Un giorno, David Nicholls

heart - foto: giuliaduepuntozero, flickr
heart – foto: giuliaduepuntozero, flickr

Il 15 luglio. Questo è il giorno a cui fa riferimento il libro. Inizia il 15 luglio del 1988, quando Emma e Dexter, i due protagonisti, si sono appena laureati. Compagni di università, finiscono a letto, per poi abbandonarsi dopo una notte di divertimento e una giornata passata insieme. Ma non si dimenticano. Li incontriamo a distanza di un anno, sempre il 15 luglio, e li vediamo crescere, da quando erano ventiduenni, per 20 anni.

Emma fa la cameriera in un ristorante messicano, si innamora di un collega, comico nel tempo perso, abbandona tutto per diventare insegnante. Dexter viaggia, trova la sua strada nel mondo della televisione, veloce come una meteora, improvvisamente famoso, improvvisamente dimenticato, si consola nell’alcol e nelle droghe, mette la testa a posto, diventa un uomo, un marito, un padre.

E poi…

Un giorno, David Nicholls, pubblicato in Italia da Neri Pozza (io l’ho letto nell’edizione in lingua originale).

She sometimes wondered what her twenty-two-year-old self would think of today’s Emma. […] No, this, she felt, was real life and if she wasn’t as curious or passionat as she once had been, that was only to be expected. It would be inappropriate, undignified, at thirty-eight, to conduct friendships or love affairs with the ardour and intesity of a twenty-two-year-old. Falling in love like that? Writing poetry, crying at pop songs? Dragging people into photo-booths, taking a whole day to make a compilation tape, asking people if they wanted to share your bed, just for company? If you quoted Bob Dylan or T.S. Eliot or, God forbid, Brecht at someone these days they would smile politely and step quietly backwards, and who would blame them? Ridiculous, at thirty-eight, to expect a song or book or film to change your life. No, everything had evened out and settled down and life was lived againist a general background hum of comfort, satisfaction and familiarity. There would be no more of those nerve-jangling highs and lows. The friends they had now would be the friends they had in five, ten, twenty years’ time. They expected to get neither dramatically richer nor poorer; they expected to stay healthy for a little while yet. Caught in the middle; middle class, middle-aged; happy in that they were not over happy.

Temevo fosse banale, o sdolcinato. Invece no. Fa ridere, fa un po’ piangere, fa immedesimare, fa credere in alcuni punti che stia parlando di te. Bello.

*giuliaduepuntozero

Commenti

6 risposte a “Un giorno, David Nicholls”

  1. Avatar Lucilla P.
    Lucilla P.

    Quando è stato scritto? La trama, per come l’hai riassunta, ricorda il libro e il film di Valerio Mieli DIECI INVERNI, che consiglio vivamente (soprattutto il film) perchè è ben fatto, ben diretto, e parla al cuore di chi è stato ragazzo o ragazza e se lo ricorda ancora (se purtroppo non lo è più).

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  2. Avatar giuliaduepuntozero

    E’ stato pubblicato nel 2009. Ho visto il film Dieci inverni, concordo, bellissimo. Come spunto può ricordarlo… ma come stile, ambientazione, vicende, non tanto.
    Ciao
    *giuliaduepuntozero

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  3. Avatar ervin jelicic
    ervin jelicic

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  4. Avatar claudio
    claudio

    Anche io ho letto il libro e non mi è dispiaciuto.Romantico il giusto ma anche simpaticamente comico.Direi una storia deliziosa….Riguardo il film è uscito tempo fa:One day con Anne Hathaway.

    Saluti,Claudio

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  5. Avatar lovlou
    lovlou

    Io non sono proprio riuscita ad entrare in “sintonia” con quel libro. Penso per colpa della scrittura. L’ho trovata semplice, in maniera irritabile, a tratti infantile. Forse è stato così anche perché ci sono capitata sopra, su consiglio di un’amica, dopo che avevo appena finito di leggere Somerset Maugham (un pilastro).

    Insomma, storia già letta mille volte, scrittura poco efficace: per me, bocciato.

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  6. Avatar giuliaduepuntozero

    @lovlou: la mia percezione è stata diversa, forse perché l’ho letto in inglese, e come sempre quando leggo un libro in lingua originale ha un po’ più di fascino. Per lo meno, la semplicità diminuisce….
    Storia abbastanza banale, ma poteva essere anche più scontata, e invece il finale non lo è.
    Non lo boccio, insomma.
    ciao
    *giuliaduepuntozero

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