I libri più venduti del 2009

I  libri  più venduti nel 2009 in Italia (giusto per tirare le somme di quanto abbiamo visto succedere nelle vendite durante l’anno appena passato; panorama nel complesso piuttosto buio, con qualche bella eccezione)

In assoluto:
1) Larsson, La regina dei castelli di carta (Marsilio).
2) Brown, Il simbolo perduto (Mondadori) e ex aequo Larsson, Uomini che odiano le donne (Marsilio).
3) Camilleri, La danza del gabbiano (Sellerio) e ex aequo Larsson, La ragazza che giocava con il fuoco (Marsilio).
4) Faletti, Io sono dio (Baldini Castoldi Dalai) e ex aequo Meyer, Eclipse (Fazi).
5) Dennis, Zia mame (Adelphi).
6) Mazzantini, Venuto al mondo (Mondadori).
7) Meyer, New Moon (Fazi).
8 ) Meyer, Breaking down (Fazi).
9) Giordano, La solitudine dei numeri primi (Mondadori).
10) Barbery, L’eleganza del riccio (E/O) e ex aequo De Luca, Il giorno prima della felicità (Feltrinelli).

Narrativa italiana
1) Camilleri, La danza del gabbiano (Sellerio).
2) Faletti, Io sono dio (Baldini Castoldi Dalai)
3) Mazzantini, Venuto al mondo (Mondadori)
4) Giordano, La solitudione dei numeri primi (Mondadori)
5) De Luca Il giorno prima della felicita’ (Feltrinelli).

Narrativa straniera
1) Larsson, La regina dei castelli di carta (Marsilio).
2) Brown, Il simbolo perduto (Mondadori) e ex aequo Larsson, Uomini che odiano le donne (Marsilio).
3) Larsson, La ragazza che giocava con il fuoco (Marsilio).
4) Meyer, Eclipse (Fazi).
5) Dennis, Zia mame (Adelphi).

Saggistica
1) Benedetto XVI, Caritas in veritate /Libreria Ed, Vaticana)
2) Saviano, La bellezza e l’inferno (Mondadori).
3) Nuzzi, Vaticano spa (Chiarelettere)
4) Augias-Mancuso, Disputa su Dio (Mondadori) e ex aequo Calabresi, La fortuna non esiste (Mondadori)
5) Vespa, Donne di cuori (Mondadori).

Fonte: elaborazione Ansa su dati  Demoskopea e Eurisko

Commenti

8 risposte a “I libri più venduti del 2009”

  1. Avatar cinzia
    cinzia

    E’ stato l’anno di Larsson…l’ho potuto constatare di persona, dappertutto, e dell’inevitabile Brown. Non mi stupisce che Giordano e anche la Barbery, considerata la trasposizione cinematografica del riccio, siano presenti ancora nel 2009 ma… Zia Mame? Ho visto cataste del libro di Dennis invendute in molti supermercati che lo offrivano a metà prezzo, insieme ai libretti di natale da colorare per i bambini. Per me è stata una fallimentare operazione dell’Adelphi, casa editrice che solitamente mi piace. Vespa è inqualificabile, so io in quale categoria lo metterei…ma non posso dirlo, per decenza ; comunque piove sempre sul bagnato. Desolante.

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  2. Avatar franca sacco
    franca sacco

    la classifica dei libri più venduti nel 2009 mi sembra molto desolante! sia per quelli stranieri che per quelli italiani, sembra che solo i romanzi gialli e noir vengano scritti e letti, come mai ? forse le storie sono semplici e fanno pensare poco? difficilmente in questo periodo riesco a trovare un nuovo romanzo che mi piaccia e debbo ricorrere sempre ai magnifici vecchi………forse solo i giovani americani riescono a dire qualche cosa di interessante: jonathan safran foer, david foster wallace, mohsin hamid, ma gli europei ? non parliamo degli italiani : pedanti, noiosi spesso illegebili e del premio nobel ne vogliamo parlare ? dopo quello assegnato al vecchia ma splendida doris lessing, con 20 anni di ritardo il nulla, ma che che cosa hanno in testa questi svedesi ?

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  3. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    Concordo assolutamente con Cinzia e Franca Sacco.
    Per di più, mi accorgo che lo stesso lettore medio di letteratura gialla e noir non conosce i mostri sacri di questi generi: da persone di mia conoscenza – alle quali ogni tanto presto libri e che sono dichiaratamente amanti di questi due generi – ad una mia richiesta d’informazioni se avessero letto, per esempio, Agata Christie piuttosto che Edgar Allan Poe oppure Howard Phillips Lovecraft, la risposta è stata: no! Qualcuno, addirittura di Lovecraft non ne aveva mai sentito parlare.
    Quindi, non solo c’è una settorialità di lettura, ma anche una profonda ignoranza sul meglio che è stato dato in materia. E ho fatto solo 3 nomi.

    Sublime che Saviano sia in cima alle classifiche: se lo merita. Significa che c’è ancora una speranza di salvezza.

    Di Vespa dico che si svesta (di cosa lui lo sa). Una volta fatto, mi immagino sempre un lombricone disturbato dalla quiete oscura in cui stava. Seguono le solite scuse alla categoria dei lombrichi.

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  4. Avatar Antonella B.
    Antonella B.

    ……….ripensandoci, mi scuso per l’ultima oscenità 😉 mi è proprio venuta spontanea. Si può comunque essere ancora più cattivi ma, come giustamente dice Cinzia, non si può dire… per decenza.

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  5. Avatar maria matera

    constato con piacere che non ho comperato nessuno dei libri citati. 🙂

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  6. Avatar gabriella

    Non ho comprato nè letto (ci tengo, a questo distinguo) alcuno dei testi indicati.
    Non lo dico nè con rammarico e nemmeno con snobistico sadico piacere.
    Lo dico perchè così è.

    Alcune doverose (per me, s’intende, solo per me) postille/precisazioni per quanto riguarda Larsson, Camilleri e Saviano.
    Una sorta di (se così posso dire) di “dichiarazione di mancato acquisto” e/o “non lettura”:

    Larsson: ho letto il primo e me la sono spassata assai.
    Mi sono molto divertita per l’intreccio (eh, si, l’intreccio. Quella brutta parola che oggi come oggi tutti si guardano bene dal pronunciare in pubblico) e per il personaggio femminile, Lisbeth Salander. Simpaticissima. Poi però gli altri due della trilogia non li ho letti. Improvvisamente ho scoperto che avevo di meglio da fare.

    Camilleri lo stimo, lo rispetto e mi sta tanto simpatico. Il meglio di sè però l’ha già dato ed io l’ho già letto.

    Saviano: continuo a pensare che Gomorra sia un grande libro.
    “Inferno e bellezza” non l’ho comprato e non l’ho letto perchè non credo possa darmi un significativo valore aggiunto rispetto a Gomorra.

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  7. Avatar roberto b.
    roberto b.

    Un’ennesima conferma dell’abisso esistente tra la categoria di consumatori (che siano anche lettori è, per il mercato, indifferente) e la qualità dell’opera (in questo caso della semplice merce). Per fortuna, dopo cento o duecento anni le storie della letteratura, tramontata la moda, la critica compiacente, il “diletto” che non fa pensare, si incaricano di rimettere le cose letterarie un po’ (almeno) a posto.

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  8. […] Non volendo fare gli snob, ci siamo affidati a Google: bene, esiste un gruppo su Facebook (il termometro più utilizzato al momento per misurare la febbre del popolo) che si chiede, proprio come noi, “Ma chi cazzo compra i libri di Bruno Vespa?”. Va detto: ha pochi iscritti, giusto un centinaio, ma da tutt’altro punto di vista pone la nostra stessa domanda. Eppure, la risposta è che “Donne di Cuori” di Vespa è stato il quinto saggio più venduto del 2009. […]

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