*Il potere del cane*, Don Winslow, ed. Einaudi.
Questo libro è stato una folgorazione, decisamente. Lo so, lo dico abbastanza spesso, ma qui siamo a livello di libro indimenticabile, un ottimo modo per iniziare un nuovo anno. Per onestà ammetto che lo avevo in casa da mesi, e non mi ispirava, poi finalmente mi sono fatta convincere dall’insistenza del mio fidanzato, ed è stato un bene. La quarta di copertina avrebbe dovuto convincermi già prima, con gli elogi di un grande come James Ellory:
Un grande romanzo sulla droga, terrificante e colmo di tristezza, di un’intensità che non concede un solo attimo di tregua. Un ritratto perfetto dell’inferno, e della follia morale che lo accompagna.
Ed Ellroy lo ricorda alquanto.
Stati Uniti, Messico, Colombia, Hong Kong, fra gli anni ’70 e il Duemila. Tanti personaggi, storie e ambienti che si intrecciano e si toccano e si riallontanano, e poi si ritoccano in un unico, grande intreccio di vite e tragedie.
Art Keller, agente della DIA, una vita dedicata a combattere il traffico della droga, o forse dopo tanti anni ormai una questione personale fra lui e la famiglia Barrera. Adan Barrera, il nemico di una vita, a capo dell’impero del narcotraffico messicano. Callan, irlandese di Hell’s Kitchen, sicario della mafia. Nora Hayden, prostituta di alto livello, bellissima, intelligente, centro della storia. E intorno a loro: Tio Barrera, capostipite della famiglia, e Raul Barrera, fratello spietato di Adan; una schiera di narcotrafficanti implacabili, tanto quanto i mafiosi di New York, invischiati anche loro nel traffico della droga, compagni di Callan; il prete Juan Parada, uomo onesto fra i pochi corrotti nella chiesa messicana; e poi gli agenti della DEA, quelli della CIA, i cinesi….
Una storia di vendetta, soprattutto, ma anche di amore, e di onore.
Leggendo il libro, mi era rimasta la curiosità di decifrare meglio il significato del titolo, e ho scoperto la risposta in un’intervista a Don Winslow presente su Il Mucchio Selvaggio n. 662 che ho letto sul blog Scrittori Precari:
Qual è il potere del Cane?
Innanzitutto si tratta di una frase della Bibbia e questo ha sorpreso tutti quelli che mi conoscono, pensa che un amico mi ha detto “Ehi cosa ti è successo!? Una notte sei inciampato e ti si è aperta la Bibbia?”. È un salmo che recita “Salva l’anima dalla spada, salva il cuore dal potere del cane”. Una frase che continuavo a ripetermi e a ripetere a tutti per capire da dove provenisse, a cosa appartenesse e continuavo a ripeterla anche perché aveva una sua poesia che si rispecchiava con quello che stavo scrivendo. Poi ho incontrato una donna, un ministro del culto che ha sposato me e mia moglie, che mi ha spiegato che era nel vecchio testamento e che il potere del cane è la capacità e la consapevolezza dei ricchi e dei potenti di poter opprimere i poveri e coloro che non hanno nessun tipo di potere ed io dopo 500 pagine di libro mi sono reso conto che stavo parlando di questo. Inoltre nello slang americano il cane, soprattutto il cane nero è un sinonimo di dipendenza, si dice “Questo cane mi ha azzannato”, per parlare della dipendenza da una droga e quindi era perfetto per un romanzo che parlava di droga.
*giuliaduepuntozero
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