Acqua nera, Joyce Carol Oates

Mi è tornato in mente questo libro l’altro giorno, ero ancora al mare e sul giornale due paginone raccontavano della morte del senatore Ted Kennedy.

Tutti gli articoli e le interviste, compresa quella a Jonathan Safran Foer, lo dipingevano come un grand’uomo, la cui mancanza si sarebbe fatta sentire.

Pur facendo riferimento agli scandali che hanno costellato la sua vita, l’uomo politico e il legislatore hanno indubbiamente lasciato il segno.

L'incidente di Chappaquiddick
L'incidente di Chappaquiddick

Una foto ha attirato la mia attenzione, quella relativa a una delle vicende personali più dubbie: l’incidente di Chappaquiddick, avvenuto nel luglio 1969, in cui l’auto guidata da Ted uscì di strada; Kennedy fuggì, lasciando intrappolata la sua segretaria per oltre 10 ore prima di dare l’allarme, quando ormai era troppo tardi.

Nell’articolo sul Corriere si diceva che questo episodio allontanò da Ted Kennedy ogni speranza di diventare presidente degli USA, ma che seppe risollevarsi dallo scandalo.

Allora, come dicevo, mi è tornato alla memoria *Acqua nera* di Joyce Carol Oates, ed. Net, uno dei romanzi brevi di Joyce Carol Oates. Quando mi ero dedicata sistematicamente alla ricerca e alla lettura di tutti i titoli della scrittrice americana, ero incappata in una libreria reminder in questo volume, e leggendolo, per la prima volta sentii parlare di questa vicenda buia.

Ted Kennedy (ultimo a destra) con (da sinistra a destra ) i fratelli John e Bob (Ap) - tratto da Corriere.it
Ted Kennedy (ultimo a destra) con (da sinistra a destra ) i fratelli John e Bob (Ap) – tratto da Corriere.it

A dire il vero, non è l’unico romanzo in cui JCO parla di uno dei fratelli Kennedy: in *Blonde* _uno dei suoi libri migliori, a mio giudizio_ biografia di Norma Jeane Baker-Marilyn Monroe, John e Bob Kennedy compaiono fra i personaggi del libro, descritti in modo non molto lusinghiero.

E lo stesso trattamento è stato riservato dalla scrittrice al terzo fratello in questo romanzo, narrato tutto con gli occhi di Kelly Kelleher alias Mary Jo Kopechne in un lungo flashback, fino alla sua drammatica fine.

Tanto che il giudizio che avevo maturato, assolutamente parziale in quanto basato solo sulla lettura di questo romanzo, era assolutamente negativo. Non sono però un’esperta di politica americana, quindi chiudo qui il discorso.

Spezzo solo l’ennesima lancia a favore di Joyce Carol Oates e della sua capacità di narrare storie, non importa se di finzione o basate su fatti reali, soprattutto storie di donne, con un’empatia e una profondità senza eguali.

Senza timori reverenziali, neppure nei confronti dello stimato Senatore, erede della famiglia più illustre degli Stati Uniti d’America.

La Toyota a noleggio, guidata con impaziente esuberanza dal Senatore, filava lungo la strada sterrata senza nome, imboccando le curve con vertiginose sbandate strisciando sul terreno, poi, all’improvviso, uscì chissà come di strada per finire nell’impetuosa acqua nera dove, inclinata sul lato destro, affondò rapidamente.
Devo morire? …così?

(Incipit di *Acqua nera*, romanzo dedicato alle Kelly…)

*giuliaduepuntozero

Commenti

13 risposte a “Acqua nera, Joyce Carol Oates”

  1. Avatar Silvana
    Silvana

    Bentornata giulia,
    leggendo il tuo post, oltre ad incuriosirmi oltremodo sul libro della Oates, ho pensato al fatto di aver sempre associato il nome dei Kennedy a storie di sesso ( vedi anche Blonde), di collusioni con la mafia, di misteri insabbiati…poi mi è venuto in mente lo spessore dei nostri politici e i pezzi sono ritornati incasellati al posto giusto : non saranno stati uomini impeccabili ( e Ted Kennedy l’aveva anche ammesso chiedendo scusa per i suoi difetti) ma erano dei politici veri e non politicanti isterici e supponenti.

    Ormai il virus J.C.O. è accertato e accettato : ho terminato da poco La ballata di John Reddy Heart- ne parlerò appena avrò un po’ di tempo- e non vedo l’ora di leggere tutti quelli presentati da te!

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  2. Avatar xochitl2
    xochitl2

    Sapevo del libro della Oates su Ted KennedY, ma non l’avevo ancora inserito tra le prossime letture . Ho invece già preso in biblioteca Blonde: sono un po’ spaventata dalle 767 pagine, ma incuriosita. Anch’io, pur non avendo letto Acqua nera, ricordo i fatti come allora furono raccontati dai giornali e da allora la mia simpatia per Ted Kennedy era del tutto sfumata, per cui mi sono un po’ stupita nel sentire i troppi elogi di questi giorni. Però forse ha ragione Silvana nel rivalutarlo attraverso il confronto con i nostri politici. E non dico altro!

    Anch’io, grazie a questo blog, in particolare grazie a Giulia.0 e a Silvana, sto leggendo in particolare scrittrici USA che non conoscevo: la Oates appunto e Anne Tyler ( La figlia perfetta )Bella l’immagine del virus!
    Mi ha colpito molto UNA FAMIGLIA AMERICANA e resta il migliore tra quelli che ho letto, per cui ho continuato subito dopo con la BALLATA DI J. Reddy Heart.
    Ritengo che anche questo romanzo sia di buon livello, e con esso la Oates si conferma una scrittrice tra le migliori. Potrebbe essere scelto per far capire che cosa si intende quando si parla di coralità o di polifonia. Non ricordo altri romanzi in cui in modo così smaccato si usi il NOI al posto dell’IO o del EGLI.
    E questo per una prima parte lunghissima,che ha finito per annoiarmi, ma, quando la mia pazienza era al limite, ecco una seconda parte che non mi aspettavo e che ho letto velocemente e con interesse e poi una terza parte con cui si torna al NOI e si ricuce il tutto, pur con finale che resta pirandelliano.
    Sono poi passata ai racconti di FIGLI RANDAGI e questa mattina ho terminato LA MADRE CHE MI MANCA: altri due libri che ho letto volentieri, ma senza ritrovarvi particolari eccellenze. Con questi romanzi, a cui aggiungo anche OLIVE KITTERIDGE della Strout, mi sento veramente calata dentro la provincia USA ( scusate ma detesto dire americana, anche se qualche volta mi sfugge! ) con tutto il suo perbenismo di facciata, che la Oates in particolare sa scalfire con la sua sottile ironia.
    Sono in attesa del punto di vista di Silvana sulla Ballata ( mi auguro soprattutto che Silvana abbia riacquistato la sua serenità per i suoi problemi personali e per questo le invio un affettuoso saluto )

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  3. Avatar giuliaduepuntozero

    Ciao Silvana, ciao xochitl2
    grazie per i vostri commenti e le belle considerazioni su Joyce Carol Oates, che condivido pienamente.
    Xochitl, bella e azzeccatissima la tua considerazione sulla coralità, e Silvana la tua sui politici!
    Sono molto felice di aver fatto conoscere questa scrittrice geniale e di aver trovato qualcuno che condivide la passione con me.
    Io dopo un periodo in cui ne ho letto uno dopo l’altro ultimamente ne leggo solo ogni tanto, quando ne esce uno nuovo, anche perché ormai ho tutti quelli pubblicati in Italia e non se ne trovano altri.
    Ne ho via uno del Saggiatore (se ricordo bene) che però è lunghissimo, quindi non ho tanta voglia: Per che cosa ho vissuto è il titolo.
    Magari fra un po’ lo leggo, mi è tornata voglia di JCO.
    Un abbraccio
    *giuliaduepuntozero

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  4. Avatar andrea
    andrea

    Buongiorno Giulia,
    ti segnalo LOOP e PUZZLE DI 3 di GIANCONTI belli e attuali

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  5. Avatar helga
    helga

    Sto leggendo “Acqua nera” in questi giorni … sono a metà libro e mi devo veramente sforzare molto per non abbandonare la lettura. Mi dispiace, perché anch’io ho trovato belli alcuni libri della Oates. Ma questo – secondo me – è veramente insulso e … inutile.

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  6. Avatar gabriella

    Ho trovato Una famiglia americana e Le cascate
    ottimi romanzi e mi sono piaciuti molto anche se, intendiamoci, niente di particolarmente innovativo e originale.

    Sa costruire buone storie, disegnare personaggi interessanti, sa creare aspettative tra un capitolo e l’altro, sa scegliere tematiche intriganti anche se, forse, troppo spesso, sin troppo legate ad un certo tipo di attualità.

    Cmq, con i tempi che corrono, avercene, Oates…

    L’ultimo di suo che ho letto, però, La figlia dello straniero l’ho trovato logorroico, ripetitivo, a tratti noiosissimo e soprattutto bisognoso di una robusta gran sforbiciata. Mamma mia, quante ridondanze e incongruenze! Un romanzo che mi vien da definire proprio… sgangherato.

    Se la Oates badasse più alla qualità che alla quantità, quando scrive, credo che sia lei che i suoi lettori avrebbero tutto da guadagnare.

    Orami è una che ha fama e soldi, quindi potrebbe ben permettersi di curare un po’ di più la qualità di quello che scrive, piuttosto che lasciarsi andare a sfornare un romanzo via l’altro?
    Mistero.

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  7. Avatar Dorine
    Dorine

    Geniale, oltre ad essere talentata.
    Mi fa enorme piacere che vi piace la Oates.
    Leggete Zombie, – I lock my door upon myself, – Because it is Bitter, and Because it is My Heart – Them – The gravedigger’s daughter. Ho letto piú di 20 libri della Oates e continueró a leggerne. Leggete Toni Morrison. Doris Lessing.

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  8. Avatar Dorine
    Dorine

    Ciao Giulia
    Per che cosa ho vissuto (What I lived for). Ti piacerá. Sicuramente avrai letto l’argomento sulla copertina.

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  9. Avatar giuliaduepuntozero

    Grazie Dorine,
    mi sa che appena finisco il giallo scandinavo che sto leggendo ora mi butto sulla Oates.
    Ti farò sapere.

    *giuliaduepuntozero

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  10. Avatar milena
    milena

    Cara Dorine ho iniziato proprio in questi giorni la lettura di “AMATISSIMA” di Toni Morrison; se mi piacerà comprerò “IL DONO”……Ho letto recensioni splendide su questa scrittrice…

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  11. Avatar gabriella

    Insomma, comincio a pensare che la Oates sia un’Intoccabile ^__^ e che della sua incontinenza (letteraria) non sia considerata cosa di buon gusto parlare 🙂
    Sembra che chi ha sposato (letterariamente) la Oates l’abbia davvero sposata per sempre, nel bene e nel male e finchè la morte non le/li separi.

    Che cosa carina 🙂

    Eppure la Oates a volte (non sempre, questo va detto) sbrodola eh, se sbrodola…specialmente negli ultimi tempi.
    Sono solo io a pensarla così?

    Mi spiacerebbe pensare che dell’incontinenza della Oates non si parli perchè considerato (il parlarne) un tabu :-/

    Ma in ogni caso, va bene lo stesso.

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  12. Avatar helga
    helga

    Eppure la Oates a volte (non sempre, questo va detto) sbrodola eh, se sbrodola…specialmente negli ultimi tempi.
    Sono solo io a pensarla così?

    Nono gabriella, non sei la sola 😉
    Confermo il mio post di qualche giorno fa: trovo che “Acqua nera” sia un libro insulso e inutile …

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  13. Avatar clairesugar

    Ma Because it is Bitter, and Because it is My Heart si trova in traduzione italiana?

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