader, 1919
Henri Matisse, The Innatentive Reader, 1919

Eccoci anche quest’anno al post dedicato ai libri più belli, letti nei dodici mesi. L’appuntamento è diventato quasi un caso di studio: un vero gruppo di lettura esteso, un fiume di idee e consigli; a volte anche di schermaglie, quasi sempre confronti ricchi di stimoli e argomenti.
Ricordo le regole per chi non avesse mai partecipato:
1) scriviamo nei commenti i libri che ci sono piaciuti (ma anche quelli che vogliamo stroncare) e che abbiamo letto nel corso del 2019. Ovviamente è possibile mettere anche considerazioni, recensioni, fare domande.
2) Importante che ci si occupi di libri e cultura; evitiamo per favore, digressioni fuori luogo e tema, soprattutto digressioni di propaganda politica che ogni tanto si sono manifestate e che hanno generato un certo disagio.

Per leggere i commenti del 2018 (sono 28 pagine in tutto):
https://gruppodilettura.com/2018/03/25/i-libri-piu-belli-letti-nel-2018/comment-page-1/#comment-74568

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743 risposte a “I libri più belli, letti nel 2019”

  1. Sono felicissimo e onorato di essere io a lasciare il primo commento! 🙂 Vi segnalo che ho pubblicato un nuovo post sul mio blog, in cui ho raccontato una mia esperienza molto importante e molto personale: https://wwayne.wordpress.com/2019/03/02/povero-ma-felice/.

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  2. Non per darmi peso o arie, ma solo perchè su questo libro ho bisogno di sentire altre voci e mi dispiace che scompaia il suo esistere e la sua citazione riprendo un mio post ultimo dell’anno 2018 ( e di fatto di un giorno fa) e lo riposto qui.
    Perchè di Manuel Vilas si parli e si discuta , please…che questo è proprio un libro su cui confrontarsi
    ——————————————–

    1- Sto leggendo un libro che mi sta destabilizzando molto – non saprei come dire meglio – è in parte un memoir, un’autobiografia, una considerazione sul mondo, una preghiera laica sulla morte,

    riesco ad avvicinarlo solo ad Annie Ernaux – ma solo per la crudezza con cui l’autore mette il suo corpo la sua vita i suoi genitori sul tavolo della letteratura a farcene consumare la sostanza insieme a lui ( stile e visione sono diversissime da Ernaux, è solo il coraggio della nudità esposta che me lo fa avvicinare).

    Autore Manuel Vilas – In tutto c’è stata bellezza,il titolo ( Ordesa in spagnolo) libro boom in Spagna l’anno scorso, di cui dicono benissimo Sia Aramburu che Javier Cercas e moltisimi critici di vaglia.

    All’inizio non capivo,ero disorientata e anche infastidita, ora comincio forse a capire questa liturgia laica di onore ai genitori morti, la perdita, la memoria, il fondamento della vita, il ricordo, la sua decostruzione, e tutta la tua infanzia, la loro malattia, tu bambino, le fotografie, tutto scorre a infilzare l’eternità dell’amore..
    Libro antisentimentale, paradossale spesso, barocco come il barocco è:che corteggia la morte che è la cosa che fa più merito alla vita ( cit),

    mi tiene incollata e penso che abbia dentro della grandiosità, anzi no, della grandezza.

    Sono solo a metà. Ma un libro così,giuro, non assomiglia proprio a niente.

    Per favore che qualcuno/a lo legga

    2-Ecco, ho finito Manuel Vilas IN tutto c’è stato bellezza.

    Un libro che non riesco a definire, sconvolgente, struggentissimo, incazzoso, blasfemo, un inno delirante ma vero a suo padre e a sua madre, al suo amore per loro. Un libro sulla loro mancanza, sulla loro indispensabilità, sui loro corpi e sui loro cadaveri, sui loro fantasmi, sull’esclusività dell’amore filiale.
    Mai letto un libro di questo genere, il cui delirio ti manda in delirio. Potente, acuminato, delirante.

    Ripeto che qualcuna/o lo legga, ho bisogno assoluto di confronti.

    ah, a me ha bruciato il cuore – e il cervello, per dire.

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  3. @Cristina cos’altro posso fare se non uscire ( sotto una pioggia sgradevole), cos’altro se non andare a prendermi. ORDESA. di Manuel Vilas e mettermi a leggerlo tremebonda e curiosa come una scimmia? Niente altro e esco. baci. Cam
    condividere letture e’ un piacere per me irrinunciabile.

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  4. tu sei tremebonda, io sono tremebonda del tuo essere tremebonda, noi siamo comunque tremebonde, viva la tremebondaggine di reciprocità

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  5. questa è bellina, via.

    universo delle biblioteche, pure spiritosi: ricevo un libro ordinato tramite il circuito- provenienza: Biblioteca lettori pazienti.
    acci, mi dico…guarda sti qua, che nome!

    poi leggo meglio – Ospedale Lotti Pontedera. Erano proprio pazienti, ma in un altro senso!
    sarò scema?

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  6. @tutti
    Ho letto un breve saggio di Michela Murgia che forse voi già conoscete, tratta di cittadinanza e del tentativo di farla coincidere con “l’identità”:

    ►“Cittadini di un mondo scelto”, in Michela Murgia,”Futuro interiore”, Einaudi, 2016, 84 p. (pp. 7/35)

    Gli stati nazionali di cui si compone l’Europa – continente demograficamente in calo e anagraficamente molto vecchio – vantano una cultura con pretese di omogeneità, ma nella società di oggi i valori di identità, la lingua e l’etnia non coincidono con i confini geografici. La costruzione “dell’identità”, vessillo di tutte le destre xenofobe è funzionale all’esclusione dell’altro. I concetti di cittadinanza “Ius soli” e “Ius sanguinis” sono entrambi superati, legati come sono all’espansionismo e alla guerra di conquista, il primo, e al concetto di razza, il secondo. Si deve lavorare per addivenire a un ancora inesistente “Ius voluntatis”, concetto concretizzabile solo se si è disponibili a comprendere la differenza tra ”appartenenza nazionale” e “identità”.

    Ricchissime queste poche pagine, nella sua brevità, questo saggio dice cose giuste e puntuali.

    Ciao,
    Mariangela

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  7. @tutti

    Vedo che il blog ha già trattato il tema oggetto del saggio di Murgia: penso non sia fuori luogo mettere qui i link di questi articoli, a proposito di “identità”.

    https://gruppodilettura.com/2006/11/13/learn-in-india-3/
    https://gruppodilettura.com/2006/11/13/learn-in-india-3/

    Sono quanto mai attuali!

    Ciao
    Mari

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  8. @Cristina Una vera fatica per me leggere Vilas, tutto quello che hai già detto tu e’ adatto a questo romanzo, dai forti, impudichi (???) pensieri. Non lascia indifferenti, sconvolgente per me, non so cosa ho letto . Certo difficile, per me dire cosa stia muovendo tra i miei pensieri più reconditi , indicibili ( o inconfessabili ) mi ha ricordato fin dall’inizio un periodo in cui ( per insistenza di
    qualcuno) ho frequentato per breve tempo una serie di incontri con una analista , incontri da cui tornavo in uno stato simile , simile e basta. ciao Cam. ( non conoscevo. questo scrittore, forse e’ per questo….boo!)

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  9. Michela Murgia (quasi) sempre dice cose giuste e puntuali con una lingua precisa e scolpita ( lo dico a posteriori, non sono cieca sulle cose importanti)
    . é la mia amica adorata, intelligentissima e calorosa, una festa leggerla o ascoltarla

    ————-
    sto leggendo – per rilassarmi dopo Vilas – Il GENIO DEGLI UCCELLI magnifico librone scientifico di ornitologia ( e non solo,) ma scritto in modo brillante e deliziosamente scorrevole da Jennifer Ackerman -divulgatrice scientifica da decenni,

    non solo imparo e mi diverto ( il corvo della Nuova Caledonia è l’animale che ha il cervello più simile ai primati e all’uomo, lo sapevate?? sa usare utensili, fare un uncino per sollevare un contentiore, contare, ricordarsi dove ha messo i semi mesi prima, e ha strategie simili a quelle di un umano o di uno scimpanzè), gli uccelli derivano dai dinosauri e hanno avuto un’evoluzione cerebrale che – pur convergente con quella di noi umani – è del tutto differente ma singolarmente interessante .
    La spiegazione del volo delle masse di storni mi ha lasciata senza fiato, ad esempio, è una cosa basata sul 7 – ogni individuo si allinea ai 7 a lui più vicini in uno schema reticolare fantastico che produce quelle forme che anneriscono il cielo e non si sontrano mai. Fra l’altro è una strategia anche di difesa dai predatori ( somigliano a enormi uccelli? civette e predatori staranno alla larga!)

    Insomma piantiamola di dire che è un’oca o ha un cervello da gallina, dopo questo magnifico libro, festoso e sorprendentemente affascinante non è più possibile.

    Inoltre vi trovo una frase che mi conquista in modo definitivo: eccovela calda calda
    “Le parole hanno questo potere ( inciso mio: sminuente ad esempio se chiami qualcosa come paleo o vecchio…).Siamo una specie che attribuisce un nome alle cose, e il modo in cui le chiamiamo influenza il modo in cui le pensiamo…etc”
    Geniale. ecco spiegata in modo semplice la funzione performativa delle parole.

    Yes. (figurarsi quando poi non le si chiamano: come NON si chiamano le professioni femminili, o le strade o le piazze ( quante donne conoscete sulle targhe delle strade??), o ” la mamma stira e lava i piatti, il babbo legge il giornale “( citaz. da abbecedario in uso alle scuole elementari oggi – non ricordo dove).
    E tutti i buonisti, le pacchie e le crociere e le altre porcherie che da mesi ingolfano la boccaccia di qualcuno fanno pensiero, opinione, altro che.

    Bè, accanto agli uccelli mi sono presa il lusso di un libro di David Foster Wallace, sul tennis gli uragani la trigonometria e altre cose divertenti. ( anche quella ,una festa, l’esplosione della massima intelligenza. ve ne dirò

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  10. Già Camilla. Grazie di averlo letto anche per me.
    Si non si sa cosa si legge, ma si viene travolti lo stesso.
    >Io lo comprero’ ( era della Biblio) e lo rileggerò. Nemmeno io so nulla di Vilas. Ora so un poco il suo cuore, in questo insight oscenamente intimo che lui ci offre.

    Io ero in quello stato stuporoso di innamoramento da bambina sui 10-12 anni, di questo sono sicura. Mah.
    Davvero un libro non definibile, inverecondo, pazzesco.

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  11. Forse David Foster Wallace è TROPPO intelligente…..mizzica sto facendo una fatica a seguirlo! fulminante, profondo, caleidoscopico, onnisciente….

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  12. Il genio degli uccelli aggiudicato per mio marito, attivista nella Lipu. Lo apprezzerà sicuramente.
    Brave tutte, continuate a condividere le vostre letture e i vostri commenti appassionati. Chissà che anche per me non tornino tempi migliori per nuove letture da condividere con voi 😘

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  13. @ Cristina
    di Manuel Vilas:

    il mio credo libero (e laico)
    Credo
    che dobbiamo esaltare la vita, condurla fino si confini ultimi dell bellezza sovrannaturale

    Credo nei fiumi senza nome, nei sassi che giacciono sotto le acque di quei fiumi. Credo in tutti quegli organi che ogni giorno inventano il mio corpo.

    Credo nel prolungamento. della bontà dei morti. Credo nella felicità. dei morti sulle cui tombe la pioggia cade testardamente
    Manuel Vilas

    Aggiungo ( tratto sempre da “il mio credo. di Manuel Vilas , qualche. riga che mi ha incuriosita…ulteriormente)

    Credo in Anna Karenina, nel suo crollo generale, nel suo crollo festoso. Credo in Jay Gatsby, nella dolce e blanda curiosità della pallottola americana che l’ha ucciso.

    Manuel Vilas
    …….

    le farneticazioni continuano a lungo.
    C’ avrà voluto di’?

    Credo di non averne la minima idea. Cam

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  14. Ma Camilla,
    a volte le poesie sono solo echi, risuonano, mica c’è per forza un messaggio chiaro, univoco, farnetica m,a dice cose che a me rispondono con significati, sensi, immagini, mi parlano…. sono accostamenti culturali, paradossi, innesti…funziona così molta poesia di oggi, non credi? quella che conosco io, almeno

    E comunque lui ha elaborato un particolare rapporto con la morte, la esorcizza, la addomestica e la frequenta. e anche questo, per dire, è interessante, per me
    Questo lo accomuna a Ernaux, cioè che parlando del suo intimo particulare individualissimo riesce a parlare di cose che sono di tutti noi, amori, passioni, paure, esasperazioni, sortilegi, incrostazioni…umani fragili, perduti come siamo. figli perenni.

    Ieri sera ho visto in anteprima LA promessa dell’alba, film francese tratto dall’omonimo libro di Romain Gary ( uomo che io amo) sul suo rapporto fortissimo, morbosamente stretto dominatro in modo pazzesco dalla madre Mina.
    Interpretato da una strepitosa Charlotte Gainsbourg, tratta dell’infanzia a Vilna ( allora Polonia) del loro vagabondare nel mondo, dell’arrivo in Francia, del suo spronare il figlio ad avere successo, coraggio, a salvare la Francia ( sarai ambasciatore! e lo diventò davvero!!!), dell’aviazione, del suo eroismo delirante del suo scrivere, come la madre gli imponeva di fare ( fra duelli, malattie estremismi, fughe in Inghilterra rocambolesche, una vita che dire avventurosa è dire poco), dell’estremismo materno, del suo sognare per il figlio futuri grandiosi, una madre dominante, estremista e amatissima, forse causa del suo essere poi uomo vagabondo e di successo ma anche fondamentalmente infelice.
    Alla fine del film viene detta una frase sull’amore per la madre – la prima donna, amore ineguagliabile. che mi ha riportata di colpo a Vilas. identico innamoramento implacabile che non ne ammette altri.

    Patologico? certamente. Ma anche questo è umano.
    Del resto ne La lingua salvata non succedeva più o meno la stessa cosa fra Elias Canetti e sua madre?
    e vabbè, prendiamo ciò che ci piace se ci piace.

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  15. @tutti
    Barlume di luce in una domenica a tratti buia, metto qui questo passaggio de “I miserabili”:

    “Mettere, col pensiero, l’infinito inferiore in contatto con l’infinito superiore si chiama pregare.

    Non togliamo nulla allo spirito umano; sopprimere è male; bisogna riformare e trasformare. Certe facoltà dell’uomo, il pensiero, la meditazione, la preghiera, sono dirette verso l’Ignoto. L’Ignoto è un oceano. Che cos’è la coscienza? È la bussola dell’Ignoto. Il pensiero, la meditazione e la preghiera sono grandi irradiazioni misteriose: rispettiamole. E dove si dirigono queste maestose irradiazioni dell’anima? Verso l’ombra, vale a dire verso la luce.

    La grandezza della democrazia sta nel non negare nulla e nulla rinnegare dell’umanità. Insieme, o almeno accanto al diritto dell’Uomo, c’è il diritto dell’Anima.

    Schiacciare i fanatismi e venerare l’infinito, questa è la legge.

    Non basta prosternarci sotto l’albero della Creazione e contemplare i suoi immensi rami pieni di stelle, abbiamo un dovere: lavorare sull’anima umana, difendere il mistero contro il miracolo, adorare l’incomprensibile rigettando l’assurdo, non ammettere d’inesplicabile altro che il necessario, rendere sana la fede, togliere la superstizione di dosso alla religione, liberare Dio dai bruchi.”

    Vale per la preghiera, ma anche per la meditazione, per il pensiero, per tutte le elaborazioni dell’animo umano.

    Ciao
    Mari

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  16. @ Cristina
    Se c’è. una scrittrice lontana dai deliri letterari , dalle complessità del fantastico, dalle espressioni simboliche , che io non giudico assolutamente, e’ Annie Ernaux.
    Che è acuta e limpida , realistica fino allo spasimo, lucidissima e ” scientifica” , ogni sua azione letteraria e’ illuminata di luce accecante, una microchirurgia dei sentimenti umani, senza simbolismi né possibilità. di equivoci.Lontanissima dal fantastico, dal surreale e dal simbolico. Io non ho criticato questo Vilas ( di cui non conosco niente altro)ho solo copiato qualche frammento da ” Il mio credo libero e laico” di Manuel Vilas che mi sembra curioso. Cam

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  17. @Mariangela grazie per i brani riportati. Mi hanno fatto riassaporare un grande libro.

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  18. Si davvero, bello questo brano grazie!
    Camilla, certo, concordo in tutto su ciò che dici di Annie. Io li accomunavio solo ed esclusivamente nel senso che ho detto, di fare del loro intimissimo dentro cosa umana – e quindi universalmente condivisibile e comprensibile. Lo stile è mille chilometri distante. Meglio così, a me le copie non piacciono

    Peraltro non so nemmeno se mi verrebbe da definire Vilas simbolico o surreale. Boh, E’ altro da Ernaux, del resto come Ernaux chi ci può essere? solo lei, unicamente

    Esco da un altro film teneramente scombiccherato, vagamente surreale e femminilmente scompaginato, sospeso e pieno di citazioni ( ci ho visto Fellini, Antonioni, Benigni, e chissà chi altro), anche musicali.

    Valeria Bruni tedeschi qui con pezzi di famiglia reale ( la madre è la vera madre – la figlia è la vera figlia) ne I villeggianti ( che rievoca la villeggiatura goldoniana quindi, no?). Una delizia per palati raffinati

    (io qui ve lo giuro: senza la letteratura e il cinema io sarei morta da molti anni, e non è una boutade)

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  19. liberare dio dai bruchi è….. bellissimo!!!!!!!!!!!

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  20. Buongiorno, grazie a tutte voi ( Cam, Mariangela, Cristina, Dani ) che scrivete con acume, passione, riflessione e soprattutto con quella civiltà e rispettosa lingua che altrove non trovo proprio. Vi ringrazio perchè avete risollevato il mio umore stamattina, ero così amareggiata e delusa e indignata per alcune risposte razziste e ignobilmente volgari ricevute in fb 😦
    questo blog grazie a Luigi e a voi è stimolante, spesso appassionante nelle divergenze ma sempre rispettoso e intelligente.
    buona settimana 🙂

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  21. @ Editalara @ Dani
    Ti ringrazio,per la mia (molto piccola parte) per le cose belle che hai voluto dire. A me fa bene questo supporto positivo, mi trattiene dalle facili, sgradevoli polemiche, che a volte (!!!) possono farci un tranello , comunque segno di stupidità e non certo di affermazione personale rispetto a un’altra compagna di letture.@ Dani mi e’. sembrato di sentirti molto presa dal lavoro , un tantino stanca per poterti concedere letture come vorresti.
    I libri sono per tutte noi una vera gioia anche se occorre un impegno che non sempre possiamo “infilare” tra tutte le incombenze quotidianamente necessarie. Propongo allora a te e a tutte le lettrici una serie di libri NON IMPEGNATIVI, ma molto belli e lievi. Una pausa tra gli impegni e gli eccessi di emozioni .
    Mi ha fatto bene leggere alcuni brevi storie che Adelphi e ATLANTIDE ( la nuova C. ed.) hanno recentemente ripubblicato.
    Di Adelphi
    Madeleine Bourdouxe:Marie aspetta Marie / Emmanuel Carrere: La settimana bianca/
    di ATLANTIDE: Polly Clark /Larchfield
    di Nada Malanima/Leonida.
    Io mi sono molto divertita e leggera. E ce ne sono molti altri, deliziosi. Un abbraccio Cam

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  22. @EditaLara: Facebook è il regno della volgarità e del razzismo. Andare lì e lamentarsi di questi suoi difetti è come andare allo stadio e lamentarsi se qualcuno ti schianta una bottiglia di vetro in testa: lo sapevi prima di entrare che poteva finire in questo modo.
    Un consiglio da amico: stai lontana sia da Facebook che su Twitter, perché in entrambi i social volgarità e razzismo sono di casa. Su Instagram invece impera soltanto la volgarità, ma di quella ce n’è in quantità industriali: non avevo mai visto tante tette e tanti culi tutti insieme, neanche nei calendari da parete che circolavano negli anni 90 e 2000. Io ovviamente ci sguazzo, e seguo oltre 200 star di Instagram così volgari che le censurerebbe pure Playboy! 🙂

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  23. @Ww infatti sto meditando di lasciare fb, anche se in effetti io lo utilizzavo proprio per lo scopo per cui è nato all’inizio.
    @Camilla ho cominciato sabato la lettura di “Larchfield” ! davvero curioso e soprattutto bellissima l’edizione numerata di Atlantide, ho il numero 609 , ahhhh come mi sarebbe piaciuto avere il 999 🙂 !

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  24. @grazie Cam dei suggerimenti. Tuttavia, una bella lettura in corso c’è. Vi dirò..
    Sono presa si, è un periodo difficile, pieno di ansia, insonnia, con problemi che si accavallano. Sto cercando di resistere, ma in certi momenti è dura. Mi manca leggere, camminare nella mia campagna, vedere un bel film…speriamo vengano tempi migliori

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  25. @Dani: Ti auguro di cuore di superare presto questo tuo momento difficile. Nel frattempo, stai adottando l’atteggiamento giusto: non farsi abbattere, e resistere sempre.

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  26. Dani, cara, ti do’ la mano….tieni duro

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  27. Voglio segnalare alcune letture che in questi primi mesi del 2019 mi hanno dato buone sensazioni:
    NOTTI STELLATE di Marcello Fonte vincitore del premio come migliore attore all’ultimo festival di Cannes; una scoperta inaspettata dove il protagonista si racconta (la storia si ferma ai dodici anni circa quando entra a far parte della banca musicale del paese e di come questa cosa dara’ una svolta a una vita ribelle, spesso ai margini dove l’esperienza scolastica e’ vissuta con fastidio e disinteresse)
    MIDDLE ENGLAND di Jonathan Coe che riprende alcuni personaggi (la banda dei brocchi – la famiglia Winshaw gia’ conosciuti in precedenza da chi ama e segue questo scrittore inglese cinquantasettenne; e’ un romanzo che e’ anche uno spaccato della realta’ attuale inglese (BREXIT su tutto) e ci accompagna passo passo verso questa deriva dove nessuno conosce gli sviluppi, come se la macchina da presa si spostasse dalle banchine del porto abbandonate alla zona delle fabbriche di Manchester o Liverpool in disuso e deserte…
    Poi un po’ di poesia con Franco Arminio – RESTERANNO I CANTI e Raffaello Baldini – PICCOLA ANTOLOGIA IN LINGUA ITALIANA: non so spiegarmi ma la poesia, che non ho mai particolarmente apprezzato, ora mi piace sempre di piu’…
    A margine, ma non per questo meno importante segnalo un libro TERRA MATTA di Vincenzo Rabito cantoniere siciliano semianalfabeta vincitore del Premio Pieve nel 2000; La storia di questo libro e’ interessante e curiosa e non l’avrei mai conosciuta se non avessi visitato il PICCOLO MUSEO DEL DIARIO a Pieve Santo Stefano (AR) che consiglio caldamente. In breve questo signore per sette anni (dal 1968 al 1975) scrisse la storia della sua vita “maletratata e molto disprezata” condensandola in un migliaio di pagine piene zeppe di virgole, punti e virgola ed espressioni in una lingua siciliana molto piu’ indecifrabile di quella di Camilleri….Pero’ ne esce un libro divertente e umanissimo…
    Nb Cristina: ho messo sotto tiro il libro “in tutto c’e’ stata bellezza” di manuele vilas perche’ ne hai parlato con molto pathos e siccome lo avvicini alla Ernaux penso che non ci si possa sbagliare!!!

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  28. Ciao Giulio! bello leggerti ogni tanto!
    Grazie.
    Guarda, leggi la risposta di Camilla sulle differenze fra Ernaux e Vilas – che sono … enormi. Lei è scientifica e microanatomica, lui ribollente, pieno di pathos dolore, delirio, un barocchismo emotivo. Tutta una cosa diversa. ma il libro è molto…intrigante.
    Sta piacendo a miei amici co-lettori insospettabili.
    Vedremo.

    I diari della Pieve di Santio Stefano regalano spesso tesori di storie italiane sconosciutissime.

    Per la poesia ( che regala meraviglie): è tassativa Mariangela Gualtieri. La amerai. lei ha il dono della grazia e della purezza amorevole.

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  29. Giulio, MIDDLE ENGLAND di Jonathan Coe, scrittore di grande levatura per me, l’ho letto e l’ho consigliato un paio di mesi fa ma sembra che qui si parli sempre e solo dei soliti scrittori. Ho scritto anche che L’ assassinio del Commendatore di Murakami è un libro che intriga, scritto, al solito, in maniera superba ma non sono riuscito a scalfire nessuno.
    Saro’ piu’ fortunato prossimamente, spero.

    Saluti, Claudio

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  30. Claudio. qui si parla sempre dei soliti scrittori… davvero? . E cioè, quali?
    No perchè io ho parlato di Vilas, Rodoreda, Foster Wallace, Mariamngela di Victor Hugo e Dusan Velivocic, Camilla parla di molti scrittori di ogni dove, qui ha ri-spiegato cose su Ernaux ad es. etc etc e poi a me pare che di Coe si sia parlato…

    comunque non capisco quale sia il problema, e mi spiace questo tono recriminante… certo chi è più presente parla di quello che legge e di … funziona così

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  31. @ cla. Ti posso capire benissimo, anch’io. quando mi affeziono a un certo libro, ancora di più. quando amo uno scrittore vorrei condividere questi dolci entusiasmi con qualche altro lettore e ammetto che a volte ci rimango. male di fronte al disinteresse degli amici del blog. Certo e’ che i libri sono infinitamente più numerosi di quelli che a una sola persona possa essere possibile leggere. Per quanto riguarda Coe e anche Murakami, scrittori molto. molto prolifici e ” sbocciati” da parecchi anni , con grande successo di lettori e’ molto difficile soffermarsi su ogni libro che annualmente , quasi, per Murakami e spesso per Coe ( mi pare ne siano tradotti una dozzina).Anche perché. le ” novità” internazionali, sono moltissime e …fanno gola.Forse si dovrebbe raccontare di più su un libro che ci piace molto, insistendo sulle parti ” speciali”, che lo rendono particolarmente ” imperdibile”.Allora il lettore ( tu in questo caso) impreziosisce con una piccola parte di sé il libro amato che diventa molto più. visibile e attraente. Comunque apprezzo anch’io Coe , mentre non ammiro particolarmente Murakami. Scrivi sempre Cla, ricordo i tupi preziosi interventi …tempo fa’. ciaociao Cam

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  32. Caro Claudio,
    dai, dicci ancora, ha ragione Camilla a invitarti a essere più presente e a darci le tue mmotivazioni.
    Per il poco che ho capito Murakami è un po’ divisivo, ad alcuni piace molto, ad altri decisamente meno. Io ho letto un suo libro e non vado oltre, non mi ha conquistata al punto di dedicargli altro tempo ( poi una/o sbaglia, magari eh).

    Come vi dicevo sto leggendo una magnifica opera di divulgazione scientifica-ornitologica – come diversivo, ma ho proprio scelto bene – Un librone NON illustrato sull’intelligenza e le abilità straordinarie del mondo dei volatili, si chiama Il genio degli uccelli. E’ un libro affascinante e incantevole, divertente, documentato, scritto in modo scorrevole ma esauriente e preciso, pieno di riferimenti ( se uno/a vuole).
    Era moltissimo che non leggevo un’opera che mi da tanta sorpresa, che mi allarga gli orizzonti e mi incanta per la straordinarietà della natura.

    Davvero consigliatissimo anche ai non appassionati, spalanca la mente, ed è scritto in modo molto limpido, trascinante e caloroso.

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  33. chiedo già perdono a tutti per questo breve sfogo ma lasciatemelo fare.

    I TEMPI SONO CUPI E IL MEDIOEVO SI AVVICINA RAPIDO, NON CE LA FACCIO PIU’ A SENTIRE OGNI SANTO GIORNO MINISTRI, ASSESSORI, ecc CHE VOGLIONO DERUBARCI ( tutti, non solo noi donne) DEI PIU’ IMPORTANTI DIRITTI, CONQUISTATI ANCHE CON FATICA.
    VORREI URLARE !
    Mi sento così demoralizzata, impotente, scaraventata verso un oscurantismo assurdo,
    a partire dal vergognoso , inqualificabile ddl Pillon FINO alle frasi dell’ assessore alla Cultura di Mantova:

    «O si nasce donne fertili o si nasce donne inutili».
    E ancora: «O si nasce uomini o si nasce eunuchi».

    MA COME SI FA A DIRE ENORMITA’ VERGOGNOSE DEL GENERE ??????? E RICOPRIRE RUOLI TANTO IMPORTANTI ????
    Non voglio intavolare un discorso politico ma trovare conforto in voi che credete come me nell’importanza della cultura, della parola, dell’EMANCIPAZIONE.

    Condivido con voi qui la gioia di aver acquisito un nuovo cuginetto, un bimbo colombiano di due anni appena adottato da mia cugina . Una donna donna inutile perchè non ha partorito bimbi suoi?
    Ed io pure sono una pessima donna , anzi una pessima riproduttrice avendo partorito solo una figlia!

    Per non parlare delle sentenze che si susseguono sullo stupro, emesse proprio da donne poi!

    Il mio prossimo libro, appena arrivato dalla biblioteca , sarà “Boy erased” di Garrard Conley, forse ci metteranno al rogo noi che leggiamo “roba” del genere?

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  34. Le motivazioni, cara Cristina, sono che ogni volta che vi ho fatto partecipi di un libro letto non ho ricevuto una parola a favore o contro. Eppure ho sempre presentato libri scritti da scrittori di livello mondiale tipo McEwan, Coe, Murakami, Marias, Perez-Reverte, Yehoshua, Grossman. Possibile che non trovi nessuno interessato a simili campioni di scrittura? Possibile.

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  35. Poi leggo molto i gialli. Siccome non mi piace la televisione, odio i social, ho molto tempo a disposizione per la lettura di svago, allora leggo le serie di Manzini, Di Giovanni, Camilleri, Connelly, Lackberg, amo a dismisura Carofiglio, mi piace molto anche come politico quando la sera a cena lo vedo ospite nel programma di prima serata dalla Gruber. Ma di questi ovviamente non vi parlo perchè come dicevo sono soltanto libri carini ma di svago che lasciano poco all’intelletto. Comunque non voglio tediarvi. Dimenticate le mie rimostranze. Rientro nei ranghi zitto zittino. Scusate per il disturbo. Comunque vi leggo sempre piacevolmente, ogni mattina nel giro dei siti non mancate mai. Ciao.

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  36. @Dani
    Tieni duro e leggici! Ogni tanto passa di qui!

    @Cla @Tutti
    Claudio, capita di non avere riscontro: come ho già detto tante volte, non siamo un gruppo che discuta un unico libro, io prendo nota, talvolta vi seguo e mi procuro anche i titoli che citate, ma non è sempre possibile.

    Perché, invece, tu abbia deciso di non parlarci dei gialli che leggi, è cosa che non capisco. Primo: non esistono letture alte e letture base; secondo: il genere del giallo è ormai sdoganato da tempo, ce ne sono di così tanti tipi che varrebbe proprio la pena raccontarci qualche cosa.

    Non trovare scuse, per cortesia.

    Ciao
    Mari

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  37. Ora per esempio sto leggendo l’ultimo di Robert Galbraith (che poi sarebbe uno pseudonimo della Rowland di Harry Potter) si intitola BIANCO LETALE ed anche questo fa parte di una serie con un agente investigativo Cormoran Strike e la sua socia Robin. Libro leggero ma molto piacevole. Mi permette di stare lontano dalla Tv e mi rilassa molto. Questi gialli sono tutti scritti in maniera impeccabile. Ti lasciano poco intellettualmente rispetto a quei mostri sacri citati sopra ma sono comunque molto intriganti.

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  38. Claudio io ho appena letto l’ultimo della Lackberg di cui non ricordo il titolo, interessante ma già è passato via e dire che ne ha parlato persino Dorfles a Un pugno di libri.. Si, buone scritture interessanti i plot ma alla fine a me resta poco. L’unica che amo visceralmente e che mi ha dato tanto è Fred Vargas -e quel satanasso della Kirino ( giapponese), le sue 4 casalinghe ferocissime sono indimenticabili.
    Ma parlaci di tutto dai. e non disturbi, nè mai lo hai fatto! Scherzavi vero?

    Capita di non essere condivisi nelle proprie passioni, anche per sfasamenti temporali. Io prendo nota di molto che qui viene segnalato poi a volte si e a volte no, i fili segreti delle scelte sono strani, seguono percorsi sotterranei e a volte imprevisti.
    Io già ho il percorso del GDL ( uff sti nordici , boh alla finer, si vabbè… tanta natura, tanti pastori di pecore e di anime, tante introspezioni… tanto freddo ahahaha), poi la mia Biblio compra cose allettanti e mi fiondo su qualche novità appena giunta sullo scaffale bibliotecario, poi ci sono i prestiti, poi le scrittrici/scrittori amati. Insomma la scelta è a un crocevia di input difficilmente controllabili.
    Da qualche anno butto sempre un occhio alla letteratura francese contemporanea ( quasi sempre di grande qualità ) e ora anche spagnola (Cercas – Marias – Aramburu – ora Vilas) che offrono prodotti secondo me superlativi. Ma leggo anche altro.
    Tendo a fuggire dal primato angloamericano – ma leggo tanto anche di quello. Io non ho un ricordo eccelso di Coe – ma sono pure smemorina. Giuro che in onor tuo andrò a rileggermi qualche cosa.
    Voglici bene, anche coi nostri difetti.

    Editalara, è un mondo terribile.
    Per chi ha figli piccoli di più. Io sono sgomenta.

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  39. Cristina, della Vargas ho letto tutto cosi’ anche di Hakan Nesser. Entrambi molto buoni. Se ti posso consigliare qualcosa di Coe direi che La casa del sonno, La famiglia Winshaw per rimanere nei gialli, poi La banda dei brocchi e Middle England che è l’ultimo e richiama alcuni personaggi della banda. Per quanto riguarda i consigli che date ho letto 2 libri della Ernaux e mi ha preso tanto, Aramburu con Patria è stato superbo l’ho scritto anche quando l’ho finito.

    Ciao e a presto

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  40. Tra l’altro Cristina ricordo che ti era piaciuto abbastanza Marco Missiroli Atti osceni in luogo privato se ricordo bene. Sappi che è uscito il nuovo libro (ma io non l’ho ancora letto) si intitola Fedeltà.

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  41. leggilo tu e poi mi dici. Bravo che ti ricordi, e grazie davvero caro

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  42. @ cla. prima. di tutto ti considererò come un vero esperto del genere giallo/ nero e poliziesco, una qualità molto interessante e colta su un settore importante e nobilissimo della letteratura . Per es. i libri “di Autore’” (Vargas e molti altri che apprezzi) sono alta letteratura, alla pari con ogni altro buon libro. La famiglia Windshav e’. un capolavoro , una famiglia da paura, un romanzo complesso e agghiacciante, indimenticabile. La bravissima Kirino e’. una scrittrice eccezionale e non c’entra nulla con i livres de poche che si leggono e si gettano per puro passatempo. Questo brutto equivoco non deve più esistere. Perciò ti prego di parlarci delle tue letture ( che tu stesso hai considerato “poco importanti”)
    Sono letture nobilissime e alla pari con tutto quello di cui si parla in questo blog. Dove si cercano buoni libri e basta. Grazie e a presto.Cam

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  43. ecco, si brava Camilla, Claudio sarai il nostro esperto in quel ramo. Quindi sei tenuto a parlarcene! ahah, ciao Claudio, aspettiamo notizie da te, di ogni genere

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  44. @Tutti

    Ho ultimato “Biglietto scaduto” di Romain Gary [Neri Pozza, 2008], letto su suggerimento di un’amica.

    Il tema di questo romanzo è la senescenza nell’uomo e il suo riflesso sull’attività sessuale. Il protagonista, che ancora non può beneficiare dei ritrovati della chimica come avverrebbe oggi, è preoccupato per le sue performance tanto che si inventa una sorta di alter ego, un fantasma che sollecita la sua fantasia, si immagina un maschio giovane, dalla bellezza ferina e scattante (l’autore su questo punto riesce a confondere fantasia e realtà, sogno e vita vera). La défaillance amatoria corre in parallelo al fallimento finanziario e, per questa parte della vicenda, entra in gioco anche la figura il figlio: bello come questo rapporto padre/figlio viene disegnato.

    A me è piaciuto. Lo conoscete?

    Ciao
    Mariangela

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  45. No, di Gary ho letto La vita davanti a sè, un libro sulla sua storia con Jean Seberg di cui non ricordo il titolo, un altro di cui non ricordo niente di niente, e ho appena visto al cinema La promessa dell’alba tratto da un suo romanzo omonimo – tremendo ritratto del suo folle e morboso (reciprocamente) rapporto con la madre.
    Che vita la sua! pazzesca

    Anni fa su raiplay c’era un bel documentario su di lui, ora sparito dalla rete ( o almeno io non lo trovo) credo che ne avessimo parlato.
    Mareiangela La vita davabti a sè è un libro tassativo di grandissima bellezza e tenerezza, Non ricordo se lo hai già letto, se no do it! mi ringrazierai

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  46. @Claudio: Di Murakami ho letto nell’ordine:

    A sud del confine, a ovest del sole
    Dance dance dance
    La ragazza dello Sputnik
    L’ uccello che girava le viti del mondo

    Sono state tutte e 4 delle bellissime esperienze, dei veri e propri viaggi all’interno di un libro unico, di un mondo sconosciuto, di una mente geniale.
    E, come sempre succede alla fine di un bel viaggio, si è soddisfatti di come è andato, ma si è anche tristi, perché avremmo voluto prolungarlo per sempre.
    Riguardo ai giallisti, tra gli italiani oltre a quelli che hai citato mi piace molto anche Fabrizio De Sanctis.

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  47. Consiglio al volo, per libro imperdibile di Romain Gary, oltre ai già citati (mentre sono in attesa di oculista). LE RADICI DEL CIELO. Da qualche parte qui ne ho parlato sicuramente in modo diffuso. Africa, ambientalismo, passione, scritto con il suo personalissimo stile. Si astenga chi ama gli elefanti. Si racconta di stragi, purtroppo ancora attuali. Bellissimo

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  48. Ne hanno fatto anche un film, ma di bassa qualità, credo.
    @Edita…tempi oscuri, oscuri in cui il pericolo avanza strisciante e si nutre di pressapochismo e superficialità. E mi taccio prima che Luigi ci rimbrotti

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  49. @ Editalara Edita mi stringo a te per piangere e piangere su quanto sta succedendo in questo Paese : tipico del clima reazionario, misogino e fascistoide e’ la sottomissione della donna a un ruolo inferiore, fattrice, schiava da ingioiellare e trattare come un essere inferiore , ubbidiente, piuma sl vento, priva di accento e di pensier! c’ e’ qualcosa di più schifoso e violento del disprezzo verso un altro essere umano che si vuole ridotto a una forma nauseante di sprezzante sottomissione, a oggetto di proprietà da usare a proprio comodo. Io ho provato tutto ciò e ho lottato per distruggere questo vergognoso abuso. Non può. tornare, speriamo che le donne schiaccino sotto i piedi questo orrore, una volta per tutte, alleate per sempre con tutti coloro che esigono rispetto e giustizia quale che sia il loro orientamento sessuale , in piena libertà .
    Il numero del mio volume di Larchfueld ( quanto. amo Auden, un simbolo)e’ 173.e’ bellissimo. Ciao tesoro ti voglio bene. Cam

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  50. in scaffale ho anch’io “La vita davanti a sè” ma pare non venga mai il suo momento..grazie però di tutti i suggerimenti.

    @Cam bella, ricambio con tutto il cuore lo sai!

    Ripescando dal lontano passato, un grande G. Rodari :

    “PERCHE’ LA MIA MAMMA DEVE ANDARE A LAVORARE TUTTI I GIORNI, INVECE DI RESTARE A CASA COME PIACEREBBE A ME E AI MIEI FRATELLINI?

    Ho un po’ idea che ti piacerebbe tanto se la mamma restasse sempre a casa a fare la domestica a te e ai tuoi fratellini, a lucidare le vostre scarpine, a lavare i vostri fazzolettini, e tanti altri eccetera, ecceterini.
    Non so che lavoro faccia la tua mamma, ma sarà certo un lavoro utile: utile a voi per i soldi che può guadagnare e utile a tutta la società. E voi dovreste ammirarla ancora di più, non soltanto perchè è la vostra mamma, ma perchè è una donna che lavora: una donna importante e brava.
    Le scarpe le potete lucidare da soli, i fazzoletti li potete dare alla lavandaia, poi vi potete mettere alla finestra ad aspettare che la vostra mamma torni per domandarle: “Che cos’hai fatto oggi? Parlaci del tuo lavoro e insegnaci a diventare bravi come te.”

    G. Rodari, Il libro dei perché .

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